Fiera Letteraria - Anno IV - n. 51 - 18 dicembre 1949

Domenico Cant ato re: Ritratto d'uomo 1947 AIR1f'lf§1f'[ lfTAJLIANJ[ Domenico CANTArl'URE e ANTdTORE t ,iato u l<.uvq di Puglia 11et 1900 Bambino si {,!Cl bt11 pre.sto amico dei leoni sti– lo/or, della sua .stupcudll e misteriosa caltedratr roma11ica. E certamtnte fu t!amore per q11estc, orte prrnuttva che lo portò a poco a Poto a scoprire in lui mia pitturo clrc sarebbe stata p11ì tardi 1pp1mto "" ritorno allo primordwlità e all'i1111out1za dell'uomo. Cosi Ca,rtator, /111 dal 1930 dipwse con larJ!.lrcpen- 11~llatt le sue Jigurt ro•::ament, costrr,ite e ben salde r soildame11te poggwtc al terreno. E' qm:sto il ptriodo ddlt b._•11 co,1osn11te e Sta11sc > d1 Cantatore. Stanac desola te e spogli,, dallt! tonalud basse, ma non fredde. Vi sc,110rsprtsss 1 .rt·g,11 di ,ma ,mtura meditat,va, trna tri.Jleua placida e .stanco, UH abbandono del .rentrme,110. le donue, immerse ttell'o,ubra di qr4t.Slt! sta,1::e .squall,dt e silcnsiou, se mbra attendano senza 11/1uio,u e spera11:w. Le braccia cadono pe.sautemnte limKO 1 fionc;/11. le mani .si co11g11rngono o s'i,rcr ocicmo sul grembo. E le teste iugrossote so,ro la con.SrJ!.ueni:a u11medwta delle parti ro.ua, 11i!nle aff1uolate d._·, corpi e dellt braccia. Po,clti Hl Cu,itatur~ I~ lrtrt•e de , ,;orp, .sulK011usom– ml'.Jse fi110 ut capo d1e soven tt volge t.o SJ!Uardo a terra. Me11tre l'occhio, d1latnto o soccl1fo.ro, J,a .rtmprt tm 01tc,•gl{i"me11to di caudorr r pudore. Ed è <Jlcapo çht termma e s1 co11cfoa1•l'umtò tonale e formale del pittar,. - - C'i! iu realtd, or qutstc do,rne una correlu.=1011t a fonu, strui tu rali t primiqenie di un tipico Carrà, Q11i però, 111 Cantatore vog t, a.mo dire, c'è uno .f"Vilu(>po magg_ir.re dt ,rnove rictrcli, e solusioHi. Nou 'fJ0Yremmo però olfodera o. formt e ra/Jp()rt1 morandiani., pos;;ione questo che, .sostenuta sovcntr, 11011 ci tr~vn partecip,. Po1cliè ci sembra vertw1e11tr eh, questi ogietti .si ollo11to11iNomolto da q11tll1 dtl pittore bolog,iese . Questi va.si e bcttiglie di Contalore poggia110 fo rte""'!'' .sui tavoli Il loro ùnpasto ch1a– rosrural, lo dt{i111remmo piuttosto caravagg,sco. Ed t" chiaro che nou abbiu,io la pre.:iosa ed accurata ri– c•·co di rapporti .spa•iali e fcrnroli, nè un .reuso liri- came nt e astratto tipicam111t, moro,idia11i. 1 Oru di questo impa.Jto .secrutesco, dato co,1 pemiel– lata larga ed 1mmed1ata, Cm1latc>re è venu to in que.sti 1dtimi du, am ,i, , molto le11tomcnte, o liberarsi. SeNzn nntitgar, i valori çitl roggiutih ora eKli .sia ritor• not1do ad approfondire la costrn.:ione delt 'OgJ!.etlc .spo– gliandolo di og,ii resid1,o esteriore per te11derr niog– g,ormeNt, od una .sint1.si .strutturale. . Non si p1,ò tarlare però di u110 n11ova pit'turo di ' C.:antotore, ma puttlo.rto di una pii4 rigorosa , ~iu.sti• ficata conseg11tn11a dei valori rag,i1rnti ccl e Ritratto d'uvmo > dtrl '44. Il dtsegtto che protra era abbandonato od un fortt impasto ch1a,0Jcu rale, ora .s'è definito mai • giorme11t1. Il vi.so vie,111inciso con segni ttetti, , di– rem11101 scr11polosameut e geo melri.ua ti. E{ftlttivament'e c'j fo 11.uesteultime figi,re dr Ca,i. lator e ima ricerca geometrica costa,11eme,i te controllata e peu.sata. Controllo al q1,ale il pittore lta aderito stn1pre pcrc hi ~hiaro era il pericolo di cader,. itt d1- f(!rmoz10111 cubiste. A questo pericolo il pittore non si Jareb be potuto .sottrarre .s, avesse accottdi.rre.so a po.si1Jion1dotl,.inorif ed inttUettuaUsticht. Ciò eh, non i oc-cad11t<:1 perchi la natura di Cantatore i ~rofon• dament, umano. No11 si può però pur, parlar, di sol1uion1 definitive pc,ohì la t1icerca dt Ca,itatore, sebbene cotrtem,ta, i ;11,bbr1l1e con tin'f', Anche .s, il rigar, di questa e: .sin– tes, gtomctrica > por li chiaramente i segni della le• .=ione cha,uaiana eh, qui t, cJ pare, meditato altret– tanto sn,1ramen1e. La giu.stappo-s111one d1ll1 pennell-Ote, quale pa.ssax– g,o tra ,.10t1.J di luce 1 .1ona d'ombra del e Ritratto d'uonro > del '47, ci .sembra appunto 1111 .setno di chiara compr1n,.r1ot1e di una co.struz,one rigidam ente cl• .to,m1ana Oltre o, gialli polla spennah, ritortrano .sovente. rn questa ultim, due amu nella pittura di Contator e, l, e Cucitrici>. In q_u,.slt composi.raoni j evidn11t clit il pittore .si tf'Otla in uno fa.se di maggiore ricerca , .roj)rott11tto .se ci riferiamo a certe alfini td con Afod 1'glfo,u. \}ue.ste e Cucitrici» hamro le spalle cadenti ;,, ,ap . porto ritmico con le pieghi della veste e della tela da cucir, . Le te.sie .si sono maggiormente inJ:rc>ssatt e all1mga1e , 1 volti deformati hanHo qu"lla pensosità assent, e triste eh, ricorda una c,rla lirica e zraso gnata purt6:ra tipicamente mod,glia,resca . A que.sto proposi to ci vien fat,o di .scopru·, nello studio del pittore una piccola tria dove l'ùrnc,rtn:ra , la dolce .no ,spre.ssa va d, una bimba e la ""'"c an#u di rapporh chiaroscurali ci fau,io .subito pensare od una e: adesione> all'opera di Modiglioni. E .s,1remmo tndo tlt o creder lo se CtuitaU•r, ,io,i ci dices .,·, cht q,ur.sta ttlt'tta la dipin .fe o Ruv o a udici a,011 q11ando ancora non sapeva d,llo .sua esist cn~a Ptr conclud er,. l't1ttualt posi$rone dtl pitt ore ri– cordiamo che i toni dr/la suo tavolo:r:sa ora undo,ro 1noggic rment e ai blu , ai grig, Que.rti toni dn,, mwn o .sopratt11tto nei suoi reu11t, t,at.S<1J!J!1 marclu J!.in , dovr le cil.se assumono l'n.rpru o di fasltll1 in,:t1nt,,1, / 11 qu~.sh pana-1:.r:1 ci pare rii, Cm,t« tore i'~b_b111 rtJ,e 1un111 ,,eramt'nll ""a pnsu,n 11r ,,rtto t' defi111t1t•u Ed è p,•r qr,1.sto rlu ci s,anio p1u110.rtod1lut1Ral1 .rnllr su, fit.11rt' lt q1,at.· ( J 1'11Ìdt'Hl1 1 J .r, p,.e,,t/UIO m111uu,,rm .-11II' ad t'S.Stre d,., all.s.re 1 "'" ' p,1111, ;,,,,.,o,( 1 11tli d, '""' Posi JIO " I' Mt-J,r n{.1r1t1••111 1111f, ,1111111' d1 Ca11t,1t,u-1' 1; 1,111(; 1 (;J(l\ ' ANOI.A LA FIERA LETTERARIA milanesi LA RIAPERTURA DELLA GALI.ERIA D'ARTE MODERNA - AFFRESCHI DI ZUCt:HI JN UN GRANDE CINEMATOGRAl' O - MARCUCCI ALLA GALLERIA BERGAMINI JL VhNE– ZIANO DALLA ZORZA ALLA GJANFERRARI co. Le opere con le quali og– !li si pre !ltnta parlano di una .Jua Stn!llone parigina. per me– rito dell:a quale la originarla ricca tav nlo u:a d~I pìttore si J ralfrcddnta, divenendo In ,•erti momenti opaca e geltda. li disegno, come sempre, è nc– ,:ur aln, flno a diventare In C'>r• ti momenti pesante e lnslstcn– 'e. Molto saporiti, con gustn!d 1 utzz1 cromntlcl. I due quadri d3 ottc iia d'antiquario• e « An– llco cabaret a Montmartre •· r')ellcot~ le compos izioni florea- 1, che formano quasi il lelt- 11ot1v dell'arte di Cascl!!lla: dal ·,mtr;1sl1 111tenuatt e dalla pen– ,..,11tta sobria. GARBALDO ~IARUSSJ l,A P .'ITUHA I 1. OMA Tirinnanzì LA RADIO Dare voce al ricordo Michel e Cascella: u Vieux Parl s n Domenica 18 Dicembre 1949 UNGARETTI per QUAGLIA * Ama come Scipione la sera: i rossi di Roma, della città che, in quell'ora specialmente - e in tuue le ore - è la più fatalmente e incredibimcnce bella che uno passa sognare. O GGI a11cora la Scuola romana i aperto a ""ovi, ,io,r ancora accad,mica: da V,spignon i a Mo– ,iaclles·i, a Omiccioli. E o Carlo Quaglia. Foc,va t'11fl1ciale di carriera, e .s, scoperse piuor, in Libia dove il s110reparto era di .sta1111a: la s11apri ,Ha mo1tf'a ebbe J.uogo o Derna ., nel moggio del 1940. S1 mat11rò poi 11clle lm1g/11 solitudini iK sma "it, baracclie di prigionia, ai piedi deU, più alte e f>i-A pa11rose pe11did del mondo . Cli, co.sa Ira riportato dall'Indio e dal desnto di A/frrcaf QJ,ali altre vcrt favoltf Pare ùicredibile, , a,11i, a riflett erci sw, i natN• ralis.sima cosa: /10 riportato una stretta disc,"d l N#O da Scipio11e. Lo modera, t vero, la .saggu•a di Melli, t, pw indole, dtl ,.,.sto, t1on i uomo da scalmanarsi troppo; ma, iusomma, souo slot, q111U1di profezia, d'angoscUI, d'abbaglio dello luce, le pritN, visioni che colpiroifo gli occhi di questo p1·11ore: visioni sempre i"CON• cc/labili. Si couvcrtotto esse in lui in v,dut, come di lo,a– ttrua magica! No,i ì .scad1r11: i gra•ia div,,.,a. Ama come Scipione la uro: i f'ossi di Roma, d1Ua cittd che, 111 quell'ora spc cial.m,mt e - e in '""' l, ore - ì la più fatal,neu t, e incred,.bilmente bello eh, 11110 possa sog,iare. E' pillare avaro: la grana della pi,tra, p,r lNi ricev, e assorbe t'l vit10 d1Ua luce com, uno bNccio; com, ut1a buccia traspar1nt1 1 non conie una ca""' e tm songut. E' pittore d'un'estatica n1alinconia: la luc, .st11sa gli tdifica, per q11011tosottili, muri dai quali non si passa, aneli, s, gli occhi fissandoli, s'ill udono di avwU aboliti: ma noti si ,,.atta d1ll1 sHggesti ve v1lat ur, di Scip10,ie, purtroppo elfimert, già in molta part e spe,d1 P•r la cattiva ,nat t ria usata: .si tratt a di f'incorso allo .stessa poesia, clre Scipio11, pot1trVaaltrove; non d'uno ruor.sa tec11ica. !tfolUlconico , estatico pillar,, , dall' India tli z 1 1ena foru d'tsserlo co,i tanta t!duca.sion,. E, l'imbiondirsi a volto d,i .suoi rossi. gli vi1n1 /orst d 1m1n .sabbio • d'rma .set, c/11 conosco ben1 1 eh,, chi l'ha v,sto e l'lia provata, non .s, la leva , ,~ daRli occhi, 11j alla gola. GIUSEPPE UNGARET TI LA ~ll T SIICA A RO~A IJ n 01n~iei~ta arn1eno ha i I fole I ore in pett 1 0 e Stra,vin~liy por~e l'oree .f•hio alla sua ter1·a N ELLA leuerolur a modern:a mento ras»<>dico. Le acque t'in• dore armeno e in 1enere uia- compotitore che tcriue la mu• ha contribuilo l'ammire vole in• rollamente da un punto aU'ahro pane mo,covJte , che paln 11 d.:i concer ai per , iolonc el- torbid:ano difau .i tolo allorchè 1ico per co.i dire 11re110al pello , tica ru ssa dell'ora, anzi la mu• tcrpretadone ebe ne ba dato. Igor della mutica, ohre le llncopi co• rombo di millenari 1on1, e lo lo quello di Aor:am Katch:a, tutto questo si cerca di calnrlo tenendo contempora neamente 1ica di profuia: in1endo Stra- Mukevh ch. que1ti non ba one· me negli oatinati, tferzandola e tengono ln1ieme come lo tpet· tnri an, bra,amente direno con negli stampi del lrmdizionalismo l'occhio allento ai modelli deJla vimk i e il 1110Sacre. Al momen• nulo 1u11a,·ht1 ,e non quello che ancora più ordinandola nel 100 lato re-attore beneficamente tm• tuli o il ~no zelo nmtirn le da form:ale po,trom:rntico , 1'utt:1,i:1 tradizio ne 1infonic1 ruua, ave,·:a to in cui 111pp1nenel 1913 non •1 era nell"opero 1te111- Co,i cnme, fotnle cono, ma mentre quetlo pauibile anche là dove la mu· Toffo lo cd cccellen1e111cnle t:tr• è :rnche il ca•o di 011iun1ere che l'aria d'c.uert il più ouloriuatn nrebbe potu to trovare un11 mu· per ohro ,·euo, è del conto che ritmo si è come internato nelle alca 11 torce e 1pHim1. guito Jnl violnn tc lli,tn Edn11111tl ciò si \'erHicn uhbastnnia di rndu Poi si è "1pu10 che proprio skn più rivol uzionorin ollo 111110 c'è d11forc rlcll':usuefazionc , Di vilccrc deJl'oper'1, ~ cmena, qua• E' davvero come 1e Slrawin• Kun in J)rimn etecuz ione itnlin, e te nz11pregiudk are la fi1iono, que1to Concerto per ,•ioloncello Jnlegrale , Qunlorn ti foue rAIJ· quesln fl&ie11 e inconsapevole li a con1rnppe10, lo 101tanza Il, ,kl ave11e poggiato l'orecchio nn nll'Argen tinn, ai è dimo1tr,110 mi11 un po' ingenun. un po' dc- figurò fra gli clernen1l d 1 occu10 giunt n 11uelln 1prcgiudicut11 o educuloue dell'orecc hio dcter• rico·eplcn di tutta la Sa1ra, Il 1ull111ua terra - la terra cbo degno di un buon JlOato di pri, corativa, ma, infin e, 1i111pntlca rlello fomo1n dellbernione del pronta rompren1ione per cui 1ninatnsi In quoront'anni con le ,uo loto vaato di canto c.ht or• 'provoca le grandi mtgTulonl, che mo filo. E' innanzit utto que l che dei_~uo. dc~tinn10 11 rnrco11licrtJ pnrtito ~he, nel fcbhrnin '4R lo Ol!ni tlatu dtll'uomo ve_niue fatto occu io~l sempre meno rare d! 1111111 configura od epo~en• vuoJe perio dicamente dlvenlro 1111 Concerto per Eolistn c orche fae1l11ucccu1. '9cromuno 11 1uo autori" con rom ·ergere al proprio centr 1 utllre 1I Sncre e con quuntu d1 llen poche fra le melodie che adorala _ per intendervi l'ur– alra hn do e~erc: lo ç1ru111cnto Dello questo è inutile u,ucut. Srionnko, •lc. Prokofieff e \lia emo1ivo 1 il Sacre 1n•rebh13dovu111-·~•o ti ;. inlanh> rine~,o e mo\· In percorrono 1opr11\'vivono lun Jo genia crudele e minacciou deJJa tu l podio :mcht' nello mu11c:i. lare il peno del .ovlctico Kat• !koHki come i qualtro ,;undi suonare premnnitore ancor pii1 liplicnto nella mu,ic:a contempo l'intero lavoro, tulle ln,·ece op• ,ua vita. Ciò che dà Il rcalluno ,tajKli:rndo 8 i come pro1ap:oni~t:1 rhaturian come il corpo di un colpe ,ol l delle deviuioni e1te• dclJ:i rhnluaione !:allita del 1905 ronca. Il la,•oro ttrawinskiano ha ruliono imparcn1ote come le for- ,oJtan&fale e antiformali,ti.-o di ,ul toro orrhei tr:ale. con quc•hl paziente o intcrro,::arlo comi" 11 tirh c i tlpn O'"cidc~tnlc , E . la ~i può 11iì •.uarda~e 11_ ~rev1 ccn_o ri1er.,•ilo n~I di_aa~~re le mule _di ll 0 tania popolare. queal'opera cut l'autor e :eaJltco talvolto dioloiando e bempre rcn• leEle di un proceuo. A partt le morale della 1torla t1 conM>hda uonc- cht' per I fo1uri 1tor1c1e11n ant1ch,. trinc ee 1nvaltrab1h Ma LII prima. quell opaca me)opea onl con o.na aorta di rlpa Jf\lO.U dendo , i reperibile :rnchl" nd più mend_c del ~r~cedimen to ute- n~!l'idca di ~n ah~o eq~h•oc~ •!uri _alla rivnlud~ne ruu 1t rom, li, Sacre mede,imo .ha evoluto ~uhlunore del. fa~ot!o che Jnla:i1 per contempla rla ctorcbuta pel. fillo dcll::i tram a, Permei!~ al •o• 1ico. 11 follo 11 e rhl' n?n 1e ne 01 contro, 1111111r1e r110/n11on:ir11 I Ero1n b"l'lho, ·en1,in111_10 a quel - g~rando 1ul 1uo p_em1? · ln lu~g,, il Sacre e ne e I ep11r:are. a1laco la ,ua re~ te m Sinfnnia. Ma lilla virluo ~o dl br çfo,:,:io dcllr c:n<:anulla . O:i quu1~10 1 1 le,~ m c-,he . conlinu~ 111rla.,pel!:ar~"fl" I~ fr:inrctc, ma Il me,-ho •tn~nr, d1.1111en.dcre pauiv _o 11 cammm~ come la , b~cc.~ella del rabdo• ,au:bbe vano pretendere attuai · tue abilità tuua, •ia cant:indo e p::i~,ato ,111_ compn ~1tore - . qui") 1ormlc~te, I UHS .n_o11r1ch1crJ_,. "· è chc- que1to "'!ore p~r•fra dei •~01 a1colta_toe1 per lasd11ra1 mante . E I un1c:a imJlre•l~ta al mente l'accoglimento "' l'lntelll– nrno,·cndoii senzn forin re j limi- che ne scrn;_e,a per C\1•mri10In eh,. ~n :irle • ~uu1d1n dell:i r1· s11corett.1 nnche ocip che I oper~ •~opr1re 1C'olonto e deludenle , folclore - unr1 canzone lnu ana ,enu di quetti valr,rl da coloro 11 Ji pince, olena. del , iolo nrcllo :rntore,ole Kuho, tu S0Yc1,kny.i ,•oluz1one. ha profo1ul:imen1e e,•oluto nc,:11 h hft nnrorn un11volta 1opravan · - m11 le ahre che 1c1uono le eh 1 d bbe 1 • usai meno ht>llo d 11 1 en1ire in \l uzika - ci ti ,11rehbe potuti E 11 rlcn u di e!i'3 : la ricerca :inni zot· 11I tra~unrdn come l\'elan torri,pondono In potenza d'evo · e el llo~re .ro eue r~ ~ ~ ,è di quel cht' •l rrcdn comune ncdere di fronlr :i un ctempio. di una mut ica ollimittica ed Con in1elli~cn1e affidnmenlo do,i nuovn . cnione e in pre1tlgio di canto conge~.• f · 1?ij;~rat~ 10 T t mcnle E inrine. 3 dar 1,olp.1 ,1 anzi_ al mi,lior" c 1 r mpio ~cl e,a.h~nle .. or1,:in•le e par~ant." aul 1u~ . ,·alore , l 'Acc:adem.ia di ~I b:tdi al fa~o,o •~~ordo, de· ct?lco. Ed ene continuano ud :•P:eopp 1 ur:a dell'affa:no!:":O':ti~ que•l ,111; 1 (i1à tcrnici•lil'ht . pro, ~.111~.mo prclcto . dalla e11e11r~ :a~h 11n11r1 come. agH eepert1. h S. ~ec1h1 ha nffer10. la. p11tut:1 g 0 l1 • Au~uri prim11Ycrih >. fori" 11ht11re .•u que,~:1 d_ura °!u1ic• llulo ne fra il nuovo • ll oor- \l"(ie ('nt1 nur, piunrr~rn ~o•ran• mnr:u.:1n tome 1I 1upremo rie• nu cc per acqu1u11re una no111ft ll1mana due euc u11on1 1uccn • I ascohatore con l'ha neanche anche la do,·e 11 arriva ali :acme . , . ,. z: 1 rfi mu•i co ril~, 0111 cbi ,a lori ranoni tlopo il ':l:? Qut,) rr111i palt>tica di per ti-. enlro 1,. p•e si,•c del S11cr. e cnn l'intervenlA c('lhn torr,. 1ale. Nell'e,perie nza dell'aew.t rra1icu1 come le voci dialc. fra I onglnale e 1immedia– di 1irr.hro r di aJOllÌC, 1 ici•nr"1• ~mo rhf! nrlb nuulca C\'.lnM<"eni ,:h,- del suo filistehmo. unchc rfclhi R:al cht' J'h11 lr:i•meuo in ,lellA diuonanza m111uratui nel confortanti della u11ia natu· tamenle co~unlcab ile che là ti iamrnlr mtcm ita di mrlntlil' . r r,1 r mrfiriunl:1 ngli PChem i delb ne: rc1otonti uffirinll chi" ne dj regi~trar:ione. ollrt rhc In prctn •1u1:ir1nt'1mni . e•,o 1i è difoul ro, q11elle che •eguono il cono teni• •1CJI e che per ttolea che ~n1trn1.1t, ,In un'. hlli• nwrli,izin purn. non tembrn di poter iden· il pnrti10 per ahro cnnto 11nurdi direun l'u coh111ore che lo de vrn ulo definendo per quel che è: vit11lr delle linfe, che ne rlcor- • 1~• • trltteau , una co,mloa nr frp 1 ~ 1101 1 ,m,11,,r 1 r,u, ni•lo ni tifk:n c rhe nell'nccot1lienzn e sideraue l'h11 potuto rilent irc un'o rmoniA•ritmo, il modo , con dono In vittoria oltr e IA barba ra lrlttezza: qu11l la 1119111 di U'a, ,. un tnn nfomn :-llnrp,llo 1111 Mi nrlln rifu ,iont' delle nHttrrie et• A 1110tempo. per commiuion e tro volte in clnrrue giorni. MH il 1un 1peoo 1111!:regatn di tuoni , morte, Jiovoni r antirhlulme In• Intride 11 Sacre e la fue cui tl •prllnn, ,!,.llr ,r ri·hif' 1,-ui . rlw •dr ht" rft"I ::uno popolnr fl. E a di unn torlo tl'imriretario ,.,1e1a l'agevoleun llmpld11 con cui og di rnffonare agnreuivnmente un ,ilcme, Pnunno per un pae1ng· arre1ta la 1ua 1traor dlnarl1 rap• on ,1,..-,h••· llit nn,lolln d,•ll1t 111e1-1n f,..1Hrhn111rlnn, nnln nel t, 51"nz'nh ro ,ollrc i1n ione c1tr • tti ,i e1trin1,eca non hn 111te10 In atrf'nlo . d'indurirlo a 1c11ndirt ia:ln lor11iuo10 nello 1pozio, nu preaentazlone i quella del ,a • 1111, 11,,.j.,iin,I'. c 11rrit , 1111 1ni1,. , 1901 ,. H'11111n :ili o ,1udln dello rior~ rhn quella di fornirt' una 1er11• nndltione per dt lHminn r Il rh1one hl olnJiro di queu a non n,.I lemJ)O, che 01C'lllaiagli crlficlo ineluttabile . ,11icnc nl .,uo 51 onhmeo omh•• nnuico dopo il 1920 ro n il fol· p:1r1i111r11 per bolJeuo, vi fu il ai. E te all'emoz.ione ,u,cltato danza mar cia, che pulsa ininter · echi 1chele1ri1i deli e gr1tndi c111n• EMILIA ZANETT I ca Gino l:jlanco

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