Fiera Letteraria - Anno IV - n. 12 - 20 marzo 1949

Domenica 20 Marzo 1949 LA CASA JllJOTA di Leona rdo Sinisgalli eca Gino Bianco · LA FI E RA LETTERARIA ' Pagina 3 INTORNO AL "DOKTOR FA USTUS ,, DI T. ilfANN D . . Dalla cultura u~. min~ ~ 1 a I e o I t o con F1~'~"~f~"'~'~":1s1s nei :anguori sera:; un vasto incubo , sulla •nostra incs1ricabilc vita scendono forse le prime ombre- , \' ELSO MUCCI Messaggio da lasciare a1la terra •·,Fa più freddo ora vi sono molte stc!le noi andiamo alla deriva Verso il Nord verso la strncla della Cr;mdc Orsa le foglie cadon o L'acqua è di pietra nelle cave rocce \'Crso il Sud Con icnta ab ricun•a i con·j vanno le gazze ci hanno lasciato Da <1unndo noi nbbiamo oltrcpass;no Jc luci d'Orione Ciascuno di ·noi porta dcniro di sé Ja monc ;\lo:ti hanno ~i;\ scrit10 gli uhimi pensieri, le ultime Clcttorc Nessuno sa se la nos1r:1morte sia irhmincntc Ness uno l!a se pili rirrovcr;\ quc5t'crram e terra Noi ci steudiamo e 1a111evc ricopre 1 !e nos1rc ,·esLi Io ,·i prego ,·oi che aprirete (se qualcuno l'aprirà ) questo [mes!taggio le parole che furono i [nostri nomi Io vi rivc:crò tutto quel:o che noi abbia mo imparato tutto vi ri,·clero La terra è rotonda frusciano sorgenti .souo i fouttcti L'argilla si può con rnzza lama tagliare diffidate Degli olmi ~otto il tempora !<' le foci del cielo sono stel'.c Noi crediamo che le stelle non ,·edano anche crediamo Che gli ~l''.beri non ci conoscano come j fili dell'erba Anche gli ucce'li ignorano Non ascoltate Non sostate la no11e mcl vuoto delle finestre aperte Pri ma di ,·oi le abbia mo ascoltate sono ,·od. Ma 110n s0no paro1c è il vcmo che 6Ì le\'a Ne!-suno cli noi ha ,•cd uto Dio (..,Abbiamo so,·cnie pensato che f]emacchie di sole in questa tempcsr;i. di ne,·c ci indicas!-ero un ceno ;-i'bcro, ma non è m1Ha ..,) Ouanto alle noui ,·i a,·~·erto che 'le notti sono pericolose ~a ,•~~~h/f r!ddocammrno la notte e vengono i sogni Voci chiamano ";~r~nim~e~:~~ciu1:~e~~l ~i~:~~o :\H CHIB.-\l iD )IAC LEISH ('!'rad. d\ Carlo .llcrrtl111I) ARCH IBALD ~IACLEISI -{. Nt110 11ell'lli11oisnel 189"!• I-(" sllu{i!llo a }~aie e a flarw,1rJI.Apparlenne al com1lt1totl1 redazione tic/la rivisla amcricaua For– tune, Fu Co11-Servatore tiella /3ibliotcca del Co11,rrcsst1 t: Scf(fctario "/I'lnforma a1icn durai/te l'rtltima i!,~1erra (Nomina dovwa a Roosevelt). Ha scritto rma dt:ciwi di volumi di poesia che lo lw11110 rit:rfato u11 poeta di rnro vi;;orc. Pubbiicù m:I 1928: c1 T he Hamlct of A. ~lac~1~h 11~ mu: specie d_i parn/rnsi filosofica ,lei lcm1 prmc,~?lt de1la lrflf{Ctl1ashakcspcarin,,a, E' la sua opera pw _profonda e pcrs_o,rnlc, 1lccaU/o a qual· che f{fflve:;:a 111lc/lelt11ale fdosof,ca Sapro110 lumi· nos_c Ollsi di fresca poesfo. Queslo polente poeta !ta scritt'! a,ic/te le più primaverili poesie della poesia a111crica,u1. S; veti", ad es,, c FrcsC'Ocsfor ~Ir, Ro– ckcffc:kr's City i,: 1< She /ics 011 hcr lt:/l sidc hcr Jlank go/dc,i••·•)· -

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