Fiera Letteraria - Anno I - n. 38 - 26 dicembre 1946

l'll.'..HA Lf-:TTCIURIA 19 '' Ouverture" della Sinfonia d I O d • ncaa de! nostro odoralo sia di volere gli e • o I f cd,;n qual, es.si so:10 nella loro prima idea, g I r ,~,;ma eh-. '°"I'"" detc,;o,at; o ""'"; ad- I unprontarst ncl,a malena, e sdegnando pet· Inedito di • c1è.,d, libargli in qcelle foglie, che, a gui- L o r e n z o M a g a l o t t i sa di una cera men didotta e più impura, I non g1ud1ch1amt capaci di r1cavarlo in quel- Sirana ma,avigha. com:: l"um~no ing.egn:>, 1 • . I de, fio\_!, 0 dea mugi•ll. 0 degli urli dtl mare, l"uh1rna perfezione, le:, r1cerch1amo 1n qudle f..!Uantunquc11più sublime e il più nobile in • • •' • • • •• • •• • • • • · • • • • · • • 0 dell ombile f1sch10 dei venti, o del nm• d altri fiori. che ~ mento o d1 parli p1u lutt~ !a gerarchia delle c1eature terrene. pur • • _,. \·. • • • •: : .•--~~-,r;;:• ·_-•~•• •.·_•_.• . . ··.•_. 1 _._· .~ri.J·.~·:.•·__ ·. i>cmho spaventoso dei tuoni, con la varietà pwe O d1 tep1tura più fine crediamo più atti trovi . 111 questa med~sima un \ngcgn9 di lui 1 ~ ~ d'inm.1merabili strumenti, e con la soave ma- a custodirlo in quell'esser p1Ù puro. e 1l- maggiore, che Scl\l. cucr fuori d~ll uomo è i Mvigiia de· lor concenti armoniosi (sia.mi I libato, u che dell"elemo è figura e sug- nondimcno una cosa in tutto diversa dall"uo ~ I I I 1ì) I f ·1 I Il mo e alla qu:i1e con,•iene all'u ml il ere- / ~~•ii~e "tnra~itosdife~t~nnd(;l~~~i;er:~~p ~~ geO~u~ quc~o ne· fiori, che e.osa .ne· le: der<: e il riconoscersi di gran lunga inferio e. • •••• , •• _- 'r\)~ · . .... ~- z· mcd., che, di quanto ella rimase in dietro al• gni e ne· tronchi) Che cosa &0n0 1n ,088' Certa cosa è che. quantunque volte io m1I , . •• • i .. f',)( ,,,_\~. . l'originale àella natura nelle ccpie çhc ella il cedro. il cipreS!O, il sandalo, e tant ahn rivolgo a considerare quant0; rotllle e trascen- J,G ,v si pese a ricavarne per servire alla vista, di m altri tempi r<:J eccellenza d'odore dccan• cose diversamente da quello che noj st~=si V/ f!)-J (!;i.., (e..), modellare r,::r lusingar l"udito.. . I dt1u1laR· ~clrallOC, d~ C'lamb~ceo e ella ~id:\: s~:n:ft\i,~~t·:;i:.,/r:~~~pi:~J; :, .,,. r .J -~ ,·. • ·-·~·: ../• 'i{'!:Jfi _.· .•,·• tanto le restò wperiore ql!lllora si poso a 1atissin11 legni, in comparazione del Jtlo lo conccp;rn=>, "'"'' ;1 pem;,;o., ,;ulo · \,_" · - ) · i ::>'/• o,":: F,"d:1;~i; ~:';\:;;i, e~•!',;"~~'. i,'. 0 bea:~ /r",~~ ::J.,,', ,,;:":;'d,::,"'.,j: ddle sue suggel!icm mi sento astrelto a • ~ • ·,: ..: • :=-v.• ~.: ~. · ·~ lena degli unguenti, or ~n la finezza dei 1umcnl1 che a maslicarla) L'istesse spezie. confcuar,. che ~gli si.- una -:osa diversa da •. w_.. -ial~~~~, ·; ·..~· /~•: ·-/~·<:,._). ~ / ' <. !mi, e, con la morbidezza o delle lane (I ba:sami del nos!ro gusto e velem ddla no- no! medesimi che vepga e n altr'occhi. di- L.Ji: W/ delle piume o delle pelli più prezio$C degli I stra samtà, son elleno per avventura così b!m :i~niu~:· d!\r 0 ,~ 1 ~~:di:e;~~ll~ ;t 1 ~~t ~e; ·• • ~~ . .. .. • • ~r :~!::J!~ 0 t ii~d~a;~~~ 1 :~itti~~~rit:c:it ~h:z~aegJeti: l;di:a;ac:!:a ct/1:,n dj 11 :e,1; peupicacc:. I edendo comr le cose da noi di- : : •• w ~ '9'. z·' . Taccio le vergogne ddl gwto, come di so- no di tcmp,o in tempo superale in prezzo da iccrse e arrivate, <1ualunquc volta ci mcltia- ,,__=~~ •··.. \~.~~- ··· perchio. noie e in ogni tempo accresciu!e. nuo\'e droghe che ci manda _l'Oriente. come mo a conferirle con es!o seco, egli ce le fa · ··: ~·--•::-r-:2;:·:: .... i:(;,·.; giac.chè l'età nostra non solamente non ar- succe~sc tosto che compan:e 1n Europa q~l- vedere talmente cambiate che è I n:a render• • - · ~'.·· • ·, · ross1scc, ma fa gala di imprendemc briga la cannella, nella quale si sente predomma· c1 e, -1biurando ,a quelle prime idee che da •• :; • s,J.~./ · ··/·. ~ con l"antica. · re il garofano, e più nuovamente ~ qudla per noi stes.si ci eravam:> formati. abbraccia- • · • • · • ·:;:: - •~ _,• Q • G,.j Ma tr:ipassando a1 moderni deliri dell'o- che sotto nome d1 nuova spezie s1 .mostra mo ,quelle che: ~sii ci fo liavedere. Chi è di • ·• • · : .. 1 ' ~ 1 ~ •· · e:;;; dorato mi fermo in osservare con s upore co- pvi anche. ccme cosa raris.s1mamerce 11 .en- noi che, mettendosi a studiare su !'al rui li- •.• ✓ • • • :> ::: ,;-v). ~ ..'/ .. me l'inquieta cun0$ita si steue come sopi a t1rvisi o 1'1mmnginarvis1!"ode, del pepe, del b,o. ncn r.Jifiguri ben prcslo 1 veri ca atteri • .'. •• · ..• •• _. •. , ,. , •• ' •//: (' :·'.,.~• <:!i,~ per tanti secoli, contenta.ndos1 di i:oco più gaiofano e della noce moscada m una ~a- ~:!~1r vj?ci!sct~u~:i,ln ev:'an ide~)a t cft 1 è . • ' L,9J {._"\•. I..!\ , " qd~~ni~el~h/\: "!roc~vad~a 1:~tpoura,elia ~ ~~~ 1 ,~:11ti) b~sc:is1~al:i;::i_::1etczrn~: 1 _en~ ~tiu:i1i:~~rp;~!:i~drt:. f:nq~i st ~cn7:d=~~~ '.• -~ • .... •. ' . 7 :.• :--•• ;·-::-.:·:~;;_ ;h~ 1 = :i ~:sfdd:: ~helc~lì/::; 1 ra:~~ :~od~\tf' 0 :t~ ;i.em ~ 1 ~:11~:~:;c11~ 5 ~;t~il! coolortnto dai soF.sm1di que5to dom stie., ma• _ ... _ •. • • ·_• .' • ~:.:~ .... ~. •·• m queslo genere (per quanto cl somministri, e dalla venerazione ei misteri adombrati ne' ligno sp:rito ad aver per falsi quei primi no le n1emorie lasciateci dagli scrittori) in le-! fumi, non già dal merito del loro odore, ;::~~;i ;~\~~nifo;m!c/u~~~lt~u~:._.~ ~~e ai~; • . : •• ~--. • • ~~~!~; 1 ~tt~ ~t'~:~: ec~~ :~ q~es~~evt (:1:r:1:~cr 1 1 ~~[sa~'t~r!: :r~to dàe~: ccncepisce nell'esame di :lè medesimo) Ognu- siim, tempo. s'è fallo. s·è trovato. s è raf- dati dalla dignità di profumi alla bas.sexza llO va d"accordo di quel che sia la pietà, i! Rc;gioni di /orza miggiorc dorJufc afo staio di guerra c'impedirono, tempo addietro, finato, s'è nrric~h1to senza darsi anco,a per di medic.:.mcnli, e con,idero quella prcziOS'l v"lcre, In gencro;ilà, In cont nenza, e di ma- di co·11prenderc nella i/loge Jcgf' scrifl' mag<1lotrani •ug/i odo · (Lettere o~orosc• Bom soddisfatti tra 1e nazioni di genio più dcli~ I lacrima del bclgioi Tnflter_ia. prima di t.utt.e no in mano tutlt: !'altre vi,tù, co:rc all'incon- ,:ia•.i, Milano, 1943) ~ anche il ;,oemio 1 al uu.la , 1 o D~II orr.,an;, 1 dell'od..rat; di St f ~ c.àto e gentile! mc,cè che ogm anno si vcg le p.islc. odorose e fidatm1mo e beg111111- tro i loro opp:::ti estremi. E pure, quan 'o Lore, zini, di cui Ma alot i /ccc cenno in una ict1crc del 5 m:zggio 1665 ali' amico Falco• gono venir fuora nuove prep:arazi~ni, nuove mo ospizill di qualunque odore che vi si o1i– si lralla di m~ttersi a risccn:r"te tutte quc• nic,/ e di cui (come avvertì Fermi nel saggfo su Lorenzo Magalotti letter.to e scicnzia- conce, o per dir così nasce nuovo gusto, mu- berul1i smacca:.:>in oggi in tutta Spagna, non :i: ~~m~~ I~ psi1:tt~u;!r/i~~ 11es,u~i'~e~:~: :;) gih'ìft,~~lin~u!~~~!crc'.J?eV~i~~~r/onie di un'orazione nel CatalO\jo dei manoscritti del- d:~t> ~:ri ;;:; ;!ditti s~:~rc~a 1 ;~: I ;;c(;deiì!a:~~~~ec<-~: J~ii!~Jb:;z~~ch~~~~; rio ~ focrcdita.rc . il misu :alo ~o ~ggio per co- Oggi p!r fortuna quelle tagioni mm suf.Si.;lonvpiù e poichè ancora e sempre ci ri· ilio conte;1t;nmt di api:ogg1ar questa verità a in fiyua di piccole mandorle dà fuori 9uel• d.ard1~. I! prod1g(! stimar m1ser1a.la gene~:>- llovia"70 a nuflire qua/cl e pr,d lezi ne per un "dilcllanfe" e uno" svoglialo" di gc- quel che si vede in oggi. la .i.t1matiu1ma p1ant<1delle Indie O<:C-1den· s1lii., il scns~ale d~ffamare In con!mcnza c~1a•1 nio come i/ Ma;:alolli, siamo lieti di pote.re (grazie uii'aiu/o pretiDso dell'appauiom:,/o l'\'on wno ancora vent'anni passati che tal.. tutte piene d1 una gomma odoros1111ma, mandola rusl!c1tà dt cu re. Ed ~Il 1:conlr<?1au• coi !ervolo,e della Bibliolcco, Alfiero Fanloz~,,. finalmente sottrarre ali' ingiudo condizio- !'essenze eraoo in Tescana in grnnd ssimo nè da qu~lla ragia che, su?ata dalle parli più ~ero avere 1\ contin~nte .jr 11;1bn<:o, I.avaro ne d'inedito uno scn·110 Ji tento inconlcvo/e pro/umo. pregio e, arrivando.si ad avere un'e15enza di alte ~cli 1s!est.a.,p1ant3:, d1 fragr:1nza •~- 1I g~n r~so p<.:rprod1~0. 1 P':1s1\1nmme 11CO- Lo scril o occupa i fogli 52-64 (cm. 21 x 31) Jel ms. 184 della Biblioteca: cod. rose perftUis.sirna.n:ii,ote manipolata. pareva p.!n:b~h~cnte p1u gcn!1le e pere•~ le~ula l!f raggics.o p~r temerario. Qumd. parmi che 6184, do11e sono riunite anche una ventino di lellere dello stesso Magololli. In quanÌOal co• che non si potes..<.e andar più là. e il por• grar.d1ssnr1<,p1ezzo, s a,de a f~g1a d1 I– mo.ho meglio .avrebbe .qu~I FOC1 f! adattato dice, prociene I.alla Libreria di Mons. Ma11<, Guoinocci, fondatore dell'Ente Museo e tarnr. addoS!O allungata con qua.lche manie- gli~ e si fa bollire nelle ~rofun.uere. m~ alt aln:)r. proprio quell epit~h _dmgcgiioso, Biblioteca omonimi, la cui personalità giuril1ca fu ,iconosciula nel 1786 dal Granduca ca, o in ,·escichette o in acalolini d'avorio, 111smo<.h1quella gomma b1am.:h1cc1~eh che .~s'lt dt:tte _n.llagola.: giacch: do e quc• di ·rosca,ra Leopoldo I e ~iù tardi dal Go1cmo italiano. P 10 as.sa ,~•pe•e'd~,",",d,; 1 . 0 ;mdoel·,c",•, 0 al~ 1 1,"•oc'h~,;,p,,','. 'h'_,. u,u'p",'m, 0 c, 0 co,f,ld.,"'iech, '_.-~..,1o._~f•,c~. 'd'°" 0 ·._ . sia ! 111d~str;ad~ fate ~ll1mo ~cl ~uono, quel• A di"c,~nza della Scll'a d'una lettera i edita su gli odori ai Principe Leopol·h di pe,..... ,. ~ ....... ..... • lo s_affatica e si s~. nescc; _di far~ egualm_en- Toscana, che giù avemmo la ventura di dis1eppellire dal codice 141 della Biblioteca tende intendersi del buono, non c"è più chi Iopinione della salubr11à dei suoi f!-11'11 n l~ I Olttm.) del pe~lrJK? ~ ~I PC:s!imode!I ol· Venturi Ginori in I i1enzc (era in Lcttl"re o1o,o!e), i'inedilo d'adeuo, pc, scallrt:zzo di !n vo.,ha per nìenle, avvenendosi in chi ne par· supp!emenlo della sua natural1; au_1te11tà., limo, ~eg:ra.dan~lo1e vir:u m v1z1 ed _crig.en- scienza, vaghezza di fanlasia e squ:sife.z:a di ppirilo ci scmb,a meritevole di polcr /igu- ti addcsso. ognuno si volta in là e la dete• V1~ un pez_zo contenta., I l_1al1a .dell ae– do I vizi ~i;i v11lù. Qu~sto. 5?lo è mirabile, ,are come proemio a un ideale Jla,i/egio oJo S) cui avesse posto trono (e na.1o) f'Au: 0 . sia com·un veleno, ridotto in tal forma a que. di quei fio:11,che. o p1u libe~li o men come qucst 1ste5So mgegnos1ss1moamore, es· ol p s' d v /eg' da/i essere 8 d d g 1' nl d / / " od / ~rofumo da ar1isti e di gente di gusto roz- gelsi del p,opn~ ~Ofe, ~ I? las,c,aavan~– send0 cosi sollcc1to dt falsare ai noslr1 occht :~on:no ,~e k,~~rcss~:m~n rnm:ag,nr. scor;;, :o/~ e, 1 z;~cc:rd 1 1 v:n, 1 ~Ì:;;'m~n:";;;me tr': 1 Ìe 0 s: 1 ~ w e 11 roorolanc que11o che quattro dì sono re alla prima richiesta d ogni grossolana dr- ~ più $Cns1b1l1 La rr.eta/i$1ca e la poetica degli odon ncon/errnan 0 qui 1n Magulollr J, ~a dclma d1 da.me e d1 caval1en, rimanen- stdlaz1onc, senza nasconderselo tra le parti \;', ~~ avere oer e$/re,r, , dclm del naso e I rafii dell'rmmagmatwa, l'eroico e 1/ mu/enaso, do appena fe;sscnza del fior rfaranc10 m più fisse e men_penerrab1li al fuoco e ten· ~ ~ z/ /iloso/ico e ,I volull11CS"I ENRICO L•},\LOUI ;innlche credito dentro a que.ta sfera di pre- za far difesa Ma tosto, disprezzando que- l'W 0 (D1sc"n1 d 1 Mino M 111 curi} --------~'----------- pa:azione, e più per 0doprada m nltn com (lit acqum1 che non ccstavan travaglio e re i ~Jr 'i " ,roM1 ne quali ella scf\.a, cbe perchè ella candos1 a vile d1lea1 non _cond111 dalla. v10• -.. ~ ~) , 1 fiornc nello st•acc.o e mo 1 0 terr~no del no toto, non che ella per a\;enlura lo s'imi cor'l"and1sola lenza, quali ravvisava nell ordmane d11tilla '/' [) ' ) ) stro terreno del nostro s.tato corruttibile. si O 1 1 più nobtle 0 il più necessario ma poi- E qutst 0 sarebbe niente se nell nvv1limen- z1om delle rose dei fi~ d arancio, delle mo, .'? 1i -:/"'-- ~ Y::,) mer'bo. ~ nrn alla p·o~uz1 ne, almeno alh che come dal più trascurato dagli ahr, stc. IL lo d1 molti d1 <jUeshodon ar11fiziali non fos- le~le, del tubolo e d altn s1m1~hanll, comin V~ f m- '- , 1' matuutà del fruito ,a quel tempo che c1 sarà s1 lusmga di poler ricavare una gloria più se nmnsla mvolta una gran parte d1 quelli c1., a tentare la c.cs !l.luzae I 1 1 111batav1rg1 ~ < ~ I ~~ tra iantalo nella pienezza e nella fertih:a sua. e perciò pm gradita per qualunque pro• prodotti dalla natura Testimonio sopra slt I m!à d1 (!Ue1 fiou, che, so\loc1ah da tutti ~ ~ '(f defia g'orm) E ver.imente non puo negarsi ~!esso le venga fatto m una simile mch.ie ~a altn lutti la rosa, venuta _al dl d oggi m così g 1 I argome11IIdella Ch1m1ca e martm:r.zat1 Ot )., _J, ) che non st nconosca qualc.1-ie C"5a d1 un così E. di vero o sia la maggior sfera 0 la mJg cran d1scred110 tra I p1u svogliali cdoust1, ra le vampe d1 mcta\11 infocati. or nei be- .)). f 1 ~ f ~ _ ,,rr:: nito disegno nel Sommo Fac1 ~ e vedend0$1 iztor necessita, 0 Il maggior co'modo Ccgh d1e ella nman bandita da qualunque più no- 8 111 d ac.\iue bollenl1, or :J° quelli d1 rovenh J{ ~ .,) ~1 1 iJ,\ che per darci :immo a.Ila cohur~ d1 questo altri sentimenti, chiaro si vede che questo bile e r,•u s udmta prcparaz1cne, bast3:ndo che ;uene, amavan meglio I perdere quantn --:-<,' ~{"t- h J seme ba voluto nè tutte nasconde,c1 nè tutte dcl\'odornto era più di tutti gli nitri fll"asto m qua s1\'oglia concia d1 profumo s a1r1v1a umore ave.ano nelle vene e las,c,1are1nee.~ ~ ~ • . "'--\_ ~ ~ _ mamfestarc1 I opre più merav1gli:>~edella sua 111 dtelro, venga per essergli poco faticato sospettar d essa perchc subito quel tal odo- mc I lor corpi. che concedere un .-;,)o I~ "~~/. ~ r.wr {'"') sap1cntus1mn onmpotenza, perchè tult.; aoer-1 d'attorno In o~nl tempo, o petche quel poco re, quantunque per altro delicato e prezioso, -- ~ i -' -~ te ncn c1 rendessero p1gn e non curanti a s'era anche smarrito, a segno che la dis il- 1esta 1nf.imato C(O noir.e di ,c->sa med1Cllléle I ,,- ~ ~ · i>assar più oltre. nè tutte na~osloct d1mmu1s• laz1cne parte ccsì facile ma così integrante St mara,11gl1crebbcro cred 10 gli an1ch1 m / é/t:::·.:: _..;,,, v----...__ sero o 11 conccllo della sua grnndcua, o d, questo &1s1ema,s1 coola tra gli arllfizt vedere C\'me, dt tanti lor fio11 commendati ) I' ,,J_j}) { l ammo o la speranza O la voglra dt ravv1-1d1 .più fresco ritrovamento I oer eccellenza d odore, appena resta oggi _,,,./ r. ) 2 \ \ sarlo n'elle sue fattur'1 qu1r.d1, apcrtoc1 11 Quanto non hanno tu,ti I scc.oh faticato 11 fror d .1ranc10 che ritenga 11su-. luogo, \': teatro della terra e del mare, e svelataci pèt la \Jsta) l'cs Pronio la ,untuosità e I or- mentre e ti g1gl10e la v1cla e I g1acmt1 etc tutti\ la pompa del cielo e dc,\le stelle, che nato dcile fabbriche, la ncchczza dcli mero- souc, Mali messi m terra da, gelsomm1. dai ! ,:::;' tnlorn0 gmindocm c1 mostrassero le loro stature, degli stuich, e de' monica, la mac ~1u11ch1gl1dal 1a,d1v1, dai muschi greci, eterne oellczze. lasctò nell uno e nell al,ro ~1r1adelle pitture e delle st,atuc, la vaghezza ~;:I/e gaggie e da b ltant ahn ~uovh acqu1sl1 d 11 'lo h è parte occ..u!te e parte vcst1t,, d1 povere e e la varietà de g1ard1111, la forzata altnu sì cl a noslta lni?1a ~ cr1os1ta. C e, sazia RAGIONAMENTI SULlA SCENOGRAFIA d, B B1nd1n1e G v,,n, Prarzo L 330 con I<\ spezie e onesto lu,l? due! e e rczzc sembianze tani~ a.nmmerab li m:,av1- dilettc\ole serv1tu delle acque la magmf1- t nauseante de ant1 e eliue, con la so• in noi d1 p1u laido e dJ p1~ cfonn~, :~; gite. le quali, secondo la ,ana lerpr~, che r.cnza delle pampe. O'art1f1z10, .delle scene, I fii.11cadcila moderna coltura ha l1ovato via s1 sin mai nvv1sato da ~ncs are nell 11lecr ~gli diede 111 vam tempi al!a cuuoutà degli l..1 mnravaglia delle macchine, il lu5SOdegli dt silbo_rdmare la natma utessa, m costringer guisa un flllento della nOIra no.tura. che p uommt, \emssero a poco a p.c~ n ,_vate e spi.ttncoii, le ncchczzc. le gaie !e b1zzar• per c.,•s1dire ogm clima a riconoscere e nle- Co I I a u •. essere unn• crw.le m lutttJ1 uommi p~reva I scoperte ne del vestire, sacchè pceo la m.Xerna CU•11are oer propm leg1t11m1parti un numero poligono ~~.: d ::::a uih~;~:sc;,m~n:s;r:\t:~~crd;.- Ma g1az1e a D10 che, senza a riandare I r1c~1làsi sarebbe c~uta d1 potere agg1un-me ~~~ 1 :~ 1;nt~b~u;~el 1~d~s~~in co:~c 5r: 1:: ~,':;~ BI b I I O t 8CI cora:o dello specioso 111010.se non di vnlù, pm forno.si ritrovamenti dei p.issall, ,cc'.Dli. ali ossequio di questo senso, se quel grande. che p<irlt suppoM1 da11a ~gac1tà dell'urna• Clasntatograllca almeno di smgclans.sima perfezione Questa, abbiamo m ques o nostro pr ~ente su fic1entc dopo 1\ quale ic a veder tanto non ~mse 11 no ardimento. messo.si 111 cc.rio modo a picca I I un ~ità è slata di tanto m caò più matert~ d1 comprova,c 11 mio detto. mentre sr.condo 11 trasgred1t1 1 co,fm, dd umano di creare a suo piacere ancor egli E questa aoc1a.1.• Ellf1'ltCE 111 MI l A111 ;f~~l:na~a cdi ~111!1 gl; altri deboli dcli umana Iyuc, 1um1 un menb1I, r1'ro.v.:.t1es;ere le antico \Cdere. n n aves.se me e~ d1 quel for tunnnr~. l'ella sua lllC<'nlm1ab1l1tà. lal'IOcreb iiallira che ben lontano d<\l meritare 1[ 11- m1nut1ss,mc!tclle che fo•ma~o la Vll latlca, lunalo cristallo prodC'ttOoc, cosi dte,m mf1 be. che di quC'ZII stes.s, fiori con le forze J:_'->"->"->...,__> O. E. T. <-<-+-o~i lolo e il t,att,,mcnto resto di vntù, è s'ata le mo11tu~s1lae ,le K.::bros1ta n1v1sntc nello r,1to la sfera. ed ti C<"n'en'ament del\ C'cch10.I nusiliari dc' quali pote' la dehcat:!:zza a0- t per universale consen11mento d1 !UHI dcnomt luna, 1 \.'.In aspe,ti di ~=:e:t 1~~~•; 0 ~~z~:e I utile al piacere con m 1 ravigli~ ar e ac- I.attere ed estirpare la g'lor1ad1 quegli ani!- V r nata per figlia dcll'n;znoranz.a Gran cosa che del SoL e dc2l1 altn p e . p • copp1ando. men re non soo mcr e d1 quest,, du se ne vede ogm 11.1oroo.qual prima e i ORGANIZZAZIONE-,. la vanità dcgl uomini· àe è 1"1s'essoche d1 PIio asse, le nuove gcncrnzi nt dintorno al I a!zò ,,.,.•eper se non sarel;bc salilo ginmma,, qual poi messo gm da qualche nuo\a va- t ~ t~ 1J loro propno am-ire, si sia m questr, Sole, il colle"glo di riccc,li pi:a 1 neti irtorno 8 1 ma aguzzandolo n1and10 a sce•n,.r qui Ira di 1 11:t,ezza,suoplendo anche talora III qu:ilche '{. EO 1T OR IAL E TIPOGRA f ICA ! -c.1so lalmcnto a[fiS!-"11!?. . c!I vscurn madre d1 Cd iove 1f a Saturi:i ~j mir b1 S ~rchttclturn no, quelle p1ccclimme cose, mv1si.b1l1per parte I.i ~;azm immagmana della ncv1I.Ì al ..!, t questa nostro fiacchezza, che non abbia n- ,1 <JUCa zon~ 0 .e •~le~~ ~ urn,'l vien così ,dire ali.o:cch 10 ISleS!Od."lla. nalu~a. non valore intrinseco deill"odore. E un pezzr, che t gua·dato la fi1?lin nobil\siima che è la sa· c. 101 ": s<n t°:llt p,:uti elc_> IOSIdel! ul!'an:i ci~· 1 pur IO .con.d,~1. 0 ,nò a .leg.,er 111 Cl"lo I cuat• 11qclootr.mo salvati~ ,eslò avvilito da quello 1 CASA EDITRICE .,. t:iienza, e che, tut!? avvii ta e. co fusa nella 110,n}a, mc,ce. de quali e.Ha ac9u 1sta soli· lcn p1u \"ls.m1l1_ dell t.tc ~no P~~vv~1~r~'.~a eh:!: gli Spagnuoli chiamano i( reale n, e noi ..!, ~ bas.sc. -zzadei natali. ncn abbia avuto cuo- d1ss1mc ragioni rer t"serc nconosc~uta ed ac- ammetterne m p111no le cifre .PIUd1f 1c11 e e , di Cataloima 11, e ouando questo. rimasto t 6 ,1/,.I re da riflct:l"re .i.Ila !Jrandc~za ,della &ucces- clamatn per madre Fortunata dcli umana sa- se ne. scc!g.ono ad_om~·ate,.q..1 su la te·ra. se ne· gi;udmi pad1on del campo gli pas.seogia• v SEZION I p ER RISP0NOERE ALLE si?nc. e sì non 1n_bb1a i.ll' ZI chiamata m~dra p11!11za; la q1(ale. che ella ~on l?aror ~se me110 bt:n _I av,:1so.quel1 anhco .,l~olo: eh. ch:am) ,·a senza contrasto per suoi, si mOs~e dagli i VARIEESIGENZE OELLA CULTUBA: t d1 chi ella partonsce che fi Ila. di <;h) la felicemente . 10 terra clJe 1 !1 c,iclo, ba~tante: gli msctll cifre della d1vma sapienza. "rti delle moschee dell'Aff·ica quel del t -,. pioduce. E fom• che m~ncavano I mot1V1d_a mente _con_vmcono 1 ? 1111 l_llt~a~discop u~ed• Ma per grandi per nobili e oltre omi C1mè e. passnndo il mare. pii portò prima 1 I ,i,orni ~ rialzarne la stima o fl'a tributi da dt:nom·- d! man.d~ isol.c et :i~ st issim/rcon\id·cnti:. 1 credere fo11tm'\ICche sian.., •tate le i,1ra-rese la guerra in Italia. con tan'o successo che v ,..,,., BOTTf:GA l)EI.L"ANTIQUARIO ! 1~arla, esscndC!ella per vi:r\t'I quel s m c 1 hc piante. 1 mmcra h d me.'? 1 e I d~•-- 1~~ delia cmiosità per ncquistar grazia con la l"obbhgù per lo meno, se ncn a cedergli t Lu moderni1d 1" riportò da D10 .n"llo ~terilis~m · su'Jlo. d! la co_n tulio quello, e .'; 1 ·tm ll~ai:o. 1 pi vista. che altro arrivò ella a fa,c? che rica· tutto. a spartir seco l"onore. E quc~lo is·ess'>, f nelle F.lllZlO,YI DEL Sf.:COLO i nutra nalur."le ignoranza: ,·ol 1 e ('~C, rlS"Or ~:,:\:';It~:si~I plU UIJe a uma'l\:) com- •arn in piccole varie vrd•·te d1 quel g .ande cost1iuito in tantn gloria, può rin.,razmr la V I.o ,eitn,a ~ f.°"t'r,b:;ch:. 'riE:' ,.::;;";" d~i' 1 ~i::,:o di,i b;;' .~;::~:i~ · · ;:~.~h•;;' ~: 0 •:~~ot d~n;:~\:.~.':'. il ~·us:·ti~;~::~o:111':1ì~' 1 di::~::· .. tA;!i;: 1 '.'.".":h'il',l; 0 ·J::·:o:~ 1 ~:~: t ,:::::.:;::::~;" ACCADE,mA t -c.ult1~•are .. surgessc hnma 111 dermcna e in il h . I l I copiare, come qudla che non P leva ag- guido ..:.hes.ircbbe troppo aperta ing111sl;z:ail v ,., 11., IWIZtONI l'Ol,ll.tBRAIAj ~ mesl1~a p1anln. e ce. ,encn ~a mento ne I ._?.:rcfi~c~èlla~~;an~i 1 ~,o~i:.im::iìa e tc~a 1 _ 1 m:d_- g11Jngerene con In m.iesl ia del dtM!"'no, nè \'Oletlo scslcnere in :.uo agguaglio. che d"l f L .. ,,,,,,.,., ,eue1/a scopnmento della natura .. pr .uc_e5SC (C qu; 0 .. d Il con. la vil'ncit~ de' c?lori, nè co~ )'l biz: •csto (tanta e la sv_uogliatura del ~ecolo) )'.' dolce porne <;-heper. tanti ramd, Icercano imcstiga:c e scoprire e e soHanc mara"1· 1ama delle tinte nll ~pra ma ay1i:i:l1osa _d1 lddio sa come ella ~lt sarebbe andata. ..!, ,..11. EVIZIONI DIDATTICA ".ì va,la ...:.uradc mor~a\i,,. 9 1 , 1 .. 1re 1 ,~~-,odsl: glie, di qui è che Particolare i st into della quel so..rano J\:1acslro: s_rpp_,gò dapplaud.tre La gran rotta del giglio, investito da Pii- Ì l.a,.;;c;,~:IOl>lCIO.E.T. .L n_o,.P1gl1amoper nprm;a <:e 1:m~ra ~1~ .. ab· -uri ..sità essendo anzi teni.are imprese nelle sue_ ~O()lC anz,. Iardire del tc~tallvo :110~cl litolo di.'' re de'. ll~ri l>, ii;li vcn'le t I I -:1111me !'ostre qu~I na ural dcs. 1 .de o I . Proprie che 1i,are a fine l'a.hrut quanlun· che la fe'1c1tà de 1 1a r1uscla. Quanlo più fe-1 prìr,.:1palmcnte dai tuberosi ricercali c1 JC- y l'H ,,. •in11olr r.dbloni ~ <'Oll~n .. l'O.~:.T. r ~rnm~ di nr mat "'. 011 ~e. e e.iof !~ ·1c;rs!· ~~~o g~;i~i\ ei/:~11~ 1 :~1om:~:1~j:~/di ~f Ò cb~; !ice fu ella. qualo, 51 pose Ja lat1car per cl amati gian tempo per una. delle maig1ori J., ::;:~ :,:i;.~: 1 /~1 ~~;;~~.,:;~:::·~..,!,.;;I ! d::::~°'~ffi~~~e:~t;· u~;n ~~~ adcl:; qu~i: Iulo e sicuro cOmmetlcrsi a vmgg1, (e qunl1 l'u~ito} Mel.ntrdc~;nz'ah_r~ inn;t~i che_ dcii.e I dd17ie _..ici nostri g~rdh_ini. Ma per odi\ .lo, t Ulu••n•:1c·1 ..::::~"r:ar~:::1~p~II~ .. richle- 'f' l .. 1 ::;cnta pet 5.- strss.a a fatica sia staia riCl"nosciuia I~ via m:>estra. voci natura t ef(,1 urmm1 e et can11 ar 1 -1 tnonfo ru breve, po1c e presto, resa 1os1 f ~ c: =:traco:::~u~~n n~~se: mai sovvcnu :id al- ncn che i lrngetti. d.i c,ui _è, dico, <;-hcdo!)<? \rari degl_1ucc?lli messu1 .. per così due. ~ pc, !"altezza del foro odore alla n?str~ d.-'i- v ORGANIZZAZIONE t cu~o d'i i-i.liarc il fomile ddl.i nos'r;, curio- i più ardui e glori~t r''ltrovament1 da lei b•ora~ d1 mam~•a.,a q!-lal1lus-n11:he.a qual! calcZ7?, mett:mm~ 1010.addos..<.o I giunchi: Ì EDITORIALE TIPOGRAFICA Ì sitii r ~n argumento di quella natu,al pro- intrapresi in ogni tempo, e che forP anche mcan~1 ro~. ro to e la 1uman" _dt!corso con t gli e I gerani. a ~ual1 ~ non .fosse, sl:l.11 'f. IIOJIA • J'iou" Jfoni•d•e1rio. 115 • 111 ~ posizronc che ha l'anima nslra . ccl_. to•al d.1 presente non abl~a.ndona. ~. quanto_ la c :olo.ri dd,! eloquCflZa. a crual1 do!·ezze •. a da tanto. i.areb?c~ m oggi 1r;t1 ant .. c 'i" V l11dimM ,.1.. ~•tJfioo; 1·r.1 F.OF.T • ROMA. r pcmcdirrento del vero. che è a d1r I aslcsso traccia delle più nobili cogniztom non I ab- qualt vezzi non c~nd!l!SC 1! canto c~n I ?'· s-xcrr.5(, I g1acmtt emt'v;x;.a 1 1 peri - 8 1 t Tel•/<>""· 0514 • 6 ~ 1915 • C\C P· IIIJH 1'- che d' Dio e come non essersi i11 consc- b dd tutto devia'.a dal correre anche dine delle pr~porz1on1, e quel che ma~i•or supc1aucro non con la on.a ma con .a gen- t ~ pucnz~ imm~ginalo che qudl'istCS$0 Di:, ri- r:: ~~ 1 Cl'ggellLdc' ~ens1 per rerdcr\tlt ho cosa è senz'altra idea di s~.no in l~ll\a I.a ti.lezza. JIUOCO ~he 1r?.ccmmo fare d~1 lardi- y t ponendo in lutti la curirsità, ,ip.nrue in sempr'e" ogm•.•,••.or1;_er"r,'',,,,.eoo,u,b,ql,u.,l,10' d",', .~uJ~a natura. che o del.~$() prcc1p11dl dei f1um1, VI I: talla gaggh al tslessc povre :i"llier t.... ,.,.._>.._.>.._>.,_>.._>.._>,._>.,_>•'->.._>- lutti quel seme. che. per molto che ,arrivi a I dnta ,.. ooo- o delle cadute p1u strep1tos~ d le acque. o Il vio e: qua51 c e I sommo stu 10 e a •·

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