Fiera Letteraria - Anno II - n. 22 - 20 maggio 1947
s ------------------------------------------------- Eccone d1 ahro umore, che aopm un gro• -– so fegato facevano a rnoscaccca, occultandosi d'Arte Moderna in ~:a:o ,i c:::!~::v:r:o b :, : :n;;~hiosi88l-1 La Ga l le r i a tr11 J,. soa1nm:a verde bi.lìo'lla mentre sopra e 0 """ m;~ d, <on•gho. "" nu~vo , .... ,. di l parla la d1°rettr1°ce una giocondità studiata, C&cguiv11 un ballo .11r.1no. ilrnnissimo. molto stupido. che po· 1) I /i, ecc. In questi ~ ·orn, comincerò i l,wori I allor,1. Sembrnva n1ent'nltro che l'cleg,,,nte \ o ,n a per collcga,e il .u:lane delle. mostre con j/ d~vaga:1one di uno lfOifltt') urcquieto. t,aturo -- giardino ccnlra 1 c douc uuà p:oa11ole per il d1 un ,1us-to plnsnco d1 _proven1~nza elero.ge- pubblico riposar.Jidalle Jatrc.l-:e della visito. nca e scaltramente a!nb1_:i1010d1 a11_1rarc ! 111• ! - Che c,i/eri critici scgu'rà ncll'a!le.Jlire tenz.lone con un po di frac.iuo 1nvent1vo. li- sale col nuoc10ord,'nomento} Quanlo \.art.1 andavn h1ccndo potevl'I •opa- D; qualità primo ,li tulio. poi di Jocu- rirc come. l'u 11mo espediente di una R10~1- mcnlo:ionc come diccoo. Pc, quanto rigua1• ncua debunmentc e~h1lla, mn contentn, m da /'olloce~lo. a'!o Jfolo dtgli studi, oggi Ji dcfinitivn, di 11bo,lirc m amvità _lntcmh. dal. può /are una sedia abbaslan:a chiaia se non la p,tnna \11 pennello. che non 1rnpcgn1wnno definitivo (malto onco,o ,es/a da }are): per mai una ".era e durevole e":'oz.ione. I suo• fo– l'arle canlemporonca che è male,ia in /orma· g:1 ,bnvn 1.,1r1d::i1_1, che 1al~o,la puntav~no •ul– :ione, la documcnla:ione deve eul!,c più am• 111suglfullonc di cert_c pietre da taglio, del. pio naturalmente; fu/loaia anche in questo le ngnte o deg.1 opoh, e talaltr.t rilletr~vano campo unu sccffa si deve /ore poichè un I fuoeh( co'.orall di cur1o,c de~~m~i1:i1on1. mulco d'otle moderno delle cuerc anche una non 1nviu.vn110_ccllnm_cnh· 11un mda!l"1n~ ac: guiJn pc, il pubblico, i.~ ,,uo/c è gcn"cral• t.urntn che ne r1ntrncc1aste le poSSlblH ong1111 mente ,"!st,o verso /e nuove /orme dcll'orlc;. e sgrnna&Je a filz;i de le_ parentele che ve. tcva sembrnrc il big npplc di oggi p Il b.,01c,i?logo ,; ,ivol,oolla guidn; 1, qua- alma Bucarell1° le ora sorrideva con un soni&o senza denti, eppure bianchis!llmo: simile a un lar,1o arco foa'ore~nlc, diseanato a: limite d'una • ce– lata a grigia. E. fu u11 !ratto di più della sua cortc~o. Cli spiegò molte ahrc c:ose, e gli disse infine che ben volen1icri l'nvrcbbc con, dollo a cono'IICcrc il comporlamcnto dei gcr• mi a contatto ddl'uomo. Intanto occupiamoci dcll'cncrgìu c:c1- 1rica. - E. qualcoso. d'clcurici1i1,, pcrv.,den– dolo. qunSI orlandogli i! a;iubetto, k) fece per un istante somig'.1are :id un'(lpJ>arlz.ione da ultra mondano teatro di varie1à S'incamminarono J>f:run conidoio non più alto di due mc1T1, le cui pareti ciano rico. peTlt da piastrcl e ro!JSCe viola. li,conlravano qu,1 e là speciali nicchictte illuminale fu g1damcn1c. ,ul fondo del!,. quali ri..al-.wnno, dipinti rnn colori 11ranis, sfmi, e~rl dclltl stessa specie delln guida. li. èotlor Clcf domandò chi fou.ero, e gli fu risposto che si lrnllova delle im1n'lRini rlei loro più rolebri ;icien:iiati. Ernno 11tt1tiloro a ~struirc tullo ciò i-h,- di 1n1ereN,nnlc orn es- si OSSCrVIIVl'lllO. I lungn corridoio sboccò 1111ìne 111 un 11me• no laghcllo. La guida 11taccò un ricevitore e pronunciò brevi pan:,le, In pochi secondi cm«1<e dalle acque un Y(l,ccltetto rl1taro. 1u lo coatruilo 11, cri1tal!o. Rlloido. 91 t1ccoatò alla riva. I due snl1rcmo. Attravcrto una Knlella a chiocciola, il dot. or C cf fu introdotto in una Nlkl 11tr11nnmen• le corredata. Spiccavt1no mobili di foagia fantastica: c'erano pohrone a dondolo in vetro. nn lii· volo con il piano raffigurante uua foglia di :::edro e le gambe formate da limoni aovrnp– posli, Ai lati della sfanz.a due eawaprmche in legno rOIIIOacceso, con il coperchio verde, contraat~vano vivacemenle co'. fondo delle pareli di un giallo ro"° dcwra.dante lino al ·~· Dopo un breve traa;itlo, il 10tromarino si fermò ed i due viawgiator1 approdarono. Su– perarono più cerchia di mura. alte e rnas· S\cce, attraverso uoa serie di porte scmprc i>ill piccole. Apparve loro infine vnn •pctt,– c.olo che avrebbe lo1,1orato d1 meraviglia il douor Clef, sc mai egli fos5e staro ancora po.ssibi'e di tale aentimento. Un ma.re d.i fuoco, si estendeva a pcrditl'I d'occhio davanti l'I loro. Boaii, aibili, scop piettii, Wuochi fantu.maaorici di luci. ,li c. lori, di ombre, ai !onclcvano con il flulluare turbinoso del fumo e dei vapori che, aspirati n viY(l (o~. venivano risucchiati e quindi dispcrM Mcnlrc le luci dell'imm.ane brace. re ■~olgor■vano, acccca111i. sul'a volta teno. N, lin..rue di fuoco giallorosae, blu, ani.ncio– nc. verdi celC31.rine guinavano ovunque, tvrbinando. llttorcigJiondoai, contorcendosi. La tena raggiunta da mille .dntilli lambila da mii e vampate di lu<)Co, acqui,tttva ti in, rcrva\li brevi i più 11rovaganti colori. Spcffacolo o"ida.mcnte bello~ e il doltor Clcf, lutto raccolto in se, sentendosi piccolo, picco!o, contemplava ~,asiaro. Stordito a 1al punto, non ai cm neppure accorto che inter– ro a ,u1 tre omiciattoli ~ravano, oMcrva.ncto. 1 o curio!!Omenlc. Un cosino con due gambe che gli pende.,anu dal tronco come 11pa,1hct• ti, affogato in un gran giaccone rollSO vi– noso, lo apostrofò con voce acutiuima, Cli parlò per u" poco, ma visto che il suo linguaggio non ern compreso, ma,chcrò la su.a mortifico.:iione. con un-a. larga pirolclla; poi ,girò a.u se ,te.no. e ballonzolando burat– llncKO, Cl gridando come un pappa.gaio per. coS90. fuggì via. La guidll allo,a pregò il douor Clcf d1 11c– gc1rlo. Ruorn11rono ur, po' indieuo, 11ira.ro110 a (le• stra. cd infine l'.lhrono su per unn aradinata: salirono e poi dtfcescro lungn una ,traderla che co.teaaeava un canale, Di fronte ad una porta, tulla di marmo verde con I battenli d; alivnunio. buuarono. Un ometto venne od ap·ire Questi, a difleren:ia dcg-:i aitri ave ,•11 ur eccez.ionale barbone che g-:i saliva, Sollo la guida della di,e/1,icc, dallo,cuo Palma .Buca,clli, abbiamo oisilc/o rn ,,uesli giorni la Galle,io no:icnale d'arie moJe,,w. Le racco!-le dello Galleria hanno aoulo un primo ,io,dinamCn/o dopo lo guerra ne/I /renio so/e che coJf/uis:ono la metà anlc– rio,e Jc/ Pula::o di Volle Giulio. Lo pa,te del/.'edificio costruito intorno o/ 1930 per /e ncccuilà della Ga 1 !crio cui n0n mancaoa più il Vecchio edi/i'cio, e che /u inucce oc• cupola dalla moslra tiella rivolu:ione /asci• J/a, non è ancora si.Jlcmafa; si allcmlc di po/e, im':ia,c i {aoorl di rcJ/ouro appena sa· ,anno tli.Jponibi 1 i i locali. occup•:Jti tuf/'o,c da motcriclc di oario genere che non oppa,- 1/enc off~ Gallc,ia. Durante la v";;ita. mi• nu.zioJiurmo, dal!a bib/ialcco alle so/e d'c• spo.,i:.ionc, dai loco/i da 1c.Jlcurorca quel- li d; deposito nel pianlerrcno, la direllricc ,isponde aNc donuindc che le /acciama su/la mlcma:ionc e l'aflivilà della Ga/lc,ia. Palma Buca,ell; hc pensalo ad un riardi• namcnlo radicale della Galleria /in da quando oide la possibi!ità di /or Jgomb,arc la mostro /oscisla, e dal luglio 1943 chiese o/le compc/enli oulorità che si rcs/iluissero quei locali al!t'csposi:ionc delle opere d'a,lc della Gallc,ia i!t più pre.J/o pouibile. P1"/1appo - .!piego lo dottorcs.,a JJUco– rellì - dopo oocr ol/cnulo lo sgombero dei resli dello mostra /ascisto in un tempo re– lativamente breve ( ma che alla mia impa• zicn:a era già sembralo lunghiu.mo) non potei mcllcr mano subito ai lavori di ripri• Jlino come spcmoo e dovei/i arrestarmi do– uanli a due impellenti ncceuilò della no• stra amminisl,o.zione per cui mi si ,ichiedclJa dal mio minislc,o. p,aut,iso1fomcnlc, la di– Jpr;nibililà dJ tulle quei/e sa'-c. In un:J mc.!à circa è sfo/o disposlo {! materiale di una co/le::onc estraneo allo Gal 1erio. m.1 che, giacente do anni nei magazzini sotte,ranci. si è ritenulo oppo,luno portare in luce pc, eseguire uno ,icogni.zionc e un inocn/ario dc/inilioo; ncWaflro mclà, riuonda già l/allO per cominciare • lavot1, ho dovuto aspi/ore un matc,iolc, pre.z/osiuimo, le duemila cas· se conlenenli lo biblioteca Hcrl:iono di s/o• rk, dc!l'ortc e del/'fslilulo Archeo/agfw Germanico che. ospor/a/c dai tedeschi, a1· 1iva11anodo Salisburgo redi/uileci dogli al• leali, Ritenevo che i libri sa,cbbero sia/i J;::~i ca~fei\:;:;~ 0 faa st:/: 0 ~~;//1,: ~t i~ :~: cle. lnllece è o,mai posso/o molto tempo nel pala::c/fo Zucca,:. alla Trinità dei Monl•, sede della Bib'ioteca Hcrl:iana, c'è ancora lo C,oce RosJa; per la Biblioteca dd/'lslilu- lo Ge,munit.O .si è in lralla/;ce P'-'r uno .seJe. In qucsle condizioni. pc, restituire subito nl godimenla pubblico le opere d'a1/c rimai/e naicOJ/e per qua/1,o anni. (La Gallerw d'm• lr moderna è sia/a fa p,ima ad e.Jserc ria– perta dopo 1 a guaral l10 /olla inlonlo /'ollua· 'e riordinamento. - E' per qucslo ragione che nOn vediamo csposle tulle le opere ,/ella Ga 1 le,ia? Le opere che 3i possono L·cde,e sono quJ• si lullc quelle già cspo.Jle nclf'o,dinamenlo p,eccdcnlc al 1940. t11inndole coflc:;oni /11- 1ono lra.Jporlalcnel rifugio del Pula:w 1-ar ncse o Caprarola. Soltanto sano disposte di– Cltrsamcnle, con quei cri/eri che m{ sono sembrali più adatti a snellire e ,en,le,c puì ceJiden/c pc, il pubblico lo svolgimento de'lo noJ/ro arie do/ p,incipia del secolo Jco,w ad oggi nelle sue mani/es/azioni qualiloli1>omtnlc migliori. Mc il rio,dfnomento completo. clic ao,ci c10/ulo Ja,e subito, come /e dicevo, e che spero di poter /ore presta, con/empio anche l' esposi:iont delle roccollc dei disegni e incisioni, del legalo Pali.z:i (eh<. ;mendo composlo di 1,ccen/o dipinli richiede mo/lo spa:ioJ e di molle altre opere che /rot1crun– no pos(o in sa)e speciali. di sludio e docu• 1 mcnfo::ione. - Ho sen/i/o fn/atli, e tfli po,c anche ,li ooe, /elfo, che qualcuno si è lomento/o ti; non uedere ancora esposta lo co//c.ziont Palini o qualche o'tra coso. j - Ce,tomen/e è qualcuno rhe non si è dato lo curo d'in/ormo1Ji, altrimenti ov,ebbe eai/a/o d' inquicla,si per nullo. Non ho mai ov11to l'inlcn.ztonc ,li sof/rar,e qua 1 <Cosa /I'e· some ,/egli studiosi o alla conlcmpla:ione dc• g/,; àmato,;.- in un reparto o ncll'allro so/In l'una o l'altro indico:ionc. tutte le oPcre di quclchc Va 1 ore. sia pure dacumen/ario, so– mnno lli.Jibili. Del rt's/o anche oro chiunque lo chieda allo direzione può cue,t accompa• gnu/o a IJi.Ji/ore i /oco!i del piano /errcno oot' ,ano 1>ro1Joiso,iomcnlc le opert che non han– no po/u/o essere csposfe. - E che coso conia di /are della ro/Jc:io– nc d; .J/ranierO - E gli acquiJ/i sono numerosi? niva.no 111 m~ntc, dt1 P1cn~so a Dufy \li 1 - Si ~ ocqzrjsla/o molto, anche /,oppo. e11p1t.~onisti. Paieva 111110mma che, non lo.- negli annr /roscorsi. fionde 1100 neceuilà di se d cn.90 d1 d,1rnc un 21ud1zi., in ~d.- d1 una sci;tro scelta; c'C una commissione per pittura.: ne.1nche agganc1.1_ndo.o come vag_on– g'-; acquisii composta di crif:'ci e arli. 1 /i, che cino d1 r1mord110 alla derivazione p1ovmc~ale collabora con fa di,e.z:onc; si cerca di ipen- dello. gcuo,a t europen •· E..steti,_mo. s1 d1ce– de,c il rm·qlio pouibifc i Jandi O di.Jposi:ione. ì'3· cioè 1 puro Ci -semplice sensu'!'h.à. ~nle ern .\Lt•ltl'IHI PIFIIO~I lf~c:; 1 :htf~:S: 0 ~; 1 J, 1 : 1 :u ,: 1~~• .w.g:gi, L 10 · ~!OSTRA PEHSONALE Ora, di fronte Ji dipinti dell'Obeli,c?, io ho do\•uto rimprovern1m1 In fretla d1 qucliA co11clu1ione, " riconOM:erml, fr11nc11mente, S b e \In/I \'t-ra ma.nCAIIV'ld'1n1ui10. Poiehè II gunr– e asti ano arta da,e m,glio" "°'°''• "vv"'''• fin do un anno In ehe tollo n quc:lc divngaz.ioni v·er11 :~:!~~-.. 1~~ 1 ~ 1 1:~• =~~or~!gin;!cnr~g~::!:n:~~ definiti. Con,e 11011vedere oggi che accu11lo ,1 quelMa .sbalordita idolatria &ella mn1eri11, 11ccanto a.Ila J>l'ii81oncpc:r il colore gnuuo e le dchqui&eenze del pcnnel:o, v'è in Carlo un dc110ato accnnimeoto, \lnl• specie di di– siurnln volontà d1 mt1nife1tnre gli aspetti di un'umanitir. sprezzata e iuferocitn) Di riO">• &huir111ne,la realtà delle sue oS9Cssioni e nel• l'illusione dei suoi dc,1der1) Se da una parte c:'i-: la materia putrefatlA. la disfalla tommarietà dell'cslrcmo dccan. dcutismo, c'è d'aura parte la violenza di una ~ii:;~~ ~::n s:::~1~:. d+n~ 1 t 1 9 :;::::n:: et 11011 rinunzia a pos.scdcrc proprio quella ma– terin acn.aun mente sentita, quella vecchia struttura spunan..110. per tentare di fecondar• la con una foga turgida e goffa. rroprKl qui ■ta 11'1 1unceri1à del giovine piltore e in un certo senso la aua rispondenza alla real– tà morak del tempo che viviamo. In que.t11 ost1nnz.ione e rivoltare I vecchi amori, in que– sto pnsionale biqno di violentazione che nel 11uoamaro godimento ai compiace per• lino del trucco, dc. belletto, io credo che con- Quel che II u,, visto di Ca,,a. nella piccola I sian Il\ vir•l.c lX!ctic~ di Carta. J'erci~, inve_– moslra di Villa Malta dell'anno scnrlO auto. Ce che 11 singo.o d1p1_nto. la sua. ~t11;1ra e ,il.Uva in cerio modo la re'aiivn indiffercnz.n ancora nece111ar1t1con11der11tle tulla 1n"81cme. con In quale ai guardavano le 1ue prove di ENRICO GALLUPPI - Là co/leziorte ,/j strartieri non f' più o Roma. Ne' 1938 luJ/e quelle opere furono mondate alla Gafle,io inlerna.zionole d'arte moderno di Venezia. Ma a mio parere lo collezione dovrebbe tornare alla capUalc, in qucJ/a Goflcria che è la maggiore na:ionalc, cncndo f'C. alt,c comunali e puciò O p,cva• lente caralferc rcaionale. Non c'era molto ,li L • N • 1 d ll'A ;mpo,to,t, n ella ,ot•,,;,n• dogi; ,,,,,;,ri otter1a aziona e e rte luftauia e,o un buon rtudco che si polrebb; co/~t'ffja ab:tf::::a e è m::,~::;,:1,ile} Pubbh_ch111mo 11 testo del.a lcllera di S. l'nl11n1mo linc della d1ffu~ne dell'Arte i1,,.. - Ce,lamcn/c, cua è O di.Jpos':iione dc· E. il Min,stro delle Finnnzc e del Tesoro , 1ann e de!l'cd.uc.az.ione dd gu.flo. Rii sludia.Ji che ne. facciano domando allo di• , il quale ha accettato di fnr porte d,-1 Co. Con la certezza che la rr.anifestazionc rcziorte. Si è molto a,ricchito in questi u/li- m1111to Promotore dcl"a Loucriu ~o.rlirà l'immancahi.e •ua:cesao che merita. mi ortni, così che ho douulo frovarlc uno so'a Considel'~atnQ questo pa»o ufficiale del ,ina",zio. piri ampie, e cerco di lene.rio aeoiornala Mlnit1tro delle Fimmzc come decisivo per IL MINISTRO C:AMl'ILLI ,":o:~!~o:e 7,;:i~~le/uc::~o!!~=~~;sid~ 0 /JtGa4:: la ~nlizr.,vo~e della _p'.ù gia.ndc manife: La visita al l\1inistro della Pubblica Istruzione ria; eJsendo spcciali::oto pc, l'arte moderno., ,,azione mllsllCI\ che SI., ,rata lino nd oggi esso cosfi/uiue ora un impor/on/e e llero- org11niun111 in Italia. men/e utile mufc,ialc di .!ludi. A questo $i Inviamo II S. E. ,I M1111,1roi -.ensi dei d'H:i;mr-<J l'orch~c1iobiografico e icono~rot:ca nostro pili fervido nng,azia.mento e \'atte- dcll\agio;~~b~;camafa~;:zi:· 1 :~ Sha E. ,;~~\:iarr~ afi~~nf::tida \~1/0; 1 ~:nt:;,:~ ;~:;;;;!: ~://~ 1 s~:r.on.e. p'.ù nmpia d~l!n ricono11CCnza ~e- Presidente ·dcll'Allsocia:r,,ane Cultw-ale Fie. slampo quotidiana e t,c,.-odica e dai colalo- I gl• arlllll lla •ani per il Suo nutorevolc in. m Letteraria e l'edito~ del'a Fiera intraf• nJ,, delle mo.J/re che l'u(J,rio chiede al'e qa/ 1Lnen o e per 11 Suo nobile v.-110 m favo- 1cnci1doh in lungo e cordiale colloquio e le11e d'esposmonc di lult'ltalia Il m,o de,,-,• ,e ècll Arte awcurando loro tutto •I Suo nppogg,o in derto è che la Gafle,,o non sta solo 11n m11· favore della Lotteria r-fuz.ionnle dell'Arte, seo, ma un centro allwo e u,lo'c della cui- La lettera del Ministro Il IPrcs?dente del.'A.nociazio,rre _ha chiesto t"/a~: 11 !:~:; 0 ~~~· J~c:: 1 ;.,,t 0 ,!:,~ie e,cs:i:: delle Finanze a S. E. il Minislro che l'iniz.iativa venge rance d'arte ,lo/rana e sl,amcro per /e , 1 ur,/, . _ . _ . . po11ln 110110 l'alto J>•lrocinio del Min11tcro appunto ho fascialo /ibc,o il Salone dc 1, Ca· I • r\d crll!Co volentieri nll inv•t.o di fa, par. d.dla Pu_bhlic_a_Istruzione. . • nova. Purl,oppo ; tempi non sano pra~pc,i e h: del Com1t11lo Promotore d onore della S, E. d M1n1sro ha promesso 1\ Suo p1u ::~ /:';ut:~!:z,:t~ l~:/:::,~::. 0~",; :;,~':u:::1~! I ~::le~:~:~:n:l~:1nt;~l;1~ar1ech:~tr;;!n~ ~::;:;/~me 1 ;t~r~ij:'1~:::i:. l'esame 'e per fub I lii sotto le orecchie Bipartita ._.,men. lo, (11 ·t-llt1stra.no barba ac;:~ndevn "u a 1a • g1ata come una spazzola. r si::!: sa.lire I due 90pra un.a 1h11a tic i,1.. n– t,m,.a1r-ente venne proiettata sopra un :fl;,r,i-1v •fu(!',u11e rumoroiio davanti a loro, lr.i,. 1e· l-'– :et, <.,.1"1Jhe e li1'Cle, istoriate da mii'~ nra ,-. Khi polic:rom1: poi entrò in una galler10 il!u• minata da vivaci lampadine viola, Jn fondo aUe galleria, girnrono a sinistra e. dopo poco, :a •lilla 91 fermò in una gran sa.la , dove una decin"I di omuncoli, seduti ad una tauola, sgranocchiavano aV'damcnte appelitoll crt.o ,ti.,i 1a,rtufa1i. pc.ci arrostiti con contorno di funghi e di insalate. mcnlre l'a lro con semplicità soggiungevo Gincev.ano d111tcsi 1n terra dut:, "'n •ma.li , cflrlo di110rd111e.Arretrarono per poco poi (e non supevi se. era decrepito o incompiuto: 1.1noben nutrito, un altro graci'.e e dcper'10. prontnmenlc si riorganiunrono Furono' cvi. puerile o cstremnmente saggio. La lcboide e i.o scic11:irn10 ai acco&IÒ ad un immenso enti grandi 11po11umcnti di mllsse si videro •I giardino d'infanzia. si me«olavano in lui. ultramucromlcroscopio collocato in un Jngo- co!onnc 111.mare.la soendcre 1 11 c'.ampo, in– E il suo curtoso giubbetfo ora aveva I aria. lo dello pinna, la cui lente venne ditetta .Jlernc co11 nuove schiere di e!cmt>nti pie– d'un grcmbiuhno. ora d'una tunica severa): eopra una superficiale ferita. praticatn suii.a. co!isaimi e vivacissimi che si distribuirono in - Se lo lerra gira II deve a noi. a noi regione roracic.n dell'anima·e. I margini del, un batter d'occhio per ogni dove. Le retro. che a.bbit1mo creato e che facciamo funzio- la ferita, leg.1crrncnte debordanti, opp.iriva, vie rigurgitnvano di armati. 1imo momento, determinando ·a crisi dcll'nr, ganismo. Da noi ai 11011petta la. loro csistcn:ro, :n11 ne;..:.uno ancora è riuscito a provarla: r1ui prima di cono1ecrli, \i abbiamo ballcuati vi– rua. ul>raliltrabili. e non <1.bbi11moancore ri. 110, ·a.to mezzi di difesa contro di essi. Alle pere1i, visioni di nwri auun1 e di noui lunari erano finemente e modcrnamen te u1.ppresentate su terre bruciate. La a;uida disse alcune parole ad uno d1 es.ai , e ai fece condurre in un grande 11tabi. limenlo. Cinqu.antamile. e fo.-.e più potevario case· re gli opcroi ivi acldcui a macchine d'ogni tipo e g?llnde:iu. Tra 1'1ntrtca\lU1mo com– pleuo di fili. .barre. ruote, bianceri, stan tuffi, troneggiavano montagne enormi di ne. eia.io: po1cnti turbine idrauliche. Ignudi e stranamente impuberi. gli operai manovmva· no con notevole disinvoltura le macchine al– le quah erano •tati addetu. Si trattava di uno dei tanti 11abilimenri. dove si produceva energie elettrica. - Noi diue la guida - dondolandosi 1ou'la punfll dei piedi con l'aria svag11ta di chi vuole ancnu.are la portala d'una gmnde notizia. - prendiamo l'acqua da uno dei vostti mari e dopo ave-ria fatt(t precipitare •u una lurbina, la fa.ccia..mo ricader"" in un ahro dei vo,w man. Il dot or Clef ,palancò g i oech1. - Le turbine, 1n perenne azione - pr .. aezuj la guida - trosmettono il moV'men· 10 a qucll'as.■c che è il perno intorno a cui a-ùa la terra. Il dollor Clef stralunò ancor più gli occhi, na.rc aimilc complclllO meccanismo al Lenlro no 11rroa1111ti e congcati. Risultavano intere,- RiprC"tiC10 l'11t1acco. Tornorono all'nual!o. della lcrra: perchè 1100 qui, da que11to pun. ~ati l'epidermide e i\ derma. I a;crmi si butl«rono nella mi11chia coi, eroi- ro. si poteva dare 1'1mpu'.10 11llnnos!ra aran- Vcntiquatlto ore innon:i1 era 111nto11ppli. smo e, votali alla morte, ei f,.cero dis1tug3crc dc 11fero, cato sulla ferita un ristrettissimo numero di dai lcueociti, intonicandoh. Perchè il ripetuto • noi • no11 .iuona....,, nè \'3ri tipi di germi che ai erano nwltiplicati, Molti a 111, privi di questa propriclà. ccr- offensivo nè 019uglioao, 1J gentilissimo duce di111tminandosi <:on un certo ordi11c pc1 oarii cnvnno, ucrilicnndoai, di ort'rirc otlacolo e abb..ssava la voce. L'abba:uava sempre di dove. Ce ne erano di ogni tipo. forma e 1mpedimcnfo al nemico. La barriera di resi. più man mano che il discorso si faceva ;-ra- colore, distribuiti inrorno ai vasi, ·intorno ni tlcn:io appronlala dall'organismo. doveva cl· ve e quasi npocoliuico. E con quel m::,du'a• nervi ed al'e gliinndole, sere ad ovni costo eupcr111a, tisaimo su11,11urro continuò - Le turbine n Mentre alcuni attnccnvano cli fronto::. cer, Frnllan1o, il cuore andava :oempre pili au- ;:'0ra:::~a a~:e:;:a~n::~:m:la 1 t:r:c~~ 1 : ::1 :~<l':n;:i::;{e a.;gi~i~:1~.d!f:~~t 1 ~~d:wÌc nl!~: mf.~'~:~~c~cs~~i ta'\~~perotura aumcnta\/6. - Ma, caro dottore, ci vuole ben altro ... rispose la guida cnn un faro tra eva.sivn '-' m11li:tiosoche mr,ttcva in evidenza la sua pie. ,lhcvolc:r.:ro, rive alasi 11d un !ratio pienn di rc<:onditi lini, quasi di ITnboccheui. - Ma allora cosa dobbiamo fare per gli oran.ni ,mi dd>0li) - Te lo dirò in un o,ccchin. co,ì la vo– stra v1t11potrà allungarsi a piacere, e eia• 1cuno potrà. volendo, non (lmmalau.i. - o:mmi, dimrn.i, .. , li prea:o I Domani de– vo parlare al mondo. Domani devo prescn. lare al mondo ·a mia grande scoperta. F..d il capriccio.so easerfl così par'.ò: - Pre:idi uno piccola fiala da dieci cenri, metri cubici, versa. in questa dell'acqua ■te· rile, llVgiungi Ire grammi di alcool, poi a.gi. tn, versa due ... eh<" si diramano e ai iniric■.no 1n tut 1 e le fra.t1uosi1à del tenuto, tentavano di avvici- E la lottn durò così incerta. J>er più ore: poi. <li1u10111.rendendo la lcr~ compalla cd u!li• I na.ui alla po1_iz~onc .. S~rsi d'?vunque, si no. d'un lralto, si vide nettamente che la linea fo1mcmenlc clcttrilìca111. E la nostra cl_c11r1fi,11\vono gruppi 110!011, d1-spo1II a catena o a difensivn andavn gradatamente s1:trctnl11ndosi. tal.'onc che dona al a terra lti •ua forza di ,:oppia che si man1enevano i11 collcgnmcnto I gflrmi approfittnrono di un momento di di. g:uvuà, il suo magnetismo. i\ 1uo no,rmcn, con gli altri La sorpre&n aveva permesso ag"i «Hdine J>er 1upt1rnrl11, e uni\ vohu paunti 8 '. lo a.imonizznndolo cogli (litri siS1emi piene• inva.!ori di rimanere 4a]damcntc aggrnpJY.lli di là dilagarono decisamr-nte e 111pidamenle Quand,1 nllc quindici e venti il dottor Clcf. lari e 101pc.ndcndolft nello 1paz:o. ,I ina1e a.Ile poaiz.ioni, e 1'11t1nccos~ er• iniz.into mnn- per ogni dove in, cnmice bianco, apparve accanto a'. ,uo ul. di fuoro che 001 contemplalo viene alimcn- dnndo all'auaho maue lltrelle.mentc .errale. Le fortezze ·o,u:tratc con I nuclei di resi- tremacromicroscopio nc'.la pUlua grern.itn. lato dalle numerose c.ascale d1 olii infia.m. L'organi11mo dell'an1mn!e decisamente rea- lilcnz,1, cl,e l'oria-nismo .,vcvn '8C:Bi:tlionalo comprese nt errilo ehe tutta quella genie ,i ,,..,b,1 1 <"he l!ov11n1i ■opra di noi ' che S ,no givn. ungo i pasai obblignti, cercarono di nrginare e:ttcndcva. da lui una parola nuova, oopacc J'elirr.,-1111 cid nosho &Jstcma mecca,•c.o li La lolla 81 fc-ce subito ai,pra, Ag4rC110ri cd l'avan:wla, Mo l'animale t'Jlallllo non nvevn di niutt1rli a vivere cd a salvarsi. vrr rno in cui tali IICH(l:enlisi sara: ,. inari aggrediti a• conlcndcvano il cnmpo, Ognuno pi\1 volonlÌl di rcngire. Cadde a.I.ora lo se, Il batteriologo ebbe un luna-o momcnr<> dz dite la vollra terra linirà di muo·•r.rii, e cerc.avn con ogni mezzo di 110prnff11.re :•altro. conda burit:ra. poi cndde lo terza, caddero c,itnzione. Meditò per un islanle sul 10gno sarà. In linc Le schiere si urtavu,m, gli nccerchi11mc11ti ,nfinc tutte, ed I germi 11ibullnrono al1'111sc. he avevn animato li\ sua notte. Un amaro U\ parola· I( fine> era hagicn f1r.o 111la SC!>I venivano sventoli. Molti c.ndcvnno dl\ll'unn e guimcnlo dei pochi supcutiti sa:ominando!I. 1orri10 Qi ac;:cLticismo ali inc,cspÒ :a fronte tc.,.,c. ae ne avvide la groltescn e mir,1rl1!, doll'ahra parte, ma nuovi annali ai eucce. L'nnimnle crn morto. L'altro. il più de· e pensò di lasciare in aseo quella turba, Mn ,t•:.-oa, che ■o lecita e grazio■ipimn s:>Jijllnle devano nella lolla. ~ole, lo avcv;t preceduto notc,•olmentc. que1lt1 aveva scambi1110 quel sorriso di ac;:ct• per un braccio il suo ospite e lo J:>"'rlÒ in lolla uperr11ru, 51 uccidevano, 11 leriva Il ba1ter10 ogo &J rivolse a.Ila guida e ab I ttcismo con un attegg1amcn10 d1 eicureua cd un nuovo mondo. Un ronzio sempre ç,Ì1 per. no, 91 divoravano 50r11sc Poi t.1rò un forte reup1ro e disse • appbud1va Applaud1va., lo KJenzialo pensò t.e!lil.ilc colpì l'udito del dottore. Ad un certo momento l organ••mo enu1e - Ti 110110grato per tutto qucl'o che m1 I al.ora che sarebbe alato 1ng1usto deludere - Qui - diesc il garbalo cicerone, indi, in abbondonza umori d1fcns1v1 1 11 fu uno hai prest:ntato Non aapre1 d1rt1 che cosa mi que~ 1upc11t1z10S1,e 1ncom1nc1ò come un can cando con un incl1inn un piozzale luminol 1~- sbandamento gcncrnlc e I« lotta scmbruva bb1a. m.oggiormente ottcrnto, ma, dntl I miei tastor1e ad esporre un 1nge1111o intrico d1 frot simo - è la grande piazzo d'armi, ,le~t1• doveaac favorire .'nn1mnlc, pcrchè In mog. s1ud1 m1 hnnnn 111tere111alod1 più quellh t'I tolc, nata tille i1tru:tioni pratiche dei g~rm1, gior parie de• microbi 11 era rl!lrnla con un scn p1ccohnim1, enlrall nella bn1tnvl1a nl\'ul. BllAIO FUSO
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