Fiera Letteraria - Anno V - n. 9 - 26 febbraio 1950

, D.,nir•:ica 26 Fcbl,raio 1950 LA FIE R ALEllE R AR I A RICCARDO BACCHE Le· prime traduzioni delle opere di BaccheJJi I( La prima trR.duzlone de « IJ diavol o a PonLclungo » tu ratta nel 1929 a cura di Orlo Wllltnms. II racconto « La taglia » tu trad ott o in francese da George Gaussel nel 1929e ru pubblicato su «La revue des vlvant s». «La città degli aman ti» !u tra– dott.a da Orlo Willlams in ling ua inglese ne! 1930. « Unn passi one coniugale» La teologia bcchelliana nel Mulino del Po Il presentimento trema nella paginefinali della trilogia, dove a11pare GhiaroGite nnafamiglia sidetompone sotto il 11esodi 1111 avverso destino di LUIGI MENAPACE apparve In lingua ungher e- . . se nel 1 930 . nello stess ri- I , ERJ! stato, a_l tempo dt!l gra ,~deggiasse s11lfondo dell,~ 111111.:0.v a - per qtte~ tanto di tradotto in ctco nel 1941; lo contim,are. il roma,11:0,di OK· rivirras.:a, dove "" uome ca- di e p11ri, rag. 5 LE TT no fu trad~tta anche J°n 8 te- '-' ~::~•s;t•,!~' ;: r:;,~,t~ er; d~°:u~a:r ef,f~::~ s p~:c'ft 7;;;~:; C:::';t°:~,1;'~,~):::/:,:~~:;~ ERA desco. « Mal d'Africa» fu Bacche/li l'opportrmità di percm1e, e fra l'a11tica /!,ente 110 - di beltà e d'animo gra 11 li mulino del Po in fiamme: u.na scena del film di Alberto La.ttuada. stesso libro apparve in Ger- giungere 1111 q11arto volrmu, me Paneperso si co11fo11de iu (S'i,rtravvede s11b1to che O • d d mania nel 1941 nelle edizlo- portarJdo 1 t ro~conto, che so, favola arca1~ae q11ellod, S011 quel e p11g110pro1b1to • d1 ~:::"~/,e aj~,fiep;~di~e,.:p~cd~ À MIIANO ni Junker und DUntlhaupt alla guerra d ('fnca, c/uu- M1clrele wdica e rias.mme rn,. Pr111cmallcScacerm 11ecom• s,g,,Ori • 11 6 ). aun vecchio I Verlag di BeI1lino. In t.ede- den1olo magan 11el ,,nogf o peg,!u e garo11.:1adi lotta, sot- bmarà q11alc1mad, grosse e Dri,, s;lta • fi lili dr Cecrha . ~ amico sco appare anche «I l Rab- ~!i ~ 6 8 ,rn;ef:,~!:d.9":/'P~!:a~: !:,;i:;; 0 "!:i!:,:"s~~~<;:,.,-~~~ ; 1 ~n 1:~ 11l 1~ 0 ;:~ 1 ~~iJ~af:1'~;i Sca cen a (e d1!1e~1ticl11!JmO 1/ ~oma_nte » nel 19 4 3 Dopo q,,cll'altro ottobre rnfau.sto e co11tra ,req11it1aset ui.sid1as giorno del furore materno t;::,;e "; 11 ,:e; 0 ;~ 0 :!u s ' 011 f al • l edizione definitiva de « Il co 11 glr .im 11 che gli tem1er d1ab11/i •• de11troquell'aura d, co11trola rea ,,iemoria del ma- d ,.'"' ' 1 b ; ad 1( c °' 1 • V s M muh no del Po» si ebbero dietro csc lul'tta e 111ge11ua fed e IICI trimo,11od1Con1gltoma11naro ,"SfllO e~, 3:sar e I, 'G"'e 18 arco i( traduzioni in lingua danese Ma 1l co,wgl1ere - c/111111- r111ovi.ssim1; ed era stata bl'n Il nome araldico e wagne- :0~ 1' ~~"~: c:: 11 efl:: 1 :::: 111,;:~ eppoi in tutto 11mondo. q11e .r1 fosse - sapet,a poco anche della rel1g1011ed, Po ria110,romantico e cavall~re- è 1111 dr ellere ! il fiu,ne ha • . Attualmente Riccardo Bac- d, lettere e tron aveva eoneet- dro11Lar::aro ,. ( 11, 197) .reo, decaduta a s1gmfica:1011e dat O gadro 'Lat'" 0 ella di VINCENZO CARDARELLJ chelli conta traduzioni delle to di coere,r::a_d'oper~ e di Il po11toniere ,ruovo, il ge- eroicom ,ca rn frrncivall t slla°vec:lue:;e~, 10 ,;afigf1.3"puì sue opere In tutte le prlncl- sllle, 11è d, 1rn1td d~lt 1nve11 mere Scafer111, La:1:raro ter- Malvegoli,. fantasioso 110111C? giusta di quanto no" pote.tu E AL MONDO, cnro menti rigoroso cli q~llo che paU lingue. La sua vasta :Jio,,e ~ del_ di.segno. im s,. zo, ,rifd I avo nelle fattei:r:e, da, ~.mag,u pensieri,., d, Pm mai fare la ,iat1,ra) soltanto S Bacch elll, potesse im- s'era professato !mo ad aJ. opera è considerata. neHa colo, rnfath, pieno e colmo ,icll andatura e nella voce, .se 1tl pm degmera rre~e lontanr quella bru1ta,10 di Dosatura d. ADOLFO FRANCJ portare qualche cosa )ora nelle cos1dettc riviste l od i t pa.r.ra.sotto I sando,u del mu- "-°" lo rifd ,rei/a .r.11Perb1a mo- propagg01_1 de, ,t1à scad11ts - e orma, 110n pi1ì g1ova11e - i dei noetrl ra rU d'av r 1 ~ Ron » cu tura m e!na n erna- /1110 del Po, dall'epilogo dd- lrnare.rca e ,re/l'acc1,tl1ato « Malvegol1, qua,rdo cade a bat- avrà ducet1dtt1:ra e ,l .rso vorrei dirti che m'è gr~Fo ri- Cu, ~ri::~~t~~ 1~ U r~~l - zlonate, la plu vastamente l'11npresa napoleo,11ca all'al- aggrondato .rc11tenr1are Far- te..:.:are la sc111pl1e1tà del pro- /al.so e l'ignoran;a del :;dr c cordarmt a te, ora che da tato del nostro incontro. rappresentativa della lette- Ira ep1log~ del P1~ve, co11-.re,f~t~o vecchio, avrebbe pre- 111~01e·11elquale 1111 lllme d, e lo stesso fallo Silo di 1110 B ACCHELL! arrivò a circondato da dame e dama:- gran tempo II silenzio fra Fra tutti 1 rondisti tu sei ratura contemporanea. cl1wo11e, l 11110 e l altro, di .roddl Of!O, .re 11011 ml era, per primordiale 11obrltdsa[d pur dre e men clte brutta » rendo Milano, da Bolag11a,al• :e clte l() stavano a .se11lircon• -noi due è perfetto e clascu colui che più ha creduto In ==========lg11erre grandi ~ calamitose lo meno w parie, la fis1011omw vivo rn .se11hme1110d onore, 110pu', .srngolare l'appari ~,o,u la metà del. 1926, clna- versare, doti o ~ ameno ad tui no vive ed opera ad insapu- me e nel mio leopardlsmo . come 110,r se_ n~ra,1 ved1lle morale, ma la veccl11esta e.s- altrnlo 11011 me11palla lo11lana dt La:::aro Il!, per fragile,. malo da Fracclua per a.s.su - tempo. Scoprrnm,o. Mila"o ta dell'altro. Il che r.on ac- E qui ti accuso anche di 01 queste mie attlt~dlnl or- mai, e pr111c1p10 d, ,i14ovasto- .scndogli pr_ecltua da_1mo dei rcltit11d111edcll avo clte allo povero peccato della piiì fru- mere la critica drammalica rnsieme, gu,dah da, ricordi cedeva una volta: da quella essere stato m quei famoel ganlzzattve non av.ei certo ria per Il co11twe11tee per ,l colp, J?ers1 .r11l fimre de/lii severa scuola d, ,ma madre sta fro,ida dell'albero tarito della e Ft~ra Lelterario • che cult 11rals O scgi,endo l'estro memorabile primavera in quattro anni che rapprecsen- da vantarmi se, in fin del mondo. battaglia, non solo c,1ver~à a come Cecrha) per dire di che mislero è 1111_ lmg, Cl11arell, aveva la.seta- del mamc11to. E Baccllell, ap. _ cui, conosciutici appena, a tarono, per cosi dire, la no• conti, non fossi riuscito a Cerio, 11è il passaggio del mancare la_ r1cap11ola111011cQ1w11toa Princ1valle, la ltm- postato qllesto IIOSlro vivere, la Il 110111e d, Baccltelll era, profillava d, q_uellariostre pa.s– .Flrenze, nella Libreria del- stra «ferma» 11 più convln. metter e l?sieme unn compa- Vop rn co11f11so e rovrnoso che è ne, n11sleri delle J,!e11e- ga co11da1111a, ccolta 111 e r1- melltre gli 1101111111 pretendo- a q11e, temp,, noto. a poclu, segg 1ate peripotellclie attra – la Voce, cl bisticciammo a to e temibile antic rociano. gnla tutt altro che Indegna. s/~celo, nè tl _passaggio del rp.:rom, ma .rari\ 1Pe.:6alo soluto rnte11:J1one da scon tare 110 di assere soli a fare la be11clrèegli fosse già celebre ve~so la vecclua e la nuova proposito di Romatn Rol- contr ariamente al mm desl- Infatti , a parte la nostra In- Piave, rico11q111sta del valico l 011clloa cm poteva essere so- ,t malfatto• (111, 7i;:i;:), e.rcl11-storia nella ccrcl11ade, letterati. Po- Milano per cercara ca.sa La Jand del quale ti professavl derio che era di non gua dispensabile amicizia, Ja d'Italia, rnte11do110porre il spesa la co11111111tddella deva ch'egli potesse 11101 esser l' · d l M 1 d I p c/ussum avevano letto e Lo sa trovò di fronte al Tombane cald0 ammiratore e come starsi con Croce di portar; «Ronda» non sarebbe mai racco11lo st,lla lrnea tol.sto1a- slrrpe. destrnato a perpeluare ,l no- arie e u 1110 • e 0 il to11110 •• una favola marrna d, S 011 Marca . 1111 angolo qµie- due erm di Alessànd ro Du- un po' della sÙa filosofia sorta se fra me e -Ceccht, )10 di Guerra e pace danda}!l1 Il .j,rese11time11to trema nel- me degli Scoc ertii, dè, a gu,. 'i";f_or ta iJ"T d leolog,d lac- di sapore volterriano, e A,n- 10della M,la,io roma,ttica ,.;. mas divenimmo ~ublto ami- nella nostra rivista accioc- Baldini, Sa!h, Montzno, Ba- 1l significato d, gra11deoffre- le pagme fi11ahdella trilogia, d•~•o del fratello G1<>f/a1111, e e re ia,ro rf ueg!'; ! '/i lelo • e e Spartaco o gli sc/ 110• masto qr,as, rntatto col '_, 140 cl d0po lJ duello, alle nostre chè apparisse ben' chiaro rllli non si !06Se svolto In sco d, g11er.ra ,Paolo Uccello dove.apPfire cluaro che l(! fa- nostro e quel dvgratrato 111 ~ 11 = 0 e "e e carne, en..e ~ vi•, dite dram,rn eleK 911 te- pe:s.:etlo di Naviglio ,ion 0 ,a. passeggiate mattlna1l lungo che noi venivamo in un precedenza Quel lungo, af- 1'S prosa d, ronia11.:t, 1110 lii n11gl10 .,. decompa11e e SI sfa ancl,e fosse per 1/Setre di go- 1 /P 0 , rrivah al pr,tc•f• 0 merrte rtealcah .sugli anhcht coro coperto e lln pontitÌNO 11Mugnone ragionando del certo senso da tllt O da fettuoso rapporto che et d11emomenti è·co11le11uta, per .rotto 1t ( 'e.ro di 1111 diseg110 lera 011coro m età, 110» .sareb- e. seco_ 0 tioSlro e O a ,,tre Delle s11e poesie (1 e Poenn a schiena d'asino sollo ,I qua. e Faust». a'gll ozi r!dancia- quella cultul'a ch'egli cl ha condusse naturalmente a cftlmago1e 11ucleared'alt_, e d1 che orma, s1 1na11jfesta'!vve r-. be stato. V,er OtJer ammo di ~~' 1 '" 1 ~ 1111 f;: Po, la ';'o~te lirici• era,10 usc1h Pruno del- Je rumor eggiav ano le acque. nl del mtò' paese al viaggio somministrata senza 'voler correre Ja briOsa avven~ura torqlef la parlo -dic 1/ ro- .su, e to11Jrotl q11alr ~ t1111tilca1mnogl1ars1, (111, 7H) • :z--~ro f e,itra j'e ra- la g,uerra del '14) si parlava (Una poesia di Bocchelli /io 1n' Sardegna. dove tu, da rendersi conto, po.rt roppo, di questa rivista In segui- man:;1e,;e e,a. Ptr concedere ogm lolla . A11tonio e il UIJerato •• ,l no 11~" .are•:tetlt,ra e ie e 1111: oppena fra gh 1ni:Jia_t,, nelle preso da ll le mosse: Dispc– buon emlliano avresti vo- delle conseguenze a cui po- to alla quale posso dlre di alla g11e.Ma,r1spondn1do olla Il canea di tcnto .e1011e car- co1rtabìle del con11n Cfopas- de e sig,lla_lampia .rloria dei co11ve11t1cole letterarie. E in randouna notte di dormire – Juto riformare 'tutto, io nul- tevano condurre i suol in- r;;: tver avuto PIÙ amici, c.sige.11::arnterna deU'tnven- 11aleae<1m111lato 11ellacl1ill.rason, si capisce elle i,ivecc/110 1110111 ! 0 " d, fi 11 me ed esa1tn- quanto al e F,lo meraviglioso fntesi l'acqua da che si la– Ja alle ta.nte Imprese at mli- segnamenti Questo grande s compagni di lavoro, ::1011e, elle è quar1to dire del- e tarda pesanle:1::a d, Prrn- fra le rubriche, e s,111mto e SCe l idea Poetica di Lodovico Clo > pubblicato a menta). L'appartamento era 1e'1ncontrl un Po' dapertut,. introduttore dt coltura eu• competitori formidabili: ciò l'economra generale del di- civa_lll'_(~1ven1110 striune,rto verdol1110, me.:.:o Pelato, e Co11t11111are la 11a"ai:_io11r dispense e a spese dell'autore, j,r 11nvecchio pala::.:one mo– to. Ed lo ti portavo alla per- ropea m Itaha Cl ha dato che ml proponevo, in so- seguo d1 is11ga.:1ot1t't1eUe mani dr gobbo •; q11ellaclie per le sue "~" avrl'bbc Ot111to x111st1/ica-forse 11011 lo a"'.Jevanoletto tondato e trascurato con "" dizione, nel tempo stesso ogni sorta di dispiaceri stanza, e ho splendldamen - E q11esl'u11m,ag111e ,1_11clearr mio Smaro.:.:acr,cco, rnfeslo ma11s10111 e sto dalla mattina :ione alc1ma, se t1011 esterior~ 11enrnrcnogl, ,ntmn amici di gra11decortile interno dov, ù che tu, già: fm da allora o- Niente potra impechrcl co- te raggiunto, è c/m,sa t1ellu11mag_1nedel ma11drillo ,.nalcrc.rcwto, lu,~- alla sera con le gambe sotto ed eslemporanea, ,1i P!11sab1-Bolog11ae di Roma Ma a J,,11. donne .slendevano , /)anni al peroslsslmo, faoe\'l sorgere munque di confessare u de- Quando penso a questo, P(!11lee 11cllacircolarttd .deUa go e d1 lm1ga tesla e clre fini- "" tavolrno •, rtdotto, come le nè. ac~ellab1lr da clu cono- lana Baccl1ell1 s, trovò .rubt- sole, le .scale bm'e, gli scaeini in me i primi &timoli di rac• bito che abbiamo verso dl ml pare di aver sacrificato v1ce11da che, Partendo dal- va rn cra,uo affusolalo, s1- gli rrn1prwera con laquac1td .r~a, 111tmllvame,1tenella crea-/ to bene. F11 accolto con ri- .rbrecCtolt e ima parti,raia .cogllmento Ah noi l'abbia- lui anche se Cl toccò dl li megl1o della. mia vita, os- l'oprra d1 1111 _po11lomtre del 1111le a quello dr1 serpe11ti • ), d'irrita.:iotre la sorella Maria, :1011ee d1alett1come11t~11ella spetto e. consrdera::10,re dai sempre di.rci 11 ta e scar,. 11 ffota mo ben conosciuta e ca.lpe- combatterio m particolar sia le mie plu gelose rela- Vicerè Eugenio, ternuna con q1u:I.cupo e cieco ardore cJ,r e 11111nbec1lle da penna e 111- crilrca, le le}!g1 dell rnvc11- bHom milanesi che temevano mo g1ova11ee belloccia. Boe– stata queeta dolce Italia! E modo sul terreno dell'arte zloni umane e rumcall , ad 1111 geniere, rnlento a sarve- of/11.scova al materrnla11e la cluost ro •, non sard mai detto :1011e a moslrar.u avved11t1 a11che cllell, r1levl, quell'apparta• se non fosse ch'eravamo CO-fm dai più teneri anm ' lm movimento let.terarlo, ho glrare t'opera del po11teB, tra poco fav,IJa, urvirà, nel /.!IYOelle abbia rnvest ,tur a e valan- Ta11t'I vero elle Baccllrlli 11cllecose dell'arte e a sfatare me11loda 11110 s1g11orasola la si giovani cl sarebbe da rl- una tale dichmra~lone 'impressione che dell ,a Pontan.a del f!11oro e 1l piano pe~fido elle prest'! avvolge gli là d, fo,rdare 11110 ca.sa , inca- s·~ vòllo o Pfam tutt, d1_vcrs1, la leggen da, creata per loro quale 110111a.sco11deva la .sua derr adesso ripensa ndo al- era necessaria Spero che «Ronda» io fui pili che 11· della Sernaglia . Il pnmo, 11el 0111111! _eleme,1tari, a gonfiare pace (come è detto di Sca11sa• che 11ullo pu,- aveva110 in co- 11clle altre parti d'flalia, di professio11e· bionda o.r.r,ie 11 a. le nostre scoperte. non se ne faccia argomento def tore, ;a r1~~lma,e m1 as- la sfacc,ata allegria e salute, 111 IIIIC!d,ale ml11111esce11::a 1111 fr_asca) per, e frrg1d1tà 11at1Va m1m,e COII la geografia del lettori affrettati e gro.rsola111 ta, abbo11da11teme11te d•Prnla Fu In quel tempo, rlcor- di pettegolezzo. Io mi trovo sa e un as O enorme nel è des~wato a sa~vars1 e rima, prmutiv? co11ce1ta ': ~e11t1-d, q_11clla s1ta.ascmttezz~ >. c_co d~ sott o_•, '!è c~11 la slo- Me lo ricordo nell~ sole del e, co11 certe veslaglie scor- di? allorchè sostenevamo ormai in un'etii e in uno ~1ntlr parlare di questa rl- ,rere_m Pru:1erb10 c~me gra11- mc1~10do!1ore: ~ Pr111cmalle (l,itor110 a, Jetter!Jh, d Po- rra _de! '(IOh11a~1 .J1 Po ; S!I cf:011veg110• al pranlerrenolg,aul i che ella lasciava mol• il peso deHa nostra solitu- stato tn cui ho bisogno di mfa ~on tanta superficla- dc pronta d 1101110, d alto e SII• ucc,derd III Orbrno a11cl1e la dre, c/~e sa.('eva scrivere, 110n que, p,011111t1ov,s è aperto 11 del Pala::o GaUarati Scotti , leme11te ricadere sulle spalle dine gaiamente, studiando proplziarf!ll ben altri numi , e cggerezza. P~rbo ~"i,,!o, Necessftà fove11. sP,era11::adi un'in~irctta di- aV!f!Ogi11d1_:io div~rso dai fi: fiore della mirabilis. i11 via Borgospcsso dove, s~ ro_tonda e il petto colmo. La e disputando per puro a- che non 11filosofo napole- \ INCF.NZO CARDARELLI Ilvo di vigorosa pian ta che scende11aa Scacerr11,che s'a11- gh: e che 10 sapp,a, 11011 1111 LUIGI MENAPACE bc11 rammn,to, lo co,1abb1, S1g11orlJa11da11dosene lascil, 0 ~git~JiI~(~&~ ~l;~: 1 ~= 1 ~·· }!:~~x~i Sp1'r1'to un1'ficatore ·e matur1·ta' dello scr1'ttore ~f;,;:V!r. dagglo che si vennero ror- per amor tuo ma ln odio lo cambrò.. Il d~va110lo 1111sc mando In noi certe idee le a me, che tu ne !osti l'Idea- , 11 ello .r111d10, d, fronte a "" quali poi, più di tutti, io tore e il direttor e. Tu hai tavolo11_e di 110cc massiccio dovevo portare con la dop- ~ropoi meriti perchè sin ne- cl,e gli aveva fatto "" fole - pia tristezza di vederle ca- cess8rlo attribuirtene uno . gna,ne del vicit1alo e dove lunnlate dagli uni e lne- che non ti spetta. La« Ron- [L PREDOMlNIO che JIJ,I GUGLIEL """"'O JED'ETJR.O:N'"'JC z1orù. Volere da questo uno lavorava sed11ta su u11amoe• vitabllmente alterate e tra• da» ebbe tra l'aitro losco- B~cchelli ha :a~uto nel- L.._~ sviluppo che si addentrasse .stos_apoltrona, E confe.s.rova dite dagll altri. Ma qul ml po di farti conoscere e per la nostr_anarrativa, ben-· ed inderogabile inquadra- temporaneo». nelle inquietudini d"un mon- agli amici che allorcl1è gli permetterai di far punto . quetit.o solo fatt.o, attesi I chè ind1scutlblle e vasto tura. ~ Quando Bacchelll ha fer- do più travagliato e perdu - ac~adcva di sollevare gli oc. Non è mia Intenzione af. nostri costumi non volgar- sotto molti aspet ,tl, lnteres- Lo spirito di Riccar do B8.(' ,,;---~ mato con mano felice quelle to, che partecipasse agli c/ 11 dalla pagina scritta 1t di fllggertl con questo argo, .mente pubblicitari , tu non sato.a problemi d art e e cui• chelli, la sua attività: tuua /(?,, che sono le sue prerogative «esperi menti» storici e cui• posarli su quel diva110,il qua. mento. Volevo solta nto di- p0tevi esserne il direttore e tura1i, ed anche sociali, è un di primo piano, unita ad ~ ,,,,.-- -:... di stile, tutte conseguenti turali non acquisiti, sarebbe le d":)eva '!ver11evi.sie di bel- re che la·« Ronda» non fu nemmeno colui che la Ideò, predominio che si concludP una riservatezza che 10 ha . / alle riabilitazioni voluto errore, glacchè per Bacchei- le, s, sentiva 11npo' t11rbèzr?. una semplice iniziativa e- ma plLlttosto il collaborato- quasi nell'ombra. comun que sempre tenuto in dispart e ~ '-.. . e intuite dalla cc Ronda» li, non significherebbe arric- Nello casa di Via S011Marco~ ditorlale una pubb!lcazlo- re più convinto, più fecondo appartato nel temPo; ed è quan to più è stato presente ~ ~ ha anche in egual mt1.nte- chirsl umanamente , ma spo- Bacclielli .rcri.s.re q1tasi ttdti ne impi-ovvlsata su due e più valoroso. In quant.o n in questo contrasto tutt'al- quale il più letto del nostrJ /"''.r ra fermfÌto una sua mo- gliarsi d'un abito umano che, i suoi gra11di,roma,ui /i110al piedi come se ne sono viste me, ho qualche anno più dl ~ro che anacronistico, che narrato ri, denunciano apri- ~ "" ' ~ raie, fermato un suo punto cosi com'è, s~gnificn erem- e ft! 11 lìna del Po•· Di solito e se ne seguitano a vedere, te. Al tempo della <e Ronda>, I arte di Bacchelli dimostra ma vista u slgni[icato soli• I !t di vista unico dal quale e pio e precisazione. Bacche!- .rcrweva la 11otte, sotto una ahimè, anche troppo. Alla ero già noto e la mia strana tutt~ li suo Impegno, Ja se-: do e compatto di tutta Ja ì'~ n ,..,,. --- rappresentazione e gi4dizlo Jt è punto fermo neqa storla la_mpada scl1armata con seta superficie di quelle pagine fortuna ha fa~to si che qu~- rlet.à ed li rlsent~mento d1 sua opera. Bacch elll si iden• \\M Il ,, '\ 't delle cose non deroga no. C'è della lette ratura italiana, g,allas t!'a. U11_ orolo~io o pcn- arrfvava 11 frutto di una si tutta Ja mia opera crltl- un narratore tutt altro c~e tifica con gli ideali non va- ~ ,, ' : ✓-- chi ha voluto vedere in que- appunto J)6["chè non solle- dolo, d1 qr,ell1 mess, in movi- espcrienza umana prima ca e polemica c--sufl dalle 54:mpllce p ovvio. Tutto ciò nl della antica e progressi- -Q: ~ r ,,1 . sto un limite ad un presup- cita nulla del ca~uco di ciò mento da "" Pe.so,elle no11.ri che lltte:rarla, il frutto di pagine di questa rivista, in d_1mostra Il controllo 1n cui va borghesia Italiana, quel• "'- / ~ posto più ricco temperamen- che sta al di fuori della sua trovano oramai pi,ì se no,i una lunga storia di nmlclzie quanto fu scritta prima o s1 è sempr e mosso R~ccardo la stessa che trovava I suol ~ to di Bncchelli votato a cultura e della sua educa- nelle vecchie ca.re di camfJ.a- consumatc nella rlct>rca di dopo quei quattro snni dl Bacchelll, controllo che sa- rlsu'ltati positivi nel chlu- ~ maggiore e spregiudicata 11-zlone. In questo senso egli g110, gli suonava, vicino ·1« una verlta, di uno stile, di battaglia rondesca. Ma se e rebbe un freno se, nel con- so d'uno spirito conser- bertà; mn per conto nostro può anche ~re guardato ore. Nelle 1101tated'i,ive;no una certezza formale e un. come io l'abbia diretta pos- tempo, non Cosse inusitata. vatoì-e e tradizionalista; in- ci sembra invece che solo come un classico dal contem. qua,1do, t:erso l'alba, il termo~ gulstlca in tempi dl estre- sono dirlo coloro che vi col- mente vasto Il campo nel fatti Bacchelli è Corse l'uni• con una autocoscien7.a netta, poranei . anche se non si può .rifo11e si raffreddava Boe- ma confusione In o~nl cam. taborarono e te prima d'O- quale egli esercita la sua co scrittore vivente dell'I- costretta, vagliata, commen - precisare~ sar~ un classico elle/li avvolgeva le ga; 11 be in po. Tempi di guerra, come gni altro. «professione» . talta, g!a assolutamente pre- tata da una data non su- accanto ai classici predeces- una coperta di (011a conti- sapph1mo .. eppoi dt dopo. Di propriamente mio sul- Tanti anni or sono Iniziai clsato nell"ambito d'una perflclale cultura non ro- sori._ . 11uando, i,1faticabile, 'a .rcri- guerra. In paragone della la« Ronda» apparvero alcu- la prima lettura di Bacche]- compiu~a e recente storia . . mantlca, non etasslcheg- Mi_ piace in~tre notare vere cori q1trlla .sua calligrafia e Ronda•· contemporanea ne pagine dei « v 1agg1 nel li con « Lo sa li tonno» una letterana, sganciato daJJa >- giante, non Cantaslosa, non che 10 una po~1zione come m1n11la, nitida, elegante, 1111 tiella lett eratura d'ormlstl- tempo», le «Favole della ravola quasi amara, una sa- crisi che si ri!lett~ nella nar- abband onata, Poteva dare la la sua. ben pochi spiriti han- po' femmitt ea Scrisu cosi a zio, la «Voce» è un !dli- Genesi » e la pnma par te tira brUlant e e non priva d1 rattva delle generazioni sue forza d1compiere nena mole no Potuto valicare quel pun- Mlla110 111 poc/u mcs li d: lio fiorito In un'epoca gras- deJJe « Memorie de!Ja mm mordente. un rom::mzo p.sl- cesslve o nel saggio dei me- ., e nello spirito quelle opere, to morto al 'di sotto del qua- volo d; Pontelungo ;/ie "~~i rop~~lfl~t eq~:f P~~ni: :::/:i~~~\~·ipf;; 1i~~1iur:~a~! ~~i~i~?o:~i~~l ~~~l~m~i ~~t!~~zis,nallsU tr~ l SUOI :n::q~~~as~ro~~~tirz:n; I~~:\ S~~~~;~t~~ olla fine d, febbraio del 1_ 927 • «Ronda» fu e volle essere colto e Isolato per la prima neo. Qui BaccheJU appari• Per dare un giusto posto RICCARDO BACCIIELLI mnturita' chelli ha una sua particolare El,tra,rdo ,rello ca.sa d, via Noi reagiamo alla «Voce» volta In Italia, il !.ore del va lo stilista colto ed ag- al nobl11ss1moatteggiamen- Disegno tr atto dall'Alman acco Bompiam del 1935 E' tor~ inevitabile che vivezza che lo salva netta- ~:,~ ~f:rco, Baccl,eU, av~a e al vociani. al mo,·lmentl penslen letterari dello « z1- guerrlto figlio delle premes- to di Bacchell1 occorre ben una. matur ità' ~i ben de- ment e e dobbiamo ricercar• 0 . ~e: come è Probabile, fiorentini in genere, e quel baldone », che fu opera mia se rondiste , a cui s'univa uno intendere come' la sua lirica tutto è pred lspos~o da un n~ dura, impos1z1one a se finita tm dagJi lnizl come la nella sua capae1t~ ad un ,Vmu,uc,pio fard lo ~arbelle– rondlstl che non Intesero la èome tutta la «Ronda» In spirito taghente, quasi voi- o la sua narrativa nas cono ordine prestabllito , da una stesso e alla propria arte quella di Bacch elh, una ma- certo «humour», certo suo ria d,/oòpnre il J'?av,glio, ,ne necessità dl questa 1eazlone genere per quel che rlguar - t.errlano Direi che in quel da uno spirito g1a formato abitudine a rlallacclare ogni «D diavolo a Pontelun- turlt~ nativa dir emmo non mordente aggraziato o sot,. 11 ! 0 ! 1 r subito d, qui. Il Na– sr.moproprio coloro che me- da la Sua formazion e. 11suo libro già: erano tutte lepr e- violentemente in preceden- mot.o, ogni convlnzlo ne di go» «Il mulino sul Po » poteva che esser prl'Clsata terra.neo che c1rcola nella v,gl, o /" coperto _amu,dopo no parteciparono dello spi- ordinamento avvenuto nel messe dello scritt ore Bac- za, uno spinto um!lcatoro arte, ogm esperienza di vita « Oggi doman i e ma1», le 111anticipo, attraverso con- prosa come una linfa; lo E il Tombo11e d1venlo una rito della « Ron::la », pur vivo delle mie esperienze e chelll entr o gli aspetti stl• U quale, In tempi d1 scapi- oppure ogni liber tà: di fan- sue opere insomma più com- vlnz1oni acquistate culturn.1- stesso «humou r » che se-. .squallida ,P 1a:::etta dov e • ra. collaborandovi brillante• amicizie, prima che sulla hstlcl tardizlona-ll, ma rav- gliatura o in tempi. di duro tasla, ad una cultura ed un plesse e p1u. complete, quel- mente, attraverso uno stile gna, raramente, gli spiriti go:.:, giocava 11o al cp~cio. mente . Ma era una colla• pagina. Se non avessi la vivati da un umorismo sot• e dllli clle esame interiore, tono ben Intimamente !den- le che gli hanno g1ustamen- di vita e di pensieri complu- che non hanno sale doti Baccl 1rll1, te,me la Parola. borazlone Indifferente i! coscienza di aver mirato a terrnneo e fecondo, nell'a• non perde mal di \-1sta e tlrlcatl. Posti questi tcrml- te guadagnata una non co• to, gi'N definito nella socie- meccaniche, ma hanno vita Sgo mbe!'ò in fretta e li,ria. scettica, sebbene preziosa fini piuttosto noblll e ur- dombrare un moral ismo sto• mal decide di far mercato nl, questi precisi limiti vo- mun e notorietà: universale, til' e nella cultur a propria, che tramuta la sa- Ora abita i11 Corso di Porta ... per altri versi. a cui si de• genti dovrei quasi vergo- rJcamentc legato ad un pre- della sua volontà: di equill• lontar l e coocleml, Bacchei- non potrebbero essere ben In Bncchelll dobbiamo so- plenza In tng~no, la bra - Nu"'f'a, i11 111appar tamentino vono In gran partP gli e• gnarml di dire che quasi ciso e circoscritto travaglio brio colto, ~i acquisita tra - li non ne conosce spaziai- comprese se non si tenesse prattutto guar dar e un esem. vura in arte sia nello spiri- al p1_at1tcrrr110 di ima casa co– qulvocl del ~t-rond1smo. tuttl I collaboratori della sociale di un tCITTPo, nel gra - dizione nazion ale. ~on co- ment.e: dalla lirica al dram - conto che Bacch elli è uno pio non comune, un preciso t~ spregiudicato e perduto , str111ta da poco tempo. Di Non ti sarò mai abhas tan - «Ronda» si conobbero attra- zloeo intreccio narrativo In nosclamo una pagina di ma , dalla tragedia al roman- scrittore che si situa da sé esempio già:situato nella mi- 518 nella comp~stez za d'un froutr, tm alto mur o chiude za grato, car o Bacchelll, per \'f:rso di me. C'era un tempo cui gli abitanti del fondo Riccardo Bacchem In cui zo, dnl saggio alla c:-ltica, la nella storia letteraria del g,liore tradi zione italiana: carattere tradizionale e con- 1111 vecchio giardi,io semi~ab– la fedeltà dimostra ta alle che qualcuno ~ i chiamava mar1i;iodlvengopo p~rsonag. non dominino Interamente medesima slgnorillt _tYpredo- primi ann i del secolo; non preclsatore più che un de- servatore, sia in. una .natura ba,1do11ato. Un albero, uu al– Idee della e Ronda » tn quel scherzosa mente 1I_"~uscitato- gl, cerano già classiftc_atc concetti a c~I egli ha ere- mina; per slgnorlhtà:, prç- ~ tr ebbero esser compres e rivato di quella tradizione. che non sottosti,tac1lmente bero solo, si affaccia da q,,cl quat tro anni che fummo oc. re". Quand o tu sei fuori, dls- tutte le tendenze .spnzlah d1 duto in_ anticipo,_ non una prlo qui, dobbiamo lndlv1- dimenticando questo ed af- Esempio che, come I.aie. ha ad un~ od a un ait ra legge muro e rallegra uri paco il cupatl a rar valere un prln- se una volta Bar ~n1,noi C:IBacchelll e ~Ili definita pa~lna m cui am~rl no ten- duaro un abito non g<'nerlco, fldan_d?C!,solo _ali~ _abltu~ e Il suo posto nella storia e classifica trice. paesaggio di pietra. cJ,pio lett.erarlo ben altri• salutiamo con de1 grugniti. quella che sarà la sua netta tat1vi appena divergenti; non est.erlore, ma convinzlo- emot1v1t.adel g1u<.l1Z10 « con- si tien saldo nelle sue PoSi-l GOGLIELì\1O PE1.'RO,11Jl ADOLFO FRANCI Biblioteca Gino B.ianco

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