Fiera Letteraria - Anno II - n. 47 -20 novembre 1947

4 \ll'nli :--e ne era ancla10 d:1 un peao. A \'('\":lmo a pon:.ita di mano \:-1 cu– ra mig-liore per ogni picco!:~ indi po– ~17iOnt.;. rc!-iduala dalla notte prece– dente: un tuffo e una nuotala nelJa \'Crclc acqua del Forty Foo1 e poi una colnzione con uov:1 al prosciutto. I. 'insolubile problema cli rig"Ovcrnarc e liberarsi delle st.o,·i~lic gr;.,~:-,c fu al\;1 fine ris;olto da mc. Invecc <li s.parg-cre ·il g-n1sso pe:r tutto il htvan– dino di maiolic:-t net tent:iti\'O cl; 1 0- g-lierlo cl.1 uno o due pi:tlti us.-.; pi:tt– ti di metallo t.·hc mette,·o al fuoco lì– no :-1 s1crili:r.z~1rli, un si~tcma di puli- 1ur:1 a secco che è st:110 trnppo a lun– ~o climcntic:110. · Durante le nostre c.:hiacchierate Joyce mi esponc,·.1 molte rC!,(Ole cli buon~1 prosa, vorrei non ;n·cr parlalo tanto e averlo as.coltato di pii.1. L·na era: 11 Non Cgag-ernre mai. Dire la verità ,i. E un\11tra: e, Dcsçrivere c1ucllo che avviene 11. Alla Biblioteca Nazionale • Quando potc,·a and,1,·a nl!:1 BibJio. teca .\'azionale. S'era mc~~o .l ::.tu– diare il daneS(; da solo. lmpararc una ling-u~1 era t~oga lcggcr:1 per lui, con la memoria prodigiosa e l'orecchio che avev~1. Aveva anche molla inl."li. 11;_1,,:i011e per la musica.- L·na n1lla mi scrisse d,c :.wcva in mente cli frtrc il Riro delle città co:--tic.:re del!'rnghil• terrn f'antanclo ,·ecchic b;11\.1tc ing-lesi e faccndo:,;i accompng-nare col Jiuto d:1 Dohrnic1seh. Questo :wvcni,·.l nel 1<.JO-l-Recentemente un <:antante ha g-uadng·nat.o una fortuna racenclo la stc..;sa ço:,;a. Joyce a,·ev;1 una von:: limpida e acuta. Jòhn ,\k Cormat:k non deve a,·erla mai udita poichè la <.lescri\'C t.:Onic baritonale. Invece er:t un tenore. Quell'anno avrebbe potuto vim.:erc il primo premio nl F1.:i.:-, ch'è– l';mnualc rc.:-t ival musiealc ,·on g-are, ~e non rosse stato per h, sua vista <lcboli: che g-1 'impedì un buon pun. ll'g'g"io nel canto a prima ,·ista. Ebbe invt..--cela médaJ.;:"lia di bronzo, che, in– dig-nato, .i!'eltò ·nella Lilfey. In qud periodo Joyce .:-tani altra. Yersanrlo u1rn cris; intinrn che può in parte spieg-:1re b é-ua strnna con• dotta. Andava covando e meditando jl suo ('fisse, e in que~to mentre ere. scev:i in lui un senso cli ribellione e di sdettno. Er:t conll' un ,·i:inclantc nella tempesta, trasportato d;illa sua :-:1.e~c;;a in,!.!'enui1:) vcr$0 il suo ree-no . F.r:i Stefrlno Dcdalu.:-, l '.irt i:--ta curio– ~o e completo. Con stratcg-ia prus~ia. nn si di fcnde,·a atlaccanclo. Per il quarnntcs.inio c·omplcanno di Vcats anelò a for vi.sii:, al poeta che abit:1• va all'Alherg-o C:wenclish. Riferisco l'episodio rome l'ho udito io stosso. Dopo un,1 certa attesa royec fu in. trodot10. 11 Quanti anni avete? 11 Do– mandò a Yeats, benchè do,·csse 5:,. per beni5simo l'ct:\ cli Yc:115 per aver. In letta ~ui g-iornali. - Quarnnt:l, - rispos(· Ycats. - Og-g-i è il mio compleanno. - ~li cli pia<"e, siete troppo ,,cc. chio per :1iu1:1rmi. - Disse Joyce con insolenza, e g-irò ~ui taC4.:hi. L'in– drlente. pii.1che offenderlo. impre.s-.io. nò Ye:us. Fu inc,ntato dall'ètcentri• ei1.:\ e d:1Jl'aucbtia di Joyec, bcnçhè non sospettasse quanto in re:1ld\ quc. sti fo..-.sc· lontano d:1ll'aucl:1cin. :\la i falli pcr.son:lli non influen7<H(mo 111:-'li l':unmira?..ione di Yc:it..s per il genio. Furo,,o lui cd Ezra Pound che g-li ottennero eia A~quith quella clarg-izio. ne re.ile cui s't'..· fatto cenno. mentre lovce ~i trovava a Zurig-o. Sul– l'Ufissr \"c.:nts srrisse: ,, Le p:1g-ine clèlln Torre Martello ::on 1>ienc di bel. lena, una mente crudele e g-iot·o:-:.a L'OlllC una g-randc <' morhich1 t i]..'re ,,. li modello nascosto .\'cl L'erc~irc qunlc n:'l::-l:Ostu modello Joy<'c iSlessc imitando rima-.j a lungo imbaran:Ho, pur sapendo che don!,·a t..'.:-ser\'i un:l qualche fìg-ura lcttCr:lrÌ:l, pn>bahili.ncr\lt..• al di fuori <ldl:t mi:1 portala, che Joyce ammira,·a. .\Ila fine. la !-COper.:-i: Rimb:111d! Ricorclni quante volte t..·g-li cirn~.:-e Rimhnucl. Ricordai la ribellione <li Rimbaud, non soltan10 contro le forme coll\·Cn• ,,:it•nali della lct1eratur:1, ma contro lo st~O lin~ua~~io. Rimb;rnd! ~es~u. no c-ht .. ,.udi· ·Joyce dc\'C tra~curarc questa traccia per comprendere il ~uo cnnutcrc e In sua t..·ondoua cli quel periodo. ... i l.'r:1 nel H)OS. .\Ila fine dell'anno p:.1rti per Flu,hing', e poço dopo rll'c,·c11 i una fotog-rafia fonn;.lto t·:1rtolina o,e Joy\·l.~ li~ur:n·a vt..-~tito d'un lunQ'o mantello. in capo un rnorbiclo feltro nero: ,\nlmr Rim• baud. .__e la mia conoscenz:t della lettera• 1urn curop('a fos,e :,:1at:1 più t~:inoli– ca in Jmt·e a,rei ricon°'ciuto Rim~ 1J:n1cl molto pii1 presto cli quanto non feci. t\,·c,·o :i~c;;i111ila10 lb~cn a forti dosi. mentre JO)C'e si ibseni7z~:wa tra. duccndo le opere del melanconico norvcucse. · l.... ,ch- Gre(?"on·. un:, buona ,·cechi:, ..,j(?'nor.::t chè ·a,·ev:i monopolinato Y"-·:11 fin cl:il principio, e che qucs:ti usava come tramite per sfornare i suoi l:worj teatr;lli, non fu cl'akuna utilità per Joyce. Pn lei, gli non era 1( un g-ran genio n, \! poi ella avcv~1 1utto lo ~ncbismo degli ariston:-itici di Ga\w:-iy. L·n giorno il tc:uro .-\bb~y lanciò un SOS: nvev:,. esaurito tutti i g-eni. Joyce, g·enio .superiore a tut1i, salvo Yea1~. anelò di persona a trm·;1r1,; ta. dy Grcgory. lo lo ..t!>péttai fuori, mi pare fosse in :\loleswonh Stret. Joyce non gj tr.11tenne molto. Ri,q,. parve pieno cl; gTélVilà, ostentando la serict:'l che riserbava per le qccas:io. ni in cui voleva che le sue frècciatc facvSsero il magg-ior effe110. Chinò o-ravcmcnte il capo, e g"ran.•mcnle bauendo il tempo con 1 'indit.·e, reçitò questi versi imprO\'vi::mi : C' e.ra una vecchia dama della Crcgory Che disse: • Venite a me pocli poveri I•. Ma d'aver detto cose assai imprudcuti Capì. quar,d 0 migliaia d: studcnh Gridarono: • Tuni quanti s:amo poveri I• Cosi ,•ivcva1no in profano eremi– ,a~~io. lo ozi:wo beatamente sulla 1e~1~azza t.:virnndo l.'On rura og-ni la• ,•oro. Jon·e p(ttcva re:-t:tr~cne di sot. to quanio vole,·a, kg-gendo il ~uo ,, Contra Gentilcs u un .:-agg'in g-iova– nile l:Ontro l'inlt:ra umanit:1't. ~lai lo ,·idi mcllcr penna ,su carta. Spes~o $i asscn1cwa .scusandosi che 11 a\'eva da s.1.:riverc una lèttern "· il clw .!:r.1 il suo rnodu di annotnre u~ni fra.se in• tcres::.anle che avesse udi10, qu:1h.:u~1:1 <lellc mit.• u epifanie u, .,;on l:1 qu:ile c""prcssione eg-li intLnde\'a or:n; in– 'l'Onst.:io abbandono. Se per e..;cmpio dicc,·o di non :iver denaro t.: poi ve• niva ruori che ne avc,·o avuto S\·mpre un poco, questa er:i una if epifania, oppure u11;1 u rivela✓.ione 11, parodian. do il significato li1uq.:;:-ico di qutlla pa mia. Que.-.to è soltanto un èscmpio dei suoi g-iuochi cli parole, e perchè clo– ,·rei <lame a!1ri quando i suoi ultimi J,1vori ,le sono pieni? I g-iuOl'hi di pa. rolc- C' i rchus non sono rnu1 nu\'it;\ nclhl letter:ltur,, irlandeisc. Son cose incli!,!enc come ì 111011as1cri e i rollc– l!i. Gli 5C'olastici del nono .secolo e ~eg-uenti vi inclulg'<:vano in cxcc·lsis. Son n:ltc nelle !'-Cuole quelle fr;1si a <!oppio scn~o come Men mula 111alt1 su•. ~ si. frase che può c~ser Lraclo1.ta come : ,, Mia mnclrc è una nrn1a troia 11, oppure: 1( l\bclr..:, mi~1. In .scrofa nwng-i;1 lt· mal ! ,, Così pure ciucll'as...:.0<.·ia1.ione cl'irlce nell;i fra5:c e, l 1 ar1iglieri:t ing-lc~e d:ii p:rnt~loni ~•relli 11• ...-h ~i trova 11el1:1 po~i:i li hecro r, g11s. qucll:1 iro:-in DOesia inedita eh~ mi lanèiÒ <la Flu– shint"'; in c1ucl!'('pOè:t ne t'<Hnponcva :i lèg-io11i. L:1 Torrl' l\lrtrtcllo fu la c-ull:1 dell'l ·1;ss,,. Non amava le helle giornate T;ivolta, mentre o;,ia\'o "ull:1 ter– r:1z1.a prendendo lrt lint:1 e ~cnh!ndo il :-ole hnn,:rmi t-l1lla pclk, mi \"1,;11i. v:.1 in mente Joyre nella ~1a117;1 di sot– to e lo invita\'O a ,,enirc ::tll':iria aper- 1:1. Errt inutile g-riclnre. d;1 quella c;;tanza non s'ucli\'a nulb. n.,..:;:ì dovC'• ,·o -.cendcre le .:.c:-ilt• f>rl affacciarmi :1lla noria. Chi:un:ivo: - Kinrh. \"il'n su, r llll:t bella ("iOrnata. - Pcrcht'..· clo,-rei ,:enir\~ su? --- Pcrcht:.' ,1:1i commettendo l'ot. tavo necc:ito mort:lie, perchè- !-i 1c tri– ~lc nell'aria clokt.!' n, Lo .:-.:,i d1c ne f:1 il lt.1ù :imiCù Dante dei tuoi pari? Torn:itcne alb ,un :1ri:.1dolce. - 11 cen·ello finidt per ,pl.'n:trt il cuore. caro Kindi. Mc nl.' torn:\\'O su. f,iso11111111, pa. c/1(' mai sin con liii.' ;\li rhicdevo. 1)1•:.•·css('r J'attra1;im1c degli opposti u ICIIC'rci 111s1e111r • .\In è 1111 lid 111n/. lime. E' ,11/Jicife ri11sc,r,• a fnr/o sor. ridere, sr nn11 per q11alcl1c crr()rc mio o degli alt,.i. Sin q11i nello torre con d111•111nrti. Smw il loYn g1wrdim10 o il loro rompug,w? E:' 101 /t1tlo che En. dimio11e il p,rczo hn 1111a f>rcfae11!UIJ Per Nit'. ., lJi111111,co11 d11' ••ai... ,~ Dicmio d1(• 1111 111io -;io sia stato 1111 tipo mollo ~ebulico e che sia worto iu ,1 mtric-1t. l.11 prùi/(/ pur,,• ddl11 sloria potrcbbr rssc•rt• 1·rt•difurio. Co. Sa pnssv (nrci? l,"inc/1 111; cl1itw1a .\foloclri .M11fli. !!ll11. '' ,\/,,lacl,i purtw:.•u lo co/im1a d'oro ,. ed è iw:.•idiosc>del 111,0 p,.,,_ ciollo :!Ìall-0 cnil(1ri110 coi bottoni do– rtdi. Ò'nltra parte .. .\/Ulac/1i" e il suo 1110,ln ,l't1ll11dcrc n .\lercurio, e .\fulligm1 t'apprcscn.lc1 lct parie irlan. dcse pt·r mc e per gli ullri. Questo Ji,itniJica rc11Jer111i,1s.rnrtlo. mn fo 11011 m; risento, pOldu~ 1"i accetta ·• lùnclr " - Lyncl, con i Joyce tli (;aJ,;,•ny. che ,, bcu pe,f[~io .. 1-:·rei po . tuta cl1iam11rlu ·, 1l11m:!hltm " in -,;. core/o del 1I011no cli Tlrlldv llrwsrhto11 dir ino•cnli'I lu botolr, ;,cll',mÌ,,cca– !!Ìln1t'. E llnuJ!"hlnn per lui si StJYl'b• be mulutn i11 1 ' llu11gl, 1 y 11 , o 11 Plm,– !tlilnn ,. n "Pluli>ne. E fil m•rehbe accetlo, pnidlè C!!li ir1lc.nde traspor. lor1..· lul'i uel suo mmulo sollerrtrnco. 10/6 tli qursti !lior11i . .\fu in/unto, clii liu mn; sc11lilo clit• 1/crmes ,. Plutone -:•mfono o brrt insit-me? FIERA LETTEIIAIIIA La Società Ermetica l'na domenka, visto çh'l.·ra,·:1mu in foncli, dccicknuno cli andélre :i Du• blino, ancmmo g-ironzolato un po' e la sèrél .saremmo capitati alla So– cietà Ermetica cli .\E, fondata e pre. .sieclut:1 dallo ~tesso .\ E {Giorgio Russct). Questa Società incur10.:-1va jo~·ce, che non era riu!:-cito a entrar. vi. La m:1,ggior parte dei .:,uoi :,u. cj er:1 (;oHituita eia raganc impie– gat(: nei ~lag:1ui11i Pin~. un mJg-ozio di ::-toffe qu.1cchcro nel c1uall' AE era impieJ;:"alO eorne ..:ontabile. Fu que– sta I:; Socict:1't chè visirnmmo Gior. gio ~lo·ore <.:clio qualche anno dopo. Tro,·:11111110 AE a c:l,·alcioni d'un b:tnco, in una pin·ola :-tanza :dfollata cli femmine i11 C.'-HISi, d1e .:-l:t\':1 l'Cr• cando cli estrarre un Quinto Evang-t:lo dalla .Wcmoria del Mondo. Quando ~loore udi . \E. ..:on In 5ua 11 v:li:,:·:i II cono!-l.'Cnza clell 'cbrai. co ,, (s /e) inlonare l'u 00111 11 l: l'n Amen 11 pèr cinqut.: \'oltc di !,C• g-uito, c:-clamò con impazie11z:.1 : 11 :\[a perchl· pronuncia 1ut1u all;1 ro. ,·cs..;ia )). L"n"irrivercnza che ei fet.:e mi.:11crc entrnmbi alla portc1. Joyce cd io trascorremmo la nulg-• gior parte della domenica passando rapich11ncn1e eia un b<lr :dl'altro, con John Elwood, Vinccnt Cosgrm·e, Swci.:ncy. l'erbivendolo e Cocky ~dea– de. \·er:-io le no,·e pen~ammo C'i1l: J'Ermciica doveva essere. nel suo massimo splendore. E'ntrnmmo nel- 1 'imponulle e se,·cro pé!lazzo di uni– ci cli \. 1:.1 DHw.son da una porta Ja. tera le che ~.., 'apre !-li un \'itolo per i I quille :Htravt::r:-io un arl.·o. si g-iungc a South Fn·clrick S1reet. Era da que– sta poria, dissi.' Jcycc, che i soci usavano entrare ino:-.Scrv~ti. La ~pin. g-cmmo e ei arrnmpicanin10 per le e;c:ilc bu:e. Tnl\'arnmo una porta 1.;'d entrammo .. \t'C:e!-i un fiammifero. li lcl:alc era vuoto Sitlvo pl.'r alnrnc ~e• clic dozzin,di e pL'r quel famoso h:m. co che il :\lat!Stro u:,,ava cav.ik: ire. \'idi il bnwcio cle1 lamp;1daril) a ga:– e al·ce,i il bc(Tt>. Co.:-ì, ques10 era il tempio d'unn .:-ocil.'lù ::-cg-n:t:.i. Jo:1.·e t.:api tò su una ,·a ligia. pt.:-ata dici ro di lui. \'ÌCino alla porta, e per curiu– s!t.'t l'::perse. Conteneva pacchi 1eg-a. ti con nastri, e ;Htra\'c.rso la earta velina potei vedtre veli e mus.~ole. - ~lut:rnclinc per ~ih"rnorn, - di~– ~c /ovec imitando un eommess.o. - Le ·ullime novit:'l della mod:1. sig1H>· re, d'o~ni fog-gia. c.-olore e misurn. - Co:-;.i sta capitando qua cl•·n- 1 ro - Chiesi io, pcns:1ndo :dl:t re. put::izionc del \"t.·nerabilis~imn I ler• mes. - ~on quello che tu immagini, - dig-.~ Joyt.•è. - Qut'!.:-la roba :1ppartic. ne :11 campionario ch.:1 tlirc11orc cli Maun:wll, il qu:llC', probabilmentt.', è giunto cl;:i Belfa..,t cd h:1 tr0\':tl0 dll.' In Socil'l:Ì quc:-1:l :-era non tiene riu• nionc. Co:-ì ha 111alinconic:n11cntc 1:t. sçi:ito qui i .:-uoi c-nmpioni pa vt:ni– rr a riprenderli dom:Htin;1. E pe,· ques1 :i setti mann don:ì , cnckre :,,l'llì":t il ::..o~h:g-n 0 ~piritwdc di AE. Il bec.:co a g-:.1.:-:-i spen~e. Ci 1·010- 1a1111110 gii1 per Il' .:-Cah.: t' fummo in i~lr:\Cla. Con g-r:rnch.• mer:l\·ig-li;1 vidi thl.• Joy1.:e pnrtant l;,1valig-i:l pien:·1 cli hi:ttwhcria per !,ig-nonl. - Po:-isinmo e:-iscrr i1wolpati di \'io\a.,ionc di domicili,, e di furtn. - pro1cst:1i. - E abbiamo p1..'C"cato con– Iro l'utta\'o l'Orn::mdamento. \' C"iò i:: tanto più g-rnve in Cfl1~1lo la dome. nit.·a lt ;"tg'\·nzic di pegno .:-on chiu~e. J oycc· rimase un po· ... oprapen~iero, poi cli~sc : - Se non ,·i .:-ono ag"-·n• ,,:ie ,li pe~no non vi è ne:-i~un hi!,og-no d'un ottavo 1;nrnanda111cn10. - :Xclla Bibbia le :1g-cn,,:ie cli pc. gno non ~ono contrrnplntv. - obbitt– tai. - \"i :-:.ono c:imbi;,n-:ilutl', tt.:-ur:ii ecl un ~.:.:lt.:l·o di (;0,e contro l:l cupi– clig-i:i. - Quandn penso a tutto quc:llo c-hc c·è nella Ribbia mi pare proprio un miracolo che vi ,i:rno solo dicci onrnnclamen1i. .\'on <linnj pit.1 die non credo tii 111ir;1coli! E' g-i:'l un mi. racolo credei e in un:l l'O"a quaJ~ia:-i. - di~!:-C. Gli l:111l~i;1i un't,ed1i:11a. Era uno elci ,uoi ,oliti ::.ehcr7i'.J .\l:i le :,ut· J:1h. hra sottili non 11111:-itr:1,·ano 1:t mini– ni:1 tr:tccia cli sorri~o. - Che \'UOi farne di quc-.ta roha? di~si. --- \"og-lio ref.!:tlarla alle 11os11c .tmkhc con g-li <Hnag-g-i de1b Societ~t Ermt;tica. i pen~ai un po'. - Dammene qunll'hc: doz.,in:t per jt.·nn\, - cli,~i. Lu biancheria intima di Jenny e "Musica da camera .. Jenny era un:1 J)il·cola acrobata, amic:1 di Sweenev, l'crbivn1elolo. Ogni piccola att<.'n.,ionc fatta a Jen: ny (che non fo.!-.SCamor a) non ,rn. cl:t,·a perduta e-on . wecney 1 <' certo non lo ~:trebbc ~tata con Jenn:. Joyce pro1>0~c di and:trt.• eia Jenny a portarle i I mio reg'alo, e prendemmo una ,•cttura per :lrrh·rtre ;1 ~Iountjoy - trcct. Come ~e.mpre, Jcnn) fu fc:Ij. te di , e;:derci. Uo1:>o una ro1n-en,azio– ne .:-oonnc~~a m,1 poco cditicantc, aprimmo il 1..·ampionario del direttore ti, ~laun~ell e Joyce si reçe avanti con qudlo che avrebbe d1wutu e ere il mio rcg-alo, e mentre si chinava sulla valigia, con la punta della scar– pa urtò tunlro un ,·;lz:.o da notte che ri!>UOnò s.onor:1111cntc come un g-ong. jt.!nn~• ru e1Husia~lé1 del dono, e co• mC p.Ccol;1 e spontanea riconipcn.sa provò tutta la bi.incheria intima. Lo ~pettacolu fu cosi edificante che Joy. cc le la~ciò tutto. ,·alig-ia compresa. Pili tardi, mentre Cra\'amo sull'ul• timo treno 1,:he ci riportava verso Sanckço\'l: il mare e l'aria pura, Jo)C~, che' s'era imrner.:-o in profon• da 1111.:diia..:i(lne, mj annunci& d'un tr:nto: - Finalmente ho trovato il titolo per la mia r:1c..:olta di lirid1c. - Com'è? - Jf11sico ,lu ca111rrt1. - dis.:-l'. Di quella Gregory dnllr1 Bocca Dorata. Ho ,stampalo poeli. mesti sciocchi o pedant•, E. di Pa1r1zio Colm gli scrill"i 1uth quanti, E Johr, Mil1cen1 Synge ho pubblicato Che su tutti s·eleva come angelo alato In camicia (51dta donna che con mal zia ria Involò al vagg1alore in biancheria, Ma ho messo all'indice quel J1guro strano {(>) Che veste ur. abito color zafferano. E blaccrn i1aliano proprio qui Con John Wyse Power e Curtis O' Leary E ha scr tto certe cose su Dublino Che non le ingoierebbe un beduir.o. .... ... .. ... ! Come si può stampare Il nome dei monumento al Generale. Sydney Parade, il 1mm di Sandymour.t I negozi di W lliam e di Downes) Mi prenda un colpo. inferno e dannazione I Se dei Nomi Irlandesi forò mai menz one ! Per Sar, Patriz:o. son meravigliato Che il Curly's Hole (8) s. -siadimentic&foI Nella mi11cnsa, 5ignore non fa ghianda Si vo!gnre libello su Matrigna (9) Irlanda. Troppo ho pietà del povero, cd è perciò che [ho mesao Uno scouese rosso a forc da commesso (10). Povera Scozia com'è andata g ù, Stuart da vendere non gliene rcstan p 1 Ù ! La mu\ coscier,za è falla di scia 110praf'1na Ed il mio c.uorc è tenero più della margar na. Ve lo può dire Colm chè {Jli ho abbossato Di ben cento sterline d prezzo già hssato Che a suo tempo gli diedi per la • Hiv1sta [Irlandese•, Néspole. ho sempre amalo il mio caro paese I Vorrei che mi vedeste qu1rndo rni sciolgo in [pianti Sui !reni ed i pirolicafi dei nostri emigranti Per questo ho pubblicato quelrampio e im• [possibi!e Orario ferroviario del lutto illegg bile. Davanti alla mia ditta ogni sera a'affl'lleçia La mer'.loria sgualdrir.clla in cacci• Dell'artigliere (11) inglese dal pantnlone slrctto Tagliato nella loggia di canne di moschetto. E lo stranier riceve d dono della favellcì DI un 'cl:.hrt1 <li D,,blino um11e sfraccioncelh Chi ma: d111&e che al male r,on &iresiste un Qualrhe anno dopo che J O)'Ct! ebbe laseiat;i la to1·re, nel setlembre 1912, da Flu::.h1ng-, in Oland:t, riccn·tti per po~tn una lung-a :-lri:, ... ·ia di L·arl:l chl' seml>rav:1 una boz;,;1 di ! -lam.pa e che conteneva una pot..·~i;t d'un centinaio cli ,·er~i. Er:..i. di Jo:ct:, e !> 0 in1itol;wa 11 11 bcr..:n a g-as ,1. C'\'icle1lll: allusione rii becco a c-as della Societl1 Ennc1ica cl; .\E. Di ~tutte le. :111tori,·c1azioni. le 11' epifonic II e i ritratti ddl"arti.:-ta ch'egli :-cri:-.se, quc~to t il pili rive– latore. E' tutto pieno cli ribellione e cl'amarcu:~1. In que:,;1~1 poesia Jvyce f:1 parlarl.' il <lirettorc della Ca:--a Edì. trice ~launscll. )launsell r.ra :-talo l'editore che a\'C\;<J ~1amp:1to C:rntc.· di D11hli110 e ne ave\la poi bruciato tutte le copie tranne un:1, che Joyce si pc,rtò sul Continente. :\laun::-ell ,wreb– bc potuto cli,·entarc uno deg-li editori pili in d:-.ta di Dublino $C non fosse ~léllO 11clle mani di un uomo con un B1ucerò questo libro. [cavolo> così m'a uli il da.av~ · (lo! (12). 11 campionario u, ciot\ llll i;ommesso viag-g-iatore in biancheria eia donnt1. Tra la kt1cr:1tur;1 e la hi:rndieria la ditta andò a rotoli. • L" 11 brano• cli una lc.llera cli Joyce :11la stampa. :,lii 1r:11t:1111ento cl:i lui su. biLOda parte del diret1orc cli M,wnsell g-ctia rnolt:1 luce :-.ull'cpi~odio. Uno dei linan,,:iatori clell..1 C::,sa chiese a Joyce cli presentare il ~uo libro (;c11fr cli 1)11l,li11n. " Il che io rl.'1·i ", d:cc Jm'l'1.; 11 e dop\) eirc:l un anno, nel lu• glio 1c)O'), la Ca~a :\launsd\ mi fìr. ma\'a il l·ontralt1> impeg-nandosi a puhh!ii.·arc il libro enlro il 1. :-C:.tlem• brè 1q10. ~d dicembre HJO<) il di. reuore di :\laun,cll mi prcg-ò di mo· dilic.irè 1m pas~aggio in uno clei r:1c. •:onti, /;•,· /)uv in ll1i· C11,11111illee Doclii.:i tlnni pili tarcli, o g-iù di li, Joyce venne a trO\·arrni in Ely Piace. Strinsi quella mano sottile. Eg'li ignorò l'offerta cl 'una ~ccli;1. Guardò qua e là 1>Cr la Stélnza, e poi ruorj clcll:i li11estra e i:-:.pezionò il giardino. - E' questn I.a tua \'eudella? - chiese. - Vendetlil verso chi? - cloman• clai, .sconcerrnto. - \'crso il pubbfico. E con questa frase 1Sibilli 11 a 5C ne anelò. Non rh·id.i mai pili c1uell'uomo bi~hetico. 01.1\'ER ST. JOJ-1.'I/ GOGARTV ltoo,11. o,:c.: ~i f~1çcv:i quakhc allusio• rrr:u.l. di 13runo Fonzi). nt: n Etl,)arclo \'I 1.. h~:1i cli malavo. !'.,!'lia :it.·C'On~t:ntii, e: 111oclifo:.1i 1111:1 o ~lue rr:1si. Intanto la C;isa :\laun.sell . . . ri111:1n_d:1,·;·l t·on1inuame111e la. d:t~H- di so~~ ~~•-q;:;te~:~"J;::;ior~ j.n~::~:,; 0 : Pll!lb 1 h..:a;,,oi~t', _t; ;dia fine . 1111 1 ~l'.r~SS~• la ooce è quel/a di Joyce, che non ha• ri· dllLlH."l!dorrn clt 0 11, 1 ct1ert.' 11 )r~ll . nuncioto a parlare in duplice persona. d.i n~udifi\·:1rlo. rad1ralmcn1e. R1fh1t:11 (2) • A Mf'untainy 5 n er" di Joseoh -. 1 :i I una che I altra cc~a ... 1 1. Campbell. !l · Il dire1101·c di .\laun~l.'11 11011 a\'eva l.·Or:11.!ltio 11(• per~pi,·:1çi:1. S.c ,;l\·e.ssc :\\'Ulo \'uno n l'altra :1ncbhc capito, c:ome qu:1kun ahro :n-evrt t·~1pito i1! vet·e ,ua 1wl .;a:-o cli Sn1t:e. t·hc s, 1ra11.iva cli un g-enin chl~ ('hicdeva di l.'~~n pubh!irato. :\la il pe!,,n:io clcve– v11 ,·(•nirc·. l.'eclitt.,re rifiutò di conse. g'll:lfl' k copie, l.' re.... c gua,tnn.: la t.·r.1npo~i✓.ionl' e bn1c.:iarl: la 1ir:ttura. \·e n 1 crn :thba ... t:rnz~1 cl:1 f:H rivollare Jo,ec ontro il movi111en10 le11e1·~riu i rl:111cll'"l', l'lt 'l'g-li idcnti tìc:"·:i con l.:111\- Gri.!g'Or\ e (:i .:-trn \~rin·:1. Pér wnurC alla poesia, che qui vie– ne pubblil·~1ta pt-r la prim:i volrn; il dirl.•ttore di ~laun!-t.'11 die(•: Una lirica inedita S {tnore e gentiluomini c.he da tulle le p.trl1 Siete qui convenuti per udire dell',:1r1L Degl'mgann1 sinist11e dcl\"ingcg,,o immondo D'un 1rlar.desc •crillore giramondo. Or i!Qndieci o~ni un libro egli mi delle f.d io lo lessi M:lle volte e sette, In lungo e largo. per dritto e sghimbescio, Con un canocchiale voltato a rovesc.10. E tulio lo stam!>Ai,com1>le10 .. ntcgrale. Ma Dio vegliava e non pernuse il male, Le tenebre fogò dal m:o cervello, E òi quel lurpe mi svelò il lrn1.ello. Della mia lrhrnda che amo di tulle cuore {I) Tenevo tn mano il prezioso onore. Di questa terra amabile che ,d bando Scrittori e ortisli sempre andò geHnndo E con pungenlc umor smo irlandese Tradi uno ad uno ! capi del paese. Quc.ll'umorismo caustico, acido e corrosivo. Che agli occhi & Parhell fu come fuoco vivo ... O Irlanda mo !)rimo, unico affetto, Ove Cesare e Cristo vanr.o ~m9re a broc.. [ceHo! (Signore permettete che m! 80f'1 il nniro} O amato suo 1 o dal trifoelio invoso ! Mat delle cr•hehe m' curai un bottone lo stompai i versi del Montano Monto~e (2). E un dramma i,. cui {ne 3arete eruditi) Parlava d. pullone, ba~ardi cd inocrlili. Un altro ne: stampai su ~n Paolo cd il [V«bo (JJ E su gambe di donna che bene non ricordo Scritto da un certo Moore. 1ignor di qualità: Che vive con le rer,duc delle sue propr età. Di libri mistici ne ho slampali a m•lle E perfino quel Cous ns. ben degno· di J)O' [,tille (4), Benchè (ne chiedo veni.,) quan10 al verso Cos1u1 mandi qualcosa di traverso, E sul folklore dell'l,landa amala (3) Di Ethel Woler•. (◄) Uno del circolo di AL:: e membro dcilo Sociclà Ermelica, (5) EtJtdentcmenlc, dii parla, c oè i/ d•rcl· lore <li MAunsell, non potei,a mdlersi alla berlina o questo modo La parola " comi· eia " nella commedia dJ Synge Il libertino occidenlale. quoldic anno primo, nel 1,07. ot>ella ca-u&alouno seUimona di la//crugli nel Teatro A bbey. da po.1fo di borghe,i purilani. (6) Joyce sles,o, (7) Un famoso {ibro acrilto do Joyce 10!10 uno pseudonimo. (6) Uno spcccliio d'acqua O Votlymount Clonlar/, pericoloso per chi non sa nuotare. (9) li d1rcllorc era uno 1ço.::.cse dclt'Uls1er, per cui l'Irlanda era sollanfo la auo ·• lrigna ·•. (IO) Il direttore :t!esso/ {11) Que•o /u &critto quando a Dublino c'ero ,una guarnigione bcilann•ea. L,'ailua'one ai panloloni cd allt: canne di moachclto è ra• "'"eristica. (12) Allusione al lratlamenlo che la Cosa Ed. Maun:,clf riserbò a( ltbro Ji Joyce. olivetti u ··- .. STUDIO "VI Il 'IOl11t() ,IIUOIO l'lll'IAJO

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