Fiera Letteraria - Anno I - n. 9 - 6 giugno 1946

2 1incu " d1 ri1111,1, ,uoi per IHW~ 11 indugi. in un ,·cr1,1 -cn,-o nuo,c e clifTcrcnli. Quu:11,, mai \ olle 11011 ho io udilt, r:111• t..1rc da ~ nle del popolo, e ogni , olla in tlifferenlt• ,crl'>iOne, 1'1, Eri tu ::lw 111:u;– cl1iuvi q11dl":mi111:1 », che l'iguotn <·iu11orc non ri4::mlnva giù 1)i~rf'11è ,-i scn1i,.~c ma• rito 1rn1li11, 1·ome il H1•11:11v ilei lfoilo iu m1L,<·hu·,, ,énliano, :na 1•cr1·hè cp:li ,.u,1i– vu la uwlodia ,•erdiana l:rnto naia 1111d,e <k, lui. dal :.110 .ste:.:.u sangue, da poterla 6Cntir,, rnm~ co,-:1 :,uu propria: ,, la r-1- crC:1\"ll duuquc i-C<:oudo il MIO ~lnlu <f:.i.i– mo, n rafforz:1111lo11e sii iu·ccnli pili :,p. p.:1s-io11:11i,o indugi:uulo :.ulle fle--ioni di es..a l)ÌÌI tener.· e più 1,atctiche. Ma qual\: la 11111,-ica c·hc il nu~lro 110• polo pu(, "cnlir·t. ro111e i:;ua e fare i,113 J ro– pria! Dii·c,o di;111zi 1•he dot><i O\i'r uili10 cantare a i\apnli qudla r.agazza e <111,'gli uo111rni 1lc1 •·onco rc\igioeo, m'cru \ 1·111110 di J-)<'llt1'rc t·hc 1·ara11cre pili pro1irio del canta 11opol11re italiano po,..~a ,ih!n1•rsi •1uello tlf'I • n1110 individuale piu110~10 che (]11cllu tl~I 1·anto ,·orale. E :1 ninfor– tarmi orn ucJ mio pen,.icro mi valgo1111 \':l• rie i-iflch-ioni, Clii di noi, infoui, polreb– he Jlf'n1_.a1·eil 110,.1ro popolo na1uralmcn1c 1>011:11,, a 11111Uu-c oralmente 1111inno reli– gio-o :111p;li,·:11111 o un <·ornle pro1e~1a111i•? P•!rt:lu· quei ra111i 1)flrt1li rispondono :1 umi divcre:i Ji:1lln noi,lrn ronvi11zione ,di– gi(l~n? ì\·on JlCr ciò iìOltunto: ma 1wrd1è es.:i ri~1wn.lono :1d 1111 diverso modo ,li esser,•, ~, un diverso ~tnso di vii a; (".:rd1è essi c,..primono ~li $011omis:iionc :1 unn ■ornm allo <1uale il noslro spirilo n·1m– gna. 1wrd1è impongono una 1·ni:1rizrnue «li ,1ucll.1 libcr1ì1 1'11e t: 1 una ddle esigcn• ae imOJJprimibili ,tella l nostra nalura. E fnr,Ec perciò il r11n10 c<iale è tla n.,i •1:e– no oohi,,nto e pii, J.iffic.ilmente ,rolliva– ltile che non nei ,.,.,csi nord'ici. Ma, in• falli, l'c!'=pressione musicale 1,ropr-ia df'Jla ■oslra f'hieP<a non t! 11uel canlo dello gTe• g<)riauu eh,, 'fra ,11um1e espres.,ioni n vtìi– _cali' ei,ii;lono al mondo è u.na delle mf'no coslringibilj in prC<"isi limili, delle nu no riducibili a ,ru~urc rom.uni, delle viù a· rio:-e t r,iì1 libere.? E guardale :.nf'he r)la difh·rem:u maa;ima fra ila nostra ,inlica .-,uli(oniu , ora I~ e la polifonia. ,·hiami:1• a1ola CObÌ 11er intenderci, hacrhian11 ~ flS· r.n azione. queela, che possono fare i;pe– eiaJm~nl~ i musiclffti). La Jlolifonia hllc– chiana 1·on6is1e di una tesisitura nella quo• le i lemi, nove volte su dieci, manlengo• RO ri,uroi'amenh: inalterati i loro wccenlj e ''"lori rilmid e agogif'i, c06Ì rhe i) rii- l.1 d,·glj anlidii nmli anonimi 1:-pccial– menl..: reg.ion:,lit. o polrÌI •orgcrne 1·nn nnova'! Qur-lioni grn, i, alle quali 11011 ~o • hi po_t1c!Jl1e Psauricntementc riepondere. Ilei piii #' meno ;rn1id1j 110:,tr-i canti llOplllari è purlr(lppo ormai <111asidel tutlo perdurn la 111e11rnria, f' fors'anehe perso :1 i;mto. Quali l" <·auH:, di chi la colpa? C.-.lpa di 11ts'-u1111: ma le cau:.c :,0no nella slf'~~:1 , ita -=o,·iale J-e.gli ultimi cinq1.ian1't11,ni, che s,• d:1 un lalo ha crealo e 1,_,.1r11;10 .. dnlral!ru ha dislrutto (da vedere '>C le l'O• 1:-truzi-.,ni valg:11w le ,·oee J'i:,trultc). .\110• ve n~1Jirnzioni - o. più modc:,larm•ntc. dl~idcri - di vil:1 più fa('ilc; e i cric i111· J•<orlnzioni di usi e costumi tli popoli ri,·– chi, e l'import.:1zione, 11cl cnnq,o della m11<,in1 tlivertentc, di produzione comm..:r– l'inlc ~1raniera, e l'inurbomcnlo, e peniò l'all1,,,1:ina111ento dalla 1err:i e dalla \ita nalm:d,· e piì1 ~cmpli<·e delle c:unpagnr, di grnn J.>.Jrtc della popolazione, hour;o 1,;,1•1111t,, ~i~ qualc-he 11uo,•o r;cner:ile ('(\- 111odi1:,, nrn :111rhe hanno flato al popolo nuo\'e CFigenzc• di un nrnggior bcnCS1>Cl'C s<.ltantn ruateriule e hnnno f:Hori10 il M•I'· gerc di 1111 11uo, 1 0 gui,IO 1>er l'ui il JlOpolo è ~lato allonl:rnuto d:ill'nrtc J}opolare <lei 1empi 11:1/'~ati, Per ciò d1e riguard:1 la mu. ,;ira si puì1 dire, credo, che la musica di jan, l'u)limn divc.rlenle ma ,·orrullrice i111- IJ01ti,zione di musicll di pubblico godim~n- 10, cqui,,ale a ('CMC Ò'j quelle com~de ~:ih– bie piene ,li buchi f'11e la moderna archi– tcllurA hinzionuli• va sempre pila sos1i1ucn- 1Ic. a1lc vecchie cn;;.e rurali e anche ,.;Ila· Jinc, che saranno fiale .sromodc. ~i, m:1 chi: dellu rasa-dimora dell'uomo i•vevano as~:.i maggionnenle la digni1à e fo bel– luza. A, u·mo domani o dopo una nuova mu– si,:a popolare dw polerei dire veramcnl•= ark/ Non so, non ho virtii profe1ichc. Mu r,:r riuscire :1d uverln l,isognercbhc che lovoras,;t"ro Jj ruore anche i mu;;.i1•i• sii. Non già - in1endiamo,·i - lnvornrc a u•1·ivcre di 11uelle musiche che cerlm• i credor,<' eSfìere le sole da poter tSE•·re dene e per il popolo », cioè musiche ,·o– lu1amt-nle comunali e bemplicisti,·he l, e– deme ·enti f.ag «i a'ooenti, Ef)e('"ialmenlc &lranieri: roba da vergognarsene): ma i·hc ~ mul'icini. ~m~"-> di (ii.re ric-crehe e,I e~11erimcnti di prezio&ità inaudite 1 e nu:~– si.si umilmente e cordialmenle in ascoho. &i s1ud1assero di raccogliere in sè i 11al– pili e se.111imenli del popolo che intorno• ad ('&si vive ,: lavora, &Ì da poler dare 11 ■lo hi11uri<• o ternario di una compnsiL.io- tali palJliti e sen1imen1i una \'0Ce ,,,,ifì. Jle hir ari<, o lemario rimane dal principio ('fflrict F. allor:, es;;.i polranno forse u\'e· all:l fmt" Ma nella no6tra polifonia l'alter- re la 1ioia ,Ii udir ripelerc d.tl pc.polo. nar,-i dl"gli 111·centi forti nelle varie 1•arli ri-creale da lui, le melodie Jaì p,,:,r,tlo che 1a l'<h:ititui~cono è talmenlc libero da( iti;piruft' ogni inizialr •~oslrizione da dare al .:on· le61o un:1 ,·ontinua stu1iend'a flut1u:1zi.onc di vita muhanimo. Quella ba.-chjana ì• po• ]ifonia di ma;;.-=e obediehti u una t·omu– ■e di.!ciplina, <Juclla latina, e specialmen- 1e l'i1aliu11a, è J>Olifonia di individui, an· ehe se afTralellati da 001wordi aspirazioni o da con,·ordi sentimenti. Efbte in k,lia .. Qggi come og~i. una musira popolure? E re non c·è, o non <"C n'è qua!òi più, potrà domanj o poi ri~r– gerc quella eh,, gii1 fu lale (intendo quel- ILDEBRANDO P1zz1-:r n Il CP"1iloto per l'o .. istenza -agli artisti e scienzioti,1Croce .d'Oro Internazionale, ne/– l'intento di venire inconlro alle condizioni di.agiate di mo/11 nostri artisti, ha 0 rRaniz– zato nei propri locali di uia Cicerone 28, Ro– ma, una mostra permanente, fuori com– mercio, di arte contemporanea con rotazio– ne periodica di opere esposte dai migliori artisti italiani. In tale mostra potranno esse• re o-:qui,tati quadri e sculture ,cnza alcuna maggiorazione sui prezzi fissali. Gli svaghi ~ del libraio e HIF.D0 SCUSll ai lcttor'1 se per due numeri I qualche cos.a che abbellisce nel senso più di seguito ho mancato l'appunta!nento. corrente della parola la casa. Per me sa– La colpa è csclusivnmenle mia e già sono rebbc un·ottima cosa, una tende~za da in- stato rimproveralo dal Direttore. In lempi ~orthg:i~t\~;: :~!~ 0 ,: 1 ;,~e!:~~u:1~drntd7:~ di così elastica disciplina in lutlc le cose, di arredamento. Molti nipoti hanno letto 1 anche coloro i quali, come me, vorrebbero libri che gli avi raccoglievano soltanto per prendersi il lusso d1 far eccezioni alla rego- le rilegalure; moltissima gente acquisla libri la, non sempre e.i riescono. O tempora... che non leggerà mai. L'importante è che la MI ha scntt.o il corrispondente da New York, che è anche editore, pregando– mi di segnalargli buoni lilYri i1aliani da tra. durre in americano. • Sapp'iamo - mi scri– ve - che lutti gli autori credono che qui si posaa tradurre qualsiasi opera cd abbia• mo quasi paura perchè al dinkgo seguono proteste e insistenze noiose. Tuttavia se avreste qualche suggerimento di eccezione ccc ccc. ». Non mi sembra un incarico fa. e.ile· ad assolvere, pcrchè lui vuole • qual- t che opera di reale interesse per gh ame– ricani•· C'è qualche lettore che si sente di aiutarmi? p ROJ•RIO nellr. ultime seuimane cariche di preoccupazioni tali da assottigliare an. cora di più la categoria delle persone che entran 0 in libreria an'tmate da lodevoli in– tenzioni, mi sono confermalo nell'idea che fo qualità dell'edizione è ormai un argo• mento dec.1sivo. Si è dalo il ca!\o, per la nota confusione delle iniz'mtive, di avere aul 1avolo due edizioni dello stesso libro, una norma.le m.ctliamo a trecenlo lire e 'una, as. 11ai pili curata. esattamente al doppio. QueJ. Ja più costosa spesso ha battuto come nu– mero di vendite quella normale. Potrebbe esser valida allorn l'ipotesi che il libro sta diventando u; complemento della casa, <'ioè cultura entri in ogm casa. Un giorno magari la mano curiosa di un bambino toglierà il libro dallo scaffale e ne farà una cosa viva, NE:~:s:.ri::n~r~et/;n ul7b~e 0 r:e~!~ 1 :il;i~i~~~ dina. Naturalmente ha chiesto tutto il di• spon,bile di Nino Salvaneschi. Sin qui nul• la di strano. Il fallo singolare è che la fnn– c.iulla era vestita con un leggero abito dove erano stampati a guisa di ornamento, ,gradi di sottotenente di marina e d1 aviazione, gradi neri sul fondo bianco della seta, 11 mio aiulo, che è un giovane di poche parole, l'ha contemplata mentre usciva e poi. come tra sè, ha mormorato - la na– vina scuola. S F.i.;ONDO notizie di pnma mano, a una re• cente asta di Parigi il grande in-folio legato in piena pelle • La nuotJa pinacoteca tJaticana descritta e illustrata da Pietro d'Achiardi nei quadri provenienti dalla vec· chia pinacoteca vaticana del Laterano. dagli appartamenti privaf1 e dai magazzini dei palazzi apostolici• con 126 1avole fuori te– sto in fo1oincisione e 63 figure in1ercala1e nel testo, edila nel 1930 a Berrgamo dall'l– s1'1tulo ·Arti Grafiche. questo cospicuo e pon– deroso • pezw , aarebbc andato a 700.000 (sellccenlomila) franchi. Ne ho avuta una o 10eca Gino l::31anco 4 GIUGJVO 1944 Gli • • Roma amer1can1 a Per clii abita fuori Porla Latina, sulla Via Appid Antica, il mf:SSaggio cl.cl G enera/e A lexandCT si inserì sul rumore dei cingoli dei "panzer'' in ritirata che, quella sera ciel 3 giugno 1944, andavano tlCramcnte oorso il nord e non facevano le finte come /'8 settembre. Dalle finestre ape, te sullo calda noi/e di giugno le radio uociavano /orte pc,dendo di colpo il loro cauto mistero clandestino; l'ap– pello ai romani aveva ancora sapore di lusin. ga_ Se la radio parlava e parlava ripetendo lo stesso messaggio. i telefoni tacevano e gli a· miei non poteuano più comunicare col solito ingenuo linguaggio convenzionale. fallosi fìt. to e agilato da quando il cannone rornbaoo da giorni, vicinissimo. Alle dieci di sera si spense fa, luce, i trams cessarono di circo– /are, così, la maltina dopo, fui costrclla a una marcio aUrauerso Roma, da Porfo Mc-– Ironia ~Ila Farnesina dove il piltore Donglii festeggiava la tiendita di una "natura mor– ta'' o.irendo un pranzo molto curalo, ma parco come la sua pitturll; tJOleva però che portassi un fiasco di vino che, allora, era .una rarità, Lungo la passeggiala Arclieolo– gica i tro~n, immobili uenivano facilmente superati dalle lanlu e qualcl1c tcclcM·o esau– sto e polveroso, ma romantico, lanciatJa un'ultima occhiata al Palatino. ArritJala al ponte di /erro, un paracadu– tisla mimetizzalo e armatissimo mi fermò con un ''alt" perentorio. ' 1 H 1 lis is! clasì'' cliiesc puntando il /uci/\! mitragliatore con. tro la pancia del /ìasco innocente. "Vino'' risposi a malincuore. ''Lasciare-Lasciare'', ordinò secco ed io pagai il pedaggio depo– nendo il fiasco accanto al soldato, Pauato il ponte fui trauolta da una /olla scamicia• NEI PROSSIMI NUMERI: E•ilio CECCHI: C,ffff.O UW/. Leo .. rdo SINISGALLI: JIOl>0NIANA, ·"••Ido BQCEJ.Ll: DOf.0 GUf:H.RA. C,rto 80: HO.lf, f,VZO F. MKTAFISICA. Sihill• ALEKAMO: Cll'l;J'TJ-;H.J,f VI J>J:,·. GUY, Ead«o t'ULCIIIGNO,'\'I: TE,fTHINI, Gluco NATOI.I: RITORNO J)I CIUMS0N. ArHldo FHA1'~;11,1: U.'tlHl?HT0PRACCHIA. Alberto SAVINIO: l,A .MIA 1-'J<AU SCIIHATJ'. t'rHCO MATAC011A: PEHCllt 11-;SSl,;NIN SI E" SUICIDATO. Oren• MACHI: LET1'EH,4 SUJ.1.,4C,fMf;. RATA PAHUf:1vs1-:. Euore de ZUANI: R,fMQN IN t:Sll.I0, , ~ Giac:o•o DE8ENEDt:'M'I: 1>1-:1. TRADURRE l'R0UST. Sih•io HENCO: Il, J'J1'1'UHf; HIE1'1'I. M.. io..ALF.SSANIJIIINI: L•AH.CIIITE1'- 1'UHA DI D0.VANl'A H0,UA. All,enoNt:PPI: RICORDO DI f'0lOtlGGINI. Gi•C(lmo Al'iTONINI: INTEH.VISTA CON J. P. SARTHI=;. Libero de LIBERO: JUl.11-;N (;Rf:E.\' IN EM!t/AUS, tu e urlante, che pcro·etJa le scarpe e i ,t.Jan– taloni. Erano i carcerati di Regina Coe/i in fuga dalle prigioni aperte. Capii che le rrnto– rità non avctJano più 4Ulor:tà e clic lullo statJa per finire. Da quel momento, i minu– ti presero corpo e peSo come quelli filtra– ti dalle clessidre a sabbia. Si diceva. che 1 ponli sarebbero sia/i bloccati, clic saltatJa il ga:.omelro, che il copri·Juoco era alle 6 Tul– lo precipitava e mentre andauo a casa di }retta incontrai un amico, Jun=iona,io della Leg11:.ionc dr un paese neutro/e, cl,c ,nj in, uitò a bere con allri amici e ci comunicA, misteriosamente che, per accordi presi cal Vaticano, gli alleati .,arebbe,o arrivati sol– tanto il mttrtedì. Per }orluria 1 l'amico aue oa del tlino e dei liquori eccellenti che ci so.,lennero in lanla jaltura ! I giornali non c'erano, ma la noti::ia che il coprifuoco sarebbe stato anticipato ci ar• ritiò lo .,tcuo. Ci precipitammo altrooer•(' V i/la Borghese cl,e suonatlano le S<>ltc. La Villa era deserta, sul catJalcauia inconlram• .mo un g:uppello clic il nostro amico diplo– matico saiutò con un sorriso Ira cordia'le e meravigliato. ·•Allegri'' ci diue, ''è pro– prio finita! Sono i primi israeliti d1c ,i in• conlrano per la strada, da mesi, Gli ameri– cani detJOno euere alle porle''. C'erano. Cominciarono ad arri tiare proprio tlcrso qucl/'or11 e la ciltà vide quell'arrivo in moc/o diverso, a seconda della topog,a{ìa. Dei cittadini rmimos: si spinsero sull'Appia per uedere il grouo dcli' esercito che entrò da Porta San Giouanni. _A Piaz.za di Spag'1a un camion tedesco ritardalario provocò una sparatoria clic causò la morte di un uffi– ciale rimaslo in tiila dwante quei nove me• si e che, quella serd, /ecc la sua ultima usci. la nel mondo. I carri armali, i cannoni dal– le r,uote di gomma, atlanzauano come for– midabili bestie corazzale nella jungla addo– mesticala della cillà. Nel quartiere Salario non si seppe nulla /ìno alle 4 della matti– na, quando delle voci, squillanti nell'alba bianca. urlarono: •• Sono a Piazza Venezia!''. ''Sono arritJali gli dmcricani/'. Alle /ih.e,tre fiorirono le bandiere, una dielro l'altra, co– me le stelle che .,i accendono nel ciclo e i carabinieri a cavallo si affidavano al rumo– re degli zoccoli pc,r non sembrare dei fan• tds',pi·griBiotJC1'di. Sull'allicrgo Excelsior ;tlé'n. tolavo la bandiero ttlellata e Paclc_ard del– l'Uni/ed P,e..,, fermò la sua "jeep" dauon• ti al Grand Hotel. Il portiere gli si /ecc in• contro come a un lurisla c/,e ritorni e dis• se: •'Ben tornato, signor Padr,ard'•. ''C'è una camcr<t per me e lo signora)'•. Il portiere, come ai tempi delle crociere organizzote al. la perfezione dall' A ml'!rican Expre,s o da Coolc_, rilrooò l'accento pro/euionale e sicu– ro e 'Candl; ''Certo! Si sono liberale pro– prio stama'ttina''. Intanto, per il Corro, gli americani, che avcuano allegramente ,accheggiato i magaz– zini vestiario di CineciUà, s/ìlauano aui car– ri armati Vestiti di cordzze, crinoline, giu– sfacuort, colle. cimi e tube, und ma,chcra– la festoa/J che sll'scilaoa I· /rehe.tici applau;i dei romani, liberati dalla paura, .\C non dal bik>gno. A Londra c'è odore di sapone e di /umo. a Roma c'erd AeJTlpre 1tato odore di tJino, di colpo, quel gior'no, ci fu odore di ,ig~– rette americane. La città era tra,Jormata: una fiera, un mercato. Le ,tradc, deserte e sq.uallide da mesi. per paura delle ra'zzie e dello relate, si popolarono di una /olla Jc• stante e le biciclette, proibite dopo oarii at– tentali ad opera di ciclisti, ripreaero a Jru– sdare a migliaid infilandosi in mezzo alle "jeeps'' come in una gìmltana. PareQa di case~ ai tempi dell'Esposizione UnitJcrsale, Per tre giorni, i romani rimasero per le strade e si vedeva di continuo ,:ente clic .,i copia in libreria, non mia, purtroppo, e non I ragg'me. Mi contenterei se si dedicasse alla d~ ve~dere. Qu~ndo è partita. per la sua de- fatica delredito.rc e a quella .del ti'?og!afo. stmaz1one ho tirato un sospiro d, sollievo, la stessa attenzione che, mettiamo, 1 cmea• per quanlo mi pare che a Parigi esageri. sti dedicano alla fotografia di un film. no un poco. A meno che il fatto non sia avvenulo durante l'occupazione tedesca quando anche li il denaro correva con mi. rabde prodigalità agli investimenti. HO qui sul tavolo appena arrivata da Vi- cenza l'edizione de II libro delle follie (The book of nonsense) di Edward Lear nella vers'1one di Carlo lzzo. editore • Il Pellicano•· E' proprio una bella edizione in..S 0 piccolo. curata. pulita, con il testo originale in appendice e la riproduzione dei disc.ani che ornavano l'edizione di Frederick \Varne. Benvenuto al •Pellicano». ECCO la nuova edizione della Strenna dei Romani.,jj che si pubblica ogni anno per il Natale di Roma a cura di un gruppo di • patiti • con i tipi sempre curali ed ele– ganti dello Staderini. un eccellente tipografo che quando pubblica sotto la sua impresa si rivela sovenlc buon editore, Ad altri il pia• c.evole lnc.arico di parlare di questa bella pubblicazione. Basterà qui far menzione del Largo dei librari bibliografia romana tra due Natali di Roma a cura di Ceccarius, preciso e utile repertorio diviso per materie di quan. 10 s'è pubblicato su Roma qui e all'estero. c·è persino una sez'1one dal titolo • Antiro– ma•· Vi si citan 0 due documenti del furo• re antiromano che talvolta invasa qualcuno in questa o quella città d'Italia. Ho notato ~h~ quasi mai i no~lri critici o quanti, tn genere, recensiscono un libro. quasi mai si occupano dell'edizione. E.' raro che si dedichi qualche parola .i.Ila stampa, alla copertina, alPimpaginazione, insomma alle caratteristiche formali del li– bro. Perchè? forse è un uso, forse è trnscu- DULt:IG~O Informazioni L. C. C. • Roma. - Questa n 0 stra fedele lettrice e.i invia una lunga lettera nella qua. le si domanda sorpresa come mai nessun nome di donna sia apparso tra le firme del nostro ,giornale. e E' mai poss'1bile che ncs• suna scrittrice nostra sia degna di essere ac. colta nel Vostro austero castello?,. • Si è forse estinta la serie delle scrittrici?•· So– no queste, e altre, le angosciose domande che la nostra lettrice si pone. Vogliamo dis. sipare tutti i suoi dubbi: le due poesie di Sibilla Alcramo, da noi pubblicate. n 0 n rap. presentano una eccezione. Abbiamo annun. ciato la prossima pubblicazione di un altro scritto della Aleramo ed uno di Valeria Sil– vi. L'invilo a collaborare alla • Fiera , è 31ato. da tempo, rivolto anche alle seguenti sdr'ittri<:'1 Ì'taliane: Gianna Manzini Alba De Cespedes, Irene .Brin, Anna Banli, é.lsa Moranlc, Maria Ortiz. Mar'rn Bellonci Mar. ,gherita Guidacci, Orsola Nemi, Lian~ Ferr'1 e Paola Masino. Giriamo perciò, alle nostre scrittrici ·ti sollecito della nostra lettrice. A. T. e G. M . . Catania. - li volume di Aurelio Corona, • 8'1done 24 11, è statoi pub– blicato dalla casa editrice .. Il Sagillario ,, ~<:,dc in Roma, via Chiar..a 112-8, SI OFFRE collezione delle quattro ann:11e delht « Hi• voluzionc JihcraJe » di Piero Golw11i. Rivo.lgcr,.i alla 1< F'ier:1 Letteraria» abbracciava. Erano gli amici cl,c rilrovaca– no gii amici, anch'io abbracciai un ebreo che avetlamo nascoslo, a suo tempo, in luo. go sicuro e Guglielmo Petroni, e/re uscitla da Via Tasso Glr scampati raccontauano le lo– ro trag1ch~ espt:nen;;:e e come, la mattina della domenica, l'ultimo gruppo di prigio– nieri non tras}cnt1 al nord, Llcnuse liberu, to dalla folfo e/re assaltò e socclieggiò le prigioni delle S.S. Si era vista una popo– lana, che conquisrato il primo bidet della sua vita, si allontanaoa correndo con quel bian– co trofeo sulla testa. Ognuno aveva, come nel Vecameronc, da raccontare la su,., giornala. Si tratJersa'1o la città da un capo all"altro. senza lrams e sen=a telefoni, alla ricerca di noti:ic di patenti cd amici e le ch1acc/1icro• te duravano ore, per la .strada, nei caffè, nelle tra'llorie, ripopoìale, mn deserle di ci– bo. Jn quei giorni comparvero nei locali f,ub. blici due francesi di Tunisi, con fisarmoni• ca e xilofono. Can/at,ano veccl1ie can;;:onet• le /rance.si agli alleati clie volc'1ano Canzo-– nette napolcla'le e che dividevano amabil~ Abbonatevi alla FIERA LETTERARIA UNICO PERIODICO ITALIANO INTERAMENTE DEDl(;ATO ALLE LETTERE E ALLE ARTI CONl)IZJONI 1)1 VENl)ITA 1 A1>QUOL, 940 • S.,.me.cnle, L. 490 l'rimotnle L, 2SO I ABBONAMENTO SPECIALE DAI. I l GIUGNO AL Jl DlCE,IIBRE 1946 L. 570 Amministrazione: P. Madama, 8 Roma mente il cibo e il loro pane, bianco come il cotone idrofilo, co>1 gli avtJentori Jorzota– mente erbivori e aJlamall. Poi ai ritrot>ò l'odore del L'ino, uscito /uori com<e per, incanto, che cciprì ancora una vol– ta, l'odore dolcia,tro delle sigarcllc nmeri– cane. Si videro i soldali allegramente altic– ci danzare nella •tupe/atta oaatità di Piazza del Popolo, compiere equiiibrism, instabili ,ulld Barcaccia e sulla Fontana di TretJi, si tiidcro arrampica!i sul colonnato di San Pie– tro per prendere Jotogra/ìe del Papa, bian– co e piccoliasimo sul balcone allo, con la mano alzata a benedire la folla immcmaa ,ecata,i a rendere grazie per il miracolo del– la aalveu.a di Roma, miracolo altrib.uito al-• la presenza, nella Chiesa di Sant'lgnario, dell'immagine della Madonna del Divino A more, portata a Roma ali' epoca dei bom– bardamenti altorno alla cillà. Si vide,o file di aoldflti accoccolati per terra. seduti sui tal- 1loni,' come gli lndiani e, coao ancora più sbalorditioa, ,e ne oidero che statJan ae• duti sull'elmetto, come ,u una concolina, Riempiuano la ciltà, alti, ben oe.titi, con le loro tlOci /orli, allegri c /iberi, comp/ela• mente di&armati. · Comparvero i "ricordini'', i cammei, ; cu- 1cini ricamati a macchina con la ,critta: V Armata, oppure; To my sweclhearl, e i brac. cialctli con la dicitura •'Anzio-Cassino-Ro– ma''. Poi, la fiumana dei soldati si incana• lò per altre tJic e quelli clic restarono si as• scstarono nelle case, nei palaz.::i. nelle scuo– le, nelle caserme, negli alberghi di Via Ve– neto, di Via Nazionale, di Santa Maria Mag– giore, di Via Sistina. Si videro le intermi• nobili file daoanti ai Ristoranti requisiti, ai caffè, ai cinema c. lcalri; le 1 pazienti file di soldati dinoccolati e sbarbO'lissimi che, co-– me dei millepiedi. animarono il comm('rcio ambulante. I ragazzini impararono &ubito · d dire "Hallo )ocl" e ''0. K,!'' e gli amc1i– cani si /acctl,'ln bonariamente salire sulle spalle i bambini, rcgalar:ano loro i '•can• dies'' e si dioerlioano a spingere le carro:.• zine dei neonati, felici di ritrovare i picco-– li, che sono i tJcri padroni dcli' America. Gli italo-americani attaccavano discorso con lutti e parlavano il dialello siculo, calabrese, napoletano, ma quello antico, di due gene· razioni fa, portalo nelle '• A mericile'' dai bisnonni e diceoano, facendo con la mano un cenno di saluto, "ohi, paeaàl''. LIANA FEHIU LIBRERIA !ANTIQUARIA AUGUSTEO ~A. VIA UIPETTA 38a. TEL. 61JJ2 AN1'/QUARIATO, EDIZIONI PU0RJ COM• MERCIO, ESAUJUTE E CORRENTI, TUT– TE SCHEDATE PER MATERIA. 11 IHCllff:STA, INVIO GRATUITO DEI CATAI.OCIII /)EU.E MATERIE CUE IN– TERl-;sSAN0.

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