Fiera Letteraria - Anno V - n. 27 - 2 luglio 1950

NESSUNO GIUNGE IN CIELO DA SOLO Merton apostolo di una libert à immensa bgli non insegna mai nè co~t.,uis n, ner chi non vuole la propna l1beraziune * n06«.nu dell'uomo qual è In sè e nel mondo tn cui v1ve. In queste paatne rust05e cl appare perciò un Kant uaolutamentt lnatteso, tuorl della cornlce tra– d!zlonale; un Kant. acce.utblle a tuttl, pslcoloeo acuto e alud.t. ce Impaniale del pro&.Slmo, ret.– to sempre da un'alta cosclenu morale, ma 11ovtale, qua e là scoppiettante d'arguz!e e d'tro• nle, rtnlalisslmo at:mpre. E' un matertale che Il P'llosofo ha duranu trent·annl raccolto per U corso di lezioni tenute nel .st· me.tre Invernale, essendo quel– lo @Sth·o rl.strvato Invece alle lezioni di aeorrana ftslca; ma si dlrebbe che Il pio dlscorfO ala, pii) che tenuto dalla cat– tedra e rt\'olto a studenU, pro. nunclato !n forma di briosa convel"SazloneIn un arbtocrati• co salotto, alla prtsenza di In• te.llettuall, belle e noblll dame Nella prefazione Kant, dopo uer deftntto l'AntropolOiia co– me una dot.trlna della scienza dell'uomo concepita sistemati• camente, aaa:luna:eche tale stu– dio pub esser fatto o da un pun– to di vista prammatico. t.a CO• noscenu ftslologtca dell"uomo mira a determinare quel che la Natura fa dell'uomo: la pram– matica, quel che l'Uomo com, esse.re libero fa oppure pub • deve rare di ~ stesso. L'Antro– pologia prammatica è dunque una trattazione relativa allo condotta umana la quale, a– vendo come prt.supposto la U• berta , tende a un ftne praUco. che può essere anche morale. L"opera è dlvlu. In due parU: didattica antropologica , suddt• vin ln tre libri, nella quale SO• no trattati 1 tre modi di cono– scere l'interno e l'esterno del– l'uomo, e cioè 1l potere cono– sclth·o, Il stntlmento del pia– cere e del dolore, e Il poter• appetitivo: caraUeriltica antro• polagko , In un solo Ubro, In cui sono tntt.ate le maniere di CODO$Cere dall'esterno l'interno iblioteca Gino Bianco LA FIERA LETTERAR I A dell'uomo, attraverso Il cnrat• tere della persona, del stsso del popolo, delle razze e della specie. Notevole, fln dal secon– do paraa-rafo del primo libro della DldntUca, lo studio dell'e. rolsmo che, secondo Kant, è o logico o estetico o morale. Una parUcolare ftgura del primo • Il paradosso, e L'amOTe del pa.– rado.uo - egli scrive - è fnve• ro un sentimento logico perso– na/e di non voler euere Imita• tore degli altli, ma di appari– re un uomo raro, mentre spes– so sf è soltanto un originale• (Sta sulla punta della nostra penna tl nome di un letterato Italiano cui l'abito del parados– sale, cosi com"è tagliato dal gommo Penutore , calza a pen– nello!). e L'egoi.tta estetico - eall anlunre - è colui che ,1 accontenta del proprio gusto: g/J altri trot:fno pure cotth..i f ,uo1 versi, I suol dipinti , la aua musica , ecc., e degni di crfti. ca e dl rilo. Egli ai priva CUI progre,so verso fl meglio, ilo• landori nel proprio gludtzto, applaudendo1l da ,è e ricercan– do in ,i 10lo la pietra df para– gone del bello artt,tico •· (E qu.1,andchè d'abito, si dovreb• pe parlare d'uniforme ), e Final– mente l'egof.tto morale è colui c~ restringe tum I ftnl o se dess o, e non ude neuun utl• le Juorchè In ciò che gioca a lui, e anche come endemonl.rta ripone nell'utile e nella pro• pria Jelicittl , non nell'Idea del dor;ue, fl plinclpio supremo di determino ziOne del volue • (Deftnlzlone ,·alida per la mag– elor parte den·umanltà). Subll<l dopo, tr11,Uando dell"attendone e del suo contrarlo, J"astrazio– ne, Kant SOl!ltlene che la facol– tà della seconda è molto più dl!.ftcUe della prima, e lo di· mostra con una ossernzlone curio.sa , d'ordine quanto mal reallstlco : e Moltl uomini aonc ln/elt ct l)(rchi non ,ann c aitrarre Un ~hbe potrebbe /O• re un buon motlimonio, ,e eglf soUonto sopUu astrarre da :mo ve"uca del ciao o dallo man• oonzc di un dente dello suo amato. Mo e uno particolare dt,gro:io del nostro potere d'ot• tendone li por mente, onch• 1enzo ~rlo, a quello che in altri è dl/ettoso: Il rlt"Olger gli occhi a 1tn bottone che monco nell'obito dello per,ono che ci do di Jronte, oppure a un vuo• to nella /Ila del ,uol denU o o un errore abituale del ,uo linguaggio, e In quuto modo mettiamo gli altri In lmbo:raz• zo e guastiamo a noi ,teul Il ton.o della conr:ersazlone... •· Avendo ben presente la dt stlnzione ratta nella Critico della ragione pura tra senslbi· ltt.à.e intelletto, distlnslone eh• genera la divisione fatta In queJ. t ·ope.ra tra Estetica e Logica Il f'llosofo, riunto allo studio della sensibilità, se ne fa non Il panegirista , ma l'avvocRto di• tensore con queata lllumtnan– te notazione : e Cfò che 11'è di paulr,o nella ,en,-ibllHà, che noi d"oltronde non poalia.mo cli· minore, è propriamente lo cau• ,a di tutto il mole, che le ,1 attlibullce, La per/ezione Inter– na dell'uomo cond.ste In ciò. che egli ha In ,ua mano l'tUO di tutto Il suo potere per sotto• parto olla propria libera volon• t4. Ma per quuto d richiede che l'Intelletto dòminl , ma non lndebolLsca, la aensfbllit4 Ilo quale In ,è è plebe. percht non pensa}: unza la ,enstbllftd. in• /atti non d ,arebbe materia che poua essere elaborato od uso cttll'intelltgenza regolatri • ce •· Riecheggia dunque qui, In uno stile plano, colorato peri.1- no da una metafora!, la famo- 1& dettnlzlone d1 ciò ch·e ma• terla e di ciò ch'è fornu del fenomeno, attuata nel vestlbolc della CrWco. Dalla dottrina del cinque sen• al. anch'essa sfavillante di o..– servazionl aaaacl e ortrtnall . cl Do 1 11cnica 2 lut?lio 1950 (,'OSI' IL Rfl ,H Aì'tJZO 1\ 1 0 1\ ' HIJfUI E GUtRIN CtttPIO,USSmo della narrativa re lista Pov ero Her mes davvero; mnlgrado la sua apparente su – periorit à egli è nel suo asso – luLOegolsmo molto meno l\lrn– patlco delle sue varie donne : d i Kant Carollne, Marle-Amélle e Oel– phlne , p!\I aenerose e sponta – nee di lui. Ques to non suscit a– re la simp atia del lettore cl sembra uno del più gravi di– fetti anche se dovesse essere aarebbe da •pigolare quanto al vuole. Limitiamoci a questo rtu. sclt.o ritratto del Sordo a tavo– la, evidente dtseanato dal vero: e ... Ma chi è diventato ,ordo nello ~cchlafo rimpiange mol• to que,to meuo di comunico– ifone con gli altri, e, mentre 1t vedono molti ciechi, che wno clorlferl, aoclevoli e lieti com– men,all , di/ftcl lmente li troi;e– r4 uno che abbia perduto l'u– dito , il quo/e non ,1a. In 1ocfetd nolo10 di//ldente e malconte1i– to. Egli vede nel oolto del ,uol compagni di tavolo le plt'l oo– ru e,preuiOnl di alletto o al· meno d1 fntereuam.ento , e inva– no ,t ,Jorza di cogliere U d– gniftcoto, onde i mole In meuo alla ,ocfet4 condannato 011.J. ,o– lltudlru •· Nel paragrafo rlser• vato alla perdita completa del• la aen.slbllltà, Kant. ,volae n tema della morte, e scrive: e •.• l! timore naturale a tutu qll uomini, anche ol più ln/ellcl e perftno al pfft. 1aggi0, doDOnti alla morte non è dunque un ti– more del m<>lire, mo, come il Montatgne glu,tamente dice, un timore del pen.rlero d'euer morto; pen.sfero che U can!ll – dato olla morte ritiene di oi;er ancoro dopo la morte, quan– do egli ,t rappreienta Il codo– cere, che non è più lui stes– ,o, come euente tutttauta lui ,te,,o In una tomba oscuro, o dove che do ... • (E Il tema i.a· rà poi ripreso e svolto da Ola• como Leopardi. nella poetica prosa dell"lmmortale Dialogo d1 Federico Ru111ch e delle sue mummie ). Dobbiamo, purtroppo, 1acrln– care In qut.sta raJ)50dlca HP0· atzlone, I capitoli dedtcatl al– l'lmmaalnatlone, alla facol~ poetica, alla memoria e an·o• bilo al potere di prevUlone t alla facoltà. divinatrice; quelll che trat.tano del sogno e del urnl. delle debolezze e deUt malattie dell'anima • 01&ervazlo– nl In parte , certo, superate dal- le successive conquiste nel cam– po 1>3lcolorlco e p&lchlatrlco ma dettate sempre da un felice connubio di pensiero ed espe– rienza e, per Il t.empo In cui ruron meditate e raglondt.e sorprendenti non meno delit attuali t.t'<lrle pslCOAMlltlche Del pari, dobbiamo rJnuncl1re a riferire sul contenuto del ae• condo libro e del U!rzo deila Oldat.tlca antropologica, con– cernenti , come a·~ già detto, rl• spetUvamente, Il sentimento dJ piacere e di dolore e Il poter, appeUUvo, per 10rtermarcl In• vece, quanto lo SJ>Bzlo ancor 1,;e lo consente, sulla Caratterl5tlcit anlropologlca, materia trattata come s·~ rtà detto In un libro umco, anch 'esao d"allo Interes– se. concernente la massima di con05Cere dall'esterno 1·1nt.erno dell'uomo. Slamo Innanzi tutto allo stu• dio del carattere della peuon:i. distinto nel naturale o dlspogl– zlone di natura, nel tempera– mento o modo di aenUre (aan– (Ulgno, melanconloo, collerico e flemmatico), nel carattere In senso assoluto o modo di pen– sare, a propoalto del quale 11 f'I. l0$0f0 CO!I si esprime: e .. oven In modo auoluto un caratter, 1tgnl/lca avere quello proprk!d del volere, secondo la quale Il ,oggetto 11 determfno. da ,è In base o certi principi pratici, che egli sf è prescrft!o fn modo fnal– teroblle con la suo propria ra– gione. Se anche toh principi pouono euere tah:olto JaW t manchevoli, tutlo vla il lato /or· mo.le del i,olume In gentre, cli ogfre secondo principi /ful r, non come una mo,ca, che 1alta or d1 qua e or di 14) ha In d qualco,o di pregevole e di am– mirevole; ed è allora oncht una ralit4 Ed eccocL quindi al ca– ra;t.ere del popolo. anzi, del popoli. Del Franceu . fondate sul ru~to della conver-.:n!one. la cortesia r.pecle ,·erso rii !.tr11.• Intenzionale da parte dell'au– nlerl ma seni.a corllglanerla, la tore. E' oltre modo difficile niantropla; come rove~clo della chiedere durante ottocento ~oed: 1 f~ 1 ain!~l~~!! 1 ~el~:' 1 1 1 !!ai:1: paglne l'atte nzione per un per– rezz.a, e uno spirito di libertà sonaggto che non Ispira né conta1toao, che trae nel aJo simpatia né avversione ma la- 1luoco l" ste&aa ragione e nel scia piuttosto indi fferenti , pro– rapporti del popolo con lo Sta• vocando tutt'al più un po' di to produce un entu~llmno che Irritazione quando si compia– va rlno ari! estremi. Oell'Inale• cc eccessi vamente delle propr ie se <l'opposto del France3eJ, 11- bassezze . t:~!~ to na;:~~=· d~f 1 P~~ Quale sia la parte dell'auto- prlo caratlere non avcndoue biografia ne e Parm l tant ~~~: sofoe~~n~sae::n:u;:t~~~: g~:t:!~ f:Su~t; ~ 1 d~~;~u 1 ~g~~e~ fllantropo verso I connailonaH blo. come pure che ad essa si e •plet.ato verso 111stranieri da debba Jn alcune parti del li– lui non stimati uomini perchè bro quel tono di assoluta sin– non sono lnglul. .. Dello Sp1- ccrltà eh~ ma la:rado tutto con- ~r_u~:an~t~~ ~ 1 ~!~ 11 ! 8 :!~~~-. vlncc e commuove. C~mun- orgogllo nazionale e gravl!A. di que e Parml ta nt d autres capacità di ragionare, al fa 1a feux > non è né vuol essere sè animale ragionevole e, In un'autobloa:rafla, ma una cfl– quanto tale. conserva sè e la ctlon>, cioè un romanzo. E cn– prole, la tsLrul.Sceed educa per me tale esso cl sembra J'esem– la società domestica , la 1over- pio più perfetto oggi In Fran– ~=pa~':neen~ ;~ 1~to~l~:.atl~ ;ta di un rigoroso realismo natura ha l)O.'ltoe voluto ~t:1:~ plnto alle sue ultimi> corue – specfe umana II genne della di- t:U"nze . I,addove tropo! slova– vlslone. la sua ragione ne ;,rac nl autori desiderosi di scrlve– runlone, o almeno Il continuo re d~I roma nzi neorealisti sul– progruao verso di essa; In Il• l'esempio di una certa lette– nera Ideale l'unione è Il nne, In ratura americana , o dl avvi– linea di fatto la divisione è Il clnars! Il più P<>Mibllealla cro- ~1e~:fiaf'.:!rr~II r~!~w;: ;::t~~= naca giornalistica ed al do- iue dagli aHrl eaaert per la cu?lento secondo I precetLI sua attitudine tecnica lme<:c..l-e I esemplo di Sartre, falllaco– nlca) prammatica <a servirsi no Imman cabilmente e dopo degli 'altri uomhll pel propri· fl. un palo d'anni sono glà tro.– nl> e morale Cad agire secondo volti nell'oblio, Raymond Oué- 11 principio di HberL.-\aubordl- rin. pur nel limiti ristretti che nata a lrggl nrl rapportr con aè f':gll si è volontaria mente im– e con ili altri). posti. si è rivelato un auttn - Nella delineazione del carnt ~ lico scrittore, anzi uno del po- ~'if:ie dt~i!~~e~~ ~h~~~t 1 f 0 ; 11~~ chi che contano OHI della sua soro pone innanzi tutto p.>r Jenerazlone, Quella plutto stn J·uomo la neceultà di essere ln!ellce venuta alla ribalta po. m!!'mbrodi una società ctvtle: la chi anni prima della auerra r monarchia lo Il modo ptu stm- di cui ancora si aspettano l CR• pllce di ra111ungere tal ftne polavorl RC:\'ATO MUCCI GlACOMO ANTON lNI

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