Fiera Letteraria - Anno II - n. 27 - 3 luglio 1947

8______________________________ r,_r_n_,,_,_,E_"_"T_E_R_A_R_IA _ __ _ _ _ _________________ _ 1111aco!pa prcmod.ilata. Non dilcmi che è co5i ncr tutti, non dircmi che è unt.1110 che ciaScuno dj nOi v111b incon,ro al suo illl• 1111111cabile p ce.alo d~ domani Cristiano non è colui che vince per sem1m) il 1>lcc:1to, ma colui jl quale puzzcs,.;amcntc qcdc. sci· tnnrnsettc volte al giorno, C'ho quc)...o che ha conuncsso sarì1 il :mo u1tu110 pecculo I.;> 11111.i. La mia prcbhieru è scettica e ◄µn,. gimir:intc. F vrSQ è una preghiera troppO Leale J>Crchè 1>rc,·ed_orinvinc1b.Je dolcez– za di nuovj peccati, e troppo s:eale per• chè chiede a Dio una tregua per ritrovare il cornggiQ d·i nuovi iM!ccheggj nel.a Sua vigna mvi.olabile. IDEE, DISCUSSIONI E POLEMICHE Gli "ultimi" attraverso precisano il loro Direttore lo tento ogni sera il m:o Signore nella piì1 c1JJpevol,e e sacrilega J,.Jlc preghiere: ch'Egli mi assolva dell'unico J)(.Ccato che 11ç1rnche Cr,slo può_ as...<:01\'ere: il pecca,o cui non rinw1ccrcmo Joma11i Io Gii chi...• do che bqci_ur.1.ifr~nle tlcntro cui ;;j na– ~onde la caparra di nn nUO\'O de:iuo. Io sfido ogni sera la colh:ra di Uio e mi schcruùsco ogni sera dal Suo amore, e resto in quest"ambigua lllisura <!be fo del Vangelo una soporiforn raccolta di hvo.c antiche o di Cr.~to una vecchia indulgen· I() nutrice che ci spegne il lume. E io so bene che quel marmo e quel Buon P.11storenon ,sono se non l'oecas1one d'una mist:fie:ita devozione. lo so bene ch6 altri luoghi e altri istanti po;;oono Jnr,; alla luce la preghiera e alla preghiera luce Che forse, u un ccr10 punto morto della nostra vita. preghiera è sohauto il grido :1ssurdo con cui uno si s,rappa dalle braccia di una donna non sua. ne l'is1ante in cui il pe.ccalo diveniva tanto dolce da 1k.re ui suoi denti un sapore di miele e sangue. Che fol"i,èuno ritroverà la prc,;lu::nt solo ,1uando, vedendo una scure proverà furio– so In tentazione di amputarsi una mano, o vcflcndo un cohe!Jo. odierà il 1,uo o-cchio al l)Unlo d.1 volc~8CI!>sgusc:ure daJ:'orbita. lm•èl'c io prego ogni sera, da a1rni pr~· so un paralume e.ho non mota, nn manno che 110.!J muta, un Buon Pastore 1:he non mula co~i come nu:.Io mula nd!n mia vita. mondarmi!), La mia preghiera t: un p,ec,. calo La mio prcgh.era è un peccato contro In fede. perchè io credo Cr:s10 capace di tnlli i miracoli fuor che d~ quello de'la mia guarigione (Signore, se tu vuoi. puoi mondanni!). La m.ia prcd1iera è un pec• cato contro la speranza perchè non spero che domani mi saranno risparmiate le ten• tazioni (non c'im1urre in tentazione). Lo mia preghiera è un peccato contro la <!a' rità pcrchè non mi ;,-o fo1pie1os1re delle mie vittime d'.i ilouiani, e neppure della mia miserabile 80litudine di -.cinet1llo. Se unu 5ern voltassi 1e spa!Je o uscis~i nel buio - « Signore, io non odio il mio peccato, lo amo: dommi qunlche cosa che si poç,sa amare pìù dei miei peccati» - quella sarebbe una giornata innocente Perchè il 01:0 peccato è un'empia e di– sumana memoria che non mi fa dimeufr e.are, nell'ybriocbe-z;za quotidiana. le gin• colatore benedeue. Cflro Oi,ctture, la I.unga nOl:l <'JUI u: vero volto :a Jegli UI_ timi compan;a nel n. 21 della « F:era :a contiene un aperto invilo, quale 1>:ùdiscrc• lo im.1m1garnrnon si potrebbe, a chiarire, a illuminare. magari .a corfcj/;gCro <lualchl.) linea di quel moho fcHce abbozzo di ri– trailo. Ma di fronte a un rilrnuo, a11pu1110, noi cj .sentiamo piuuostp nella disposiUono di chi vede la sua immagine r.fle6Sa in uno specchio (ogni spccrhio i: 11oco o molto defonnante). e ne ~in piucevolmente ~,•a· gato. Non ~i scènde in campo per dif~nderc il proprio « vero volto )1. Ci sarebbe sì an. che la nostra dama « ultima :a che si ehiu– ma.. Me,asofia. Ma anche ptr lei siamo più inclini a operare che a definirla 110Ie· micomcnlc: chè non è una dourma ma l"anima nostra s1css11.o megllo, .;.e- non ci inganniamo. una dis11osizione imegrnle •dello spiri10 di fronte a.l'arte e alla viu1: non tanto, perciò, il cler11i.tr cri, l'ultimis· shna sì ma effimera moda ded.'uhimo 11..' nncolo artistico. da imporre con grandi colpi per la sc11.so, 1-in corso, quanto un nuovo e profondo modo di (Sscre, no– vissimo e antico. novissimo ed eterno. del l'anima umano; 1'11ltima.l)fITola - 1:rcdia- 1110---. del noslro tormentatissimo tcm110 (così ottuso all'op11arenza, così pieno di prome,;se). parola che noi vorremmo a uta_ re i nostri contemporane-j II riconoscere co- 111e la loro stessa parola. Premesso questo. veniamo puro a dar t1ualchc ri»11ostanile domande, 1111roblJ11j, .,j dubbi. che la conesia di A-1.ario Al~n– dro Pau1ucci ci propone E III pnmo luo– go uoi non ci siamo messi affauo su~ 1::r– ,cno. seJV,a dubbio j1wr.di11ss.111.o, <1el cou– llttto fra Fede e Scienza o ltagionc. t. non e col11a_nostra ..e il nosrro proc.runnto sc:1- ;icismo nella « scienza :a, nella 11ragione :a o nel, (I pensiero :a isolmi e divinizzat,. fa rizzare le orecd1ie a molti benpensunti fin ,4, .siècle - loro si - i qual1 cercano di difendere coj piii vieti argomenti le sorti di quegli ido.i, in un conHilto che, ripeto, per noi non esis1c. Gli Vl,imi i;itengono in– faui che nessuna facollà sc1>11rntadcll'in- 1eJlcno possa giungere a conquiste vera– mcnlc creatrici, o conqui!lte, cioè, che pos– seggano il segno e la vibraz:onei de.la vi– ta. Ora la ragione. appunto, è una facol, tù separata, parziale: nè qu.ndi le si pl~Ò oppou_e sullo stesso piano In fedè o megho t'is11ìraz.ione, che risponde olla 11iene~1.a in• 1egrale, till'unità dello spirito. A !< :nven- /l penitente di,· t11r110 taro n, a scoprire, a intuire la veritu non, LUIGI S,\NTUCCI perviene mai la rna:ione mo. una poti!nza- sp:rituale diversa. che si manfesta come un ~ t~ --;,~! ~.i ,..., l,',\MB.-\SCIATORE DECLI STATI li:-SITI }. ).lOSCA, Be<kll Smith, Ira com,micoto 11/ (;(>t., rrcuo cl,e l'Uuioue s<r.Jitti<;a .sta. erco,.do ,m lc- 11ore fotrUetluole medio pu lo rnoc pop.ilaiio" 11cttamc11tc; più clc:.o0to ,/i 1111rllocsistr.,,, io, o/Ire porti del uw11do, e cht. le tr11.1»1issia11i rodiofo– uicl1cddla "Voce dell'Amrrict.." iu ,ii,sa tkbbo– "o (ssrrr "pi,i e/e-,'lltl"'' se si ;mo"r d,,. s1dciti110 imursst: ,:c//e f>(J{H)/czirmis,r.•t"et~hr. li Btdcll S>11itl~ è staio i>llcrrarata dello Ca.,,. missioue pc,11,a,,r11/c dc,:/i E.sre,j drl/c. C11mc,a dei Rapprcscntant> sic Julla. t/ucstianc ,adio– fo11ic,; aJ1ridctto, sia su allri aspetti dr/la situa, ~ia11rsf>:•irt, ·rn.ed ho fra11c11mr,1ltrico11osdr,to ,t,e il ,:o:iuuo di .\losco sta fau11do 1t11as/orrQ it1Ul– ligr,,u pc, miglfon1t1· il Ji:.·dlo culhuolc ,Jr/ po– polo. 1111/urcl,uc,,tc (llfTO determi11all se/umi che sc"o •mQ/IQ rigidi, prrchè tutti i "":si rtlucoti:,i, ,te/la stai,ipa o/ teatro, SQ•IOslfrttamr"le co11/ral– la1i 1/0//0 Staio. I.o Smitl, Ira ca11clu.sodichiaran– dosi 11ctta111c,llc /011-orr--.wlc al mc111r11i,ur11to delle 1,asmiuio1ti dtllr. ••t"orc drll'.-l,11rrico"' ,rr//r ~-11- rir Ji>lgr1c,sotto i'rgùfa, ,Jr/ J)ipartimrJJlo di Stato r co11tr11tiDqui11di, 111/a ri,l.,;ion( 11,· fmrdi 11 rolt scopo. di rl'i lo Co111111issio1rc degli Es/rii ou:i– drtta si sta 0<Cl'/>11>1do . .lfo ta1110 la pao,a=iour ddl'tm1bl1scia1orr so:1ictico clt,. ,li r.'t•c ~rso/w/itil c1>u·rico"e 110" /,cm,o sucçcuo, i,: ,111trnto il Cou– gusso sembra :,r,a,.,c,itc deciso o sopp,/,uur la "Voc:c deU'Amr,ico"" dtstiuat11 c/lr. di/f.,sio11t ,.., tutr., il mondo iu 25 /i,,guc dif/ru>1ti di. uoriV11- rio omc,icono e ;,,1u11a::iouclc. Xr/1(1 stompa omr– riet:m: fcrJc 11110 :,i:v,u;c polcmfr11 P,o r co111,o. in ,,,rrita. li~ LIBRO 1)1 l;..~111, J.tjJ)WIC SU SIG).lliKD FJ:EUlì" 11 Dc, é11t:;a11brrte F,(u1L». pubblicclo o ,!.11,/1•0, ~ Jlalo oggetto di uu•an,p,·a di1c..uio11t da ft<lrlt drUt: "Soci,.il SrfrJtlific Socitty -. 'di Ne:v i',,,k. I t,arlccipanti olla ri,mìo11r nono qrwtlro psictrnc/isti ; quafi ,fopo u:,c, 11uoliz:n10 il lib,c cJ,e llltaao Freud. si sa110 eo,r:•inli chr l'ostio ,ti l.ud; f.-ig è origimuo dal ,ifio,lo Ili ,11,rst'u//imo rii c:,t,,. le propria biogra.~o trri/111 ,le Emi! Liu!-J-i&. ponte, un con1a1to, nn accordo stabililo tra l'invisibile e la coscienza. Quella polenza è l'ispirar.ione, quella sinlonia si a1tua nel– l'o11era d'ar1e, (e nell'eroismo e nella 6811• titiì): ed anche nella vera s-cope,rta ,scienti– fica die è pur essa poesia. Oie se quella aniit~i non è la nostra. d'altronde l'affcr• mazione di Paulucci che « luno il nostrO processo mentale t(\.lde a unificare la ra· r;ione con Io fede -o ri;;uha iOt'satta; e se dobbiamo respingere, l'incaseilamento degli Vltimi tra g'i irraziouali.sli come qualcuno ha 1c11tato,anche In. definizione di « misti– CÌlimo raJ,ionolisLico » data alla metasofia va presa con estrema cautela. Quelta for• mola infani è tipicamente spinoz:ana: cioè antidrammaii"ca per ccccl cnza, mentre no• slro fondamento primo è il « senso dramma· tico delln vita » cosi come nostra intuir.io ~ ultima e ultimamente ottimistica è « la ve– rità tragico ll della vitn stessa. Senso dram_ malico e verità tragica escluclono ogni ne· cc~,oitùpredetenninotn: e arfcrmano anzi la graduale conqui8ta do parte dell'individuo del!a pro11ri.a libcr1à, ~in della propria ispirazione, nell'infinil'o cerchio de l'uni– ,,cr.sale armonla. Paul~cci tro,•a ingiustificata In nol:itru po• sizione 11olemica « rispetto al pen.s:ero mo– <lcrno -o: non antilesi, dice, ma piuttosto perfezionamento e superamento. Può darsi. i\la la slesSll sintcsi da lui pro11os1aa defi. nire il pensiero moderno ci .nsc:a diffiden,, i. Forza di propulsione della (l creazione' con– tinua l) rnppresentatn dall'essCTe e dal cono– scere. dice. 11 è il Pensiero stesso n (la ma• ;uscola è suo). No: llCr noi, confonn:mcn– te ad un.a in1uizione ileL Leopardi. anche il J>Cnsiero è materia, e contingemm; !'es• sere non pensa, .soltanto q: e all'esser-o si pcrYiene RpJ)unto Jk!r via d'i 6Jlira:r.ione non mai di foticato ,,ensiero: sebbene unche questa fatica .;in uccC6sari., e non manchi di portare i suoi frulli Qua1110poi ai rnp– J>Orti f~a essere e conoscert:. il corsi\•o tl'u11Cr1Ur11 del n. 7 sotto il titolo << Quando più saremo più sapremo 1> !i 1•oneva, mi 1>-•· ri!. con estrema chiarezza. D"altra parte, qu":mdo si consen1e, come Paulucci, con la noslra ricerca di una nuo,,a si"ntcsi uni- ) ) ) ) ) > ) > ) ) ► '-►--+- ficatrice contro la d1spers1one che ha se· f F[}'R \ LETTERARIA ç ii;uuo 1\ mcd1oc,o (e l'«.Anuleonardo;o ~• " .1. 'f g1us11fi.,a III questa 1rnca, e tale opJ>01:i1z10 ·• 1· h: :us~1~:~:r~~s1:,:;~: 1 \r~;:;:~ r1 1 ~ 0 r~tr~io ~ f peru1ero moderno ii e ancora h.-011:irde~co c1oe ,:;Otlo11segno delln d1SJ>irs1011c) come ; $ non sentire poi qunnli o.;t.icoh proprio il' "+ (,.Q.VCOlfSO 6 + ~t:/~~::o :ie~;~~I? iale Il f)0ll'1.a ,.ult.:i \IU "-►--<--.--►-~►'-">-<4'-~~.._►~-(-. Al contnirio eh~ « un fovoloso salto nel· Poesia: una lirica. Nà,rafiva: un meconio l'astru\lo », la metasofia e reiezione del– che non superi le sette cartelle. Saggio cri· l'astratto; amore e com1u:.!ètadel concreto: fico: un ~ggio che non superi le selle car. e nulla è piii ct.Jncrcto. p'..ù "incarnn:o » telle. Disegno: disegni s.e za . l:mitazione d1 della Poesia. Perciò 11uando Paulucci di• numero. Tutte le prove debbono essere in cc: t< Al Divino non si pcn•ienc senza 6..1' viale dattiloscritte in triplice copia munite d7 crifu:.io "Il. ci tro,·u J1Crfc1tnmcnlc l"Onscn– laglinndo. zienti: e. appuuto hi Poesia è relehrniouc i>Crcnne di c1ueeto <~ ncrificio », che uoi vogliamo v<..'Ù~re sono la s11cciedclln gioia. Sncrifitjo di che, infatti, t1e non d.:h nos.r-o separalo .(è tormentoso) orgoglio pensante? Il saggio o- Ulisse JJcrvicnc dormendo ,, (L'V,luna, n. 16) vuol darne non l:i dimo· sir.azione logicn urn 111rnld1c tangibile pro,·a. Perfino il metodo s11crim':'t11ole duru1uc, che tenne a bauesimo Ju scienza modcrnu, ottiene lulle ie nostre si11111at1è: purchè ad esso non si chieda hi ~eopcr1a dcl'~1 \'eri1i1 ma 111 conforma di \'crità scoperta ,,e.r ul– tra via: come appunto uncl1c g"j scienzlati oggi proclamano. FrancèSCo Sevc1•i. entralo in lizin nella secomla delle nostre serat~' come quolificutiS!!illlo earup'om: dc. In scicn- 7-8 - lu! «aretino» e memore ... di Cam· pal1lino, con!ro qw:sti <e fiorentini» sim1rn. Lici (così disse) mu 1111 po' nrrisica!i canr p:oni del'a poesia. giunse odi affcnnnre che anche lo scienw è esscnzio.lmen1e intniUo– ne, che i coh•olotori cp:li non li considera neppure una sottos11e.:~c dei 111uteuia1ici, che al vero scicnzia10 occorre l'ocd1io del– l'artista ~ del JJOCta,che l'origine del ))Cn• iilero 111atem11tico non è mai logicn, è sem. J>re plastica, etc. etr. 1(Plnsticn ». proprio così. !a parola mi hu colp"to. Quale mag• gior "'r"~con06ci111en10 potrebbe dc,;:i7/.erore L'ORECCHIO ()unsi 1111 prologo Sup11011ev111m, 111aligmm1c11te /iuo li ieri che le /amo.,;!' " tcfterr 11L Oirctwre •·, co.çì <liffw;e ru:i periodici ,l'o!tr-!' oceano, e og– gi anche da 11oi,fossero 1m'urigfoaJ.e trotm• la ,Ie:la ,;latti/la w11cricaiw, J)IJr (;ittwr ÙI ,Iiff11.sim1.e del giornale o dcl/ci ri'.v:"sta. lit• traverso la p11bblicazio11e d'!; mfrtiuc (mcJ/li• 1>0hu-e i,1 ,eduzione) di presunti letto,;·, 11ropot1e11ti le più, varie e im1,e11St1te qm•· stiu11i,. Abbiamo ,louuto /ir1ir col ricr<3<lerci, " fur:a <li ricewre twter11iel1elettere ,li. le/• tori che a noi si son rivolti per imcrrw gare; o per ammonirci, per formula.- vuti o qm!siti. S111princi11:o (ci scusino, i mii• 1,cmi), abbiamo 1tce11111om1to 1J-e corri~po11- tlcttza, u11.:i abbi11r1wcestimuo, 11.ss -o. vemloci 11el foro inwriore dell'(lpparcllle i1mrbu11:·– tà. Ma cl abbiamo. poi, rflettuto .m: <JU~t. lfltori cha co11 umta co11/i.dcriz1t rivolgcoo- ~:0s~:::at-'~;oeJ~r!,!:,11!,1:z~:;: f;:~s;: di v-edN cosi duram.f!Tlt-e trascurat.o ij/. loro (i ,lu.cl -OSO, cordiale, .wc1cvo.e accosumwmo? C.:1 s1a,110 creat,, mslomma, questo scrupo– lo. e abb,amo traitowlo "in e111d-c11.ia " .nit tavow d-i retl.a.:io11e le ultime l~Uer,c :.ctmwatc oll'mglorioso ClSlino, ripromcUe11• <IÌX:1- ~ trul}(TTc ~-i modo di dimosirarcii per– ccttivi e civdi, .,e11.:1i per(l/Jro o.'tre1x1s-s1cre pili clic co,,r.,misse gli obblighi. pr,e,cù1i cromi aUu "Fieni" dai suo;. ~mpeg11i es• se11::iali. Si tratto.va , i11somma, di mcli.ero un orecchW, .e uri margino di spazio (11gg, davvero prezio.so ), a disposiz:011e delle " voci" urrivau? in re"&zfot1e Da. oggi, quindi • .ecco qucst• " Oreccl1io di IJ1'.011i.~io •· c1~e ascoll-erà. lrmtile ,lire clic no,i i11terultamo aJSU.– mere obblighi di puntual..tà, di iml,:/!!Ui· bilf! zelo e ,!i esauri-cme sicr111zio. O~rtc '' 11oci " d: lettori &i cstinguot10 da sè, per l<eloro flebilità, prima clu! l'orcccltio me– ,:lio d;lfpoSlo le possa percepire: e11poi, l'On:cchio di Dionisio 11011 è forse, per dcfi11ii::011c.l'orecchi-O di un "tiranno·•, clic ascoltll quel clic più gl'intc'ressa ascot– ture? Le "voci", perciò, non, abusi110 ,Iel tiranno 1n ascolto. cioè siano discrete (! ragionevoli; e non abusino dello spazio della "Fiera", cioè d'-'gli altri lettori, clic leggono e 11011 scrh-0110 ••• ,Tuvcntns univcrsitari1t Una Finnn lllcggihile ci scrive da J\lilano: "In molte U11i1;crsi11ì tl"/11,li,1 gli SIII• 1lenl-t 1mbblic01w pcriodicamc11u 1111. loro giomale, ma -~f>l!ss-e volte esso è iE{1wrmu tlc'!fo 111t1ggior pt1rte deirli ste.~si st11dc11li. lo lio pensmo che si potrebbe fare """ bclfo rsivista, w1iv<!r.~i1arialfo quale colfo: burino tlllli gli .',11ulcnti tli tutle l.e U11i• vcr.,ilù ·it11liaiw. Quando qualcut10 ,li noi man<lt1n ,,ualclie rivisl/1 letterari{, 1111, sag• gio. 1/11(1 poesi1t 11n r"ccot1t.o ecc. rar«me11t1) vin1c 1mbbl;c1rto ,~rc/,è " fu colfobora:do11e rii, gfornal-c è per invito" 0111111re percl1è "non rispo11de all'ideale della riv;sta " :ecc. Oru se gU u11iversitari "vc.~sero 1111" lo. ro publ,l:c<1:io11e tutti volrcbbero coll<,bw rare, ,Iiscuterc. 11111.dhrre. i11r.Pgror,!' lt, loro qil111w Si s-ct1tirebbero onch~, ,,i,ì unir.:, perehè ,,coo.ruo lll rttcemlto per es. di 1111. 1111i– versitor10 ,li Rom1L ci st,rcbbe mu1, 110:sw ,li uno stu<lc11tedi. Prdermo e così i:in. l 1 n•.tto tun° le lmn·usif,ì si 110,rebbe co- la ((J>Ot:.sia » dalla (I scienza l)? t:011s1dcra– zio11i analoghe e concurrcnti ,svolse, int<-r– vcnendo tutte e t.re le sere, anche un « tee,. ni,:o )1, l'ing Garbo!i. d1c giuusc a ri111- provcr11rci (lu 1irim11scrul d~ non a,•er scn– lito <ln uoi la J)nrolu amore. E 11ens:1reclic noi c1uasicc ne gunrdiamo J)I 011rioper non cl!serc accusati di abusarne. e per il sncro ris1>Ct10che ne ahb:.Omo. Mclit"Ofì :mche e;,si. dunque. •ultrametàsofi ! Di fronte II i-iò c11H1l~ wcciw ,,aJore dare alle parole ili P1111lucci ,111amloci attribui– sce un tt l"ifiuto di ac,·cuaro le SCOJ)erte .. della modun11 Jilo~ofìan? Qua e filosofia? li 11<..-() idealismo'! ebbene :!Ì, lo riiì'iiìiau,o. 11crche divinizza il pcm,icro e nel 1rnsce11- 1le111:1le 11erde il tras1:cmlc1Ul'. L'esis1enzia– lismo? L,: premesse, come ha ri'cvoto Cor. n1<I,, Calvo sul « Mc,,&.11g;;;èrO n j)OM-OllO e~– scrci comuni, ma op1>0sli i rc,;u"'ltati uh'.mi_ La scic117,a? Al contrario: ll'>i crediamo che le scic111.c ... « $Cientifì,:lie ,) siano o~gi ull'~,·anguardiu nel cam,nm,J v,•rso 11110,•e ,•eritì1. anzi verso !a Verità (ci ;;c11,i110i vnri démci11és. per 11oi1 e;.sa ~siste). ma pr<>· prio I,; (( ;;-ciCn7-cmorali e storiche ll invece ci semhra si at1nrdino ~u po;,:zioni 80rJY.l~Sa· te; e lo stesso fa - solida 1 e con esse, è più <li e-.&e cerebrale - buona partc di <1uelln che si chiama nrtc co11leu1por:111e~, usuq1ando - forse con poco diritto - e 1 1 sos1anti,•o c l'aggettivo. Grazie, caro Direttore. del'a Jnrgu o~pi• 1affià: e il ,:ahuo cordiale degli Vltmi è> di J\DOLFO ÙXILIA DI DIONISO Sllfcure mrn redazione fo q1111le. 11111111!-4:r"b· b" i6 materiale raccolto alla rt!fl(l::io11e cen. tmlt> che potrebbe essere Ro11w o Milmw. lr, :redc im;omma ,/ov.:.1 il giorm1!c vcn:s– se p11bblicato. Ui rc<lazio,1cccrllr/lle cure– rebbe l'etbzio11e pubbliell11tlo i pezzi per. 1101111.l. Que.stt1 in sintesi ltJ miu proposta. E i soltli? t,mi sv cl1icdera11110. Con qm .. 'Sla, oorrei appunto rivolgermi n qmd.cl1-e ctl:tore o u qualche m.~cemu.e. Se c"è tJ1wlclu, perso,w che crtxll' tmcorn ,rei gior:,mi ci aiuti" ~ Perri risponde F ranccsco Pcrri ci numda una leflera in risposto tJllc a/Jcrmazion,• di Cur.:io Mala• parte pubblicale ne/ n- 25 della Fiera. Poichè lo lelfcra dc{ Peni è già apparsa in un· quotidiano ci limifiama a ri-porlarnc la parie essenziale: it Poichè i~ Malaparte auerisce di avere cicevuto da me. q:iando era alla <eStampau. lettere su lettere nelle qua 1 i io inneggiavo al Duce, che mi' aveva fotto ottenere il pre. mio Mondadori e chiedevo a !ui recension: e collaborazioni a! suo giornale, io lo invito formalmente a pubblicare anche una wla di tali !ettere, anche un· '°mplice bigl:e!lo da visita, tli qualsiasi contenuto, a lui diretto, o a penona a lui vicina nell'organo torinese. 11 Potrei rintuzzare, sempre documentando, il ridicolo tentativo del Ma!apar!e di fanni passare P,Cr un poslulante in cerca di colla· borazioni, e insegnargli la stoica dignità di un padre ili famiglia. che s.a!e il tacro monte, o si adatta. con s:Ja angosciata umi– liazione, a fare della letteratura per sarti• ne. p:ir di tenere intatta la libertà del p:o– prio pensiero_ Potrei ribattere il più ridico!o tentativo di prender me. proprio me, come prototipo di quei canguri, che vivevano con la bustarella dal Minculpop. Ma perchè perder del tempo~ n. FRANCESCO PERRJ '-)•<--·->-<--,·->-<--.->-<---~-4-.'->•<-,..(-. + i t ::::,r;n:~~~~~/~· GIORNI n sr.. t f =-'---='--'-- + 1 PSICHE t Ì E COSCIENZA I t Collana di te1:1ti e documenti f J:. per lo studio della p11icologia $. t del profoudo. t + -- t ! t + ALFRED ADLER } i Prassie Teoria f I della -t Duuc1u,c, la Firn1:1 lllegg.hile, 11011 pagt1 t p , I , I d• ,d I t ddl',uu,1,, dici,;.,,,., .,;,,,,.,, d; un pe- f SICO og1a n IVI uae I riod:<!o universitario presso ogni (o qm1si) v v Ateneo d'halia, proporrebbe la crca?.ionc f 1 :~r~~~m;:1~:';pe~~:is:u t:ttvfr:~ii:i:d'i',d!~ 1 1~ J:. E' l'opero. 't>iù eistemutica di v penisol11. Bene: e non sarebbe 111010 più f AUrod Adlcr. Partito dalla p,.ico• t ::~tc:'ilo i:;?;;:::~i ~reip~~t:riidf!~h!nt s. ~:gt! ~er~· J~:ut:~i: ~~~ i , er~itari. accioccbè fondessero le singole t zialmentc ampliata di quclu:r tcO• t ~•:~::~~:e~ 1 i 1~ ~:!a d~ 0 ~~~r:~~~~: ~:ta~d~~ J;. ;i~ncipi~is~t::\:. di polcn:r.a romo $ Ala, c,•idcntcmcnte, la F. J. si rivolgo a t La teoria di Adler rivc.-;10 un t noi, J>ercht! hu in mente una rivis1a leue- ,i eop!.icito c.arattere socialé, in qwm• ~ raria (difatti, p11.rladi rncoonti e poesie): to contra1>pone il se11-..--o sociale 1 e. frnncnmcnte, ci pare ingenerosa o par• f all'egocentrica volontà dj po- ziale nei riguardi tle~ colleghi, poniamo. J lenza di fisico, di agrario, di giurisprudenu, iii: v I concelli fondamentali del filosofia. etc .• che avrebbero, so mai, un t 11 senso d'inreriorità originario l> } r~;l~~!e 1 : l~~ri:~?rebbC::~b:,~zi: :i:po~ri;;:'. t <li::~ 1 ~ 0 « t-~:pi:::i=:s:z~::ri::: + . ritto dei poeti e •narratori, \'i6to che, se "t tiì u. della <( protesta virile», j di periodici più o meno Jeuerari c'è in gi, .f. dcli' (<arrongemcnt nevt"Otico », f ~~1ò 11 ~:e~1~:1\~1,:,::~:i1:.~;c,:~•~r~u;~cl~~d~~ft~~ t 1~;~~:; 1 Zneu;adr;::~~il:~: 1 c!!i ~~::: f Sco::i. ::~d~i'à:i~\'ero. Ju Finna Ulegg.bìl~, + :;1:1\: .. !:!~:\ d!c11~:du:!i;io~1e 0 :: $ nel Giovane Ignoto, <.-Ome nel Milite lgno- Ì bambini e di a;iovani. Il clima P6- f to'? Crede dav,•ero ohe il giovane, universi. Ì, dai;oi;ico della 11sicologia indi\•i- i turio o non 1mivcn;itnrio. non nbbin oggi duale noncl1!! la sua morale so• . 1 , mille e un 11101!0 di accedere ol pubbl.co· ! t ciale ha1mo sempre attratto e Creilc <lo\'vcro che l'Arte, quella vera, non J, <,(lddisfatto maestri cd educatori. :1i1efa:;\.~tr~:,~~ i::i:t!ill~1;;~~ ta 1:•,H~~: t pi:•:~;:: ;i c:on~r:r:~i/i 1~:•n:i t senza l'indispensabile sussidi.o di pèriodici V menzionerèmo: {- scUorioli? Nono JIUÒ, in coscicn7,n, dirlo, 4- /,a psicologia, indititluale, pre I Oggi che, conie non mai, e'è un concol"!o l mC.Sse e risultat.i. TraJlame,1to -Ìtl· a premio a ogni nn&olo di strada, comu un J:. ,livitlualpsicalogico dclll' 11c1JT01ii_ fnnnk., e lo spazio tir.umo non s'è nddimo. t Psicologia in/ant:"le e studio de"le t ~~~~:~ it~J~~~ ~:~lll;~li 1 ~~~t~~l:r~i;.;.èg~~ _f ;,:tl':,:~O,~;;:s:~; $. scrbnto. La (t Fiera», J>Cr non parlare che f grio e jlUI, imerprct.azio,i.e. L'edu- t !f :;~.,1:~t~ :e:~,:as;:!r;h!: 0 b!:~:~::. S, :~~: 1 ;:gi;,"t,~t~:1~::J: 0 ':;::~:- p~ $ ; 1 :f;:· 110 °; 1~~:::r!ivi~~t:it~w:•;~rocl~c 1::: t #it11zim1J!. lnfa11ri11 abbmulo11atn. t gnri darà modo uU'univcrs:tario di esibLrsi S, ____ .j; al pubblico dei colleghi, mo quanto nll'al_ '"'".'\ , 1 \ tro pubhlico. nl u gran pubblico», ne d11- bi1crc11111,o. A meno che lo scopo non, sin f ,iuello di far sì che gli ~,udenti si SCII· !\ e A s A ED ITRI e E :;:J, Inno « uniti 11: ma. in questo caso. non c'è giù (ci semhru) 1n e( Corda Fratcs »? t A S T Il OL A B I O ( Un"ultima co~: la Firma Illtggibi!e, che A.'\ • 1 :J, scri,'è da Milano. invoco un Mecenate, Vive n l\lilnno. e ;;i rivolge a llonm? Ci pro,,a i Vin Piemonte, 63 - Roma i cor.ì r.he è ~io\'anc dnv"ero. DIONISO t t ➔·-<--.._>-<-.<-->•~'->··t--'->••<--:➔-<---.-+-> LIBRERIA Scienze e Lettere RO.VA • Pi,a,.o Modo-. Il • T•I. S0.91f - i libri che vi occorrono ... G. 8. ANCIOt.ETTI ENHWO FUt.CUIGN01'11 ENNIO OE" CONCl1'1I Concei;stonnrl11-per la dlst.rlbu1.lone: AGENZIA LA BUSSOLA - VIII-del Corridori Tip. dcliii-Bus~mht. Lung. Tor di NOl\l\, ROMA

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