Fiera Letteraria - Anno I - n. 30 - 31 otttobre 1946

2 da ritrovare, dell'ano ~piri1uale ne risulta lesa. La concretc7.za significa di nccee&ità univocilà d 1 in1erpre1azione, nel s..m,o del– l'ortodossia leninista? Che ~i trulli di uc– ccs.~ità logica secondo Lukàcs, ~i \e<lc,,a dal modo come delluCPIJa la tattica, cioè 1'alle.:mza, ~mpre attuale, deJ 1941 tra l'Unione Sovietica o Jc democrazie formali; fino al punto da afTcrmarc, parJ1dO::.s:d– rncn1e dice,a lui (in ris1lOSlll alle domnnd.e indiscrete <luan10 1>reci~e di Medcnu– rontrJ. che dii vole~c auuare oggi una :ooeietà socialii.ta nei pae.,,i ot·cidcntali( con ciò poriando esca, date le 1.,'0udiziuni ob– biettive, al fuoco dt.lla reazione) andreb– be annoverato fra i "Ceg11er •·, gli aner– ... ari. ln alcuni fra i non mohi~imi udi– tori pratici di tedesco que,.t'affcrmnziouc 3Dlitrotzki--1a (non (igurantc nel ria.!1:eUlllO della 1>ur prodigio"a lradut1riee J.::ume Elersch, unu studio:-a ginevrina di Jaspcr•I fece correre Ul'l brh•ido di emozione. A parte gli O\\·i rifl.«si, oome dire?, prou• <lhoniani. c'cra la t·onfuma e dcli~ :.itu.:t· ; ione di Lukàes come una sor1a <li l\'Jolo– lOV lìlo:,.ofico e del 1•ar:'llterc patc1i('omc1110 iotcllcllual<', il che sfugge alla compren:.io. ne borghese, della dcformaz1011c profe~i>io. m1le dei marxi'ìti ortodossi, la quale 6UO· 11a: iu una '<fal:t situ:1zione csisle una wla lmea di condo11n (:-ci.emilìcamcntc deter• mi,rnhile) che sia in sootanzu, nell.1 tota• Jilà della .storia (non giù all'appart nzu mo– mentanea), rivoluzionaria, cd ;,: quella in– dividuuta dalla direzione del partito. 11 che, t>C (.'Orrcgge opportunamente il morali. 3mo e il dile11:1111is1110 dt:gli ideologi, in <1ut1nto ~mi binari d'un ma,,imaLlsmo utopi– s1ieo menano dritto alla r-ovina della cuusa. sposta però la tota.liti, fuori dell'atto spi– , iwalc, della pretenza assoluta. de1L'/iic a mmc a c.ui richiam:i.va Ja~pcr~. Gli intellelluali e il comunismo E foroe a tJUe'-lo punto non i: inutile an:ilizznre :-0111111:triamcnlc J'equi\uco che intercorre Ira un'« uflìcialc )> del ti1>0 di Lu.kàc3 e un'i111cra dai;:,c di adepti occi– denlali della ,1e:--,.1 fede. Da una parte, in occideu1e. l'mtellcttualc, nell'accezione più lar~:1 del 1crmi11e. non ,.·è curato trop• po di 1·0111p1·cndcre dte la su.a adc,-ione al comuni~mo do, e\ a esoere anche ade@ione :t una dot1rin11 ruzionalistit.:o, cioC a una \'Olontà di addome!'-ticure e dominai-e J°im .. pulso irrozional,e. Ai mu:.,.imo, egli aHÌ, inteso di l.a:.tigar,.i di fallo uclrolihedieu. za. non gii1 di t'a,.tignr.., il ..,uo ,11tclle110; non a,·ri1 affatto eapito 1'he ~i tralla di 11c- 1~essitii e deduzione. In f'tranciu. 1,cr la \e• ri1à, J'ingenui1à è stoia minore :uu i\lal raux, un 5artrc hanno ritrailo il piede dal 1,1111:.0 estremo . .Ma i.n Italia. do,e ,mpcr• ,crsa il diletrnnlismo c,-btew~i:1li~tico? A meno eh.e @i sia pe111<111to t.·om(' il brilla111c e leggero Jcan \Vahl, al quale, ~olle,un<lo la 1-oua cresta rit't 0 i11t:1 romc 1111 u~ncllino ,li Persia, toccò di ch,uclcre lu di,-t'u:,.l"ionc (t: rh 0 (\-.pera\), ~i11rreti.;tic:1mcnle e dirci parltw1entariMit':1111en1e. dic "ill ancora t>o'· !-Ìbi.l,e l'accordo th·I· "11): aneht' il 111,irxii:1110 Mrebbe una forma di e~i--11•11zi:di~1110. ln qunnto s1nb1lh,cc In tra'-ee11(lenz11 della lll:1"• !.tl. Ma d'nhra parte è inne~al,llc ehe ruo• mo «ufficiale» 11(111 6'è re,-o atlcgua10 ('011· to che innumcre,·oli adefioni di giovnnì movcvnno e11scnzinlmcnte d:1 un i1111>ul"l' religioso; e prof}rio tla istanze di Nlriti, e. in §Ua funzione m:a in i-t1:1 funzione .,o\. tanto, di giui,tizia, che cert.·:t\ano di at• lttarsi concrctnmente in un'~1.ione immc diata e in 11n·org:miz7,:1zionc. preludio (ru– m, !)Oci-età dc.. idcrahilc. For,c rhe il pre• ~tigio delb Hu,•ia. <"Ome nS$erva,·a oppor• 1unamente Guéhenno. i· ,olo nelre,.scre u11 regime e 1111:1 ..,,icnza, 111,11 an.-l1e unu --pc• rnnza e In ,·eurit.:t' di qudl":mima del ,( ,o\. tosuolo 1> rhc- l1a i111pre~111110 lo :,piritu cu• rOJ>eo do Oo~IOe\·,kij in ç:il1? Un a11raen1e inventario di tali elementi è <;lato red:1110. rome si sa dt, Bedrjacv, nelle Sm,rces el l1t- .o;<::n., du commrrnism~ russe. e lio .~.a-ci curioso di sapere. per esem1>io, ronJc rea• girebbe Lukàcs da,anti ai ~a~gi nco~ali. leiani (Novi~i11111111 Oi-ganum ! I di Feliec Halho ehe si balle (e non im1>0rla che ,·o– me « filosofia » in ,;en'-n s1rc110 o:ia ancora molto indi'genle. ma forse un aruzionali,m,l non ne p<'Ttuelle cli meno po,•era) per una ••oncezione meno (< mewrisiri:.tica ». è In s-ua parola. e J>iÙ aperta e o:1>C.rime111:1I,: ilei man::i,;nio. JI nrnrxio:rn puro rischia. in. falli. di la,l"'i'J.r.i:i ,J,1g~ire il proorio d,•Jla Resi;itenzn. e ma~ari deOa sua Re~i-1en1.a. I.a Resi,tenza ;. 0:1;:it_.1 mohe cose: ri l'a• ranno entrati spirito d'nttventura. forza maggiore e infiniti altri ingredienti: ma ;. staia ~oprallutto impulso religioso. Ciò ~tlmeno \'aJe J)Cr In gio,·entù iialian:1. tJean Guéhenno. rhe donebbe intendei-– P-enc perchè in1-t:gna lellcratura francese a Normale Suf}érieure. m'ha risposro di no, dei giovani frnnce.,i. So.;1i"ne anzi rhe. henchè enonni differenze dividano un anno ,lall"altro. nel l"'OmJ>le::,o i• gio,•imi i:;j rico• no~cono in Sartre. F:111n ogni rÌo::.erva circa b i,.ua profondi1ii di lettura nei rnori. ;. però da congratularsi <"he i noi,.tri non .,i 1·avvi&ino .affatto rnej!;Jj (< in.diffcren.ti >> di l\fora,•fo: anche perchè 'Moravia ha a\•uto il merito di non ctwarue nè un ideale. nè una filosofia). La Resislenza coltivava una libertà per J>Olerln ,acrificare a un oggetto 1·he ne- decide8"e dei,i:no. come .sa ehi ama o compie :liii !")()litil"'i o pratico Vito reli– ~iosa. Allo cri'l>i dei <' re,-ii,.tenti >) è: ,:11110 a11uso anche negli Ett1retie11.~. non fo&:;.: the J>er bocca dei francesi. E uno dei suoi 1ermini. (-erto involontariamente. è o:-talo toccalo da Lukoc... qu.an, lo. n,cll'nddirnre il 1>erirolo della reazione ( ,f•11 1 nr(• in fun ,;ione del fnmo;;;o fronte riel 'tl), ha 11,•. ~1to rhe il solo ((dir (li- no 1) -.ia una di– ff',.a ooli1ica ~ufficiente. Lukà,-~ si rif1•rivn. ,,uant-o gius1nmente. ull'oppo,izione mera. mente negativa e privala: ma neanrhe 1u Resii-ten;,.a può t"Onlinuare uell:a ,;113 forma i·roica ma semn 1ice ~ 11011 .j lecnirizza, ~l' non sente l'~bbligo morale <li :1rq ii~l!I• n· 13 comuelenza :t ~o, crnarc. Oui intrr• \r-rrehbe l'o,mo-.to 1~rirolo. i11dicato da (;uéhenno. C(~1ello della f< 1,0/iticisatiott de fo Rt>Sisl<m<,,e ». Ouf',10 (· un vizio. chi~~Ìt perchè, 1k!r Guéhcnno: 111·, «li armlauo:i rlie tH.'t'Olseru la .!òu:1afferma.dout• d'un'e· eigt~117,a.!linteticn <li gju~Lizìa e di lib•:riia. d'una politica dei me--1:zi non meno che dd fine, vole\'ano ~lutare la frecciu in– drcatrice, e sarebbero 1>rOnt:tmcnt.c ritir.ati 1>e ciò dO\'essc rimanere letteratura, fìlan• tropia, l< mySli<1u.e » alla Péguy che nun ~i l:1('ciu u politu111e >>. Per t'hi i! rouvinto eh.: la Hc~iMCn7.a deblx, 1>0liticizzar:,i, ciò 1rnù avere un i;enso solo. U resistente, ~ diceva, coltrvava la libertà 1x:r bnerifìcar• lu: 11>ituazione e111111e11temenl(' dialcu1ca. Bi:,ogna che. ha ~ocie11l che lo accoglie \'iva una vita pi-ofonda111en1e diaJe11ica, che essa 11ccetti, 60ddi~lì e componga ogni kt.anz.a irrazionale, che non 1,1' o~silìchi in w1a 1cologia della d.ialettica, che coniughi il HIO e.ntusia.:.1110 ('On principii di validira ger,eralc, che :,toric,zzi !'iUuminiémo. Qui rlUC{JmStano l)ieno éCll-,0 il gublO euro1wo (o unurno bCIIIJ):ieeme111c:?J della (C /lofori– tiit » e il sentimento dc~l'e.:;tr.;mo, d~igna• ti da Ja.:.pers. E' JJrobabile. ;loichC f.i tr:1t• lU di graduare gli ostacoli, t: il primo è il « f"schismu.s » in accezione este,a, rhe l'alleanza del '41 J>ofsa ri1e1wre un vulure, nrn ~olo t'Ome me1afora di ben altra allo– nn7.:1: l:1 ~ga deali uomini :-t• 11ii;io..,i t.:Glltro gli a1ci, ud senso morale d1i·1rito 11>0p1a.. A prop•O'-ilu dcli.a guerr.i al mvr:ili,mo Utlrmto (c<>mprcndi:11110 bcni.5•tmo ehe chi t-Cnte ragionare c.ome .~e il 111err:1to nero e b pro~tituzionc foi-.....:ro , ur:ibili run le 1we– dichc e il huon ,~,empio. po~~a pru,aro la lent.azion~ di l)Cèe,pitaroi a chiedei-e una 1, ~sera compromellente), dcl,J)O segna ha re l'interessante intenento d'un ilaliano. il dottor Cnmp::,gnolo, ùin.•ttore dcll'l.S.P.I.: follo unche in bu•m francesi! {1>oicht! sia· 1110 ul punto che perfino que&la circoi-lan– za diventa molivo di 1,ode). Il Campagnolo N' lu prende con chi dei mali a11ual1 v,~de rc,,pon$8bile una crisi cl1•lla cultura. No, egli ,3sserioce. <1uesti guai che .sono poi europei, non mondiali -- dipendono tulli da fattori tecnica•: da i~tituzioni clie, nate in s.iwazioni dl'lcnninate, :,,i sono :.\·cime inadcgualc :1lla nuova ~ituaziune. L;1 ma– lattia è nel mercato, e il rimedio (m.t po– trei "empLlficar troppo il :.110 ragionamen• 10, pcrchè il prc.,idenle, :.tn~tlo d:11 lempo, costringevri l'oraloi-e a sforbici:irc lotta la di111o!ltrnzi1111c11·0118islc ndla fu..,ione dei mereaii euro1>ci. nella fodt.·rnzioi: 1, euro– pea. Era In vorc (quanto rar:1 e he11elì,·a1 di un giuri:.1a e tecnico, ('he tende a ri– durre ogni n,-.a a folli profco::.~iunali. cC'mt1 l)('r !>arte loro il profe:.oore di lìlooofia e l'uomo di lettel'C. Con ciò, non cr(·do che ii Cm111>n111olosin riu~cito a so1trarre del 1u110 la fnecenda dal eumpo d1c ,..·interes• ti:l: i unti nazionali.:-Lici. per e,,•111pi.J. ~o– no una SOJ>rn,trullura 1,iu110;;;10 111;;i~111• t1 111il·idi:1le dell'errore 1ecnit-o, e d"ah1 ondt• 111 ucgligeuza 1lella te('nica rientra :,gevol- 1111.nte nel vizio del moraJi,,,mo :i,.trat10 e nel)µ mentnlitiì conscrvatr,'('c. Jmporta. co• mmtque, che ('gli negasse la sufficienza <li pa.lliali\i pedal{o~i('i alla ... iruaz·onc: anche ~•· :.in preveclihile che non e:-i~tano suffi– rit•n1i rimedii :-cnz:.i unu 1·ultura. (ilo,.ofica o mit:ca. t·o1ri,pontlentP. C:"our era un lcrnico: rinunei:I\ u per que,J(l a ogni <• idéc gé,1érale »? Au~uro :i tutte le. ge· nerazioni qualche eomprenlioue, per esem– pio, di Virgilio: ma come non :1rrorgersi cihe un certo culto di' Virgilio (dcUa 1,e]. lt·zz:i j111111ol1ile, JH'OÙouo <f!'.;E('"tli\ o, con ,, k (i,:i(•af ha t'Orrclati politi.-i inc, itabili? D'altra pa.rte. 11011 è clic il tla10 di rultur.1 ,:,r~i t:::i:~;i,~!>i\~~I~:~~~: 11 ~111 :'.a~fl\::1::~• ,::~~ 1 :~:: (I <p1.1ld1e nume (11011uno ,-olol dic- fu e:– •cnzi:de dur,111te L'opp,osiziuuc - e anzi tlalla compi-e~sione. dal dir cli no. cavò motivi di :-u:i :iffe,rnrnzionc o su<> rinnova• memo -. ehe 11erciò fu tra i viatiri della Resis1e.n1.a. e. la cui presen;,.a oggi (e J)er il momento) 11011si ri\·ela jliÙ d'aiuto. Ritralliuo rii Spender E in c~nrlu.:-ione 3011 1/u dire <hic p:1ro• le della confcn!.nza tli ~tcphcu S1,cntlcr, 1·hc tra per 1:i totale (e <!uanto fogle,e1 mancanz.u di razionaUn:izionc e per la me– diocre fonazione del ~uo fr:111re·e. ,,d·al– lro smenlita dall'ele1wnzn dello stile. Jrn incontrato <1ucl d1e ,i chiama una pc~~ima siampa. Del resto ~pende, non è muni10 11"una fisionomia abba,lanza au1ore\'lllc J>er Ginevra. Troppo alto !lCr e,•itarc quul,..ia~1 ~O<:Jlcllo di goffaggine. coi 1ra11i del \oh.o e le ciocche ful,ve che ~li a:efuggono d"ogni parte. l:1 carnai,i:.ione sanguigna dai 1rnumi a11110.,feric·idel nord. il por1amento 1Jù g:io– v:mile che 11011oonerehbe I:! sua n:1•rita at 1909. lt c,1mì~,! turchino rupo. s1h1n·•a per una cinihia splendidis3imn alla !!l►alla una camer(~ perlomenl) da n,lonncll,1. che ciii azionava a rilrarre le ~ene più dh•cr– h::nti. in bocc:1 ..1garc1ti puntuti frammezzo :i tante siganmc d"i111ellettuale (Lukàt'" ne çon"Ulllava in dooi di maniaco\. a,·cv:1 trai– li ct11ici pronunciati::i...imi. etnica l"'Oprallul• lo la buona frde. l'infontilitì1 ritar1latn. E un in.eleo:e non ha ancora cci-saio di por• tare in giro per il continente un'aria di forestiero. Che co-<:ad-iceva dunque il poeta dì Spirituol ExerciM!.t f:'. i'lll(>iegato Jell'U– nesco (osi-ia dell'ufficio culturale ddle Na. zioni Unite)? Temi bisogna estrarre. e non rugionamenti. Ex-comunista. SJ'H:!nder du• rante In guerra h.a adem1►iuto le sue eS")>e· rienze di fraternità nelle rischiose ni:m• <.ioni di pompiere :1 Londr:i (e i f.uoi ,-al– leghi non :-i trattavano altrimenti d1e di «Sir))! tutl-0 <rue~10. Haymond nella di– J.-.sc.ilia a J:►orlegomeno), Perciò la cli,.1ru– zio11e gli 6emhra il ranone pcd:1gogiM d·un rinnovamento spiri1uale: un abi...:;o ~epara il ron.servatori.:mo df'lla Franl"'ia. dw pr~– s'a 1>0Co lw 3ah·a10 tulto. dalla di--,per:izio• ne della Polonio, che patimenti iue,1a1ra– bili ha.nno portala ~ull'orlo delrnnnienta• mento fisico. Più dire1tamen1c. Spender ri– corda il senso alacre e come lieto di affer– mazione d'un , alore che l'anima <>J)l>Oneva ai bombardamenti più letali, alla :-Olll)res– lìl•lne di cose <l'Jrte ctiri.,~fo1e (Coventrr). Nt Ila sua descrizione, e'-1ltla t·Ome --a chiun<1uc a!Jhia :;ubito qualche perdila in una congiu1ufurn pubblioa . .si \',-<lt:vn il fn110 1ra.!iJor111arci nel <iarrificio. soo:tituzio– ne elettivo I.d'un valore a un \:tlore, qua• le lo :malizza Max Scheler. l\ia la con– rlus.ione d'un 1rionfo J>ennanemi• (mi fil'U• ~o dei , ocaboli, 11011scelti ,la m<") ddlo FIEJ\ \ LETTERARIA ,pil'ito ,ulla materia è perl,,meno 1>re...-i• 1titu1a. Una larg:a parte è da fare alla for• za maggiore, cioC alla meccanica di ri• vul .. 3 dell'animo. che nelln sostituzione si prcmuni,ce rapidnmente contrQ il dolore della perdita. Spender '-3 J >erfe.tt :unentc che la depr(',.:ione del dopoguerra. eom·e.– gli accenna, è do,·utu ul ~ospctto che «non valc,,~e la pena ». e d'altronde a nessuno re,Leri1 cosi poco che. ui,cito dal clima I del rischio. egli non si affretti a interio– riz;,,are tutta la ~ua proprietà. a col1►ire lulle le cOSè d'un plucs\'alore affeuivo. S~n• ~a un'educazione ehe trasferisca il disla(·· co e la rinuncia dulia natura alla co~cien– za. che in~omma perpetui l'alcu. ues~una apocalisse avrà effetti duraturi. .Mn ~e Spender pen.,a a qualcosa di pili profe~– sionale. l'affermazronc dello spirito .!-i ira• durrà io una nuova pro,luzione di forme o nella forma lit;", d'un ·azione? l'a.rti~ta si t.Ontiria incor:iggiato al fare poetico o al pratiro? Spender so11olinc;:i infatti lunga– mente una sua e:,.perienz:1 fra le rovine della cattedrale di Bonn. dove 1111 re,sto, di materia \ ile e truC<'Ula. d'un fumoso a.ltare ba.rocco, oltre a confermarlo in una \Ccchia antipatia vei-,o l'appari.!.C(•nte ba– rocco, \'Qrn:bhe in:,egnargli, n riscontro con le materie dure e come ettrne prefe. ritc dagli :mtit·hi. l'importanza d'un:t ma• teria per dir co-.i imperitura. Esperienza eontradiuoria ri:.petto al precedente con.o d'idee. ~e non si arriva~se, come non cr..:• do che Spender arri\•i, a riconoscere in que:,tO amore d'una nrnteri:1 rda1ivame11- t.e resisteute solo un pnrticolart• tt"ionfo della forma in una manifesta:r.iom· ogg:~t• 1iva e: come naturalii:ticn. OTTO VOLANTE Libertù, scienza e storia Ma iu codei-ta confo:,a congerie di :-pun• 1i potrebbe anche celarsi, a saperlo svol– gere, il i;ugg,erimento d'una pedagogia della forma. Non si copi~ce che oignifìchi 1111:1 di,;cussione .;ullo « spirito europeo a 8C e,~:1 11011... ene a una ricognizio:1i., cl.Ile :-uc i:,pecifi,·he istituzioni, fuor delle quali la .~ua ste,,;a l--sktcnzn C revocabile io dub• bio. Ja.:.per:-,. oe pure con altro intcnlO. ha an,to il merito di qualco..,a di simile. de• ducendo dalla :-ituazione <• aperta V dt>..Jla civihà europe:1 (Ja~per:. contcpi:e<·c dun• quc :ihre oituazioni umane, e a1!11nettcrcb• be l:1 na111rn purame,nte psicologiro dei suoi filo~ofcmi ?) le tre parole di libertà, scienza e storia. Se si cfocorre d'is1Ìtuti, uno di qucsl i è e, idcn1cmente la Horia. Del In 11ece,si1à razionale d'uua « Storia CO· mc pensiero l. come azione», che è una delle grandi innnzioni umnnistiche cd cu• ropee, si fnccvm10 in1crpre1i cooì (nebulo• sa111c111e)Spender come (e6plicita111e111e) un nrnrx:bt:1, 6alvo errore Goldmann. ri– chietle,Ho ('011 urgenza una definiz"ono del fast.'ismo e del nazhmo: pOichè ~cnza una lo·ro ra.ci ,onalizzi1z'.onc e l'ehuncinto della loro nct·es:,ità qualu11q1tt.' rcE(illle pu• r:1111cnte a loro polemico rius(•irà \':mifi. cuto. L'altro i,tituto è il rico11o~cimc11to 11ocialo tlell°autonomia dei valori: ehc si 1>uÒ segnare in (·aso-lintil.e 1iell'ammessa legi11imi11l e :wtosuffidenza del quadro. Ora. in q11c:,.t 0 ultima sede l'affermazione did1111ica d 0 1111vulore (il quale C totale) è aff,·rmazione 1Ji qualunque ,•alore. Chi @i cduc:1 alla formalità pura, ed e3Clllllio, in urie, 11i cdudicrù per que~to .ste-.so ,1lla formalità dcci:-,a dell'azione, Oi <1ui 1'oppor- 1u11i1à, pedagogie:, sempre. d'una 15cpara– zione del linguaggio dalla let1erntura. E poil'hè empiricamente, come r;~uhu dall:1 pili O\vi: 1 collazione ddlc ('ron:1d1c- delle varie- arti. è minore probabilità di lc1tcra- 111ra nelle arti plastich,, e meno scar:.a nella mm,ica e nncor11 maggiore nella lc1- teraturn in senso 8trr.tto, !lar:ì opportuno Araduarc in qu~to o:enso l'cducuzionc. EmpiricJmenle, b 1>aroln è ai,.sai impura; 1' 1occherà forse ai letterali denuncinre il , izio d'un"edurazione vi..,t:t unilatEralmen– te attraHr.!"O il crist:illo della llarola, del· h1 loro parola. L"inconveniente sarà maga– ri più visibile partendo dall'e<1ucazione i1nliana. che per equivoco roman1iro h:i dimesso ogni a~pctt 0 tecnico e stilistico (a.nche « rece1tivo >>. ncll"esame delle ope– re. e non t-ohanto <(attivo»), 111.a<1uesta è 1>er noi un:1 f:ituazione di pri\'ilegio; la di<lattic 11 ~lraniera è ancora J>ill impiglio• la nell"unilateralit:l della ,•ecchi:t retorica. Orrorre tulluvia insistere sulla nozione di totalità. Nan direi afTtitto che la cuJ)ura europea tend:1. in quanto cultura e non :1r1igiana10. all:1 specializza..zione: tende ;;emmai t1 un'universalizzazione d'interessi, l'he ,;;olo impossibili1à l)ratiche restringono, in mohi settori, a una fase -di problema– ticità o di mer3 i,.1anza metodologica. E <1ue,to 1>cr necessità iuterna dei 6ingoli <1uesiti: l'americano che io conobbi, filo– logo classioo, ma specialista di Cicerone, anzi delle Catilinai-ie, anzi di quel fiilso cicei-oninno che è la cosiddetto Quinta Ca– tilinaria, uon è che 1>eccnsse esternamente di eccessh•a specializzazione, ma pecca,·a per In penuria dei termini con cui poter risolvere il E-uo sl~o problema. Spender ci ha portato lontano, con <1ueste consi. derazioni necessariamente i:chcletriche e riassuntive, Ma premeva dire una cosa: cho se un congre:,50 d'in1ellettuali si de· gnnssc di occupar:,i <l'insegnamento e ma– ga.ri di riforma (come quella eroicu, su base specula1iva, ehe da noi tentO un mi– nistro filo,ofo. alluÒ un nltr-o, di<perse la maledetta burocrazia), questa dovrebbe (Jortare sulla storia come disriplina razio– nale e sull'u1lprosi:i111azio11e al valore ar– tistico, oome valore a~ohno, atlravcr:,o le arli meno inficiate di letteratura. Di tnl gener.e., se non tali appunto, era• no i pensieri d'un letterato itnliaoo men• tre il locomotore si s1accuvu a novanta all'ora dalle rive fluvia_li e lacustri in va• canza della di,tensiva, della pacificante Gi– nevra. GIANFRANCO CONTINI IL COS'I' Lur1<-; POLl'l'lCO .I~ LE'l"l't-;RA R fO . Con nvvertume - Oòru Uroutt1mrd rei::ge <• Costume ., - Elln lo re:;::-:c mu uon lo IC~l!C Preniessa Ci! giornale e gìomalc. Spesso le i11te11- :;io11i degli uomi,ii corrisJK11Hlo110 immc• diatame,ite a quello che vmuw intr(lpreri• dendo. spesso invece la verità del risul• llito è assai distante dt1gli assunti. lo ere• do che J>er il " Costum-t politico e let– terario", i (lirettori e i rcda1turi "bbicmo SltJ>utotrovare .~ubito il tono giusto e l'e– satta direzio,n~. E' come tm libro le cui dispense escono di uu11.o i,i tanto, <11rnudo lw,1110 raggiuuto la loro compattezza tipo• grafi.ca . e diciamolo pure, poetica. Ba:;te– rebbe dire che è u11 gioniale di. idee, que– sto " Costume", per definirlo. Un giorno• le di agitazione. di revisioue, di 11ropo• $izio11e. Un giornale che esce do una cul– t.urci e ,fa una soffert(l visione di esta. Bastl'rebbe questo. dicevo. ma Jnrse 11011 sarà male aggiungere che la sua chiave è la sincerità fi110 alfo dispert1zio,1e o al CC111to. 11110 mutrie•• (J11i11di di cu.i .~•;. fJCr• duto u,i po' il seme. Ol(gi che h, bugia è com0<fo e foci/e viù che mtli.. E lascio cl:e il suo direttore s'esprima adesso per i111ero: in. da m.nlU> tempo. fo leggo. E. D. C. Breve storia di un bollettino Per la cronuca, « li. Costume politico e letterario» ho le sue origini in alcune ro11versa7,ioni - non sempre pacifiche - tra Nicola Ciarlc1ta, Leonardo Sinisgalli e chi scrive, nel 1943. Il periodo clande– stino ci disper6e per un anno; 'C ripren. ,lemrno le nostre •n.miC"hcvoli discussioni sul finire del 1944. In quelle tiCdute (per chiamarlo co6Ì) io notavo che Ciarl·et1a mi. rava so1lrallu110 ai problemi del mondo moderno e Sinisgalli sosteneva l 'eeigcnza del /atto letteroriameme compiuto. Ci si confermava allora un vecchissimo chiodo: In forma è la realtà de) pensiero. Noi ve– devamo che di schemi, lliÙ o meno inge• gnosi, il pensiero nou vive. E' giusto che un ideologo si cont'enti di ideografie: ma un filosofo esprime lutto il SUo pensiero. scrive i suoi problemi. D'altro canto, il poeta non si balocra con le pnrole; la sua non è che una prosa più nutrita, più mu– turnta. Tra letteratura e lìlosofi:1 non ,·orrono cattivi ra1>pOrti di doppio grado. Le, nostre discussioni non dovevano es– sere 1>riva1e, ne! stolte; pei-ehè trovammo presto nitri amici (A. G. Ferrara tra i più notevoli) che !lcnlivano quanto noi l'in1eresse 1>er quei problemi così amoro• Elmnente impostali. E il primo numero del «Costume» usci, nel giugno del 1945. Questo bollettino non ha ahrn pretesa che di servil"'e, di tanto in tanto, da luogo di incontro delle personali e libcris.;imc alti• vità dei redauori e dei collnbora1ori. Le affinità sono evidenti e ,•engono fuori s1>011111ne:11nen1e, poichè sarebbe 6ciocco suppoi-rc che il pi-oposi10 I.cli una buona prosa lìlosolìca e di una poesia integrnle (meglio diremmo volgare, se non s'inten. desse male) possa andare disgiunto da una comunanza, non coerciti, a ma anzi na1U- (Oisegn-o e versi di Miuo \la.ccnri) ralii-~ima e vera. di vedute e di , olontà riguardo :alle maggiori ques1ioni '<lei no• i-tro temJ)o: sai-ebbe i:t·ambi;1rc iJ gusto della forma 1>cr il mole:-,10 artificio dello formule. il 11>Clh•O dei problemi per il com• piaciuto e fu1ile <t problcmismo ~ di mol• ti seritlori contempornnei e ritenere, in– fine, che i problemi si pongono• e si ri• solrnno col travaglio e il frasario di al– cuni termini come <1ua1tro e quaUi-o fan– no otto_ St: noi melliamo. in un angolo (< les piètr« violons » e « les musiquc::> fa. lotes », è proprio pcrchè non intendiamo fabbricare. J)Cr c1ò che tocca In nostra vi• tn. foticO~c maechineue accendis:garo. Preoicde un 1>rinci1>io che è più antico dello stc~so 1>rinci1>io d'identitù. e in fon– do lo regge: il principio di realtà. che tutto ciò che il cuore sente e 111 mente pen~a e la lingua dice, e sentito e pen• sato e dello innanzi tutto come cosa che è. Questo realismo. che sottilmente qualcuno ha riconosciuto quale un materialismo as– soluto. fa sì, por esempio. che riguardo al pili grosso problema ~ociale dell'ora ciascuno di noi tche nou nascondiamo af– fat,.to la nostra vect'hi~ima natura di cri• s1in11i e borghe:.i ma 1>roprio Hl <1u..esta qua.lità di borghigiani facciamo leva) si orienti e si addentri sem1,re più nell'e• :-,trema sinis1ra, Ma su qut!-:lta nrticolazioue, che non vuol essere nè storica nè dia– lettica ma se1111,lieeme111e fisica, rom1>ia1110 1>er orn il di-..corso. Vr-:LsoMucc1 Criuogrnfia a frase (6, 8 = 6, 2, 6) DECIUO DI MIO ARlllTRIO In qucst:1 crittogrnfia la frase chiave è ('O~tituila dal nome e cognome Ji uno ol'rinore italiano vivente. Data lh qualche difficoltà de-I giuoco, b nostra magnanima Ammini~1razione ha d,•.. ciso di mettere in palio 1>er il vinciton: un abbonamento annuale. o 700 lire ¼.lj libri &e giù abhonato. Ricordiumo che le ~oluzioni \anno in· viate nei modi prescriui (1'011 tagliando cioè), enlro il 9 no\'emhre 1916. SOLUZIONI Come era clu 1>reveder:,i mol1is:-imi hnn• 110 ri:;olto il gioco facile e 110 11 tulti quello diflìcile. Le -,oluzio,ni in ogui modo erano: Bompi:mi 11er il 1° giuoco e Aleramo per il 2o. F:a11c le 01lportune estrazioni sono risul– tati vine-i lori: per i( premio di un libro fin_o a 300 lire: Pilippo Ploti1w, via San M1chc/c 7, Altamura (Bari). Per l'a.bbonamento (o 700 liTe di libri se già abbonato': Mar-::o Pagliono Via Tasso 208 · Napoli. ·

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