La Difesa delle Lavoratrici - anno VI - n. 9 - 13 maggio 191

A111~0 VI - N. 9. 13 Maggio 1917 Coni.o corrente con la P osta. ON \l'l ilq &ii !l• uo1,11•u•11•S !O!q.roa f /.7 f 9t reuuv l'JO,!!l\OS!Jll)I 101-sb Il ~V :;sod .,.100 •o/o - !O!JjUOA•~1.._•_l;l•,P~IL,...,__,~. • • ESCE L.A I.• E L.A s.• DOMENICA DEL MESE • • •-__,.o, REDAZIONE ED AMMINISTRAZIONE : Un aun::1ero Gen,. 6 &lll>O , L I.IO Semeolro . . L. 0.81 f>O oot>i•. , L. 1,50 JOO copie. . L. a.- EIIT&llt.O tL DO~~IO MILANO - Via S. Damiano, 16 - MILANO Verso l'elettorato femminile mh1i o si disling,uono forse da ess i per una màggiore cap acità di sfruttam ento , per una più lenta disposizione ad accetta re il molo ascensiona le della classe pro letaria. Ammi– nistratori , rappr esentanti della Nazione in PJ.tiamento o semplicemer.te elett rici, ùiser– terebbero esse il loro posto, per ergersi a difesa del lavoro e del diritto femminil e? Anche_volendo non lo potrebbero , perchè non v1 è un int eresse femminil e, ma gl'in– tcress1delle classi a cui le donne appart en– gor.o e sostenere l'uno vorrebbe dir e spesso colpire l'altro. Sembra che I' aVYento della donna nel– !' aperta l'ila politi ca non sia molto lontano. Già la Russia iootte nel suo program ma di riform e il suffragio uni,·ersal e, senza disti n– zione cli sessi; l'Inghilterra studi a con quali modalità concedere il YOto alle dor.ne; la Fran cia, che non ha dato alcun insegna men– to in questa mat eria. non potrà esimersi dal mettersi al pari delle sue alleate ; ciò che si dice per la Fran cia ha rn lore an che per l'Itali a. poichè non è possibi le resta re im– moti , quando tutto si trasforma. Già l'or.o– rel'ol e Sacchi ha chiesto l'abolizi one dal co– dice di quegli articoli che, nella l'ila fami– liare. tengono la donna mru·itata in istat o d'inf eriori tà l'erso l'uom o e ne fann o una perpetua minorenne, ai:che s·e 11a è la mente pensante della famig lia e la l'era ed unica pa drona in tut to l'andamento della casa. Sono sintom i di trasformazione an che la simpatia e l'i nteressamento coi: cui uomini e giornali di parte seguono ed aiu tan o le domande di ril'endicazione dei gruppi fem- · ministi. DoYe ,·ogliano arrirnre, che cosa inten– rlano concedere, quali elementi e!e,·are al– l'onore della ,·ita politica ::on è ben chiaro ancora: è da suppone però che il sulTragio femminile. nella mente dei più. non sia il ,utfragio unil'ersale femminile. L' onorel'ole Lab1iola . il quale do\Tebbe rappresentare una delle correnti più :lemocratiche della democrazia. chiede che il YOto al le donne .~ia dato per categorie e noi che r..onri sia– mo molto commosse al progetto Saccl1i. per– chè Iiberarn solo una piccola parte di donne da una sola forma di sen it ù ci alzeremo in armi contro il progetto Lab1iola. \'oto per categoria. se la sostanza non è molto dil'ersa da quella che appare nella forma. significa l' esclusione dal YO\odelle donne proletarie . Io noi: suppongono che J'onore,·ole Labrio la ,·og]ia inclu{lere le cen– <ite nelle sue categorie. ma s'egli pensa an– che solo a licenze scolas tiche o a proYe cli e.sami. raggiunge il med2sim.o effetto ed è lontano da quei criteri per cui noi soste – P.iamo la necessità del ,·oto. Ir. Italia " ma– dre di biade. ,iti e leggi eterne e d'inclite arti a raddolcir la rita » anche la semplice istruzione elementare è. per le donne, in gran parte. pril'ilegio di classe. :'\elle città. dol'e spesso la scuola è integrata dall'assistenza e dalla refezione, do\'e l'istru zione può di– ;·entru-e ur. mezzo di guadagnare la ,·ita, in un certo senso, si ele,·a. anche le famiglie opera ie mandano le bambir.e a scuola . .'/on per molti anni. appena appena fino al gior– no in cui possono prestare qualche aiuto ir_ casa od essere messe ad un mestiere, ma sempre tanto da rendere loro non perfet– tamente estraneo l'alfabeto. \'elle campagne avviene diversamente. Già. fino a non mr,lti anni fa, l'istruzior.e er.a considerata. specialmente per le donne , un mezw di educazione ed un perditempo. Le mamme sa{(giP si facernno un dover e di tr,gliere il libro alle figlie r,er impedire loro di guastru-'>i il cervello sui segni r.eti. La mentalità delle donne di campagna va ora mutandosi; ma saper leggere e scrirnre non porta nessun maggior guarlagno nella casa P i gPnitori trasr·urano l'istruzione delle fi- gliole. · li fatll,re er-ou,mir-r, ha anr·hr- qui la sua <(randissima impù1ianza. L' analfalJf'tism/J r·l,e cl1iude le porte del n~ozio. del labora– tr,tio o dello stabilimento alle giovan i pro– letarie della citt à, non ,ieta i rudi lavori della terra do,·e si ricercano forze fisiche più dell'energia intellettual e. Poi anr·he nei primi anni le bimbe sono utili in ca,a. I maschietti debbono es',(lre mandati a scuola. perchè è conrinzione chP agli uomini giovi saper leggere e scrivere, e perché. fino ad una certa età. servono solo a far chiasso, a stra pparsi gli abiti e a dar maggior la "',ro a lle mamme; le bimbe , im·ere. imparano presto ad esser piccole massaie. a tenere in custodia i pic·cini, a sferruzzare la ralza, a larnr e rose minute. In rasa ralg-oro più r·l1e a scuo la- E l'analfabetismo è la loro prero– gativa . 11 voto per categorie escluderebbe dal suf– fragio una gra n part e del prol etariato fem– minile d'Italia , escluderebbe specialmente il proletariato rural e. sfruttat o in tempi di pa– ce come in tempo di guerra , alacre e produt– tiYOquant o a ltri mai. Aci un tale che le domandava: « Che cosa chiederanno le donne ir. compenso clegl' im– mensi servizi prestati alla pat1ia in questo tempo? )l' una suffragetta italiana 1'ispon– deva: « Quello che ci sarem_omeritale» . La stessa domanda avrebbe da noi una diversa ri sposta: non chiederemo ciò che ci siamo meritat e, ma quello che ci è necessa rio. Se la società al'esse YOluto premiare le dor.ne proletari e quando furono benemerite, non avrebbe dovuto att endere la guerra, perchè da quando la terra produ ce co l sudore del– l'uomo e la ricchezza si accumula col lavoro, le donne portarono il loro contrib uto. E non attesero la guerra per essere soccor ritri ci dei dolori umani. Lo notara Giovam:i Zibor– di sull 'Avanti !: in O,,"llisventura singola o collett irn , dalla gente posta in alto, uomini e donne. partono le par ole pietose, l'e ffu– sione dei sentimer: ti; dalla gente umile part e Il proletariato si libera ogni giorno più de' suoi tutori: come soffrirebbe che ne fos– se lasciat o alcuno ad una part e d'i se stesso? Noi vigileremoe... sommoveremo, se sarà del caso, perch è questo ard ore cli giustizia che_par scat ena to da lla guerra , questo en– tusia smo per le virtù fattiv e della donna non si 1isolvar:o in un omaggio della bor'. ghesia verso se stessa. Perchè temiamo che il fervore e l'entu siasmo per la causa fem– mir.ile.abbiano ad alTermarsi e tra sforma rsi come quelli suscitati dalla rivoluzione ru ssa . Nei grand i rinn o,•1menti viene presto, per la gente d, ordin e, il momento in cui dice: « Ma questo è troppo! Fin qui no! ». )! ..\RIA Gol..\. Dopo ilConvegno diReggio Emilia l'atto che conso la ed aiuta. Per essere infer– miere. custodi cli fanciulli , per rocc ogliere soccorsi ai bisognosi, met.tersi a contatto con i dolori cle' suoi simili e viverli come se toccassero lei stessa, la donna prol etaria Fra le adeswm al nostro com egr,o d1 Reg- non ha atteso la guerra. E i:on le è venuto gio Emilia ed 1 salulI augural i, avremmo per questo nessun compenso . dovuto portar e alle convenute quello che le Ora r:oi non g1idiQmo a ll"in gio.c:liz:i8 P oA1.~ 'l.lisLe di Svi7zPrn , di Olnn rln _ ~ b gJr._ crediamo che ciò sia avvenuto solo perchè rwsa compagna nostra Giara Zetkin, c'invia- 0li uomini r.on hann o mai voluto lasciarsi rono, per l'Internaz iona le delle donne socia– ~fuggir il diritt o di dominare . \ ell'esclusio- · liste. Angelica Balabanoff ci manda va in una ne della donna dalla ,·ita politi ca e sociale lettera. sua,. 1 saluti d1 tutt e. Ma la lettera deve esserci qual che ragione più profonda g,unse tardi _e-,- fatta a pezzi dalla cen– cli un semplice atto lungamente ripetuto di sura . Come s, e stat a lasc rata, non voglia– Yolontà maschile: le tra sforma zioni si com- mo defraudarne le compa gr.e. piono qua ndo sono divenute necessarie e il nuo,·o sorge. quando ha ncquislato )a forza di fendere e sbocciare dal l'a ntico. La bor– ghesia è sta ta esclusa da.Ila ,·ita politica fino a quand o è dirnntat a una potenza travol– gente l'aristocrazia., e quanto più ci allon– ta r.iamo da l giorno del suo avvento, tanto più il suo dominio. ristretto prima nelle ma– ni di pochi rapprese ntant i suoi, diren ta do– minio di molti, non più completamente suo perchè non è più sola ad esel'citarl o e ac– canto a lei prendono posto i rappre ser.tanti delle classi ch'e lla stessa ha prodotto, da cui trae la sua potenza, ma che la tra YOl– gerà com'essa travolse l'ar islocl'azia. La donna proletaria chiamata sempre più a produrr e, ad essere artefice della ricchez– za sociale, dirnnta più stretta mente parte di quella classe che, se accenna a cliventar e la forza possente che travolgerà il mondo, Al conveqno socialista femminil e. Clara Zetkin , la nostra valorosa eroi ca se– gretari a internaz ionale m'incar ica di por– gei:e a voi compagne carissime i migliori saluti ed augur i di proficuo lavoro a nome proprio ed a r.ome cli tutt e le sociali ste in– ternazionali ste del mondo. Possa questa vo– stra radunata cd ogni singola decisione che voi state per prendere costituir e un pa sso verso l'eman cipazione totale dal giogo ca– pistali stico cui an elano più che mai oggi gli sfruttati di ambo i sess i di tutti i paesi. Pos– sar.o da. questo congresso uscire rin saldati i vincoli di solidari età internazional e fra le oppr esse ciel mondo intero. CENSURA POSTALE oggi ha bisogno ancora di rlifer.dersi contro Il Comitato anziona le delle sociali ste sviz– l'a ltro che possiede tutt i i mezzi di olTesa e zere, nonchè il Comitat o delle socia liste di di difesa. Ecl il voto è per noi una difesa. Olanda m'incar icano pur e di trasmette rvi i Le signore de lla borghesia sostengono i di- frate rr.i saluti delle socialiste di quei pa esi. ritti della donna come donna , di un sesso Esse sono solidali con voi, seguono ed in– dominato ed escluso dalla vita dall'a ltro coraggiano il \'Ostro lavoro e lo sguardo di sesso; inl 'oca.no il voto come ur. principio tutt e si volge ammiralo e commosso alle so– di giustizia; noi. invece, lo domandiamo per cialisle ru sse, antes ignane della grand e lol- le rlonne in quanto anch'esse sono borghesi ta rivoluzionaria che si comball e in quel o pro leta rie ed hanno ria rlifrn derc gl'i nte- paese, ressi della loro classe- Nor. r0g liamo. per questo, che le lavora trici renga no escluse. Come l'esse re « fatt i a Sl'mbianza cli un solo« non è bastalo perc-hè gJ, uomini si ,·alessero del loro potere pc,· difendere gli altri uomini, ma ognuno nr ha fatto uno st11Jmcnto di protnionr rrr si, r per gl' ir.– tercssi della sua r·lasse , non bastereb be alle donne rssrre rappI' esentate nel diritt o di vo– to o anc·he nei pubblic i consess i da qualche privilegiata, prr sentir sene tutte indistinla– mer.tc difrse nel più squisito senso di pro– tezione; un inter essame nto l;'l'andc per certi problemi r-he riguardano la donna, la fan– ciullezza , la casa o la sruo la, sa rebbero solo una pirr-ola part e rli cii, chr noi vogliamo. Il la\'Ol'Orleve essr re difeso sonratuuo e rii, non pui, r-ssrr·c-fattr, che dai rlirettamrn– tr intrr rssati Lr dor.ne , perf'ir&donne non cessano rii appartenere ad una r·lasse e to– me proprirtarir di terTe, di rase, come indu– striali non ~iseano rliversamcnte dagli uo- CENSURA POSTALE Al sa luto augu rale delle nostre sorelle per– rnellete che io aggi unga iI mio per sor.ale. Divisa da voi ora da. ostaco li insuperab ili sono con voi ro l pensiero, coll'a nimo, colla mia soliclar·icl:\. Oggi qui , come ieri in Ita– lia, come domani in Russia, collaboro con voi o compag ne e sorelle ca rissime, all 'a– dempimento del glor ioso compito nostro. GE:-ISURA POSTALE Ahhiatemi vostra alTezior.ala compagna ANGELICA 8ALABA~OFF. Ahnenamento o alla"Difesa,, l. l.~0 ESTa;"o IL DO~IO Mondine in ~uctrdia ! La Fed erazi one Nazior.ale LaYOratori del– la Terra comunica: 11 Si avvertono le mondine che l'Ufficio Na– zionale di Collocamento della Società Uma– nitaria ha concluso con l'Associazione Con– duttori di Fondi di Novara un contratto per disciplina.-e la emigrazior ,e della monda e provved ere a.I colloca mento senza l'interven– to dei soliti capora li, parassiti che vivono alle spalle clei padroni e delle mondin e. Detto contratto. oltre garantire il rispetto della dignità e rlella legge fissa i segue nti sa lari : per 36 giorn i di lavoro di monda esclusa ogni altra occupazione L. ·112,50 per le squadre di quelle zone che lo scorso anno percepirono non oltre L. 90 e L. 125 per quelle che percepirono L. 100. Viaggio e vitto {500 gram mi di pane, 400 <li riso , 150 di fagioli, 32 cli lardo, 10 di conserva per persona ) a carico del condut– tore di ri saia. Per i cont ratti nei quali è fissata. una paga maggiore perchè le mondir,e si incarica no di provved~re esse stesse al vitto , il cond uttor e cli risaia fornirà i generi alim entari al pr ez– zo da stabi lirsi nel contrat to. Anche ai con– duttori di fondi di Vercelli, Mortara , PaYia è stato olTerto questo equo contratto già sot– toscritto da.i risicultori cli Novara. Ma i con– duttor i di .fondi cli Vercelli, Pa via e Mortara , hanno tenut o un cor:tegno equivoco , e ten– tano di serv irsi dei soliti ignobili inc etta tori Le mondine che hann o coscie nza della lo– ro cljgnità e dei loro interessi dol'r ebbero ri– fiutare di collocar si con questa gente; cle- .,.,'.n.10 p,oi ... ifìntnr .si-.n..cl !.W./!-rll.!...l.i.l"ll' ...J:~SS,WJ,Wl... -------1 cli accettar e una paga rnferwr e a que a s a- bilita da.i padroni di Novara, e cli partire senza un regolar e contratto sottoscr itto in Municipio nei modi voluti dalla legge. Le mond ine ricordino che accetta ndo di partire con paghe basse nor, solo danneg– gian o se stesse. ma rovinano le altre loro compagne che sono riu scite ad ottenere qual– che miglioramento per far fronte al grave rincaro della vita. >> Quei patriottis simi risicultori cli Vercelli, Mortara e Pavia. non sono stai.i mollo tra– sformati dall'amor di patria e dalla neces– sità cl'i concordi a r.azionale. Non solo non rinunz iano ai guada gni che lo stato di guer– ra cpncedc, ma non si credono neppure in dovere di svecchiar e i loro rapporti coi la– voratori . li caporalato , combattuto come un mezzo d'inganno , di maggior sfr ulta – mentò, come ur. ricordo di vecchi negrieri , è prefe1ito agli uffici di collocamento. E si capisce: l'ufficio di collocamento è a tutta difesa e garanzia dei lavorat ori : restrin ge l'arbi tri o dei pr opri etari nel scegliersi dove vogliono la mano d'ope ra e nel pagar la co– me YOgliono: mozza le unghie aI vecchio dirit to. Le lavoratr ici pensino a difendersi eia loro stesse. Già, la loro redr.nzior.e deve essere opera propria. Se il caporal e è così caro al padrone vuol dire ·che gli è util e; e se è utile a lui, se fa iJ suo interesse diffi– cilmente farà in egual misura quello delle lavoratr ici. Il ragiona mento è tanto sempli– ce che non ha bisogno di sforzo per essere compreso. Le mondin e, se non hanr:o la for– za.d'impor re il collocamento per mezzo dell e organizzazion i, guardino almeno come sono fatti i cont ratti. Non facciano le krumire , non ùiminui scar:o i guad agni cli quelle che hanno la volontà e la forza d1 difend ere il proprio lavoro . Nel momento in cui la fatica della donna è così ricerm la ed utile venderla a pr ezzo vile significa non fame r.essun conto, non aver coscienza alcuna cl\ sè e -merita re per conseg uenza, il ti·att amento da serve che a moltissime donne viene anco ra fatto. Tut te le compagne r.ostre si facciano pro– paga ndiste. fra le donne che vanno ir. ri– sa ia. della necess ità di non a;s umere con– tratti a meno dei patt i stabiliti dall'Ufficio dell'Umanit a,ia e sostenuti dalla Fe<lerazio– ne nazional e dei Lavoratoti della Terra; le difendano contr o gl'ingaggiatori senza. co– srie r.za , le inducano a far firmar e davanti a i sinda ci i loro contratti . Fa cciano vergo– gnare di loro stesse quelle donne che deprez– zano ro lontariamcn te il loro lavoro. La Dìf esa.

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