Fiera Letteraria - Anno III - n. 18 - 9 maggio 1948

LAFIERA LETTERARI Dlrez. eRedaz,: ViadelCoodotll, 5-lei,681171 ROMA 9MA661O 948-ANNO lii - NUMERO 18 AmminiJtra:io11e e pubblici.tù: • Via dei Corridori, 20-22 • Tel. 564.089 SETTIMANALE DELLE LETTERE, DELLE ARTI E DELLE SCIENZE • Una copia arretrata L. 60 Spedizioae io c. c. poetale (Gruppo 56 • Il) PIETRO PAOLO TROMPEO, Dir~ttore QUESTO NUMERO 1. 40 - SI PUBBLICA LA DOMENICA EDIZIONI DELLA BUSSOLA AllHONAM.EN'J 1 l: annuo L. 1800, annuo con pagamento scmestr:\le L. !JOO,annuo con pagameuto trimestrale L. 500 - i ~stero : 'annuo L. 36~- Quota mensile abbonamenti speciali (insegnanti e studenti) L. 150 CON'rO CORltlsNTE POS'l'AL.E 1/21575 Re,lnzioue milanese: presso Galleria llergamini, Corso Veuozin,"!16- 'fol. 72-3{5 - il!ilauo PUllllLICl'l'A': comm. mm. L. 30 - edit. L. 20 c·he quo.sto, a quanto sappiamo, I tosto la :-ua intelligrnza che il ~uo ·:C-<=-·@>·:C<>·(<:>-~·(❖<:-<=-<<><<:>•(-{:>-,::-<=,X-.C"?·@-<-<=-<<'=><<'=><-<=,<-<:,<-<:,<ç-<:-<:,<-<><<'=><-<-- !avoro incompiuto) ~ arri,·ò al s:- cuore. E ba~tava che ci fos~ero, ~ ~ lenzio o quasi. positive, a 1 cune qualità fondamen- ~ ~ For5e che era necessario per un la. tali, perchè il sorriso della tolle- t (i)lelle a/1,(e fUl{Ji,te: i voro impegnativo e a tutto tondo, ranza na!.cesse, perchè il giudicato -t,. -t,. UMANITA' DIUNMA(STRO CORALITA' dell'esistenza Qui si vuol ricordare, e breve. impulsi, prepotenti e divCr!.i C0mt! come quello che Gabetti. aveva fat. fosse as5o!to. Questa era la <1 bon. V R M DE ANGELIS· La casa in polvere rac,conto V mente, da p;irte di uno scolaro, gli strumenti della sua music,1, e to nelle prime sue opere, forse che tà u di Gabeu~. L'elog:o pili gran. t · · O "RO. , • . $ * l'animo di Giuseppe Gabetti 1 :a perfino Goethe, colto nel mome11to g!i era nece5sario, per abbordare de che si può fare di lui, adei.S!-O * LlBER DE LIB.é.. : Versi per uno spettro. - GIU- ~ Ancora si protrae Ja polemica per sua umanità. di una u crisi pes'-im;!:.ti1;,1)), 11e1da tulli i lati il suo u personag- che è morto, mi pare 5ia qui: che t SEPPE PAU: L'Ospedale, racconto. - VICTOR COU- ~ accertare 5 e ]'opera di Edgar Lee L'opera critica é tutta da ristu. momento in cui dubiumdo clc]l'u- gio )) e dare un'idea compiuta di quella capacità non comune nf'l * SIN: Goethe e Mnn::oni. - E. ZANETTI: Ln musica ~ Masters abbia una sua univocità diare. Pochi!.s'.mo conosciuta. Non nione duratu~a tra anima e anima, dell'opera di un autore, quel fiot. conoscere il cuore umano, di quel. ~ nell'U.R.S.S. _ GUGLIELMO PETRONI: La poesia ~ di pensiero tendente a! pessimi!:.mo, solo nej 5aggi sparsi qua e là, in le sue Affin,'lù c{cttive su:-citarn"l0 to di unrnnità, queJ tentare e ri- !:i sua chiamiamola pure furbe- '& ovvero tendente a una sorta di otti~ riviste spesso introvabili (e che, ~canclalo e sorpresa qu,,,; non me. .salire tulle le correnti cl~ pensie- ria, at~enta e prudente, eg!i non ~! di Ilnssani. · A. PRATESL Rassegna cli lcttcrattml clas- $ mismo trascendentale e ultraterrc. riuniti, formeranno più d'. un vo- no det Werth-cr,.. So 1..anu_. su!la ro e cli 5entimento, quella fatic:\ si servì mai ._ come tanti altri si ~-'' ~ica. _P. BOSIO BOZ: Toffanin O del Logos rivendica· ~' no. In realtà, "'é nell'Antologia di lume), ma anche nel 1 e opere prin. soglia della maturità dov,:va ::ip1,a- intelligente e comp!essa che egli 5ervono - per denigrare e di. ~ ~ Spoon River !'in5offerenza di un.. cipali che Ca.betti ,scrisse assai rirc ::i Gabetl! la fiRur,1 mi1e e: 1:1s. non aveva avuto paure di affron- struggere, ma sl invece per aiuta. * to. - F. ULIVI: Rassegna settecentesca. -A. LTPSON: ~ presupposto filosofico, per quel .je. giovane e giovanis!.imo: le quali serenatrice, tutta intM',l a·;\;1te, tare nei primi ]avori? Non voglia. re, per fare il bene. t L'esistcn::ialismo al cinema. - ARNOLDO CIARROC- t siclerio dell'autore di conoscere, e son tutte _ le prime quattro - di Eduard Miirike. r-.h g;à a ven- rno prevenire una conclusione, che Per questo, a ouell! che lo han- t CHI: La Quaclriennalc- _ Rassegne ciel teatro c del ci- t non di dimostrare; dimodocChè, opere di molto impegno, di non tinove anni Gabctti era professore potrebbe parere avventata. no conosciuto egli !ascia un'im- · · es!'.endo eg!i stesso e,straneo a spe. disprezzabile mole: quasi 500 pa- di ruolo all'univer5ità di Genova. Certo è che quel bisogno dì u. maginc ,·iva di sè. Per que!,,t0, * nema a cura di C. PAVOLINI e G. PROSPERI. • ~ culazioni di natura programmatica, gine il volume s.ul Prati, oltre 450 E a trentadue anni aveva f(ià manità noi scolari - che pur non oltre che per la dottr:na e l'acu. t G. L. RONDf: Le ter::e pagine .. Pianoforte, ~ Noti· t si trova a toccare le corde delle di. quello ..su Zacharia:, ,verner, 200 scritto tutte o quasi tulle le opere conoscev;imo l'opera sua prece- tezza cl("\1'ingegno, i suoi scolari $ ::iario _ Acqueforti e riproduzioni di G. CONSOLA- t verse sensibi!ità umane, rispetto pagine fitte il sagg'io sulle Affinilù a cui abbiamo accennato. (I! m~- dente - lo sentimmo rifluire nel\~ !o ricordano, anche di là dalla t $ alle quali Ja realtà e il 5enso ste.s- elettive di Goethe, quasi altrettan. rito di avere .scoperto e imposto sue lezioni, dove, pur .sono ]'am. 1 tomb 1 ; e continueranno a volergli ~ ZIO NE e di E. GO ERG. t so del!a morale assumono signifi. lo quello sul Platen. Pochi s~mno quel giovine, quasi ignoto, allora, pia dottrina e la ricerca estetica, bene. t ~ cati e proporzioni d~vcrse, che si che quC5t'uom 0 coltissimo, ingom. \'o!.scrvaziohe !)Sico?ogica spunt::i. Bonaventura TECCHI -t-..;:,•«,,·«=-·<-<=,<,<a,·<,<a,<"'?<"'?<<'=><-ç,<-<=,·«.·<-<=-X<"'?<-<:><"'?<-<:><-<:><~<"'?<-<--<-<><"'?<~ uniformano in certo qual modo :ll. bro dalla pinguedine ma da!l'oc. va improvvisa e illuminante; m:1 I la peculiarità dell'individuo. V'è, chio acuto e giovani!e, che pote. !:.0pratutto lo sentimmo rifluire nel. ------------------------------------- in5omma, !'assenza di una proble- va sembrare (e per qualche aspet- le co1wersazio~i private, _qiiando f'~~•"" matica, nel senso che i problemi to lo era) pigro, nella prima gio- non so!tanto d1 lctteraura si parln. (vedi quello clella colpa) sorgono ventl1 aveva lavorato moltissimo va. Quc!.t'uomo dallo sguardo :1.<;. spontaneamente, e spesso sono la. e che negli anni di Monaco, sl1bi- sorto e che pareva distratto, que. sciati insoluti onde provocarne to dopo laureatosi a Torino con 1~1 sto professore pacifico e dai ]enti spontaneamente. la soluzione. te!.i sul Prati., s'era sprofondato in gc.sti, figlio di piccoli proprietari Nell'opera di Lee )la-sters c'è que. un campo immenso cE letture, rite. piemonte5i, vissuti vicino alla ter- sto duaEsmo, che ad una anti-di- nendo tutto, a cli.stanza di anni, ra, questo !cttore coltissmo, che dattica (o meglio, Se vi 50no inten. con una meravigliosa memoria, da giovane aveva esp?orato vasti ti dida!=calici non sono costretti :n penetrando gi.à al!ora, con inte!li- I campi de\ sapere e !:.Cmprc s'era formule pi~nilìcate) corrisponde genza acuta. e sorprend<>ntemente I alimentato cli letture nuove era una vera antologia d.!. problemi, ac. matura, gran parte ciel mondo te. un conoscitore acuto clel\a a111ma compagnati ai valori etici pii.1 ur- desco, intuendo i principali proble. umnna, specie di coloro che ~:i genti. Lee i\faster5 non. si é vin. mi di es.<.o, accostandos! a lì~ure, stavano v!cino. Nei lunghi conwr. colato ad alcuna teorica; ha anzi che ,se non erano - tranne Goethe .sari, nonostante l'abbondanza del- tenuto in pregio l'incoerenza ,stes- - le piì.1 grnndi di quel mondo, l'eloquio, egli, piutto5to che ab- ocadetla natura uman::i, per cui pes. avevano una loro cflrattcristica banclonarsi, studiava 1 senza pare- simi5mo ed ottimismo si alternano complcss;tà p~icologica, una rie- re, chi !o ascoltava, anche se que- in un ciclo naturale di <Stadisempre chczza di umanità irrequieta e ma. al mondo de!la cultC1ra italiana, lu <Sti parlava poco .. r\veva la dote cli ricorrenti. Né la verità artistica ab. gari torbida, un contra!,,to violen- di Artmo Farinelli, la cui morte !'.coprire da poche parole, eia po. bisogna di una protezione filosofica to tra sensualità e spiritualità. piang-iamo, anch'es!:.a, in questi chi seg•ni, il colore cE un'anima, i che pofrebbe defraud::trc la 5tessa Ho detto che lo ~tudio dc:l 'ope- g-iorni). ii11'-=;1111ent1 d un carattere; e se realtà espressiva. ra critica di Gabetti è tutto da ri. Noi, scolari cl'a!lor:i, dei primi rare volte sbagliò nel giudicare Lec l\fasters non è certamente fare; ma, considerandola a volo di anni dei primo dopoguerra, nulla un'opera letteraria, anche moder- <:'onsapevole di un 5U0 ottimismo o UCC'Cl!o,specie per le opere prime sapc,·amo d~ tutto que!-.to. Anelava. na e contemporaca (e non soltanto 9i un suo pessimismo, nella manie. 0 più impecrnati,~c, mi pare che mo, gio,·ani, al!e lezioni di quel •. di letteratura tedesca), mai o qua. ra unilaterale in cui gli 5ono stati non !',;. possa sfLiggire a queste due- l'in~egnante, come univers:tario, si ma.: !.baglim'a nel giudicare crlì attribuiti. impressioni iniziali: la predi•e- ancor giovani!:.simo, che aveva so- uomini. SoprattL1tto sapeva cono- Le creature cH Spoon River com. zionc, (tranne il lavoro !.u!le 11/fi- stiluito - nel 1919 -al!'universi- scere il lato debole, le parti nega- prenclono !a vera essenza della vita n(tcì. elettive) per elementi sangui. tà di Roma un profes~ore di gra'l. tive di un inR'e{!'no 0 di un cara!.. posteriorment(" a!fa colpa, ma nello g-ni, chiusi .'.n un nodo fitto di pas. di$sima fama, tra5feritosi a Mi. tere. iWa - ·e questa era la sua ste~5o 1empo il dolore e la morte !'.ioni 0 "g-organti c~-..es'-o con im- la1,o: i! Borgese; andavamo, tra caratteristica - da una tale cono- trovano una loro g-iustjficazionc so. peto, e l'amore per art'.sti (com. una tczione e l'altra del De Lol!is, .<.cenza profonda non risaliva qua- vrumana in un'armonia universale preso, naturalmente, Goethe) in la cui autor:tà in queg!i anni s: si mai ad un giudizio di conclan- cocsi5tente al Cosmo !Stesso. Come cui rifluivano larg-he correnti di c-onsolidava e cre5ceva, a sent:re il na. Se questo c'era, quando pro- per Schopenauer, solo !'esperienza influssi cliversi e spe~so contra- <1 professore 11uovo u, un poco clu. prio era necessario, tocca,:a p:ut- GIOVANNI CONSOLAZIONE, alla Quadriennale: Le Dana idi diretta della colpa porta alla cono. stanti. Sotto questo secondo punto bitosi e difr:denti, ma si1bito presi scenza dei ma!e; ma d'altra parte, di vista, Ja tesi sul Prati, riprc;;,1 da quel largo fluire de 1 la parola. nei morti d.:,Spoon River, già co·n. e aliargata negl; anni SUCCC~$ìvida quell'ondata Va!'ita cE not>ie N e o N o sapevoli del male v'è una tenden. alla laure:i, gli diede 111odonon pu. precise O di accenni suggestivi, da I T R o e N R o s A I za nascosta ad in~egnare la vita aj re di studiare esattamente le dif. que]•'acutezza clia!lettic,i/ sotto cui vivi, e frequente è l'appello al vian. ferenze tra romanticismo tede-~co il u dato u umano traspariva, ma danle solitario. Non v'è infatti in e roma 11 t!cismo itali:ino. rievo<:'an. M•!>unto, ade!=so, in un rig-oroc;o Lee Masters una frattllra definitiva. do per l'ultima procluzione fiabe- g-iudizio estetico. Il Gabetti era II Mi sembra che la caratteristica di molta pittura contemporanea consista ne/I' imbarcarsi fra vivi e defunti, e la partecipa- 5ca e romantica, nonoc;tante l'ap. allora in una seco n cla fase de!!a in una serie di esperien?e spesso non giustificate, o addirittura del tutto gratuite. 11 zione inten,sa cl~ queSli ultimi alla parente cla!,;6ici!-mo, del poeta sua evoluzione, quella che, proba. vita umana !:.arà pili tardi colta poe. trentino, i nomi di Novalis e di biimente, ha dato, come maturità /Ci si (!Ccorge subito che. co,, Rowi. fermo erJ (llto il co11cetto della pi1111 po•so non dar ragione ai conwdini. Qui grui o mi bordi d,i 1111 fiume. Sono i ticamente da quel Thornton 'i\lilclt:r Tieck, ma stabitendo anche rap- cli g-iudiz:o e'-tctico. come acutezza tma i,11en-ista vera e proprfo ntm è ra come lavoro: lavoro, cioè assid110. Rosai sorride e dice, <en.:a ombra di paesaggi 11 c11i da 1empo Ro.~ai dà d· che cosi spesso ha at1into la sua porti e influenze dal romanticismo cl'anali!'.i, i frulli m:gliori, ma che pos.~ibilc. Voglio dire. (Juel giuoco ,,,,. t111en·o. i11/ariwbile; 1iroci11i0 costante, asprezza: "Qu>esto acC<1demeno, però. ta: ma qui sono generati in uno spiri• i.spirazione all'opera cle[ Lee Ma. france 5e e da quello '..ng\ese. So- si è frantumata .:.n saggi d'spersi di,Mto tt. (li solito, 11reclisposro di do- umile e severo. i11 cui 110n c'è posto con i "borghesi", bisogna rico11oscer• 'o nuovo, qualcosa come 1111a fresca e sters. prattutto però l'opera cli Zacharias qua e là, alcuni rima,ti interrotti, ;;:;; 1di~u=r~:~:os~;, 0 :is~,: 1~ ;:~e /e;:~:;t re;r~:e::;w::::i~;g~,:;: ~~~:;,=r:;": ~u!:~ lov:•~ un />Oco, come ripellsamlo O ingem,ll leti:Jia itrfantile riconq 11i'tfllfl Lee Masters ..si trova spe5so ad \\'erner, col suo vaS t O rigurgito ~Ome purtroppo g-li st ucli - a 5s.ii bile: e 11emme110 co,1.~igliabile. Si lzr, tà concrera, l'llttività si truduce in te- ciò che avev., d1iesto prima, Rosai m•: ;;:t~ 11~;;;~~ ;e;:;:,~ c~,e ~,;:':~ 11::: affermare che ' 1 chi muore giovane di ii,fluenze da mo nd i c1:versi, tla )el!i ed importanti ,__ su 1-Tc)~der. fo sensazio11e, difaui, clie il contatto le: e le tele sono d11pp<'rt1111o, 1<111ezzri-cl-icea11oora: "Mi sembr(I che la carat• ombre. S11 11111e le tele è diffusa urw è st rappato al ma?e avvenire n; ora correnti di cultura sJ>C5:!.0~ntra. ]in, apparsi neJ ' 1 Convegno n di swi.l'ilito è 1mvp 0 dire/lo e imm.edi1110 110 le pareti. si r,1,voggir/llo cil PllL\· I teri•tica di molta pittura co,11empOra• cliiaritrì p1ù1u11;<'rile: la luce vi domiria é impos~ibile attribuire a questa stanti, doveva venire '..ncontro al Milano tra il 1 9 2 7 e i.I 1 9 2 8, Er:1. per so/1111,orlo a un ordirie che. ver e ,o · f · [' · u•· b · · · i11co11 rasl(lta, in tulli i colori è com- voce un senso rig-oroso di ficlucia o desiderio, cosi vivo nel giovane no, lf' !ezion: che allora udimmo, qiia1110 !òt1,cer0 e 11ecesst1rio. finirebbe ;'i. 11 •i ·r:;8;';;~"~;"~::~ 1 /:::;li 11 :: :lif{t!;~ ~~ ;;::::::;ies~:;o a::~s,8;~,~;:,t:': misto mt p11lvi•colo Iumi 11oso di i,ule·, di pessimi!:.mO. Talvolta di una \'i. Gabetti, di. una cultura vasta, di quelle ~u \Vagner e ..su Nietzsche, ine11it<1bilme111e con l'avere 111t se11tor<le<111ilibriosu mobili e c"valle1ti; linee a<ldiri1111ra del 111110 gra11tite; si dipiw /i11i1e qu"lùrì. Co.<i ogni col<>re è vivw ta infelice rimane un ricordo d'a. e!'.plorarc mondi lontani td opposti, di cui appena qualche parte è ri- cli formula. Ci ·i acco11te111a,così. di e color>:<lomi11U110 e riempiono l'aria e {!.e~n ml modo pi11uosto clie i11 !/./1 ol,. ce se11.Z{1 essere acce~o l'a::-urro inte 11~ 0 eppur rifluenti ~n un punto, che, nel ma~ta nel saggio: T-T e b b e l e procedere alla 1,-e,itura, senza pensnr da,mo <lflppri11cipio mi senso come cli tro .«111::a motivi fomloti. ,,uasi "Oiil1m_ del cielo è rempemto • tf<dl<; ,,rese,m, di Pasquale FESTA CAMPANILE caso cl; Zacharias "'erner, era la TF "g ne r nella cvn{u~io,ie -le{ troppo a ciò clie. clopo. si ffovrà nife- s1or1fime1110. do•i (/l c"so. Queste esperienze, queste 1111 sole irwi<ibile. Si not" !illbito la''""· (CONTINUA IN Il. PAGINA) strana eppur sincera u missione,, tframma tedesco tfc/ sec. XIX, plib. :::; 1 i;'(//J,:;r},:_fi 1 /:ci; 11 ~;; 11 ';,,:~/v:; di[ 1 ~~~,,,~i::;;;;;t( 1 l.:: 1 ,~1:;:i /~;;~ 11 ~:~; ;:~ 11 : 1 :,;· ,;;::;,:d:0; 0 :~d~,::: 0 ;;~"',:~ :~ 11 ; O ;;:!::~i.a;s:::: ;;:re~~i!~:or~Z'; di un 5uo complicato mi 5 t:ci s mo bl!cato nella II Nuova antologia ') rnnsu ,Jell'11omo ti dell'artista. ,li frattura e· distacco che si i;e,.:fic,1 tro mare 11110•t·iluppo coerentr ... ". Ed è da ahri colnri che h'm110 il soprmme,ito. erotico; e non meno bene doveva deJ 1 9 20 , e gli altri su Nietz 5che, !Del resto è Rosai toteso a cu11d11rci l'arte co111emp(Jrm1ea e il v11bbfico: è pro11rio ir, q11es10 modo. in fondo, io Davar1ti alfa fa,~1osi1ùdi quesf'f </llfl– venire i.ncontro a quel desiderio usciti a puntate nel " Convegno" su q11'1slf1!:lradll: le <lommide che si 1111 fe11ome110 i11con1e.slflbile e preoccu• pe11so allora. clie si ge11eraro110 tanti tiri mi toniano <imntanee alla mente !'opera del dottissimo Platen, ciel- ciel 1923-24. Somigliavano, quelle 1er11a cli fargli 11011 riceuo,w quasi mui pante. Che cosa 11e 11e11saRoM1i? .. Il mtmierismi cf,e nae<111ero mi un 1erre111 le agili e ri11no1,"f1te strofe del "Risor– l'uomo che cono!-'çeva cJ:ccine di lezioni, piì.1 al volume sul Platen 1111a risposta ,liretta; esse 1,'0lgo110 sem· fe110111en0 esiste. e'l~ abb(lsta11.:a•pesso è t,s1ra110e ta11to poco umano. gime1110" leopardia11n. col loro rina- lingue, antiche e moderne, c1<!1 eh~ ;gl~. amp; 5tudi st•lc1·\Verner e ;: 1 ~ 1 : 1 ,i c;"~!o:f;;,~fo c~'es~~C::;:~ :re~- ~~~a c;!i': 1;sl~,.:;ti:_iè ch:.Sse~:~i':f::,:;~ cm!:~a 11 :~ie;,: 0 Iod12~~~e~;;;ti~~ a: 07 1::::'. sc~re di 1 (lf/e1rt e di t"'11~w11ze 1 con 1 la poeta sospe 5o, come attrazione ~,u ra 1 ' e ? r.se pre/ ,avano! a!- si;o/gmw i,1 <lirezior1edel 111110 diversi, 11ru 1 mmwnnza di si 11ceritrì, e di co,1se· porrmea: le ,lue figure cl1e.egli apwe.:- :;~u;~· 1 ~ qi_,e/.'e/,,~cie_te.e i / 11 ; e~• cu!turale, tra oriente e occidente, eS8me analitico, pro 0nd0 e e eh- ,lall'i,1um.:io,1e da cui si ern partiti. guenza , 111 ricorrere" formule cfre tr,i• zo e stima di piiì sorio Carrà e Uo- I /~ 1 ess [,m" 1 • ~ a· pillll-r<, 1 i O fil, tra no rd e sud, fra romanticismo cato, della poesia di ~[jjrike e di T,1~10 questo ,Ieriva f<>r~edall'isola· disco110 1'1111imo ,leil'artùta e lo allon• rami-i; per parte mia, gli doma,lllo che t~ <~.:ar:rit;~:: 11 ~~n;;,~;::~:;,:i: 11 1 : 11 : 1 ':~ e classici5mo. Lenau. in cu: anche il linguagizio 111e11to in c11i è ve1111toa trovarsi per 1mwr10 dallo s 1,e11<1tore".Cliietlo (lt1Cora co.~a fJCn~i dei ginvm1i: la risposta è fusfone. rc-ciproca, raram<r1te raggiun· Sotto l'altro punto cE vi.sta -- Si fa pii.i magro e pili arioso. Chi 1111 insieme di circos1a11:e. da qualche cl,e /ur1::io11e egli pe,r'(l v<>ua aver (/• e~1rcr1111mer1te breve: "Mi sono molto to in /Xl.-~s(lto. che si ri•olue iri una cn 11. quello della ricchezza umana, dt!1 cs::iminerà l'opera critica cl! Ga. a11110a quesrn parte, Rowi iruieme al- vuln fo critica in q11es10 proce~so di irueressato t1i gioi;arii, ma ora mi la- q11i~1a - 1111oua 1 ,er RoS(li - di deli· nodo di passioni - J'e~ernp!ifica. betti do~rà ,studiare questo « pas. la r1i1111ra; 1111 is<>lamenrocla forte. pri. a!Ionl(l1wme,1to. "Anche fo critica. scicmo quasi i11diffe.re ,1te ...". cata gra.:ia 11a,turale. too7 i a~chc} più ch!~t: non tan. ~~ggio ll, dovr_à vedere i! ycrc!~è ~~ <~ '::,i/,7:t't~;ec;ltt':;;~;/e o c~,7;;· ;:;::~1; 11 ; :ie.; 1 \;;:r:;:::;;e ~e i~~::r;w; Mentre parlom~ ~O:<,i andava lirtm· lri q;::sti rt,tftb-~i è co11$i;~erotr1, _m• • 1 ra 1 ' ~ te pur e )e una gio- 1 queSl::i c~e!,,Ctta-!-'e ~re~:ta c ' g11e11.:e.Nnn dobbfomo dimenticare in· q11e.~10 ;, avvenuto ,,i lar[la scola''. Poi. do fuori <l11llec,1111~,e,li tele alc1111i u,t.w. ve 1 '.t 0 " <;m 1 1 · e ari~ c~ ·"'tt";: ~mena movtmC"nt:ita e non priva. come a no, pa.rc - eJI acutezza /alfi che RO!:fli è (ll/lllrlme 11e 11110 lei dn,>,, (IWr riflett1110 qua/clic i\lflllte, CO· (/tlf/llri, mct1e11doli 1>0i ili luce C rilfi- r~ll/1(/ r, ~ c.ies SI ;f!$/Jlrfl/ r,$(1 €Il' i accu:.e, quanto il ,verner, il cui de! giudizio e'slCtico; ma dovrà f)illori più recisame111e stoccati~ SOiio me cm11birmclo 10110. Rosfli mi rfice: r1ewufoli 1'11110 11ccamoall'altro. Ora 'O· '.ricarllev~e Vlfll'(/\ ;eo~arto pe~ rar ma,;siccio contrasto fra '-ensualità rendens: anche, conto di come i;: Of(rti rapporto _ dal mondo arti<tico "f><,iwi 11fle versone che L'engono qual· 110 lutfli <lm'<mtia me. ,çei O selle iri ~~~''!i:e q,:1:~: 1 :,i,~ 11/ 11: f: 1 ::~;ec; 0 ;::~;;:, e spiritualità é for5e un.:.co, per' perchè dai primi la,·or!, abbondan. 11/{icfr,le; e r<iris.'?imi,per 11011dire ine. elle uolrn a vedere i miei quadri: 5pes- t1tll(); sono tele di me<lie clime 11$ifl1ii, e 11011 po.~$0 far a meno ,li ritrooore vio!enza, in tutta ]a letterntura te. ti e ::iJle volte qua<;i pletorici, si sisienti. sono i s11oi contatti con la ·fe .. ~o .Mrro gente ,lel popolo. ten1r10 f{l rli1;ir11erecentissi11u1met11<',11l'lle ultim<' il 10110 dell 11 /m11ino.,i1iì cl,e dominn i <!esca, e il Plalen i cui torbid; pas~ò a sagg-i sempre meno !un- ra dei critici e clei giori,abi.Mi. 'f 11 :1n 11e,111ero dei cor!ln,.ini: ebbene, fr<1 fo. •<'llima11e. Ri111011go.mbito colp:10 dr, quadri cl,e ho drw11111i, fo quella irica11• istinti a mala pena .s~dccantnrono ghj e qualche voll:i. anche 00.1 ;!\e~;~ 11 :~:;;:::.,;~o;i;,~,;d; O : 1 u:;'.~;;;; ::.:i~,/e <:;;;t:r;,:,. s~r;;''!;~ 1 :;i;i 1 ;~,,~:~:;':. ::;: 7;:,;r~;:,~r,,~~:: 1 ;: cl;~ siq,::~;t;o;i; tata e irrip<'tibile "711:: 1fe domi,igo ·• nel culto per la t( beireua come compiuti, a conferenze !n ling-ua. peno11ali11ì. !i ritrorn.~.,ero. - Perl.lflcco. ~,rei}(, eh.. quadri c'è un'llria ,111000, luci 1111ove, rmo· eh/e il ginnme/' ,,pit~oreClast,o,el Cngigal. ideaic morale li, e Lenau che portò ted~ca, tenute qL1:tsi <;emprc i.1 ,,. " ne racconto 1 1 crez I e ✓ Ya a. scopre tlire.~srrt1, so11 pro11rin uomirii come 11i colori. Sonr, i co1u11e1iwmi p,w"ig. {' rt1 la pa5Sione per la poesia P per l'n. ('iUà st raniere, e nl!a fine {tranne l,a prima c1Jsache ri•altri dopo e.~•er<' 1wi! •·. Peruo tdfom r,/lp (i;:mrP ,J, Ki,,tici ,li Ro•oi: qwt>lle cune cli muri e i;t'n~~,/ ;,~,,~~ato fuori anche ilei more, l'attrazione del null:i e ir:- qualche siudio O nota suHe !ettern. w1r111i11elf0 <tudio tli Rosoi, è la mnlc 110111i11i di certi quadri di Ro5ai, c111ei e d~ Mrfltle ,çrn,rnstflle cla fllberi, quei q1w<h-i vecchi, alc1u1i ,lei quali risalgo– !,ieme de!)a fede, fin sulle .sog- 1 ie ture scandin::ivc e su poetl tedeschi e l'oitità del mo lrworo. Penso che 1•0/1i .w111adrnti. vi1,wrn•i. bruciati ,fol grup11i tli <1lberi11i,1iin f1111::in11e di 111- 110 ai 1,rim~ ini:i della , 11 u carriern. del!a pazzia, e "'agner dai mille contemporanei, tra cui Rilke, .in. <'glisia uno rlegli llrtisti cfie /11/11110 piri. sole e vie11i di gre:::(I 1•i1,,li1à. e 111111 ce. quelle grrmdi case in 111e11a c11mp<1·U110 ,/1 qwes1i. ,lei più m,.:ia11i, è fJO\IO proprio accamo ad 11110 di quefli <!ella serie" ullima ". E' un <11rndro del 1919, e /u <fiipinto i11 11110 dei fX/esi che Rosai i11contrò cli rifomo clalla guerra. In es– so so110già co111e1w;ii,"in nuce ", dei moti11i schietwmer11e rosaia11i: ur1 muro in c11rv<1 con 1111 ca,1cello, e dietro una massa cli alberi e una casa. l colori so– no piri timidi, incerti, e la linea più. esile: ma c'è già il presentimemo dei temi futuri. Non n cwo q11'eSti<llle quadri, l'nn– .:iano e il l[ioV(ln.e, sono copitr,ti 1u10 accanto "ll'allro. Ricordo adesso quel clie Rosui d'ice1,-apoco fa s11lleesperien . ze e P111/(I coere11.:odegli sviluppi. Tra q11csti due q1mdri. 1111 ptmto di parlen– :a è 11110 d·i arrivo, c'era una storia di trenta armi; è 111wstorit1 cli esperienze a11i1 1 e, una storia. soprat111tto, che 1m 1m -en<.o ben chiaro: ques/(1 storia è do– c11me,11atanelle ce111i11aia cli tele acc11· m11lllle qui i11tonio. E in q1U'sti clue e.~tremi clella ,xm1bola si ravvisrmo. al cli là degli sdlr1ppi formali. chinrameit. te imlivid,wte, t111ellecosumti di fnr::a e di 1wir111itàcl1e, in diver•e combina• ::ioni, so110sempre pr95er11i e operanti 11e.l!apittura di Rosai. Ren.z:o TIAH

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