Fiera Letteraria - Anno V - n. 48 - 3 dicembre 1950

l,om enica 3 Dicembre I95Ò ALBDl'.fO ZlVERI e Rapu.a > (lncLslone su rame) 1"..0STRE (r Con un conctrto dCdlcato • 111\Wcllc cU Bela Darlbk. &celte tra le pqtue plU brnt e non Pl'f QUf'S\O mtno 1!J;nUl.eaUTt-, l'Ac• cademla di U111berla 111.comme– moraio al ,_Teauo delle Arti li snnde eomJKWttare unsbcr~. n.dcndo 11 quluto annlftrurlo della 'llu11morte. 1"..ILÀN E SI • L\ r1 r: 1t L .CTTERAR I A ALBERTO ZIVER I - ,Uarc hé aul. JIUCN Pag. '1 OOll~tCO CANTATORE - A1RTJl§'f1( l'f A lUA 1~][ Sono assolute immagi gliacquarelli diCantat D,piugere all 'acquarello è come dipim;ere con la luce div enuta palpabile, e og,u g1Jcc1ade– positata sut foglio è un accen to lummoso: luce p ,ù luce più luce ... E , un peccato che l'arte co11tempo– ra11ca trascuri l'acauarello. Forse. prc,a da problemi Intellettuali com•~ e preoccupata df conoicere pliL che df f11tn-11rctare le nuove verità di ragione tma alla Jlne l'arte re,ttrà ,em– pre u,i'hive,iztoms della Ja11tculaJ. usa. ,embra trascurare ouella tecnica tn 16 cori emotiva. come l'acquarello. Emotiva. per– chè ,t ricusa, Jln elle può, af co11torni troppo fermi, alle meticolose euumero.:lo– uf della matita e d<:l 1>cm,l110, l1tru,nc11ti plU adatti, anol1c per la loro acuminata sottfgliura, alle h1dagi11I.weculatlve sulla /orma o sulla ouantftli di 1pa%lo di 101 oggetto. L'acquarello, anche per QIU'lmar– gine di arbltrarlet4 che lf naaconde 11el capriccioso es-paridersf dd colore lfquldo. si adegua più /acllr,ie11te al COJl'Jvt,e•to. aU'b1clbuufone dcll'lmpulao fantcutt.co . ~motivo appu11to. Clll vorrà h1dagare la so,tanza ,paztale o fl proJllÒ di un- corvo. di 11110 pianta, di 11,za mano, 1iou ricorrcra -mal all'acquarello; vi rlcorrerA fn.«ee.. cl\4- dl quel /rammenti di universo, vorrà co– gliere la quantftA di luce in usi racchiu – sa come una. ca,tagna nel mallo, e ouindi. parteggiare per l'apparizione cromatica, che é la pflì Intima, la piU ?Utinente operazione della pittura. E' 1orprcndenk la quantftA df luce che 1ta In u11agoccia ct'acquareUo. Se ,>en1lamo a certe carte del Guardi vene.:iano, cl accorgiamo che quel– la lacrfm à df luce può avere le penetra– zione corrosiva di un acido e li, dove l'ho. J)O,lata il pc,rnello, la goccia I/rigola, al arrlccia, dilaga e lalcfa una niaccl,ia abba– gliata, Davoero dipf11gere all'acquarello è come dfpfugerc con. la luce dluenuta J)al• pabflc e 01711! goccia depositata sul foglio è un addendo ltnnl,ioso: luce 11lit luce più luce ... Non d un ca.so elle le opere più ardite di C6.ta ,mc, oitelle sue vluoro~e ,coperte dell 'architettura lumlno.,a df un f)Oesagglo - I J)QelODDI del Afont Vlctoire o del Ccbcrnon dc Jourdan. o dell'B1taouc. 1ugll ultimi anni di ,ua trita - 1lano ,tate prima fnoe1tite con l'acquarello ; ed è proprio ,u quei Joalf, hi. cui la luce Il rap– prcmk In 1cl,cgge di crf.stallo, che lavore– ranno t Juturf Cublftl. Non è J.tCr nol u11a 1orprc1a 1:~dcre Cantatore tornare a que,u wocedime.ntJ. df /acile suggc.ttfonc a11chc per l'Implicita vaghezza del colore diluito, qua.ti dilaooto. ma appunto percfò più pericolo.ti e da condurre con eitrema oculatc&:a. DI tanto è ,umolato l'occhio da qaulla ttucrc=a cromatica r 1naggformentc deve- i,npe11- narsf Il controllo dell'f1Pfra dorie e della mano. Sappiamo per lunga pratica di anni quale attc11.;lo110Cantator.c abbia messo 11el risolvere le questlo11t di luce-colore, con ,ma pre/ercnza, 11egll anni amtatt. per una luce sol/ocata, crepu,colare, brtrfla di umide ombre, e ora Invece di' specclll, di sp!cchl, di 011aUaccesi, svelati, ·t:zllagatt da una luce solare e tra/igoc11tc, come nelle vetrate di chlua. L'acquarello è qui11dio'a comfderar.d la f.)(Jrte più Intima e rabbrividente di que,t a ,ua a,Ulea. pre– Jerem:a. Ed è notevole Il modo come lo condt«:.ei l'abbandouo cordiale ·alla. sua em-o=ione fdclfccita • ,empre e inclfuata. aUjeltUial ctwleni tanto ,lù ·lfcuro oggi che l'aulllo critico gulcta df 11a,tosto la. rapida Iattura. Un'use>nzlalltA dJ tbcco, df ma.cchfa, di taglio, che in cuti JCOrci diventa. pcrdno una vfllo11c astratt4, otte– nuta. per un radicale sfoltimento df tanU J>Qrllcolart In una immagine auoluta, folgorata: certe colline 111areldgtane e l'ala. di mare t,i. Jondo 110n cli IN10110dl 11iU che oue1te tenut tralJ)Qreu~e i,er rile – vare nof\ l'o11atura ma il loro margine luminoso, crocchlanU come u,ui 1ap0rosa crOJta df pone casalingo. Per1fn-0 f pae– saggi di Ve11t:la, ormaf consumati dalla cupfdfgla df una molutudtne dt occhi e occhi flplratl, rie.icono a rivelare un'es– senza b1con,ueta, un tagllo e una. macchia cromatica tat1to più perentori quanto i,hì . labile ,cmbra l'ttlonc della. ooccta di colore; una Venezia, apecfc nel 1orprcndcnte aCQuarello della Chlua della, Salute, che pare perfino colata in un grumo di pfombo, come fn certe apparfzfonf temporaluchc o df calura. Non è dl/Jlclle accorgerli che questi Jogll 1eg11ano una stagione felice e colma. df grazfa df Cantatore e 1farno lieti iu augurar loro la buo11aJortuna. MARCO VALSECCDJ Gallerie d'Arte milanesi

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