La Difesa delle Lavoratrici - VIII - n.4 - 16 feb 1919

l LA. DIPBFIA TllH-T,R r,,IVOTrATTr101 -.i:================;=========~====<'-===-~==~~~;;;;====,================= bencficClllz&fanno uno sport, un& spocfo di sa,h·a.gnardia. in un ovontu.clo olt,re tomba. Già, esso e.ho dcJla. religione non hanno sNba.to cho fo pratica. vuota. arida,, pmchò conciliano la massa, a~col– ta,ta, nel!!\. chiesa più signorilo con la lettura dr.I ronutnzo lubrico o spesso oon \'adulte-rio, esso cho affoLL,cno lo scott-icis,mo e.Joganlo, porgono volo.nticri l'obolo pi,1 o meno tirchio alla ,·eèlorn <lomo mezzo di p(}rdono dei loro pec– cati. E l' nnic.o tributo che i;anno dare alla gran legge di solidarietà: umana! Rcspi.n 9 elo qncst'in1•ito cho sa di c!i– riiil. umiliante. Oh, non date, ai ,·ostl'Ì figli il pano amaro o mora:lmento dcbi– ,litanto dell'elo:nosin!t e.ho r,osl.'l. mille intime rinnncic, repressioni tli sant-0 prol<'ste, clui costa, badato bene, scmpro la dignità! Voi dovete rifiutiwc l'aiuto tlcJlo donna borghesi per lo stesso ri– spetto cho dovete alla memoria del ,·o– stro caro perduto pe.rchò 11nc.h:e'l$(1 die– clerb i,! loro ,·ol,o per 111 sua, morto; ri– ~orÙJlto che- so per J.a nocc~ria cli– fosn dogli intoroosi della loro elru;so e pe.r la loro mentalità come diedero la adesione a. qu0Sta guerra, l,1 daricru,o a uu'nllra domani, forse a Hn'ultra 0.ggi stesso! Yoi sole dornte difendero, ,e- a ogni c.:, t-0, il pieno diritto nlla YÌta tìclfo YosLro crenlure. Voi sksso dovete, sen– za tuh>lo di maLronc, clifenùero i! Yv– Rl!·o intoresso stringendovi in una Lc;.,'1\, la quale vegli cosba.nte per osig.~rc dal G-0w,rno tutto ciò cho ocoorrc por ti cmnplcto sYiluppo fisico o intellettuale ùci Yostri figli; LcglJ, dio dc,·c aderire nlla Caffi!lra. del Lavoro don:, non s'im– plora lit grazia, non si chiede ~r vi:o lJuio <, traverso il privilC'gio, ma si <',.si– gc solame.nto, t, tutto, il <li,rilto sancito dalla giustizia. E oosì polrcto nella ca<;,'\, i,ristc, 1' nro, pcrcbè privata di un c.sscro a.do – n,.to, ma non squallida por il bisogno, non cor1·ott.a l)()I' le <tenwioni tcniLi\; dc,lla. mis<.'ria, prepara,rc n,e.i rnstri figli l'umanil,\ futttra cho non o.nÌl pi,, l'i~linlo felino che già u troppo odiam– ,,,n e 80ff1·1mmo »-. V tnit...~ anche ,·ai, o v~ccbic [ll.t'ldri. nf'r rispian:1rt} alf<! ~ iovn.ni manu.ne d!'l– l'H~-;:;i l'at :o.co nU> ..rtlrio e-be-vi: farà la,. ~"i,1 rr ouestn trita con una doloros.-·1m.n– L·ltizi,)fl,... Fat..o cho alm~o lf- lncrim0 COi..X'Oti dt<• la r.ùa !vagità, dt,.g-li uomini fe:.-<:• sgorgarr da.i ,·ostri occhi, fa.cciano germ•ig:liare un a\ ·vcu.ir -e meno spietato ùe:H'oggi ! G'ù1;.-eppina. MOro hrrndoni. = . =~-..> aa •• ma ■ il ••· a• •• il• 1111 ~•_""?11 ~- •• ■ 11 11 ■ ma a_a am PRTR:DTTISMO DID MINRTORl 179!1 (.'/,i bnlil' alle tue porte col mo.,~hrfto A' col ro1tn{}t1-r, o l·'ranci-0, iu, quc8ti oiorui! Fr,r~,... '11 popolfJ , uo penso. i riton1l l>'lmpl'dalc o ùritan,t0 malcdcffo'f (luni troro prtto cont,·o ;i proprio pollo, J>i. da mbra r. Mo~" fra gli ontani l.l oli orni-, i: nei di 1Jol-c9vioti e net piot'Orni, li H>l"->·C~!.lotl~-$ e!, ·t di scherno ovoc/lo? Tro1·n la br•,, r-rtet.ta dal, suo cJrro 1 1·an{'f:1Jl' tt.0biltà. clic l,1, armi è soc&(I, I,tt ooa.,140 a- CJoblrnza lo sfrotllcro. OJ•C ,um la l,atria, ma n suo prtvllegio A ma ('()J<ftri, lat1C"iata ,.,,, q11csta iru1»-csa Docr .si copre d'onta e di ilisprrgio_ 1821 I'ia.Jr1mr di libc,1a t,'f"d(: i/. Pif>'t1tOll(C 1t..()(.,,-dt>r8l ùl oryni. animo clic aborre J)Pllrt .'loni1J AiT•'-!lnza Patra, torre, Cvrn-r,:tr d'or11bra il piauo e- ll'ombf'a i1 [monte. 1-'1·imo j,·a i y,riuii r/(; lrvafo un Cl>nte, JJ'amor ratJ'io caldissimo, SaMorrc Di E:;antaroaa, e le oontrarlc corre l'crC'hè il 1,opolo alfin lei>i la froh/C_ ~(li rr Oarlo J,'cHre di Sat•ow Ohi-17,nr, l'J.,.u;t; ia fn, 0t11,ilio, e si 111·cpara A (]r,,-r or /ibrrali o 11/0,nbo e bòia. 1.; l'ollN1r~a fpnobilfl l'evento Tr,n"{J, ;,, fat'or bui oampl. di Norora, JJr,1•c rii :, aooa.ee i.nfa1,iia lta il suo cenic,tlo. 1918 ('rollo rl'/1111,rro r ,wov{ otdiu.a,Muti 'J 'IM dflfo, o Jt11JJsi-a, l'urto della guerra, J,,' l'un;:I} c-01tta st di;;serra D /'ì,•tro e Gatrrtnc, in queMi eventi. fJii,'Tt toruan dtinque le tue uetili, }f P1,trc una lotta fntcnvi (;i te Bi Bfcn·a, l'hc •no.trn quale per I<; propt·i-0 tc,-ra, ,'lia l'amor clel./e classi dt.-igC71!i. O p,·o!r-ta,•io ,·usw, ohe alla t11or/o Po;;ti oondotto della Patria in t1ome, (lr cltc foylt-t, per te ,wvell,a. sorto, Mira lo boruhesia ohe le vendette Ooi,Jro la. Patria a.pptira, e ml~a oomc Invaca le 8tranlero balor,ettcl filBEP.TO MALATESTA. Lascienza salariata Note d'igiene po!;o.._«sero 11,vore carne, uorn, e lat~ a. sufficienza., la, tuooroolosi non far,ebb,e tanto strazio fra di loro. Iu un processo c !ebro di qnalcho an· uo fa, il l'ubbti-co J\'linistern, ncllt-1cho ci.Jbe i periti psichiatrici d'ace.usa e d1 cl,tesa, ,1 ,chie.rò cho e lit \>oienz!t è, co– mo una palla <li cera- ohD prende la fol'ma cho lo si di\ •· Si rise a.llora cln, alcuni, mcnt,1·0 nlLri si mostmt'Ono sca:idw,zzaLi dell'nud;,co ~ffermnzione. Eppure, qn!"l r3pprnso11- tante della legge 'Ptonunoi/, una ,·crit.11 inconf,ut!tbilo, so :prendete a considerare un p()()() Ja scienza ~•fficiale, la ,cicnza stipendiata. La pro,·!t pa.Jma,ro l'ahhiamo avuta spccialmcnto_ duranto la ,guerra ultim11., quando uommt rH)onosciuti per i) loro va!oro nel ca,mpo scientifico, ai butta· rono a cnpo fitto a, sostenere nel nome dotta, scienza o dei rispottivi gmwni cho IL sl1pend111va.no, . lo più strano, le più s~r&rn,ral!tto, le p1ì:lcontraddittorie tco– rio; tanto da far perdere Ja sinderesi al ·riù serono e più aggnerrito cittadino amico _della rnrità. pii, cho di Pia.ton c... F11c-cu,mo esempi. Si ora. sempre ar– fermato oho il nostro popolo ò mal nu tnto, che li, deficien7~'l.fisica dei nostri più umili lavomt.ori va ntLrihuila sopr>< tutto ·al!n donukizione, &Ila alimenti\ zionc 6Cll,l'5ra_. _Scoppia la guerra, sca, .seggiano 1 c1b1 e oc-corro limit.~ro i con– stu:ni; -cias.cll:11 · i.o ca.pisc~. _Nossignori; rnngono fuori gli e sc,cnzrn,t1 » u senten– ziare che noi !llangia~o. ~rop~>o, che il popolo spreca 1 quattrmi m alimenti su– perflui, cho il -proletariato· slarcbbo mc– g-Iili, orn rbuncia.,;so al superfluo ... Aumenta il <"osto do! ,afo di cucina o altro e s~ienziato • &eiorina ai quattr~ Yent1 cho tl -sa.lo non ò lUl alimento .... Sca,rsoggiano . i gr36Si 1 Eccoti lo e sc:cn2,ato » ct~chiararo cho gli uomini possono rmtooiarn al sapono. per farsi la barba., pe,rcbò In. bas·h.'l. si fa mc~lio coll',.cqua. senza sapono... 0 Kon c'è ,pitì lana ;;u.J merca.to? Ed essi t'assicurano che il cotone scalda mo"'lio de,l\a lana.... 0 E_ c_osì il panD oon -crusca I, meglio di– ge,nbile, dcl pane bittnco; la carne di cn.Ya.llo,prDfcribifo a quella. di mainle o VH\, \'ÌR. QuaCJdo b'ò trattato di moLtoro in va– loro ,·eticità. impcria,lkilichc, ,di conqui– sto idi I)UOVi _chilom-0tri quadrati cli for– ra, s1 sono ,nvocato tosto ra.gio.ni geo– ·g_rafi,chc,, g()Glogiche, culinario.-.. ollro rlxi lo ragioni vieto di storia d\1rtc (li reliziono, di ~trat-eg·i.a, occ. , ' Goograf1 cl~ dunostra-no--mr-fitTWe- a- 1 r:ello di è~ngiunzione di duo terre ugna.– li ; geologi che a<lduoooo la somiglian– za dello ròcce,, dei gr!tniti c.... <lolla conchiglie fossili ivi sco.porte · o finan– co questa, abbiamo iute.sa : oho taltmi pae,;;i ,·anno congitmti perohè hanno il medesimo .sistema di cupinn,ro le ,·ivan– de.,_,. E' _pietoso, oltremodo pietoso, vedere la scw:i:r,:i,n.bhass!tta a ta.J isegno. E -chi pot~à, ~estar fede domani ai signori e sc1cnz1at1 ", a.p-rendo ancora essi la hoeca. a iile,·aro qt:alche loro• nuova scc-ne,1•!..'l? . (Hi e s,cienzi.ati , quando sono salarla. t\ d,vont!too oome irli avvocati: trov'l.o c,~1, .sempre la· ragiono daJla parte d1 eh, paga.. . Oi P!tr .cl'"5?er lornaLi ai temoi di PI s,ist~ato, 1 .cu! corti.aiaoi asseri-vano che• 1 ur:no de) tiranno 1wev1L il sapore di latte o miele' .... Ah, povera. &eienza. dove t'hau prc. cipiLa,ta, i tuoi sacor<loLi[ irb nnbnnaf evi alla mmn Dmf lAVDHATRICI .Alim311t1 plastiei o azotati (,'omo già r<ldemmo, sono quelli eh-e si t,rasfo,rmicno nella carne cbe forma i nostri. muscaìì, nell 'albumi.na . del e-01·– vcllo,. dr-!.sangLtC•,ec<l., o primo, fra lutti queisti, bisogna, mcttcro la carne la qua– l<l rn poco volumo concentTa moltissimi clementi nutrienti e di fucilo a.s,imilit– zionc. Le. cnrni bo-vinP.1 (bne, mucca.) o quel– le bianche (ntello, polli, piccioni) so– no lo p,,,. nutrifo·e o digeribili. L-<' carni _grasso: q uellc di maiale, cli oca, di anitra sono cli roo1t;o minore digeribilità.. . I pesci, spccia.lmcnta quolli maTini, contengono molto Rrota o perciò 00110 nssai nntri<:nti. La penuria dello carni bovin-0 frosche c<? ngola.tc , o sa, 18.to ha sai;> ut.o vincere; p1L1 pb.!>_ lo prcdicho dogli igienisti, i pTcgrnd1z1 che s'opponovano a,ll'uso do]· 10 carni oq:1ino; o da.v,·ero non si &pie– ga questa, ·ripugnanza: il ca.vallo si ciba d'<"i-ba, di fieno corno il bue o fu koYn.– to! a.nti, che la sua carne è piìt nu– triente dello alt-re porchò conlfono pi,, ferro, non ha cho il torto di ~,oro un po' co.ria.rca.. . Del resto, e paga,nùola davvero ror– no snla.ta. ... quanto so oe mangia noi si,lumi ! e ca,a.l:lino sono puro c-ert"' .l.inguo affumicato cli Zu-ri"O presentate oom-0 cibo cli lusso... 0 L'averno schifo ò riùicolo spccial– mont-e 9uaoclo, inv=, non si ba nes– suna ripugnan,-,.1, por lo ca.mi del pih lurido ckgli animali: il mai'a1o, 0 quan– do si considera cho il prelibato pollo becca, con la massima gh,ott-onc;ria, per– fino lo feci! l'l'k1 Q()OO't'.rorebl>o ancho cho lo nostro giovani lavoratrici compr-0ndo.ssero cho i c~ntc.Eimi obo sottraggono giorna!mon– to alla spesa d<Jlla cola2ioM per oompc– ra.r-0 un gingillo, una r~'l.micottu di acm •ra.pprosontano \"Ìgorc sot~rn.tto al loro sangue, sahlto ruba-ta. ai fig1iuoh che u.n gio.rno don'll nno nascere da. loro. Un gioY.anohto cho abLiJl gusti san1 e una verA, coscienza alla. clorotkt< gron– notta pallidi• por a,ncmi!\ c... , ()Qlvc,:!;O di riso, sia Jntro essa chgant-1ss,ma_ Ltl abiti niporosi ùi trino<' , _.Ji, preferirà la gioYanc rubiconda eh~. ne.Ilo sue; for– mo vigoroso p,rom()tto u,,a figliuolanza. ga,glia-rcla,, ca.paco dello lotte pm· un av– veniro migliore. (('011tinua). 1"-ides. Quanta fame! ... Quanta fame ha patito il genere cfe- gli uomini! . foJeliei ! Prnva,ono tutto, tutto s1 mett:e,nno sollo il dente: non solo i frutti cy i semi, ma ID ra<liòo e I-e fo. glie o i fiori o lo carni d'ogni aa.ima– Je, i:mpinzanclosi delle \-isccro e schiac– cia,ncton-0 l'ossa. Allonta.narnno dal ca-l– cio dello quercie •il cigno.lo per mangiM le ghiando 01,_si;fugarnno il loono clal corpo d'= di !aro (d'un uomo!) 'POf finire es5i q-uol pru;to... Oho fame! Uhe fame! Ben di rndo essi '.J}Otevanosazia,r. la davn;ro. E quollo mdo \'Oll,e na<Y .. ;uc forse una gran cosa. La preda, ponia– mo, era troppa, o ne sarebbe avanza-t~,, e l'ava.rizo sa.rebbo andato a, male. AJ. !ora orano chiamati al pasto i viciòi, i fra.t-oJJ.inella [a-me. E i:J. molti s'·a-ccoc– colavano int-0rno alla sanguinosa "<'ivan– Coltura dellecarni da, lamben<losi - già.il muso e mostrnndq i denti o tendc-ndo I lo grinfie. E ,c'era Le ca.rn.i mono sono cott.e o più sono il Oapo che veglinYa a, ohe ognu:io a.– nutrienti, ma la e •1•1ra completa cli- vesso uguale pa,·to o solo fr\> tutti aYc– atrugge p,e,rò ogni gennoa, nocivo, gene- va un bastono ncccliicru\o m una. ma· rntoro di malattiD eho pooosso cvcntual- no, -e con quello picchiava nello nocche mente trovairsi in esse. I dolio mani pc-lo.se che o caute serpova.– Lo carni arrostito, cotto ai kr:r; t'or- no o rapaci guizzavano verso il mucc-iùo tre ad .';"SCT·!\ ~i p_iù facili? digoo~>-..,;-:,comune. E L~a quelle braache ce n·era_– sono plll nutr1entL o pcre1ò rndi°"',_ no d1 meno irsute, e non erano le pw sime a chi abbia bis,ogno di buona. nu- pazienti: di femmine, o <lonno gentili; ·r.riziono; deboli per malatti.o, p& ro- di femmine che a.,·ev:mo fame ,per due: stituzione orgn.nica, gr!tCilo linfatica. avevano fame anche per tm altro -che Simo più indigostc qtrnndo ,·cngon-0 Mn _s[ vedern, e non si udiva. 9 dono;, cuc1nat◊ oon rn~mgoli_ gentili! Su quelle poYern mam caclern . F_aocntfo bollir,; la, ca.mc si 4,,. il bol- .sl, _ma più a modo, e spesso ~on c.,-ulc~ llto eu br.odo. va affatto, quel bablone, ossu1- que!Jo E' un prc·aiuclizio c're.dc1·e,cn,c lo ossa « Scottro • ! · o,_i tond:ini di!>no un buon \,,rodo sapo- Fui:ono _quelle lo -p1·i !J.le a1tapi del gc– r,to e sostanzioso; essi non riescono a nere bJehoe degli uomini! Nacquo, for. d.arci che della gelatina la qua,l.o non se, cli li tutto ciò cbo è di buono nel è... che colla. nostro cuore! Por il ricor<lo immemwe, Por avere un brod-o nutricnlo biso- o donne gentili, •ricordo ,seppellito nei gna cuooero la carne metkndJ.fa, ~ trcd- l'a.?i~o .della Yostra .anima, di qu_ei pil'– do o riscaJda.l'la graùatamonlo. Per im- -ch10ttmi ~ fior.e ~ fi(?rC, so3t1tu1ll spc, provYisaro p-0i un brodo, di facile di- 60 da un occNa.tl1. p,f:tosa, p_er qu~;l.lC', gc5t >ion.eo rosla,uioso, bisogna ta,gliu1'- o. d_onne gentili, voi ;;iete -cosi gff.1tr,t -~ zare m1Dutame-ute della carno ma,gra ri- pie\ose, o yoleto che nr.ssuno so!ira f'HI ducendola come una pasta poi cnorNla. que.J!l- ant;ca svenbura. moU.endol.a, nell'acqun, n freddo e farla Che _qu~lla sventura ha •semrro aoc~m boliiro lenta-mento PN un'ora. pagna.to 11 genero degh uomm_, e I ~-- Il bollito consorva in•V()CO ,le,suo qnn- compagna, an~ora. Eppure glt uonun• litÌL nutritivo immc-rgendolo, quando le, trovarona un orba -chi lung? stelo, chi: si metto a, cuocoro, 0 ,,,lJ'n<"gua bollente da_ un semo so\o fa ta~to _spighe, e ogn, salata.. spi,ga h,'l._ ln;n!i ch1cclu, i _quali, losla– Nntricntissimo sono le uo-va,. e qnan- t1 (d3. prmc1p1~) e maornab, dànno un:, ,to meno sono cotte tant-o piì:l sono di P-Olv.e-re. cosi b.1anca, cosi molle; 0 qur– facik, digestione. sta mt,nsa o -nmen,a[;s o cotta d~ un e, IJ la.tte po-i ò l'alimcnl-0 romiilcto J)O. ho cosi SOM'e>,cosi farlo! Quell erba.·" - b b· · · ò • a I il far= co VN'O per la tante voi te m1ì- 1 am lll!-, si pu con~1dera1'to la, loro le:naria. malattÌil, del "'cncre uman . · 1, ca,rno f!ui_d~. . . la divina Yirnncla ch7, si rn&tilut 0 ;u~ ?'~. t_t:tt,i 1 _layora. t.on c)1c. affotwano, poìpe. e e-1 sangue dei p.rimi banchc!.Li chrn1 sullo mtasmnticho nsa10, che M·a- feroci. è il mile pa~to cho t lllJ) ò scon,o,no la _lunga giornat!'- di ~,ec_i, non nitro In crudcz;a delle ~rcclo 'a~~ und1c1 orn d1 lavoro nol chiuso opificio tiche; è la YiLtima in<:ruenta. cho ci' r,, ====================================== vin~re -senza bisogno di uccidere. O perchè non è aucorn tli tutLi l' erha che -ci mansucfcce, il ,pane che ci af- fratellò? . Oomo mai quello .scettro che JH'on·c– de,-a, a <:ho la p~rz1onci fo~~c eguale, servl po1 o. cacc,aro dal ci.bo comune akuni, ? _spes,o i più, degli uomini? Gli uomm1 sono dcU,, dai poeti cho a. pernno le primo &torie, i mangiaL,ori cli pane, i _nntri~i di grnno. Que.oLo nutrl– men~ li d,st.mITT.Ic,·a, dallo he&lie .scl– rngg1e. Oro. qu!'li mai leggi ha;ano pc,– t~to far prescrH'ero que,Lo diritto ini Y.\tt!c, fonqamentalc-, spociuJc, dell'uma- 01ta. ~ Ogn, u~mo ha cli,-iUo nl pane: ,·a– ie a d1ro ~gn1 uomo -ha <liriLLoad ess~r u~mo. Chi nasco, Lro~i pure quanti vo– glrnte mutamc-nti nella natura dello co– so; trovi siepi, fossa, mura nella, torr~ madre: bene. l\fo tutto questo n ,r~ patto : -e.ho egli abbia il suo pane. Tu t~ttc le leggi o in5tiluzioni è questo ae>t– Lmtes<_> ; questa riserva è in tntLo le conquisto o, concessioni o itsnrpazioni: ch9 ad. ogni uomo spella porò, ciò per cui e.g-11 è uomo: Ja, ~u,i 1, um.'l.nil1l, ... "· Ci01 1 v.nrli P,wcori.

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