Fiera Letteraria - Anno III - n. 16 - 25 aprile 1948

Pagma 2 LA FIEBA LE'TTEHAHIA .:5 aprile J948 CARATTERI siete aecoltala 1101cielo e lo ,·0!01c. che b ,·oura lì1dia 111:1ritat4 vivu feli– ce e d·:1ccordo col marilo e coi p:areu– ti di lui! e xv. e Vuoi rC!!lare con noi?• 1lon11rndu· ro110 1JCr &cl1cno le donne :ilb foo• ciulla ,·(muta. colla madre, d:ii campi. • i"io. non voslio • ritipo•c, « E per chè? • • Pcrchè non ,·o-.lio! O ma· drc - chi3mnva - cc uc aodiamo? Andi:11110vin, eQ no facciamo lardi, ~ai che tlebbo dare :i ma111,6:irc ::alln 1w:• cora ! » o: Non ,•noi rimnncre con noi?» lo domamlO l'uomo. Ella 111:·n-a per dire di no. Ma lo guardò. il sorriso le morì ,ulle labbrn: ,•er,.;op;11050 tac,1ue. gli ucchi ,!olei :1hhahando l!t1I 1>etto. PIANO~ FORTE Musica nell' U. R. S.S. (C..VNTINUAl.lU.VE UAL.LA I r'AGl!'oAt msi credulo OJ)portuno parl11ro Ji C:ir• lo. giovonc e br3\'0 ~crittoro che non gundogn:n•3 un soldo. Lo Ca per dcui· gt'3rlo, un giorno che ,':u:corse che un 11uonc-tieolo ern srnto pubblic:Ho noi 1iomali che pagano. VII. ArgirO ,•unln 13 .,ua fighuolcuu. • Non ha cinque anni Cnbrielb. e non ,t.eln fo neA·uno! Senw ingonui1i . .,cn• za candore! f"urba! E lo riepostc chu diii Prudente come una grande! Scn· titc quesla! ... » dico: e al ricordo. rido ,olo. ride t:mto ! • Viene un giorno Ciu• ditt:a. la noiitra colona. Noi aqienava· tno l'arrh·o del ,uocero. Giuditta lo 4a• ptwa, e domanda con quale lreno arriva. La fiar;liuola ,ente, e chiede: - Come lo 6Upele? Chi ve lo ba deno? - - Mc lo hn eletto •,1unottc un uccel– lino, è venuto alla mia porlo, m"ha huH!!atoo me !o ha dcuo! - ri.!ponde Giudiua p('r ..cherure. - Ah. è ,1010 l'uccellino 3 dirvelo? - domanda Ca• briella, 6ngendo di credere. - Si. l'uc· collino - ripete Ciudiua. Più oitro, Ciudit13 (:i ca.iC3reun involto che ten~va tra lo braccia. - Alla faccio del ,in· dato. E che non mi tp<UJi,qu3ndo ,·iulo a noue! - dice Giuditta. allegr:1. Elln è vetthia, ha tanti figliuoli! ... Vedete iee Gabrielb coll'in1elligenu cl1e ha, oggi che i figliuoli nucono con gli occhi :iperti, poteva crederci. • Cbo ,·i può più (:ire il 1indt1co? Voi 1iete 1,p0• ea1a!... - obbietla Cnbriell:i. - No. non 1ono tpO&atn ! - Già! Co&nmi sta, te dicendo! lo lo 110!- E chi ve lo hs detto? - Mc lo ha detto lo ,tee;M>uc· cclii no che è ,·enu10 '1tanolle da voi! - ri1ponde. C'ero io presente. 6gurate– vi le riu. la bambina accorta, come ana grnnde. mi fece 1,ei;nocoJl'occhio ... Me la sono presa tra la braccia. esco pano quando la \'Cdo cosi e l'ho man· giata di baci! ... Peruatcl A quattro on• ni e otto mcii!. .. • vm. « Conoiei la ,i1nor11 Pulmiu? • do· mandò nostra madre • Clara. ragn:u.a di ciuà. « Quale? La ai~nora del giudice? Quella che si alu o meuo~iorno? • « Sl, quello. Anche da ~ignorina !li al• uva tardi, ricordo • diue nostra ma· dre. « E' gnu.o - continuò. la rapua. Fa pranzo nel letto, tenta a•pettarc il marito, e poi •i alza. Una ,·oha andai a menogiomo; era ancora nel letto. - Entra, entra - mi di.!>SC,Ancora non mi 11onome:'a u mangiarf'! IX. Cli esattori peanoraino. i creditori ven• dono all'asta, le annate, colpite dalla 1icei1à, vol&()no ol peaaio. Di uo im· memo patrimonio, non re!la ora cho poco. Ci 11.ono figliuole gr:andi in cua e neuuno le vuole. Ma non per questo ,j •compone Federico, che pur ha una pro(eaaione e potrebbe esercitarla. Se– duto ,alla p0hrona, in~ra1ta; e tutto il giomo, 1010, dnanti alb ~•cchie· n, contento, atndia lt pii belle rom· biMaioni del gioco. Vititavamo l'oa.ped3)e dciii ununalati di cancro. Ci accompat;nava un oostro cugino, medico. Cli ammalati erano co· ricali o aeduti •ul le1to. Non pn.rlaYa• no. Guardavano aolo. distratti. • Com'è che non gridano dal grando dolore che hanno?• dicemmo. « Non a,-rcb– bero nCMono che li atcoltaMC • riapo• ui il cu~ino. Xl. &ano in due le t1orelle che. l'anni· vena.rio dei morti, pi1n1evauo dinanai alla tomba delb madre. Ma qut:t;,t'a,nno la mag1;iorè spotò, e non venne. E la 10rella minore, fola, ginocchioni eulb nuda terr:1, prCAava: « O mamma, mani• ma! pcns:ate voi alle vo&lre figlie tlo· ,olate! Prc!ale 1,.er noi! E '310. voi cho Xli. Veni,•a uelle &ere dell"im·ttno pio· ,•oso il 110.siroamico cn,·alicrc ::atener– ci compasnia. Si ,edeva dnvanti :11bra· cicrc e ,i ,,cnldt1\'a 1,er alcun poco le mani. Poi r:1cco111ava le atranc av,•cn· Iure della !,Ua !,ella ,•ila, p-ien:1 Ji gio· ie e di dolori. Raccon1an1 iucs.:rn.1110 e noi, coi fomiliori auorno. pende,•amo dalle sue lalibrn. coi grandi occ:.hishnP rati li,:•i ~u di lui. XLII. Scefonina tlice Ji 311rnn::moho il Leo, pardi. cr E· un ,-ramie poeta! • arfcr ma. « A le non piace? • domaod11:111'0• mica. Ella, invece. rimpiange di non euere ,•i~mta ai •uoi 1empi. Pe«:110 ! Volentieri lo avrebbe. •pos.ito. XIV. • Perchè tenete 11uella banda nera :1m1iccica1a al portone?• ci domandò Natalina. ~,morina k:Clta di ci1ià. 11. Per luno • rispondemmo. • Lo so - ri&J)()- 1c Nat31i11:1. 1\13chi vi è morto? • , l...a oonna, la matlre di mia madre • ri· IJX>ntlcmmo. « Da 1lue unni ;o agi;iun· gemmo. « .•Jnwiapp<'io! - e•clamO la ,ignorina. alla ronu111a. EJ ancora 10- nc1c il luuo? » u l!Ì, ri ..ono dolori cho non ,;compaiono in doe anni. Vi mc– ra\'igliatc? • • E che ,,ole1e forci? Ma ,i·! I morii ,on morii. lafc.iateli a.tare! Che ci ottenete? Pen,inte alla \'ila, olla vila. alla vi1a! Dio mio, che roba! lo morrei ,1ui di noia. io morrei! Meno mule che p.3r10 pruto, che mo ne vo· do in città! Li. ,i che mi dh·erto! Ll ei che r.ista bene! Che r.i sode! Tanto! • XVI. t· ,•0111110 1111cst':rnno.come ul solito. Na1rale. l\fo nun :ibbi:11110vislo, como tlCf;li :inni fAit63li. i ra1a: r.zi giocare, nelle .tlrtulc del p:ic""e•ai c3s1elli delle nocciolo. Ciocn,•ano pure. i più po· veri. coi e.ulclli di 1hinnde. ed on nulla! XVII. Gioe11,•a11u 1111:1 ,·oh.l i ragaui del popolo ai bot1oni di o,-..~. che chiama• no • animelle». Si •trnpp3,•ano i bot· toni dai calzoni, e gioca,·:ino. E Je 111:1111me cr:mo disperale. Vi ru un r:t· g:1z"llo - e ora è uomo vttchio: e lo r:iccon1n,•a Ciu60, fo aerva, nipote di lui - che non :1ve,•o mai alcun bollo• no ~ul 8UO vestilo. E l:i ,un rnnmmo do• "ene rargli i bo11011ilii e10Ha. perc.hè non li plr:1pp3~e 1..:I gioco. XVUl. « Li mia vita è finita! Vh•ere am~ amore non è vila ! o dis11e i1 conte. « An• cor-J non siele ,·ecchio ! .., lo incorn"° ,ziummo. « Perfino j denti mi. EOn ca· duti rittpo~c: e col cli10 nbb3uÒ, Kher- 1".0~o. il labbro inreriore. a mo!lrare. Mario LA CAVA • E' in 1,-0rti-0 u11':n1one 1;iudizio– ria promos!a Jall'c~-Ji1orc Longa· uc~i conlro l'edi1oru Bom1>inni rii;u:1rd3nle i dirini di 11ubblicw ziouc dell'o))Cr.l • l:lo eceho L, libc,1à • che il llompiani audu• ,·:1 pubblic;rndll ~ul °"uo settim:1• nale Mar1eàì. • Come si ~. CoCT:JdoAlvsro ha abbandonalo la collabora.zione al Corriere 1le.llnScm. E' coniin· einl3 con 1.111 articolo di C. B31· dacci ~ull'Allea117.3della Cultun11, in cui si (:icev1mo ~pecifiche 11c· cusc :di' Ah,aro Jter la !Ua ap1>ar• tenenza al Fronte 1><>1><>lare. E' ~gui1a poi un:i lct1cru di Ah·a· ro. che pro1M>1hwa o le propri;• dimis."JiOnio una ri1ru1tax.ione Ji llaldncci. Il Corri('re ha scelto 1a primo soluzione: « Oggi final– menle J'A)v3ro t,lee!.O bi accorge delf3 incomp:11ib!ili1à della tlua po~izionc con la no,tra •· Que:.ta foccendra suona on po· 11lont1e uel manirt\!to dcll'Al· lca1iz1t della cuhura. 11r>11 è tfo&– gito agli ::ascohn1ori di un rc-– i;e,11c concerto oWArre11tina l'annum:io contenuto nel pco· gra111111:1: • I m:le:.tri Ceorges Gc.Jq;e.cco dell3 Fibrmonic3 di Hucure-1 e Berberi Albert del Gw:uulhau,,. di Liptia fi &0110 1ro,•:11incll'im1M>Uibili11idi man· lcnen.: gli iupci;ni du te1111,o m• ;mnti per l't1t1'Unlo@ln1tio110 -in· fonic:, dell'Argtntin3, non a,·cn· do ottenu10 dalle au1oritii occu· ponli dei rispeui,·i J>ae~i il per– uH.'-.eO di :illontallflni dalle loro ~odi. Cio,erebbc quindi asSai d,c il teato dcJ EUccilato maniresto. con b relativo dcploroziono, fos· 6C trasrneho per compett111zaalle autorilà occupanti (ru~c) di Lip– slll e di Bucare,t. a nome degli intellettuali italiani: anche di q-uelli che non hanno firmalo il monireisto o che, dopo di averlo finnnto. ~ ne iono pentiti. Q1m11dQ11el cors.o tlell'11/11mo fcs1i11QI 1·c11e:iano, cii 11uell'rntermin11bile /e•t1• '""' clie mise a dura ptOL'fl la co•tan:a dei frequentalOri - e per forturu.1 .si fJJ– .,ic11m che il pNJs•imo jtJrà ricondotto " pi,i rogionet•oli pro11or:io11i - /11 ,<IJ> preM:nWla l'opera di Schos1akovic/1 Lady M11rJ»è1h di Mzem.k la maggior parte de,:f•. a111ore1:oliinviati spcciaÌi dei no– -'lri qunti«linni ne parlò come di un'o– ~rt1 di 1;ropaganda sov.etiCtr, e ne tras· JC 1tl(>li1•0 per (ICCOrtilede.plora::io11i. 111 rcaltci la /t1cc<'nda era ah111rrntodie,"'f'T~a. ed i .uwi e•t11ri termini no11 erano <1 co• 11oxc11:.a dei critici dei 1111.otidiani i 11mifi sembra,10 ini:ero tr;b111t1realle co– JI" ,/elfo ,m1._~ict1 cOntempornnoo un'a11e11· :.iou" '<•mma-in e s.1'<1p11t11 c,m,p:tu:illllf ?.i; IIHllO•ticaSllperiorit«i. NC$smw propaganti, sf11.11et ca. ne•s1m flllel{J:iumento di politica or10,lonia rn Lmly ~focbe1h. tanto è 11ero cf,e. dopo 1111 inizillle bieru1io ,li rucct>.sw, lo &p(lr- 1i10 venne tolto di ciTC""ofo:ionee p"ù 11011com!Jf1rt.-ewtle ,\balte russe. Fi.t. un famoso articolo di ispirCl:ione uffi· ciosa, i111itolnto Di,ordine Musicale e pubblicalo .tllllo Prnvda il 22 gennaio 1936. a .sco.Bliare la pnmn pietra cmllro un giOl.lflllC mu.sici.tt~ di cimerete spe– ran:e q1mle Dinrètri Sc/,o•talc-OVich: i11 i/etto articolo si accusava il mne.••ro di /ormnli&mo botgheJe. di oert'brali~o. di 11wen1a10 am--enirismo: '' Dalle pri– me bauute - scrivet.'WJ il /r,glio mo.se .,. t.♦:ln - l'a•coltatore è a.,s'JTdato dn 11na valang11 di sonorir,i dis.ordinnt(! e 1.1olu- 111mente false.... li p-ido sostituisce il 1 crmto: e Je. per ca.,o. il mu.fici.sta tcn111 ECHI DI UNA POLEMICA Caro Trompeo. dt parltve un li11gm1pg11) ch,,irv e mu– ~,jca/e, c1b non dwa che JX!'" ~ b11t· :;:;,.;,~~h~;!f!n:~-~i~~'_Da toMo in un Chi ebbe la ventura ti.i a•sistere alte rr1,>f)rC$f'ntm;ioni t--ene:-iano di lody Maclic1l1 11011 ilovet1e compiere ecce:io· mdi #or=, per compremkre 11u.an1 0 pt>Cl', /&ndtite /ouuo le accuse della Pravda: a porte l'imputa:ione di /tJrmafimr, bor– ~he•e. 11rll11 quale non è pQW.bile pro· mmcfor•i 11rim11di lapere che cosa e.sai· tnmeme drbbn int"1lllt!rsi con detta fra• .se. vedue nell'upcra di Scho~takouic/1 del cerebro/ ismo ti avansuarclia o n· $C(mt11n:i del UKmerrtato trat-'aBlic, Dr• m<miw i ruta tesi di a.,"a1 prccariu /o,.,. damer1to. Molti ri/ie1,"i ,i ,nssonh avan– ;are. a ai,.:co di Lad,· Macbeth. tutti i ri/1ct-•1 1/f'l•~ibifi. mn cun fl.!S(>l1tta e.1clu· siunc tli r1uclli pros,~umi dfll .ie.vero cen. sore 1/ella Pnndn; <Jucll'nrticolo. .te non u,·e,v, nlcm1 Jond1mu•1110critico. t,,a/a,a flerò 11 cos1i1ulre im e•plicito int--ito ,, nmtnre strada. in1,'1to che Scl,ostakot-;,.h 11011ttJrdò 1J racco,liere. L'autore ddla Prinu &infonia. scriun in eiir gfo1.:onile ma sià carico rii e/0(1uenrt ,,..-Mnnum:i. l'autore tli Lady M:trbeth opera per molti tJ"petti di5Cllt1bile, ma denun:iara– te un M1ldo e pfostico temper11mento 1ea· tnde. si ritrasse M"n:O e'iltuione IU!i [(mili di un dotto e manierato accacle– mismo. bme accetto olle ,fere dirigmti; fu i11.sisnito di onori e di premi e di· t.-enne il mwicista ufficiale ddk nunvn Rus•ù,. GIORNALE tri~temente per noi. Va bene, Al• varo è &inUltro. il Corriere no. Ma :illor3, do,·e ,,a o finire la libertù e l'indi1temlonza de6li ,eriuori? Noi perui:m10. rOOc un poco ingenuamente, che un arli-ta. nelle ,ue 111anirCétazioni d~.irte. debba ~ere accettato in• dipendentemente dalla ,ua (ede politica ( ,empre che non &i ~ ,•3 della propria arte pe.- uuo di~cutibile J)ropag:indo). O'ae• in uno scrilto pokmico deU-u'timo numuro della rivista • Bcllngor "• Lui• gi Rul!M>rivolge od Ac-atonioQuacqua· rclli In serwn 1 c r.•cp:hio-rn (vedi a m, ra,e. 2, p, 245): « eia len1e que.1a volta, non vad::a a chiedere un eon,u!to nd Alfredo Schiaffini che ciii con l'editore 1111cit:1to come ~udire che lo a,-eva auolto di tutti i suoi ~propositi ». Quan,o agli t1ltri mu.sicilti ru:ni. non $1 111111Jti:i11 rii inter1.1e11ti dnlt'olto eh, flbbi,111nin/"1ito sulle riJ1pe11iue fiJJiono– mie creatrioi. e la cosa si spiega: que/1, della vecchia icuolo. cc..me Cfnr11nov ,. Mia.,Jrovski, uvn-ano giù per ,,..-oprio contu 11na$11,lficiente do•e di accadfflli– smo, 1111el.lidelle nuoi,e geno-azjonJ crebbero e /urr.,no edm nti secondo le nuoue dire/lit-e e 110n tmOersero di ri· chiami t1ll'ordine. Così si/Indo le coae in quel di Mou:o, ed e.uendo colò i mu"icisti osgetlo di. cure mn1eriali. di a_gi e di facilitmioni quali in nessun alrro pae~ i i,ompruitori O<WrebM"O "pW'dre. datò non poca sorpresa negl, U11~v:fa/i f.)S.tert.tltori Ot!Ci~oli un n11ouo violm10 richìamo, apparso mila stampa .couietica 08li ini:i del corrmte fln110. Conrro Schostalrovich, cont.rt , Prokofier. conlro Kaaaturfon e con· trr, nitri mu$ici,1ti v,nnero mo•.se oc– cu.se del 1u110 o/fini q quelle awnmte dodici tmni prima L'ff'aG M .uienturtll" La,I) Macbeth: accuse di c:erebr-a./ismo di arte per la bor&he.sin, di mwiea Jr ~tinnt11 11 ri#retli c,.1i plivilegioti. pr('• d11.v1 all'r,ppre::.ammto da parte 1lellr nlll-"'U popol,,ri. di un .letterato ingenuo • Nel fondo dell'ultimo numero di Aueonia. Lionello Fiumi at· bcca a fondo la pooEia d.i Un· garetti che « ~iala lutto una p3giru:a pe:r un tolo venio :.. ~ ,i:uono diverse poefiic, Ira cni Com~,rno di Cnrlo Gana: -~-- Ilo cominciato a scriuere que.stu po· sina con una penna che non uergat->tJ. Sono stato pre.so do un acce.sso di rab– bia /llriosa. I pe.,111ini non do1,Tebbuo frapporsi tra la pa1i~a e l'i.spirozione. Il(, cambiato subito pe11no e nnwrul· me,ue anche il foslio. Non si può CO· mi11ciare o se.rivere su 11n foglio cl,e 110n è per/euamente bianco. Chiunqlle abbia un minimo di MUSIOper la /orma non lo potrebbe. fl foglio bitrncu è uw, versinitii d,e int--ila a LJna piacevole e compiaciLJlfl violmko11e. Sono sicuro che O&ni OllaL-odell' " Orlando Furio, so " è stata ,crilla s,11 LJ1111 per3ameno intuita. QueJto del comi11c111re li scrivere &u buono: carta per/ettamen1e bianca lo con.sidero un polpt1bi/e piacere lettt:– rarfo. An.:ii uno &ei pochi piaceri della lenerolllra. Dirò di più: non è stata finora meua abb11Slat1ui in rilieoo la f,m:.ione della oorta 111 cui si ,criue nel– In 1tene.si delle opere letterarie. Non intendo lanciare una nuom mewdolo· 1ia critica ma solo Jart.i nora,e come i ~sii. i roman.:i. i poemi, i drammi. de,111nciano eddentf'mente il genere dt carta Sll cui .sono su,1i scritti. tue lo t--edo ~r e.sempio Dacclitlli ,lai cartO• /aio che ucq1U11nrisme Jj e.xlm•Stro11,;. Benedeno Cn:,ce det~ ,cric:ere 311l/o s1es• sa carta t:ialla che i fratelli Later:.a ha11n,, de!tirialo alla stam,x, e olla ,i. .stampo di 110/umi dello "fifosofi11 ,lei. lo spirito••. Mol,i &erittori ,li og,:i ~ri– vono euidentemente su carta 1·ersa1i11a. la ,,unfe nou reBse a una 11il,rn111 ,,re&• ,ione del pcnnir10. Non JKuliamo poi <k1tli scrillori che scrivon1, mi rn,,~ci delle pratiche ,rrrfficio o delle com– parse OOtJclusionali. Quf'lli non entre– r11r1110 mai nella .dori11 delltt lettuolLJrn, • • • cordo. anche, che .i giornali si· S'è mai visto un letlt'Talo pudico ? nistri non eembrnno molto pro· ::t~::imo Mai ! Ebbe11e tra gli altri di!etrt ho : 0n:!. :! ;::t::;: l~~le:~:~d:; tu eolo lo a mia volta vOC'l'Ci preg:ir te di rende, Doto ai Jcnori della • Fiera let· toraria • do,·e la polemica Ru11o•Quuc• quarclli ba trovato po1to anlcriormen· re alla tua di-rei:ione, che nè il prof. QuocquareUi oè l'editore, che è il La– ter111. hanno mai blto rit-or&o al mio parere fulla forma lellcraria o non· fom1:1, di loro opere. ;:~::e ,,:i;;~a ,:;;t:,~~~:i!,.:er:; ;::t;!: I dc,tri. M3 di ri1,icoo in ripicco. mi i-ei ~ato 10, I leuerati. è nolo, sono maestri di do\'e si \'3. o finire? Non ,speli.a r-omp,:agno. ipudorate:.;a,. Volu,wosamente e.ssi vi I agli indiperiJenii d:ir pravu di nonchè un'nHcrmuione di C. A- ~a'::: !i,:,':rt:"C::,es:.::~•i ,;"~~r!/:;!:'. I obbiettività? ~~;::nd;;n~:i i~·e:~ei :==:~ Grn7.ie ,Ml'o!pilalità o ulutj cordi:ali rlall'afT.mo tuo ALFREDO SCITTAFFINI L'l11te nuove. L'osteniata co11/essione è I • A proposito di ,sporte ehm- trattore. con 11ucce&&0, 1cmi di fo luro 11rmapiù 111t1:.:a,il loro modo I ~ • negli 11CD01bi culturali. de- :ilti"ima comple..~ilÌI•· di &p,imw,i. Sono capaci ,N rocconlar I IL MANIFESTO CR CE D SANCTIS 1,i che la loro mailre 1' ha partoriti ._ _______________________ __, I E i musiciMi /ecno otto di <-01tomi.s• .1ione. Sertei Prokofoev ,ui.s•e i11 un giornale di Mosca rii ~•~e voto alle prÌnl{I di sposarsi regolarmente, Qual– t:11/W con una lacrima, qLJalcuno con f11111r,e::u, q1mlc11no con 1111 wggf1igno. M11 ne.s~11no omelie 1111esw purlicolare che pt1ò urtare 1H,r ,.,emviu il smli• menu, filiale di chi li a.scolta o li lei• se. E' il loro modo di o.uirare l'atten• ::i1,111e. di sod,li.s/11re. la L'rrrtilir. Mn IO 110n pouo. sono pudico. Se io vi dices– si ,,ualcosa di mio nwdre o di mio pp• dre fl dei miei frntclli e sorelle poi me 11e ver1osnerei cl,wnmi a lo,o. se M1peui che lrnnno le110 1111elloche ho scritto, Non potrei 11i1i andarli n uo· vare. E se li incontraJ.si per la strada sono .sic11ro che !ar~mmo imbaraz.:.ati. Pi61u-atet-'i che siamo imbnra::.a1i degli steJsi ~Amenti che ci sono tra noi. Mio padre llnn volta era molto ad,lo– lorato per 11na faccenda cl,e gli 1 era nmlata male e 1/i cui non aveva colpa. fo ,oOrivn per l11i ma mi uergognnvo di ondar1li vicino II consolarlo. Non /111 mni b<l.cintomio podr; do q11ando Ero andato in mo11tag11ada mio no11• no e dopo LJn me1e <.irc,1 mia madre scriue til 11onno che ~,rrel,be vc111rtan rt1gsiLJ11&er-e.i col babbo e mia ,sorella Adtr cl,e è più piccola di me. Il gior– no del loro arrivo io. do solo, •li an• dai i11ccmtro per la prot-inciale che por• tat.YI alla Ma:ione. Q11andc, li vidi ve– nire su rma carro::a prtMI a nolo, mi nml"i a ,1nsco11dur. clietro un ce.spuslio. I.oro mi avevano vi!to " mi $COi,-arono di Ti a for:tJ. di richiami. lo non mi ricordo bene della co3a, mlia madre me fo raccontò do gronde e lti raccontò on• cl1e o mia mo•li; quando mi sposoi. ricordo solo un lato della urada con i srandi ce.spugli 1efra1ici vRrdi e gonfi su/ ciglio di un fosso. E niente altro. Nemmeno la incompre11sil1ile onsosciu clic 1lo11e11e1,renJermi qu11ndo li pre– s11gii ,,i,i c/ie li vidi 3u/la artro::.w che ve11ill(1 L'Cr.~ di me. mi P'}sso ricordare di me e ,r, voslio Alc,me t--ol,e mi sento bene. Capila multo bene. Q11eU11 rolta me ne andni a tutti di se!!lirsi bene. forse a molti in 11n"al1rastan.::a q con,rc (I mio dolo· ct111i1a s.r>esso.A me im•ece rartrmerate. re. M1111er 1fon:i 1111·it1en di come sono I Del re.,10 so di non c•$ e.rr mooc« di 1n11lic1J 1•i r11cco11teri, un fallo di qunn- godermi 1111e..~1i momenti di beneue,e tfu 1111ev" f/llflllro (J cinque r1nni. /i.tico. Vi con/e.f.serO un segreto, Que.,ti ,..:;:";.,..:;,:; 111 ;f"Ma::; : r:.,n,,::, 0 a:~c"";; &/ere dtri&enti per 1'01-~i'l'~.m dae que- mumemi mi spae;e11tnno L'O"Janiente. Mi 4llrJl"'11 al mo11i/uto di c,ou. De Sant4, .,te gli avet-"WJno conce.sto nel "corre,r .,emo leggero e .tolido. sic11ro di me, E.l>1odl. • 8t:re ì $/IOi errori •• di 11cco1liere con eccu sopratluttiJ iicLJrO di me. In questi Al~~;,/ A~;: 11 t; 0::,"";,d;~;~tç~ s.'"~:~ /a1JOreIn decisione miniMerinle "di ~e– mome,ul Jllldio le mif' reo:iioni ai raJr tloldli, c;am, ,1 11r011i, Dumirlo Awdlon(, w... parare l'oro dnlle scorie nel lavl)ro di purli che ho con i miei limili. La mia w,i:o A,011,-io Rwii, 1 1lodl111i,o Aro11fio .Rw:, 11n nm.siasin ••; e conclLJdet:a a,uw,s• linea di cOndoua. le mie ragioni in ~'~~"~.!:Orali=~~..,.~~,..::;t"'!· . f::Otdo ,.~,~ :iando di f'!"ff°!Ì rimeuo al la1,'0l"Q, do– quei momenii mi sembrano cosi 1,-anta&• Tr-ri,o 8 ..,.eckffl, Niru, Gl•Jt:t,~ Bcsort:.i, 0c.. po In conclu.sione dello sua ope.·a IT<rtrn l!,in$e d1e mi J/or:o di /illOl'le nella mli!• ,,,t,t: Bt1ti<,l, An1aldo Bf'UUI, Ulf1bffla Bau·,r,. da Gucrro e Pace. ~ s,crit.'t!Te un altr,, moria come una /e:ione da ripetere ri,ro,,: Bronça, Vitalio110 J1,411coti, V•rbuso lauoro tealrale, dedicato nito celebrasio• q11a,ulo rie avrò bisogno. " lu queslo ~ 0::t"·M~:,~:pc Ca~:,;:,:~~~,,:~ 0 ";; ::mt~:: ne tli 11n aviatore sorielico, Non men,, modo " mi dico " mnno viste que~,e ,tlus(lndro Ctuoll, (;wi,an11i CCJ.JJa11d•o, l'ffl"• e•plicito /11 SdtO!takot-ù:I, che tlichiarO /nccencle. C1m qr,C$tll 1<ic11re:;:a. cun crsco Crriu"'. Cwla:,o Colo1111n1l, Giullo Co11- rii r,c~llare le Sll~riori dttiiioni CO· <11testa /iducin piena di 611011 seruo ". ~:::'· ~!:'":a. C~t:.i~;:~ G ~: 10 ~~~;;; me "5Ctlff'e ma patune, ed OMicur;, Poi penJO... Se /oui sempre cosi non c,ou, i111drro Do.,cio110, Sa11dra D, Fra, Fio. che la / !ll.fl mitrliore risposto ."1Tebbe wrei quello cfie .sono ma molto di più ". """"" di FoM-Jto, A mi11to.-, Fa11/a11i, Jlorto con,istita ne:1 lavoro, un lat-'Qro OSlillfftr, Perchè, è inutile cl,e ve lo ,lico, le m\e ;;;~~;, 0 •,1,'::;,' 1~ 0 ~=:~~aPo~fl 1 1':• dr,,'°:,:~~';,,;;; e 8ioco10 dal quale "•or,ttranno nuo linee di condotta. i miei rng1oname:nti ,\l,i,la GhiJalbatì, Oria Ciauh1, GJ4idoCo• tic compo•i%ioni che lrm:emnno un MOA· 11011a,r,penn feu/orfo è passata. e mi 11rlto, l'itta,io <;""uin, CiM&fa C,a11nto, e,,.. tiero per gi11npere: nl cuore d~ popql•, r1urn 11011più ili ur111 me::a giornata. t;:,';;/;~~:',:; ;~f;!/::":;:; 0 ·,,:;:,~:;~c~t:f.-';.; ~i,; 1ico .. : ". Edl mfCtJconj altrrl1-rn11t n(J11 sono pi,i qu-elli, So,10 cume se /01· , .lfomlxU0110, Gpda,ia Ma•clli, s1ririo .\'tçro, esplicite /ecf'l"O gli altri. m11.sicisli in-- trro delNmlnali ,1011 ,la un /dice e,111i• !~ 11 ~':t,,"%~,p~:"''::::""Po';:, 10 ~;.,'t, 0 ~ll,1;:I~: ';i;i~:'\ 1 ;~:~!~°('"K:":ai~;;;i ~i::' 1 r 1 ~: libri o ma dalle passio11i pi,i wrtutate. ~;:..~::';:;t:~,:,;::;;,io 11 :it :";,!~t;,· i:: Itali" m>n .-. "'"" .~enon l'insi,nific:,m,,.. Questo mi fa ronosc~re: i,llimamente t!011d Prini. e~""' p., 1 u,,t, Alli.'ia Ro«ta, m11·ert11re tl~'l"opera Col:1!t Breu,:non . quelle persone nd/e quali ammiro 1111•:/:,~'.• ,• ... •t::li·s,~o~,, 11 ~.•",~~:,';,,•,:dll 5~ 11~0 ; 0- urin certo imput•1bile di ermrtiche astru· te le q11uli1Uclie mi mn11ca1u,. Éue de- ,.. •- ·,· • h J vo,w $e111irsi normalmente come io mi ~°;;~~,r1~;~:~~ sr;j".;-;!t 11 :,.,,~~~i:t;k 0!;d~;~~~ : ,:· 1;: 11 -fos: 1 ,~7:f. e e unme i r ett,, an• SCIIIIJin q11esti r{lf\ 1110111e11ti. ;;.:.~!,,:'r;,;:Ol~a~;a 11~;~ 11 l\'::,:~ia(i~{~c!~~l'l:.i~r/: Mt1 f,, Cfl!AI IIOII ert1 CO,•i CQnc/uStl, Giuseppe AHTOHElLI ~, c,r'"a, E.1,1(0,dio .\1'1111fxlki110. e ' 1 fine n111r-- o li appre.se che ,5cho-~u,- """""'""'""'""'"_"_"_"_"_"_"_"_"_"_"'_"_"_"_"'.,_"_"_"_"_"_"_"_"_"_"_"_"_"'_•_'"_"_"_"." _ '_"_"'_•_•_•_•_• • • a " =" "= -:_-:_-:_-:_':_':_':_':_':_':_"_':_':_':._':._':.':_':_':_':_""'----=-----===--"""=""'========= ---- - l.•ovich r.rn $lato cnstretto a dimeuws, .- dalla c nucdr a ,rei conM"n,atorio di ~lo· I l'aueggiamento com rito :,tto ad acquetare i! suo ~ad:6mo di uomo , <ca. cl,e Kac;n1urian at.1et-Y1 abbtzndu;..,,. - A p p E N O I C E O E L L A f I E R A L E J J E R A R I A ra1i:10? ;\laria ha rag-ione, esiste :n mc sin dalle or·,gini, una ri. IO lo presiden.:q del comitato dei mu- bellione 1..'0nlrOcerte combinazioni m·r11ori, quasi una tendenza mor. 3ici.s/li. e che Yiuarion Scebnlin - 11n DIARIO DI UN (15) Eppure ero riu!l;cito ne~la d:ffici!e impresa di rifarmi. uno stu. dio in quCStll c:ua stranier:"t e di trovare abbastanza lavoro per ass:curarmi la vita nrnter:ale, cosa che, per~onalmcn1c, mi è scm– p•e p."l,sa compito enorme: ma non appena tale germoglio d~ sicu– rezza è rispuntalo !:>lii ,·t-cchio tronco, subito !a malattia mi ha obbligato ad abbandonMc di nuovo tulio ciò. e a d;rigere la mia barca verso lidi incert~ e minacciosi. Che ogni mio sforzo per rivivere sia dunque dcstihalo a cozzare contl'"O la rnedc~ima cru. deità? Maria è giunw, rec:111dorn1 'la frcscheu:, cli'! mauino quale deve essere fuorj di qui, iJ confor10 della sua fode nella mia g-ua,i. gione e la ca!ma di una comprcn!'tione già :uuica e sempre viv,,: ed io ho pro\'ato il bisogno di lamentarmi, cosa che non faccio maj volentieri. Di solito, quando mi sento infcJ!ce, desidero ruggire nel!a 5ol1tudine e na.M:ondenni, mn ora sono un povero straccio e mi permetto di domandare un po' <li pieu\. Le comunicò :1 sen1:mcnto di essere incnlztlto da g-en1c ncmic:1, d~ essere un b:1111bino smarrito in un mondo di be~Lie feroci, tra pm1ra e odio, e ce,co di spiegarglielo con unit nuova ,;;cric di ricordi. Non ho mai cITeui,·amcnte 1rov:110 nella mia ç:1rriern un pro. lettore tra i maCMri, un ISOC:o ti':\ i camerati, per facilitare i miei esordi. Quando cerco quali servigi mi siano 5-tllti rcs: nl"l momento del bii;ogno, quali mani plltCrne in cui mi sono dib.1t111to. D:ll tem. po in cui i M:tristj organi;,.,;,~-.rono piccole confraternite tra i com– pag-ni più ortodo5si, s:no al momento in cui vidi i \'CCChj mae..-.1ri adottare a!fcvi, sceglier~i assistenti, è sempre la medesima scn~-..,:one di quarantena. Ricordo il mio primo concorso d'internmo, pcl qu:11e, gruie a dei calcoli ben fatti, a\'evo potuto indovin:tre l'arcromento, e preparare quindi un ouimo lavoro, i! migliore di quanti po1e: mai presentare in moltj c-oncof"IS.i; e ricordo Ja not.:i climi1rntori:1 ~olo perché ero c-:rndidato del primo anno e non :l\'CVO speciali appog-g-i. MEDICO MALATO di René Allendy R:cordo la crudeli!\ di certi csaminator·i che ci to,mcnt.1va110 sa quisquilie, e; G ... , pel qua!e bisogna,·a risolvere indovinelli i e il m:o ~iocco stupore dav:mt.j alla novit!\ del suoi scherzi che pure !lift.i i comp:lg"Oi conoscevano i e Illanchard che mi diede un voto per una r:Spo!.ta suJ corc;o dei cambi; e Carlo Richet che minncc'.ò di rim:mda,mi perché non avevo seguito il suo conso (ne :ivrei :or.c:e avuto il tempo ma1eria!e?), e mi· bocciò in malafede con una c!omanda fuod programma. Fu i! momento in cui, davanti alla prospc1t:va di ahb:-mdonarc i miei studi per la. mancrinza di mezzi matcrinli, toccai forse l'ap°l..':c del!a dispernzionc; ]a cm,:1 mi parve CO!-Ìcrudele che per più di un anno pensai per§.no al .suicidio. E pe,chè :ti liceo fui bocciato due \'Olle? Eppure ero :lbba. ~tan✓a bravo in cc,te mater:e e studiavo con tutte le mie forze. Ri,·cdo l'u!timo incidente dcli:\ S:Jr,"rCtta, che avevo fumato pri. ma ancora dì entrare in scuola, l'accanimento dell':lS~isteOle me. liccio, e la mia collera finale. L"l pili grnn parte dei miei compaj?"ni di liceo non ebbero mai per:pezic cosi dolorose; e in fondo io non ero peggiore di loro. :\laria trov:i strano questo conca1enamento di di!.gra?.ic di cui non le ;ivevo ancora parlato, e si domanda che cos.-. pot~sc pro. vocado. e che CO!'ta in me favori~e tali circostllnZC. I.a sua cu. rio--ith ;_. c,·iclen1emente logica; io ero giunto ncj mi\:i raz:oc:ni di malato ad accus:tl'"C un:camcntc un dcsi'no esteriore, ma. come lei, so 1roppo bene eh<' cia~un ;wvenimento è attirato e prepa– r:110 daJ!a nm,tra atti1uclinc più profonda. Evidentemente, invee-e di abbandonare i concor1;i, avrei potuto aooeu:ire la regola del gioco, di c:,..'-C"rc loè eliminato l:1 prima volt:\ come e-li anzianj mj ave. ,·ano :in·ertito: cosl avrei potuto acquii;1are d;I !Ìbr :l.io il librelto -.ulle dodiei domande dc! proL Gariel. chi~ gli !.tudcnti ben cono. -.cevano. Perchè non me ne ero informalo prima dell'esame? Pc,. c-ht• llt)n mentii a Carlo R:chet circa la mia prCS('n;,a :li suoi corsi? Pcrch(· volli :-.p:egargli che non :t,"t"vo ~•vu10 il tempo materiale di :1c;:-.i.;1ervi? Perchè non assun5j dav:mti :l1i'a,._i,1ent(' di colore ~ 0 ~:~~~:: 1 ;;c:i~''.~vi~;'.':,/ 1 6~:~,;~";:,:'.c:n 1 7,:1im;~,'.\:n:~:~r:';,';:: ~: :~:;i::~~::; 1 :i! r '::t·f; ~:, mj scmbrn d: c~sere ~gnato da un dc 11 tino insigne: vedere la ~- del co,IM!'Ti:atnrio dt Mosca. Di fronte litudine addens.-.ré-i .111orno a me quan<lo 1:i c:orte m'.1prcc:pit:1 net'.:i a tali 11oti:.ie. e P'-" tern,to conto del prova, è una seno;llzione che ben cono!'tCO e quasi amo per po. do1·111u$Cllru, imputabil,- (Jlla ,,..-Ot--enien· terne dominare la paura. Ho in me jncr<.·d:b:li po!-Sibilità di odo ::n nmerica1111 ili rs.1e l' o~sen.'O.lore e di rabbia, di un odio c.he può tr:isportarmi fuoriJ di me, farmi nccirle111ale &1 riprolpella un interrogati· dimenticare i miei inlCrCs!'ti piì1 immediati; indurmi a un:t specie 1'": ma clic w.sa si 1·11vl~ d11i musici,,,i di estasi .c:irni,leai più bei momenti dell'amore; ma non ho altret- in /f11•Jfo? Ammetlianw _rmreche ,1 (luel· tanta facoltft cli esprimerlo dire1tamente. Non mi ~no lasc:ato /e 4,,re diril{e:nti n"n l)lld11rw a Jenio 1 . tentntiui ardili. fe e.&Pll!rie11:e ro./finntc, vmccrc dall'!rn che una o due volte nella v:ia. Una vollll, parti- forte cosicltnn «nncol,,re: ma n partt' Colarmente, ebbi la sen.c:a7.Ìone m~r:1v:gli~a di llO"'el'r:'lre per i! il /nito che ~imili ctrrnllerittiche renne.- collo una persona che m; ~wevll irritato e di gettarl:t giù per una r(J ri~o11trn1e in Lady Macbeth. che nP "ìellla come una pallot1ol:1 di cart:t, ~cnz:i coscienza nè del 6 u 0 era oOntto pritia. non avevano /orse , pe.c:ò nè de\10 sforzo che mi erit d'uopo comp·ere. I guerrieri scan- m1uir,sti so1,-iel'ici adow,, 0 ,m atle/lgia• dinavi chiamavano .. Bc~ks II coloro che per\'eniv:1no a ta!e Malo m~nto contrt1ddi•ti11u, tlr,l com1111 dcnn- ~li fur~re sovrum;uu> e; in conscguen;, .. a <~ivcntavano invuJncrab'.li. minr,torc tli 11n cle110 ed elaborato ac, n mc,. la collera sfuma gener:ilmcn1c tn fr-eua. Cerio avviene :~,:~~;;;:;,,? àalfo .,bioditn (MiOMmia ncl!: 1 mia n;1Lura UIHI !,:peci<• di cor10 c·rC""uito, ~i forma una sor. ,::-ente cli squi!ibrio. Ee:itle11temen1e nemme11n que.sto o.tte~- 11 prof. R ... ritiene che le preoccup.,zionj morali abbiano a'.J. giamcn,o è OBBi !liti vadito in R1mia: mt:ntato il mio C'"olc~1crolo sino a pro,,oc:are la crisi attu:1\e. G;a. !is;~e ':': 0 ;:,r:~:t:;':: a}./::::ZCC:!:i:~;;~ <'om_o D ... p:lr)a di ps:cogenC!.i. Ch'io for~ debba nmma!armi trnwune,110 materiale 1 tc ctii sono /nt-'O• og-n, qui-iJvo\ta c'è in 111(•Lroppa rivolta e troppa impotenza, quasi riti? Pare cl,e .ti irui•ra per 1111 più lar- \'l_mc <'onset:rucn:-a fisiC"a di una 1en1;ionc mora1e che altrimenti ,o impif'f!.O tlt>lle mcfodie popofori. d 1 m m 0 1 _< 1 __ 0 1 nc~.lurrehbe a un clelirio di furore mriniaco O di angoscia c11i la Ru.ssiia è ricchi~Jima: più eh , .. all'Mcidcntali.:z11to C;ailcm:k1; - epJ,ti Durante l'ultima guerr.1, e prima c-he i ~!'t tedesch) mi rcn. re 101110si fece per so,tenerne il cara, desM!rO 1uherrolO'-O a11r:l\-Cr'-O un pr()('"c'-<:Qc1u;~i tifo,bac;llllre, non ::~ 0 r;:;~;c;e::::,t':\:,::;;•:;~ 1 ~ :: :l\"C\'O fo,..,e accumulatt, rnncorj e delusioni? Se non ho serb:tto cMo Cr 111, 11 n (w.i, Cimiuc-. 11 Muw>r nel'a '";_:i memoria t·o~ricnte un 'emo;,ione particolare al ricordo dei i,:ski. a Rim$ki- Kor$•1kor11. a Bormlin. ?ra~dcll'. um.ani ~ar~;. nel fango, dei c:'l<faveri jn putrcfozione tni Ma lfl fecwuli,ù fii 111111 1i111ilr ,liretti• 1 filt dei rc11cola11, dei comp.'l_gnj riportnti :i pezzi deniro telj di ''n 111,p11rp ,u•ni dubbill. e tti <i può con l~da.' clc·lle membra rouc. de!le Le-.tc:-'-paC""C-atecomi: noci, della trc1pporre ,,,,·,itm, tlo11wml11: fo 11m.sica mia_ un_n~ens:l ?"l?"O~cia nt'll'err:-1re p-.:r i campi di bnttagl':1, qu:in. a s/omlo e111ofonìco. rtt11111 ni ,mai mn3• <lo 1 1 m1e1 v~nt1qurittro anni asp:,avano a una v:ta, a un:-. libertà ~imi Jn.,tipi ,la Str111111•ki. 11nn h,, forsr 11 1111 ~,pans_ipnc che non mi erano ancora pcrmc<:.se: dov'è a:-1: C"om1,iu,o il proprio ciclo? E fu S1ra d:11~ I cmo;,.ione normale? Qual<' tra<.,formazione SOlll:\lica !a net1. " 111~ki .~,r~.'lo <ul nrvenire l'esigen:,, lr:llanò e fi,;sò n1..'i miei umori? ;,:~:'.'':;;r::,u~:tr~I ,;~~;~ t! No'"~- si tli· (c,:ONnNi1 AL FROSSIJfO NUMeR.O) Guido PIAMOMTE

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