Fiera Letteraria - Anno V - n. 50 - 17 dicembre 1950

Pag. 6 li Risorgimento e Cavour LA FIERA LETTERARIA nom enica 17 Dicembr e 1950 sc~~ 1 ;!'~ui°~ro:!~to\:i ~. : a MOX1 1 UERLJN'1' O\'VERO JLtONTENU'fO D'UNASUPREMAZIA ~~:I~ :eve~~~ ;t :.~:::: :~t!1b1!!s:e;:rtropria ol e 11 tutto II reato. C0&tals quindi ferma Montherlant • que le.. Quel suo libro, dedicato al. non somla-lla né a Monthcrlant. hommea laida sont almea et Ja maestà del Re, potrebbt> qual'è, né a Montherlant come }I,.. Ics remmes laide, non •· Certo essere anche descritto comt> vonebbe baere. plutt()6to ad ciò non va preso 1n stnao u• una lunaa omelia sociale In un uomo che a:u è antipatico, soluto, le eccezioni confermano versi. In cento e novantadue ma nel quale riconosce alcuni R e 11 d la re,ola e Lutte le sfumature paatne di st..lmpa ftttJ.Nlma suol difetti, come ecll stcsao es t sono a.mmesr.e, ma la realtl ;n ;,ono anche parti assai lunghe dice In un • 1• 108• p,cmcsso I s enza a a o Il n a linea ,enerale e qUC>lae •oc- In cui ll v1,ore delrlso,razlo- come prefazione a • Le Oémon cle nel paesi latini , qual! la ne non umbra vtncere del du Blen •: • Le per sonnaa:e de Francia o l'Italia, la donna tutto 11 peso della materia Costala CS t encore plus dl!fe- priva di attrattive fisiche si D'altronde, questa vena rl. rent de mot dans •Le Oémo:t d" GI ... "'o - o ... • TTO •TI°lll<T( trovanellavitainuno,tatodl riesslva ed etica, questa epi - du Blen • e • Je n'aurata pa.s I ili..'-' l'JJl. ...tA ..L.W .l.W: J..W tnferlorll.à . Montherlant, l5ttn- cltè. dlscors!va. la quale, a w mls le, attaques conLre le ina- tivamente avido di supremazia a:uardare più ln fondo. rivela ,T riaae dans la bouche d'un .>er- suo fucino. al suo potere, alla terio consola re. Quando ea:U e ultlme attirano semp re in un suefatto fin da rarazzo ad ap-, vfrtle, convinto d1 queata ve- a tratti un attenlamento 11- sonnage &UMI exceptlonnel qu~ sua rtcchez.za . n rifiuto netto. dlsperabo ed affranto eaa ere• modo quul morboso la sua at- prezzare soprattutto le vtnù vi- rJt.à. cercherà eempre di prefe- rlco e1aenz.lale e schlet.to . non (Continua da J>BDln<i 1) lt1111i11 il miniatro dell'Europa Ji. t'ea t Coetals et peu sympathl- totale ed anche scortesc di de giunto 11 suo momento, si tenztone e Mademolselle An- rUl e sportive, avido d'lndJpen- retl7.& le donne sgraziate cui era nuova alla Musa del Brld• e fln■lmente m llirtù di quel• her:ile. que •· Chri4tln e, che subodorando un dice disposta a tutto e e;plnta drleu gembra conservare mal- denza. e !oue per antica en dltà senza compro mettere la pro- :ies. serpera1ava fra le SU" l'eipre uo miaogallumo atoppi■• Molte peuooe 11 1dunnaoo A distanza d'anni SI deve am- pericolo a:H nega perfino una da un morboso lnteres&e avvi- rrado tutto una certa sua pre- animato da uno splrit.o dJ do- pria Indipendenza potrà far poesie giovanili, e prendeva to 10 Itali■ io pre1enz, della in Cavour, mn1colowi concord11 mettere che • Lea Jeunes Fil- semplice amicizia, lo aetta In clna Christlne e tenta di per- dilezione sotto forma di cru - m.JnJo, e,11 non v.uol ammettere dono della propria amk:lzia. sempre più e più delle pa1tne Frine.i, giacobini e che la re- L'h1b1 è, volta I volta, il c1m les • aono un romanzo aotto va- uno stato di esasperazione ca- suaderla a mostrarsi meno ri- dele pietà . la stessa che anni la donna come sua pari Ne su- Ispirando loro un gentlmento PoSteriorl: ma la popolarità cente domionione o■poleonic■ po di tutte Je varie e lummoae ri aspett.1 Impanante Tuttavia ratterlatlco per un clnqu&nten- aida e ne,attva nei confronti addietro ru dettava 11 titolo bl.&ce Il fuclno seD8Uale, ma di amor 010 e portando In una vi- dell'autore. se cli una ,ua. ve- avevi rincrudito. Alfieri e Leo, p11ùon1 che lo 11g1tanoL1 vede Montberlant 81 sbaglla quando e Pltlé pour lea Femm ea • Qui pnrerenza, ae non eacluatn .- ta slavata e rrlaia una fiamma. ra popolar ità sta mal stata pardi te1timoniano dello ,tato come un 1m11111mo avanzo del lo deflnlsce • de lol~ le roman si tocca la vera raa1one dell'at- mente, quando 51 tratta dJ 110- ed un fervore questione , era piut.t.olto afft- d'■nimo degl'itaha ni llerto le de1poti1mo e foue è per que110 le plua rlche que J a.le ~crlt •· tergla.mento dJ Montherlant vaniulme fanci ulle, come So- Lunrl dall' essere un mlsoilno data a p11,gine aeree di pae- ubbri■cature e i aucce.. i dell a che, nello 1pm to di Cavour, ,i ~ 1 1 pers;>:•gglo ~ntrale tronfio verso le donne dJ cui t roman- lan,e DandWot , Chrlstlne o le Month erl ant e quindi un uomo santo tr~ vero e sognato. 11 j Rivoluaione Franc ese. Fedeli comintu I non capire pn) l'ha to va~ r:1-:;: d~ complaclu - zl de e Les Jeun es Fmea, rt• piccole arabe. che ea:H può do- ed uno scrittore per Il quale la. rtche ali acquerello e d~u;s ca(l;Jpioni della mentalità arillo lia e I non volerle più bene. 1 ne o:uodl uire • rrosao!~o ma.naono la supre ma IJlustra- minare •Plrttualmente senten • donna, la donna bru tta specl a - momenU musicali fa~tl 0 - cntic■ dei loro temp i e inter• Oltre che un pae1e da tibenre ~e m O ag nuoce a - ztone , dosi quindi libero e 1uper1ore mente . t una C01tante preoc- alle e fronde e prat e orlz- pret,, come poeti , del ienlJ annu5a in eua fa materi■ per un a:i::~ Lste'f8' 1 !:"°ttJa i::~~~~ Montherlant a~partJene a m.allf&do Il le,ame flalco. Ciò cupu.lone Questo a:ià cl di- io~tlv!:!~J°ii' 1 ~ettore non e• mento popo lare, Clll 10lc■no un v11to e1per1.mento politi co ed a.,coltare e trovare un consenso quella e&teJorla. d uomini ~he gli permette In deflnlti va di cevano I romanzi de e Lea J~u- s rto di fon etic a e prosod 1 a ~ 1 ,: 1 ;fe ol1r~~ il R1::;e 1~-~~~~• !~~ ;:o~:~~:~~ : 0 ; c;::,~r~o v;~~- quando emette delle oplnJonl :,:~o d:~teri;=tebr~:~ se~~e ~:~:ne:: pe~~ 0 1ter- ~:!n!' 1 ~~ = ;~l~ eae q~I~~ ,:1e&e potrà farei un'Idea v, e non può giun!ere che l'■u• pleuo ahte ma di autocrazie ri- f:;!'1 ::a d:le ! 0 ~j sulla priva di fasclno femmlnJle, nelle sacrtflée, l'objet de 50n teressante volume di Jeanne ~elf :ro s~ uf 1 tur~;:~~l dadi politica. pro\·evoli I hune di dourina, da nella lta delr, aa I ue~ 1,';:i;;:=:::i~ priva di difesa nella vita, ma ~rnelle • pltl~ •• scrive &1usta- Sandellon ce lo confermano. 0 ~ me~ è P ei;o da Lu- Cavour era il politico ck:u, abbau e~e e da aoati!u.ire, in cui monto: come le~:: :· ~la~en : genslblle ed lntelllaente. Al.- mente Jeanne Sandellon. ma GIACOMO ANTONINI :r.:-: 0 :o,aic r~te~ aUa Bel• crivolu1:ioni audaci >: l'uomo non esita • far rtentrare, re- te lndlssolublle fra un uomo -----------------------------/lezza· nuovo_ • • • :f:~ :b ~!P::i ~u~: -:r: ~o!o e!: :1en':aa. ~ouna~ak, ~~1:n;~~; ELIOT BRIDG ES d~ ,--;nNl~cm:!':: o;:,q:Z~~:fu~ Fin da principio Cavour, aem• qual~ entri , ~rima che in. gue~- Sandelion, li cui nome t stato e neque ftt laetum n.eque: a~• pli ce &iornùiita in aotpeUo di r.:a, 1n polemica. Ouronto 11 R 1· ripetutamente fatto nel pas- btù qutcquam >. dove &11ult-1- repuhblic■nelimo \'olev, cho il aorgimen to •'era odiato nell'■u• sato come probabile tsplratrfce ml due puntt indicano la ce- Piemont e cammi'nauo più ipe- 1tri111co lo atraniero. Egli , odi■. e della figura di Andrée Hacque - sura fra i due ve.rst dell'orl- dito della Rivoluaion e in Ita, dete111 1oprat1utto nell 1u1tri1•bot, una zitella trentenne. brut- I b ll a:Lnale Verso lento e a-rave, li■ Ecco il u greto del tuo li- co il governo auoluti5t11, il mo· ta, s1ra.zlata ma tntema:ent.e ma vario e talvolta tnattesa- be;ali,n,o che, 1pplicato poi 11 •!ro dell 'o,_curant:•m~, d11 ,con• ed alquanto sentimentale, po.-.- eerea Il o a e ezza mente brusco. VliOrO&Oe sal- lo Stato italiano, do\'ev■ enere hggere, prima d ogni_ altra CO· siamo capire l'irrita zione che tato. e Qu an do un poeta pren- un correre ,empre p,ù .U'im ~• 1ul _teneno rad 1oao dellt Andrée provoca in Costals, u de a occuparsi dl proaod.la, - pana ta fino I fuggir e d■v■nu ,dee. Cou racendo, nel detronu: suo conterno nel confronti di ha detto un critico - è un alla R,;oluaiooe. Più pre1to. Più ure i governi d!ll • llecch!:1Solange Dand.lllot pusa 11 Il- * malanno da non ftnire ! > CK re1to del popolo inaurreuoni !t■ho, Cavour d1oro e 1tto.cco. mite L'autore. accanendosi dlmostra che anche a orecch P t I d Jl 1n qualche modo, 1 c01tum1 d, contro Solange, una alovanls- ln&lesl ed espert i questi ve~ tta,. ma pa narc■ e, e e .a no quel popolo vecchio ch'egh non slma e bella rag&ZZ&di (ami- (Conthtll4 da. J)Ggfno IJ cuna Pi,l'te (del poema) aen- t.ato quasi tutto, a esclusione talvolta suonano ditft clll e bdta militare_. ~mpre piu pre- conosten e che, urtat o, ti ri Ila che cerca marito ad oant O za. conoscerne 11 tutto> Oin..l torse di qualche accenno sto - strani nel ritmo, ma è quu ta 110. Queu.o e il p1110 leggero senti non poco e gli duggì com COliitoma eMendo plultosto stu - derna aenza. conoscere mero~ parte acquista valore quanto rico lneaatto, perdonabile a la tendenza dell 'epoca: rinno. della pohu ca caVtlm■oa. ,Lea pletamente da mauo. Ogni •pe• plda e priva di cultura ha tutti ~ .,,. Dante e S~atespeare >. Pre merito noi la vediamo come cht non fa professione dl sto- vare 11 ritmo per liberare, vin- gendo nel Ruor~intenlo 1 artt ranzo di ris,egho e partecipa , 1 difettl del suo ambiente, &en• ~ ciò, I a~ir: :oq~= p&rte del tutto , e l'appreua- rlo&Tafo nè di dan tiste Sono colandola tn. forme nuove, c. 1 :i 0 c~be~~:~o nel •:;;:ra •:: 1:: uon e popolare al R11~rg1n1ento, za però pretendere ad altro, ~ri!ce m~ eg/ postOll a ~! i:to 1:::a~dn::u~::u:11 ~t1!àpad1 1::~ s~lat!"~ ::h:etfi!.11~~t.oQ~leta~~~~ pir e in difeN de, m1l1neti coi J01p1ro del tempo an11co, nnot =~!-':'1ofJl:t~f1:r\~e:~o =~ BENR I DE MONTIIERLANT leaaere Dante senza pouedere esso della llOStra intera per- pie.colo; ma, oh se tutti I dan- ra portò 11 suo con~ut.o al pochi reggune·nti di fron t1er1 11 oan c~rc: d . t t t non ha ln,;ece alcuna scusa ne lnvaahlto di una a1ovlnetta dell'uomo di cui le tesse l'elo-. affa t to la. e~ necurr1: sonaUtà; ecco dunque una tistl aves.aero sempre saputo rinnovamento e propose una anche a ris~hio da buacarne, ai eh r~t t r· i e ; orli rl a, e Oaclllation éternelle chez Tutto orunaJ gli sembra vano fJlo Quando plà tardi però per compre ~· CODl OC conclusione: C Dante à dl quei dire attreitanto con tale bre• torm a. pr080dlca partloolar– vede 11à il Cavour della 1ped1 e ta 11 u ~tt• n co_opera lui entre son iout protond de la vita ha. perduto per lui tÌ Chrl.stine, tn seruito ad uno det tuttavia aub!to appreuar- poeti cui uno può eolo sperare vttàl men te adatta alla. speculazio– a,one di Crimea e della p111eg zi~ne e :con:o il •:•~ d: q: la (emme et la rés.l.stance qu'II suo sapore, I negozi 11 loro in• banali Incidenti della vita, sari. lO: c~::.l un f1Pre: ntr di ade1Uanl alla. tloe della L'Ina:hllterra. chi non lo ne in veral. ossia. a. que l ae– gi.1t1 del '60. Queato form1d1bi.Lt CO o me o c_o van I ID. oppme • cette falblesse qu'll te.resse. gli amort Il loro fa.sci- di.spo6la a cedere al desiderio ra: rreM 0 W:t N e - propria e.sl.stenza >. A ciò se- sappia, e una vasta isola. si- nere di lsplraz.lone medl taU – direuore da quadrighe 1vev1 nemerenae, rimuto. '° 0 1 ,n~ sent en lui pour elle• osserva no Solo la persona di Chrlstl- di Ravier, Mademol.selle AD- a emoz OM 1'0t: ca >. e ae- &ue un interessante ra.ttronto tua.ta a. nord-ovest d~l conti- va e riflessa. che noi sarem– dell, guerra o della 1tralegia UD ~rea;ni■re c:: 0 • ·~· -~:e• de~ u,:'9 giustamente l& Sandellon Ciò ne ha per lui, come in un caso drleu, CSMperata a sua volta ed ~uii '::;: d~~ 0 :roa~~ 11: con Shakespeare, che si riu- nente europeo, dove tuttora mo inclini a. chiamare senz'al– conceuo ben auo e metteva ttm ta, opo O ne e n spiega In parte l'attea:rl~ento analoso avrebbe avuto per Co- tnv1perlta, setterà. tut!.O ti suo e a. versa 1 11 1 sume 1n Queate parole: e 1n esl.ste un e poet& la,ureato > tro lspiraz.kme litica. Della pre m b1lanc10 UD 1n1ucce11C1 fur;nu. rotte le ! 0 rz} de~ popol~ dell'autore e quindJ di Plerre stals , un'attrattiva; per otte- veleno e tenterà. l'impossibile :lla sua.d~~e:to ~~ varietà ed estensione, Sht.ke• con tanto di titolo, dlrnità ed qua.le l'ln&hUterra ha poi ot– iuil1tare e una Vittoria politica e e 1r1■tocru: 1111 : 0 . ■ua, 11 Co6tals verso Andrée Sot.ana:e nere da lei una semplice presen - per impedire la loro unione. ana. • , ra apeare comprende un maaalor emolumenti. E al tempo 1n ferto altri esempi non medio. Egli DODcredeva che l'lt■lia Il ~Jtt, d1 UDI glonou .m1~or1P~ e RhadidJa la pl~la araba za nella sua vita eau sarebbe DI fronte a questi due perso- al latino me:1evar, cb1:C.. numero di cose umane, ma cul usciva 11 la.voretto dello cri: e QUI blsognerebbe citare poteue redimere col brando t in un ~mpo tuuu-11 ID cu1. lebbrosa., M~ vi e altro ed 11 pronto a qu.als1as1 follla. nagat ea&l possenti ognuno nel- ~ ~t.er ~ ona i:ie~zio I.>a.nte comprende llvelll più. Ellot su Da. o.te ll poeta tau- nuovamente l'Eliot. che di colle b1n1glie tinto meno coll, ,tando vour •1 10,vcrno delle recente dramma e Celles° qu'on AmartQ1&to e senza. speran- la sua cupa umanità, Chrl- Que ·era.ela. ~t.ura. del Du. pro(ond1 dl de~zllDne e reato era. un vecchlo sl&no• questa tendenza rimane un e• in1urrn1oni J, cui tenevi pc, tote it1l!111ne, non cera che di prend dans ses Bru • che si za si con!lda alla s.1&norlna st.tne e una tipica raaazza. di nalt,~ Da. te r - pià alti di esa.lta.zlone >. re candido che viveva. a Qx . sponente chiarl..s.slmo Porae al . i . b nor p1:uenu e ,11re a vedere I tn clima irlt l Andrleu sua fedele collabora- oagl avida. di sincerità ge- ren . e n , senza. ce9A e e Dante e Sha. tegpea.re divi· for d e ai chiamava Robert potrebbe anche dire che la :~~1::i 0 quc,1:n:~ 0 .: mt re lo~~ r■sio~el■ girofd 1~a, lrotf. e11.iata, :;f1:: a qu~~o de e i: Je~:e: trlce, u~ zitella attempata che Iosa' della propri& indlpe~den- :1:r: ~~~u 11:: 0 :n u::o: dono !ra loro,l llt.emondo mo• :~!f'"rt Il rl~~e~I'° ~· poesia tnateae, d& Browntna uopo.' Ma 111m1v1 cot■ impo_r ;:~: 1; 0,, i,ernm:nco:i ■..,.a:.":• F1lles •• ,uiche se ll ProtaaOni.sta :i1: l~o:n:~~ Ili ;r; zaeiJ~d~/ t':!~ ~~~o"!~ ptt, >.' e il SUO st.lle possiede deg'°po~~ 10::~ ll cli- e1ll ;OIHoe:rai::t.e :o epc,e~ : ::r: =~iio a~~t tan1_a111m1t.be dovuoqu':' 111 non tenM in alcun conto il lli"U:=.tannt plà di Cosiala , 10 di disprezzarli mentre i:on- ~on con05eo altri sentimenti,, una. e lucidità poetica>, un: moatrare come questo acritt.o. ta, e la hma& età ncm ali a. vo. all 'inte:Uettuallst.tco, senza llah1 e ~.n Europ~, u ver1hcu fruuo della gmenrione che L'aaione uramente dJalettl• sciamente continua ad upet- conscia infine del proprio fa.- traspa.renz& poettcat'tu:l~cbA re abbia. fermame nte &eQul· veva impedito dt dare alle per Questo lmpove.rlr1t e di– aero f11t1 nuovi, IVI !oue pre. l'ave~a preceduta ENa ueditò ca crea sin pdall"ilmlo un'eatre- ta.re colui che un a:1.orno la sci.no fisico e del vantaralo che distinta. /alla :,tec:e ha~ stato il & CO.SO della teoloi:La. stampe, dopo lun&o allenzk>~ ste.ccandoal 1n ciò da diverse tente un■. lucerna P~ _ontese IJtah1 d■gll aom1n1 del Rhor ma tensione fra 1 tre prota10- prenderà tra le sue braccia L& ne potrà trarre se sarà a.va.ra ~~lor:ri rim•or dine per . da.nte.,ca., pur non esaendo un poema Intitolato e ll Te correnti, più sens1blll altrove. Nonuno l11de pr1m1 e p1u ch1a gimento m, 000 le grandi ipo- nlstl 1 la. fl st&norln& Andrleu martstra le di questa sua rlcchez.za La vi e Pd te 1 eall un ca.ttolioo, e come ate.mento della Bellezza>, rie • D Brldaea sl muove In una ramente dJ lui negli alti d:rtini ,em. apiritu1U che 11 1nv1Ya breve ein~r~u~":° comico n~u~ creazione di Mont.herJant, r1• ta., purtroppo per le.I, s'lncarl: ~1.s~eiion:ual: :n no po~~= l'abbia ":ul.atato u:~i::a- ~:es!~ e =-~ ~or!. trtnom.Ja di Nat~ . Spirito U· ~el P1tmonte, owuno mi: P~ no e non ne ri~po.e. Commc11 un attimo di respiro Pure tale corda. Andret Hacq uebaut, sol• cherà di p&epre il suo ca.rat- aver p're1ludizl eruditi o pa- ::;1te tla a ~~r&Ocltta:! :,~ zion1 rc!ocnJe :: ortorr:: mano e Dlvln!tà, e cerca d1 •-? buona /:~e : oo:~::t~n~r• da. qa, la atona della Tena è labilità dell'autore e l'intelU- tanto ba, trent'anni l.n più e tere fiero e iprez:za.nte C06trln - tnottlcl di alcun renere, se• lo r:, s:comPremione del che et eravamo QU&S1avvez• ~:e~~aeree ~~~ : no ae r■g O P 1, Itali,. genza del dlaloao da non atan- quindi un e.sperlenza della vita rendola al compromessi Do- ~ono numerose osservazlon! d1 dell'Inferno e del Pa • zl. alle celle dea:ll umorlsti in• f damenta.ll 1 1.sti1nt1 , e l~toli,. Per fronteggiare irr• Per 1ua bona aor!e Cavour f~ care O p-avan sullo spettatore e quasi un clnwn o che a questa vendo chiedere all'uomo cui rt - acute , e, ta.lvolta., aorprenden- ~ oome e stati. di aen.U- torno a questo poeta laurea• on • dell eso . miib ile llancio della pobuc, an uomo gnnd1111mo. L'unit • ma di eccitarne anzi continua- mancavano Esse hanno in co- fiutava di accettare Il plO.pie- ti• quella. ad esempio, che il mento>· c 4l ra,aiona mento è to che da anni non al decl- t.bmo, dell~ rlproduzkme e ~vum101 ~ccorreva 11 ~ euot 1taH•.~• gli co11ò la llit1. Egl_imente l'Interesse Il tondo del- mun e l'atroce destino ~ do- colo reaalo un Importante ser• m~todo ahe1orico dell'eSJ)OSl- al suo SX,Sto aolO se noi l'in • d~va. plà a poetare, nemmeno :~:=~~be nf,:i:C~!f't si g1orn~: nu1one ,u,ccm. e bnmo il 1uo um_po 1en11, r1 la commedia può e.sse:re sotto ver reprlmere per via dun fl- vizio essa troverà. naturale di zton e poetica contrlbuilce al · tendiamo come un mezzo per qua.ndo I& ■ua uttlclale quall- 1.stintJ, la loro umanità di:_ nttn11u1m1 Quello I cui p; cti !parm10 nel prat icare un irte vari a.spetti scradevole, esso non s1co S&TUiato un ardore sen- compensarlo nel solo modo In la e semplicità e intelll&lbW• ra &riunse.re Quegli rtatt >. Ed ftca avrebbe dovuto portarlo nità e naturalezza L•i.m. 1 ai h■dò nel '60, q~•_ndo le u, che noo ,1 può pià chiamare cessa però di e.sse:re nel con- suale ed un'innata unereua cuJ le e poulblle farlo E &e, tà > della J)Oe51a, e che, per ecco una tra le tante oonclu - ad esprimere t sent.lmenU co- c&tura. speculativa. dell ' pa • o~~cute ond,1e _politiche , 11 pre. politica, m• addi~itt~r• .!1'•&i• tempo profondamente umano. amorosa che non possono tro- calato 11 sipario sull'ultimo at • un poeta. che conorgca U me• sJonJ: e non v'l pc,eta. in n,eg. munl, 0 almeno e uftlclaU >, non 6 certo ll suo m 0 ~ c1p1torono ad mcontr■m e • MaJ la natur a ti nvelo pia pro- Ravier un ricchla&Lmo ant.t- va.re uno sbocco. In comune to. egli la sposerà ciò non de- stiere, e alle&oria. si.n1ftca auna ltn&ua _ nemmeno in della n.uJone . Qualche prede- è spesso fusa tn ~nltà confo1tro, quando da u~a part« diga nel prod urre un uomo di quarto ed uomo d'affari vicino hanno anche una notevole In• sterà meraviglia. E ' questo Il chiarezza. d'lmm&&ini visua• latino O ~ _ che &I man. cesaore suo, oome u Tennyson viva con 1 valor i di poesia 81 ■i poue 11 destra e ~•li ■hr 4 b luNO. La 1r■ndezza di C1vou1 ali& sessantina e violento, lm- telllgenza. che le rende colla - destino di troppi don Giovanni 1t >. Ne deriva che Dante , sa.. tenga cosl deoLsamente come (altra te mpra. e altri tempi) tratta forse di una ti.lo · ft iioinr■, fu il 1ilem: 1 0 10 _appar è tale che, con1iderata in rap paziente, esclusi vo • e rrande boratrtcl apprezzate dell'uomo lnvecchlatl come Ravler . pendo fare un uso cosl con- un modello a tutti t poeti> ; aveva pure scritto poeale cl- Ingenua per ti fUo&ofo chS: O: tard dell'lta~i• cent?lc, di q~e}· porto 1ll'ft11ia che gli crebb, amatore di donne durante tut.- e gtudJcl a volte acute e severe Come ne e Le6 Jeunes Flllea •. tlnuo ed eeoellente dell 'alle - e un'altr& : dopo aver atucflato vlll d'occulon~. non del tut.- a~. scheletrici, 1 con- l'Itali a, l101hamo dare, • eui il attorno e che nacque d1 lui, ce ta I& ,ua vita, divorziato da di lui e di se stesse . Mont.herlant fa qut una dist.in- goria, ben di rado ha bisolOO n mondo sptrit.uale di Dan- to mort.e ancor out. n Brld- cettt puri ma contiene t,ut,.. Risorgimento 1'era più ~•rti co: n'è per tre quarli di troppo vent'anni ed abltuat.o a far Mademoiselle Andrieu è in- z1one netta fra e quelle che di ricorrere alle metafore , le te, noi cl cominciamo & chle- aes, invece, sembrava esser• tavta una.' propria. verità lllu• lurnie-nte in,pirato, l'ltah~ dei Rhpeuo 11l'lt1lia 11orit11 e n■• sempre 11 proprio comodo senu. consciamente, 5e11"etamente. in- prendiamo fra nostre braccia• Quali oftuscaoo l'impttsslone dere ,e eao 000 sJ& e -pià am. si mantenuto con aomma cu- minante e ricca dJ ca.lore u- Comuni e de~le Si~no~ic, di_ J?• 0 : 1urale, che ci 111a cuore al di• lnoontrare reslstenze, 11nna- namorata di Ravter, avi~~ e le alt.re , le troppo numerose immediata. pio e pltl solido del nostro> . ra, plà che Jaureato, poeta; s1 mano . In questo sen.,o, un ve• te e di ~focluavelh , ~• 1r■dmon1 aopra di 1u110, può 11imar1i un mora Improvvisamente di una quindi dJ poter penetrare pm donne condannate dal loro Altr a verità da med itare , Non abbiamo fatto che er& tenuto fedele alla 8'\.IQ 1n. ro e testa.mento>, nel senso troppo poco feudali per poter auai dr1mm1tico inconlro. fanciulla venten ne. Chrlstlne, a fondo nella sua vita, felice aspetto sgradev ole a non CO- per molti : e non 51 può e- riassumere alcuni prusl: ma U t.ima ra&tone di poe,sla, cui ptà antico della parola. app rea11re i vantaggi d'una _li_ VINCENZO CARDARELLI a.ssolulame nte indifferen te al quast di veder lo sofrrtn per po- noscen mal !'a.more. Queste stra.rre il valor pieno dJ al- libro meritere bbe di essere cl- doveva. , dopo tutto, Oini r&· CAMILLo PELLIZZI berti gi1cobin1 e che, coll'orut a .. RACCONTO D Il l\è'lJCHAJLJL JURJLEVIC LER~ONTOV c1vurrJllln1, doveva eUtte auto m:11ic1meo1e po1ta fuori di cir colazione, Coli non ,i fece l'hali1. Per i 1ooi prin cipi! e per il (Continua da pag. SJ 1bbi1 Yeduto l1 tace di Dio: Jo '"!· ..,. d; _, • .,,. ;_,~ oopn,. pH, up;do del pcn,lero,. ;. A s e • . ff ff E R I B le ,.,i;,.;,. I,,; ..,. on i~!• e.conom1co-po~11.1ca del non bo più fiato. La torella di A1c.ik-Kerib, e.be l'unita, troppo u.mph~nt1, eri _ Uai raiione; aiediti iul ca• - 1tava ■d 1acolt1re là talla por fatale cbe Cavour uu.111e dallt vallo dietro I me e dimmi tutti ta, nell'ombra, appena udi tali 1pirito del Risorgimento e • la v~ità: don Ìiai tu da 10. parole ,abito eone d1U1 madre: ~ ~~~c:~•:::co~~ut:,';t~:;~i 11 !~t; da~? Almeoo id Ancrum, più è -;r!~:m:i•o! ;;,~1 1 :o, 1 r~dòpr: qual coN non può far m~r.. 1 preslo che lia poaùbilo _ ri _ Chinati un po' - di11e il g1ov1ni e di far loro dei regali - Onnipoten te Allah! N l■ la veecbieua. - Fin dal giorno - Qn.a1 è U tuo nome? le valli 10Ue montagne: MeY• prio tuo risliuo lo, A1tik-K.e- sJi1. Un raggio del iole d1 Au tpOM il cantore . cavaher.e, ,orrtden do - •IICCI e tu te n'111pproht11perchè or maa uu d1Ue 1tlle corde darà che mio hgho se n'andò, 11 IVI - Louprelepretto. lj10 ba dito al c1n1ore le ■li, ribl - Pre,e I■ vecchietta. 1 ■terUt> ,p lende •~ qu~t• _Teru _ Chiudi gli occhi. _ Egli di IOltO allo aoccolo del cavallo ~a1 da uue ~ODI. 11 f~r111d, lo 1teHO ,uono ■r.~on10,o com~ 111a non è mii u1c.ita di c11a - Che r1n1 di nome! - ed egli è potuto venire volando braccetto e l1 cond11He là dovt h:ili1 che megho u d1rebhl li chiu1e, un■ aollettin■ di terra e attac- piangere, .on diventata CJtca. - l'ultima volta eh 10 la 1uon11 Ma e&ii ai mise • giurare che esclamò ridendo Kunciud - è alle noue di M1bul 0 Meberi >. fe1teggiav1no lo 1pon.lilio. l'halia del Terzo Stato. ~om1 _ E on ri3prili. _ Guarda catel:i ,otto l'Hte lla ; e qu■nd? Ma. I■. figlia~ o?n ~ad■nd? ■i al!ora llOnà dire t.b'io ou~rNI non avrebbe tciupato nemmeno I■• pri~• volta che mi capita Allori M■bul-Meberi, avendo Allon il cantore preae la 1:ol Napoleone, Cavour fa 1ch1n1r! il caniore : davanti I lui biin• non vorrauno credere ali• veri• 1uo1 rimbron1, 111 alzo, 1ndo ad cio che ardentemente de11dc- un■ corda. di ,enlirlo, ricono1ciu10 Ja voce di Aacik• lettin a di 1erra che avevi aouo • n mondo di i nulli. cbeuiano delle muri, riaplen tà delle tue pllrole, allora ordi• ~prire la p~rta, ~ fece entrar, ro. - Ed et.li bauè i~ll~ c~rd.e -- E te una corda 1011 do· - Quando la mia mamma er■ Ker1b, getto via d1 una parte U l'uc ell1, l'11per1e d'acqua, e poi Egli 1po1ta completamento il dono i minartti di ArlCJ'um. na cbe ti portino una doon o 10 c■u Atc1k-Kerab. di rime, e quelle abbUhont1 rt• veuo ,pezuu a, allora lii conae- p-avida di me, e pat ivi le do, veleno, e d11l'1ltra d pusnale la l'J)almò 1ugli oceb1 della mi piano del noatro Ri1or1imento _ Sono colpevole Aga - di• cieca che d1 iene anni 1i■ in Dopo aver come •i delle 11• ,uonando, incominciò • canti • gncrò tulio il mio avere. - La she del parto, allora molte vi, - E co1ì tu manterra i 11 tua dre dicendo : Qaeato ti pre1en11 alle origin i ,e il untore _ bo ~b■g)iato; io que, 11 ton dizione, applic1l1 1ui lutato, tedene e con segreta •gi• re: e Sono an povero pellegri ,·ecchietta, co1l ta1t1ndo, 1'1c c1oe 1nd1•ano alla porta a do- promuu - le duu una delle - E che ora tutti 11ppi■oo come fitt o n11ionùe intemo I llOlevo dire che- debbo ,ndart 1uoi occhi, e lei 1ubito ndrà tazione •i mi1e a guardare in• 00, e povere ,ono le mie parole; corte che la biucci1 era pi".na mandare. e le b1 m1nd1to un compagne - dunqu e 111nottt e vedano quinto è grande e po di po.Polo. ~gli I? _riduc e• 1101a Kau. A1c.ik prete un po' di terra torno. Ed esli vede pe~dere 11111ma il g~ande B1de~!li11 mi aio• d~ m_ooete, e allora sii permise mucbio o :un• femmin a il Si• tp01-eraa_Kurac1ud-~ek! . . tente Baderiljn! . que1t1one d, poliu ca e11er1 dt _ Guarda un po'! - lo ■m• di IOllO allo zoccolo del cavallo parete con uno 11rato d1 polvere , tò • d11cendere 11• d1ll1 1co• d uscire con lo 1trum ento. 1nore? >. R11pondev100 • loro : - Voi no, ma 10 11, 10 il bo E 11 madre lo vide e lo rico, ri .ohe ro 1ul lappet o della di moni il cavaliere - t'avevo be- ma appe na iollevò I■ tetla, e■· la 1ua 11111dal dolce 1uono, ' 1c.eN rupe. Benche io 1i1 pove- Dopo averlo accomp1101to fi, e lo ••prete preato >. Ed ecco cono1ciuto una voce t11nto I mc nobbe. Dopo di che neuuno più plomu:i1 internu:ion■le. Lega ne avvertilo di dirmi 11 1chietta v■Jiere e cavillo er■oo ip■riti dom1nd1 ■Ila madre: ro, e povere ù■no le mie parole. no ,Ua ricca dimora, doli& fa, perchè mi diedero quuto nome. cara - rhpoae M1bul-Meberi . ti au1rdò I d11bit1re della ve, la no1tr1 iodipenderur:1 ■i de1ti ,·erità. Chiudi ancora gli occhi! Alloro li icoti bene persuuo - Che co1'è quell 'oggetto 1t, cerca, o madre., di ricoootteN ~vino gr10 fe1ta per le ooue, Dopo 11'tr dito tale •Pie&•· Preu u11paio di forbici e fece riti delle ,ue parole, e Kur- ni e allo 1pirito di Dna co■li Ora riaprili! in cuor iuo che il 100 benef1t llceato lì ■I muro io c1&1tua? il tuo povero pellegrino>. la tore:111 rettò li 1d aapettare aione preae 11 u11: • cominciò con quelle on piccolo 1trappo aciud-bek, 1enu far proteste, gli ■ione o conaorteria politica eu A,cik credeva di aogo1re: cc, tore nient'■ltri era che Bado - Qu101e cose, 01pite, vorre- Allori 1■ madre, ucolt■ndo• vicioo alla pona per lledere t.be a cantare: nella eon in1. Quindo ella ebbt cedeue Mabul-Meheri. ropea. La f• tcaturir e non d■lh co cbe li trovi davanti a K■r■ riliu. ali tu 11pere! - ri&poPe cli■ - lo, ii mile a singbioiure e gli coaa ure.bbe 1uccesao. e Nella città di B■l■f beVTi di _li ga~rd•t~ e riconoaciuto , ~on, tutto contento, Atcil radici 1ucco1e della 1u1 ~o ri~ A_llora s-i buttò in ginocchio • _Soltanto • ,era tardi Aaci~ c. va beue, ti d■re!310 un, pen~ domandò: In quella easa abitavi M■hul• uo Yino_ i~ebriante, _mii .il Si, A1_c1k-Kenb , diede UI un gn .n Ker1b sii_ di!.se: . m1 dalle tavole secche dei D1 du1e: Kerib giunte • casa 1ua. Buuo d1 pane, e domini te n andr 11 _ Qual'è •1 tuo nome? Meberi e proprio in quella not• gDore mi diede le 1b, e 10 vo, gn~o e eone ad ■bbncclarlo. - Sen11, K,uuc aud-bek, voslio riui deU'Uo_mo. . . . - Sono colp«:vo~e, Aga, t~ aUa porta con mino tremante con Dio. _ Rucid 1 - egli ri,poae. te ella, doven diventare l• mo- l■i qui in tre giorni>. poi lutt'e due_ cadder~ n·ea uli; co_nk>larti!_ Mi■ 1orell1 non è Su que1t1 ■nt111or1c1 fonda volte colpevole e 11 tuo auvo dicendo: _ Ormai voglio dir1elo - U , 1 l 1 glie di Kurtciwl-bck. E Kar- a fratello di Kurae.iud-bek Il fratello d1 Karac1ud-bek n mica peggio della tua prima (i, utent i, Cavour, abi~u1to I p~en• Aacik-Kcri_b; ma In lo_ui, quan- _ Ano, Ana, apri!, io 1000 egli esclamò_ tu. sei. I, mam• un-:;hranv:::: ,::o l~~ R!~~• ~ aciud-bek facevi gnn feita con che eri uomo di groau put.a, !cce loro 1ddo1s;o c~l pu101 I, d1n1:111;_io 100~ rit~o, e Id der lutto di peuo, 11Papi, I Au- do uno dice uo1 bugia 11 m■t• un ospite mandato da Dio , mi mi■, 0 queat■ e m11 1orella ll d' 1 l i parenti e con gli ,miei, • UI· ellnue il pugnale ed etclamò: 1 n_mano per ace1derb, m1 Kur- non avn meno 10 dote oro ed 1tri~, l'•1r■ri1, 11 poli1ic1, 11 teo• tina, con1inua I snocciolarne !i• bo freddo, bo tanto freddo;' lo e per queuo ~! chiedo, che tu m! ~u 'mi 1 :i 'i:c:~~o ~I t:: 0 ~:ro~ tanto M■bul-Meberi, ttdut■ die- _ Basiard ol come è pouI, •~iud:bek lo trattenne e 1ll argento dell'~Jtr■; e du~q'"' log11, non meno che le teste no al tramonto. Io debbo rn ti prego per l'amor che aenli dica che c01e quell oggeno I■ 1 d t . tro una ricca cortin a ln1iemc bile che tu aia venuto di Balaf dm e. . •p~ 51tela, e 111111e anche vo, f.,. di legno dei 1uoi ~ppo1ito~i ~!• tu_ui_ i modi andar 1ubito • per il tuo fii liuolo lontano: l• · che pende alla parete. :b! t: uri:r:i a ~ 1 ";: t~t~i 1 t c:;~~I~ con Ie 1ue ,m iche, teneva con fin qui in tre giorni? - C■lma_u. ~ ricordnti cb, h~i, come lo lo sarò con 11 mi, Parl1me?to ~ub~lp 1no, !1 d1 p1u T1fh1. . . . " aciami entrare. - Quelli è una uu, uni eraao diventati bianchi. Ormai un.. mino ani tana colma di - Perchè mi vuoi uccidere? :u~lo t.be e scr1t10 aul11 fr~nt~ diletta M1bul-Meberl. moho d1 piu d1 quel eh~ occ.or - _Come u •1. puo. credere:. Una debole voce di vecchia tan - rhpose la m11.dre •rr■b- liono tette ■noi che ,ono diven • veleno, e coo l'altra UD ■ffil1to - dine il cantore - i cantori, cli uomo al . mo~ea10 .. ch egli (t M. J . LERMONTOV rev■; N~n •i contenti t' ren~~ ;: ~ I= ,~:r.·!:11i: ~~c::v•~: 1llon gli ri1po1e: . bi1t1, non credendo punto I ta_t• cieca a fm:ia di piangere; pug~ale: ~li• a_vev_, giun to d~ di aolìto,_d,_ t~l~e le parti veo, ::ir::e. non Il puo p1u 1c1n ~I Gfu.aq,pc Donnild) re I h■ho, con un tam ureggia 1 . d ' Ch" d'q r - Per dare da doruure 11 quello che aveva detto. d1mmeJo tu, dimmelo, tu che monre primi di 1 1 ■cere nel ta gono I r1un1n1 10 un ,olo lao• A M b I M b . . No,.a 11,,. pa.r 1 'nd mento di colpi di genio, un■ ~ ,ia ~o tll u per ?no._. JU 1 11 viandanli la none, c'è le cue dei - E che co1'è una 1111:? hai la llOCCcome quella ,ua: lamo izuieme I Kurad ud-bek 10; e io d1 llOi non ho ou.111 pp~n• . a u •. e eri ran\to Soo::: BiJ;iJ,ik:.• 1 1 _,e,~e: indipenden te, la vuole dcmocra• o~ch1. E .ora r1apr1h - to! ricchi •ianori- in città ,11nno - L• un e uno slrumen to uando ritor neri: il mio fìgliuo• Ed ella sente che è arrivato uno da temert, ,i, che mi vosli ato oc. divento ro.~a ro111 d11l1 re· Hadorilia.::· •s,~111 .. 111~0- t!c• e_liberale. più liberale ~~J g1UDMegl_1do~o appe na un m!• per celebrare' uno 1potali1io ; che •i 1uona per 1ccomp11n1 ?o? - E due volte con le J■• aconoaciuto il quale h, detto: credere, tia che mi vogliate •ti• r:r::::· •I cop_n la faccia CO~ A,~ : madre; St1;arn al~;~~~ lfngh,he~r• e -!~ Jo i~ea::Uu1if; ~:todiA:f;~a:d 1 :!~ ~~ 1~:::v:~: ,ai lauiù! li potrai panare la mento qu1nd_o cant~no. . crime agli occhi gli fece. la 11e1- - Seljam alojkjuntl, voi qu~ mare per bu1iardo. dietro la \ 0 1 :~::. • nucoo d ern formula. lurca ~i 11luto: a!ct1,.; ~o~~jj , Pè:u~!;ni,: bnde Ira le alle porte di Tifli,. none molto be;e. . AJ!ora A~ 1k•Ker1b le chic- 11 dom•n ~•· ln~100 tor~o .• dir- fate fe1ta e b1ocbe1tate, e cou - L■icialo con~ou■re. _ dine _ Ormai non c'è più da duhi c~:~:~e, Met.lJOn: No11ro :,i. tante halie che do di lui ci !lenire e1prime va con grondi - Ano - napou eth - io ,e d1 d_are il permeuo ■Ila ,o: le che lui era il ,uo f1ghuolo; ~rmettete ~ncbe • me, p~ve~o lo 1po10, cd A1e1k-Kcr1b ■llor.a tare: tu aei proprio A1eik-Ke I Il racconto df rimango no, a ■coprre la verll, ringrozl11men1i lo IUO prorood1 q.~i non cono,co nc~•uno, e per; ~lita 1' ll~c~arem~~o gaz e d1 cli~ no_n 1li. ere.deva. Dopo un =~~~~::c:~t:o'e!;re;~~er:o •;a~: ricominciò I cantare : ri_b - dia.e lo 1po10. - M1 montov che qui :u::,f;:,;:o- ce n'è ■nebe uno dell'anno due, gn 1i1udinc, e i111on10 11occ1Y■ tio torno• pregarti che tu m_1 PII I r 4 lui_ n . ·. po egh le du Ee. e All'alba mi trovavo 1ulla dimmi un po': come hai potuto /o. porte del t:olultie dl oper~ mila previl ta nel pru~ramnia <li d111lasella Ja 10111 biaaccia, AKik a~n: per amore del_ t~o h - _Non II puo - r1.11~ae I■ - Permc11c1e, n1an1n1ina. che tani.one. . montasn" d'Aninj1n , 1 meu o• in coii poco tempo percor rer, di Lermontov edito ,n quc,tt rifiorimtnlo economico eavur Kerib diHe al cavalieNI: ghuolo lontano, la1c.1an11 en• ve_cch11: - _qu~1t111aan e del i~ pr4:nd1 la 1au e che e~a :-- Perchè no . - dane Kur , giorno nella cinà d'Araerum, 1J tanta di11an11? r:.r;;;,I ~Il~ Ca.,a Editrice Ghe– riano . - Agi, cert■menle, gran de t 1rare! 0110. po,·ero f_1ghuolo ; e d1 K it~ d~ qui con. q~~sta ; .~o sentito 1eiud-bek._- Qui .debbono HM:· 1ramon1ar del sole I K,r1, e al - Per dirvi teitimoniaou lume, tro.'e::t dl Roffl4 , li vo- L'■1lr■t1iamo, il dottrinarismo . italo iJ tuo beneficio, ma fom Allora la torelli di1te ali, 1nn1 pende la al_l111 P~~ete, e mai dir~ .che ~u1 ll1c1no c ~ uno •P~· re 1c_coh_1 c1a1on_ e daautori c~epuacolo _a Tifli,. Allah mi che dico. J■ verità, I■ mi■ le.i■· seppe Donnt':u o. ?r~n~~~,u~ le utopie della Rivoluaion t men~ antor~ uno. mauior. e: ,e madre: . , . n!1tuna mino viva , e 1u:1rda11 ~ 11110, m1~ 1orella m_1 condurr1 ~~che II f~ttegg11 uno 1poaa• d~e le ~h, cd !o voli i C;lu•g• boia p_uo iagli■re una pietr~; e La Prln cfpeno. Ltgovsko .fo.to .: francese, irrompono con Cuvour, o~ 10 andro I dire _che, m un - . Mumm11~1~ m alu ro ed di toccarla. . . . la. Cantero e •uoncro • q~ell1 ~1z 10: cani.at i qualcou, 0.$Cik.' e g~u.: •!•ue 11 Signore m~ ca• ma ae 1~ ment~•co, 1 1) 0 1'1 il mio contiene: e un eroe del no,tro nella no,lra vita, 11 \·ele apiegutt , giorno 1ohnn 10 ho \'rngg111toda undro ud apr1rgh. Ma la ,ore lla 11 11lto, 1u1cco fu ta, e tult o q?ello. tbe m1 d~- 1~ ti d■ro ~na bella rnancit ta p110 d1 mon1are tu u11 b11nco collo d1venter■ più fino d'un tempo• · e La Prlnclpeuo. Lf– Cavour è un enciclopcdiila ru Arzinj an I Tiflis, chi \·orrÌI tre - Bricconcella - le ri,pou dal muro la 111z e gliela diede r~uno lo P_ort_ero qui e ce lo d,- di monete doro. t1v1ll0 ; 1al1na 1veho. come un up,llo. M1 )1 cota mialiore t govJkaJo. >, e Vodh" ,, c. ,hclk nitito , .ebbent !i J>rofeu i uom o dermi? 011~1mi. dunqu e qualco- 1111 ve~ch!cua - ~u tei.1ut111 con_ ~llora egli le~ò gli ott h_i a v,dercmo milem e. Poi Kurtciud-bek gli do• danzator e ,1_ull1 cord11.' d11lle cbe mi p~~ti■te uni douna cie- !~~:•• eu~:ue dro.mmf : e ilferi– deJ • jull e mili eu>. Egli è iD f■ per tffl1mon11rlo. tenta da 1cco1here aa c111 , cielo e mormoro tale pre1hier1 : - Non lo permeuo - rhpo1e mand ò: mon1a1nc 11u nelle valli, e dal- Cl, che 111 di telte ,noi aon • I dut Jratell~enscha/ tn •• Biblioteca Gino Bianco

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