Fiera Letteraria - Anno V - n. 38 - 24 settembre 1950

LA FIERA LETTERAR SETTIMANALE DELLE LETTERE DELLE ARTI E DELLE SCIENZE ROMA %4 SETTEMBRE 1950 SI PUBBLICA LA DOMENICA Direttor e VINCENZO CARDAKELLI QUESTO NUMER O L. 50 NEL CINQUANTENARIODELLA MORTE * LO STILE UN RACCONTO JCNEDJCTO JUJC HEN RJL DANJCE L ..JROJP§ )I-. di Niet:sehe :*, EUUIIEB IL RIBELLE di VINCJENZO CARDARELLI L ' ESTRO n1ph·a Nietzsche 1empre nel punto più pcricoloao dcUo 1u11 quo• tidiuaa por:ibola, là do,·e la 1ua vo– lontil decHmn·a in unn 1po1st11tnza tran1lu– cido; e l'hpir ua:iono interveniva ad aiutarlo per la di1ee10. Mai al 1ommo dello 1uo forze, ,cmpre oll'e slrem o e oltre. Cot1 le 1ue im– magini non 1ono cbo apparizioni e fnniasmi d'un cervello allucinato e rarefatto nella lrc– mendo. fatica di COf'JIÌr e pensieri irraggi un– gibili. FU01ofnro er:i per Nietzsche un mar• tirio. Con orTc11uo1aapo strofo chiama i 1uoi penaicri: oaUit1i/ E confoua di non riuscire 1 coglierli ao non ,·erto sera, dopo averli, per c:HÌ dire, e.llenuati a furia di lo1t11re con cui d' :igilit.it e d'111luz.i11, per non eue rne dil11ni:ato. E quando lo u1111iw1 uno di quei auoi feroci penAieri ai chiudeva 'in c:imen e non vole,·11 ,·eder neuuno, come una donna che ::ibhioùej di1piaceri d'amore. Tormento ch'egli divide con Pucal, di cui ò tanto più decadu10 o infelice. Tormento di non poter pou edere il proprio conceuo nella aua vigorolll e n:1t.iv111ie.ne1z.:i, e, il più delle volto di vederselo sfu;; ire. M:a do,·e P:11e11l ai ripiega, l111ci11 lu penna e confessa l111 10:t miseri11, Nietz.Jche c.ide in rrance. rt 1uo ò 11llorau.no scrh·ere do ebbro, pieno di miracololi incidenti, di 1olu'lioni ,·erbati impre,·i11e (non 10l0 imm:tgini ed evocuoni abulicamente insbtite ohre ogni limite, m11tratti di 1pirito, boru mo'-!, ,:iochi di parole) che v;inno qu111i 1em11re di là dal suo pensiero, lo alterano e lo 1radiJeouo. Nelle migliori pagine di Nietz~che noterai qualchecosa di drogato: una· strana felicità, una preoccupante aalute. E c'C da rabbr\– vidire pensando 0U11 1ua dioni1iocu a.Ile- . 1rena . NC si H mai bene di che natura 1iu.no le Jue scoperte e illuminazioni. •Quando ci · parla, per esempio, nelle prime p:igine dc Le Coja .scien:o, delb 1ua guarigione filo- 1ofica, la fllmoJa liberazione da Kant e dall:a e co1a in sé>, si rimane in dubbio non 1i tratti plut101to d'una 1emplice que1tionc di bene.uere fisico, delle Jensn ioni d'un com·a• lcscente, o del leggero delirio d'un nordico il quale vede il m11rc per 111prim11 volln. Gli 1i affoccia nll11mente lii grave idea che gli uomini moderni ai v11nno accomi111ondo dn Dio; ed ecco, tutto ai tr11dorma In una bella e vaga scnsu:donc di p:irtenza ,ernie, natu– ralmente per mare, e vedi il battello e il porto da cui 1i a1lon11111a. Si ammiri dunque in Nietzsche il poeta, il mu,ico, il vi&lcnario, mn ,i consideri pure II qulll prcuo egli rin,ei ad eue r 111le. Per una bella fra&e Nie1zache nvrebbe in• cendiato Roma un'altra voha. Come stilistn era d'una crudeltà neroni:1011.Non 1i curava troppo della aolidilà e con1htenz.a delle idee, che pure co5tÌ1u.iv11notullo il ano capilnle, ma degli effetti lirici e feericì ch'era capace di rica,11rne, bruciando I:,, logica e il ragicna– menlo nel 11cro fuoco della fon1asis e nel delirio delle auocinioni verbali, coltivando, in 11 ltre puole, con un metodo di la.voro efle– ratiuimo, quel proceu o di di11ruzione già co1ì laborioso e vivo nel ano org:anilmo, dr ul– landolo 1enz:apietà. La 11u:al COH fece di lui un tipo di filosofo e d'mrtisto aua i 1ingolare, uuo 1crit1ore d'eccez.ione, un gnm dcudenle, il c:into del cigno del romanticilmo tedesco. A definire lo stile di Nie1uche non cl ,ono immagini di corruz.ione e didacimento che baJtino. Intendo corruzione e disfacimento ~:~t:~! i d:~rnce~~im: 0 :111:~er~~•;:r :~~t~~a!! illeggibile. Ed è al Nielzsche migliore, al Nielzac.beitaliano e ligure, chn lo pemo come 11dun crepuscolo brumo10 neUe cui luci e ombre\piuu·ggere e caduche tutto 1i ,profonda e viene inghiottito. Si potrebbe anche para• gonarc lo ,tile di qucst'uhimo Nietzsche a certi fid'ri che terubrano il prodotto d'un11 decomposizione. Vh·ono sull'acquc morte t: il loro ,bocciare è qu11i un marcire. . VINCENZO OARDABEL LI UNA GENERAZlONE1N CR1S1 BILANC ·IO OMAGGIO A NIETZSCHE E RA troppo presto per an- di talmente segreto, di cogl mal dare alla stazione I\ pren~ deflnlblle che a formularlo cgll dcre 11 signor Gaull. Eu- àvrebf.le temuto di dar' corpo a chcr nlzò la. testa e gunr- delle chimere. Oli pare,.,a, per dò !issa.mente la notte: era nz- esempio, che Ester si lntercSMS– zurra e tr11$po.rente; e anche a se meno di un tempo nl suo :~t~:~~id~~ ~t si~!~a e~~~~ •a~~~~!°:d:Sc 111 !i1~r~gl~~ gelida. Lontuno, lontano, quasi ~I cui nvcvn In curn. - cc ne una nu\'oln sul ciclo puro I erano tante nelln stagione - e Dents du Midi~ i;:l ergevano al Esfer d1\Va11egnl di noia: una d1 60Pta ~Ila valle perduta nel; certa distanza al stabili\':\ fra In nebbia. Seduto nl suo acrlt- loro: In compagnia di·aun mo– tolo, davanti alla finestra, Eu- glie, per~esempio, pregava meno cher non \'edcva niente altro bene che per Il passato; le loro che l'abtsso aperto sulla notte, voci non erano più del tutto al– e Il gogno e questo senso di 60- l'unll!ono; o.I momento della mc– apenslone sul woto guggerh--aal dltaslone silenziosa, l'immagine suo splrlto una non so quale di Ester non teuevn quaal più mbterlosa. analogla con l'cter- alcun posto nel suo gplrlto. n1tà. Il sermone per domani era In quel momento egli senti finito: aveva SCC'llo per soggetto con m:;uteua maggiore del so- 11 passaggio del Vangelo di Lu- Uto l'laolamento morale In cui ca In cui sta scritto: e Se vuol lo lasciava quest.n nuova slt.ua– dare un lesUno. lnvlta I po,·erl, zlonc. Molte ,·olle In qualche. gli storpi, gli zoppi e I clcchl, clrcostan.ca.dtrficllCsi cm rl\-ol– e tutto ciò ti verrà reso alln to \'CtSO Ester. e sempre A.vcva rlsurrezlonc del Giusti :t. e Oau- trovato In lei fon..'\ e &OCCOrso. li ml capirà, pensò: gU piace Porse che conru.umcnte gcntlva questo tema. Non è d1 quelli a avvicinarsi Il momento In cui cui si può fare Il rimprovero di avrebbe nwto blsogno di sape– ridurre ta no&traChlesa ad una re n portata di mano quell'af– soclctà di ticchi, d1 banchieri... retto e quell'appoggio? perchè Questo ml ricorderà ti tempo del la visita di Qaull lo ttnde,•a "oomalnc aux Bols" q_uando preoccupat9. mnlgmdo cercasse egli correggeva le nostre lezio- di proibirselo. Fu n 11 per ag– nl •· SI voltò bruscaq1cnte sulla giungere qualche parola che sua sedia~ avrebbe potuto rb tablllrc tra - Hai pensato a mettere vi- Ester e lui la pertelU\ unione clno al letto una mallta e della che ave.va Illuminato I primi carta? Il signor Oaull ha l'nbl- tempi del loro matrimonio. ma tudlne di annotare I suol pen- non la trovò. Comldc.rò In al– steri appena gli vengonodurante lenz.lola glovnnc donna che con la notte. gesU precbl posava :sulla tova- Nelll\ stanzn vicina, che co- glia del mml di vLsch\olntrcc– munlcava con lo st.udlo attra- claU di na.strl rossi: Il candore verso una larga porta scorre• della tovaglia rlncttevR sul suo vole. Ester finiva di mettere In viso una luce madreperlncen che tavola. Senza Interrompere li cbva magalor rilievo alla dellca– suo lavoro rispose: tezzn del llneamenU: la pelle !!.&- - Certo, caro. Mc lo a,·evl na che nessuna cipria mn.sche- g]à detto. · rava, I capelli biondo- pallido - Scuaami allora. stretta.mente portali all'Indietro, Fon.e li tono non era quello li busto senza alcun ornamento: che sarebbe stato più adatto: per molto tempo Eucher era Eueher lo notb dentro di R.. at.ato i::rato ad Est.n dl egsere sc.nsn che potaae- spiegarsene la In modo cosi pcrretto la donna natone, erili con1~tava un te;:- che ta:11 avrebbe potuto augU– gero mutamento d1 rapporti tra ranl. sua mog!ie e lui. Questo cam- Egli si ahi>, senza dubbio per blamento non arrivava fino al non permettere al suo oenatero d.J.$accordo, e neppure a mani- di dlrlgenl là, do,·c egli teme– restarsi In parole: era qualcosa va di seguirlo. - La tavola è molto grnlosa - disse. Ester non alzò la testa: - Non ho trovato da Muttrw: le candele rosse che volevo. - Il sl;:nor Oaull ne farà a meno, rispose sorridendo; e ag– giunse: - Sei contenta di ri– cevere ti signor Oaull, vero? - Mio padre l'amava molto. ......Anch'Io; esser stato l'allie– vo di un uomo simile è una C068 ehc non si dimentica. E polchè CMa non rialzava la testn ancora occupnta a ordina– re I rami e I no.atri: - E' anche un onore quest.n visita. Pcrua.vl che l'avrebbe fatta ~l presto? - Forse ha qualcurio da ve– dere nel paese? - Me lo sono già chiesto, rl– SJ>O$C lui. Ma era proprio li fondo del suo pensiero? SI avvtclnò alla radio e ne girò 1 bottoni. Od ritmi discordano at sus.segulro– no, poi AMCStando l'indicatore, regolò l'apparecchio 5Ull'em1s– slonc d1 Basilea. dove si dava li concerto 1n re di Mozart. D suo– no \'ellutato empl la stanza, ma– scherò Il sllen.zlo. Quando si voltò, egli incon– trò lo sguardo di sua moglte. Era uno sguardo gra.,·ee diretto come sempre, ma lo conosceva troppo bene per non leggervi dell'Inquietudine. Per un mo– mento gl aspctt.b una frase co– me questa: e Che c•e Eucher? SI direbbe che non sei troppo contento dl vedere U signor,Oau-. Il? :t. Hn questa frase Ester non la pronunziò. Fos.sc stato più lucido o meno turbato da quello che stava passando•nel più. pro– fondo del suo animo, Eucber avrebbe capito che questo si– lenzio era ben·più grave di ogni parola; se Ester non si meravi– gliava dell'atteggiamento dl suo marito, non era forse perchè =~:~r p&: 11 :!::te ~h~u\•o 1 :ei:: minavano? . n -;: 0 !'eirito':::e•:,1f,;~ un gesto nella dires1one dc.llo scrittolo. - Me lo dici ogni volta! - E:ssa fece uno sforzo per sorri– dergli, poi avvicinando.si: e Non dubitare di te. Io sono sicura che Il tuo sermone aarl. per– fetto - esito lmpercetUbllmen– te -. Ma tu, hai ancora fldu– ela In mc? :t, Egli trunll. - Che .wol dire? Percllè e ancorn :t? Ester ebbe 3uel piccolosorriso d~:~nf~:ia dJf ~n~a~~~b~:\~~ nlta che non vuol la.setar ve– dere la sua pena. - Sai bene che non c•~ e an– cora •· La tua domanda non ha 15CNO. In chi dovrt.1 avere fiducia? Ma scnU\'a bene che quelle: parole venivano solo dal suo spirito o dalla volontà dJ non rattrl.stare Ester, forse anche di non lasci.arie Indovinare nulla. La sua anima non v1 prendeva parte. In quel momento un brontolio sordo. misto ben presto da sec- ~la ~t~~ 10 ~ua:dorc: ~:~ cremagliera al avvicinava a Valdczla. tutte le radio creplta– ,-.no cosi. - Ecco il treno, dlaae·Eucher. Usc.l rapidamente nella veran– da vetrata che sul davanti della ca.sa fungeva da ,·csttbolo; ln– ruò un pesante cappotto fode– rato d.1 pelllccla, delle sovrucar– pe di ;omma, e prese un ba– stone: attraverso la J)Orta aper– ta. l'aria pungeva li viso con mmc as;hl. C'era poca gente all'arrlvo. n tre1:10 non aveva coinciden– za con alcuno del rapidi pro– venienti dalla F,:rat\,Cla e se ne servivano solo I viaggiatori d•l cantone. Quando Eucher andava. a Losanna, era quello U treno che prendeva per Il ritorno. Due o tre malatJ che conoaceva di =~i. uri!utf P~l~~~tt~~ dal varone. Eucber st affrettò sulla banchina In decllvlc, per aiutarlo a portr\re la valJda . - Ebbene, Eucher! Vede, la montagna non viene a me: e allora sono lo che vado alla monlaima, e rile di qutl rt&O ;1ov.nlle e buono che IJ,ll al e Domalne• faceva la ;1ola di tuttl Idi atudenU. - E queata montagna non e metaforica, rispose E'Ucher. * N ELLA ricorrenza del cinquantenario di F. Nielzsche (18-14-1900) la Società Editrice Sicllinna, Mazara, pubblicberi un volume del nostro collaboratore Gio– ,·anui Necco, dal titolo e Niet:sche Poeta>. 11 Nccco Il tS 1>roposto di rh·alulare Ja figura di questo inllgne Tcde1co la cui personalità di uomo e di &criuorc C alata quasi e-empre grouolanamen te fraintesa e ,vi1ata o per ignor.tnza o per inerzia mentale o per mola fede. Al corrente diclié che rupprcsenta Nietzsche come un cinico e hlademo e,·er~ !Ore di o;:ni tll\'ola morale e come il duro aucrtorc di un violento e .ungui1:11ttio e- ,uper uomo>, da,·v(lro Jgnq.to ed inacu:h.ihile alla mente di ehi proèbmò: <Tullo Il wio Zarathustra è un ditirambo alla pnrez.a:i>, il Nccco con• 1r1ppone il ritr:itto veritiero di uno fra i più candidi idealisti e f111 i più ispirati poeti dell'epoca contempora– nea. Un documenlato e vivace profilo biogr.ilico presenta l'uomo, un lungo saggio critico, il poeta. Queu'nhimo p:irJa qui direll.imente ottrg,verso le aue originali liriche e i u:ioi aaporosi epigrammi, tradotti in veni itali2ni per la prima ,·olla con impegno ,·eramente estetico e adeguata preparazione filologico-culturale, in modo da 1uperare le difficoltà che presenta uno degli 11ilisli più origin:t~i, complessi e profondi di tuni i tempi. L'll<'JGi<,NlA, PRtGBIERA 1'.ER GLI JNNOCl<..NTI Sotto U suo groao mantello d1 panno e il cappello nero a larghe falde, Gau.11 dava una impressione d1 calma. e dl for– za, quasi di maestà. . * di GUGLIELMOPETRONI ASCIAR travedere ma~ proprio dl una. lacuna, di dl oggi, nel ricercare 1 traits L Unconia quando, ad un uno stacco, sl riempiono an - d'unfon, con la culturo. lette– punto della vita, vissuta che In senso non metaforico, rarlR di Ieri, hann o prtòio a un'epoca, si cerca di da- ma il rlemplrle comparta volo solo quegll element.l cul– re uno sguardo a quello che tempo, spreco di energle e turall ormai acquisiti e se– :)()rgeper giudicarne gli umo- più facile perdizio ne. dati e credono d1 comportar, La e Fiera Letteraria > è liet:i di offrire ai suoi lettori un p:iu o del saggio critico in,icme a liriche ed epigrammi interpretati dal Necco. l lLDEB&ANDO PIZZETII - F'ln dal Trlfollum l'aspet– to, oant setUmana r Bl.soane:à. con\'ocare Neufchàtel e Ginevra 1n un congrcs.so cotenne per ottenere la sua vi.sita? - Signore, gliel'ho scrlUO ! Ho molte preoccupaztont nel mio mlnlatero: quasi non ho awto Ulllll' sola giornata per mc. ~~Uèe a~~!~~ll~.enf<> ~~1;:t1~:l LeTt~;~rf~~ce~~e ~nJ'~: ::~:f~1 u~: 1 ~ 1 t 4 ~taf~ f::~ Acandallzza.no del giovani; dJ J)Oesle, cinquanta articoli certo Jnfattl che, se a .:iue– nella politica 1 vecchi non e molti racconti tutte le set- stl, domandassimo che cosa 1Iustillcano I ~uovi; nella cul- Umane; sono scritti che giun- furono gU uomlni delÙ\ Ron– tura 1 vecchi guardano le gono da. tutte le parti d'Ita- da o della Voce, se chledcssi– nuoV'e generazioni dlchla- Ua, dalle più note alle più mo di dove viene l'lntelligen– rando, con anche troppa. mo- remote; ed è appunto da Que- za di certi elementi di cul– notonia, che la gioventù non .sto preoccupante, ma ,anche tura europea da noi, ben PJ• sa capire l'lnsegnamt.nto che consolante fluire di cose, che CO o nulla saprebbm,l dirci essi hanno creduto dt dare e cl è dato argomentare sul ll che vale dire eh, ben PC>- è Alberto Perrini ch?~~l~l~~~:i~: ~~~:: U, che molte volte, durante I suol studi, l'avevano scrutato e l'avevano aJutato a conoscere se stesso. Eucher accolse quello sguardo come un'lnterrogazione, quasi come un tlmprovl"..ro. SOLO PAZZO, SO·LO POETA il Premio Radiotonico Italia - M.I racconterà tutto queato, disse Oaull cominciando a acen– de:NJ la china che tagghlllie la strada. La neve era gelata: le slitte, strofinandone la superfl– dl perpetua.re . Questo è nel- carattere e la situazione di co o nulla .sanno del valore Nell'a ria rischia rata, Jl ~LA.,ua sccond a edf.:ionc, l'ordine della natura, 0 alme- coloro che oggi aspirano al• degli elementi o. cui si. at• quando ormai la falce della luna, ~u~~:n~ad1:,'j~~lcl,'r c1!~ no della psicologia umana; ma te lettere, ad avere voce ne - taccano con tanui. ••ass1cr.e verde tra il rosso ·de/ÙJ porpora, f11nanzf a una commf.ssfo- non è giusto. è soltanto .so- gli Interessi Intellettuali del rispetto alle lettere e la cui- stri.scia gelosa quatta q1mtta ne di delegati Internazionali. pratrazione del teml)O forse paese. Ebbene, c'è da .stup!r- tura Italiana. Ecco il punto . e odiando il iiorno, • 'f[':a,tg ';,::CC:ia~e 0 1;;,i/a,t:~~i nostalgia della propri~ gto- .si assai nell'apprendere che, ecco perchè, in generale (si ella f urtivam e11tead ov1i passo trasmittenti di tuao fl mondo, ventù che sl allontana. Non in tutto questo materiale, su !ntende che 11nostr.:> discorso sfìora amache di rose, ha .sortito que,t'anno un ecce- è questo dunque U tono, tnn - cinquanta scritti, quarttnta- ha carattere del tutto gene- e falcia11do trapassa, fillcl1è q1tclle si abbiosciano zfonale .tucccuo, coronando lo , tomeno lo spirito con cul cl due riguardano solo la. let- ~le> oggl Vt{Luno t 1 1ttl t, un e uella ·notte .cado,ro pallide, lai,,euorose... opera dt un mu.sici.s'ta italiano - accingtamo qui a fare alcune teratura. straniera, che su clima d'equivoco duro a dlra - Ilde.brando Plu etti - che t oggt osservazioni che, del resto , questl quarantadue, venti - darsi, tonte di tan t-1 fenome- così a11cl,'io caddi ,m tempo dolio mia f!~: uf!'cf;~r;:!~n°t 0 3 f:j~:fi~ plù che da. altro, sono detta- cinque non si lnteres.sano che ni inutlli e devlat.orl della folle illu..sione, délla ver ità, contemporanea, fn Italia e al- te semplicemente da una dl• a cose francesi, mentre 1 po- buona educazione letterur:a. dalla mia brama !della diurna cl1iarità, l'e.stcro. retta esperienza. Quella stes - chi che rlgu~rdano la nostra Dopo questi ben s1;,cclntl ma •dpl gionio amioiato, della luce ammalato, Il premio dt diciotto mila sa che conseguiamo giorno letteratura, In genere non esempi, deslderlamo però su- caddi .riv erso ~iiì 1 11ellasera e nell'ombra, Jra11cht ivluerl, a.uegnato la per giorno, vivendo In-una re- escono dall'ambito dl sprov- blto affermare che noi abbln- co 11~t•a 11 ima brnéiata e ..sitibo11da :1~~.d:',1~c:n:e~ltic:~~sd: !:; dazione tetterarla. dove, gU viste situ~zi onl provlnclal !· mo molta !lduclo. Ml nostro di wìa verità sola commt.ulonc, che per un crUc- :;;1%~fJ:r~tfr~:t!ft~naob::: ~:~:iJlu:nt!l fe~~1;1J~o d~i~ ~!~fo~ J~!~ln;~P:i~~ 1 ~rr~~~: ;,,(~r°:~~tib~~d~''/ ~d,mt e, oh ricordi t11ancora ~'ge 11 :1 q!:!f:'':fta a::i"!~~ 3:~~ stanza esatto della. sltuazlone enorme preponderanza d.elle In certe manl!estazlonl ten - sol di•ques~a: ''cl(io. sia ,~pndito alcun rapprc.sentonte Italiano, attuale. cose straniere , ed anche qui denzlose, come molti prcil"J per sempre ··da o,e,u .v~ntd! !'::~~~~;~:o~~~I !::!::t~; 3 teN~~\d~~zl~~ò s~~ ~~ rt!~~~os;,r~~a~na~;~~I~ !~~s~~p:~~~a 5ft~~~~~er; Solo .pa::::o, solo poeta! 1 ~!ff:t~ig:ii1~~J:er:f~r}~ s;:r,~ premessa. che se non è una poco non cl si accorgesse che le sl avvalora.no , facendo fem 1-"EDERICO NIETZSCHE mani' di pcr.sonalftà .ttranlere novità, è pur bene porre spes- almeno U novanta per cento pre, più ,o meno scoperte. dia (J. rad. Giovanni :Necco) - dal Pac.si Ba .t.sf a l Portogallo, ~ in discussione per l'utile dl quc.111 scritti, non sono che chla.razioni ufflclnll o semtut - i1~fan~~:z 1: :i"°sc1:t::~• u~l!~ nostro e altrul. Non è la. prl- rifri tture fatte con tutta l'ln- flclali del tutto negatlve cir•1L-----~------ ------ -J I nhnf nd riconoscere la .tupe.– ma volta Infatti che, su que~ genultà della scoperta, dl ca lo .sp}rlto e la capacità del- riorità dt e IJlgenla >,. di Pi.:• rte pagin e .si afferma che la tutto quanto venti anni fa , la. lntelllgenza. artistica. e let - legittima tradizione UaUana non _ equivoca co.sclenza del :etti, .tu tutte le altre, opere cultura di' terl, quando si r1- al tempo della. nostra giovi- tera.ria oggi Jn Italia. Vog?la- Cade dunque a propos ito, no.stri non Improvvisati pro- a.tcoltate, e .soprattutto pcrcht volga.al giovani.s.slmi O al no- nezza., fu in Italia la scoperta mo· aaermare la no.stra fidu- dopo queste constatazioni, un bleml morali , non slgmflca (seconde, J'el/fcace motfvozfone ml nuovi, non può prendere e l'eredltà che cercammo di eia e non a caso, perchè , se non men breve conuµ.ento soltanto mettere a posto le i~~~)!e~ ~ie.sf :~!i°~:eh/;~;~ un atteggiamento che sla assimilare ed acquislre dal tn generale non v'è dubb io che ognuno potrà. sviluppare pose e riedificare dove le pllz- zua d'arte :t. utile e fonte d.1 chiare con- più vecchi per trovarci at- che sla nostro dovere con.sta- a suo piacimento. 01 che co- zie del passato hanno dl.str\lt- Qualità d'arte: una de/fnUfo– cluslonl quando non tenga torno quell:atmo sfera dl mar- tare tanta perplessità e sprov- sa ha bisogno l'lntellettunl o to, non significa rl5t.ablllre un ne che ,fgnl/ica molto, e non presen~ che, questa ultima glore unlversalltà necessaria vedutezza., 1n particola.re In- !tallano dt oggi? Dl riscuo- ordine tecnico e scolnstlco del ;::~t;~!ol~~a~aa,m~~c~~ r:rr~~ tuerra (purtroppo slamo co- per divenire più aperti alla vece non J)06Slamo far altro ter.sl da quella poslzlont'! di valori, ma significa soprat- dio, come patrimonio .spirituale stretti a parla.me ancora .società moderna. Ciò che noi che nffermare che la lettero- disagio in cui gll eventi lo tutto trarre da. essi una. tor- e comune di tutte le naztonl del qualche volta) ha. formato un Imparammo dagli eroi della tura e l'arte Italiana, proprio hanno posto; questo non SO• za spirituale adatta al nost.ro mondo. stgnfflca che nel cam– certo vuoto, una stasi. dovu- Voce o della Ronda, da So· oggi. rl5alc con molta dignl- lo per eliminare in sè tutti t.empo, una fede, un .sentlmcn- po delle creazioni mUJfcau dl- ~r::1en1:~ui~~1~1t :h:a.~~ ~!~"soro ~~at~:!te;:!~[ 4 d1 ~~~ :n~g~o a n~~~n~an!d ch~r;~ :~e ~~~tt c~~~;~f~ :gagt 0 1i ~~s~:? 0 :o 0 n ~~:r~\t l'e~~~èl~ ;Jt~~"'t~~n:t':dlFj~~za1!~~,{c~dldi dl.sorgantzza.to quello che pa.s- ferimento ben diversi ma tat - provveduta tradizione m?d er- mondo si presenta a noi t~t- cui Jo stile a tutto O QUMI !~~;f~(l uii:r~~ic:r: ,:~~fo~ia~n: Jlamo chiamare 11fluire e lo t.t legati ad uno st<>...sso raglo- na straniera. E' appunto la tl, a tutti gli uomin i, in si- a tutto .supplisce, mn son tem- alla ricerca di eJJeW compie– svolgersi delle cose mornll ed no.mento, oggi clrcola senza ricerca degli elementi, che cl tuazlonl par ticolarment e csn• pi nel qµall chi non ha tede, mcntarl, cosi come dalla pro– artistiche da un tempo al - più colore, stupisce molti , permette dt pot er fa.re que- sperate , perchè certi elemcn- chi non ntrront(I. bene ug- du:to11ccommerciale e da ,stra- 1'-altro e da una generazlo- smuove la provincla che mal sta ultima. con.stat.azlone, che ti della società odierna ap- s:uerrlto li seg1·cto umano dl :r,;;i; 0 ll /r~m~~/J~j~a ~: ~ 1 ~1; ne all'altra. Questa specie di .si addormenta nel cuore de- può far comprendere ni più profittano part icolar mente tutto quanto dolorosa mente a!cc.1a: pcrchè l'c !Jfgenla :t di vuoto ha. tatto sl che anche gli Italiani, mentre ormai volenterosi co.sa è stata e co- dello stato generale e, llbe- cl attornio, sarà soprntTntto, Plu cm t un poema gcnulfza– ! più volenterosi e be~ dotati ben altri menti ci sl può per- me si è svolta Ja storln della rarsl di queste Incertezze, null a potrà opparre, nul.la mc11te e radio/onico :t, cioè ri– di oggi, non hanno O riesco- mettere di rl~onslderare tut- tnteltlgenza ltaltana degli ul- equivale ad affrontare con potrà Intende re degli obblighi ~po11dentc completamente a t11t– no ad avere a fatica un .sen- to ciò non plu come scoperta timi trenta anni, è col ?Os- efficacia qucUe cose che, nel-1moral1 che si Impongono di te le esigenze dell'ascolto, cd t tlmento esatto di ~he cosa e com'e Insegnamento. ma co- seS.So di questi elementi che l'indol e della .SOCJetàd'oggi , fronte al pericolo degli equ\':. aufeme un'opera d'arté, dotata ru la vJta spirituale italiana me compendio. Che cosa è I nuo, •i potranno trovare con sono le forze negative. L'l rl- \'OC! Immensi che ci .sovra- di s~lt~1u:!!tap:;!~~a;l~ò avere, dall 'altro dopoeu err a. al 1935. successo dunque? Non cl re- fe generazlonl passate 11 trait cçrca culturalmente schietta stano. · 1en:0 ledere u giudftlo csclu- Le lacune , e Qui sl tratta sta di pensare che, i nuovi d'tmlon che li legherà alla del ,·alorl reali, la semplice e GUGLlt:L:uo PETROXI ifvamente e.stetlco iull'opera, ca Gino Bianco Ìldebrando ~Inetti anche ; .soprattutto tm valore umano e sociale, e un contenu– to emendatlro c morale, un con– tenuto 003truWuo, quc.sto Pre– mio .ItoUa (che ·,econdo le pa– role dette da.I prcafdente, Re11i Telller, e t l'e.spre.s.sfonedella noblte mfufone della radfo, tcH all'oJJratellamento def popoli oltre tutte le Jrontterc •J, t .stato conccuo quest'anno proprio a ~:/:;':,m:'f: /:if/~~~f~a :icn~ questa oolta rl1coperto nel ter– mini della più Vibrante attuall– ta:. Il personaggio df IJlgcnfa l .stato lnte.sodal Pl:::cttl come il simbolo tragico dcll'ln11occn:a .sacrl/fcata dalle Jor:e della ulo– len:o, del raggiro.del mole. 1/1- gcnla ~ quindi ll simbolo, più che mal, della utta d'oggi; t ti ilmbolo della cecità dell'fn,10- cente rzef conJrontl del pronlmo e dell'auuenlre. Al 111/croJono, durante la prc– mlo:lone df Pala:zo Madama, Il moc.ttro Pluettt ha dlclllarato: e Potrei, se vo/cul apporre un .sottotitolo olla mia opera, chtn– maria la Preghiera per gli In– nocenti, e questo .soprattutto uorrtl .si rlcorda.ue, . Sia ll tracciato musicale, che le parole lndlcotlue del libretto, sembra110 rllJ(tercl, co11tonalità accaldate c do/enti, la terrfb!I'! rlehfe,ta di pace: percht wn~ cle, l'a,·evano 1"t$II pii\ dura d1 pre guerra. pcrcht stragi e ucct- un cristallo. Quando furono ar- 1foni di vittime innocenti? Il rlvaU al marciapiede OauU fe<ie libretto l di rara veridicità e un gesto col braccio: J>Qtenza; le ooci ,oflerentl. di - Valdata è sempre bj:lla. A.chilhl lo spo.so ,di Ifigenia, dt ll paese al 6tendeva. a. rlpla- Agamennone, df Clitennutra, nt sul nanco della mcntagna. as.sumono, malgrado la memo- Nella notte ogni casa s;rande o rla di modem cla.s.ticl, una tn- piccola aveva i suol fuochi: se tonazlone iltlgolarnunte moder- ne ndeva fino in alto. cosi In na. /I merito df que,ta perJettr. alto che bisognava rovesciare la regl!traz!one nel Umpo va dlvi.sa testa un po' all'Indietro pc; JrciIldebrando Pi.zultl. e fl no- scorgerli, e veniva da dubitare .stro collaboratore e criUco ra- che uoa città potes.,e dare la dfo/onfco Alberto Perrfnl, coau- 6Calata ad una parete cosl rl– tore del libretto. La cono.scenza plda fino al conflnl del cielo. di Perrinl (approfondita da an- Le facciate illuminate dalla n! df c.sperlcnza f,i que,to cam- luna sJ staccavano dalle dlste- :'111c:~1f,~ :,~c:a~~a n:fe.~~i::::; :~ 1 e~"~1rr:ii~ c 11 Jiù o:~~ a e Ifigenia~. /acentf.one,come e cla.scu.na d l esse, traforata dal– , abbiamo detto, anche un e.sem- la luce cnlda e rossa delle tl- plare di .stile radiofonico. uestre: sembrava un.a ca.sa di A Ildebrando Pizzetti, che carta di quelle che fa,nnoI bam- compfe in questi giorni i .suol bini, rlschla.rate dal dl dentro I !ettant'annl, lei eFfera lettera- dalla fiamma gialla d1 una can- ~ i:a • P::i~'!~erà qudrìto prima ! f,~ilii:: l~~!!f~~~ fc 1~1!!t:;;(: 1 · • • • ·· 1 va.te , aprivano 'sullo spaz.loscu- ll se~ndo premio l stato a, - :: ~~ ~u~:d.l ~~:fu~~ ,egnato a Ravmonde Chern:eume tutte ic loro caselle lllwnlnate i;:rL,;i;~ri n:iaf~fQ:fat!~J.u e~; ! ~~t!r:d1°fell:~~ c~,-~ru~ ca.romu.ticale.cht rfmoito,.an- ,·sere la notte In maniera lnso• ~;z:tine~lra~~~. de!n~fd:.!i Ì ~i~: frl':~i:.~ ~e1Ab1t 11 d~ singolare e poco piu: e,sen~ mesi di gran freddo. La ne,·e, ;::~:.S/in ~~:ia!': 1 co':1:~!~ ~:1~, 60~=a ~J.. suo~:~ ~!~tfo ~~r:f11f!.s~~~dei:'an%~ ght!cctat~ solo U rumore degli t.'Ola di A.nderaen. zoccoli d un ca\'a.llo che trotta • deil l~~~.Pd1mi:•u~; ~tltid~':~~ :n:gfl. 0 Q~:1~ 0 . :;!.~de ~lj~! !~~ 1 t:~sobr~~lia Ja:~1,gn~u!i~ ~~cifeca~1:ilc° 11 1~~F=~~i1: c&tone,a cui l'autore ha dato sapeva di sogno. Quando In una un accompagname,ato non sem- delle facciate, per caso una ca– pre originale sella .si spegneva. si sarebbe det- Scgnalatf ;u oltre trenta con- to che un'11nlma lMClava l'll• correnti di rmdfcf dl!Jerentl na- lualonc e la febbre per entrare zlonl: Tlbor Jlar.sanv (Radio nella 1!3Ceeterna. Ft ,da11de.sc) Nino Rota (Rodio - E mat posai bile che un Italiana} 'Ral f Llebarmann aspetto cosl calmo, cosl resto• (Radio Suiucra), Pierre Wl.s.s-so, nasconda lm•ecc tan~ ml• mer Radio Svizzera) e A!arfo serie umane? Non salgo mai ZaJred (Radio Trfe1(eJ. ~t~po~•'tza a\'crne un grande Re.sta da dire che la celebra– :ione di que.sto Premio Italia a Torl110ha raccolto un pubblico ccce:lo11ale ed ecee.."ionalmente fntere.uato alla mani/est.azione. Il pro.uimo anno, itiPremlo .sarà rlieruato a lavori drammatici. M. F. - E le miserie 60no ben più numerose di quelle che si pos– sono lmm:agtnare, sls;nor Oault: bi.sognavedei l'Interno come ap. pare al mfel occhiI Le soffe– renze del corpo sono le pii\ vi– sibili, pla non credo che, nep– pure qui, alano le più gravi. - Lei sl è molto attaccato,

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