Fiera Letteraria - Anno II - n. 20 - 15 maggio 1947

FI1-..H \ 1.F."I F'i \ ~t I \ ------------~-------- • • /ai; trasandata, elegante, irruente, m,rl1ftcu- a due Ferrara e i veronesi Oma{Jgio MAN Z U' ar t -,s t-, lo, tu/fa d"un /iato o pigra. C"'1 serba nelle Il ~ movenze il segno d'un deslim,, che è d1 p ,·– (ore nato per euere pillare, non alt,o che pillare, qualunque cosa gu!i,di o tocchi. ~cm- d eh pie dibattuto tra problemi umani e ragioni ER" 8'"" !Lmpo che desideravo riveder..: I .,Jl'cyo~ in cui co~ì chiamai uno ,tu 10 e or/i!'.ichc, con una dia/cli/ca magmi da Jcr Verona. 'vi avevo passato qualche ora c.bb1 a_Roma. Il lib~o sarebb~ slnto o.quon rooie.e e un ragionare pillorico $Upc,b:1mcnte prim,.-. • dell".,hra guerra• quando v'era un lo cu~10.:.?e _for~e di~enente. lo non lo 110 morale, Ma/ai spiegò ,cm.ore sufta taoda:.:.a gruppetto di pi.tori (frencini, Stefoni) e di. I perchc s1. ch1~m1 C{)5.1 queo,10 b11 ~11.le alber. il suv sen/imenfo,. acceso do uno fiammo che poeti. capitan.iti da Lionellc Fiumi_ e che so: pe_r 11 ~10 siud,o romnno e un altro non concedeoa lregua al suo giudi:.io ,li uo- :n,cvan lrnvato il loro editore nel Tacldci d1 paio di mnntche . lume inlerio,c. allusa dal $UO improoviso puL fu/ore. Ecco dove e come si conclude quel pio L 0 om~~;i~,d;o Gt~:r':o 1,r:~r;:: :'onh:ma 1;:~~ ~~;;a i;,~~;~:!cji 0 M:::!~,rih: ;;,~lo i;an~: 0:: .stra di sculture e di disegni che l'arli,tJ ha /aie e Ionio da dire, e che nelle cere è nei ::calo negli ultimi dieci ùnni; cd è uno mo· bron:.i delle fe3le e dei bui/i Jcmmini/i non stra clie aurà conseguen::.e non ,oltanto cri/i. si esauriva mai, di continuo aovinccnda <111cL che nel/'ambienle ra1JWno. do11e i /atti del ie 10,mc. per s/oforle d ·I.a /oro si ss, ma,e i 1. l'arte uengona considerati con quella rau- dando ad c.1Se deliranti vib,a:.ioni cHr n ma tela non p,ioc di dif/iden:.a, ma jo,se più /appeno riuscivano a p/octirsi ml/e imp<JW3C. proooisfo di ,liscernimento e di atlen:.ione. ,uperfid, Je,rnandole in una fiHirà ara wavl·, o. JJaes I gi O j, 11 sccch, n... de ne/lJ J II Ferro.ra. La casa era direlln dJ Alberto Ncp I F1L11•1•0 DE PtSIS dio O nalure mo,le, dcmoli:iani o ,ilralti si110 PI. Ync\·a nncora Berto Barbarani e An. 0 quel/e "Fantasie•· che nel 1939 /uronn i;elo dell'Oca Bio.1100.e In I c/rnrrnonlc 1,il un'immediata e conseguente denu-cia Jdfim ... te• 110:i aveva ancoro. risenllto di una surta MOSTRA f>EJ<SONA lE minente barbarie, egli sempre sJllintese un ~~m:mi~irfi:::i~=-P~~~~:n=~~. novccenlo, che Perciò nell'omaggia a Mon:ù è iscr:tt.:, un •al,nc,":ca e •ne nel ri r_l,o dc!la sig ora giudi:.io ,che è uno rara leslimonion:.a V .. nello Pal6cca. ne/la .1.ignora Vanne- ~; ~f.lr~ /;a :::::a~~~-~nJ~,::::;iov:~!~ a/ 0 ~ ~'::: Ho nppro~halo d'c:~r qui per_ visittHe lo Alfio Castelli dominante. La suo stessa fede pJ/itica d'o:!g 1 • rnostia dei cap~lavo_':' dei/a pillura i:ero. La scultu,a di Monzù non è ce,/o di quel· t 1 ielle. le che sol/ecilono trionfi e po/emiche, schiva Da/l'cspe,l<'n!d J; Medardo Hos,o, è vere, com'es.Ja' è per la suo stesso sc.grcl.uima no• .:he I\.Janzu aoeua /ratio suggerimenti impor· tura ri/ullanle a <1ual1111q11e /orza/uro, e in· tanfi, proprio quando la lezione di quel g,011_ sieme a/tera d'una sua Jor:a spirituale che I Jc arfisla era rim(i5/o chiuJa nel cerchio dell 1 s'impone con a1gomcnfi soflilissimi e dc/l'ni- suo opr..,o, per /an/1 anni quasi igno,ala; mo lioi; rilulfan:.i. e /orzo sono di per se ,tesse /urano suggerimenti che si scagianàr~na 5ubito gli brgomenli oeri che /'opera d' a,tc, in ogni da qualunque in/luen:.a roniona, pc, i/ follo tempo. ha opposta a spetlolo,i inc,eduli r. a che Man:ù volle subilo servirsi della luce critici schi:.:.inosi che, pc, loro Jota/c con· non come elemento indica/ore di possibilità danna. sbaglianu semp,e l'o,ario delle loro pi/loriche insospellale p,ima che da Hassa. croo::.ioni. mo quale J112ngenle necessario a uno sua pio· Con le opere compiute nd 1943 e 1944 pria esigen:o spirituale; 11n'csigcn:.a, dirci, Ji (mi 1i/erisca p,opriamcnle alla ,, Grande Pie. co11crr/01c un mc;:.:o suggerilo e un /me as– tà ,, e ai bo:zelli per il portale Mafia\ Man· sol11tamcntc pe1sonole, suo. com'è oisibilt? ne.I· .:ù ha definita un ,uo "mAda m.,numen!ale" la Silvia 1/e/ 1938 E che i risu/lati siano che non era /acile 3upporre nella maggior diucrsi basltl considero,c che quanto è mor– po,te delle opere precedenti. lu//,; chiuse nel. boso l'elemenlo luce ne.Ile scultu1e di Ho~Jv. la inlimi/à dello luce, nella qu:1/e e.sse si' in Mon::.i1 è uno ~go1gar.~ pieno di ,ifmi e dis/acevana e si ricompone11<1no in una fHJ/~-1 di pause Ja volumi certi; che in Hosso la lico allus:onc allo spq::.io in/inilo che le Jcce. luce annullo, in Manzù costruisce. Tania che non è un punto d'ariioo, mo un nalurofl! 011- I ne:~•. con tanta 1~1cl11gcnzae !anto nmo'.I! venimenlo del suo spirito che non ha bisogn1 ordma,a nel Cas cl.o dal profe~r. Antonio di cerlificarsi in quadti esploiivi O in f,lmlu Avena che lia anch': curoto I?1111noca'.o· di abbdssa e di evviva: in un suo fiore morlu loJo co'.' una p1cfa1.1one che e ~n fehc_.– o in un aggdlo do lui celebralo c'è più im- cd erudito, e nnch~ ~1uovoper ceri~ espet!1, peto umano che non in qualsiasi manifesto ~ 1 u:q:-ama d.La. g.ono~1 p111_u111 d quc~ta o slogan ,li propaganda. e que/1' imp~/o è dd. chta_. Pare eh(' I esprc.ss1on~ di ~'capolnvon • la sua arte che è opp:mlo a,te, perchè nem,· n.l:.b1:ilortu_na. La paro n 7 pero_ uu po p,. ca d'ogni reito,icll e d'ogni mistica. m_~o:n. R1cor~o che a M1!11o_no ~I com.·>t'lu'o E' facile perciò di/Je,en:i1re ;f movente co..cz1ontsta R~no Vn_ldamen mt espose uu della ma p_illura che, pur /o,mofas: ins:eme suo 1- rogC>ttocli pubbh_carc uno lussuo;,a mo e non accanto O quella di ScipiMne. è co~ ; 1ogr~fi., cl~e anebbe 1llu1Jtra10• cent_o c?po d vcrsamc.ntc impronla!a d uno sp r.lJ e J't.nJ /l\~r 1 dcli .arte conl"mporanea •· C\1 d1u1: p6slà -;he si /anno e dis/onn:, su m:,tioi reali, Li lrow;ra_ avvocato~•. . scn:a per questo diventar retJlistici. Qm.sl.- pitture. ~. scu,ture es1>0s(e qui -~ Scipione bruciaùa del suo morbo lutto dO ~e on., nou le d1re1 tutlc ca!;l-O!avor•nel p1u che ostacolasse il suo cdn-mino di /re/lo/osa nst:cno senso dcli'.' ptuola; v1 ~:mo però cer. ,omeo, ironico eppure c,edu/o, pecco/ore ,,. le ?pere dego~ d1 essere n:ieg\m cono~c1utc. bigo/lo: sentivo O sè in/omo il /iato degli Qu~ r:?n v?gho che so11ol,11eare,cerl1 con s~~lt~ì oalicani, e di que.l /iato_ arros.sava e il· :tt~it~~vr~a~e~o~C: st ~ i:c~eerr::~~Avena. tra t~;~~~e 1 jia:~e~~li:•ni1." nd ;,c~lilt:::~r! 10 ::~!:e _MO!te delle per~nc cheh sa'.moh ~hd ~~ di- d '// . I T p1ngo non sanno orse e e 10 o e 1calo oM:/ 0 r7;~eeceer~~ '·sempre. vagabondato ne. grnn -p..~rte ddla_ mia 1iovin~un_ ~Ilo studio rioni popolari e le sue soste nei /ori e al d I~ r:!ttura :u111ca.~elln mm cuta. Ancora C I • . d d I JJ ranc1u Imo mi dchzinvo nella lettura deJl,. ci:r::·,:f ::~::e ujt ;;c~s; ine v!: 0 c.::oo:~: :t:,ed~ ::~~i éir:i~~o;i ,J:;:ff:jji dJ: ~;e: 0 A /fio Co9!clli è un go/lo Senone: que,1a. che può ~mhrore una celia e un prendere soi{o gc.mba le cose serie dc/r' arlc, è inoece une. indico::.ionc pree sa: la quale non Jcfi. nJ!CC solo uno origine e!r,ica. ma spiega molle cose dell'indol.- e dd/'orlc del nosJro giovane scultore. Il cardt.ere di Ca11cl/i sarà farse troppo si;r.upoloso, la sua lenu!a troppo correlfa, la -f _i:: 1· .· .. _/ , ' ;.e' - ' ' .. ~ ~ ~ -.. ·, ' "' ~ . . . , . . . . , . . e da quel balcone. lassu 1~ cima, oe,/ ~l1o.cu· to am.ico di Benedetto XIV. Nelln biblio pole ~ t,amo~li /ur;no,e di ,os,o e di, owlo itca di mio padre c'era l'edizione con le c~e gli igoccio~avano. sul/o laoo/~::.o d al/o;a la\o!e incise in rame coi ritralli deg.i ar,i sua vita troppa punligliosa. Abbiamo a che Certi speltacol, obb,sognano d, protog~n, s li sti. il Bo.-.omi con il cappellone nlla Reni, /<,;.recon un celtico, e soppiamo, per ragioni n •vr·sfe 11 ici, di creolure da n:monzo giallo, il Cuercino t.·.11 una specie di pap.-.lina e le Ji sangue e di espen'eri::a. quali ccccs.i di ed è perciò c~e nei quad,i di_ q~el tempo chiome spioventi, d piuo da lJ'Artagn::1n oculate:z.a, q1.KJ! iins!sten::.e Ji controllo cri. apporoc,o e Jispowero donne ducmle e u, e l'occhio strabico Fin d'J. g1ovanì3.3imo lico, amichevole e infine lraK"UTabile, ri lanli, se.penti C altre ire di D~. Pe,ò Mo/oi pubb icoj artko!i r~integrando figure di u chiede la nofurd cehica per occomodar.;. -1 anda,ld d :.on:.a per sl,adc reali; e rer e~sere ,isri aimcnticati come i\ Surchi \sec. XVII) giuooo rodale ed .umano dell'esiltlenU), Quc. ~i L?gue pop (ano non h:1 mJi_cl~men!ICato. e i! Muto da Ficoro.o (ace. XVII). ccc. Cito so il ragoz:o Alfia, aceso da Senigallia au 1 suo,_commer~1 con lo_ genie 1 1 1 • .s rada; ~oi quesie pubb.icazioni elencale però nelle va. Roma n·,pctt0&0 e aggrcs~oo. E insieme con lungo}iume, coi paesaggi sub~1bani Q_ue, fw sic biblio~rafie tedc;sche, a titolo di curio questi caralteri tipici dcUa rami. Cmlelli .i ri secchi non sono da erb.:wo romantica, md sicà. Feuara come Verona ha come altre è po~ol.o dentro il acnfimento dolce e per. /io,i morii bulla/i dai Jio,ai; e quegli osgel-1 città i1al.::1nc (Bergamo e Mll~lova tro le iuaso dello /orma. Un senrimenfo che esli ti non s_~o ninn li _di ri,:1~icnlo ma oggel i s::11en1tiona!i primeggiano), il suo manipolo lira fu.ori a gocda a goocia. ·cos1 no,c:ono le In scwrz10 e /uor1 sero1z10 delle modute di pt,tori Ira il treco,nto e il settecento; si sue opere più mcditotc e senlÌlc, ad un te~ cucine; qu~ll~ Jo?ne .i:a~o poo~~e . donne °'. Ya daUa figura un po' incerto di Cakisso ai po. Pcrchè /o spirito rqionolioo è in tui la sert1i:.io 1g1en1co d, ccl1b1 e m,lrlon; e quei 1 i~po.isti Parolini e Cheàini che fece ri. noluralc coltioo::ione di sentimento. E q-n– m11ri pende.nli come stracci wno la fine e tratti degni del Donghi Verona è a cav11l do il calcolo sia ben dirdto, sempre il scn. la condanna d'un mondo che and,à in rollind; lo Ira le influenze d~cisamentc venete e Jimcnto della /orma si caprime con quella ~e~~~n~rr~heSl~:~ot_!; s~;,:n: ::im:ti~~ /:~. d~c~:i 1 :::rt:rt~:a et:::n~iùco:f~i~:;:ar~ sogccia che fa così nltenlc le sue emo::ioni CIACOMO MANZÙ: '· La grande Pietà ,. ta~f<:'u/1~ è così oe,o nello pitlura di Mofai ;:~mdi ~:; a.pe; !!~afil~pepof;[,a:::• d~ ~;i;~ Ecco /inalmenle un giouane che può, onzi I " plastiche. IJo oibrdrc: opere però che sarebbero b:Js/o/,; , oalori pi/torici di Rosso esalano per /arsi ;t~::, Pj;n;:::i:~:. apot:~•c!~ada~di~~::~, Jj;:7~ :/i 0 1::di:;: 1 / 1 f;c;!~ 1 :i 0 ;~~}, 0 ~. fi:ti;;;i:r: ~7.:;~!:;~ !Jf!niJe;;eo t :e.cs ~Ìionnp';,nS: 1 uc:;:; a Jar di A1onzù uno scultore lult'altra che fo,va, men/re 1'nMon::.ù essi consistano, si ad· pootic.o per un rimpianto o un ,imorso sen/i- complesse e mi 6 teriose. infiltrazioni quello conti w senJtmen/1 Me tornano: giu,ic e DVaSiVa, semmai impegnato in un /aie pio- den.sano sempre più, esaurendo_ i'n/lnc .Ogf!i men/aie, proprio per quelle ,ogionj clemen/o· orientale, ' ne.Ile. stico che non escludevo i grondi rischi e an::.i loro possibilità nel !t Grande R111~tto di S~- ri che fanno della tiero piUuro " mu poesia Ognuno sa che artisti fìamminghi lovo lutti li occog/ieoo per risolver/; felicemente: gnora 11, Dove però quelle possibilità si o/- dipinta". unono ,:,,la corte degli Estensi Rogcr \Von. :mo scultore di spiccotisiimo genio. fermano, in uno pienezza che ad alt,i e allo Percid la .suà pillura Ju a vo/fa a ooll.:i dervaiden e il Bless detto Ù Civetta, fra Ma una certa tensione e un oigo,e 1es1a,. .stesso Monzù non foscia scampo, in questo quello che i suoi "molioi richiedcuano: /u. a.tri. La tecnica dcli~ miniature su pergo· oana quasi ai margini del filane poetico (e sf 'n.SO; si osienJi il por{icoltire della llcslo· natica agli ini:.i, /arasfica di poi·. morli}icala mena paSS..'1 qunsi intatta sulle lo.volette pre. oggi è _P?~ibilc rintracciarli q~ali_ ~s/egni g.(\. co~ ~a caduta de/ _fioc~o pe, documen- nei primi_ paesagg~ peri/e.ric_i come -~" pe~li· parole a ge&SOspesso, per dare foci!itft. alle inavvertib,11 delle molte figuroz1on1 di ogn, tau, d un assalutc:za pu/0;11.0 c..e la scu.,u- n,,n/.i de, lrasco si bollori, ionolc p1u. fard, e dorature luslratc con J'aJola Il Mantegn., pc,ioda),,.crana_ gf~ oc_certa~ili nelle due f.""• ro non llVeVa /orse. rnoi _raggiu~to, senza dc- pacala negli impasti che /~cero pi~ ~pl~n- c.omina a Manto\'a, e da qllc.Jln cillà che ve del .. Da~1d . (rupcl_l1vament~. del _31> cadere pcralt,o da, suoi le~ni: denle la pe!l~ dello suo. pittura ne1 f!or! t! ebbe. allraver!JO anche porentele principe ... del . 38) .. m _cui, la _010/c~;;:a s md~erb11,~ _Pare dunque averi~ e~urifo s~n:>al!a_ m~· nelle ,demol,,:wnl, -~sp ess,on•sta nelle_ 1-a_n• sche, conlalli con Ferraro, spinge le $UC in. dr scatlt 1ud1. d1 avverflment, pere.nto11, e o, lrice queslo filone, ncche Mon:.u ogs1 e 11- las.e per I mfensila del temd che CJl;JeVo1r fluci,ze fìno alla , reg:one del Po•· J.ermenlava ~uno sostanza _al p.1imo bollore. volt~ con Jicur~:.za _verso quelfe /orme eh~ ruen::.t? e Jolgorlt:.ioni, ma /'in~me ri,ullooo Roberto Longhi nel ~uo mirabile libro \'1-:.uo Mucc1 - .\ i',\I.AZZ0 \ l.;\"EZI.•\. -i,, Roma. sollo il patroeimv dr/ Comi/CIOCiw/{cno rJ a btff.-Jido ,l(gli uuli llrlla l'c11.-i-ia Giulie, f' irata tna11g.,,010 :mr: \fos,,a d'arrr ,rra dello scu/fv•c P1no Cor.,, * forse Manzu oc.va /re.fio d, loRliere alla scm- ogni /on/o lo d1stogliet1ano doli urgenz!l lu~1- pii, alluso che delb in Jor::o d u,'I so/1 in e:1, Via,ico per cinque secoli di scultura vene ~a e al fiato delle sue creature lu/fe le possi· nislica. e c~e nelle opere del '42 e '44 che /ùcevo ardente il colare: e oui che /o ta • (mirabile e finiuimo anche se per al. I l'lTT0Rl I:. SCULTORI WHitie,-sitori, r.omp,c– bi/i/0. di ete,co vibrazione, di cslrarre do es,c gli Ji ~,ano ,mpos/c finalmente ap,endaRli un Jpirila di Ma/ai pare placarsi in '\ma nar,oJ· cune cose non sono 'acl tullo d'nccordo con :in,,7."c!~iwch~,c~ci:U';'t 11 ~°::,:°:ti 0 ~" .,J~S:,.,;;ti:: lutti, i' /umi_ d!lla sensuùlilù~ prima. di segu.- terri/~~10 c~si /e~tile. La " Ma~c~era. rossa :• ::.ione ampia e _più.sno~afo_, la suo pi/tura 6~ lui/ offre Ja riproduzione di una Madonnn rontotto i;on il Centro ArliJlico Q,ct 11 ersilarlo, ptr ~e I altra r1ch10~; che_ lui non 11/lutavo. e del 46 .c. una, slupen?o "'11(c,po:.1onc. ,! c~_densa, si ,c:og/i~. SI riùeiberu _nei co/0~1 del •Ecl.ini esposta n Verona e di questo camuHii;,m'oni ,hc LI rigw<rrdoiu,, 1elt/o,candoo,,. invece cercavo d, comprrmere dentro per ob- segno decurvo J un laRlia, e duna sarlr fr_ p,u sonori, quasi riaprendo le onllche moli- mi rib·le S Ciroh,mo nel deserto che ha tan· ca,idosi alla urlc dcl Centro stesso: v. Botlivi 12 bedirgli aJ momento pi'ù ~?pri:.ia_. ,. /ice. 11a:.ioni che gli del/ero tanta /ama in altri ra 1 pa;cnt,;iri con il &rro e con il Cos8". ttl. 8.."966. Anche nelle, l?rove ~el çard1n:ile , nel , lcr110i e che onc1,o rendono bene a pittori di Davonl• al Battesimo di Gesù del Tinto. * bo:.z!tt? dc_ll :4,u~out,~tto . (1943! _e _m M A F A J nos/ra e altrui conoscenza. Dico che 11 ,ua rct.o della che.sa di S. Giorgio in Bra~da. OKODRANZEA G. A. CESAREO. li 6 ,,wiigto mofl1u1mi d1~egni ~ agm epoca, q~e/ uch!o- t~o?la!:a ,?on h~ a/Joflo es~urito le sue pos· 11 di,.into con la granata,. ohcrato nel colo prossima, a cura di '"' Comilata cosritulto.ri a mo era contrnuo, 1mpellcnfe, _brucw_n~c. 11n.~ s,b,l1ta d ,nven:.,one cromol1ca, come si t't· re, tutto fos:hie e bitumi arbitrario e al. Palermo i;ou /a pa,tecit,a&ioncdei po/. Emi/I.o a che n~f bass'?r~/icvf. d~lla . Croc1fus.o~_e Non vorrei che si j(),sero dimenticali del· dc nella ,, Strada_u nelle scene di bordello, quan O sconncS-!Onella com~sizione ma pu S0111ini e Antonio Rt11dodi ciwellaUnivmild, ve-r· e della Deposmone ( 933- 42J CS$0 s '~: 1'importan:.a e del sign,/icalv che s,n dal SIO i~ lu/le !e nu_ 1 e 1n o/cune ~atu.e ~tic e ,pc- re cos, potente. e di Ull così largo· respiro. :!e 0 :r~.~~t:,~Q·~~ia;:~o d: 1,,, %:t,,:~io''itt~~~::: po~, conve,tcndo i/ segno e /o s/rulluro d! noscc,e la pitlura di Ma/ai ebbe non sol/on- cie nel/ autonlrallo, doi;e 1 /emi cl un lemp:, ho pen:.a'o alle sue severe pnrole ~r il ito/ia1ta. quel segno in una pienezzo di i;o/ume e d1 to a Ro""2, e che ancor aggi essa comerùa so,10 meno vistosi, ma più nutriti da un:, h' N 'è d bb' · - 1 mota non più sol/intesi dalla luce; mo di eu.1 in Italia f'erchè, in occasit.,ne de!fa recen· ocna sanyuignd che per fortuna ho ripreso il • vece 10 T-a~o •· tn. cd bb~ ,o. : m{l~o * densi, e paghi quel tanfo che gli sewo a lissima suo mastro alla "Ga/le,ia Atena··. suo corso alla oelocitù necessario. D'i,linlo v~ro crab !Zlllh':0 · . 111 -~ h rrod_anc e I.A C0:>OUsUIA lll K0$TA:-:Tl~ S1)10~0\', sciogliersi e o comparsi in un ritmo sempre n0n mi pare che i critici u//icia/i abb:ano res:, di ragi:>ne. imporla che li piltu,a sia; c f fi e un. ::;oc~ i .. mo: 1 ~ 1 cio e_e a I trcì". d11ci1orcdel l'rrmio Sto/iii Pc• lo co" 1111 cdia • qw,– crescenle di .1igniftcafi plastici. dànno olle il dovuto omlJggio olla pitluro di lui; e pare pilfwa ancora è nei quadri che ;\1ofai ha di- 0 e 1 1 0 ci:iato . 1~sieme, SI avverte ,,e 10 s1io11rRuw: •· t ,1/ota ropprtun1010 Ptr la pnmu comf?Osi~ioni. uno ri.sona?za e un'eco 'ne/lo invece che cciii polemisti pi/lori abbi!JnO, d3 p(nlo negli ultimi /empi, Lui non ha da chic· ~::~~i; 0 :i; 5~mtr:~: 1 i~n: 1:11av;1ir;;seo!~ 1 ~::~~,,~:,o"''.u:c 0 ~fur~d~!';/~cfcr:~;i:i; 1 i!:;:~;: spa:10, m cui le ~gure ~,oono la loro. par~~o. qualche tempo, l'abitudine di par/ore della dere scusa a coloro che oanno per altre r.im.11.in BroidH, n dispetfo di ciò che dice i;i 0 .,; ,irlla ztma oci;upato oo11u amcr~a11i,ha dc- la elerna. Non Sera ;1s/o la Mcc.al_, un_ zm· j~~ce°:J: ~:;; f~u;rc~~:r: ~~~;a~~ i:c~~ ~tradt:. I D il ,oman,ico Aleardo A!eardi Ma ai miei f,'1110 la commedia di pc,~imo g11JIO, Nella ~ Que- ::'delimcr~ili~:ioc:: ~la delta o:~sf:io~:: pilfo,e e critico milane,e ha wilfo addiril- ~IUF.l!O 1-: LrnEHO tc~pi la P! 111na si gua rd ava .a~·traverso i~enli ::r:,:1i:::s::,:;~c~;;c ;.~:~~:,:1a,!c ;:c;;~"·;,;u,~~'. nelle quali è uno spirito cristiano che. in· tura chr. la pitfura di Ma/ai non interessa ----------- P<. ·:mte5chi e . programmahct. Ma m• ac. <oglitri;>1,ounalt 1o1tilc idio p,o"°s:onda aulJJo;, .. /e,p,efa e denuncio secondo uno morale nè gran che, Jacendo finta di non sapere che I !'li I0W.I JT,\J.L\:,.-1 .\I.L\ lllf.:\:-:\1.t:; Ul cargo che orm_a1to pajsoto In m;~urn _con lica, mo via ;rio :,ic,1e con:•r,ritoort,o~•r,-so ft"p,o- erelica nè bigo_lla, ma umo_namenl~ _cii3tia~o. il mdfa.;mio in pitlwa è anc/zc uno moda op- llkQOKL\:,; (.\"r-.,, Yurk) J,,;,mo /rmo pc, lo Pn• :~;nioa ~;;~:~~o O O a meno que O mi~ur,l ~!:!. r:J';'~;~~c.~:: ::;:, 1 ;;J;/";";::~:,:~/C::":Zr i;:t1:~~t:!f1:~!:~i:i~~~;:: 1( 0 ;ch 1 i~'. ~E~~-~:~:~fe\; c;:,:~:~:~n:· n~li:'-~al,:r;:e d: :.:,iEar ~;;~,;.1i~.~;;~a{1~~:.?:!:· :f:o;:t;!( ~;::;i \.?~irl~tt:t !h:id;nt•sc:isom:ii-; 1~:~ 0 c. 1 G: 1 b ::-:~::::~:;~~~uc:% i?:i,:;t,i;~f:·f: sta suggerimenti alla lctleralura, bensì un Non si 11uolc cerio a/fermare che la pitlu· ~:r 1 ~:~:i:t' 1 d;'1.1,;:!oe1~;;; 0 z'.".,.'!;~~~io~~" :,:;P~~~ bha doro•, Fatidica e i';nt:le d~spreu 1.,; 1 z J,<r ,rn,c,iean~ t lo opi11/o,,,.p,r/,blico t:rl/o r(p;,t.,- /inguas_gio lacanka alla materia che per quel ra di Ma/ai sia un punlo di arrivo della •rrd finoo/1'8 l(iuguo prom·,,,a campr, •111< oprr~ e e avevo sognato come Ilio o I ,. ro b.'im stellala lt. fiata di11enla figura c1eala, protaganiJÌa d"un piflura italiana. e ch 'es.sa debba escludere •!r//',,,r, ro•1trmpor1.1,11·11 ,1, /i1.11,, evento, un'impresa sollecifata dal tempo de- ·,u, in~ua~g,. vccc;ii e nu v,, pe, 1n ti..a e gli ossouini, quando la stessa pietà deflava il cammino ai pi/fori nascenti. Ma è pur vr: * 11n cif,a,io agli spiri/i liberi; e quindi denun· ro che lo pillura di Ma/ai è un }allo che A Hkl:.S'Zl:., uotn:oli p(, /,:, •·ami.; J,11111u– cia, condanna e insieme perdono. non è pos,ibile dimenticare, quando si /accfo usJc che l,o,rno 1usi;i1010, le r11osrqdi Aliti Sem• E' nella "'Grande Pietà•· (1943), noia nel un po' di Jlaria della pif/u,a, a Horn, vcr· al "Fiori;" e di Baccio li. Bai;ci olla "Jlichc– momento più eslcrre/ollo della barbarie. che sa il 1930 con lo spctlro di Spadini Juori 1n.. ,cto": di Sonw che st111br,uurJi notcroimtu• ;; 0 ;:u;,:~!~\~n m;,':;:J~ 10 e:r;/t;ita~~~:::rs~e~ ~;~!:.~~~~~;fa~ M:llf t;t: ve~:":/,~tia ~~:lu~:s~: ~7ei'~;~;!~'::~~o (~~nli~/::: 1 ::0 ~::;;::,~/;~la!~:_ quel richiamo di cui s'è parlato. I:. il tema M<.}oi C un luogo certa nel terriloria Je/l'o,_ ~: 10 :i, 0 :i';°';;,,/i:ur~~;;/ 1 \,.;'~td~:;'tu'::'~t ..:a;;~~ antico viene rip,aposlo non wlo secondo un le 1/ali'lna. Un /uo.io dcoe p~u 11<1 dc ad.:re rafoelita v,mclto di porigi11im10 ap:iche, ,on daJ>– giudizio fui/o mode,n:,, concefluale e non me tempeste e siccità. ma è un luogo oe,o tli pcr111 0 una ro-:,o/aun. e ima 1ci;n1ca, r,,.. senro>10 no umano, ma con un nuovo accenfu plasri'co contro a luoghi non ancora acl-crlali, inc11· lo 1,oditia,ie ,lei /1101/iiMie l'ortisro c. 011do10o che, ouvalendasi di fulfa /'e3perienza Irose.or. sten/i, indicati su Jalse carie di navtclflzh, /orsi dttodino); di Bard cJ.u, ili fase di cnio- sa di Manzù, si e$iJspera nelle /igure del Cri• ne da mozzi incJpc,fi, in vena ,/; no.chi-:ri. ii;;1~i/:'~!:;,a~~(1:~1s~~;o u;:,ro 0 ;:::1a,'s:~:::;u:j~ sto e del Papa che lo sorregge. per placarsi li cammino seguito da Maf•i, s n dagli riconta f.arri;i;hl"moii,,i /Ontlt.,ntMofi tlctla u,a poc– nclle due /igure laterali dei l)iaconi. Che al. inizi in quel lontano 1928 di Via Cooour, non tii;a (!:iiuanna., l..a.v: and.i.ie, Nc,·c a Fie8olc, Ncb• fra signi/ica e che altra ragione poetica è sia/o senza ,volte precipilo,e e più pre.ci- bla sul Monll:' Ccccri) s(op,,1100 l'oYfgint u11.ri– prende nella figura de.I Cristo lo luce adden· pilosi ritorni: ma non oi }urano dcoiazioni su /li/e ,/, cr,ti Juoi ~-ecc/iiriJ11/ta1io/tara dirrtta– sondosi tutta sulfo figura del Papa e Jet due strade più agei;oli, semmai <1uolchc /unne/ mrn:c rendo/lì allt ro,urg11n1u n1,t111, dr/ Jr10 Diaconi, per riverberarsi in tanta ombro Jul imboccalo per raggiungere i/ prosieguo dellu ,i"a,e ,·<rl[io"otiw. corpo esanime del Cristo che è i/ vero sole ,/rada: ma in quel tunnel si $IJOlse,avicende in eclisse. In queste figure i piani digradanu che non ci sono rirnasle segrcfe e che i;ol/a ~h: 1:a~:~~:~:i '1.-8;:~;~d,i~e~n o;t~1/,:~~j~ peo;n~asu~ ~~;:;,a :::,:~:~e l't11928 pail;eg:1. con movenza rtipida e volitiva, come nella /eria Oo·ia a quest':.1hima della Gallcni. figura del C,i1to, il cui oo/to riaffiora da u~ Alena, è semptc la sles.sa onda/uro di Ma· IL ~JO:>,t;.\H.;\10 \ N,\/..\RIO SAt,RO t <IG· •1.1dtmollt1.1, «·«•M/Q uotirir tfa CopodUt,io, da mli ,M.ia >ri <1.'/11 ,,1.1/J'I Ji impouOJt:rJi d•·I t.iron• :o. La Jtatwo dr/la " \'/:to,io" dr/ u1o•w•11r1110 -1 e/6 1tompa,sa ALLA GALLERIA DELLO SCORPIONE DI TRISTE AV RA' LUOGO LA MOSTRA DEI MAGGIORI PITTORI CONTEMPORANEI CECOSLOVACCHI

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