Fiera Letteraria - Anno III - n. 7 - 20 febbraio 1948
LAFIERA LETTERAR RO.ll.l 20 Febbrnio 19!8 Dirnione, r•,la:ion• e amminiJtra:ione: * SETTIMANALE DELLE LETTERE, DELLE ARTI E DELLE SCIENZE * .Auuo 111 - ~u1111:ro Una copia arretrata L. 60 Via dei Corridori, 20-22 • Tel. S64.089 Sped. io abboo,meoto po1talc (Gruppo TT) Sommarlo: Henry Furst : Pirandello e gli anglosassoni - Bartolo Pento : Poeti nuooi nella scuola .,,cchia - Réné Allendy: li medico malato (j) Enrico Falqui : Laboratorio - R. M. Rilke : Singolare eoento - Alberto Savinio : " 1'orre ,, Percy Ekstein : Scrittori tedeschi < < < < < < < < < t ( < < < e E < < < < < 4 < < L. 40 1 d' oggi, - Carlo Còccioli : I fratelli Cuccali di Palazze,chi - Car!o De Roberto : Il tema del nostro tempo di Ortega Y Gasset - Muzio Mazzocchi : Un libertino del '900 - Giambattista Vicari : Lettera a .'lfr. Sillen - Corrado Pavolini e Toti Scialoja : Di,cussioni ,ul balletto - Enrico Fulchignoni: Scienza e nuooo linguagl!,iO - Aldo Lipson : Meridiano di Londra - Luigi Hartolini: De Felire a Zurigo - Cronache d'Arte, Cinema, Musica, Radio e Teatro, a ct.ra di : A. Ciarrocchi, G. Dorfles, G. Prosperi, G. Graziosi, T. Vasile, ecc. ◄ ' ' ( ( ' ( ( ( ' ' ' ' ' ' ' ( ' ' ' ' ' ( ◄ ' ( I <f f Si pubblica il venerdì u est o numero ..... • EDIZIONI DELLA BUSSOLA • ' ' ' ( ' ( ( ( ~~ ..... ( ( ' ' ( ( ( ' ' ( ·- PIRAND[llO [ Gli ANGlOSASSONI Nel tornare a Roma do1>0quasi dieci anni, nel ri\'eclere tanti cari ;1miC'i m:racolosamente conservati durante la bufora (le Camcne han. no protetto i loro (edeli fra tante i,,tragi), il più grande \"UOtoche ho i,,1.•nti10 ru quello lasrimo da Piran. dello. «Che buuino uova e cavoli : pur. ·hé restino in teatro "· gli ha dato il senso del suo nulla, e con c:ò a forza di esprimere la 6Ua sofferenza. I « Sci Personag– gi II non pongono solutnto, o so– prattutto, un 1>roblema estetico e tecnico. Essi sono sei anime che errano con la spernnza di ~c;'iere comprese. Togliete la 1>ersona in– termediari:.i dell'artista, del poeta. c:ò che conta è il fatto r-he nec;. suno può comprendere m~li nessu– no, perchè nessuno può conoscert: mai nessuno, se non il suo poeta, il suo poietes, il suo fattore. 1 « Sei personaggi oJ nel terribile vuoto :-~~t~i • '~:•;d;~nuct;o,:~~mpe;:~. i~ I INTERVISTA CON R.W RI G HT l·rancescn, invocano con forza ir- resistibile l'idea, l'inevital>ile ipo- rc=-================ tesi, d'un elemento in cui tutti gli insolubi si risoh 1 ano, e gli incom. I prensib:li trovino comprensione. L'E'l,hnCo IV è la condanna della l vita moderna, dell'attività come fi. ne a se stessn, degli iCleali trion– fant", è la ribellione dcl('uomo mo– derno u crocefisso u, come disse con nobile metafora il Byron, so– pra una croce d'oro. Incatenato a un gioco c:he ha del tutto cessato di • essere per lui illusione, l'uomo del nostro tempo riconosce nell'opera cli Pirandello una fuga ,·erso una altrn realtà, una realtà irreale sol– tanto per c..:hinon vi creda. Henry FUAST L'autore di • Ragazzo ne g r o , è mulatto, non prova il menomo interesse per la nostra situazione politica, apprezza l'umanesimo ma preferisce l'industrialismo Quale ultima biuuria (i,,i pOlrCb– be quas: dire) Pirandello aveva vo– luto sromparire in un momento in cui la • prima pagina » dei gioi na. li era tutta presa <l.t ben altre no– tizie, da una ben di\en,n s~ompar. -.a dal tirmamcnLO tCrreF-ire. Giusw e belliss·mo L-Ontra~to.. n \Vhen half-gocls go, tht: great gods co– me 11. Quel che p:ù mi colpì, nella do. torosa sorpresa per la ~ua morte, fu Ja sua eta : aveva quasi sennnrn anni. Era nato nell'anno di Mema– na, ai tempi di Ricasoli, di Rat. tazzi e di Menabrea. L'uomo che forse più di qualsiasi altro ha espresso la ment;1lità del dopoguer. ra: lo 6<:etticismo, l';1mareu;1 1 la di!<opera:zione no~trn, di noi che ,wc. ,·amo ,·ent'anni nel 1914, che ci af. ciaumo alla vita mentre i ~emi– dei se n 'an.cl: wano. l..ui che era scon<k>ciuto quando la it Cena deJ. E mi piace anche rammenwrc che vi fu allora a Roma un poeta nglese, Edoardo Storcr, poeta mi– nore si ma indubbiamente bacimo talle Mu.sc (durame la guerra del 'q la sua Danae venne rappre~cn. tata nella villa di Compton )lnc. '<enzie a C:1pri) il quale, ,;;tanco dal– l'aver tra.dotto, per lauto compen– ...o, i due noio::.i volumi delle me– morie gioliu=ane, volle tradurre una cosa che piacesse a lui ed eb. be la fortunarn idea di scef?'Iere i " Sei Personaggi » e di lanciarli in \merica, con l'aiuto di Arthur Li– vingston che fondò il " Pirandello's Theatre 11. lìano quc~to che non è mai stato reso noto, credo, e per il naturale andare delle cose, e so– pratutto per il carattere modesto dello Storcr stesso. Ora tanto lui quanto Livingston :.000 morti en– trambi, attendendo invano la fine della terribilt: guerra che impediva loro di rivedere l'ador:tta Italia. Chi.ss:\ se le bombe risparmiarono la piccola casetta di p:<ara che Sto. rer si costrul con le sue economie a Civitavecchia? POETI NUOVI le Beffe II riempiva le plaLee; se Perchè le oi>ere del g·,ovanc 1,.,. fosse morto all'età di Shakespc:1.re , all'età di ~apoleone, :.arebbc fors~ randello piacquero tanto in Ameri. r:ma~to una figura qua:si di terzo ca, nello 6tesso paese in cui quelle ordine nt.:lla letteratura italiana. ,lei vecrhiri Pi:1pini t!ovenino poclti All'mero ave\·ano cominciato anni dopo ottenere un successo CO· ad apprezzarlo prima. Ricciotto si Hrepitoso? Ma per una ragione semplicissima: non ebbero lo stes. ;····O!lf<-•*-• f i. m popa. i i Slogolnre evento i • 4' R. 11. RIL<I i ' ! 1 '~;" =•' francese d'oggi i i ,11 J. ,. S,Ul'H * nella scuola vecchia Un Intelligente professore di liceo ci racconta con sin– cera e commossa parola, eome i suoi aluuui h_auno accolto, nttrarerso Saba, Qonsimodo, 8ovoul e Vulerl, la " rlrelazione,, della Urica contemporanea L'e.-perienw della quale ,·oa:lio J')3r· lare è eontenula enlro i limiti dell'ul– timo anno .colaatico cd è tu1t11 ruc– chiu.&a (ra le mun di un liceo Ji pro• ,•ineia. Un piccolo, modesto liceo 1cien- 1ifico. Di tulio il rimanente, degli al– ti-i licei, delle tcuo1e delle 1randi cit• là, non 10 nulla. Il mio rtl0co1110 ri• marri cittoicr1Uo alla poeaia, pere.bit dai rapporti fn ~ e Li M:uola (ac.i· le riuscirà dedlM'TC il resto: l'iuaicmo cioè dei rapporti (ra ,•ila e 5euob 1 fra in.egnanli o alunni. Vor:ri es.sere que– ata. per cosi dire. la relazione ,,uhbli• ca di come tia entrala la poe~ia con· temporanea nelle aule di un qual,iui liceo d'un cen\ro minore. E In cronl'I• ca, che ,10lo la cronaca voglio fare, è ques11. Tre sono nel mio liceo i professori di lettere: il prt'6idt, che dice di cue• re in rcluionc epistolare con Mon• tale e d'•,·er tenuta, olcuni anni fa, la critica lct1c.r3ria nrlla terui pugina di un quolidiano che V slampava a Ro• ma (con lui una volla ai è parblo di Saba, di Ciotti, di De Libero e di al, lri); e due profel!oori Aio,•ani, tornali alla -'Cuoio dopt> la lun,1(3 interruzit.1• ne della 1;uf..-rrn con uru nUO\'ll 1erie– tà umana, con un inliòipCU3t0 arricchi• mento interiore, 1talu.rito dall'angoscia di quc11i anni. Ambedue. dopo l'otto eeuernbre, militarono rwll'escrcitQ del aud: una di e"li. nel Gruppo d1 c:Onl• t>Jtliru Ul(• tJ 1-·r111li 11,, E 1fo niohi anni li poui<.-de amore della pO~Jia udiema. Talle le volte che ,i presentò l'oeca• 6iono nt,.ì cercano d'inscrirbt nel pie– colo mondo dellu seuola. di occcnòcre a lrani, con bagliori di vita d·oggi che si si:ii folla riccbczz:1 lirica, la codifica• ta compollozza dcli., poeecia del p:iua• to. E ali occhi deMli alunni - o di quelli fra cui che non ,ono iruemibi• li allu poesi.1 - riarvcro rl!chiarar,i di una lumino,ilà nuo""· (Tutto ciò, nel 11undro ampio della cultura con1em1,o· ranea: di cui i due profcuori cercaro– no di dare in ogni momento il sento, commisuranda instanc3bilmenle ad c15a ogni nspeuo delfa cultura del paua10). Si adoprarono perchè il loro Hceo partecipasse nl concono per etudenli liccal.i indeno d31la Fiera Wuerario; (CONTJNV.A 1N Il PAGJ.V,,t) Wright e colloquio con l'ettore John Kitzmiller Riclinrd Wrigh1 è dùiinoolm, cordia-1 ai paesi indu.strtlll1::a1i. Su q11eJ10p1m• una co,uinucuiu11e? Una diOrrerua. una le e pa:ierue. E' appentJ bruno e ha to si mO$tra alla mia domanda ~e si contrappo,i::ione, contraili a.iol~nti, uno 1,, .J311anlo dvo • intelN~tmte. Abit1ml- ,Iebba .seguire l'&cmpio dcll'AmeriCll. nuurn genern~io11e. Sori /il(li milium11, mente aobrio e controlla,is.simo nei 1e- alquanto perp/eSJO e risponde con ,/i. JO,r figi, c/1e fottano, c<1nlinua /ran• ,,i, la son nt1tht1 vivm:i"tà ci ,i rivela ,involwra m,, 11n poco ambigunnu•nte. a,m,nte ridt!ndo, e mi avvedo d•lla solttmlo nelfo mobilità <leali occhi, in l.'i11d1utriaNsmo tvricc/1isce impovui• g3fl'e, ma il /att(J è che rerr1mente non qualche ges10 .scattoJo, nella fluidità del- ,ce, ma è 11na re(lltà flt111ale. eia cui riesco bene o cona.incermi che anche lu parula. Visoroso e ben pirlntato, non non si pruc.inde, 11011 ci è più dato ,!i lo :io Tom non Jusse, con luua la sua dimo11ra i SllOi trenmnove anni. Non Ji via.~re 111 un paradiso ff statico». trop- A. G. riscnle trOpPo di e.uerc ,wetlioto e c1r- po .Jlatico in qu~IO mondo ultradillomi- (CONT /fi.TA IN li. P.ACINA) c11ito da 1iornalisti e /otoimfo, a rea• co, quel po;odbo che la noJtra cia,'110 e ============ gisce 1olta11t'.I<1l•Mpelto che lo ~i ~ la ""stra urte ci han coltit:ato ~ manteni .. slia in1erros<1reJulle questioni iociali e 10 nei secoli. Un paradiso c/1e lo allroe p()/i1i.che, e lo respinge ma che iri ,o,1an:o do• Lo assic,iro ,u. q1t~to p1111to e lui da i.Tebbe 1ubordinarsi, s.enm pregiudi• parie 1ua .,:1 n.iretta a dichitirarmi di zio della liberti, indai;itluale, nl tlomi• non proL-are il mennm" interesse pt!f' nio o almeno al conirollo delle mac– la no.stra situazione poli1ica. D'altro /11. chine. /,e 1uerre non ri.soluono n11lla, 10, anche in Europa. in Italia (W,ìsht mn '1 mondo combin. è giunto in rolo da Parigi e non ha vi.sto oltre città /1alinne) è ,empre il problema della 11im collettiLYI quello ,ul quale ~ali /iua la propria aucn~ione. la popnlazione del mondo è raddop· piara, e l'Europa. eccc:-ion /oua per lo R11.&ia e per la Cermw1ici. ricuYJ tl"iri• clu.,1rializz.arJi, come l,a /auo l'Amui– r.11; il Wright intende le ra1ioni di ta· le rilu1tan:a e le rai:vi$0, in fondo. 11ello splendore delta nostra civiltà 11- mnniiticn che ei pone se11:n nOJtra col– po in uno stfllo d\n/erioriti, di fronte BUSSOLA LeMuse e il pane Dirci che 011i è qua,i imponib./e e..t sere ar11s11. "fare" l'art, ;a ••im/ial, di questi gwrn,, t<>ca,r• ,icurame,ue la 1rC1ged10 quu1u11ano. • t ."'"'""''""' ! i Problemi del balletto ; so successo, ebbero due succes.si di.. versi, diversissimi. l.a Vita di Cri. sto piacque a un gruppo di lettori, il Teatro di Pirandello piacque a tutte le pCrSOnc cui non piacque il Teatro di Papini. L'umanità è sem– pre pronta a dividersi in due par. ti, l'abbiamo vista dividersi tante volte durante gli ultimi quaranta anni, e specialmente nella settima– na in cui mori PirandCl10 1 e ho sempre notato che le lunghe barbe sono da urla parte, e le per.sonc di spirito dall'altra. Ed è inutile cli. scutere tra i due campi, sarebbe co– me ,·oler pesare un pallone gonfia– to M>prauna bilancia, non c'è pun. to di contatto possibile. Del resto ta Per il Wriglu il mo'!do non è che lu rnppresentn:.1011e delle lo11e 1m1t1tte, e l'ufficio dello ,crittore è di ntrarl~ e resismule /edelmeutei l'indii,-.duu in nlrre parole è lo .s~t1atore di evenJi eh~ non dipendo,io da lui e tuttauia esisono ti ,uo intera.en.to . Una .solo cerre:.:o può aver.si e cioè c.he il mondo si mu/or– ma, a, auualment• rivolu:.ionario. non meno de!l'indiuiduo c.he nella &ua vita fHUcorre tulta una i;ic,,nda di tra&for• mru:ioni • di rivolu:ioni. e:, domando a qu&to punto cosa pen&i del Cotto• licuimo. Ilo detto tullO, mi ri,ponde ===================================== ridentlo, quando ho detto che è ita– liano. Ma eh, à puru, 01/li? Il pac r, ,i trOLa rn una th quelle /~i di cra11 ,n cui la ma,sio,a,aa /,a ra,siunlu come n<>,1 ma, 11 dua11u ma1er1a.c. E 111 uo• mini dcdi.t alte vane arti ,u,w ua qua1li cui p1U t'1nd11e,uu ,mnacc,a e duanua. Parlo di. cuforo che Janrw o w1w.1no far• clcll'arte, cfoi sùtta,uo dafo leue– ratura. deJlo pittura, della mu 1co. In ve,i1à, o,a1, ah artul& " accunaano a /OJ"e bbi alue c~, qu11ndo pvu1,1no r11,1wnserle: &erlll1,1ri che scrou,10 la pmpuganda e.e11urale, pllt1Jrt che detu. canu la giurnata a, Cllrlc/1011, aelle ca.se c111ematvgra/iche, mwr,ici~,,... Dee,ono pur v,uere: e ne+suno, se non aia un ~c:eto o u!! p«.::o u un miciardorw, può de.1icare. p,,i d, meu'ora qutJ11,t4atw. al– la prop/\a arie. Oue.s,a è la t:iolut.:o più mumana che una JOCietà po,~ e,erci• tare iull'ind1udu11, L.e svpra/Ja:.it,n, ul– l'11ue.11ge,i:a i11cufouo ben puì prt.,/on• damenle che 110n le altre c1v1ch~ cru• dtltà. traduttrice, per dim06trarsi parte- c:pe della pro\lcrbiale fedeltà dei traduttori, omise la famo~a pre. ' ,Il TOl'I SCIALOJA ' • t n ghiera, togliendo al libro ogni ca. ratteristica prettamente cattolica. Il ··--•-->><<-<-><<-■ - --1(·7 111111•------~- . Canudo scrisSe nel Mercure: • lo Papini :weva sbagliato porta, ecco segnalo un nuovo volume di nove!. tutto. I protestanii stanno, coi pie. le Ronia,iti brc11i, del signor Lu. di ben piantati in terra, sono sicu. ( I due linoleum di Mac– ciano 7•1ccol'., il quale, cot signor rissimi che questa terra che si sen• cari, che pubblichUJmo :\lfrcu1.1 1 anzini, che io amo mol- tono sotto i piedi ha una imporrnn- inqueJtonumero,fan,io to, e col ~ignor Luigi Pirandello, za unica ed esclusiva. Canterbury parte Jellaraccolta,cdi– che io non amo affatto, è uno dei è fondata sul prammatismo. « I no- ta dal libraio romano migliori e ,·eramente imp0rtan1; stri sacramenti operano, i no~tri Roueui col titolo di narratori dtll'ltalia odierna "· Ma matri~oni sono felici, i nostri bat. ,, li ,uperfluo illu,trato,. quanti la p<:nsarono come il Canu- ~ezzau no_n peceano n. ~uai a d r_e Il fcucicolo e11Ce con do? Anche in 1lia credo che sia. 11contrario, tutta la Chiesa angli- quella .. /tutiftcation du no stati pochiss:mi. All'estero c'era cana cro!lerebbe. tirage.,: Tutti i perJo– un suo fervente nmm.ratore, e non (Ora la mentalità cattolica, cioè so se sia noto in Italia : il vi~ccn- il vero cri!<>tianesimo 1 è esattamente te Melchiorre de la Vo~Uè (ahimè! il contrar:o i è basato non sull'or– im~he lui è quas! dimenticato ora-_ goglio intellettuale, ma sulla umil• ma,, con Zuccoli e Canudo: cosi tà. « E' alto come il cielo: cl1e– pres~ la ~u~gi_ne mangia la fama posso dire? E' profondo come J';n. na,csi e i nomi conte– nuti n,.f preumte foJCi• colo tono immagin,,ri, e pertnnto ogni ,orni- I glfrm:a con per,one o nomi reC1li j} da comi• degli uom1111),1I quale. fori)(: nella fcnlo: che posso sapere? n. Quc. derar&i p11ramente nc– Re-;,ue dcs De.11x ,\fonùts, fcc.e un sto è il cattoJ:cesimo). cidentale. le illuura• l~ngo ed _entu~ias~ico articolo sul- Ed C('COJa ragione perchè Pi. ~io11I .wno ,rote di&e- 1autore d1 -. ~latt..ia Pascal •· r~1,dello è p'aC:u1o wpr:l1tut10 .,; gncrt.e e foc;,e in lino- Poi \'Cnne la guerra, che sepi.r.1- pubblici dei paei;i protestanti : nel le.um da per,onn clu? I Il iutte le recens·oni del tempo d. l'America del Nord, nella Sc;rndi– prima. E quando il fomo ~i dile- navia. Essi trO\lano in ·lui un anti– guò, si vide che i Jetiori di D'An- doto all'ottim:smo compiuto e pie– desirl1tra mo11t1•11ertil'in– cogniu,. Si j} provve,luio alfa Jlompo di una JJH'J• nun.i:io .,i erano nove volte decima. no di sicumera, contro l'efficiency, ciale edi~ioneper t1ma– li, e i lettori di Sem Bcnell'. si P.rn . contro lo liigli standard o/ living, tori, limituta 1, 89 co- pie in ottavo, con io• a."Ole acquerelWu.n11me– rate • firmate dall' au- 110 ritirati, come i fuggitivi in ccr• la safetr /irst, il po!:tit:vi~mo !>OCiO– te antiche pitture del J);\uvio, sul- logico. Non vogl:o naturalmente di. le più alte colline dell'Abruzzo e i11 re nemmeno per un momento che certi remoti pal!"'oellidcll'Appenni- Pirandello si sia preoccupato in mo- toreJ. no, e gli italiani che erano tornati cto particolare, consciamente o in- dalla trincea. si bauevano intorno consciamente, di problemi religiosi, alle commedie 1ri!:tti di Luigi Pi. dour:nali O soprannaturali. Ma egli randello. Dicono che la prima dei avt.'va un S4:nso perfotto di quello "'Sei Pen,onaggi • s'.a !,Lata un fia. !>t.atombero dell'uomo sull:1 terra, ~o i una banaglia, in teatro, non che hanno avuto soltanto, dopo Lu. e, mai un fìa~co, e;:3attamcn1e come cre-,do, gli scrittori cristiani e cat. in critiC.t una pepata ~troncatura tolici, e tra i cattolici moderni qua. ha un valore di propaganda assai si soltanto i giansenisti. Anche a maggiore di un par.::iale ~offietto. fui Dio ha parlato dal! 'uragano, e ·- ••' /'/Il,,_, .,,.,, ,____ , w. p ,,11.l:~'':;'~:7i 11 ,IO.. , ,.., • - Picasso, chi era costui? Cli ponfo allora un'altra domandll, certamente per lui pi1ì impc,;r1a1i1,'(J e imbarcu:antei qu11le da il senso. cioè, del Vecchio 'lestamento. E' poesia, è ammonimento; non è materia di .storia. ncm è materia di /de, è un drttmmn che 1>0 interpretalo clasli uomini. è 1,1J• lido nella mi.Jura in cui 01ni religione è 1'0lida, nella misurB i,t cui 11e,11a realiz:ota. ca/(lla nt!lla realtà a11uale della con11ii:em:a umtma: una (ilo.sofia d,ammatico, insomma e,, se Ji vuQle, u,1 dramma fìloro.(ico. Ma la ,ioriltl cle• gli uomini altro ,iq,. è, altru uon può es&ere. che la proares.sii:a (lttua:11mp 11 ,ecolari::o.:ione di una ra,ltà 111 cm Dio è simbolo t lo reli~icme è 11/lego– ria. La re'isione c•>me fede f! •111 mo1fo di .sentire e come wle è reale ,oltantn 11elt'tn/,m:ia e. come l"in/11m:ia, muore •• 11011 si cambi,1 in nmturitù. Q11i i11ten--iene tulll ,-entile siornal1- ,ta 11./f!deie. cha. mi è Matn compt15n 1 1 tl'inlervi'fta. e gli cliiecle un poco allnr– mala (poiclii, il Wrigl11 /io t,Jédica10 molte ,le/le sue pn1,\F1e olla rievQC(l:fo• 11e clello propria in/a11.;:ifl)se non wi per auu11111m 1m male cli uccidere in noi troppa parte deliu nostM /rmcìu1, lc::a. Wrish1 rhpo11de 1111 pÒ 11ii:ace• mcr1:e c!1e dobbiamo pur crescere e ,i(m po&Si<,m'.I rim.scirar11 i morii. e 010, come la 11 ,stru i11Jm1:1a. 11111ore r,l soproggi1111ge·e tlcll'r1<lalcsc11n:a.muo· re come 1en1imcnto e come Jet/e. 11u11 come rew'tù umt·enule. /o inwnto ~mo ,wn &en:a malin• cn11fo " ,,,. mc.mir> che ,e,:ge Dio e .si so&tillliM:r r,l monti-O clic 1'8 erti &urrct– tO i e pemo al numero d,\ ,ccol, c/1e. cw1tt1 q11ell'in/m1:fo e qudfo Ju11d111lag,, •ine. ma tli 4/UCSlò 11011 /11cci1» parolti, l1Jr1epcrchì.• 11 m tH' 1 eàr, l"utilhi. Gli l1111tmtlo i11ve,.e. ,!elfo IJIHHIIOII<! 1le1 11e– !lri nw. f1Qiclii: in 1>0rtrpre,,e,lo lo ,uu rispo&ta. lo i11cìuco a parlame i11 refo– :ioue 11I suo primo l1brt,: • I figi, dello :10 'I 11111 »· /M1111w11em11rn1e ri,•a..,.JCU ,,uelle. ,111re ~e,11ime11lflli e 11111dle tr111- reole, e /orae 1woa. -oca11dolo.mc • u,1:0 ~•('jlerlo, gli cliie1l0 se ho co11cevito e i,ueJI) 'l"el libro come 1111a ('()11ti,u111- :.t"·me tl•ll'aliru. clC1.uicu. 1 ,i~•111c: Ma lo vcl\tà è cl,e sii ar1i&ti, os,i, non puuono a.ivere (&e m,>n s1 c,datta• no a sbarcare nllrimenti il lur.ario). Quando gli amici dell'Unità (v. il Cu– z:ettino cuhur:alo dell'altro ieri) al/erma• no clie la boral,e ;a non &,ima , 'urti.sta nè .si preoccupa di lui, e.Jprimu110 un luosu com1mc. che 1ututa l'occormo tO• 110 del loro sat:rO$lllllO appello. Lu LC• rità è che tulli o quasi Jlli ar1i,ti ,ono nall 11ella b,;rglieila, e elle r1on ne ,uno trons/ugl1i se 11011 a porc>le. S"11.:t1 poi co111are clie fa borsl1esia, dal pimto d1 vi 1a materiale, è a terra anc/1'usa. E la borsl•e~,ll ge11cric,,,e gli nrlisti, e.Jbe11dvca:rgurie pralicame:ue mdas I· ficabili ,e non dalla retur,ca (e da.la dcmagogi11) ,onu laff;iati a ,e, e.ui . Non c"è lavoro1ore ma,iuale, pn 1m11le che Jia. che non abbia a proprio 1•a11Mggio e a sua wrcfa trattamc,ui di n>Jt ten::a et.~ J>revid<n:.<1; nor, c'è b11rocra:e (ma cl1e cu,n c'c,u,a la burocro:ia con la borghe.<ia?) e rt?n e•.; ()per11io clic 11011 pa,1ecipi ai be•:e/ici de.'le men e a:1e11- .t,1li, Jelle c,;,opcrC11iL-e, dei i:arii lncis. dei pacchi dc.n'J, de!le ri1lu:iom nei 1111bb \Ci ritwt.i. de!le 11111111n. ecc. Ma l'arti>ta. dico l'arti&ra {ibero, quali fa• oori e quuli 1,"(111111~,;i olliertc cfn,la socie• t,ì? Nt.s,J.1110: e 1u farne 11, 1fomi11erl,fì11 qllfmtlo mm $1 Jecitlri a verrde,,Ji. Perciò bfll volentieri ci uniamo ul ,,uot\lliano romano 11clln rid,ie.tta. ,,1 C,wemo e 111/eammi11istrn:ioni p11bbli– d1e, Ji ,,rovvcclimcn,; che /,wori -cano: l 'u.ss <tgmuione di .dmli; la c<mi':u:ivne ili merue; l'orgm l::.fl.:iu11c di J>l1ccluper gli strumcnli d1 !avaro; l'11bbligo di 11nt1 ~ree11111a'e 1IC>1i111u11 ttll'"bbcl 1 imc1110 ,ar• ti.,ticu delle opere pul,bliche urevi$ln nel biltmcio dello 1nm e desii Enti. Per la libertà dell'i111ellise11:.a. FUERIM
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