Fiera Letteraria - Anno II - n. 20 - 15 maggio 1947

DEI IL DI CANTO ADAMO U"'" raffinata cultura poc1ico, di cui è po&- sibi!e lendere .'arco sulla cord<1 Novalis. Ccorges Rilke, è chiaramente 1estimonif11a t~,J:n~;it~l:bb! ~ 11 -r~fo~;opj.~~;~~~:~a qd:i nostro Quasimodo, quel suo conde.r1aue in un primo tempo ln sintMsi (quasi e.ggluti. 11ando!a) onde poi distenderlo. con serena forza nel a hbenà e chinrezz11 così csem• plrumcntc e inimit11bilmc11te d,1 Q1uuimodo r,ggiunte. E 01 I.Ju11simodo il Paulucci, q1.K1, si a prova che davvero non è poi,aibi\e av. vicin11rc una sinlassi senza a39uefan: ,,d et. M anche qualcosa del 1empcr,1mcnlo, con- 8Crvn una m·:icerata 11cnsua:irà che t1enldn n vo_ltc lino ~d anoventnrlo il li11guag_;io, pe– r.Liro nei risultati ·migliori giunto qui a una ,distensione e a una calmn che costituiscono l11 miglior prova d'uni/I n,1turn di poCI/\: Perduta nei oela~i elci' canneti l'immaBinc del lempo .ti :,colora d'ungo.eia a.:.:urra al manie dae fo d,iu,/e nel tuo mclatlo antico. E si fa ,era nel pello Gsfc usignoli e cade il nuire nel pro/umo del lua respiro, o Donna, come d'alga fior:ta alla aoave corolla dei capelli che la p1Jra luèe de/i' acque eff,omlc nei si/en~1 del fiume erboso agli Angeli di cero ... Uua nntur;, di poeta t: d'uomo che, voglio ,,::hrlo subito. non appagandosi ~lutl:'lrmcntc nell'idillio o nell'clcgin, con qm• gu~o Mario A. Paolucci ..d'una poesil:'I minor<!! lroppo J0109'lmente e 11:cl0---..amentt:. e perii.no troppo timorosamcn– le, cus1odi10 da alcuni anche indubitabili poeti d'oagi. muove ad ambi:iioni alti~ime - affronta con cor.:,ggio 1"1, errore• {n CO· sto di compromet1ere la pureun poelin,) pur -di non rinun;tinrc a temi che, se la penna non riesce sempre 8 Circoscrivere, certomentc riescono ::ad Ìmmcltere nei veui i: segno d'u. rio .sgomento del lulfo nttua!e: quello PfOVO– ccto da..! m.i~~ro ricaduto ,u noi, dalla dÌHl– mig:ian:ia d~ Dio che ~encra cl dubbio in.-,a.. pac;e di giunaere alla nega:iionc, èa !"ormai confus.l. frontiera tra il bene e 1\ ma e: o. co– me dice Peulucci in p11'.ivasto &eneo, dal. I'e 1du1tità delle contraddi:iioni •· Il quale imp.cgno, scn:ia dubbio, unitamente a una cu.lrura. e II una graz.Ìll. poetica innegabili t-11 Pau!ucci, ba.stano ad AAsicurar11iche costui (un nome. ch'io leg10 per In prim~ vo"ta sul front api:iio di queato suo • can•o di Adft. mo ed oltre poesie •) ha le cane in regola per poter entrare e c.ircol_are in ciuà co) di– stintivo d'" uno dei noslrL •: •con la d1gn1. tà e la nntu.fflle:iw •• &aive tan!o meno am, bi,auamente Angioletti nella .sua ~:Jissima prefa:iione al volumt, • dei fi~li legitt;m1 del nostro tempo•· Senonchè (e ora non vorrei che qucsla ri,9crva, in verità gravissima. . .suonaue com.– un aseoluto dinie,&:o) troppe vohc il Pau'.uc.. ci ci oflJr.c la prova indubitabile del suo es. ~ nel nostro tempo (cioè nello nostra cri~) eon un linguagg·o pcù do. filo110foeh.e da poekl: cioè piì1 con una scrittur_:a eaposl– tiva. proprio dc\ a stessa notura d1 . que~a che sto ora tracciondo. che con un hnguag. gio capace di rappresentare (meglio: di pre. scntare) og,&:etti poetici nel cui 1ess11toe ,_nu -Jnaero sia permesso circolare e raeco11crc quelle emozioni che. 111 poc11,ia. convivono .assai rneglio dcUe più cliimc enuncia:iioni: ._ Nel principio era il Pcnrero puro, - era il Nu!IC1 puro: poi Dio pen9Ò se ,1es. ~- .. 1: ,i L'immortalità è qucsfo: quc1fu immortalità dell'Essere - che non può non et,-cre - e t10rrcbbe non e.ssere. annien/an– rloai.., 1. Parole che se appaiono chiarissi~ nell'enunciare una concevonc Ò scmphcc mente uni/I cognizione. in poesia sono add1. rittura tenebrose - generano un vuoto ch'è la vacanza afCS&(ldd linguagg o poetico: <ome poveri pet1e1olini opachi e morti fuori. usciti dalla loro acqua - come paro!e d'u– u"ahra lin•zua o, più propr1nmcnle ancora, ,c.omc ae nel diacon10 d'un'o1chC1:1lr8 appa– rissero silenzi (non dico di proposito pau!K:) per dar luogo n cartigli. o didasca~e. Un buio che. in quanto in Poulucci un tal !in. -guaggio s'interseca e si m.escola tToppo tpcs. 80 con quello proprio de"la poesia, rende moire di queste pagine grigie en:iichè 1am. panti, con un rincrcacimen10 che nel letto re tanto più si fo acuto qu<into meJlio il Paulucci dimo9fr8. nei momenti felici, d"aver le doti e i mezzi per poter d' re poeticamen– te anche ciò ch'eali dice inlorm.ativarnentc: ~ lEU A ~1 'J LI\..AH I.A LIBRI dtlvvero. per portar non a cu.;-o un e..c;:mpio, come a.ccude SJ>C'IUO a Novalis. Ma io. quet1ta riserva cn.. -do d'averl.i già, 8e "on g1us1ificat.... quasi gioiosamente de– nunciata più come un apporto che come una perdita: un apporto non a\",11 purezl,I) di <1ucstc poesie, bènsì alla natum d"uomo e di poe.la del loro ou1ore - dico come urto uma!lo prop.io nll;, lit~sa., purczz.e di tal poesia che, non. app.1g,rndo~i di un modo minore dove ne&ec tpesso 111conlam1nald. preferisce mintacciare e rompere ll:'lle pcrre. :iione pur di non rinunciare ol lenu1tivo di immettere in ~ qu.-1 di più (com.e movenle umano, si ccpisce, cui ~ aspira. e fino _d accel1nre com,. un elogio il giudi:iio ca. !ante su queste pog1ne: ,J qua e dice eh "è una poesla privi\ di 111noco:nzae perciò on. corn n!Jo d'alo di fu$:one, dove l'elemento che f1U1'.nrio1mer1te interCSSd all'autore è an– cora irri...o to e g.:al\eggia ,1ll0 ~iato di gan– o-,._ Unn. poesi11 msomma che 8baglia dir.-· bC1en1l'm.enh•. ,.-.~,:-ndo in Paulucci i suoi 1n. Storia di J L si:t~ii~lt'O d:fr. 0 /~~:bi~~,:Ji:e ich;:· na (I), ~na nella • Univc11.ale" d, l:.inaud a cura di Mario ful,ini e l'altra nei ,, Gran• di ritorni u di Bompiani a cura di t·au~n Nicolini, mcr la qua·lcç,J.a di più che "Jlla se– gnalozione, perch~ rappre,enta uno _sfono cospicuo per portare il sommo de_i fi!osoL i1aliani a conlallo del gurn pubblico. N<in diciamo degli stud osi, che in questo com po non hanno p"ù niente da de.sideiarc rl~ quando, per mt:rilo del Croce e del N1c.olin1, .,,..,<.1110 Lt· , .., \ J.lo Giamba.tist~ Vie.o ne· ~li undici volumi degli 1• Scriltori d'Italia"· t 1 ;fi~elav:lo ~-~;~~~i ~t::~~~ ~h~htl~~ ge d1 preferenta romanzi. spingendosi al mas i mo fino alla storia con spiccala 1ndinaz 1 ù– ne per c1udla roma.ninta. Ed ~ a un tal pubblico che, per virtù eslerio1i, ponono giungere le p1esenll e<frz.ioni. 1>uè g1ungerv' (.nche l'ope·a in cne contenuta? Noi c1ed1amo (e spe,iamo) d, sl. 1-',.-.rchè cna t: tale da presentar mot"vi di_ intercne •.::, lutii t·on:b un ~e. o e: è la prima a"JIO· biografia· intellettuale che mai ~ia staia :1e.1i1ta.la prima sto,ia di u110,men:e: è qual– e.osa che nella letteratura untve,ule occupa un posto simile a quello che per altri e di· vcrs: ,'.spetti vieu 1icono1ci"JtOalla Vilu ~1 Benvenuto Cellini. E anch,- questa del V1• co è tulla un°0\'VCnlura, se pur senza colpi di spada e prigioni e fuAhe e- conqu1l!c. Qui l: J"av... entura di :in intelletlo che com· ~;i~~on~li;;'~,o~;l l~e:;hf• a~:; ~:Il~ ~pi::,- za del palSato per nutrir~ne e poi bal,.a,e lontano alla ,, diKOverla ,, e conquista di mondi interamente m10v·. E tutto questo nt1.1 rato in un linguaggio p:ir 10stenuto e auli. co, ma con tale ,,ivacilà di sentire e con tale ingcn\13 drnmmaticilÌl da commuovere e rsi pite anche chi non abbia d"1elta conos:en1.~ del valore di quella di!COverta e conquisto. La quale è il pq1o u_nico ~ f s.,o_ d~ qu_~ila vita, povera di 11vvenuncnt1 estcnon, r c:11 di travagli iutellettuali. Un"a· vent\Jra. s'è dello, e potremmo aggiungere di vero, CO~· traslato e costanti»'mo amore: per una v1 ,ion(' dello ,p-,ito che al Vico balena 1111 dalla prima giovineua (11 incominciò in lui scn:i·avvertirlo ,a destarsi il pensiero di mc· ditare un dir"tto ideale eterno che celebrna se in una città un·ve~sale nell'idea e di– segno della provvidenza, 10pra 111quale idei sono poi fondate tutte Je repubb!iche di l'.IL ti i tempi, d tutte le nazioni li), che gli s svela pt:r g,adi e che egli pe,se:gue fino al la morte. realiuando1a in lo me prog1ess1 vamente p'ù compiute, o meno imperfette h'v 1 ~ sr~fa:t 1 t~~i~ab1: 1 0;:r!:i ta~;1a1: 0 , al u De antiquinima i> "I 1, Dirìllo "Jn've, sale 11, dalla • Scienza Nuova u del 1725 a quelle del 1730 e del 1744. ,i può, .-J;rc non faccia cl,e meditare e rimcditrue, $Cri· vere e ,iscrivere qllell'uo·oa ope,a a ou· tutta la sua vita è ... olala. Sroiia d"una mente, q"Jesla Autobiogru/ia. sin dalla prima pagina là dove racconta la paurosa caduta che egli, fanciullo dì tette anni. fece piombando a tesla in giù dall'aJ~ ~~:nao~ 1 ~o~ rr~:~~:~ 0 s;lì: i:,::"~e~~~ ~;I cranio e o;ran perd la di sangue. R,cconta ta. le accidente con ric.che1.za di dati es·crior1, ma per conclude•e che. u dal guailo malore p·ovcnne che indi in poi ci ,creKe»c di un<' natura mal"nconica cd ac.re , qual dee essere d~li uomini ingegno1i e profondi che pe, l"ing:~no halenino in acutezze, per la ri· !lenione non si dilettino dell'a,guzie "' de: falso n. Bssto questo primo e &emol"ce ese"".. pio a dire come tutto qui venga notural· mente 01dinandosi allo s\·ilu"po storico d' "Jna mente provvidenziale condotta a una missione. Dalla infanzia fino alla I ecchiaia. detcrilta come « logora da tante fatighe. af .. flitta da tanle domest" c.he cure e tormentala ~ d:~~::::a~:~:~teal:a1':~hce e8r~: j~:~"~ to qmui lutto ciò che è al d. dentro 1ra l'osso inferiore de.Ila tc,ta e il palato 1,. Condizio. ne fisica p'etoS/1, quctra del 1731. tanto che egli ne conclude la de1erizione con le pa· rolc u rinonziò affallo agli studi 1,. comm~l– lendo con c'ò sul fin"rc dell'ope-ctta e sen· za saperlo un falso: il aolo giave e patentf'! nello .ioricità dcli' A ulobiogra/ia. perc'·è in realtà quelrinvalido del 1731 continuò an· cora per ben tredici anni a corr~51e1e, ac· cre,c::ere e ri1erive1e la cc Scie,za Nuova 11; anche se non potè più raaontarcelo, aven• dolo eolio la morte w:n1..ache egli fosse nu· lc.rebl d"uomo euperion a que h dell 0 1u11sta e ai 11uo1atc-uoli mezzi. Talchè, &enza ipc,. lccar l"avvenire, non ci resta che Mlendere l'epilogo della lotta ch"è in questo e figlio dd ,secolo 1, lieti se il Pauluccc riu»cirà o fondere un giomo 11nchc la sua materia uitora cruda. sciog iendo nel • modo mag. .;io.e>. e con lo ,te,ao convincente nitore, il tenuto lirico eh 'ora è possibile acop11re come linguaggio poe1ico &oltnnlo nel:a sua moduluio:ie {lii badi al termine che non vuole ,c,mdire una d111,tinzio11egerarchica di valore) u minore•· E ancor più lieto sa• rà il Jellore ae, que'. giorno, Pauluc:Cl .i &a· T3 libermo di certo tedesco e&tet.ismo ch'10. -<e non suonaMC come contraddi:i.one, vorrei unch"C6SO dire più del lin.JUagg10 fi0106co che di quello poetico. GIOKCIO CAPltOi'i'l ;\-lARIO A. PAULUCCI: /f Canto di Ada. mo a dtre poe.t.e. Roma. A~lrolabio. 1947, pagg. 13S, L 220 una mente ac1to a fare slla A ut.obiogra/ia una 1<:conda i,: AJgtunta "· lutto ciò è d"un patetico di timbro cece. zionale. Ma gl. ignari ri1ehicrebbe10 di non aver anco:a 1entv1e della vera natura delia Autobiogrdfia. se non 51 aggiungesse che que· tta non è solo il ,acconto della atrao drn:Hia avventura d"un intelletto e di un'1d~a, nrn è prop11amentc s.to ,la: vale a di,e è d1 quel. l'intelleuo nel mcd o 11011co ;n cui sorge e che lo condiziona, al quale esso ,, adegua e ,op,:,,ttul.o si ribe,ln. Vivo e consapevolmente d,ammatico appare il cont,asto tra ,I pe.. .a– tore di genio e I.a cultura del tempo (:1 Con q:iesta Jottrma e con quella c1udrz.10ne 11 V"co si ric.cvè in Napoli come lorcshero nella sua patua n, e/ passim) 11011pur na– polelana, ma ewopca. V 1\·eua e dramma IL· c1tà che si ritrovano anche quando dalla sfe. ra ideale jj narrato1e d1k:ende a quJla pra· 1ica del suo muoversi nelia società che lo circonda: si11 che c., pari. dei to detrattori 11 e delle • avvcui1à •h fino alla u d1savven• tura 11 famosa della catted,a ril.ut . lag\1 (llper lo quale d"spc,ò per !"avvenire avct mai più degno 1-.ioio nella sua palna n) ,ia che Cl ·111ra1tenga aui pa1chi e 1nconl.l1'.ent1<I.Onori" avuti in vita. Anz.i è proprio qui che .il pa· tette.o raggiunge per .•I let101e d'oggi la mag· giore intensità_ Perchè, mentte nel mondo délle idee il Vico dell'Aulobiog,a/ia appa .. re 1ealtrito, audacissimo e superbo signo1e, in quello degli uom'ni lo v~i 111,scn'JO. ti– mido e umile (come qu,mdo celebra pei me. morabile l"appanuone di un ministro a una Sll.'I cOnfe::enza. o la v151la di px. i.i m111ui1 faUagl: a caaa da un fllviato del Cardinale) . Le due edizioni che hanno fornito lo sp"JII· to alla prescnle nota appaiono notevolmente diverse nella p1escnta1.ione e nel co::tenuto. Qull11.curala da Ma110 Fubini pc, Einaudi aggiunge ali' Autobiografia alcune leltere, il c<C "ud11.io ,, s~ Danlc, due orauo111 e una scelta dello nmc. Quella invece dt Fausto N1colmi per 8omp1an1 si l1mHa come testo vichiano a ristampare la vera e p,opuo A 11- ~!~::!/0di dVill~~:sa d;ll;~~~!;~nt:,j~.1: 1 1 due r, catalogh: ,, di opere compilati di pu· gno del Vico: ma si arricchisce di trenta tavole iconu;iraf r.he e sopratutto di ben qual. tordici saSBi dello stesso Nicol"ni, definiti modestamente i medaglioni ilbst1ativ1 " e che III re-ahà rappresentano il succo di un qua.rantenn'.o di studi vichiani (rendendo i'e– di1.1une ptc:iiosa anche per gli spt.'Cialis1:) hoo B1zzA11111 IL DIA VOLO a New York _Cono8CeV0mo scià mille figura:tioni dc'. dLavolo. ma que.st• che Ben Hecht ci pro– pone trasferita a New York è perlomeno ane. dita. Un diavolo a nome Panini, inlrlato (Ome un"edera od un ahro diavolo di pro. ful!Ìone poeta surrealista, ubriacone, per11<:– gui1a10 d11,compi~ 11<:nauali, eternamente cacciato da case, cLi banchetti. da feate per la euo in(renabi'e 09Cenità. Il libro comincia col ritorno dopo lun {& assenza, di questo pocla eolio ·e mentite spo;:lie di conte polM:co, e si snoda 111 te– guito della tua storia d"amore Il conte Bu,. ga è innamorato infotti dcll'l:'luitlente del. l'illusionista Panini, mo la raga::.za sc:ornpa.. re il giorno ste.tSO del •uo omore, Panini muore mis1er1oeamente e qui la trama si fa tan10 intricata {teppure di ne8SUIIOdiffico'. rà 111lnlectural, che è quasi im.po! Wbile ri. namula, Ci batti 11vverrire il lettore che ~ l1ovo dinanzi ad un libro vivti. interessante. ~mpre felice nelle novale e ne.Ue situa:iioni, all!:he te 1a..lvoha riocrcato e a,copcrtamente saririco nel a i,celta degli ambienti e nella dCKTiione d'essi. Un libro, 1nsommt1, in cui la lcttuntura tlende un velo costante ma fe:ice sull"umanità, su un"umanita. in specie, acut11me.11tc penetrante, d~ritta .i tinte viwci (si veda la festa teo«>fic.s e oc.. culris,1ica cui parteeipn il conte-poeta: si no. ti la fame degli :,tudiosi. i loro divertenti u,. g"onamenti tenuah e p~co 0J1ci). deacritt11 acnza i;nai .,bbandonare l'intento di criticar. In ntjle sue manie. Cosi oggi ci può sem– bnan: di maniera l'ambiente delta quealura (ove per la maggior 1xir1c SÌ "8Volgeil libre) o quello borghette americ.ano o quello (asto- 80 de: mi;iarda.rio, ma non dobbiamo di. menticore che questi\ maniera ce !"hanno 1wpo,t,1 i filma di Hollywood. t11rd1KOpri. 101i di questi ambienti .su'.111 sci.a di una let. teratura quasi tgnomta qui da noi. !>e non bastns~ questo, vi riveleremo che Ben Hecht, narratore brtllanlc ed intd'iJelllC, da un peun è pa38."\to anni e bogagh ad Hol. lywood ove Keneggia. 11Crivesoggett.i e, da. qualche tempo, dirige perfino, rea izz.ando a!~un~ tra le più riu,c.ite pellicole d"oltre- :,1.anuco. • E seppure que&to da onesu letterati, ci di. spine.e dobbiamo ricono,,cerc che le doii mi. gliori di questo • Diavolo a New York> so– no proprlO quelle \•isi\·e. d'intrico. di scene, d'avvenlure: quelle cincima.10Jra6che 1n10m– ma. servite m11gan dl:I una 'etterotura spesso di primordino;:. Per finire elogeremo la tra– duzione di Orsola Nemi, acuii/I. aderente al– la viva intelligenza del te1to. F. D. C. "'•-•M, l•fl•••• b,01,afi•• ••l1uioni, noa oe•I•• .,,.., col crir rio df ,oddr,Jor• n """ •••pfiu cnr10,irll. N11/lo di &•••••lo/lo• ""'"'" •••o,uo10;,pur• un'oro11d'11• ,.. u.. 11. cA• P"" u•ri..r• d.,/1,. 1ro11ed1a a•la 1,,.,/a, le elrcond<1 • ,oll••<> 11.JID •/••" di C/ia I. • .,ACCA: DA MONTECA\"ALLO ALLE TUIU:111,JI. a eu,a di A. Haldl11i (p•g, X\'l-~-l0) L. 150 l;n11. grande a....venlurl prclati:>:!a in un'aun. ,·apmcnt.e b:ddlnlana, m11.qua. e là d111m.matica 2. - P!IOCOl'LO DI cES•ttEA: STORlA Si.Gl'U::l'A, A eu,,. di I'. 1'111111,, .....a (P•U· XXVI.li~ ) L. 120 l.:na cronac.:a nera, thc pili nera u.– rcbbe tliflidlc lmm.agimaneb. p,::rfino 3, • MAGALOTI"I, SCKITII 01 CUKTE E 01 MOl'WO, A o,.,. di E. Fa•qwi (r•&· XLIV--l32J , L. 210 l.:ni scc,ta di ricordi tr:a I pili de1i– ca.1I e pungenti. tn i piil de1·otl e tru• di del '({V} ~. • TOM \IASEO: llH:MOIUt. PU1'Tl<.:UF. (P•H· 316 . L. 200 l."11'111101.>i~afi:1, che non h;,. l'ugua– lt, per acutc.i:.ia, fra !e t:w.tedi tui ,·:. 011:og,losa h nostn lcttct1tun1. 5. - ALl:IU~I GAHIUALOll'i'O, ,t c"r• di G. M .,a,calcll, (pogg, 176) . L. 130 Lina 5trlc d'isu111uuiec garib,!.ldinc col!t: dal vero e fissare con patet!c:t ùravura. 6. • \"1'Rlfl E CORA/111: DUE bllLANlSI ALLA (;UEHKA0(1 St:rn: ANNI. A cwra ,H I'. C..rrt,M>(P"II· 27S) L. 200 L:n • ~l'\·iz!o• giornall.sL!roda fan: 1mid!a aiill amcric.t.n\ pili sc:andal!– s,t!ci dc! '900. 7, • T03UIASt:o, UN QUAKTO DI si,:co. 1,0 01 t;l\'ILTA' ITALIANA, (1'ZQ UU) (P•I· U0) . I•. 300 i\" O V l 1'A' A, G. UHAC:AGUA: U! MASCIIEtcE KO– MANt:, (l'•H· U6. con z0 ,uolc (ùod te,aa) L. 500 U MOSCIICft roma,.t" 10110 IO sro- r1a art rrarro popo1a,, a 1<oma aa, 1,,1,.qwttr1110 a l'ciro/1111. 11nro11 l,1w- 110 Bragagfia Ira csan1i11010 sisrctttaii– wmcntc l'ArtM:rio di Staio e qwt//o 9 ABBIAMO ricevuto B TkA\l::,, . Il ponlc nello giung/c,. Milano, Longane..1, pp. 298. L. 300. Semplice è la lramu narra1,va su cui è coalru1:0 il libro, scandi!o in due fem• pi di UflUole c,mpie.::.::a: nella prima me. là un fanciullo, scomparso nel cor•o di una fu/a no/furna in ,Ul'l villaggio " in. dio ·• de//u giungla messicana. uienc ri. cercalo e trovalo cadalJCre; nella ,ccon• do melà c.:1en~pionlo e sopo/lo, Ramon– :o a un solo Jo ,o. ,,on c ... c'lùro da "rOC<'ontore •. Ma c'è da. leggere il /i. bro. che ,iesce leHuro piena e ricca çuan/'a,fra mai, sen.::a una pagina che ,uoni a t1uolo. Certo è mdrila di parti. colori, è popolalo di figure e o' tratpor. lo in me:.::o a una na(ura, a una ,ocie. là, a un c03lumc diucr,i. Mo non è quc– .tlo il punta. Pcrchè lu cura dei portico– /cr1 o /'e.90fismo non sono mai bQ1/aH in ,é a surroKare fa:ione, e que,ta /i. bro "agite~" dolio prima ol/'u/t·ma pa.. gina. Il punlo è che ogni cosa qui /un. .::iono (dalle figure alle de,cri:ioni, alle uovaie) e ne.K""e comunicatu)IJ, perCllè faul.orc 110 un mcuagKÌO da lrasmdle– re: il rilmo norralivo prima d'eucre cs.!erno è inlerio•e ed é autentico, ,no– luralmentc 30.9/enulo fino in fondo. Lo ~es,o .:,.mbienle e.tofico non dà moleri(.I Ionio descrittiva. quanto morale: questi cno,os ,iama noc SfeMI nei no-"n dati umam eucn.::ia/,. Il colore serve alla pro/ondilò. Così la H!mplicc morte di un fanciullo. non de/il/uosa ma puromenle aceidenlolc. b(lt/a a co3truire un rom(ln. .:o di lrccento pagine e a farne un'alta lrll.ged1a, Ronrnn.:o scoperto ma non in. gen,Uo, scmp/ccc e pur mitlerioao per un sol!erraneo calore: parla !Olo dc morie e dà, come pach,, il scn110 di uno 0110 umano e solido/e. NALDO MAfflOTT1t'-! . La frana {do Co,in10 8 Bialri Podlaskal, Roma. Nuova Editrice ro. mnna. 1947, pp. 242. Co,1 la parola •• /rana " l'autore dc.. Blllna quel cedimen/o della uolonlà il quale condus&e rl nouanlacinque per cen. lo d,Bli uffici(l/i ifolian.i inlerna(i ne/ cam– po di c:onccn/rcmenlo di Bia/a Podfotlt_a a cp/are per la rcpubb/iC(} di S11lò dooa so/1 qudlro mesi d1 prig,onra fedc,ca. Eppure ti traUavo dei medetimi ,U/,'icio/i che, sorpre~ dan arrr11sf1.:101n Urecia. alJCllano rifiutata f'inuita a retlarc a fian– co delle /or.:e armate gcrmanicl,e. Fra i l,usccnafl nello /rana è lo ,tessa oulore e i! .suo libro è un di(lrio dae va dal tcl– lembre '43 all'aprile "44, quando. pc, effetto di quel/'aJto di ade:tionc. eB/i riu. $CÌ a rienlrorc in Italia e ruggiungcre la JamiBlia. Di(lrio since,o, prec:10, ,enu; rclor ca nè ombi.::ioni leUcrarie. di una uman,w moac.ia e conMpeVOle ae,te sue propor~oni. Il che non è poco e f(I del libro un documento nolei>ole nella ,uo pucalo lritle.:::o. HE.NK1Bosco . 1\.fons1eur Carré Beno'lt à la campagne, Pari,_ Cliarlot, 1947, PP. 364. • Nei /imili di cerio narraliOo di •lampo oUocenle.co, d'un ven°9mo feggermenle ::atirico, sen:a crudc.:::e e non 1en::o qualche moralità. rouoivalo nelle in/en• :ioni dolio curo del •• carallerislico " e dall'impegno meno in uno !rooola che genero/men/e ti e,Prime in un "tipo bi.:.:arro ••. in tali limili si muoUe que,lo romanzo. Clic /10 per ambienle .un oil. /aggio, /orte il più contervalore e pacifì. ca dei 1Jillagg,'(ultimo immagine di c;am. petlre Jefcilà) e per pro/agoni~a elfi,:/. tiuo un notaio, Jorffl il più bi:.::orro, len• loco/are e inferno/e dei notai di campa– gnu. il quale fini:tce per xonuo/ge,e e inghiottirti /'inlero ui/1,iggio. N(l/uralmen. te c'è a popolo, queste pagine tutla una galleria di fisure o moochie/le, doc>C lroua ampio sfogo la IJCno rappre,enla– twa e psicologica dell'autore. Lelluro non certo rivelatrice, e f,U/louia che po. trà ,:uscire piaceva/e perchè la mm.chi– na del roman.:o è montala con cu,a e /un.:ionu sen:o intoppi in vitto d'un cer– to e/lcllo che, per chi ,i contenlu. è ruggiunlo. Il. P1CNA A G. Bolpin (Venezia), che lo ho inter• terpcilato, il Pigna risponde di aver usalo il lcrmine di bontempel inno realismo magi. co appunto nel senso in cui lo usò per la la pr:ima volte, il Bontempe.lli nei quaderni di • 900:,, apparsi tra il '26 e il '27. 1rBol. l)Ìn e altri eventu11 i intereMati posaono ri. trovare quegli scritti nel volume ~lo ttu. «> Bontempelli l.,'aotJCnluru nor.>ece11li,t<1 {VoHocchi. 19.381. Co~toli,.o, /'A,chivia della Poli:io <-)~(--.<--)·(-,'->~<-.'->~<--.➔•(-:'-{o-4--,-(--,-, :::::r,~o ::i~c pw:fv'.i,::,,c;/a~~,ain:"\ i i dt:llc Ractallr pri:•alt, riu.JttNda a SCO· t t f::;: 0 t;::~~a :f:, ~ 0 :;,:r'fg'! 0 : 01 t ia::! J Chiedete in tutte le edicole $ rfotlasioni sa,,111,.a, pc, la 1t1aggiora11- t t &Q dcft,i Slrlli srwdiosi, le Zini;ircschc, 1· s C U O I a 1· le Farsc del ~orcina. e le Cfudl,uc, Ila 11tssomp fino,o i/,wsfrWc. A,ic!,e Ru- Y Y ganllno r Cusandrlno 11011 OVl1711"0 Jl, j avwta sino,a, ima docwmcn1a;la11 t sto- f ,;,,_ L'o,;,;,,, "'' 00 " """'"'' ... Y Democ1·at1'ra T rom/>lrramrnle ig,.o,ota, "'l j 1:w~o•~=;~rt~:~ 1!:1~ .;""il 10 1c1:~cr!ld11~Z v · d" · I d · b I" J Y,7,:'~~::io. pur ntcmario alla soliditd t :::•: 8 1 : 1 ;~ao~a ~it~:::u~:~ per una t 20 xl/ograflr: di Enrico P,omJ>Oliui, $ ,1. ispirai( a do,wmc,.ti 1rofiCO tltllt w- , , rie r:poçl,t,adornano l'opera.. t Gabriele Pepe t u,ia SIJ1~11{/a im;,'sione i11l'dila della _.:<_ i, e . Pl . 11 · i, :;;;~0 Zi~ 0 :11 ~;~,e~r~:;:;~ 1 a"'',.r!1°;:: ~ j 1useppe acite 1. ! ,,,.,ut,o.~~--!)f~clu:,e di Ro1t1~- . --= ~ ,} t .>::.._.::-::.~::=< .. ><~ t--->--<-.--►-~-<-.'->+-➔-<--..-+--(-.Ì

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