La Difesa delle Lavoratrici - anno IX - n. 24 - 19 dicembre
o E-< 7. o u ABBOl:-<Al'.E.NTO Jl:lli ne Colouio .Estero AIPIO •• L. 2,50 Frnuchl 3,75 ~emestre J.. 1,50 RHDAZ!ONE HD ,1MJ.11N/.\"J'/UZJ0NF: MILANO - Via §. Damiane, 16 - MILANO ......... ìr fj "'1 ~ 11:1 .,.. ; ,LI UlNUULl iJ,D Ai,LE S!'. / l'et· copie GO L. 4 - PCL' eo;.,--, - y V ... -... •,_•..z.1n.~l:"O Crl:r1,. J ., ~ .,f ESTERO lL DO~ ·(). 6 ,,gg- g eè, SSM •&:o: ~:::::-"":"';"'·l~"'a"'ziiio;;;;11iiosd;;;,1.,· oìi:ihii:1tii:i': ... ,_,.L..,,amww;"'d"""'~"'-'"n"'"""''n"'~"""a\ \ \ l è"; Per unu~ deHe i orze SOCIHHsie l'~~~;/t::-e la piì, gTandc ragione dd- per !a vi.ta ~ 1 ~ .. ], 2,- A:tk itf St'M t W R&N iAE♦A iFwBR1'Ef1iffi msn Il Convegno Nazionale fomminilo del ~ novernbrc, avendo limitato in prece– denza i propri la,·,ori ncll'àmbit.o di u– na sola giornata, non ba potuto affac– ciare la discussiono sull"iu<lirizzo del Partito e su Ile tendenze che lotta:no nel seno delle nostre Sezioni, in prepara– zione al prossi1uo Cougrcsso N azio– naJo. Se è ,-ero che le donne socialiste ha.D– uo uua coscienza e una ccnYinziono po– litic,1, o sono capa.ci di formarsela, non l1ebbono rimaner .estranee a,l dibattito, anzi, debbon,o portare il contributo del loro speciale apprezzamento, <lei loro criterì <loth·in:irì e pratici. Ecco perchè iniziamo su questo foglio, la stessa. discussione che si dibatte su tutti i giornali del Partito. Lo scopo è adunque quello <li cono– scere il p<-nsiero pr€do1ninante fra. gli dementi pit1 colti e combattivi ddlc fa– ia.ngi ,socialiste :femminili. Per 1a valutazione-, giusta. o e1'1·ata., - dir~nno gli eventi - che la speciale posizione - di difesa <lel proletaria~o e <li forza -, che il Part.ito Socialista rappr.csenta nella nazione, pur collo di– vergenze de11e sue ~a.rie, correnti, noi tivamo di esrere unitarie decisamente, irreducibilmentc, prima ancora che le varie mozioni, chiarendo le posizioni ri– spett,ive delle varie correnti, <limo– strasse1·0 l'eterna massima che gli e,;tre– mi si toccano. Sentimmo quindi immediatamente nelì'animo nostro il pericolo che rap– JHesentava, per la forza <lel nostro Par– tito, l'impo~izione della scissione fatta dai grandi, ma poco e ma.le informati, compagni d; Russia. Le ragioni che sentiamo a sostegno della nost1·a irre– clucibile convinzione unitaria sono mol– tcr,lici, nè qui dobbiamo enumerarle tutte. E poid1è premettiamo che per cliven– tar forti, non dobbiamo indebolirci, co– rno vogliono i comunisti puri e i compa– gni russi con essi, ci domandiamo se, ai fi.ni ùella 1·ivoluzicne proletaria che no:, come j comunisti pur-i e i compagni rus– si, vogliamo e nella quale crediamo, sia più utile anzi necessaria J"union<'- di tutte le forze <lpl Partito o la ecparazio– ne dailc forze riformiste. Ba'Sta gua.;darsi intorno per sa.per n– spouùer'l e prendere lezione <la chi sa :reggerf:i e governare: la borghesia.. Fra tut.ic le forze borghesi, dai fa.sci– sti ai gjo1ittiani, u·mbra correre una tacita inte.sa: unirsi per la oomuno di– !esa dal comune nemico che è il Soci a– Jismo. P-,r questa ragione i partiti borghef>-j ·non hanno arrossito n.è si sono arrestati dal chiaznarn a reggcrc le w,·ti dcll "Ita.- 1ia dissestata dalla guerra. proprio l'uomo che tar,to a';c,;an,, vitupeni_to, p.,rehi: contrario alla guerra st,assn. La borghesia non cerca che di raggiungi•rc j] proprio scopo: i1 mezzo non conta. Noi in,·ece scmb1 iamo fare J'or,pcsto. Anzichè preoccuparci <li raggiungei-e lo sccpo, non menomr.n<lo la no 0 tra forza, c:i perdia.110 p,.r via (e intanto le occw sioni nassano; discut,,n<lo e sottilizzan- <.losui mezzi; facci:.u:uo cioè del bizan– tin:iEmo: ci preoccupiamo elci partico– lari trascur:m<lo il tutto. I compagni rnssi non hanno colpa. ùi questo loro errore cl-i va.lutazione: non conoscono nè il 'nostro carattere ·otnieo, nè i nostri uomini, nè la capacità delle nostre for– ze, nè la nostra. ist-0-ria, così e:omc la. co– nosciamo noi. Non sanno che; in Italia, una clitta– tm·a - tipo russo - non ,sarebbe possi– bile per quel vivo senso ùi libertà, ere– dita,to e connaturato in noi, che ci fa– rebbe insorgere noi contro noi stessi a.l solo tentacivo di ve..nir menomata. Perciò in ogni paese, la rivoluzione por :,vere pr-0babi!1t-à <li vittoria non deve essc;re in antitesi colla psicologia degli in<liYidui e col loro carattere, che 1 secoli hanno formato. Se la borghesia it-aliana knta tutte le vie, <lirette e ind1retle, per giungm·e a scindere le for:-J., del Parli-t.o Soeiaiist.a, è perd1è, iJlumiuata, sa che la sua vit– toria è neìla nostra. debolezza e nella nostra discordia. Le azioni violente dei ta,scisti non ten– dono a intìmi<lirn per sgrctolai·e il no-· stro blocco e porre noi contro noi stes– si 1 Uioiitti, maestro in quest'art-e, a..tl'i"' trionfato quando sarà riuscito nello scopo. Ciò vuol diro. che nella na,zionc conta pur molto, unito, questo forte Partito del proletariato. Diceva un gioìittia.no felice e ringal– luzzito alle nostre <liakibe « direi che i comunistì puri sono pagati <la Giolitti per :fare la scissione, tanto fanno/21 uo-– atro giuoeo », cioè quello della conser– vazione borghese racchiusa nella foI1llo– la: indebolimento delle forze socia]jste. E le conquiste proletarie 1 Il rarla... ment-01 I Comuni 1 Queste conquiste contano moltissimo per l'avvenire della ùvoluzionc, perciò rivoluzionari e i riformi.c.;ti sono venuti su questo terreno, a temperamenti e a fusione d'intenti. Se i riformisti sono stati necessari pe1· oonquistarc il C,omuno di Milano, perch& bandirli come dannati alla vi– gj lia <li una più vasta conquista 1 E' questo il criterio e In. valutazione della realtà, e della necessità storirn 7 I comunisti puri vogliono applicare la teoria alla pratica, mostrando di ignorare che guesl,c so!\o cose diverse. Vogliono un partito omogeneo, cioè composto da uomini animati tutti da.Ilo stR..ssofine, pronti allo et= scopo. Ciò sarebbe possibile soltanto se gli uominj ioescro come i Jantocci. cioè :;,,nza virtù e senza vizi, senza debolezze e privi <li intcl!ig.-.nzc e con n,,]J"animo tutti lo stesw soffio eroico. La realtà in,regna c·he tutto Ì! r<-lativo quaggiù spccialmr,ntc quando si tratta <li operare non <li chiacchierare. Gli unitari possono rsserc fors() tco– ricament~ ilfogfr·i, ma air:,rirono n",,IJ::,, rr:i.ltà, ubbidisc,,no a quc..ta 1·ealti,, r-lie impone alle 1,<·rSùne ragion<-voli <li non diminuire ]e proprir- forze por va.no gen– tjmentalismo o per ·i:,noranza o l illu– sione ehe l"amJrntazjone dclla JDc'lTIÙJ"a BibliotecaGino Bianco l1unità è n,dnnq~.10 quC'sLa: la, ncc~sitù. G'i spiace di dorf'r dor( Un 'po' i.u, ri- di conservare, contro la borghesi.a. e per /ru·do (JUesta lei/, rn rlrl com{ltt{JIIO v. la, noetra azione <li <loma.ni , lnt.. at.to le Uasporiwi, 1nn} /r cu,u,,iden;,zi,11ti che nostll'e forze, i nostri organismi pro.lcta- f!..{sa contiene ,:jono ... empre di ntt-ualitrì e il contriln,to r!t/Ces1,r rie-nza lfrl no~ d, LÌi scrbn,rc i nostri uomiui che furo- st ro co11lpouno è .-:.tmJ,re p·rc:.·ios0. no, di fronte ai part.iti borghesi, che :;fro l'OJnJ,a!JtW / snnprr 1n-e~io1w. non sottilizzano <li destri o di sinistri, ma in essi Yedono soltanto il socialista, cioè il nc,mico, la nostr::i fol'za. lori, con– tro l,i gucrr,i e contro tutti gli imperia– lismi; oggi, contro t>impcrvctsa.nto rea– zione borghcoo; &1.ranno do.mani, essi cho non hanno .mai tradito il prolcb.– riato, per la rivoluzione proletaria. E. VIOLA AGOSTINI. Cara Diicsa, Leggo nel]" A l'U II ti! ùe I 10 llO\'Clllbre il resoconto delh riunione tic! Gruppo Parla.mentai:e Soci,'1ist,i. che decide ,li i nsistcrc perch;• si ;1 conc1:sso presto il roto alle dono.,. EbbCJ1e io mi auguro ben lontano quel !~;i0rno p-crchè.< a, mio pu.rere, il P:utiio nostro <lovra, risen– tirne graYc danno:· quantunque titono– sca essere giusto c.:-te- ja, donna, abbia. di– ritto, come l'uomo ù.i far va,lerD In. pro- pria volontà, 11art~ci11anLto col p!'oprio Una lel!era dl Rosa LUXAIDbu·rrr voto, alla vite; pofaica e ,sociale <lc]Jn, " .. e; Nazione. Io che \·ivo in un .ambienti) f'•mlnrnlc– . Alcune settimane fa pnhblicarnmo già mente agricolo vBdo quanto h, Jon\ia <lm. su gucste colonne una. lettera e.be B.o- nostri paesi sia jmmatura alla. vita. po– sa Luxe1nburg scrivev~ ùal ~arccre di litica, quanta. strada. ci sin, :1.ncont da. Bresla.vi::t,, alla sua ~iovane amica, Sofia. fUre, quanta propagn.ndaspicciola: sem– Llehknecht, la moglie di colui, che do- plicc che cominci n:ncorn. da,ìJ'a, b, e, vev:1 poi avere con lei comune il ma.r- del socia-lismo, sia. indjs:pen.:;abil~ net tirio. Era, quclln, lettera, un documcn- nostri .Circoli fomminili. to nmano cli delicatezza profonda di L'in<liri~zo ri,,oluzionario ~ p;uttosto tenerezze sq,)isit_c: lo sfogo di una 'per- a,Jto dell" JJifescc non mi sembra i] piÌl sona, d1 un·erorna, che pel suo ideale confacente allo scopo. ~~~fh;\;~a~ 1 1 1 ;~di ~;u'll~~: :vvt~\\~ i~v~:~i La nost ra propagan.da è n.ncor più e-Ila credeva. e nella contc,mplazione delle difficile e richìed~ un"ope.n, lenta, pa– bcll,,zze della natura. Tutte le lettere zicnte, assidua, in qu,mto eh,, si po11<) seri\ . 1 dn.l C<.'l..rcero s no state ora raccol- per jscopo di penf'ttr..re n,:l:r co~cie-nze to (ù un·\.vlWJJt}. u t}ò.L«-lltu 1-,i·in:...!. \.:<l!·:1.n che non ~ono soltanto ottenr-brab"" dal· no In. luce anche in italiano coi tipi del l'lguon; ,p.za ... ,•.1. 1 ~ -a .. uchc, e p:~.;;;.'') ,~ 1 ··'– nostTo ~-tuantil viatc da un'indirizz.o troppo oppù-;to :-. Noi siamo liete di poter precorrere quello che ci pre.fii,giamo. questa. pubblicazione e a partire dal P c~~tçhcismo. r:1. à fi:1 qui. co.ntc""30 prossimo numero <la~cmo le PllJ1C1pali gh sp1~·1~1 f.ernm1r.1h; h. a, n.tf.U-•~t.1_ ½'0!1 tra quelle lettere. Per oggi ecco qua. l;- 1mmag1n1 p1e11c u1 poesia e 5 .. ~1 m~::w1~ 11 a semplice ca.rto]ina: la 'seconda, che I srno che ne n, ccurca.c1.no le p111 J,~ 1 1- .. Lt<! Jlosa Luxembiug scrisse dal carce;·c <li teiI,dl enze. 1 . . . 1 , , 1 1 , \Vronke; e la. scris.~e proprio nel J?ior- . cat-t9 1c1~"l10c1 1a _ruJat~ 1 t_n·:t..t.o no, in cui Carlo Licbknecht fu con<lan- d1 consolare 1 dolore, d1 il.llCVlMe 1e ,m– n2.to , in socvnù:.1 istanza, a, qna.ttrò ao.- sene u111anc. ni dì reclusione. Ora non è laril~ s1· ndica.re J'un t.n.1.t- t.o uria. pianta .c::ecol:1rr. non ì· fr:.1...:ih• 1."bh– battc.re d·un colpo il me-raYigliwo edi– ficio d)illu.sioui, di prPgiuJid c;Jt• le chiesa. ha fatto sorgere nell'animo tldl::i <louna. Wronke, 2-1-8-1916. Cara Soniuccia, ?I° on poter essere oogi da 1,c-,i I 1l col– po è duro anche per me. Jla, -ne La preoo, ulta la testcc/ 111 o/te cose cambie– ra11110 cla quel che appaiono O{J(Ji. Ora. verò Lei det'e andar.~Pne .. ,. in qualche posto, in ,!a1npar;no, fra il verde, dot:e .~ia.lJ1.llo e 1..love Lti pos.t;a ci,,rorsi .• Yon c'è ,!enso e non c'è scopo che Lei co11ti– nu,: a starsene costà e sPmpre pi/t rovi– nan·i la ndate. J?ino all'ultimo rù·or.'io in a11pel/o r/(/sseran11o_ di nuovo $eltima– ne e 8dt;m.ane. La prego, se ne vada non rippena srurì JJOs,,.if.Jde .... Anche per Car– lo sarà 11n sollievo :wpere che Lei va a cer('(11·ri.~toro. 111. illP- ringra:ianzenti per lri ,)'ua rara ltltnri tltl 10 e per ,: buoni ref!ali. Cer– tamente, 11Plla pro.<ssima JJrùnntiera uo·i o,11rlrerno di nuo1 1 0 girru1do uci campi e uel/'Orto JJotanÙ'o. .Jfc ne ro//egro già ndfsso. J.V.a r1ru se ,ie vada, i)'oniucrio! Noo. p1u) andnre al Lrtf/O d,: ('oJ:/anza, Jiél' seNtire {Jià un µo' di, cuici del .'-ludi Jla 11rlm<L d1e ci vo1l11, iiorrfi ((R/10luttt– mente rtdtrlo. j\,",.. j,u·,·ia dom,{nda cd C0Mru1dr, milt.lorr ... 11 i Rcri ict 11rriilO di 1:unvo. ~(rsti calm,1, ,, .'<e.rena,molyrado tutto/ ( 1, o)Jl1rHccio. Ilos:\ .. .A t'orlo 101llP s,alut,i, C{)rdiali. 11 (j r-:,-,,i :u.to l t dut> f'arloli11c di lftl,– ,ni r- JJ,,1,1,; (1) r mi lw1,r,o Jr,t(r; molto pia. ere. Ln. nostra. <lot.trina l· lnc~ troppo ì iv~ e spesso cruùn., pcrchì: possa.no faeilmen– tc :.lffront:ula. ocdù n.bituab ti, u:);_~p~– nombra di rnjstero. Io credo purtroppo. ri1:>0toeh<' s1n. a.1~..– cor trnppo, lu,iga la strada <ln p,·,·cor– rere1 pcrcht! si possa. dt.-siù.,1.:11t..1 '\'jrino il giorno in cui nuch:' k ùonue a.vra.nno il diritto di ,oto. A parte rignoranza Jeìl(' <ÌOllll(' Jr] nosti·o popolo. dtc Ji rr. pci i}j quelle ùe1 medio c~to ! Qun.nte fra <li <·SSl' ti Sèg-llOno 'Ì Qui anzi la questione ,, pii, ,·o!l1pJ,,,s,i e, dif– ficile, in quan.lo eh,· Rth-ssn y·1 Pntra 1.J.. mala fe<le. il pl'onosito (!,.Jihrr:1lo di ,ri– m1.1..ncrc ~trarlee ~al movimento ~ociali– sta, per cercar cli usufrnirt.: dr-1 privi– legi borghes-i. schiern.nùosi ~wr,·i ln1en– fo nelle scb.ic, ·e aYH•rsnri.,. Le maestre, Jc impiegate. tutte queste donne eh,· potrchbel'O p,;r islruzione, ••.s– serc pil1 pronte e coseiPni...l, c·1·c<lcno eh~ il professarsi socialiste avvilisca il loro dC"(:oroe le bandisca ùa.lla detrn schic– i,a delle .,i,111ore. Così la parte migliore (se Hon mag– giore) dPl\n. massa fcmminil<\ f•Ì ;. tol~ ta, o a. (·bi si prcmÙl' n. cno1t il nostro movi1nento rimane l'arduo còmpito di rivolgorst alle pi,, ignoranti. ~- q1.w!le c!H; hanno bisogno <li propagan<l,1 rle– mrnturc-, pra1,icn, scmpJic<". L'alt.,,zzn. <ld nostro gJornaÌP tiovrrà rispon<l,,nza nell'ambiente di città. ma llOJJ nc!ll' numnose !ile d,.])c lnoritrici d ,J I r. i.erra. Questo è il rnjo ])fHt~rP ('r;, 1 :.nc.;Lo 1inie:1.– mcnte p<!l.'il <lr·sid1•rio cli giÙr;,i·,· a.\\'~~::• (1 J l ,];!:• fl~l 1..li p1·imo n-oz:t:,.. \1i f'.;.nl 1 l n;nto d:"l nos ..ro jd •·, ! ·
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