Fiera Letteraria - Anno V - n. 45 - 9 novembre 1950

Domcnìca 12 Novembre 1950 Le voci d,: ANGELA RENATO ANGELA - (Chiama ,ottoooc e, COWUJ te– mendo df ar,eolf«re qulcunoJ Renato , V1enl n \'edere. • RENATO • S'è .sve&'llato? ANGEU. - No, con1Jnua aidorm.lre. Ma vieni a vedere lo st.euo. RENATO - E' sereno, calmo. ANGELA - Da quanto tempo dorme C0il, senza do.rsesno dl vtto., RENATO • Dovrebbe dormire un ucolo, e tu t1 preoccupll Hai 1ent.1to Il dottore: « lasciatelo dormire,. Non l'ha voluto nemmeno vlalt.rc temendo dl svegliarlo. E' la. vita che gli ritorna col sonno. n perloolo è veramente pasaato, sta sicura. ANGELA - Ma si, lo so - lo credo. Eppure vorrei che aprts.se gU oecht; 10lo per un istante - e but.a. (Con un pieoolo gridai Ha respirato più !orte, hai vilto? Ha 10- 1pirato ... RENATO - Sat.t Lo negllerat davnroJ - E non stara'li sopra a quel modo, che a:H toi ll l'aria per respirare. ANGELA - Ob, no, DO- - E' che... lo man– &erel, lo. Tu no, 1nveu. RENATO - No, io no. Io, OIOappena. cuar darlo. ANGELA .. come matt RENATO • Mi fa male. ANGELA • Percbè: male? Temi qualcosa t Che ali rlprenda la febbre? TtmJ Je coo– sea:uenze della malaWa? Dlmmelof RENATO - No, no • T'ho detto dl no. Non ~o più. niente. ANGELA • rso,i,fra come liberato} .Aah ! RENATO • Ouarirà, è:aa ruar1to. Domat – tina, ,veaUandoai, riderà. A due awll 11 paua dalla morte alla. vita ,enza accor– gersene, Non 11 ha memoria. Beato luJ, L'innocenza, forte, è U non aver me– mor1a. ANGELA - E allora? - A che pensi? Tu soffri. RENATO • U.Claml Nrt. Al),Jela. ANGELA • Ma che hal, Renato? RENATO - Nulla. Un'lmpresalone. ANGELA - Quale? RENATO - Prima • Quando ba aooplr•to. ANGELA • Te l"bo det.to lol • Ka che lm· pressione? DJ.mm.J, Hl RENATO - L'ho oome Yiato .. d'improvvt. 10 - 1vegllaral, cre$0ere, ca~re""" &ià grande, pieno di Ylta... - dlltaccanl ~• noi, e andnre ... andare per 11mondo ... B tutto & accaduto 1D Wl lltaote ... M'ha f&tto male. Ho avuto paura, ecco. ANGELA • Ma perc11à """"? RENATO - Sl, paura. lfoo e.api.sci?- Paura Ptr tut, per 11 llOltro bambino, che ,•av– venturRVa, subito, nella 'tit.a ck,po tNere scampato miracolosamente alla- morte. Come dirtt... • Pouiblle che tu non ca– piJca? ANGELA - Che oosa val a pensare, a.e. nato! Che ttranezm., mio Dlol - Saral stanco. RENATO - Non eono ttanoo. ANGELA • Non Jo senti, ma So aet, stanco. Tre nottl aenza chiudere occhio. V'a a rll)Ol&J'e. RENATO - Non dormlrel, Non potnl dor– mire, Lo IO. (llonru,rand,o) L'Altra llOUe- ANOELA • No, Renato, per carità: DOD farmici pen111re.Noo m1 par ph'.1 ftl'O niente, adeuo. E' pasuto, & p.....,to . IA· scwnt ,tare. 11.ENATO • f PrOUflU"4o eon lr,mqUllla ffllPMCDbUllàJ C'à at&to un momento, l'altra notte - Quaodo U dottore ba d.UO ehlaro ehe difficilmente awebbe auperato la. ertst • e't stato un momento ln cui bo voluto cora&a10S&IDeJlte guardare 1n fac-– cla a quel che aanbbe prob&bllmente accaduto. Mi SODOdeUo COD UD& apecJe dJ crudeltà intima: tutto questo vuol dire ehe Il t101tro bambino potrà morile ... N6 lo, n6 sua madre, n6 nessuoo può aiu– tarlo ... Porse morirà ... E' un bambino - 6 Jl mto bambl.oo , ma morlrl lo steao. Morirà! Morirà... Morirà ... ANGELA • But&! Smettll (An1lma af– fannal.4 e pla'lf,fnteJ RENATO - rconttnuandoJ E allora è ac– caduto un fatto straordinario. Mi 10n aentlto acoppiare dentro oon la dispera • zione cieca, quella che fa 1T1dare, ma invadere da una 1pecie d1 ruaegnazione lucida., celata ehe aembran m1 avuotas• se Il petto del respiro e ml aaibtaectaae tutto. Ho chtwo ,u occbl e l'ho vtato - l'ho visto in quel paesqpo 1elato - l'llo vlsto proprio, 11 oostro bambino, 1DYO• larai da noi, e metterai a camminare &J .. trove, per altri 1tntlerL - Port.an , 1n Quel mio dellrnre. la camlclola bian ca che ha ... nNOELA - Baata Renato! St& alito, per carità! Non farmi male! .. Non U pouo $Cnt.lre, non P0ill0, non poua ... - Come hai potuto fermarti ln Quel pensiero? Come, come hil potuto? 8e1 mo.,truoso ... Ml fai paura ... Paura, paura! RENATO - f Pro1er,ueM,D) Ma. la COI& p1Q: straordindrt& è che 1n quel momento, il suo vlaggJo oon ml Mmbrua una nen• tura, ma QUBIIuna be&Utucllne.- ANGELA - Beattt.udlne? Che beatltudÙle? RENATO - Non ao dlrtl, Angela. E' stata, puot lmma1inarlo, t'alluclnulone d1 UD secondo, un capoiilro ... Porse 11 tentativo ut.ce :no di ru.setrnarli, di accet.c&re il 1>eu 1o... ANGELA - Renato, but&. Hai flnlto. Ecco: hni finito. TI prego: hai fin1to. Hai fi– nito, hai finito di delirare, di acorgere dappertutto lm.maglnl lrreatL .. terrlbll1 ... (/ti prlmlllfnw plano, i,fK col ruplro che con la vouJ Ma tu ael qui con noi, caro - con me • con me - caro - t.eaoro mio_ - n t1i10 babbo t'aveva già abbandona.to , ha1 sentito? Bai sent.lto? Ma 10, lo no, 1o oo • tesoro - no, no, oo - mal, mali - Reioirt. ell... respiri bene... AhI che ('1o1a ... Morire dnlla 1101&. ml fai ! T1 mangerei dal bene che tl VOlllO .•• (Stacco) Senti .sncbe tu, Renato, aentt come re– spira ... _ Chinati _. senti che profumo ... - Ch1natJ., Renato .. RENATO - Non far la puz.a . Non t.bbrac– clarJ.o. non b&.clarlo,non 1tr1n&:erl o co.sl. Lo svegli. Tl dico che lo 1ve1ill I - Da brava. Ragiona, su. Non gU vuol bene, allora? ANGELA - Oh, al, si. TI ubbldlloo. Ra– &tono, ra,Jooo . • TU, Renato, ael tanto p!Clbravo di me. RENATO • Che bravo! i.acta. andare, sciocca. Che c'entra! ANGELA - Non credere che t'invidi, però. Non t'JnvldJo affatto . ftENATO - Meno male. ANGELA- Vuol sapere percM? RENATO - No, non lo voglio sapere. ~CELA - Non te ne Importa ? - Perchè set troppo bravo - troppo , caplscll Inu– mano. llENATO - Mostruoso. A.NOELA - No: mostiuo so è troppo . ilENATO - L'ha i detto prima tu. .\N'OELA• Io? Ml .sarà. acappato, allora. Inuma.no, volevo dire. llf:NATO • Non è poco, eomunQue. ANGELA- Percht tu rie.set a ruardarlo aoltanto e io no? come fai ? RENATO- Io wno II padre - tu la madre. 'l'u(to QUI. LA FIERA LETTERARIA UN ATTO RADIOFONICO .CO~ TEMPLJ\ZI ON E * di DlEGO FABBRl OEOJtGE8 SE&AUT - MuslctsU per I& e Parata > ANGELA - Olà: cl preoccupiamo di lul ln due modi coel dlvenl. RENATO - Sembra che noi due, Jn questi gtornJ di angoscia, abbiamo lot.t&to ln– aieme per strappare alln morte due partl diverse del nostro bambino: tu Il corpo, 10 l'anima . ANGELA - Porse. ComunQue, insieme, lo abbiamo salvato Intero. E questo è quel che conta. Perchè, allorn, non ti accon· tenti della rraz1a che abbiamo avuto? Non hai &Dcorguatato 11aapore dl que– sta glola, che a:là incominci ad an,u · starti oon nuove domande. RENATO - E' vero. Ma sono fatto cosL Lo sai, del resto. Ed à tout.ile tentar dl cambiarmi. Non posso formarmi - e ri– posarmi • a nessuna stnz!one lnt.crme– clul. Quando ero rasazzo, e un t.empornle ml torprendeva per strnda, non volevo fer.,. mar ml sotto un riparo, mal: ml mettevo a correre sotto lo scrosciare, a. correre. a correre con una. specie dl accanimento feroce finchè glull&'evoa eua &nsante, frad icio, a.figurato. E mio. madre, allora, mi chiedeva perchà oon m'ero fermato a una cascina Invece di ridurmi & quel modo. Lei non poteva. sentire quanto ero, lnvece, contento! çontcnto d'esaere a:lunto dove dovevo giungere senza. ar– restarmi, .senza arrendennt; d'essere a:tuuto dove ml a.spettavano. Ero 1n 1)6.Ce, pronto al riposo, allora. Pln da bambtno. Capisci. Angela. cbo à la fine , l'epilogo d1 ogni cosa, dl ogni vita che mt at& a cuore, che ml inquieta: come 1tungeremo. ANGELA • Renato ... Renato ... RENATO • ( A $OllloqllWJ ~ tua nuova serenità - o figliuolo dl– iet.to - non ml Illude, nè ml raMlcura il tuo calmo respirare. L'lmminente rl• nerlio schiuderà la porta a nuove ml· naccie, per te. Lo .so.E aià tremo, per te. Per la protezione che non saprò darLl. intere. - per l"aiuto che non potrò dartJ. sempre - per l'aiuto che resptnaero l, ta– lora - per la solitudine che vorral avere, un giorno ... - per la libertà che reclame– rai ... - Vorrei t.anto Poter conoscere e prevedere tutta la t.ua vita, bambino. ANGELA - rAlle ultime parole di Renato ha comincialo a mormorare a bocca chiusa una cantilena J)Opolare. Per Po– chi UtantiJ. RENATO - Olà dOrme. Lascialo In pace. ANG ELA - 011 tena:o di più compasula, cosl. (Rtprende la cantue,1aJ. RENATO - E COll te lo lta:hi sempre dl più Chi può misurare l'eco di que,t,e nenie mormorate per oro e ore, entro un es– aere che &I schiude nel prlml ao.nl ml• sterk>&II una. madre se ne imPOS&eUa cosi, del suo bambino, senza volerlo, senza saperlo, forse. Nol padri rima· niamo esclusi, a contempla.re, tino a UD certo rlorno, il maturare della sua vita . ANGELA - Per questo volesti 1uonar1ll Mozart, •ppena nato. RENATO - Ma quando? ANGELA • Quando ? Aveva tre a'iomt. Non rtoordl? Oli andasti vlcJno, quasi ac• canto all'orecchio. e ,u suonasti Mozart. RENATO • Sl. e La piccola. serenata> . Ml rtoordo. (Sulla corda alta d.t un violino inizia il secondo movbne,ilo della e Ein.e Kle i~ NacJitmu.sik > df Mozart ). ANGELA - Volevi fin da allora lnfluenzar– lo a tuo modo. RENATO • Ma no! Che influenzarlo! ANGELA - sottrarlo alle mie nlnne-nan. ne... • Sottrarlo a me. RENATO - Non cl pensavo, Angela, te 1o assicuro. Mi ci tal peD&aretu, adesso. E torse. ora cho cl penso ... ANGELA-- Forse? RENATO • Forse era davvero • quello • il mio primo ~enuo tentativo di en• tnre anch'io nella. vlt.a mister iosa del mio bambi no. Pol ho dis.llrmato, te ne set accorta. (Ancora qualche nota, poi /tntace la mu.dca di Mozart). ANGELA - Hai dtsarmato, ma. aspetta ndo il tuo turno. RENATO - Che turno? ANGELA • Il giorno che - lui • potrà intend ere Mozart. Sarl 11tuo giorno. Te lo dico io , Allora Tl .a.pp :trlral tu, con le tue armi, a. conten dCTmclo. RENATO - Che sciocca che sei I ANGELA - No, no, t cosl. L'ho c&plto stasera. E' una batta glia; una. battaa:Ua. vera e propria che conduciamo noi due. RENATO - Tra noi? ANGELA - SI, tra noi. Per lui. (Quast Vfanaend'oJ E ml dlaplace, Rena– to, ml dispiace non puol Immaginare quanto! RENATO - Ma Angela ... ANGELA - No, ti prego, non cercare di convincerm i, di conaolnrml. Ti eor.osco. L'hai detto fin troppo chlarnme nte. RENATO • Ma allora. non ti sl può pro– prio parl are ! Una batto.glia? Per carità! DoPo tutto non sono che parol e! ANGELA • Quelle che conto.no, Ptt te. Con te bl.M>gnabadare più a quel che dici che a quel che tal. RENATO • run vo• fatu o) Allora str in– giamo un arm 1stlz1o dl parole! ANGELA - (Cambiando totalmente} Oh,- Renato, che discorsi !acclamo! Oobbill-– m.o essere terribilmente esausti per par– lare co.sl . E' lu.i che deve vivere - che dovrà vivere: il noatro bombino . Lo aiuter emo a vivere, lo lasceremo viv,ere secondo il suo temperamento, Il auo•ca• ratiere - e sari. Ul)ero, un a-torno, dn noi, dalle nottre in!luenu - ubbldlrà a se stesso ... libero ... RENATO - Naturalmente. Ma lo vorrei ,a.pere, adesso, come sarà. allora. Un'as – aurdltà, lo 3(). EppW'e è un'auurdltà ChP ml J.DQuleta. (Dopo una brevl1dma pau– sa, brJUcamente) Se sa.rl un aecluttore o un ,edotto, l'orrel saperei ANOELA ·- Un seduttore o un sedotto? Perchè proprio a questo val a pensare! E' ancora cosi piccolo. • Cer to dovrà. cow»eere il mondo: e anche le donne..,. RENATO - Non volevo dir questo. ANOEL.I\ - Parli di seduzione. Còmunque snpp1 che lo non sarò una mndre 1elola. Gli lascerò far e le sue esperienze ... • Se diventasse come te... · RENATO - Lo con.,ldererestl un seduttore o un sedotto? ANGELA • Non lo ao, Tu, 1n fondo , pren– di con l'aria d1 farti prendere; e lmPoni e comandi fingendo di ubbidire. RENATO - Fingendo! ANGELA - scusa. RENATO - Saremo in disaccordo su Que– sto punto, Angela. Parò dl tutto perchè non ml aasorotgll. (Con 1rna certa uJo– , lenza} Non dev'essere oome me! Aaeotu. temente oo! ANGELA - Sei tanto scontento? RENATO - Lascia andare. - Parlia mo d1 lui, non di noi. Vorrei rtsparmtargll l& sofferenza di certe esperienze. ANGELA • Tu però le ~! laU... RENATO - Che c 'ent.ra! Non vott lo che sorrra, luL ANGELA - (Con un certo acca11imcnto) Ma ae foue come te - se t"assomlil.lasse, dentro, nel sentimenti .. della atei.sa pa– ata , vogUo dire, come· potresti lmpedlrgll dl fa.re le tue stesse esperienze, d1 a\•ere le t.ue stease aofferenze? RENATO • Non vorrei che avesse questo trllte destih~ dover pagare sempre di persona • generosamente, tino alla su– bllmltA, t&lvolta - et! essere invece giu– dicato egoista. Ecco. Succede, special– mente con le donne. ANGELA - Parli delle donne senza. cono– scerle. Se lui le conoscerà meglio di te. ne avrà UJJa migllore esperienza. RENATO - Insomma: vorrei che non si laacla.sse troppo incan tar e dall'nmore - da quell'amore , ecco. ANGELA • (Aggreniua) Che 006'à per te l'amore? L'amore che non vorrcstl per nostro fi.111<>? RENATO - Risparmiami le def1.n1zlonl, AN~~- - {lmprovvba mente calma} L'a- more è la. bontà del cuore . RENATO - Come hai det to? ANGELA .. La. bontà del cuore à l'amore. R.ENATO .. La bontà del cuore ... t l'.amo- re. CbJ l'ha. detto ? ANGELO - Io. RENATO - Brava. E' bello. - Te lO affido fin da ora, il nostro fla:Uolo: &Il lnae– pera.1 che l'amor e è la. bontà del cuore. (PaauaJ E tu me lo affiderai - poi - per le cose più 1.mPort.antl, che verra nno dopo, dOpo l'amore. ANGELA .. (Un po' rtscntttaJ Quali cose • più importanti? RENATO - Un ~orno avrà delle Idee.. leg- , gerà del libri... avrà delle oplnlonl ... scc• irllerà un partito ... avrà. degli 1dea11 .., si proporrà del programmi... lotterà. con gll uom.tnt, per gU uomini, per del fini di• stnteressatl ... Ecoole le C06e lmpor ta nt.ll ANGELA • çilà: eccole le vostre cose lm– partant.11 E anche lui, mio figlio. dovrà esserci 1n mezzo, tructnato da te. RENATO - certo. Per questo - non per l'amore - ml chiedevo prima : sarà un seduttore o un sedott.o? ANGELA - Oh ! Se oon fosse né l'uno e né l'altro . · RENATO - Pur d1 preservarlo da. un ri– schio lo preferiresti mediocre. ANGELA·- vo rrei piuttosto che avesse tre, dieci, cento donne... vorre.1 piuttosto che... · RENATO - (Luci40J E' lnutlle che tu cerchi di preservarlo in quelto modo. SI è :sectutt.orl senta volerlo, se sl è. Non credere che cl si proponga. dl esserlo. Si ~. Nati cosl. Patti cosl. Fattf per la· aci&re un& traccia, senza saperlo, senza volerlo. Eccoli 1 seduttori. Che credevi che IO!.$e!'O! Se sarà. un seduttore, 11 prl• mo ad averne timore .sarà lui stesso quando se ne accorgerà. La scoperta di avere In sè qualcosa per cui la. gente, senza. che tu Io voglia , &I mette ad ascot. tartl e tl aegue - fa paur a. Dici delle cose futili, magarl • ma li per:iuadi. Sarà. di questi, nostro rllrlio? Che pensi, Angela? ANGELA - Oh, se non fosse di queUII Signore, ti prego che non sia. di quelli, Il mio bamb ino! RENATO - Non ba. senso queata tua. pre- a:hlera, Anaela ! E spero che non sarà accolta . Non tt pare degno dl vivere per qualcosa, per qualcuno, per molti, per l"umanità? • ANGELA - L'orgoallo, 11 VO$kO orgo,llo di uomini... No. non ml pare degno di vivere per le v05t.re amb izioni... Non voauo, ruu.l! Fa rò di tutto per Impedirlo._ Lo prefert.,co plù... meno ... il mio figlio... RENATO - Baate. Angela, ba.sta ... -,.NGELA • rAs,pauk mata, come china. ,ul um no dll flgHo) Non crescere fino a sfugairmt, tesoro mlo! Perm&t.1 alla fan • clulleu.a: fermat-I JI, tlgUolo... - Permatl all'amore delle ra gar.ze appena $boecla– t.e•.. all'amore che dura un.i. breve st4 - alone ... - Non approdare mal a quelle COie che tuo padre chiama. le e cose im- 1,)0rtantl>... • Ignorale .sempre,· taoro , perchè sono cose paurose... - Perma-tl prlma... non crescere tanto... Non cre– &eere .... Perchè ... perchè ho paura per te... Ho paura che 1,)01... (quad orld.and-0) Ho paura per te I ll presentimento che un male terribile ti schiacci ... ( lnivrovvl.ro, allo fragore di guerra). ANGELA • (Rauca) Siete voi Che l'avete acatenat.a la a:uerr a... - Voi con le vOGtn coge importanti e mostruose ... - R1dam• ml, rldanunt mio !lglt,o .., lo uceid,rallDO, non lo vedremo più... E' tua la colpa, t t.ua, ~nal<>I RENATO - e Io non aono venuto a por. tare la pace, ma la a:uerra...>. ANGEl-\ • Chi l'ha detl<>? Chi l'ha detto? RENATO • Crisi<>, l'ha detto. ANOELA - Non è vero! RENATO • Cristo. ANGELA - Non può eutte ve,o... (Sfn.– ghfoz.uJ Dov'è mio t11Uo? Dov'è? Me lo aveUI portato via. per sempre... L'hai am- :t:·a ,~ rt~1 :em,;a=, U:u, t,~nwrt della gueffa cl~ vanno arforttanatt4o1t. Poi, a :POCO a. poco, gli ,coppi <U,IOlvono 11.i!1uo110baldanzoso e fulante di una fat1/ara militare ) . RENATO - Sl rJtorna anche dalla iutrta. E' tornato - testante. ANGEl-\ • tCupai SI, è l<>mato. RENATO - Va.&"11 incontro . COrrl. ANGELA - B' cosl diverso, mio Dio! Sten · t.o a riconoscerlo! • Ormai ~è definitiva– mente .stnceato da. noi. Ha. incomJnçiato una 1ua vlto, seni.a. dl noi. RENATO - S 'è fatto uomo. ANGELA • E noi? RENATO • Non ha più ,bisogno dJ DOL ANGELA • Nemmeno d1 te h.a più bito - gno , Rennto. Lo sai. RENATO - Lo SO bene, ANGELA - Le aue non sono più le tue idee • quelle che ali avevt insegnato ad amare. Il su.o partito non è plù. iJ t.uo . RENATO - E' vero. Non cl si capisce più. - Che ne sappiamo no! del nostri fla:U? ANGELA - Tanta fa,tdca hai fatto per rtun.1ere & questo rllultato: fartene UD nemico. RENATO - Nemico, no. ~<;-:~ lb-il~n avversario, sl: e accanito, RENATO - Nemmeno. ANGELA • Peggio, allora: un estraneo. RENATO - Forse. ANGELA · _ E non ne sei mortificato? Non senti d'aver mancato ai compito che ti eri pi•eftslo? Non tl viene il dubbto d'aver tra.scurato qualcosa per lui? RENATO - Che cosa.? ANGELA - Che cosa? Se lo sapeestl Porse una eoaa veramente importante, la sola. ooea. importante - quella. che l'avrebbe per a,empre legato a. te. RENATO - Ma quale, Angela? Quale? ANGELA • E' tnutlle, ormai. (PatuaJ RENATO - Ml sento cosi veccblol ANGELA - Ohi Anch 'io, sai. Renato, ml ae.nto coat ve:cchtat - Teniamoci alm~no compagnia noi due. RENATO - 61, Angela. (Uno ,tacco ) Lo vedi: verrà. U giorno in cui resteremo nuovnmente soli, senza. d1 lui. Che farai allora? ANGELA - MJ accontenterò. Vederlo. se- guirlo di Jont.aoo. VegUer0. Precherb . RENATO - E poi? ANGELA • Basta. RENATO .. Va avanti. Cammina. Altlva in fondo. - .Noi, abbiamo det-t.o,saremo vecchi. Chiuderemo gli occhi, un glomo. Verrà., dunque, il momento 1n cui non lo vedremo più - né lo né tu. Nol ce ne saremo veramente andati. E lui aa-rt. solo. Solo. ANGELA • Ma. tu pensi, Renato , che - dopo - ncn lo potremo davvero più. ri– vedere? Ma, di là.? Il Cielo? n Paradt.so? Si deve Poter ve.etere di là. SI vede, al vede! Io lo credo. lo lo so ! RENATO - Vedere, come? ANGELA - Vedere, vederei RENATO - Oh. Angela: tu t 'lmmaglni il Paradiso come un balcone a cui cl sl af– faccia per gunrdare, aotto, le persone di Questa. terre. che cl sono care? E se non fo,se co.sl? ANGELA - Come sarà, allora? RENATO - Non lo so. ANGELA - Non è vero. Tu lo sai, ma non vuol dirmelo. RENATO - No, An&"ela.Io non so nem– meno ,e ,arà . ANGELA - Noi No, no! Tu continui ad tnaannartll - Che altro può essere il Parodi.lo se non Questo alto balcone d& cui le PttSOne e le 0011 al vedono per I& prima volto. con occhio di luce per quel che 1000, veramente, senza pl(l dubblo d'ingannar si? Cl si potrà. sporgere sul loro contuso andirlvlenl, sul loro dire e fare e affannar si... - Noi 11 vedremo dnll'alto, e vegUeremo su loro. e 11 aiute– remo - dal di là. Renato! Non lo credi anche tu ? Devi creder lo anche tu! DevJ crederlo! RENATO - Felice te, Angela, che imma– gini lnvlalblll !lnestre aperte nel etell, e ·anime protese a. guidare 1 passi di chi è restato. ANGELA - ...E a suggerire parole di cer. tei.za . Rl cuore Inquieto ... RENATO - Felice te! ANGELA - Ma tu? Niente? RENATO - E' più freddo e lontano n mio paradiso. (Pawa J Ma nttacclatt tu , dal tuo - e ruard&. Ouardalo camminare - solO - nel mon• do... - Beg-ul i auol paul ... - Cbe f&rà, che farà 11nostro figlio per tutto 11resto di sua vita dopo che nol - gll per luJ tnuttll ruor che all'affetto - ce ne sa– remo nndati ? Guardalo, Angela. - Che vedi? (Una mu,lcaJ ANGELA • Come per noi, anche per lui • r:tpldB.- sl ripete la vita. RENATO - Una SP0611? ANGELA - SI, anche una sposa. gli è ac– canto ... e del tigli... ma 10pratutto ali 11tessl tuoi disinganni per quel voatro orgogl10&0sogno di voler muta re la fac– clB del mondo ... RENATO - Polli ? Falll anch 'e1li? ANGELA ~ SI, plantL. si, crudeltà ... pri– gioni... e disfat te... sempre dtaratte, tanto più dolorose qunnto più sembrarono vit• torte... RENATO • Ma gioie? Gioie ne ebbe? Ne ha ? ANGELA - Fuggevoli - per l'incalzare 1prez.u,.nte di quelle ebe voi .stimate le più tr aam stole. RENATO - Ma allora.? Dov'U Gino Bianco Pag. 5 UN RIB.ELLEMOLTODABBENE Shaw tra gli mmor Cesaree Vivie, Candidae Santa Giovannasono nate dallo stato d'animo di un autentico uomo di teatro, paciticato dal tempo ANGELA - Oh! com•• breve la "fJt& d'un uomo! (Rimcchfo alto, rapfdo, cre,cente di note, come per raoutungere un culmine }. RENATO - Che c'6, An&ela? ANGELA .. Renato! E' giunto , RENATO - Giunto? Olà OOl vecchio? ANGELA· Al t.ermlne , R,nat<, , - Quar . dalo, ,uardaJo! RENATO - Non YedOniente. Vorrei tanto, ma. non lo vedo, ioI ANGELA - Eccolo, T1 MIOmlglia. Vedo Che ti U&Ollllglla. RENATO - M1 aa&0ml&'lia? Quant.& ptetà, oltre all'amore, provo per luJI Non à dunque giovato a niente la.sciarlo an • dar e da. un'altra. parte .. l'oJ)posta .. ,e all a flne del vlaaa:k>m'è 001l uguale? ANGELA - A nient.e. CO.sl Il padre, 0011 11 flgllo. Uguali . RENATO - Ma d1 te, Angela, di te avrà pur sempre mantenuto 111 occhi? OU occhi non cambiano mali ANGELA - 81, è vero: gll occhi IOllO 1 mJel, fPau.,a.J Li alu , adesso. Ll spalanca . Porse cl yede, cl vede I Ma che ha .. Renato, 11 noa:tro bambino? Che ha? RENATO - Che ha? ANGELA - Se lo vede111com'à amarrttol RENATO - Non lo Yedol - li& paura? ANGELA - Non sa dove dirig ersi... Re- nato! Non gll tn1erna1t1 dove andare , alla fine? PossJblle che 1n tanti anni che l'hai tenuto vlclno a te non gU abbia lndlcato la stra da ultlma, quella per ve· nlre fin qua ? Eh, Renato ? Se ne ricorde– rebbe certam ente adesso, se tu gl!ene avessi parlato! • Invee-e guardalo, guar– da lo come 11confonde ... annaapa, bran – cola, .. non vede, non vede... non ci Yede ... f ch.tama1icto altoJ Flrllol Piallo mio! Vieni! T'aspetto! Vieni ! (pau.saJ Non sente ... non sente ... RENATO - Tocca a me andargli lncon. tro, e chiama rlo, Angela I Tocca a. me... (Trepido, parlando al b(mbo ad4or– mentato ) Awetta. fiatluoto: non t.1 ,vegliare... Non svealtarti an cora . Devo a.coprire una. aU'&da per J.n.serna rtela - atrld• llnota anch e a me - o smarrita .. ~ 8<:oprlrla per te e peT me._ Una strada ... - Perché che 5enso avrebbe questo no– stro meditare e torturarli e artannars l e nnegglare, se al dl là dell'affanno non cl aorree1esse - mlsterioa. - la. 1perana. d'un regno ml&erleordl050 a cui appro – dare e, e.lflne, riposare? - Perchà che senso avrebbe 1'C3Set'cl tatti del be.ne e plù spesso del male - 1 padri al figli... ali amici al nem.lcL .. le genti alle genti._ - nello sforzo aenerOiO e feroce dl te&sere l'ardua rete d'una fraternità consolatrlce, se al dl là delle didatte e delle d1spernzlon1 e degli eccidi non ai scorresse la. sponda. d'un altro regno su cui, alfi.ne, ritrovare.I tnaJeme .. come sognammo d'esaere quag1lù. - e riposare - vivi, non morti - l'un con l'altro fratelli? Mani nelle mani, e un sol canto delle nostre voel dlsu,-uau al– l'orecch'o terrestre! Gioia dell'unico canto! OJola che cl fu nea:a.ta , slola. che cl negammo! Gioia. che voillamol .Ma quale il soffio,_ quale la ml.stttlosa atrad a tracciate, sull'aoQUB-.che ci con• durrà - tnsleme • all'approdo? Quale? Quale? ANOELA .. (pfanf.sdmo, un .tu,nu"o, un alttoJ , La bontà del cuore ... è l'BmOre ... RENATO - L'amo.rei L'amore ... è la bon• tà del cuore... .. Sll Cl salYeremol Cl salveremo aoltanto per la bontà del cuore! - Vedo! Vedo! (Mu.sfca alta, certa}. RENATO - Bamb ino! Piglluolo! Puot sve– gliarti I Ho trovato la stra da... Tt P05IO l.n.aegoare 11 cammino. Non avremo ptil paura di vivere I Vieni! Sve1llatl. bnm– bino mio! ANGELA - &stl Renato! Non gridare! Lo svegUeral davvero! E invece deve an• cora dormire. RENATO • Hai raa:lone. Deve ancora dor.. mire. • Tu sei brava, tu &el tanto pJI). brava di me. ANGELA • Che aeloeco che sei I - Non toc• car io, Renato! RENATO - E' guari to Il nostro bnmblno ..• ANGELA - SI, è guar ito. E' salvo ! LA FINE Roma, Lugl!o 1911 • Dicembre 1g4g_ IJJ.EQO l"ABB&l

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