Una socialista
Il Natale dei poveri
«... se vi è un’epoca in cui dovrebbe non esistere la infame divisione tra ricchi e poveri, dovrebbe essere proprio il giorno di Natale.
[...] mai come nei giorni di Natale si sentono gli stridenti contrasti cui è travagliata la società attuale. Quante lezioni di rassegnazione, di rinunzia nei giorni in cui il bambino proletario viene iniziato con un’eloquenza straziante e dolorosa alle ingiustizie cui è vittima! [...] manifestando il desiderio di aver un giocattolo, un regalino, un albero di natale, si sente dire: «tu sei povero, i giocattoli, i dolci, i regali sono fatti per i figli dei ricchi».
Il bambino piangendo, soffocando il desiderio, si rassegna, comincia per lui il tirocinio dell’esistenza proletaria.[...].
Compagne lavoratrici [...] ricordatevi che il miglior regalo che possiate fare [ai vostri figli] è quello di educarli alla fierezza, alla sensibilità verso tutte le ingiustizie, alla lotta per un assetto sociale in cui non si avrà bisogno di ricorrere a leggende di redentori e di befane, poiché la società stessa, il lavoro equamente retribuito, i diritti dell’infanzia rispettati, daranno a tutti modo di vivere, appagando i propri bisogni, amando e vivendo una vita senza umiltà e senza rinunzie». ... (p. 1)
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