Fiera Letteraria - Anno II - n. 22 - 20 maggio 1947
8 Discussioni e Polemiche ~n~':,:C;e:'ja:~::u~;;,,~,::dj: ~~. 11 ~o;:; ~!=====---:-====· ~I l'.i d'avanguardia Senza rica.mb1nrc il malanimo Petrocchi risponde C/. i\,Iora.11ia. ... LJoPo sii accenti così oibrali cd espliciti ed ecumenici di A /berlo Morooia (Dopo– KUCrra bigouo, in " Fie,o Lelle,aria " del 15 masgio). non oppaio illecita la postilla di un '' bigallo ". Sopral/ullo perd1è la quc– slionc, sol/eoala onco, p,ima dcll'ar/icolo di Mora/JilJ da quotidioni da allori e da con· tlenuti. certo mcrilo chia,imcnli e Jfoshi di più persone, Vero è clic l'iniziativa del/'ouoacalo Zc· lo, così com'è Jla/a }olla, io non l'aorci ap• p<JJlgiola.In primo luogo pe1chè intcmpesli• va, po; perchè compiuto in Jormti ingenua e impe.,sonalc pur nella sua responscl ililà di individuo. infine pe,chè (in quanf, dire/fa ad un unico coso e non ripo,lold oc/ 11 rigo· roJO esame di tu/la lo produ:l'onc I lcra,ia del tempo noJlro) " conlroproduccn/, " e sc4ndo/isfico. Mf'glio era Jemmai OJJ.'Cllarc, ::niund:tlt1:;u12:;/ :pu::,:u:~i1::i1~~;:h: indiri::orlc. E meglio anco,a sarebbe dato, cerfamcnfc, cm'azione morale in pubbliche /cl/ere e diba//ili, un /ermo movimento inie• ,iore comuniClllO ad altri ed impoJla come notma collettioa. un opoJto/alo dircflo e con– creto, on:.ichè ricouere agli atti di un Pro– curalo,e, il che sa scmp,e di Cendetla e di ,'mpolenza, 1111 po' come lo denuncia di un morilo /radilo o il pignoromenlo di un im· piegofucc;o mo1oso. ln conduJione s'è data la Jelicilà agli ulfici propagando degli editori incriminali, e poco oltre. Per di pili il sequeJ/ro non si• gm'/ìca nullo, o altro che aumentare il oalore commerciale del libro condannato. li sequc· sfro non agisce, per COJÌ dite, che sullo na– tura t:Jteriore e profana del libro, non Jullo sua JOJ/on:.a Jpiriluale e documentaria, nè (come tulle le inlrap,cse di una dulorilà giu– diziarfo) distingue e diuidc, Ed in un com· po così }rdmmcnlato mora/men/e e spiritual· men/e come quello delle /cllere d'oggi, che serllt: colpire senza vedere gli t:}}cfti, e ~he serve 1'nfierire Jenzo eliminare le cause? Ma Jc l'iniziafilla di Zeta è Jlotd un po' 1eiocco, qucslo non oìeta che le sue infen· doni }assero elogiabili. E' /tappo }acile o/ Moraoia (cd, oltre che }acile, consono olla sua nolu,a d'uomo e di Jcriltorc) borallarc il te,mine "moralismo" per un'accezione di inJu/sa ipocrisia borghese, reprcuiuo d'ogni intel/igen:o e sintomo di vanità esferio,i. E' qw.,lo il crisma (allri direbbe: erra,e) di tu/la il mondo umono del Mortioia, e quindi non giochiamo Juori del si/O campo, Per ogni i.stinto di r"esiJ/enza moro/e. per ogni giudi• zia di oalori e di eocnli, pc, ogni azione /renanle e casligatrice (e qui non c'entro sollanlo fa religione, ma pur oltre leggi e altre rèmore), Morouio ocde il marcio di " queJ/o dopoguerra che si rannicchia sotto il Jeeno delld paura ". E pau,a d'ogni sguar• do che ucda. d'ogni ino:ione compiuta, è il puro mouenle, insegna Moraoin. di quel mo rollsmo d'oggi che " non seruc che ad esten– dere i ui:.i che oo,rcbbe Jopprimere o addi• rii/uro o crearne dei nuooi ". E in}dffi, gioe· chè il Morotli.o non ha most,ala di poue· dere alcuna interiore esistenza di legge mora– le oltre pli Jjaghi e i ,abbuffi di un impulso colpila dalle oiccndc degli ambienti cJterni fio ~aciclà e gli uomini del mondo di Mo• raoia), è ben agevole scJmbiore il desiderio di tmrezza, lo sfo,zo d1' UJcire dalla colpa e di dominare la propria oila. fa /ol/d con· t,o le occoJioni esle,ne, l' a}Jermo:ione di uno car/là per lulli. con tm •• morD/fsmo •• 1,o,qhcsc. ipoc1ita, bigo/lo, eJ/eriorc, bacia· pile. E le occoJioni es/eme sono ben souenle un libro. Per fon/i adolescenti sono, /orK. soltanto un libro. (Di',co,so troppo semplici• stico quello d; Marduia nel }or ra}Jronfi con le cose di mala}}are; in/alti un mlfle non giuslifico altro male, nè si rendono positivi come dut: numeri ncgotioi assommali. E µai si so che e'è un limite d'età., Ji JO che oi sono ragioni' non spiriluali, che non c'è, in· fine, alcuna giustificdzionc mo,dlc anche fi), E /'ot,posi:ione o quu/o ocoosionc esterna non Jeoe cuere ViJ/o come un colposo mo rol."1mo. ~enuncialo 1 dalla cla.ue horgh~sc che puà mani/es/orsi COJÌ largamente ·• mo· ra/iJ/icd " nel senso di A1orauia ( come non do, ragi'one al nost,a scrittore sul cla'rna di quella borgheJio che egli ha descritla sui suoi modi di uita?), ma che pur ha m ·t.lo altre ris<me ed ha compiuto alt,e azioni. E che. an:ilullo, non è JOlo come ama dcscri• oerct:fo Morollio. Se il monda attuale /oSJe Jol/onlo quello e/egli lnd1ffe•enti e di Aqo ,tino, che car,cbbe oiocre? Che cosa si po lrebbe }are Jc non torcersi nel b,ago e cer– care di poefi::are, come va tentando eJlcli– camenlc e fecnicomenfe A1o,aoia, l'alto seJ• sua/e? E queJla. infone, è /o noJfra m 1 uione? /Woraoia ha lutto gcncrali::alo ne/ !IUO ar· licolo. Camc ha giocalo sul/'equilloco di uno rrincccia o Boccaccio e d F/oubcr/ (ma è minaccia Oenfilolo al principio dell'articolo: sul finire il Moravia Ji trooa nello conve· cap:.iosa novità I, nclJllcro che non J • eia nwi JCn/ita dire>). Moraviaho gcnc,ali:.1.0/0 e ha con/uso. Si scelga questa per/o, ve,a e generosa com• prcn,ionc della d1111itas paolino: " Prima di /are delle dcnuncic, l'ovvocalo Zelo dovrcb• be ,i/lcllcrc che egli non ha alcun dirillo di safoorc l'animo agli allri (la JUO non ba– slo?) ". lo non so chi Jia Zelo, e /orse non è nemmeno un collo/ico, ma questi occcnfi J; Moravia ne /anno un martiredc/là ca,ilà I Dunque il Moravia vorrebbe log/ie,c al col· folico il dirillo di sofoorc l'anima altrui, VOI· ,ebbe negare o Son Filippo Neri. o Don Bo• sco, o San F,onccsco Sovc,io I mi }èrmo qui, ~7:mb: 1:1:J1,;:f~c,dc~la se:; :~ ;u;R:~;:b~i mio pc::o il Morfi,o/ogia ,omano. o ,t; Acta Sanctorum, o la bollo Divino aHlatuJ i/ di– rilto a Jpendere una uila in/ero pc, le anime del pr0nimo, d con5umare coJÌ, nelle di}fi· coltà e negli or-,ori, nelle lriJ/czzc e netle letizie della redenzfone, le proprie nife fer· rene, e che oifc. Alberto Moravia! Tufli wppiamo quanto ncll'arlc 1mpo1fino come impacci continui il mole e le necessità di una dcscri:.ionc fisica. E come, olla lei· fura, fonfc cose s' affcnuino t!Jlla !tJ mano lcggc,a del poeta che dice e si ri/rae. L'im moralità di un c.rfisla (più grande sarà. me• glia il· ragionamento t,overà i J1t0i agganci Jpirifuafi) esfeficomenfe si giu.sfì}ica, Jia di Boccaccio, come dcli' A retino, come di Flau· ber/, come di Boudclairc. Si gicufi}ico, sem– pre qutindo è oero arie, ma mai JÌ può eri– gere o norma es/etico. od cJpcdienlc didal· fico, o genere. Ora là urgenza di uno mo,alizzozfont ... e Mora11ia controbntte Cnio An'1,1ole1t1, (andrei contro la mia nntura, " poi oani ran– core ai ,1aolve in uno 11eotto lii piì1 do pii· wnre a se ,teuo) m• pt:rmett• di preciaare: I) Non è vero c.hc ho tcrillo ma e d• lul to. Il • Mo.nifesto della Rodio • ha nvuto 1n mc il pili 11Uivod1vula;11tore. E 'n qu11nlo o.1- 1':iver xrlllo ma.le degli a:1ri (secondo lo. mcntali1i del Giagni per in(l:igantire a con. trasto mc 11tcHO)dicono Leoni, Ci, ioz.zi e lovCl'90 e cioè gli ahri tre redionutori it•– lioni meui in onda in quctli ult1m1due- me11 Il mio arhralo ' Dopoguctfa biRQ/la " mi e da mc re;:olarm,enlc di1euw - ac è vero; ha al/irato molle risposfe. Ira le quali una a 2) Pur non npparfcnendo a ne:uuna con– firmo Giorgio Pet,occh, che 111 pubblichi in ;:rcg11e Sopportando .scrcn11mente ogni volta questa numero. il puro e &cmp'.icc e.a-mc di chi deve e può Non mi wrcbbc cerio difficile 11spondc1e :~:~d:itc ':,c':~::!e:Ì1::&: 0 n:n a:: 0 i 0 ,:iaa::!~c~lte~~~:ttc ::s;~;' c::;·~~bo~~fo bene di tante a Ire. Francamente riteuei in. da almeno dicci miei ari:omgcnli p,ù validi e. ::l~~:: ~:nztt:n:r l~;or'!;, :i~l:'t~ 0 dru: ::i;~!';~o~ pf,1 0 ,~'j;;i- J:j{e''tr:ie:;~~si/ 10 ~~= dcl!.i pili .:orrettn trod12ione; o forae G1.Jgni è ingente. l'orroslo, per dirla con una meta• ::~~tnid:hn~ifi~~biltu: ,:t~i't·~~;,!\:;;~~~: JoNef:! s ':r,1;:,;:7; :onmo;;o;~~:;:~llacca• nobili, mo. io , euo mi aia c,preli&O (in quo- 1110 ca,o non 11bbutanz.a bene, poichè le o,. /~J;rè nia g~~~;:,,;~lo morale. Non ho di urvnzioni nei,::ntive non monc<1no I) nei m.id ,ebbero }or credere, J1a:i!;al~;::::, ~1:nJ.J::~ ~;;r;hr:~;]i~f':~i= 1 ::i: ~:~i;:;ed:U!~~ inllece prop110 la vita morale che è inscpll- ..ftllarmi; rnbile dalla oila Jleud, che i: scrnp,e staio J) In quanto alla cona,derl\Zione ultima e sempre sa,à, e che non è il monopolio di come ,i jacclJO qualche anno /o ,ui fotJfi "~!suna arRani:zazwne umana, e c'è o nnn d'cocnsu=rdio mi pcrmettn di farLc notare, ce, e se non c'è, non può esse,e campen· ,,gnor Oiretiorc, che l'accusa di fog'•o di s~la da alcuna utililà JOcia/c o da alcuna g/o· 11vungu11rdi• a tipo fa!lci'JSto. è rivolta al Suo ria storica o da alcuna capziosità di a,go• atc:SIO semm11nale, che .ino a ieri h• beni– menti. lo sono d'accordo con tulle a qua~1 gnnmcnle o~pitet 0 la m.111 rubriea I tulle le propoJi:ioni d'ordine mora/e dei miei ~ verità è che In queela incone1u1:1bile conl,addillori. Ma non posso Jeguir!i Ju/ te,- lta i. dovo molti. troppi. più che migliomre reno Jogmolico nè, tanfo meno, su Q!Jc/lo 1e stessi cercnno d• nvvantagJ11'U111 indirelt.11 casistico. Dc 1 resto l'una coso non è dislin• mente peggior;indo la &lima degli nlt1i. io ho guibilc dall'altra. Ogni dogma Juscila J: rt.• il torto di lavoro1e "eriamcnte: 11opp0 ec,ia ccui/à una cas:Jlica più o nl<"no ingeen,no. mente J)Cl non raccog'iere qualche succo«> più o meno clinica che alla /ung3 por.a al nel campo che prediligo. ~~:;is::~ofi confo,mismo, e alla morie dt'/lo GIAN F'RANCl-~"C:O Ll LI delle lettere, se dà luogo ad equivoci JU!• f' ipoc,i5io moralisliCll di una cerio pllrfc del· ~aen b;;t::~%nJ:'r~s';:~~~- 51 p:~o no~si::;~: co~c;;o m1~c~~Ùc~f:,li:o":i:e,ft~/,t,;leinctnt d'accordo nel JequeJl1are i /ib,i, ma è inne· ricevuto, erano inutili. La que~liane è mo/lo gllbilc l'autenticità di un Jimilc mouimenfo, più :semplice. Si /rafia in brclle dì queJfo; anzi la bellezza e ve,ilà di esso. Chè se re· si delle o non Ji deoe ccnwro,c ogrii lib l' staue nelle onlicomcre dei oari Procmofori d'arlc il cui con/enulo non risponde alft: nor– della Repubblica italia~a, moJ/rerebbe lo mc dello prcccfliJlica cor,cnlc? ... e la replica non si fa attendere suo s/erilifà, lo wa di}ensiua dcbolcz:o: ma Se si, aflo,a Ji de•1e o non si dcoe cen• se intJeJ/e momcnli della comune oila spi,i· suro,e e sequestrare libti come Madame Bo fuafc, fraudg/i dell'essere umano nel JUO vary, L'asino d'oro, L'Orlando furioao. Il tempo, visioni e perplessilà e J/onci dell'o- Decamerone, L'Ulyues. La Chattreuse de nima moderno, rilrooa la suo oew soJfanzo P111me, I raqionamenti. L'Antolo~'.a Palatin.,, di fede re/ieìoS<J e ,I; pratica crislianri. dc! 11 piacere, La Mandnumla. Il S,ityricon, Le propaganda fide. m·lle e :ma nolle, Le, Liaiaons Dangereuse,, Sono uigenze che oioono anche al di fuo• etc. etc.) Ecco tuffo. ,~ Jef criJfioncJìmo. S'è mai posto Moravia Per conio mio, pt:nso che la moro 1 c non sid la ragione della moralità crociana ne( giu· un ollare di Stato e di a11farilà che in de– di'cate e insegnort: di cose d'orlc? Si ram- lcrminoli caJi, rtC"Jsuno dei qua 1 i ha nienle a mento le pagine della Morale Gllllolica~ (E che /are con l'ar/c, Douc la cascicn:o indi'· qui Ji' vorrebbe discorrere di quello punta oiduale. come nei minai( d'età, n"n bajfi (mtf oc,w Manzoni, mo il raffronto di guJlo gin· doorcbbe bastare e poi bi,oRna che tu/li com• nasiale col Boccaccia ci /erma la mano). mettano e Jiono lasciali liberi di commettere Come certe ragioni si rif1ooono e s, equi- i loro errori: / 1 110mo è molla più /orle di fib,ano in uomini di dive,so senlire spiri/ua· qunnfo non credano i calfo/ici), provoedono le, così j motivi di una azione moraffz:alrice pedagoghi e seni/ori, cir.sc1mo per conio ,; riJconlrano in categorie dioe,sc e sooenle suo. p,i1J1Jlarnenle, JU.<ondoil J,·,;110 ,1,,. hnn• apposte come /ormozione e modo di oita, no jJ che presumono di oliere. Mo anche qui Qui non oi stità più conformismo '' paolof• con ,li,c,czione: t>crchè la fabbrica dell'in– ia " mo deciJÌVa necessità di oedc,e in al· noccn:o il più delle ooltc non produce che tro ~do t: per altri fini la oìfa odierna. In- ipoc,isio. ,omma i/ nocciòla del/11 questione sia in Pc, carità però smcllinmola con gli aslc,r• quc/ 10 carenza di un obbligo (per parlare schi (cosie/iabi/c, d-, rlseromsi a11li nrluhi, con Morooia) di deJctÌtlcrc "qudla cc.rio scontijlic.bi' ,'e per fu//:), (('n le prediche t1 " · · li bbl" h / · · so }rcddo e ron tulfa il so 1 r/o ormamcn/ffflO mo· :~i$C~;n;r:;; l, 0 ;~er: s~i:/~ee ,:p;;c:nfa: ,aluhca. E Je p,op110 s, ,leve cons,Je,a;e ,/ zioni che non quelle dell'alto f_sico, di cr~- :~:~:,-~! 1/'~lloJ~sc~~',%~',; 0 u~:i1toi:~ 1 :; ~~: derc in alt,e ~ose. Tullo quc/1 ,nlen.m_asci/- sciia, e saltanlo da ultimo nei f:b,i, al con· /ore del!~ cosc,enzti _ moderna (anche d, quel· lra,io di quanto facciJa e consig/iaoa di }are Id colfo/,ca: ~onoscramo le n~s~,e colpe) VI· il Man:ani. Vedrete che una 00 1 -ia cambiafd ve nd medeJ1mo omore dualuhco, ma sem·, 1 0 ,•ilo. cambieranno ancht: i libri. r,~c:ni=. }c,malo ai ocri lrawlimcn/i del• .ALUl-~H"I U Moli,, 1 , No11 Ji può Jar cOlJXlo ,,uc//o parlt: del Luzi se la prende con Gia.gni ... Uro Ani;:1oie111. dicevo quel bra1,'uomo d, Mcfoille che " f".uomo, nell'ideale. è a,s; nobile e eOM splendido, è uno crealura eo•i grande e n1 di~. che sopra ogni •ua mcnc:çhia d'iano minia lu!li i compaJfni dovrebbero correre e tJctlare i loro mon'efli più prezioti ", è quc-– •la una frase c/,e mi ha XIJUilo per anni e 1<>/tanlo OIJgÌ m 'occorgo di non ai>erla com prCll-<l, oggi che, come dicono alcuni amiet, mi .sono incoftitlifo. E incolliuilo .sono par.a al signor Gion FronccKO Lu:i per una pie– cola nota apparsa lo k'Or,o numero aui luo giomale. A cMtui ho fallo del male serioen do uno noticina ftll/'amore impossibile ne– gli audilori e corridoi della radio, e non una crit,e<r. 01,rcfollo non 10pc!10 dc che colore Jouero questi " manlc'lli più pre2io1i ", ade• so che li conaseo prc/eriseo rerfore nudo con lo mio maccl,io d'ignominia e con la mia cottioe,;a. Il .ignor Gian F,ancc,ca Luz• è rik!n!ilo per pii., •aR:on, ,: questa m'addolora since– ro-menie. Mi addolora il jd.lo che non cono– sco le sue grandi battatJlie, la sua priorilà, i •· moJ•vi che ,eaualcano 1/ calcolo perUJ– nale •·. il c,cuiilo che porlaua con il min orni co Elio Talarico (oggi ..compirrro dalla lolla qui11di il vc.uii/o che porla sollanlo lui), m addolora con0secrc •· Un qum1o a bridRe" di Burl(c e Stcwarl, ·• Sen:a lilola" di CoN win e Ji cono111eere·· Il quarla arriva '' e " 'rrGgedia anonima " J, Lud, I anlc co1c mi cddolorono, come il lmba menlo di quCJla cri1ico.aulore (nel mio ar ricolo pada.,;o J, qualche cr1heo-auforc; cl,e pc,cca.o cotpcre r 1111.M:elflOIII I Vn Jrance9t: del selfccenlo dine of,e la ,uxcftibilità a uoltc, anri ,; più delle 1.10l!e è lo $pccd1io della ULnilà, la uanilà rind1iuso nella s/onra uuota di IHI castello dcserlo), mi addolora non riuscire a polef(lte la mio ,timo all'uni co etilico raaio/onico in I/dia, uomo sasgio, baltagliero, ,en2a malanimo, roro per serie. pubblico che reogiJce all'imrnorolilà di certi libri, quanto a quegli scrillati che Oanno sempre più perdendo i coniai/i col mondo morale, e socio/e di oggi, }ermi ai loro Jche· mi di ropp1eJcnfo:ione inquiJilorio e eslcrio• re del costume: che era poi il coJlumc di ieri, o almeno è /'ammanto della oila d'oggi. (Lo ripetiamo: si può condanate /,'opero/o dcli' dVIJOcalo Ztlo, ma non i mo/i/Jì della sua oziane). L'uomo d'oggi nasce da a 1 tri /ormenli che non quelli di Leo e di Pietro. Queslo ragione che c'è solfo, oa lliJlo, oo scollalo e illumina/o di umano e semi/bi/e comp,ensionc. Srg. Oircilorc, lò in un p(Jcse di lropp1 l.wratlini uonilo,i in Ma prima di spingere le noslre parole al• l'allusione di,elfa, e decidere Jc si tiaffi dei lacci d; uno posizione psicologica e lei/era• ria JOtpassala cd esausto. occar,erà allcndc– re ancora, al lklrco, la Romana, che /orJe ,orà una cosa nuo110 nclf'at/e del nosho scrittore. GIONCIO PETROCCl·ll LIBRERIA Scienze e Lettere i libri che vi occorrono ... dopo aver bo.ttagliato per anni affinchc. :::~a i:;~ii~i~n~1:.::·c,;u:,: ;;:,/:;:~ :~;;: 0 :;~~n.e ej(~~Ì;e:~;al; 0 ;rici;:;;:r:~: fc 11uffaradro (non dico '' orlicoli '' per non che unn rei;olarc critica rodiofonic11 -- insi• re:7;;r:e;~:'r, &-;/ ,'f 1 -,.~;;ctoJ 0 ::::i!~';f •~endo. sul fntto che ormai una ,ij!le alte.n• uomo che ne/ Nord porla il soffio benefico :~~:e ~In n;::fta;:ez~ ~~en~t\°; ,t:: ;:: dcl,a II crociol'.1 lu::2iana • (n miRlia~a di c~• ma d'altri 1·,',"'o.!HICO per due, ,Suub,iche_dcla,e- ~::i ::~;e 0 J~11~n~·r;.CJ/'ci~/1J 1 .'";.1~·d::;a::s~;~ nere - .11u ramnta e su o sc:tt1ma!J(I • "l d . h · · · I b f d d. I lrcware • tJra 1110adal.lo e 1/ Iorio per }aria dov:rc r7fi:1;;:~nn~~n =v~ 1 aeh;'';;ci\;:nl; ~ou:i~ ce;/r 0 :nu;~i j 1 P~~u;~ :; :::: 110 0 :,:: 8Cllvnlcano il ca\colo per50nale. lnnnnz1tut10 ,ionati' do/ dialetto avevo ~agione d1 temere ehe, non ~ue~d~ Loro .ilnstilem: .cusom,; è 10 secondo tpunl~ll _nello _hmRa fase prcpo.rnlort~ a 111 1.10lrache ft rio di11piaccn e sem ,e C"r lo 1trenu1 d1fe190r1 dcll;n causa te n~n Eho T,.. ,odio a cui I.IO /io molto bene (1: L::i ma •~ 1 co. (pt:rn_ltro oro. intento n tull nitro). ~nll lo permcffeJ. ~ o ro silo Ji accenno o m111rinunzia troppo nffrettnta ed ~goisllc11. foglio di ovan uardi: : 11 ,cocc::u rii: ,e ~cnlc p,,"'.1d.'Iavrebbe 11nnullnto ogni. v:mtaa- ne dicono lon,! e i,e ~e son PCJ.slc,:::;e; non gio: e. poi n _me premeva e preme il carat· sarò la /ogieo sfririgenfc di Lu:• ad tirehi• ter_eduno:slrat'.vo della ,cosa. ~rc~eva erCAr• vwre lo 1·icra c. 0 pro~rlo di per dc1 prer.edent~ ben ehlar1, ~ o,Jinc ~r•I~ mcui m1 sorge un dubbio, pouo conscroore 110pr?tut10: mi premeva avvln~c un ti~ da il '' Gian " JaiJOnli al re,!o del nome e co– rub~IC• dove luttc lo opc~c rad•odl\lmm.atichc gnome sen:a in!ro/eiarc la strada e do, }a ;~7 1 •:c::di~fo'~f::: 1 ~ 1 =;: 1 1 : 1::1'f;3 "!~d:: 1 :~t~ slidio ~ Gian 1-'rarecsca Lu2i} lamento del tulio pari alle conaore le: e I' Cl,\CNJ E' u!JC'ilo preuo r/Jlitulo Grafico Tibc tino il I numero della rioisto • L'lmmn- ~i~:,;~ ;; E:::~:- ::a~;t :i l:e::'u::~} nicnza di discor,cme comt: di cow aooenufo parla d; ., denunzia/ori di Flaubert e di Bac• caccio"), così ha amalo vedere uno tleto e inlcg,ale ,ioolta contro lutte le opue immo· ,o/i di ieri, e s'è dimenticalo J; E,onda. Stia tranquillo. Moravia. lo Chiew ha già ~::::::::::::::::::::::::::::::::::: sistemalo quella }accenda, e non ho bisogno r: premeva stroncare .nchc qui quel mah e.uo, p!r cui luUo ciò che muove invidio. r. ,iv.li.a va combattuto col silenz.io . Con quc.:.ti JHO• po4i1i, ben noti ni miei amici e co 1osrcn1i, io clic pur mi reputo sopratutto ••n ouloro - e aono a mio agio wohanto qu.nndJ /oc:c•o l 1'1tlorc - ho aeeettato l'incarico l"nrico 1n formativo, in Rllesa di succenori dea-n• per la garantila buona volontà.. tafo di' collaborazione eompo,!o do Gio– oonni Macchia, Luigi Magnani, Gi.usep Pe Roimofl"ii. Toti Sciafoja, Roman Vlad In que•lo numero .t0no pubblicati arlico– li di Cesare Brandi su: Europeismo e Au– tonOmJl'I d1 Cultum nc"lo Pittura Mode,. na ltal10.na ; di Luigi Mognoni l"U: lntt:– gnamento di ShOnbcrg: di Giuseppe Rai– mondi: Giutcppe in hnlia; di Giooonni Macchia su: un Inno incOmpiuto del Manzoni, con frammenti incdili. lnollre acgnaliamo le pre,cnla.::ioni di Toti Scio EVEL GASPAIUNI DOSTOIEW KIJ E IL DEUTTO on,,.,.1 .... ,u. ,11110 ,.....,p1u~• r., ... d•I 1u111I• ouinor• •11•>0 ., dell"o.,b,e,,11 "l'"i. 111olech•fu ••"• I., IU Editore Montuoro - Veoezia •Mllaoo Il libro nu.ovo per un munda nuovo PSICHE E COSCIE ZA Colluna di ltJJLi e documenLi per Io siudio della 1nicologia del 11rofondo Sigmund Freud INTRODUZIONE ALLOS'l'UDlO della PSJCOANALI SI I ( Prim(I Serie ,. N11<111<1 Serie) TradJ11one ,tal ana interamente uful3 con raggiunta delle confe– renze della II Nuova selle dell · lt:L'.oni mtrodut11\'C allo 11udio del– la P1icoanali1i , e con l'append - ee di un di-ziona1io dei concctll psicoanali1icj fondamenta!. a di Cdoa,do W ciu- Seguiranno mensilmente gli altri volumi della prima serie: 2) AU'IU:U AULElt - Prassi e teoria della Jtsicologia iudivillualc. :I) C. O. J UNO - Sulla psicologia dcli' incou• scio. 4) C. G. J UNO . ltealt.i) dell'anima. o) C. H. JUNO · Ti 1J1 JJSicologici. 6) KAH,L JAISPEHS-l'si• cologia dcli o conce• zioui del mondo. 7) •:s'l'lllt ILAIIUIN6 • La stmdn della llonua. 8) C. G. J Ul'W · Psico• logilL ,. cduc1lzione. !I) F. G. Wl(;J(ES • Il moudo J)sichico del• l' i11fa11zin. 10) Al,ICE 1111,IN'I'. l,11 ,•ft1, interiore del f'an– cit1ll0. li) e.o. JUM, - Encr:;c- j 1 itn. dcli' anima. 12) U. U• .J UNG • Psico• logia e alchimia. 1:1) Hl USEL'J'I•: 'l'UCCI . I I '11coria t' 1.ratica del !la11dnlil co II JHtrtico– larc rig-ul\rdo alla mo- I dH11a llSicolo:;in di)l 11 11rofoudo. 14) I li!H, • Il lihro dei I 111uta111enti. Io) HAl'iS un1•:scu. }'1. losofi:l dcli' ori;nnieo. 16) ('. U.• J U 1W • l'sicolo• gin del tr:u1sfert 17) ,I.. J. HA(:IIOFEN - Simbolo, mito e storia-. 18) l,F!O FUOHt:l'iIUS · Mouum(mln nfric:m1,. L'intera collana può anche essere llcquistata con. pagame ,r.to rateale!. Chiedete catalogo e schia– rimenti. alln CASA EDlTUICE AS'l'ROLABTO Viale Liegi, 1 l2 - Rom a di ripensa,d Ju. E' dal Cinquecento che ha Jcrmalo i concetti otlorno olla gimlifocll:ione dell'asccnUà per mo/foi d'arte, cd I.a Japulo organi:za,e delle norme ben precise, e per la letturo, e per la finalità morale. Quello Chiesa su cui il Moravia fa conti di Jccoli. per mosl1are che la p,eceden:o s/o,ica del l'a,le (mo che infcl/jgen/e Jcopcr/oO dà di rifli e vdnlaggi maggiori, e che i suoi lewri spi,iluoli JOno " ridof/i a pochi spiccioli e qUt'.sli pochi s~no malt: Jpcsi •· (mo che l''.a============ Confeuo che 11111•sorpresa• dt:"lrul ir,"W. rnuncro della cc Fiera• non ~:n prep ..rat.;. f , punto in hi,rnco e tcnzu ak•m !HtHVVllf'", si lasda che il Signor Giagni. o.I posto dcUa mi.a • puntata, rca-olo.rm.ente conte,, gnata a tempo debito ed accettata, aCGC:nni con ffl(llanimo fanlo pale.se quanto a me in. comprensibile a qualche crilico-41.1loro-(qu,J. che sarei io) •ecusato di JCrÌUieT ffl{lle J1 lullo '1~c;~~~r::~~i/:t::o;,j ::tr~;:~ù, e ~i===========~
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