Fiera Letteraria - Anno V - n. 31 - 30 luglio 1950

ORARIO DELLA REDAZIONE ROMANA: 11-13 • 18-20 Be~atlone mila nese: Vla della Sp.lp 9 • MILANO Manosc ritti , toto e dl5qn1 non p abbllcatJ non d n.rutulscono I LAFIERA LEfflRARIA I 1 wauo scriU- 1, a ncht- "C 11•11111uhhhr.111 01111,1 rc:,lil ui scono. Data la sovrabbondanza dJ scr1tL1che ci pervengono coa l'esplicita rich iesta di giudizi particolari . comunichiamo agli interessati che direttore e redaz1one della Fiera sono assolutamente lmposslbllltat.t a dar riscontro a queste rlchle.i.te . TEATROALLA "FLORIDI.A.NA ,, DI NAPOLI * * CARTACANTA ~ dlver,a da quella con la quale la ritrai.te dejfnutvamentc Ml· chclanglolo, come dimostra un dUegno di questo poueduto dal– la colletlonc Becherath. ed oggi con,e rvato nel Kup/cr,t lckabl• ISPIRATA REGIA .DICOSTA oer la"Doilicesima notte,, di AlHl LLE FlO.ClO S UL davanti, arUeolatl para• dlnatore della resta che celebrc-ldegll inganni( 1e pure è vero IC.ht.nla, I casseri d1 due n\ il triplice matrimonio (anche che derivi dalla nostra commedia ,ialee, le cu.1 prore al per. Tobia. benchè malconcio, ha degl'clngannaU •> o torae altro. dono nella. clrcostantc ver- sposato Marta) e della. tlorlta n poeta. non b& che un placere: dura. : altlalme antenne ti &<>eletà che si dispone per tutta toccare or questo ed ora. queat'al· :.~ 00 co1da:um~~DJ aif.albe~ :,~~~:~!utJo~~bt1~ 1 :i1Jiu: ~ al~~•ar~~ ~n:1::i,&:ri~ to e vaste reti che 11 ln- dente. 11 tono allegro, l'avventura ro– croclano . Sul t&Q:llopoppiero U Intul.zione felice. SI sa che e.a- mant-lca e quclla reall.JUca, la rtfle.sso lnequ!eto e traecolorante rattutstlca della commedia è 1l beffa e l'amore (che forse ~ dcl mare. Dal mare scalini slm- non dar mal peso alle cose u un'altra btlra, ma non lo dice), ': !~il ciu!t.:odlalll~:~gJ!::~ ~= ~e':r~:1~:!i~~~~u:,; ataQ~:!':làaa:'f~:ca~n: ~~i dalle verande, rlnuclmentale e non in questo dimenticarsi nel colti da Orazio COita. e resi dal • :-~. ~etu: 1 ~~~~ ~1. 8!-1ai~O !:f:•et:i~ ~~u:~!b~ut; ~U: 1 eatt:~~~ ~r!i"On~lm:!i - con oraano • a alnJatra, mentre sfiora re l'arcano per caso e la- Lodov:lcl, con awitou adcrenm ancora sormontano, la.ssit negli sciar cadere un rintocco, uno di cadenze o dl toni, con effetU ang:oll, un San Glor;1o con dra- solo, chl. $sà.di dove. Un mondo, sinfon ici di colorito e di volume. ~~ ~:o .i-:nru:o '!i~c.~f:: ~o~~~ ~I i:n1!°~l'SOn~nc:e~ be~t:~a:i:l 1~ 1 :: 1 ~uil~;I~~ U del quale, come In una sceno- proprio sesso, che poi si rivelo mtterl di una celebraz.lone col– grafia torelllana, cade una plog- e.Mere Invece dell'altro, e muto.re lettlva, e la lunga. scena di pre- ~!n:!i; :r ~~tr~ 'fi ::i~~o.q~~~ f!~'l~~~oo~~~èt~~~~u~acct ~~::~~~o t,~1::1ag~lo~~~t ORAZIO COSTA fontana solJt.ar1a. fico, temerarlo e irreale, C:Oncontrapp untat.a e rl6olt.a. dalla Questa , la fulgida. s-cena Ideata, tutta l'apparcDUI. della realtà . contempor11nea appa rlllon e d I romanUchc, un t.ant.lno !rigide , drammatici (nella sua seconda per la e Dodicesima notte• dl Musicale è l'lncanto della e no- Cesario e dl.scwislone con Tobia In un prez.loso costume che rl• apparltlone, appena uaclto dal– Shakespeare che OrarJo Costa ha dlceslma notte•; armonia e ml- aul viale ,e Il duplice riconosci- chiamava alla mente certe dlvi• l'antro, il grottesco rasentava la allest11a alla Florldlana di N11- aura. le rue virtù . Non una sboc- mento è stato salutato con gioia se aU$trlache; e Glovampl etro ha tragedia). poi!, dalla aorella Valerla, Met- cateua, che non sia contenuta dalle due corti rluntte. Puntu ali ben sost.cnuto li suo compilo di Uu'altra corona si aggiunge al– tendo a prontto le eapertenu proprio al limJte, non una dl e concentrici I mov:lmentl corali, giovane segugio, e Gatavottl U la fortuna della e Dodlceshna degli &cenografl dcl a:etcento quelle volgarità che tn!lorlrono S'Veltamente Intessuti quelli del suo di 1teneroso pirata. notte •· Le antiche mustche del francese, da Mahelot. a Laurent.. tutte le commedle ellsabetUane quartetto e possiamo dir quln• :Ma, com'era da attend ersi, Il Parodi, le canzoni . argutamente Valerla Coata ba contaminato U e non ellsabett1ane del tempo e tetto, col Buffone. Indlvtdual- forte era eostlt,uito dal quintetto eseguite dal T~csehi, I va.stt co– Upo multiplo della scena me- che han suggerito a qualcuno mente perspicui, gll Interpreti - un ridanciano, !Dfatlcablle, To- r1 girotondi, 11felice abbandono, =v~~r:~ 1 !~1:!za~~ d~; i =e.ch :o:onu n~c~n~~; ~~:~~ ia:~cre co~l~ro·g:~~ e~~ia.,:;:e~cli'~;~~~i. :t:t~: 0 d~C11~~:. ~~t.a~~ - ~h: rrecolaU ni e agli umanl.Jtl, ltrln• onopportuna, non un contraato chiuse nclla gua.lna dl se~. An- Udo Fabiano; Bice Valori, un:a li pubblico dclla Ploridlan a ha gendo in un punto li caratterf che non sta già rivolto In sorrbo na Proclemer, In un costume dJavola di Maria, che non tace- perfettamente compre,o , &ottolt– dclla commedia tnaleme roman, (e se Tobia trasmoda, dobbiamo auggeatlvo, ha tolto al suo Cc- va davvero rimpian gere l'altra neando l'azione con applausi a ~~ e m~~~~ :o=a d~ !~cc~C: 0 °.:~i:ù~ :er:u~g ~o a:àrug~~o.~~ra~~. ::r~ 1 :d!ttu ~~ns~~a:w:i~~::: ~a a!reb: :r::5:t J~ ~.~:it: ll'lcenda, cluatca nell'equWbrlo f corretto}. Lingua, !atu, senti- dogli li fascino dllflcllmente si• te al personagg io e all'ambiente voco Ollvta-Ceaarlo avrebbe nella mlaura del tono. menu, tutto vi partecipa della mulablle della sua femmlnl!Jt.à, s:ct:nlco). Il Tedeschi, etrlcacl&sl- tanto divertito la spettatrice mo- Allo atesso concetto hanno rl- stessa a.ria festosa, della stessa RoMella Palk, In Oltvla, ha do- mo Buffone - e dal scrlsslmo dcma e I tentativi di fuga e Io apoato, nel costumi brWantl f lergereua. e Dodicesima notte :t vuto nuovamente combattere con Malvollo di Salvo Randone cht scambio delle armi nel ducllo delicati, anch'cilll della Valerla. o • Notte dell'Eplfanla :t o e Quel un pcrs'.onq:glo dl!!uso, ma ha vi ha profuso le sue qualità ol- tra i pavidi avrebbe fatto rider e rll lnterpreU. Muovendosi sulle che volete•• 11 poeta non ha prc- girato l'Ol!lt:acolo con delle strap- tenendo la caratterw:azlone co- tanto?) ed evocando alla fine es«op lare piattaf orma, attori f ferenza, lascia a voi la scelta; pate autoritarie di ottima lega; mica del personaggio con la sola interpreti e regista tra replicate ligur e si aono frammisti , ins'e• torse, è la. dodJceslma notte del e Il de Lullo, gentilmente Invee- accentuazione di certl suoi tonJ ovazioni. rultl, composti, han manovrato , Natale, la notte della recita o chlato In Oralno, si calli in P0Sf cavernosi e potcntlalm.ente mele - parlato , ballato, con un eatro chl SUPERATA LA CRISI'? ACHILLE FIOCCO Continuità per il teatro Il discobolo venduto In guerra, la t:rl.'5te sorte che vuole la distruzione e la spari– zione di tutto, è comune agll uomini e allo opere d"arte. Sa– rebbe meglio che un solo uomo VlVCt!,Se e tUttl I capolavori del mondo !OMCro dlstrutti: ma 1 posteri non la pensano cosi. Pa.s.sa.00qu!Uche a.uno, cl si è glt\ dlmcntlcaU del milioni di morti, e c1 si comincia a ram– m.a.r1care per la sparizione d1 un quadro, di un affresco, di una statua. Le tesUmonlanzo dell'uomo ValiODO più deil'uo– mo sl(m()? In ogni ca.so questo non ha lmportanul. per quanto sto per per rlporcace, su.Ile vicende dcl e Obcobolo :t, e di alt:-e opere d'art.e che I t:edescll1, acqutita – rono o pre&et'O con la !orza dall1talla, e che ora, molto di malavoglia, cl sono state resti – tuite, Donato Martuccl Cc- Gaz– zetta del Popolo >, 23 grugno), nel raccontarlo - ora che si eta preparando una seconda. mostra, dopo quella della Par – noslna, net saloni di Palazzo Venezia -, comtncl.a. cool: e IL 11 lugllo 1931 fl governo tedesco richiese uJ1lclalmente al governo Italiano l'acquilto del dilcobolo di Mirone, di proprietà Lancellottl. In otto cartelle dattilografate, il con,fglio ,upe – rlorc dell'l .ttru.ztone dlmo.!ltrava come Jo,1e lmpoa.tfbUc per l'lta– lfa con.tentlre l'e.tportazfone di un capolavoro dell'antlcliU4 cla..t.tfca, pervenuto a noi mi– racolosamente Intatto. Il Di– .tcobolo veniva dejfnlto e mo– numento Insostituibile • • e 14 .tua u.,ctta dal> pae.te avrebbe se• gnato, era scritto nel rapporto, e u11 gravissimo detrimento per IL patrimonio artllttco rnuio– nale •. Un anno dopo Galeau.o Ciano Inalava una breve lettera a Bottai , allora mlniatro per l'Educazione, pregandolo df e,a- net di Berli no. gra.flca e Iconogrnflca nell'Archl- re :t, uno dii.te: e Chi ha /atto out:: :: 0 1:~: 11 :u~:~;:nr~ ;r ginnasio. quest'opera? • E un altro rl.tpo- trovondoml un giorno a raglo - Dall'arti colc, che Olor(l:loVec· se: e L'ha JatÙJ un no.tiro Go- nare con Mlchelang lolo e delle chlcttl gli dedica 5ulla. e 81.'am- betto da Parina • : Mlch e/angiolo pitture antiche, e dicendo di pa :t (5 luglio), t.ogllamo alcune e •te tte cheto; ma la notte: .te- quella tavola di Protogen e dovo notizie sulla vita di quesl.Osin- guente 11 na.sco.te drento In chle- furono /atte quelle linee co,I solare scrtttore, che al trova 14 con un lumicino e certt /err i mlrablU da lui e da Apelle •• nel gruppo di l.C$t& degli au- e vi .terbse quelle letter e •• cioè pittori che, come è noto, ave– tori che hanno avuto più cdl- vi Incile Il .tuo nome. vano /atto a gara a eht le tl– zl.onl della loro opcr": Mentre 10 ,cultore co.tl cau• rava plU jfnt ed una ,ull' altra. e All'indfce già cita to fl Croce tament e scalpellava, e ata ndo vl e lui mi rlapo.te eh.e non gli pa- ',u"am!.!~~u 1 •••.,D,,• 1 •_crlz!Na?.."c 0 ~tl~~ !-::u~:fa !ta:_za !{~nnc:n=n~: reva gran co,ab; e la ragione .,,... .., del mona1t.ero delle Murate _ era che l'avre be potuto /are ;!,O:,% da UU~n~brfa c~~m%~1~ e credendo che /o.tae alcuno che = :c,';!;!:t1°! !: rci%% p:~tou~ e Involta tutta fr& m.Lserle e ooleue gua.stare quella ftgura, rar lfnce •· ~;d:i:· a G!~:,O .z~e.t~~e c:~:,~ ;:u:rl~dai:e~n;~~::r:i: Proteste inutili? fran co, e andò a ,cuoia da un l'aveuc fotta una 11 bella com- Oli tntellettu alt &OllO sempr e pedante che Invece d.J fnaegnare pagnla e IO prego che Oli deue stati r primi a prot.e,tare coc – Virgilfo o Dante , coatrlngeva L un poca di polvere del co,tato t.ro le ingluaùr:le; tono lnnume • suol acclari a .ttrtgliarli Il ron- di Noitro Slvnorc. E lui, mouo revoll I recenti appe:IU contrO zino. da tal dfooz::fone, ne tolu certe questo e quest 'altro, al gover- Co.tl il raoazz.o ,mu e di ,tu- acaollolfne con una poca di pol- nant.1 pcrchè caplacano, al po– dfare: e Nei non alam nati per vere e glfele diede; e lei, per polo perchè cap1llca, agJl altri osaer Dottori - ma Fa.brl. co- rimunerarlO, Oli fece una fri t- intellett uali perch~ al achlertno me vedi :t, glt dice lo .zio nel rl• tata, e lui .te 14 mangiò proprio .con loro, e cosi v:ta. Questa , metterlo a bottega. E fabbro il 1 pUrtroppo, è l'Unica arma che Croce Ju .tempre, a Mcdlcfna ~.).. abbiano, e non esl.Jte arma più (pare addirittura In vfa del Mal- lot.ta plO inutile, contro un ne- prima e ?Oi anche a Bologna ~ ~ debole e meno emcace. n! vi à contentf), quando la poesia glt ~ hl mJco che non es.Lite,o ae estate occupava l'Intera giornata; e le slamo noi ate58I, la società che ,ue letture /uro110 sempre quel- 1 /i l COIIUWlamoe nella. quale vlvta- le d'un artigiano .femfdlsoccu- , '\~ J /) mo. E' molto trl.Jte, quindi, Iea:- pato. La aent en.ta dello :io e fl rere Off1 parole come queate, aorrilo raueonato con cui il nf- che Oe.orgce Duhamel acrlve ~::ve 1 ·~c: 0 l!~~nd!red~~~%1d~ in quel luogo quella notte. E !c~i:-i ~:1ra·~. l~l~o)à Il dUaglo del campag nolo que,ta Ju la call.t'a dello .tcriuere divenuta ormai un'ossc&slone, Inurbato, I rimpianti e le de- quelle lettere, quale al conosco- come la gucn-a: tu,lonl che spcuo glt accendono no euere &tate fatt e di notte e Ordinando vecchie carte, lo– li aa.ngue e Jo rendono un clt• e qua,f che al buio, perchè non voro malinconico quant'altrt mal, tadlno inquieto e mal/onnato, wno ftnlte •· ho ritrovato Il te,to di un ap- fl:::!tu:C:::':a~n .:~~e~:~ ~~ va~u~n:Cln~n{f r':'a ~{i~ 0 .te:;!~: pello pubblfcata U 31 aoo.tto 1939 Emma, dove t continuo n tra- dfrtzzare In J)(ede In ca.fa sua la ~~~~;! 1 ~~~::;,tu;:'t;:r,~rlo~ mite fra la cfUà e la campagna, statua del Molsè, quale era bo.z- mano -wvtetlco. fra l'orranglarlf tfeuro e la df- :ata 41.tai a bon termine, ln, lno e Glt lntellet.tualt franCflll - ,occupazione inevitabile. Ebbe- al tempo di Papa. Jullo Secon- vi ,i dice - che hanno tutU ne, da un tale atato d.'anlm.o do, trot1a n doml lo aeco a guar- reclamato ardentemente contro ~~,\ ,",,','"c"•"!e'!te•••,.cc••'•'••"?..,",, =~~a•,t!/:,!:,: f:.t:u~fa. ~~ la mlnaocta hlUerlana la eosu– P"" .. ., ...., qua, credo ,tarebbe meglio•· Lui t.udone del Pronte della pace e jfgu re plìt schiette della lette- a quuto non ml rùpose; ma li patto d'lnteaa anglo-!ra.nco- J:!~;a :z,~ 1 ;:~ 1 ~:n: a:oC:! 0 ·~ due gtornl dopo, euendo fo da :~[~èu~~~~~~.:~ rie, moltepllcl e ormai accerta - lui, mi dWe: e Non ,apetef Il nall, esprimono il loro at:upore tCe~~_m!_,11 10 ,bab.,om~},,,btcttnatnode! =-!to i ::,~:i::e~;: :i:~r: dinanzi al volt&facci& che ha ""'" ...., ,..., .. .ti è volto•· E, andando IO a avvicinato i dlrl,mt1 dell'URSS bolognue, l'aver ,aputo rfcon- vedere, trovai eh.e Jf aw:va rol- ai dlrlgent1 naflltl nell'Ol'a 1D ~~:,er:n:11~1:°i1~: r!':J ~. quegli tata la tuta e sopra la punta cui...•· LO SCHEDATORE n merito del Croce sta. nel- ~a n:_:ga~taa:~ 1 ~"':e~ 1~ 4 veuc~ 11111111111m111m1111m11111111111mmm111111111.- l'aver saputo sceg:Uere li flore chla che Ju cosa mirabile· nt Direttore dell& saggezza popolare , 10 for- credo qua.ti eh.e a me aicuo VINCENZO CARDARELLI ma t.ale che ancor Ofigl le lepl- con.aidercndo la coaa qua.ti lm- Condirettore ruponaablle de rl.sposte di Bertoldo 100 sulle pouibfle :t, DIEGO FABBRI labbra del noet.rl contadini, le 1n et/etto la statua del Mosè 1 ------"---'--– cui btblloteohc son coetlt.ulte, era ,tata Ideata con attitudine Tip. LA COLONNAP. Colonna 3M qun.sl sempre, dal Bertoldo e dal 1111111111111111111111111m111m1mmm1111111111m11111111111111111111m11nmm111m111m111111111111m u :fui::S~ 0ncf:u~ cu~~:1r-------------------· mente ope-rc acrtttc 1n lingua del 'Quatttrocento e del Setcento , per quanto ator,rlata e adattata. GR RBX WAHNBR LA LIBER'fA' ELACREAZIONE LETTERARIA EARTISTICA non era mal disordin e, con un fer- , vore scandito. Dal momento In cui, cearate le mwitche del pre• ludlo, Il sipario dclle reti al f sciolto ed è cominciata l'11&1onc. tino a quello in cui, dopo tanl.G brlj:are, &OSplrare, salta re e rin• correra!, ridere o aemerc, l' at.mo – afera si ~ placata nel canto del Buffone, non è stata che un'on– da, una nuttuuJon e vivida e ala• ere. un 1uut'g ulral di rapide sin• tesi, d1 accordl dl.Scordl, dl glu• atapposllionl, In quadri e atti compleme.nlarl, dl toni, lnfie8slo– nl, colori. L& mirabile storia t stata narrata con la. più illlN naturaleu.a dal regista. I.spirato che ha aaputo ridurre a uni tà l'intricato viluppo, di tante ani– me fare un·anlm& 101.ll. lfrultan• do l'arcosce.ntco aputo in tutu- N le aue posslbllltà. Il teatro ha risposto alle domande dei pessimi sti, dimo– strando che non può vivere sino a quando si limita ad apparizioni fugaci fra lunghissime pau se E STIAMO dUcutendo da tanto tempo, ormai, che fl problema ci ri è a poco a poco Inaridito Jra le chiede la ragione del 1lltn.zf.O. Il problema è. graaiUlmo eci Implica con.aldera.rioni di vario natu ra, lo ,o, e ,a rebbe Inge– nuo, ora, ridurlo alle proporzio– ni dt una formuletta. Ma qui non d r,uol risolvere nulla, ,1 vuole ,oltanto cerca re di com– prendere la rcalt4 qual'è, e non quale ce l'hanno mostrata glt altri. cl fossimo chle.tU :,erchè due o tre mila peT.Sone, in. ogni clt • td, tJOnno a teatro malgrado fl prtl'.zo delle poltrone, la concor– renza deJ cinema e tutto li re– sto. Solo che ave.ulmo cercato dS chiarire fJ lignl/lcata di que- 11to tenace amore, o abitudine , tudlnt del pubbUco, sfno a quan• do ri limita ad. apparf:foni Ju– gacf, a 1pettacolt ,altuari l11ter– vallato da lunohfulme pau.,e. La fndl/ /eren.za deJ pubblico Italia – no non la ,1 vince con 1petta– colf eccalonall , che lnteru,ano una ristretta cerchia di perao– ne e che al plìt accreacono U no.ttTo pre.fUOio all 'e.ftero (ma anche .tu quuto ml pennette ret di dubitar e). Non la d vince nè In que,to nè In alcun altro mo– mo che e.tea dall'ordh1a rfo minare la poufbilltà df uno: vendita del Dilcobolo al tede– achl. L'amba.sciator e del Relch, Von Mackensen, aveva infatti presentato una nota verbale a Palazzo Chfgl .toJlecltando l'ope– razione. Sembrava che f tede.tchl .ti /onero lnte.ttardlti nel loro propo.tlto ,e ritornavano aUa carica con tanta lnsl.ttenui. Bot– tai rfapo&e ancora una volta di no, e ad onor deJ vero bl.togna rkono.tcere che egli /ece altret– tanto In numerose altre occa- 1lonf. Ma U 24 giugno 1938, cioè un me,e dopo U diniego da luf espre.a.so, gU giun.sc una lettera ugtdale dalla Cancelle– ria tedesca, nella quale si por• gevano vfvt ringraziamenti al ,nlniltro ltalfano per aver con• ,entlto l'uporta.."ione clel Dt,co – bolo. Bottal conobbe pruto la verltd. L'opera era stata acquf– stata dai tedeschi per 11 milio– ni presso U proprietario Lan - :~:tt!·ct~!;~~lo:nat'::: Michelangelo e Mosè aDCDA auperato le frontier e ita • liane ed era ormai entrata tn Germania. Oggi che fl Dfsro– bolo di Mlron e è ritornato In !talla, i tedeschi urlano che n tratta di merce da loro J)Clgata, e dlmenticano la /rode compiu – ta. Il capolavoro appartkn e d'ora Innanzi allo Stato Italia • no, grazie ad una legge che de– termina I diritti .tulle opere ocn– dute cd uportate lllegaJmente. Non cl risulta che, -per fl mo– mento, lo Stato abbia Iniziato un'azione contro U venditore del DUcobolo, Il quale evidente • mente - all'atto della ce.t.tfone - era al corrente dell'Illecito che andava compiendo . In questo volumetto - li &CCOndo dell& collan& e DlrlW dell'Uomo• che pubbUchlamo aotto gli ausplcl dell'U.N.E.S.C.O. - un nollllalmo scrlt.tore affronta U proble..m.a della p061.z1onedel letterato e dell'artista tn un mondo che al fa aemprc più dl!tlclle. Art.Liti e lct.teraU hanno bisogno dJ slcureua e lndJpendenaa pe.r la loro atUv:ltà: come raggiungerle? Le originali conclualoni Il cuf Wamer giunge fanno par te di quel pia.no di dlle.aa. delle Ubertà lndtv1duall :11 cui l'U.N.E.S.C.O. si è ratto n duca Oralno (la racconte - o pigrizia o che altro /osse. Dall'a.rUcolo di Alessandro Del Vita (e Giornale d'Italia •• 9 lugllo} IIUuna letr.cra, anoctl– ma e Inedita, tndlrlu.ate. a.l v a.– sar l (scrltt& verso Il 11164), e conservata alla Biblioteca Na– zionale di Plrcnze, riportiamo qulLlchc periodo part,loolarmenwi lntoreasant:e: e A propo.flto di Quell'opera (la e Pfet4 > di San Pietro) dunqu e, l'Ignoto Informatore acrfvc:va che, euendo stata con• dotta a termin e da Ml chelan– glolo, e euendocl gran concor,o di gente a vederla, trovando.si promotore. L, %00 lo talte le. m)J'llorl librerie e. pruao le EDIZIONI DI COMONITA' MlloANO - Via del Giardini, '1 un gfonzo e anche I l ,uo auto -:... _________________ _, ~mo con meui ahlmè tanto Impari anche noi?), 11duca Or• alno ama la bella Olivia cbe, arrutta da un lutto, recente, gll a! rifiuta, come In tutte le buo• ne commedie rlnUClmentall eh< al rl!pettlno, e Vlolll, scampata a un naufragio e travestita da panlo anch e nel nome, polchl al fa chiamare Cesario, gli ra da ambasciatore: ma Vlola•Ce– sarlo ami\ a sua. volta Orelno e assolve Il mandato con la morlf nel cuore e aollcclta tener i equi– voci di amor destato e contrita In Olivia, cho Inutilmente chledf al servo legglndro l'amore negate al suo padrone. Al poato dl VIO· la, finto uomo, tosse cosl Bc– baaUano, Il gemello che la rn• gazza crede perduto nello at.caao naufragio e Invece va errando con un !edcle capitano pu la oosta Wlrica: forse, le cose al aP• planettbbe.ro . E che non sia gra– ve lo dimostra la be.tla arc.bltet.– tata dal cortigiani di Ollvla al danni del borlOSW:lmo Malvollo, maggiordomo altrettanto certo della propria superiorità torma• Ustica, quanto privo del menomo aenao della realtà. Maria, l'anccl– la peraonale di Ollvia. ~ l'anlmll del quartetto, formato da le.I. dal godcrecclo sto della signora, l1r Tobia, dal mclensl&slmo sir Andrea e dal consentaneo Fa – biano, che anche lui ha qualche conto da regolare col pedante: l'anima del quartetto e Il genio della vicenda. Con l'apparl.z.lone di Maria, la commedia s'acce n– de, crepita, al dlrama In rivoli di luce. Malvollo ~ preso alla alla vanità : una talaa lettera, scritta nel simulato stile di Oli– via, baata, percbè 11maggiordo– mo si cr~I\ amato dall11signora e si presti perciò allo più pazze eaiblzlonl. Lo rinch iudono In una cella bula e vi perderebbe la ra– rtone, se - dlpanat.ea.l lo flla - qualcuno non si rlcorduse di lu.1 e non lo tJruse fuori del caree• re, per dl.lllngannarlo. On altro amore In fallo, quello di Sir An · drea, offeso dalle troppe curt rivolte al paolo dcli& dama, per– mette, raddoppiando la dose, di ananclare le due vicende: slr Tobia, per dare aoddWaztone al suo pollo e prendersi un supple– mento di rtaa, arma l'un contro l'altro il aenUluomo pavido e la trepid a Viola, e quando I due! più morti che vivi si fronteggia– no è costretto a lmpegnaral egli stesso col fiero SebaaUano, che nel frattempo è aopraga:lunto e 111.nrurao una dura lezione. Ma Ollvta S'è IJll unita In matri– monio col rl&orto gemcllo, che non ba saputo dir dJ no, e Or– sino - dopo tanta accademia - ha Inteso dal palpito del cuore che l'am ore vero non è quello mani. Ricorrono sempre gli ,teui tmopportabfli dubbi, ~ ,te,se an.,le, la stusa &fiducia. i ogni volta, alla fine, tutto d riduce ad una sola domanda as• ,manto (e comica al tempo des– so): percht la gente non va a teatro? Bene. Provate a ri– volgerla alla prima per,ona ehe vi capita accanto, /ate l'uperl • mento iucendo di c03a, o sul tram o al bar, dovunqu e vt piaccia. Scopriret e che tutti 10- no al corrente del problema, cht una volta almeno ne hanno aenUto parlare o ne hanno let· to da qualche parte. Ma tutti alzeranno le 1pallo, con /a..tUdio e irri tazione fn.tleme, e Vf rl- 1ponderanno: e Ma .teiuf, a me che Importa? •· AUe domanda risapute e, fn fondo, tnuHlt, co- 11 n rl,-ponde, .tempre. Pro– vate, tJ ve no accorgerete. Il teatro t aopravvfuuto alla e crf.tf •• nonostante tutto . Sol– tanto un palo d'ann i Ja, ,, sen– tivano voci anooaclate In og1il parte del mo,ido, In Italia , In Francia, in Gran Bretagna, ne– g/f Stati Uniti. Ricordo d'euer – mene occupato anch'Io, di aver raccollo le .ttatlstlch e, opinioni, echi df polemiche, confe111onl di autori e di reot,u. Fu una melanconica fatica , eppure a quel tcnipo ml sembrava utile. Ml trovavo, quanto meno, In buona compagnia. E4 ecco che, a/fa1tellando nello ateuo muc• chio fJ prezzo delle Poltrone e la qualttd degli ,pct tacolf, la wncorren.za del cinema e a valore del repertorio , ,x,rtom– mo la con/ualOne al diap(U()n, tnvece di diradarla . E - ehfu4 - l'avremmo ,x,tuto, aolo che Il teatro ha ri.tposto per noi, prima nelle cltt4 (come Roma e Milan o) che bene o male man– tennero in piedi un'aUrc~atura in grado di /un.zionarc qua.ti Ininterrottamente, poi In quelle altr e (come Bologna, Genova, FlrcnuJ che, aervltc acaraomen– te dal giri delle compagnie , hanno proUtJcduto con f propri meul , dando prova di un co– roggf.o e df una .tpregludicatezui notevolf, a .turrooare gli .tpd – tacoJI di importazion e. Que,U città hanno dlmottrato che il problema più importante del teatro di prosa Uallano, oO!ll (più Importante della riforma del contributo .ftatal.e, più tm– portante del repertorio, dcll'al– lutimento accnlco e df tutte le quc.ttloni pratiche che tanta preoccupar.o f pe.ufmiJUJ è quel– lo della contfnultd. Il teatro non vltie, nel cuore e nelle abl- A Milano, a Roma, a Bolo– gna, a Genova, a Firenze, ccc., al è lavorato nella direzione op– potta, per aufc11rare al pubbU– co locale una reale oontlnultd dl 1pcttacoll durante l'Inte ra stagione. La via ,celta (che ha lllu.,trl precedenti, ,oprattutto /uort d'lt alfa) t quella del tea– tro .stabile, e gf.à af dimostra e/– /icoce. Ma non è la ,ola, e non è il meuo .tcelto per realiuare l'Idea ciò che conta, ben.ti l'Idea ,tena. Oggi la diaeuufone può essere chlu.fa. Un problema /on– damen.tale ha da rilol oere !l teatro italiano , cd t U proble • mo della contlnuit4. Ecco tutto. Il Ctl30 del Mtmlfno Ju an- •n m11m1111111111111111111111m11111111111111111111m11m11mm111111111111m111mm1111111111111111m111m111m111111111111111111 11111111111111111m11111111111n1 ~a~af:'.r d 1 ~ct:n:a co~:~1~ stato e dlviao (ma che ha tatto lui per conquist.anelo?}, dl Viola. Che vole-le dl ph)? Resta solo nell'aria. U dispetto del puritano , dccl.SOa vendica rsi, e la canzo– no del e folle :t. Orado COita ha recato un a lleve modifica a quest.'ulUme parte. Fa tornare ln scena Mal– vollo, In un'UltJma pantomima, che I cort.lgianl di Ollvia &ODO andati a cercare e han convin to a rn!illor consiglio (t. nto, do– vrà pur sempre adattarsi, polch~ oon ha che il proprio lmplego per vivere); e·lo !a aupremo or- e A mc che importa? • · A quc– ,to Cl hanno condotto lo di• acuutonl che da arint .ttiamo In– trecciando con peraeoeranza am– mirevole. La pazienza di chf cl sta a senti re .te n'è andata da un pezzo. Se continueremo con Ja stu.ta perseveranza per qual • che tempo ancora, c'è caso cht raccogliamo qualche a/lettuoso epiteto ed un cortese Invito ad occuparci dd /atti n0.ttri In ca– sa nostra, ,cnza tanto chiano . La e crisi :t del teatro non fo– tb eua pili ne.uuno. F. DI GtAMMATTEO LA RADJCO Ilcaeciatore diSalonicco DI Jatu, ogni volta che et 11 occupa di quute /accende , ,, ripetono vecchie COle che &tm– bra già df aver udito, sempre ugualf, da anni, e che qualcuno .tf o.ttfna a con..tfderarc nuove IL cacciatore di Salonicco, ra- terno. e Che vale lottare contro rioll (come volle definirlo Enrl • di .zecca, come /o.t.tero ,coperte dJocommcdlll di Samy Fayad, li ml.Stero che et circonda :t - co Rocca) non ha. alcuna ambi- .tue. I più accaniti nell'Impr esa supera lo precedenti produ- dice uno scrittore che dalla con- 1:lonc di esteUca radiofonica.: al Infatuano di se .tte.t l, delle zlonl dJ questo autore (Il iol - dizione di vagabondo è so.lito al- oggi non perdoneremmo l'autore Idee che e.tprimono e dello ate&• dato Ignoto e Miraggi, non mol• la rlcch czm e alla !o.ma ... Eppu- che per realizzare due dlaloghl ,o t!e.tolato .tllen.zfo che le ac• to !cllcl nella loro congenita pc- re In Ronco c'è un vena lirica d'amore s.1 pcrmette s.se di Jegar– coolfe, rttenendolO /or.te un'lm• aant.cua di dialogo e nel ritmo che si manif esta In improvvise li con pezzi di racconto letU al f! 1 t~~aE:p:r;,v::~b:i::a ~ci;eten:! ~~=~w :rla.un ~~~ eb~~ : :i::e 00 ~:a~e:0~ 0 1~o;;~~ =~ror~:c:~1:1 d~~:~~i e ~ glt ultimi tempi il numero a1 na grana più !lne e quindi più circmcrl.Ua ed estratta. n frc- sce a racattara l col gusto di una co,toro &la andato diminu endo {Uit.rablle attraverso Il m.Jcroto- sch1M!mo dialogo Jn1zlalc, tra il deliz105a schermaglia t.r& un uo- ch'es,o sfgnljfcauvo . Il Jamo,o e Ritratto df Uomo :t doveva et · ,e re certamente nel cuore dei FUhrer se Muaaollnt decu e di acqutltorlo pres10 la Galleria Corafnl e di donarlo al suo amico. Certo è che 1'11 giugno Bottai ricevette una lettera ur– gente da Ciano che .sollecitava l'esporta..zlone del capolaooro. Ami ero opportuno con,egnarlo aublto al Principe d'Aa.tia, che partiva a giorni per la Germa– nia e avrebbe recato personal– mente Il dono a HIUer . Ancora una volta Bottai rls;,ose di no. I teenld del ministero conside– ravano qua.&! un sacrilegio l'a– lfenazf.one di un slmlle ca?Ola– voro, e Bottal e.tponeva largà – mento I motlai del rlftuto in una lettera di 5 o 6 pagine. Dt , uo agglun.f e, alla fme, una malinconica fra .te che dlm-0.ttra– va ti auo &con/orto: e Come ,emprc, tuttavia , colf era pron– to all'obbedienza :t. Ciano rl/crl a Mwaolinf e il duce rlcon/er– nlÒ U suo ordine. Blaoonava c.tportare, .tcriveoo In una sue• ceu fva lettera Ciano a Bottai, In e.ten.zfone dt ta.uc . Se ta.sae c'erano, le avrebbe pagate Il go– verno italiano. E, dlmo.ttrando un.'a.taoluta Ignoranza in que– stioni di contabllit4 , .togglungtl– va. che, In fondo, le tane Je avrebbe pagate un organo dello Stato ad altro organ o dello Stato, e quindi tanto valeoo 11011 pagarle, erano .tempre quattr ini che andavano da italiani a ita– llanl. A porto questa umoristi– ca ouen:uuiane, l'ordine c'era, e Bottat dovette cedere •· Perchè la gente non va a tea- no; le sue cpe.role:t non precJpl• vagabondo e la contadin a, l'im• mo e una donn a che si risolve tro? For,c, oggi, è meglio ca- tano a terra, ma tengono l'aria, provvlso amore della fanciulla In reciproco d.more; sembra. dl ,x,voJgere Ja domanda, e portin: e, questa volta, seppure con rlj:ettatato dall'Uomo, è un sin- assistere ad una tntcrm lnab llc dalle constatazioni plìt aempJlcf. qualche tncuteua, coatrul.scono tomo Importante che non si può telefonata scntlmcntale, brWan– Perchè va. a teatro la gente che presenze, personaggi, movimenti trascurare. te e leggiadra, che non acopn, ancora ci va? Un gtochetto , ve- radlo!onlcl. In samy Payad al è In contro con la /OTtuna dl nulla di speciale ,ma gioca, sulle ro? Ma questa dilcuulOne: è maturata la e nozione di r:ld10:t; Giuseppe Luongo, è una spccl~ elementari molle d1 curloslt.à tutta /atta dJ giochetti , che rim- egll comincia a narrare, tn quc- di storiella sce:teggiat.a, di gu- dell 'a.scoltat.o.rc , nno a prenderlo balzano l'uno ~U'altro, e tor• 510 suo gustoso e Cacciatore df ato paesano, del tipo di quelle e a trasclnardo con ~ - Ottima ~ nano aempre 8U .se ,te.tri, sem• Salonicco•• per virtù poetica t create da Rlen!.o, un po' !on!lte, 11nterpretazlone di Radio Flren- --;. e ~~ r:uea::~f4s!'rfu J~!'eh! :t~J>:\=v~~~~p~~ ~d:~o ~':~~ ~f ~te~ ze\Togllamo tcrm.Jnare con una ÌQ;) f sf /a df cri.ri rlcorrentf, di que- smarrime nto dell'aut.ore che vor- no t.rovaU In meu.o alla !11ccen• eotuslasUca lode a Roberto Co- \ ,tionl pratiche e di problemi sPi· ttbbe chiudere a:11 occhi ma. che, da, non ha m1gllorato né reso tta che cl ha dato all'ascolto un rituali ad ognt .ttormlre di Jron- OtJD.I. t.anto, bara , aprendoli , nel molto c.rguto ·I boi.:t!to . suo topomontagg1o ar t.lstico dJ de? Del ruto, la contJ.rll)n e dl.Jperato cd J.Jtlntlvo del!dcrlo Tecla e gll innoccn tt di Luigi grande Intere.e: e Glonia ta al tpeuo ntuce dal monotono rin- dl trovar e applgll eatn.ncl per Ltvol, è una commedia in tre at..- pac.se :t, Nel suo e c.iocun,enlarlo t novare domande senza aento. prendere !lato e puntuallzzaro ti, tarro.glnosn. e patetica, sfor• g!oma!Utlco•, Roberto Costa ha ~~ Abbiamo VUto che, parten · l'J.Jptraz.tone che al ~ di.spera& blclata. nella speranza che potea.- suturato (e crediamo anch e sol- . do da una poa[.zione nega- nel buio. Le \'OCI del suol perso- se diventare un radiodramma. ledtato e prodotto con la sua tlva, rie.tee qua.rl fmpo.s.rlblle naggl tplù llpl che personaggi) Da un dramma teatra le mode- regia e torse con un auo testo rl.tallre la china e giungere '! ora ba.stano da aole a dcfln1reell; sto, n'è sortito un pessimo radio - embrionale) pcz.zl cU ctr.i.nc.he Il padre di Bertoldo qualche rl.tultato concreto. Oggi, l'apa.Ua merldlonal e del e pal.sa- dramma che conserva all'Inizio dc vie :t In un pa~e alla vlg1lla però, la sftuaztone è mutata, Per nos :t di stelmbe.ck.lana memoria la sua bella dldasclllla orienta ti- della festa del /'3anto Patro no. SI ~ commemorato, a Bologna , /orza dl co,e . Oggi, è lndu bita- l'Intima filosofia di creature fur~ va dn. progra mma teatrale, abu- Ma se l'art.e è e facoll!l. di ,,ccl- 11 quarto centenario della na– bfle, .ti nota u,~ rUveollo d'ln• be e superstiziose semplici e ao. di metronomo, e resta !ro.n- ta • dJ elementi reali, !'aut.ore- 11Clt& di Giulio Cesare Croce, !!~t~~ '::c~~a~i t( ~!a%~!•af~ s~~ !f e, In un :tdoe ~~~ro~ ;u~d~m!~c so~:~~~: e a~~ f!fo~~lto~ : -'J:~taun~oie°:!.01:;,~~: f:ox~°itl ~~:~ &;ùm:~:i: tro per eaita re che si ricada nel P vo, aooo s c n e cora di essere divis i in tempi (O te. Da tempo non ascoltava mo rioso, perchè t.uttl - e, stavol– pouo ,en..za fondo della dUcw - pieno. No~\mporta !'3t I fatti , \n atu, o az:lonl) come quindici o un - diciamolo pure - radio- ta, Jn pact.lcolare la gente del f!:1~~4 e;;,~:!': •iJit%~eq;r~= ~:l~nl ~t !~1°:e :~:!am~ ~f;· ae~ 1 aia ·m~~r;e~:.~. \'CC- t:t:.~, c~~p~~~ce n~ll 1~: ~~r~1d:~=:~1 s~~~ te~1 ~e::f!e rè c=~°if:io avanti per ~~,f~1':" n!1!o :'Q~U:~ pl~a.s.t;:~ ~ 1, 4 l:~.dlè 01 '!:t ~ !"e ~ r~n'!~~~: ~:1 es~:i :,~~m~ e~~r~f:~· !1~t~~ conto proprio. I l teatro e fl vub· pr1età espressiva. scrltt.o realmente quindici ann: e nel ritmo. Forse abltuat.l allo solenne. Carlo Calcaterra ha U– blfco procedono sempre per con- Il Regno ,ent.a con/inl, di Ma- fa (1935) ed otte nne, a suo tem- st:m co e 6t.eriliu.ato birignao dc- lust-rato l'arte e l'umanità del to proprio, come nfente /oue . .! rio Ronco , riposa. au di una let.- po, un notevole succes.w. Quc- gll attorl di prOl!la della RA.I, fabbro scrlltorc, e un comitato ,ono prontl a rl.tervare grosse teratura scontata, au att,eggla- st.e replich e rct.rospet.tl\ 'e sono quest'opera cl ha fatto prende re c1t.t.adlno, pat.rocinato dal Co– ,orprese, da un momento all'al• menti romantici che suonano co- utlll quanto interessanti . e L'I- una boccata. d'aria di &1.ncerlt.L mune e dall'Ente del Turismo, tro, mentre c'è ancora chf sf me una moneta crlnata nell'io - dJHlo automoblllsUco :t della Fe• ALBERTO PERRL~l ha allesdto una mastra b1blto- ts.10 1oteca Gino Bianco v~~sene i~ téJl/PO -~ e laorn non se rfat!t1ed ISTITUTO NAZIONALE DELLE ASSICURAZIONI Le Assicurazioni d'lt,alia Fiumeter Praevidentia Il gruppo I.N.A. copretut– ti i ri schi d'Assicm·azione Agenzie in,

RkJQdWJsaXNoZXIy