Fiera Letteraria - Anno III - n. 26 - 4 luglio 1948

Messer Cino in Francia E' uscita :1 Parii:i (À, Tallone editore, presso la casa J\\ansan, 1948) una nuova edizione delle Rime di Cino da Pistoi:i, bellissima per eleganza dei 1ipi e per il pre&io della carta. Si può lamentare solt:inio che non ne sia f:lcilit:Ua la !et. tura, o la consulta.zione, da un indice dei versi iniziali. I! te:;10 è quello cu. ra10 da Luigi Di Benedetto per gli ,eScrittori d'Italia 11 di Laterza Chiude il volume invece di aprirlo, (e anche questa è un'eleganza da segnalare) una ouima nota di Glauco N:uoli. Come avviene al suo amico Pctrar. ca, che !'.altalena della critica ora av. vicina al Rinascimento or:1 risospinge verso il Medio E\ 1 0, così Cino ora è mess~ cogli stilnovisti ora coi rima. tori della generazione successiva. Na. toli lo accosta senz'altro al Boccaccio~ coglie bene, comunque, quel senso del colore per cui nelle sue Agurazioni femminili Cino si distacca dalla m:i. niera stilnovistica e può far pensare (come Natoli suggerisce) magari al Botticelli. Ma qunndo poi Natoli ci dice che questa sua relativa sensualità o .corpulenza « gli ha valso, certo, l'esclu. sione dal vasel dantesco che non avreb. be sopportato tal peso 11, il certo è cii troppo: l'esclusione di Cino da: sonetto giov:rnile di Dante a cui Natoli al\Ude. è mollo probabilmente del tutto crono. logica : Cino, allora, non aveva voce nel capitolo dei poeti, come I 'avev:mo il Cavalcanti e Lapo Gianni e· come l'avrà poi lui stesso. Natoli accenna a qualche consonanza non casuale con poeti di lingua d'oc e di lingua d'oil, che potrebbe attestare influenze u non di letture ma di am– biente 11, dato il non breve soggiorno di Cino in terra di Francia. E' una miccia interessante che andrebbe segui. ta per una ricerca più estesa. Per con. verso, ci pince segnalare a Natoli un:i consonanza ira Ronsard e Cino, tra i sonetto di questo u Se concedu10 mi fos. se dii. Giove " e que:Jo dell 'a:tro per Ele:ia t• Vous iriomphez de moy, e1 pource je vous donne n. Inizio e and:i., tura trionfale in Ronsard, chiusa quasi birichina in Cino : ma l'immngine del, l'edera che là allaccia la bella colon· na di Elena, e qua avviticchia il faggio in cui Cino pensa 1ramuta13Selvageia non ~u0 non richiamarci da un poet:i all'altro. 'd-l (ij~illlf 3. IN FRANCIAJ dopo W proiezione' La loro novità t per noi ancora noviti!. del riuovo film tratto da "La Chartreuse Quarito ai loro esperimenti, ~ come le dc Parmc ", eli Stendhaliani si sono noi ci trovassimo nel laboratorio con passati la voce e vanno costituendosi loro. in at!esa del risu!tato del/'espe· in fiero consorzio per far pressioni sul rienza non ancora compiuta. Siamo governo affinchè sia ferreamente proi- troppo occupati a renderci conto di bila ogni ulteriore riduzione cinemato- quello che essi vanno cercando per es– grafica delle opere di Stendhal. sere in J:rado di giudicart del loro suc• L'aspra contesa. dicono, interessa cesso. E siamo partecipi dei /oro de– moltissimo il pubblico: il quale, al lilli". corre1Jle della polemica sul "tra· Il metro. in questo periodo delle no– dimento del testo ", com.ora e legge sire lettere. s'è s_oe;:zato in mano ai quel testo per potersene andare al ci• critici. La nostra letteratura oggi, pur nema ben ag[!iornato. e partecipare alla vitalissima e att:"vissima. è dissipata, lotta coi mezzi di cui ogni pubblico di- varia; qualsiasi esperienza le è lecita, spone: fischi o applausi. L'intervento, nessun tradimento di leggi rip,orose le n <>•·mbri, è prc11an.c11tc r-ri icn insnito è possibile. perchè leggi non ce ne nella vera e propria critica letteraria: sono. Mancano maestri nuovi, i quali alla auale. clic mutecioi il puhh/irl'\ 1 poi potrebbero surrogare la teoria clas– non è proprio cosa da nulla, Queste sificata. Chiunque può arrivare, e sono le vie moderne per cui sollanto chiunque può s_ocrare di arrivare con un grande può alfine diventare popo-.- qualsiasi mezzo. s: sente quasi la no• lare : èhi osa, dopo ciò, negare ancora stalgia d1 qualche ineenuo ismo, d'un la funzione e educativa e artistica del manifesto, d'un aggruppamento fazioso cin_ema .~ (e si pensi che Stendhal J;. ma polemico. Forse è più beato il ceva che sarebbe stato famoso nel campo vicino delle .arti figurative, dove 1937: non è ·poi grande, uno sbaglio di - tanto per chiarirsi le idee e per undici anni, in una profezia). bandire 11!faqualsivoglia mobilitazione. ·.VORREI. TENTARE ad ogni costo ~~;~~a:;itt;~;·~e a~:: 1 :~;~i e.:._ 1 ~h:;;~~t:n~~ ~';te nd ermi ~onto ~elle ,a,,.oni per cui sono Pid suddivisi : astratUsti ecc. che, tetter::tanc;ili~n~:' s~7ate~r~~:c~e~r~~~~ rip_ete;~o i_ldici~il~, ri~re.nde~do i vec~ tempor~nei. Che ci siano dei critici e~ ~::n! 91 i~os~u:~;k;r~~~u:e~;;:: cehe/i!~~~ cellent1 nes_suno nega, ma che la toro praticello nuovo di zecca. opera appaia casuale e discontinua al- ' tre/tanto non si può negare. Ho discus• Ml SONO IN FINE convinto che nel so lungamente con alcuni di essi, ma problemismo sia insita una maledizio· nessuno ha saputo darmi convincenti ne. Come i teorici della politica si di· spiegazioni su questo wppicante inter- mos1rano, quando ci si provano, dei vento, su questo interrompere con politici inetti, così mi sembra, gli eter· pause e silenzi un'opera che, affinchè ni teorizzanti in fallo di leuera1ura so· sia viva, deve negarsi ogni vacanza. no, in generale,· degli scrittori incapaci E non ~ a dirsi che manchino le ope- di realizzare quello che conta, cioè le re : la vitalità delle nostre lettere è opere. Ma questo sarebbe il minor ma• più che mai attuale. !e : libero, chi voglia, di rinchiudersi Poicha le spiegazioni me le devo nell'angusto giro d'un permamente ser· dare da solo, vorrei tentarne qualcuna. maneggiare, e di cedere via via alle Una delle ragioni sopraccennate po- proprie suggestioni, fino all'inaridimen– trebbe essere questa : ammesso che la 10 totale delle proprie facoltà creative. critica sia un "genere" secondario, Il guaio si fa più grosso quando la che nulla determina nei riauardi dei suggestione esercitata da costoro aggre• m'Jdi e dei moti delle lcHere operanti. disce e rode lo spirito altrui, di chi al• ad essa oggi come non mai mancano i 1rimen1i lavorerebbe tranquillo senza I termini di paragone, i riferimenti. colpi di spil!o di questa petulante CO• Questo tipo di critica esercitata quo. scienza es1erna. 1..A FIEHA LETTE"AIUA rie111r2,·e b {,.intana NOCazione d '11.1n particolare. di un -amico. IL PRIVATO SFOGO di Réfolo gira, SulConvegno Nazionale di Teatro '° ~aal~;i~!:e~::J)eit~~o~~~. 0 ; 1 ~:a'~~z~~~\1ee~~ 1"011 crCf.lo che vi ,,·1rlrr() ([.._,·tu1di11• ,Dirò di r>iù: l'imporumz.a della re/a. Beninteso, di quelJa crilica minore, co- wmc,ue dei 1111m&osiordini del giorno :iu,i.o Costo s 11 l t<:ma II Jn.ugnamento sidetta militante, che si eserci1a sui con i quali si è co11clw10clomc11ic11 il ,Jdt'ar,c scenica -o, l,a ri.seritito di certa contemporanei. Afferma l'amico, a me con1,-es110.Verr,111110 certamerue pubbfi. com,1re.'t..,i011e d'ambie111c e ddl'incert<1 che non sono critico ma semplice anno- c(iti da <iualche ,xirte, e ve li potrete fiso,iomia dt>l co11ve;no. Sarebbe stato tatore, che iJ fatto personale - la pro- fcgge>re co,i ct,lma do1,o llvcre dimen· irit!'r~sa,11c se111ire da lui 11 11api,ì im pria cultura, i propri interessi - non ticaso qumllo u:rivcrò 1111 i sotro. ,lf. pegrwla tm111,:io11e del tema dmxmti a devo servire che come mezzo per lom we,i(icrarmo forse il loro --giruto 1111 pirbblico convinto ,Ie.ll'imp0rtnnz.a comporre il qu:i~ro storico di una de- rilievo pe r cliC Stuccllfi cfol coro deJle ,.lei/' argomento. Jnvece in Italia siamo terminata stagione, non m:ii in una appr01,'W:ioni O delle dilap,,ro,mzioni nr1com a disc11tere se la regia sia nece.s– artcrmazione rigida dj principii e tamo che ne hanno accompag,wto la 11ot1Cita.(aria o 110. meno di leggi, di canoni. Tilgher di· f; -~ 0 " 0 Slllli importariti, gli o rd irii del Abbiomo ,ncoltml! 11lrre, rela:ioni do. ceva che il cri1ico deve essere il col- giorno, nel .sento clic hm,no tOc· c11111-e11ru1e., app11,,.sionare,eleganti, sen~ laborat?re dell'artista per aiutarlo a cmo qunlchc problema vero, sili prflt.'co rimentali. prmicl1e, a1>1ratte, e via cli sviluppare ln propria personalità Jà dove che idea.·c. Ma duto che 11011 p0temt1o •e1wi10, D'Amico, Apollonio, Tofrmo, sia necessario, mentre - dice il mio :,:;~:!or;a s~lcl/i::i:~'7,/ ;:?:~Pr;i,;';; S,,!vini, S,relJ1er, Rauo. Fflbbri. lwmw corrispondente - questi critici non san. ,,s,,irn:io,ii per 1111 ordi,mmento di.r:erso parlruo lw,gamente di vori problemi, e no rinunciare ad essere gu1de o addì- tfella vita H!airale, ci limiic,emo a ~e- le reazioni M,.scitatc .sono state nume'. ril!ur:i sco9ritori di nuovi mondi. grwlame <,m,lcuno per 1 ,oi vedere. <•"'• ro.~e. Sono inJl!rver•111i con die;,ersiargo. Qui il discorso mi si f:l difficile, ed ,rei tre giorni piuttosto <li.(orilinaii del mc,&Ji Simoni, Palmieri. Y::o~tello, Cni– :n~=~io s::;a10 a~ s~~~irli~n~c:h~!~ a~j convl!gno, si è mosso di i,it,de, f)(t, Ferrieri. Uontemf)(!lli, Chil!slJ. 8~~ questa crici~a come fatto non primario; hidichiumo d1111q11e .~11bito l'ordine ;s1io, bDe Pir,:o, Silvestri e molti altr ma, sinceramente, non riesco a degra• ilei giorno di Sifoio D'Amico, il cui ·o, a:!a::;~o i;o cen!:;:;1enti si è fa;; darla al punto da farle rinunciare alla nocciolo propone che accanto a coloro . ; li d c •e punta pretesa di esser guida, d'essere persino che di.spangono cli sovven:ioni.-sia crea. ,,t(pre~:a cau.<:ataa a I iO:cle•,:,, e, co,1- ~:cs~~••~:: ; ~::: ~,: d n ~~: ~o m~; :::=:r:~'.;,':°~:.~ df7,:.\:::•;:.~~;: :E:: 1f;. ;:i:~,:~:!'.::.:C~;;;,;~: 1C nuovon non sia eratuita invenziÒne mo'te mutila::ioni, ingiusti/ica:e, prima wralmcn:e, o inconscia, ma che ;is,;l• ~=!i ~:\ti~~~i :aovf~~:~;z~az!~~;iti e 05 ~~~ dell'approi:a:ione. Poi propo.~le sulla ::;:/agli argomenti pOrtati alla di.scu.~. vati gua e là ne:!e varie opere e con- regia, wUa critica dei <iuotidifini, -~il Abbiamo ascoltato però qualche voce siderali come sintomi dell'epoca. ;i:~;,:;.~~o (~:~;;°';!::i;:!~"~;:~~~~:: n11pa.(.<innar,,. E queM11è stntn la parte :.~~ ~~; a~lst;i ;~r~~~ri~~an10 su:~ •che, la ce11s11ra, la sce11ogrll/ia, il re. pilt viva del convcg,10, ,(ebbene non ~e~~~~;, s:~~e;:~ca;~\;~:~:~ :~:.!n m;;;; ' ," , ,::,:~;a;; 1 ;«,;.:,'.\:~:,::,;:":;: ;: 1 ,~; '~;::".'.~o:,:•;t;~~:.~:~' 1 ;):;;. plesso. Mi riesce addirillura tormento· accorame11to e sospetto, <iuasi clie ap. rj'li,ra attorno ai comemlemi l'ombm so l'spprendere oeni volta. quanto sia proi:amlo o 110 si /inm,sse il prof)rio de. ~i unii pnerica: la p0etica fecontllllricc duro catechizzare la vocazione. indurre creta di morie. i oi::rii lavoro, Nnruralmente ciò era entro certi limiti l'ispirazione. rendere, In definitiva un Co,n·e;,,o Na::iomile < 1 iriutile 11 - Ma evuim le co.~einutili! In un certo senso, la poesia succube di Teatro do1,-eoo, scco 11 do me, e.sserc a un cc,rn punto, E s11bitoaggiungiamo della !)OC!ica. impostato su basi dive·se, con una che il clima pre1'(1ll'Tlle ,lei convegno maggiore cliiarez.:a degli nrgom(nti da' non potevn cogliere il valore di ciò cl,e « PERCHE' INFINE è ben chiaro tfoi!:Cllll!re degli scopi da avi;icillare. rropr,o facilmmte 5i condanna con la per me. ogPi, che J•S, Bach è stato Nei tre giorni di tli.sc 1 1 slione .si è me. 1 parola a s '"'"o. nella mia vit:i ciò che non sono stati .~colmo troppo 1,, meJafs;cn con lo ,(ti• Co~ì il ~on~rgno hn rien'.piro le sue nè Pascal nè Sant'Agos1ino... 11 • Deuo pendio (co.~e importami.ssime l11'-'tee .(~dr,te. G1o·g10 S~rl!ll1l"r .. s, .buttava a In questi giorni da G~briel Marce!, ,l'fe, 'ma guai se vrngono a coriratto). rl1fl'T1tle·ele propri(! 1xm::1onr o ad al che non è soltanto un grande filosofo, e questo fatto lm ,li~ori'-'Tllat<> alcuni e tnCCflre le altrui. accomp(IJtflfl/O cl 11 11n ma un artista. lia dato motivo ad n'tri ,li trnere sulla ·er·mo ri,11,ire di tamburi. Orazio Co~ta UN'A.FFER.:\\AZIONE ,invece assai disc1miio11eu11'a111104era un p(>c<J cli pt.r• ~r,rhvr 1! braccin parlando, e fis.(avn isemplicistic:t è quella dello scrittore I fic?adiOidct1z.a, 1 n 11 • 11 ir<>m•'nc0n il n,o ~,nmrdo da in ti1::::ir~: l;o;~:~~o),( s;::nc{:, 0 1:v~l~:~ ag;:,:~~n;~;~ !:/~; ::!::~n/! ::>e::t ;;;:::;::e.v~;i~l:~J;':;:.~.s: :::~li\~:ss~ la cc il cinema ucciderà rapidamente il menlc clo1,o la re!a:ione ifi Co.~tn) a un ci ~in..o nrct'/ra dn riempire nt>l cnmw, romanzo. I !)iù recenli (romanzi) p ;1.re ìn,letermi,wto concetto di um1mi1à. C'è ,fo'l'e,luC'Fti"ne fffllr"le. Si/rio D'Amic<> che non siano stati scritti se non per aente cl1e quando dice « umallo :o crede ~i r-on·orc-eva11srinrlomtta la ~'"' rlipln lo schenno, e eli autori ormai non ,fi aver tl,110 u,110 e. spe~inlm II r crr:•. mnz.in f! ma,iovr,mdo "" microfono 1:htJ possono vivere se non lasciano massa- de di e.s.sere um1m•1. Frt1 gli or,li,,i tiri """ ~rrvir.""a r•iente. Cnrlo Cffrrà. ~rm crare le loro opere 'dagli incompetenti "· giorno 11e è numcato u110 p.·oponente ,,.,. nr,.~e11te ••e ne andò q,nndo Gian Meno gratuita e, secondo noi, giusta 1111 voto di fiducia per cl,i adopera la ni Rn• 1 0 rnminciò a parlare di 'scena se pur discutibile, è l'altra asserzi0ne parola umano come si adopera la siga. ,.-,,t: . . Pe,,.l,è? per cui « gli scrilli intimi sono il ge· reun. Mario A (Y)llonio .~arrideva c0rte•is'" nere dell'avvenire 11, la quale ci indurrà J\'(J}11ralmc11te la rela:iore di Costn ~in•o e ni('l{O Fnbbri . .semprr app11r a me11ere in tavola - su quest'argo· nvorn rutti i num<ri per allar,,.are i pi,ì •'ato. P"n- ~nr.vr ai c111momi dri .tuoi per memo dei diari ccc. - un più lungo .t/Jr011v<'<luti, o i JiOide ti ml oltrawa, •nnn1rtti che n11.,n1no tnnro rlii:rrti10 il discorso. G. B. V. o i brillnnli. o appmto gli umani. oo,.J:do Bnne'li. Rrna10 Simorii interve 4 luglio 1948 EDIZIONI DELLA BUSSOLA Lungotevere Tor di Nona 3 ROMA * :Z..w-w<>di.dialnfut ANSELMO ANSEL,\fl SI PUO'DARE LA PENSIONE A OGNI CITTADINO? Studio dei prirlcipali problemi cieli' auicura:ione obbligatoria, i111Jaliditò,vecchillir1 e superstiti e delle più impC>rtanti legisl~ ::ioni in materia, * RP.ce, 1ti3~ime pubblicm:ioni rlPlln BUSSOLA: USSANJ Guidaallo studio della civiltàromana Voi. lii L. 200 FALQUI La letteratura del ventennionero L. 9U0 PENNAROLI Bastacon Il latino nella scuola? L. 350 N:itoli, che da molti anni viYe in Francia e con la sua intelligenza e il suo gus10 vi rappresenta degnamenle la cultura universitari:i italiana, non hà mai ricorso ne:la sua lim9iQ1 prosa. di cri. tico al cifrario ermetizzante : di che gli diamo amoia lode. Vorremmo però che non indul&esse troppo al vezzo di osten– tare parolette francesi. Noi non si:imo puristi e tanto meno nazionalisti. Ma che bisogno c'è, osserviamo, di dire u pon. cif II invece di u luogo comune "e u e.in. frère ,, invece di u confratello " o u col. tidianamente suffe opere ancora fresche Oggi, una antica conoscenza, il poe– d'inchiostro non può applicare dei cri• 1a Mario Réfolo (un appartenente, come teri assoluti e tipici, ma pui, giudicare il sottoscri110, alla sventurala età di soltanto in seriso relativo. In generale, mezzo, a quella categoria di uomini ,-,:,l'l ,li quq·•,lo in nun.,,,o prroc.crmnto ,,,.; ,o••i i·•tr-"""'"'li ,Tella ,fi.scu.•~ionc a-----------■ !egs 11 '? p. p. t. U111, lettern di Comisso Mio carissimo Trompeo, dopo tanto tempo mi giunge tra le mani la Fiera e vedo con grande pia. cere che è diretta da te. Si tratta de: famoso N. 22 con l'articolo decisivo ( De Chirico : il solo critico e pittore che oggi veda ch!uramentc ne/l'avvenire Cose corrispettive quasi, ma con più addentro i'J ho detto e ripetuto dal 1943 riguardo la narrati,,a e la poesia e anche per tutte le altre arti, nori ho però por. tato /'indaeine in queste. Ho sostenuto che l'arte d~ve portarsi verso i senli. menti. Non capisco perchè la Fiera vo. glia non partecipare alle idee di De Chi. rico. quale tremebondo distinguo. . lo riparlerò sul Corriere di Milano delle idee di Dc Chirico. E Pnlmieri si al:ò llh'I volta per fnr --rn,;r,. In ~"" ,in,-,. dolnr()•-mrnt,, cini Cfl di .•elitario. lnfi"r tra gli artori Sr-r ..;,} Tnln ...n (c;..n ~,.,.,,'7;,.,o ,'i ~n.. •itn) ,. (',.•rn 8'7seggio pres(T'Q più volte la p1rola, Or11andate a 1t""f(er 0 gfi on/irti del '!iOmO, F, non JYrr-h(' q111~M nota po.< ,t,r e~sere ~tfllrr11n'introcl11::inneacl es.(i ma p(!rchè forse vi può aver s11ggrrito il 10•10 rrrncrale del conr.-epn<>: tono v11 r,0' cnnfu~o e incerto drlle prODri" rK>~-~ibifi1à dove. ~e non si è concl,uo moira. crrrammte si è .•eniito che nel r-o·po (f('!l'elf'rno nmmalato paua qual e/re germe bent >fi.co . Roberto REBORA Ciovanni Comisso i suoi periodi più felici e più intensi cioè i quali, u patiti II di letteratura da son quelli in cui una certa tendenza anni e anni, stanno a11raversando a fin 1 o ati allora prevalente decade, ed svelti passi l 'elà della ragione ancors un altra nuova si afferma. Questa cri• sprovvisti, per crudeltà di circostanze, /ica può soltanto appoggiare l'afferma- di un buon fardello di opere. e corrono zione di• questa nuova tendenza, iden• il rischio di toccare l'u'.tima tappa sen· tificando gli ultimi relitti di quella che za aver a11ua10nessuno degli infiniti decade, deriunciandoli e sgombrando dl .iogni carezzati nel tragl110 della cru· essi il terreno. /tfa non pui, suggerire dele loro vita) mi SCrive da lontano - nulla di assolutamente nuovo. nulla che vive in uno sperduto paesello pugliese non sia almeno accennato nelle pagina - che le mie fin 1roppo modeste note, degli scrittori. Sto leggendo un'opera in cui torna insistente e 9igno'.o il ri• onnderosa e curiosa ,la " Tecnica del chiamo a realizzare la propria lenera– rornanzo novecentesco" di/. W. Beach. tura lenendo l'occhio vigilmen1e pun• Fin dal primo 'capitolo trovo: queste tato sui modi e i mezzi con cui rea:iz– parole : "Il senso critico è notoria- zare linguaggio, scrillura e struttura, mi mente inadezuato a trattare opere scrive dunque per dirmi che esse in· I strettamente contemporanee Noi re1>pi· fluiscono su di lui al punto di renderlo 1 riamo la medesima aria che questi ao,. perplesso se continuare a scrivere o mini respirano. Noi siamo parte com- no. Ciò non mi lusinga punto; altret• I ponente del complesso sociale Jiloso/ico tanto perplesso resto io, pensando che ed estetico dal quale essi sono u,;;citl. forse non vale 11 pena di buttar giù Noi non possiamo vederli in prospetti• delle affrellate note, se esse possono \ va. I loro trionfi sono I nostri trionfi. soltanto giovare a deprimere o a far MANLIO GUBERT/HELFRICH:Acqueforte I APPEl'IDICE DELLA FIERA LETTERARIA I DIARIO DI UN· MEDICO MALATO (25) di René Allendy '-'----'-------------------- (Trad. di GIOI/GINA V/VA/\"Tl) Mi sembra ch'egli rappresentas..5e unn caricatura della colpe– volezza !,56Suale. Questo sogno d'insieme, co'locando princip;1lmente prinrn della pubertà, il periodo formativo dei m'ei p'ù importanti complessi, mi ha dato l'impre!,sione di un rifacimento ,mpio e <1:fficile, ma fiirnl– mcnt.e utile, de?la mia p5,:cologia :nconscia. In mez;,:o al'c mie notti interrotte dnll 'insonn.ia e nl?'li 07..: de'. giorno, provo il bi.S.Og-tlO d. ritorn: :i.re conl!-:nuamcnte verso queMe lontan 0 origini del!n min malatt:a. Il mio sp· rito vi si sente nttira10 da unn incomprcns'bile ncces~iità. Cosi, come le mie forze vive si tendevano prima verso un control1o meno illusorio del mio cuore, ora ;1 mio i6tinto di conservazione !,j rivoll?'e verso la com– prensione di tali profondi meccani5mi, come !.e la min salute d pen– des.se dai problrmj che mi s: posano. Mi 5g-omenta il fatto che J;i mia ~:tlute funzionn male: mj occorre o'i.1 tempo ~el !,Olito per pas.. srire d,Pn concezione intuiti,•a d: un·iclen alla sua formulnzionc chinra. In c:ò mi sento mentalmente menornnto, ma sono difficol1à <lovute all'.ncc!,sanlc attività del pens:ero. Sono perseguirnto dall'idea sug-g-eritami, d! a~.rnrbire l'imnn- • gine del pnclre. Pcn~o che !'ego p!,:colog-·co nel b;,mbino nncor.1 infrn 1 e si formi co! ("Oncor,s-0 di una :cric di riferimenti, nozioni ricord. e sentimenti, nrn che ta 1 e fi:tcma non si cos1itu'sca in modo conCnuo: co:-ì come l'emb:rone !=iforma ll.ltraverso In coale.sccnzn di centri divcr5'i, come i! volto, ad csemp·o. si costruiSC"e con l'avvi. cinarsi di un certo num("ro cli nrd1: bronchiali. d'altronde fìss1.ti !=econdo urrn rcg-ola bìolog-ica, così I 'e!ro p<:.icologico è-i fornrn con ln fus·onc di certi nuclei che dnoorim1. nppaiono come flutti sep1.– rati. E' probabile che il tipo e il numero di quc-sti nucle: non sin lasc:nio al ca:-o, e che p:l, tn.rd : s" ne po:-s:m') r:cono cere i cl:vcr5i centri, anche qu:indo si sono fu~i: e<.< cert".> corri~pondono n C" ~ che G. G. Jung- descr:ve come le i·s1:inze SC<'Onchrie èe!l'incon"cio: la person:i. :mmedinta (:mimus), il suo compl<"mento ide1.le od og– getto d';,more (nnim:i), ciò ch'ossa non vorrebbe es!,ere (l'ombra), e c:ò eh ·essa vuol pnrere (!a per!,ona). Forse nel quadro naturn1e ~istono altri archetipi, ma in ogni caso es!,i vengono compl'cati dai model!. concreti ofTerti dai person,ggi dell'ambiC'ntc reale; delle qua!i riflette una pcrsonn'ità del mondo es crno Dal pr'nc.p o della sun e5:istenza, la per60na psicologica interiorizzn le f.gure do!I monclo ambientale, e la -sun struttura p'ichica riproduce :1 quadro delle renltà che la circoncl;rno, cosi come !a stin ~ostanza corporea si cos.tituisce attraverso materia[ atomici tratti da'.l'aria, dall'3cqua, da! lnue, dagli alimenti p l1 prOS!,imi, quasi eh:: l'incl v duat tà dt c;a..scuno non pote!,~e 1::~ere al1ro che un ag-g-Jon·ernto d. frnmmenti donde ri!,ulta che l'ego si formn come un in'icmc di e:1ùà ciascuna asasorbiti dalle individualit3 vic:ne, n queste 'egnl<' da u:rn fot~lt:: conlnui1:.1 ,.. rn-s.somiglinnzn, e dn eSSc d:~ndC'nte in modo tn'.e che J compito virnle di cia!.Cun es.sere consiste ne' risolve·e le d:fr. co!tà e i clrnmmi del mondo. Lo str("tt:J p~rnl!elis·n:, trn.il micr0- cosmo e il mncrocosmo potrebbe cosi rivetar~i ngli occhi accorti con un insieme di corr:pondenze e di pres1.gi. 11 centro dell'anima con un insieme di corr:pondcnze e di prcs:1g-i. Il centro dcll'eg.J p<1'cologico n!,SOrbe dunque per costituirsi si"' g-li archetipi d.::!'.– l'nnima co!lettiva s·:1 le forme viventi delle persone v:cine. Co'>i avviene che il b:1mbino ~in nel un tempo il padre e ln madre, i parenti, i! gruppo, la razza. il pn~snto e i di~cenfent: pili lo•ltani: egli na.~ce con l'essere lUlt:'l la v:ta, tutto il pinnct1. Da qu; le trncce, occa.siona\mènt.c affiorant: nelle coscien:t.e, di un lont:rno pn~:no nncestrnle, vale a d!rc de'le esperien7c di una umnn:tà pre:st0rica: gli o: hcrccli~mes n cli cui p1.dn Léo•1 Da.uclct, e g;i u Stnndas u della fìlr-60fìa bucldifta. I! fnnciu!Jo è portato ad M60rbire questi riflc!,-sj con un'attr:t– zione variabile, come è indubbiamente por1:110 a rcspin~cre alcuni d. cs-:cj perchè i,rn~similabili, to~.sici o pe-riurba10 i f'ella sirll''Si nrmon:ca ch'egli deve operare. In questo senso In formaz:onc- del– l'ego ps:cologico è for.sc nnalo~a alla nutrizione e I' nfontc mnn!r::l per co:-i dire i rifle~si ciel paclre e de\ln m:1dre. L:i. sun form1.zionc ps'ch:cn as!.'omigl'ercbbe quindi n unn mf'S"o:nn,-a di el"menti ac:.~o– cinnti~i secondo definite proporzioni, cosi come la farin'l composta che osscssionnvn le mie notti cli dispnea a.•\"niz'o cl 11':-ttu:"le ma– latt'a. L.1 strelt:i. :i.n:ilogfo e!,iStente tra l'interior:zzazioue pc;ico- Biblioteca Gino Bianco log:ca e l'a.ssim'Jazione nutriti,•a, traduce forse più che un accosta– mento simbolico fra due [unzioni, !'ùnità su due pinni d vcr!,i di. uno ste~so prOCe5!,0 vitale. Quanto a me, bisognerebbe ~he io !,Co– prissi quali immag'ni conitutive hanno rornito i primi materia 1 i per la coMruzione della min personn pisch:ca, quali forme di padre e di madre e di vicin:, !'ono entrnie in me. e come le ho assim'late. E" verosim:Ie che tnli p1rvenze paterne e materne dovesséro allora pre!,Cntar~i in una forma pili schematica di quelJa in cui le ho ve– dute p.l1 tardi, più pro5-sima a schemi et'ci che a re11tà individuai:. Cerco di rappresentarmi i· perturbamenti probab:lmentc detet. minati in mc dal trnunrntismo dello svezznmento. Può darsi che in origine nulla venisse n cont;nst.,re Ja tendenza a sent're ta m~dre– nutr!mcnto come n~rolut::unente perfetta e desiderabi!e, mentré il p1.drc poteva rnppresent~re un osiacolo penoso, una presenza imba– rnz7,..1nte:n tanta intimità. In quel momcnt"l l'ist'nto delln nutrizione ag:va interamente col modo labiale, vale a dire secondo un'attrazione interamente po!,itiv:i. di unione, di sintesi, di costruz:one. . Due 60110, per !'istinto. le man;cre cli mangiare. L'una, per incorporare materia.li utili, lf'ncÌe al bene~ere e all'afiermazione porit'va del soggetto; !'nitra è al?'gressiva e distruttrice. • L:i. compar~a dei denti rende possib le la dìfTcrcnziazione ~ infatti lo svezzamento avv:ene nel momento in cui $puntano i de~ti. Se t;1le particolarità nnn corriSp"lndc a una prova vitale nell':nfante essa tuttavia si ricollega, per l'animale, all'angoscia di perdere •~ p.rotezione ~arenwle, e di dover :i.ffrontare cla !,o)o la ?ott:i. per :n v_t:i. Manf:'iar: la preda o esserne mnngiati. Quindi il mangiare riveste Il s1gn1fìcnto di un atto di distruz.ione e di offensiva: l'in– scuo m:i.ngia iJ frutto non soltanto per nutr.rsi ma per acqu·.star spazio o per liberarsi clnl\c p:i.reti che lo tOn!!ono rinchiu5o, l'ani• ma!e divora i nemici per annientarli, per svcnt:i.re le loro minacce. Qunndo lo iSvezzamento si. produce progrescivamerte e senza dolore, e~so deve clcstnre moderatamente il modo dcnt;:ile di atac– c;1re l'o!=tacolo senzn sopprimere il modo !abiale d'idcn ifìcaz'one ': ~luttuo.sn e tenera. Quando il medesimo svezzamento si produce 1n condi7ioni doloro 'e. C"SO deve far dimenticare brmc:i.mente 0 sospendere la modnlith labiale 1,cr inclentifìcnre morbos.amente '.. 1 danrnle. Voglio .supporre che il mio ~vezzamcnto mi di!"toglies5e p ù o meno dell'nppetcnza dolC(: e costrutt:va per la madre-nutrimento, ed c:sas.perntc a! tempo s1c:,50 il mio furore nel divorare l'ostacolo per distruggerlo, re~pingi!rlo, combatterlo. (CONTINUA. AL PROSSIA!O NVA!IUf.U) XXIV BIE_NNALE~ INTERNAZIONALE ' ART VENEZIA 6 Giugno • 30 Settembre LA PIÙ IMPORTANTE RAS– SEGNA INTERNAZIONALE D'ARTE MODERNA VI p•tt•elp•ao: AU$THIA • U&LCIO • BA.6.~ILE 1311LCAK1>\• Ct:l:OSLOVAl.:Clll.6. DANUIARCA , 1-!GI fTO • FK,t.N, CIA • GUAI'/ BRt.TAC-'A • ITA– LI.A• ULAl'/0,t. • POLONIA, STATI Ul'ILTI D'AMEHICA .svrz. ZEUA • UNClll':KIA. • ••tl.-1 , .. deoobl aHodau, MOSTRA DHL' IMPRESSIONISM 100 Cn1>0Iavori RIDUZIONE FERROVIAR!A 30°1, L'VLTIMA Rillsta diPoesia eMetasotla SOMMARIO DEL N, 29 « ... Pt.TChè &ia chiaro che 11 comunismo 11cl m.Jnòo oggi non esisto in nossun luoso », cosi CLI VLTJ.. 1'11 nel corsivo inizia. le: Il .senso Ji un voto. N~Ua ste&– ,o fosdcolv de L'VLTIMA: Ma– le.ssere e « joie de vivrc 1>, di Bru– no Nardini; I personaggi del clrammn, acuto s1udio critic<> di Danic!o Ahi'ri; Dal « Temporale di fcrmgos101>, C:ì V ieri Nanrelli; Music/10 &'oggi di. Guido Monte. gna<'c0; lifrrtc cli Bcrdincff di ì\l. G.; e nclh u Corfcssioni di ar:is1i » un clld'o o chhro articolo contro oi;ni tC'lrin e•lelica, di An. tonio Bueno: L'io e gli a.strnttjsti, con le riproduzioni d.;. due me 01>ero r~centi. lnohro rcllo n1bric1 o: An:a• niì. 1); An1cll1da t1nrvìninnn A pmp,.si10 tl(>l/'t:'VO!m:ione. Cre,lo tli un tecnico « The itle, uf Mnrcl1 » di T. \Vihlor; o nello rubrica « Ronda di ginno»: Mi. mcoli c"me 110·1 mni Orne r,o. mini U,111domw iral:ana. L'VLTfì\lA • Abhonamcn·o annuo L. 1500, ~cmcstrale L. 800 trinie. strale L. 400, Un fascicob L. 150, Esce il 25 cli og11j me.te Vialo doi ì\tillo n. 90 . Fircnzo c. c. \11 l457

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