La Difesa delle Lavoratrici - VIII - n.8 - 18 mag 1919

ABBONAMENTO : Anno Italia o Colouie . . L. 2,50 'E::.tcro Prnu chi 3, 15 Scmesfre L.1,50 1;,r. 2,- REDAZIONE RD A.1L1IISISTRAZIQ'":J.g: MILANO - Via S. Da:miano, 16 - MILANO A. Pe1• coi. 18 Maggio 1919 cen.t. DIECI 4LLB .SFZIOi\"I: '"'cr <.•Opie100 L. S ,,001>1'10 Q&k¼ P1&t2saz,;;.sg A RACCOLTA. la pace diVersailles Si em assicurato ai solcla!i e ai cittadi· ui <lell' Intesa che la guerra era combat– tuta 11er clifcnder~i da una sopraffazione ,kgli imperi centr,11i. Si era detto elle la Yittoria del!' In!csa an-ebbc rappresentato .li Titto1fa del Diritto, della Giustizia, cl<•l– Ja Libert,1. Si era annunciato solennemen- ,'iceYa 1! cattolicismo al Ja,-oratore1 Ras– ~cgnati, o 1ni~cro, alla tna sorte avrai il Tempi osctll"i s'avanzano. Già l'oggi è fnradiso al di là. E pe1·chè solo oggi di: torbido e incerto. Tutti i postulati ·pei ·.1enticano il loro paradiso, le paro1e d1 q,uali la. guerra è stata. combattuta, ca- ·frtsse.gnazione, le spinte a1l 1 ignoranza: dono; tutte le ragioiii ideali deH'immane r:.:.· non perchè intuiscono che le masse carneficina ·sono distrutte. 1,a. p,1,cc è, sf•1ggono; che le masse sentono che la per chi ha potuto credere nella guerra, loro emancipazione deve essere oper,i mm rovina ideale. loro; che la lotta fra capitale e lavoro Solo per il P,u-tito socialista la pace non esclude nè allontana ln fede in non è una sorpresa. :\fon è una.5orpresa, Dio, ma e-scinde ed allontan11 solo Jr che all'egemonia e al militarismo tede- fede nei suoi falsi maestri 1 Falsi perchè sco, siano stati sostituit.i l'egemonia e f.urc~n10, sono e saranno, sempre il -pil1 il militarismo tranco-anglo-arnericano. ,,11ldo sostegno <lei nemico del proleta– te che og-ni popolo. dopo tale Yiltoria, sa– l'L'bbc stato libero di dispotrc de' propi-ì d€– stini. Si erano elette queste e tutte le ni– tre belle cose, che le nostre lettrici cono- Che resta 1 Vivido più che mai, chiaro rhto: la classe borghese. al proletariato di ogni paese, è l"ideale A rac_co!La dunque, o compagne la- se:ono. socialista. La pace; la vera pacf', non Yv.ra.tnc1 ! sarà '!)Ossibi:le che nell'asseUo comunista __ Dai gruppi, dalle leghe, dai eircol,i. i,1ternazionale. La donna lavoratrice s;:rra_dì e s_idiffondi la parola ·socialista partecipa a questa nuova. fioritura di I$ discuss10ne, .la comprensione della ideale, che sembra invadern le nostre w:istra fede, la _valutazione, al suo lume, folle. Donne d'ogni et/I acconono a sen- d1 gue,ta torbida ora che s'a,-a,nza mi– tire la pa1ola socialista, e, spettacol_o ~:w.ccios_a -per il _prolclfn,ialo, g.rnvida <li 1nsolito nelle campagne e 1n quelle cle- ·tn1rte'V1;;t1 per 11 noslil'o do1nani. A vittoria cons:eguita, ci troviamo di fronte n ne uomini che àispongono del po– voli come si dis1}one delle cose inauim,tte. (YoleY.::tmo dire quatt,.o uomini 1 lll<.l Orlan– <lo c'è per figura solamente ...). ELl ecco territori abitati in gr~u1cle pre– ,-,1.Ienza da tcllescll.i, aggrcguti .alla risorta Polonia è alla Czecoslo,accllia: (Due classi c1.irigcnti. quc11c di questi due paesi, c:he us.. '1.no della liberfa testè <:onsegnHa per 0pp1·ilnere altre 11opo];1zioui, e f..1.r fare da J·oliziotii per ~onto dell" Intesa contro i holsc~Yicbi rns,,J...). ricali speciallnente, sono vecchie lavo- ,i .... Sia se1nplice ed intensa la nostra. pro– ratrici incurvate <la<rli anni e da.Ile fa- 1\H8,'anda .. ti che che portano 1,/1oro nota penosa e Viene a noi dalle i ombc nostre e di triste a quelle adunate. Che ai>tendono oltra]pe, _dr,i campi di concentramento esse1 Certo la parola che nessurt par- m·,nc dai rn,clusori militari e dalle car– tito può dire con onesta coscienza. Al- •çen,_ viene dal1e vecchie lavoratrici più tendono che si sp$.lanchino le porte dei tr-1~t1 e più sfruttate, additata Ja no– reclusori mi_litari 1 Che si pensi al_ mi- &~\a via!. Viene dai nostri maestri il sero domarn delle donne lavoratnc11 O P'1c: alto msegiiamen!o: la vita ha, ,·a– che Ja società sia posta sopra nuove basi, f9:e solo se è Yissuta per un nobile e la legge sia quella che chi non lavora; SCC!)o ! Etl ~-e-o territori abitati dt1 ungllcre!!i ag– gregati aJla Romani.1 tquest·altra poliziot– ta dei Balcani vure 1,er conto delJ"Intc– "''··••l- non mangia 1 EVIA. La donna laYoratrice non deve igno- ··;; ===============~:_:,,.:..:_:~ Et.1 ec-co Ia itt11fana Fiume :1ggregata alla JugosL.'lYiaJ come regioni cla.lmate 1 jngo!-ih1- Y1~. ng~regnte ali' Italia. :-are che la politica - cioè il modo·· di' governare uno Stltto - deve interessa1~a tanto quanto il modo di governare rtn'a famiglia se yuole rea]me.nte eonco-rrexe Tuttv ci(, è ant.:.Jr3: in gr,;,.n 1m-tte i,rll·-~ all instatu;azione -di una lHlc·.ta ~o·cieta iuteuzioui dei Tre di Parigi, rna non Y('- nella quale la pace sia a.ssicura.ta e, <liamo una for;;,..ac:111ace di opporsi ad es- con essa, l'esistenza materiale cd in- si, d1e banno nelle llhllli i destini clC<l tel!ettuale di tutti gli individui. wou<lo. Quosto sentì l'immenso stuolo delle Di frontè ._ 1 questa situar.ione, I..1 grande lavoratrici milanesi, che porta.rono i fiori del cordeglio alle vittime della rea– stampu italian.a prote st a- E la i,roterta i· zione borghese scatenatasi sul proleta- };,, è ri,nprouerato alla G'ermanici il ,.,;u,, JJ~rngernianesim,o: La R_us.s1·a non ri– v.e_?fJ, il suo .Pans/.a,v1smo? ],} la F1·ancta '!~~q,1.=-·q·r~":_'ll_ su.o 1~a,2-io1,1cd1,,s,mo? ~- t, e '.<:..;,,,1_;,,~,ùc1 ·a.ur r ~l:i."t cT,.;r,nu.ìZl·a, bct' a11~-o~ra;ru1,..., clel S'tlO kai8er .. In Ji'ranc-ia, atto,che Larlo. I, nel 1917, lw fatto le sue p?"Oposted, p,z~e - eh<'L/oyd Geo,·• ge._ m.,ffdesu~w a1.11·ebbeaccettato conie ùa.,;c d1 duJcussio:1e - è l'autocrate Poincaré che nfiuta in nome cli tut/co la Pranc/a. Bulletill dcs Fcmmcs rcvo. luti011naires, l. i\1al'zo 1919 Parigi ' fatta in nome cli tutte quelle belle parole riato inerme il 13 e 15 apriie u. s. E òi r_:ui<..opra. :Va è un' ipocrisia. Percbè f::C più YiYidi sentin1enti e più intensi di :i l'ari;;i a,essero dato all" Italia, oltre a promessa e di memoria, diede alla gio– <inanto le assegn.a,·a il Patto ùi Londra. ,·ane diciannoveilJle, prima vittima fem- " D<:hP Fiume e una delle colonie prese ai minile di questa QSCUJa alba di trasfor- Educazione nuova fra i nostri· b1'mhi t~~ìescbi, queJJa stesso. stampa, elle om mazione sociale. fJL In questi stessi giorni per noi di fre– r,rotesta. avrebbe le,nto g-li inni più alti nl miti e di repressa vendetta, le donne s 0 nno <li Ollanclo e cli S<mnino, alla pace borghesi erano radunate a Congresso er 1 ua, nobilP, g-iust", fondata sul Diritto, nelle eleganti sale elci Lyceum femmi• suJJa Gius,1izia, ecc.. ecc. nile., Ben poco esse dissero che già non Da un interessante articolo del P,·ò– (!res,:1,veTeocher togliamo queste -rifles· Sl0111: La morale dalle classi clirig-enti è in[es- sapessimo. Fra quello che dissero una suui in questo modo. è sempre 1,;tata in• sola cosa merita di essere rivelata; que. .. . ' ,_ . . sta: che esse daranno tutta la loro tessuta cosa. Quando, nel lS-.o, si firma,a f opera se il governo vorrà con una nuova ln ~mc~ d~ .Vienna_, c-on.~acra~te_u~a s~ri: I guerr8: rivendica.re i diritti d'Italia con– di mg-1ustiz1e e di sopraffaz10m, 1 confé1 culcati ccc. ecc.,· alla Conferenza della tleJle classi <lil"igenti d'allora la magnifi-j pac_e._ . . c..irono come una pace onesta, e l<>gittima· Ì\oi. sentiamo che se _anchE; potesse r n tutte le sue infamie. a,-v~mre che i1 governo s, la~c1ass~ gal. o O , . vanizzare da un gruppo d'rncosc1e11!i, Oggi una nnorn Santa .Alleanz~ '.' S!a tutte le proletarie d'Italia sarebbero fondando a Yersailles. Quella cli Vienna un sol cuore e una sola rnlontà: la l'llfJpres-entiJ Ia barriera contro il liberali- rivolta. !--1l1o, il costituzionalismo, Ja democrazia. Fra quello che non dissero nna cof:a Occorsero 3i anni per clisi,erderne, almeno merita di essere rilevala: la propaganda in parte, le conseguenze. La 8nnta Alle,rn- intensa che vanno facendo, appoggiate, e m un, col Partito cattolico, fra le za cli Yersaillei:. YuoJ"' i-,iriprr~r,nbi 1'" l:i masse la-voratr1ci femminili per sottrarle barriera contro il f{)Cialismo, tollerato in alla propaganda socialista, alla propa- questi ultimi anni com'! U!Oria :;.;ueiaH•, ganda rivoluzionada. c-ombattuto con fero<:ùt indicibile allorché Ben <Sappiamo che gli inenarrabili do– popoli O grnppi cli inclivi<lui agiswno PN lori che la guen·a na seminato oei cuori tradurre la teoria n~Jla reallà. del!E; donne ha risvegliato anche la loro cos.cicnza. E allora il ,;ocialismo si c·biama bolscevi· (;ome possono credere ancora alla pro. !;lllO, /!i chiama orrore, tortmn, forocia, <li- paganda cattolica j sorganjzzazione sociale, anarchia, prcJ,o- Cristo ha detto~ ,, ~fon uccidere'. ». t<'nza, e via di s,eguito. Cristo ha detto: ,, Uomini siate tutti )la iJ segr<'to <li queoia rabbia voi lo fratelli, amatevi l'un l'allro •· Perchè i trovate con facilità. Basta che le;;giate il pxelati hanno benedette le automobili blindate e i capi del Partito cattolico «Principio» su cui si fo nd a la cosiimr.io• sono diventati ministri ,!ella guerra? ne dei Soviet: E pr-H:hè solo in questi tempi, i catto- C'I!• non 1<11:o)"a non mangia! lici tentano, sulle traccie clel Partito socialis!a, le organizzazioni di classe e Ac-cidenti, che fmse tenibile per i fan- conducono le lotte fra capitale e la– nnlloni, per gli sfruttatori, per gli specu- voro 1 O non erano pur sfruttate le ]a tori! masse già prima che le avanguardie )LIMPIA, rosse si mettessero in cammino1 E eh~ Cn fcuwinllo non può fare del male, a vn es~ere 1,•"i,vente senzo fanie 1.oio rnolio 11Ul(J[/lore a, sè niedesinio / epvu1·e nelle case, nelle scuole sentiamo c11nmonire ,jf ragcq:w a, questo 1nod,0: u J\' on far ,male a[ (!Clllo,percl,è ti graffierà» mentre d,o· 1. 1 1·envnà cfire: u iY on fa1·9li male pere/tè onche r,,, soff,·e il male e, un dipro.,o come te». BiSO(JIICre&be-<pie(jare 'Ì/ di- 1·/tto del/'anl?nale a non e~,·se;·e 11wllrat– tr,,lo, e ot tempo medesimo dll,ioijtrare la inunoralilè, clte commette 'il fanciullo, ma/trattando t'animale. _L'ar_tieolista prosc~uc,. pal'lanclo elci d_1vertimenll e dei giocattoli .per i fan– crnlh. _.1.Yon è sa{Jg·i'o 'mettere in nwno al fa,n~ ci ullo. ima frusta, vn fucile, una spada. Que8t t arnesi sono cattivi eclucc1tori. La fr,18ta ad ese,,ipio ve,• il cavedio il più detle volte è adoperata SPnra necessità, se_mplicemente r:ei·_ abit11cline... B il fon– c,"U.o che cormnc1a col frustare il suo camllo di -legno, proi•a più gusto poi a usa,· la fn 1 sta co,, r;li c111i11tali e con 1 suo-i si1nU1;_ ]o)' d_a .spaa,_·e tl1e in un mondo più cwde i d,~senst fra nazioni ,siano 1·isolti non con la spada, mci con l'm·bitralo · bi– sogna quindi prima di tutto inscg~aN al fanciullo che se anche la frusta, il fucde, la spada in ce,·ti casi saranno necessa,·i pe,, la propria clife,in - deù– bono però senzvre esser con8?dc-•rati come 1m resto cli barbarie, e mai come un di– vertimento, Rivediam01 un. po', in questo giorno, la nostra situazione di cittadini d'Iblia e del mondo. E constater,emo subito che la Libertà non era un,i cosa nostra di tutti. Noi ne ave,·amo solo una pie– colai parte; quac;;i direi che ne ave...-amo solo l'illusione . Sapevamo, si, che Uguaglianza in realtà era frode, e F1·atellanza era. ìro– nia. llia pure credevamo di essere pa– droni di noi medesimi e dei nostri de– stini, e che le restrizioni che venivano frapposte alla iiostra opera, fossero su declinare, come i residui di una resi• stenza che si andasse. a poco a poco spegnendo, di fronte allo sforzo, cre– scente in cne1·gia ed in a-mpiezza, <leJ movimento proletario. Ma la ventà è venuta fuori brutale ed improvvisa allo ,scoppiar della guerra. Noi eravamo liberi unicamente per gra– ziosa concessione dei nostri padroni, dei nostri dominatori. Quan,do · essi ]o vollero, con u,n sol lrntto di penna ci ritornarono schiavi, ischiaVi nel più a.m– pio. sen,so della parola, e ci posero di fronte una figura cli donna coll'indice sulla lal,bra, e la dicitura di ammoni· zionc : SILEJ\ZIO 1 E dictrn quella figura, che Yole,-a si– gnificare la patria. si indovinaYano due ceffi s.onnontati dal pennacchio, spia– nanti il moschetto, in atteggiamento di muta minaccia ... ~'"* -::- L'umanità ha ccr~amente indietreg– giato. Troppo iargmnente è stato s.parso il san~ue, e 2 pjl1 che il sangue, il Ye– lcno ~eU'odio F.u ·per J)rcndel'e lo slancio per u110 sbalzo inncuu:i i Forse !... Ma il èittàidino deJl?oggi, uomo o donna, non }:)UÒ esllne:rsi dal p6n 1 e a, sè stesso un,a domanda : - Come dovrò io compiere il mio dovere di cittadù,10, il mio dovere di padre, d'ora innanzi, dopo qùello che è accaduto 1 DoYrò io consacrare le mie braccia e il mio ,cerYello · perchi: restino ancora in vigore quelle istituzioni che si sono dimostrate :inette o impotenti a scon-giurare gli ono1'i di una atrocis– sima guerra 1 Oppure dovrò dare tutte le n1ie energie, affinchè siano cancel– late le infa.mie che macchiano il mondo, e ·questo possa rinnoYarsi, fino a ritro– vare, sotto l'usberµ;o della Giustizia so– ciale, una pace definitiva in nuovi ordi– namenti 1 Ecco il p1·oblcrna dell'oggi, o compa– gne' Se sapremo comprendere che la Li– bertà è destinata a rimanere una parola vana., .senza l'U guaglinnza economica, dalla quale sola può sorgere la Yera Fratellanza nel mondo, allora potremo considerare la guerra cou1c 1' ultiJna prova, decisiva e non invano piombata '3uU'rnmanjtà, -per misurare le energie umane, per vedere s-c il srnno r la ra~ gione, si sono temprati nel vortice or– l'endo in cui furono immersi per oltre quattro anni. Per quanLo l'umanità ubbia sofferto, piagata mutilata macilenta per ]Il fe1·ite e le malattie, potrà, deposti gli oçli e banditi i rancori, riparare a tutte le sue sofferenze morali e materiali, e na– vigare finalmente, per mari aperti e nuovi, verso un uvYe-nire limpido e tran– quillo. E' anrora. un Calendimaggio di pro– ponimenti di raccoglimento, di prepa– ra7,ionc, questo'. Ma noi abbi,irno fi– ducia ,che non sia lontano quel Calen– dimaggio in cui gli uomini di tutto il mondo raccolti sotto un solo vessillo, innalz;ranno un solo inno: l'inno del– l'Internazionale. Potremo dire allora come diceva. quel b•av'uomo di Bancluccio di Buonconte: E vivùim, fratelli, in pcice, Se viviamo in libertate! 1t LA DIJ.'ESA ».

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