La Difesa delle Lavoratrici - anno VI - n. 7 - 8 aprile 1917

Questo gruppo di compagne e compag11i di Mosso Santa Maria (Biella) rappresentano i /re- quentatori delfa Scuola Festil'a, àir etta dell'e– gregio maestro Lanfranco Abate. Socialismo e liberoamore Se vi è una questione scabrosa, difficile ed interessante, è appunt o quella dell'amore libero nei rap_;,orti del socialismo; quest ione rnnre vol– te discussa e pur sempre nuova, specialmente nei riguardi della donna Interessanti sono i q...iesiti che il compagno Tr ozzi ci pone davanti. È sempre indegno moralmente, per un uo– mo ed una donna il tradire la moglie od il ma– rito . Ma è naturale , giustifica bile. ammissibile, quand o si tradisce per « for::a irresistibile d ·a– more>). È vano l'opporre ali ·amore ,·ero, sincero, ri– gidi principi di mora le . scrupoli, obblighi, do– veri derivanti da nodi legalmente contratti. Se la com;:,agna B ed compagno C si sono sentiti attratti irresistfoilrnente, non so no poi tanto col– pev oli. Sarebbe stat o molto più ripugnante se, invece di andars ene, avesser o consumato il fal– lo sotto gli occhi del marito. È il còraggio del proprio amore che bisogna avere ! Il coraggio di dire sinceramente al co– niuge che si ama altra persona. Meglio. molto meglio essere crudelmente sin– ceri , piuttosro c~e d'.lrsi vigliaccamente al mari– to ed al I '..amante. vivere d'ipocrisia in ipocrisia, dì vergogna in vergogna . Ma bisogna andar guardingh i, e non prendere ogni pass ioncella per amore vero.. poichè al– lora succede, q:.iello che purtroppo è freque n– tissimo oggigiorno e cioè. la facilità con cui molti si se rvono dell ·a:nore libero come un mezzo comodissimo per giustificare infede ltà frequenti che poi degenerano in lascivia, adul– ter io. lucr o o vizio ; e l'amor e libero divenrn qualc he cosa di sozzo d'immorale di ripugnan te. A seconda dunque dei fatti e delle circostan– ze , è più o meno indegno per un compagno od una compagna che abbia tradita la moglie od i! marito, di appartenere al P. S. Come dobbiamo comporta rci noi sociali st i nei rapporti della morale sess uale? Noi non po– tremmo osservare le norme severe della mora le borghese, (erronee concezioni che gli stessi bor– ghesi non osservano affatto ), poichè tutto in noi si ribellerebbe; coscienza, principi. fede. Amare liberamente , si, poichè l'amore è sa– cro come la vita. Sel'}za ipocrisie, senza freni. senza pudori fal– si; forte, sincero e temera rio; incurante d'ogni calunnia , insofferente d'ogni ostacolo dev 'esse– re l 'am ore vero .. Ma per adotiare l'amore libero, bisogna avere innanzi tuuo della c')scienza.. mentre oggi troppe donne e troppi uomini, socialis ti o no, della coscienza ne hannr:> poca! . NER!NA .. GIL!OLI VOLONTER IO. Discutiam;:> pure l'importante problema An– che su que stÒ lato della morale deve essere fatta molta luce e non si deve credere di aver esser· vatl mtta la verità quand() se ne conosce solo , una pane Il compagno Trozzi domanda; 11 E giusto che la se zione X abbia espu lso il com;,agno A e la campagna B, perchè, cedendo alla forza del loro amore l'una · ebbe il coraggio di lasciare il marito, l'altro di portargliela via? Cred0 di poter rispondere che non è giusto. Se la donna non amava più il marito e sentiva che la finzion e sarebbe sta ta un tormento per sè ed un 'offpsa sia pure pietosa per lui, fece bene a staccarsene. E se la indifferenza era causata da un amore che aveva cacciato l'altro, era uma– no eh 'e lla segui<:-,e l'amore e que llo che le sem– brava la felicità La sua permanenza nella casa del marito, mentre la passione per un altro le bruciava il sangue, non sa reb be stata onesta E, per me, non è meritevole di biasimo un uorr:o che avendo suscitat'J l'amore nella donna di un altro. si pren- LA UTF'ESA DELLE LAVOHH RICI L'ottima idea di creare fra i giovani e le don– ne che vengono al Partito una Scuola, per lo sviluppo dell' intelligenza e della coltura, merita ogni lode. de la donna con sè libera ndo il marito da un corpo senz 'anima, dal torme nto de ll 'i•nganno che rode più de l dolore . Voto consultivo odeliberativo? Poichè la questione, alla quale accennammo neil' ultim o numero potrebbe venir soliePata in altri Congressi, riproduciamo dal Corr iere Biel– lese il resoconto del Cong resso dei socialisti di quella regione. nella parte che riguarda il 110l0 delle seziorii femminili. Il resoconto è sufficien~ te di per sè a illustrare la questione. senza bi– sogno di nostri speciali commenti. Noi espri– miamo soltanto la nostra soddisfa=ione per la deliberazione presa. Ed ecco senz'altro quanto è pubblicato nel detto giornale : G. Strobino solleva la preg iudiziale perchè venga concesso a lle sez ioni femmin ili if voto de• libera tivo. La propo sta è appogg iata dalla compagna Mo– migliano. Essa si meraviglia che da part e degli uom ini socia listi si abb ian o ancor a delle pre ven– zioni ingiustifi ca te contro , le donn e che solo ne l nos tro Pa rtit o han creduto di vedere il giusto riconoscimen to dei loro diritti . Le don ne so– cialiste biellesi non domandan o di meg lio c~e poter lavorare al maggiore sv ilu;,po delle nostre idee ed il Loro moviment o si è iniziato col più grande ardore, sot to i miglior i aus pici; ma se oggi esse si vedessero poste in condizioni di infer iorità è natura le come qu es ta rPri ma delu – sione arrecherebbe al loro animo un senso di sco nforto e ne sce mereb be le volontà. Lu isetti scagiona il -Com itato federale dati 'ac– cusa di ostil ità verso il movimento femm'in ile . Nessu no fra i suoi compo nenti ha mai cerca to di svalutarne l 'impo rtanza e nelle sue ·riunioni ha sempr e invece preso atto con piacere del suo sv ilupp o e ha pronunciato ripetutamente la sua 1;iarola d 'incoraggiame nto. Ma nel caso pre • se nte si tratta di questione ancora in sospeso presso la Direzione de l Partito . Nell 'ult imo Con– vegno di Roma le organizzaz ioni femmi nili non hanno avuto che il voto consult ivo. Pa ss iamo so rpassa re la Dir ez ione e risolvere già noi, 6n d 'or a. la que stione? Eg li crede di no . Il Comi – tato federale non si oppo ne alla volontà del Congr esso, ma ritiene che sa rebbe inopportuno insistere fin tanto che non si sia pronunciata la Direzi one del Part ito. Mer can.delfi. Pugno, Neg ro si esprimon o in favore alla concess ione del voto deliberativo. T. MomigliarIO insi ste nella richiesta . Risp on– de a Luise tti che se a Roma non ha potuto votare per le Sez ioni femm inili, ha avuto però I ·assicurazio ne che la Dire zione non avrebbe tardato m~lt o ad occupar si della cosa, riceven– do anzi le ass icur azioni eh 'essa sa rebbe sta ta riso lta in se nso favor evo le . Pre sent a il seg:.ie n– te ordine del giorno : H Il Congresso, çdaudendo al risveg lio de lla donna delibera che essa abbia faco ltà di voto delibe~ativo e passa ali 'ordine de! giorno. T. Momiglian o n . Replica ancora L11isetti che conchiude riassu – mendo in questo ordine de l giorno il pensiero del Comitato Fed erale: .e _Il Congresso, di fronte alla richies ta delle Sezioni Femm inili per il voto deliberativo, pur apprezzando ] 'ope ra altamente soc ialista svo lta dalle donne e impegnan do il Comitato Federale a manten ere ve rso di esse il più largo ap pog– gio, ritie ne - di fronte all'impegno de lla Di– rezione di esam inare !a ques tione - di non po– ter accedere alla richi esta -;:irima che questa si sia pronun ciata; e invita il Comitato federa le ad appogg ia– re in senso favorevole presso la Direz ione stes– sa la riso luzione della ques tione . Luisetti. per il C. F. n. L 'ordine de l giorn o Momigliano viene appro– van con 17 voti conrro I I riportati da quello del Com itato Federale . Tanta più che i due citati dal compagno Troz– zi. non aveva no figli. Se ne avesse ro avuti, io giud ichere i diversamen te. Per me la liber tà, il diritto di seguire le proprie passion i, finisce dove comincia il dovere verso qualcun o. E non vi è dovere, io credo , più strettamente grande di qu ello che il padre e la madre hanno verso i figli, i quali non ch iesero di essere messi al mondo e che hanno, ne i loro pr imi a;mi solo diritti; dir itto, specialmente, di non porta re per gran ,;iarte della viia o per la vita intera. le con– seguenze della leggerezza o della passional ità dei loro genitori. So bene che non tutte le madri sono degne del loro alti ss imo ufficio e non tutil i padri sono educator i e guide; ma finchè la so-. cie rà si occupa così poco e male de lla fanc iullez – za e l 'indi viduali snio ha tale imper o, la famiglia sarà ancora il rifugio, la protezione per il fan– ciullo , la sua gioia e ciò che vi è di migliore. Sle– garla, distruggerla per la propria pass ione e per ins egu ire la felicità che , poi, non si ·ragg iun ge non è gius to, nè degno. CO I~l:XISI =>ON DEN ZE Dunqu e, se non lo vietano superiori doveri << libe rtà di amore 11. Però in che consiste la libertà? Nel passare dal! 'uno ali 'altr'J amore. nel desiderio sempre rinascente del nuovo, sen– za riguardo per· ciò che si spena. per i dolori che si spa rgono su l!a propria strada? lo non so concepire in qu esto modo la li– ber tà. L 'amore, per me , esclude il facile passag– gio dall'uno ali 'altro oggetto. Mi pare che esso, specialmente in ch i non è gio vanissi mo, difficil– mente nasca al! 'impro vv iso e ancora più difficil– mente al! 'improvv iso si spe nga. Non è l 'incen• dio, ma è il fuoco calmo che dà il calore più dolce alla vita. Se viene me no lasci a tale sfidu– cia, tale stanchezza che occorrono tempo e cir– costanze non sempre facil i, a farlo rinascere. Se nasce e muore con rapidità e camb ia spesso di ogge tto, non è l'am ore,., forse non so no neppure suo i sprazz i e sue faville, ma un irr equito bi– sog no di sensazio ni, l'impeto e la curiosità dei se nsi. Per ques to gen ere di amore io chiede rei di– scip lina , piuttosto che libertà. In qu alunque so– cietà si viva e con qua lunque morale, sa rà de– gno l'uomo che avrà sa;::iuto eliminare in sè stes • so ciò che non era dur evole e profondo, e aver la padronanza su que lla parte del suo io che nuoceva a lui stesso ed agli altri e che , nella vita gli avrebbe dati ra mmari chi e rimpianti. Mi pare che la nost ra morale di socialis ti do– vrebbe esse re tant o distante dalla mora le bor– ghese che nega il diritt o all'am ore non legaliz– zato, che condanna ali 'ipocrisia perchè è con– traria ad ogni libertà e comprime ciò che nello sp irito umano vi è di meno compr ensibile, quan – to da\l 'a ltra morale che dà al! 'ind ividu o il di• ritto di segu ire esclusivamente la passione od il capriccio violento senz a curarsi dei doveri assunti, de i dolori che infligge. Per me c'è più umanità nell'ave r saputo vincere se strss i e i! proprio arnore per non spez zare la vita deg li es– su i incolpevoli, prima prescelta, che nel! 'aver lo seguito in omaggio al proprjo diritto di felicità. Anche la morale sessua le è crea ta certame n– te dalla struttura economica della soc ietà; tanto chr in og;ni fase de lla vita sociale noi ne trov ia– mo una diversa. E come la stru ttura econo mi– ca si trasforma, anche la morale muta, si evo\· ve, tendendo a quella 'legge di natura temper a– ta dalla necessità della CfJnvivenz.1, raffinata. in– gentilita da una vita non ipocritamente civile, e che racchiude in sè armonia e gius tizia e a cui anche inconsape·,o lmentc gli uomini aspira no. Noi dobbiamo educare a quec;ta morale, su– scitando la giusta coscienza del dovere e del di– ritto, il senso della dignità e la convinz ione che, prima di tutto, è nec{'ssario meritare il ric;petto di sè stess i. Giunti a que<;!O, si può essere tranq .. -illi an· che davanti alle condanne della mr,r~le bor– ghese MILANO. l! Gruppo i emminile soc iali sta J·iunHo si in ci.ssemblea, esaminata la iPl'C!PO!.la dell'Unione :\'az ionale delle donne social iste cli un co1we– ~no fra le compagne d'Italia pe r porta1·e fra fa m as-..a il giu sto prin cipi() della pati •~1 cli !=lalario a pa rit à dj la\·o ro, principio di .cui ora JJ)iù che rnai si im,pone la necess ità e I 'attua– zione, visto che la donna sostitu isce r uomo nel lavo ro delle omc tne e dei camp i, approyn con entus iasmo il Conv egno e no mina a stia rapprosentanie la compagn:\ Baggi. Dopo le comun.icazioni del Comi tato !';i no– mina la Con1mis sionc elettora le per le nuove ca rich e. L'assemble a. si scioglie m an dando un sal uto commosso ed entu siasti co a i ri\'oluzi onari 1·us– si ccl a.i lib erati della Siberia , ·a :1gu rand o il tr ionfo dell' Int ernazionaJ e prolètaria. Da Roma. 11 15 corrente, clOiìO lunga e tormen tosa ma– . la.ttia, m oriva in ancor giovane età la com– pagna. Cesi 1-a Principali , donna ese mpl a re ,pel' fermezza di rprincipii soc ial isti e per dr tù do– mestiche e ci\·ili. Il Gru ppo fem mini le serialista roman o, al qual e era iscr itta la cara estinta, depo ne il fiore del ri cordo su lla sua tomba, e in via al com pagn o Lui g i P1·inc~pali e al figliu olo di lui, fra terne con doglian ze. Da Onegli a . Domeni ca 25 marzo è l'iu scita una nwner o– sissima asse mb le;:i. in detta dal Circolo femmi– nil e e giovanile. Alt.r e .compagne s 'unir ono con noi a lotta.r e •per la comune 1·eden.z.ion e. li no. st ro Circolo conta olt re /i,O i~critte. li comp agno Caste llini Pa olo fece la l'ela– zione su l ri uscilissimo convegno gionrn ile di Rom a ; se ne a;p,provaro no i deliberati, augu– rand osi ch' ess i seg nin o una via ancor più ga– gliard a per la gioYent.ù soc ial ista. itali an ·1_ Jn sostif.ui ,ionc alln compa gna Negr o Ugo li– na., della Comrnis,c.:,ione esccutivn, Yennc n omi– nata. Giacomelli Maddal enn. Ven nero nominate collett rici Amor etti Teresa in Arim on cli e Bn.isati Xatalina. Ri nnditriri della Di{eso, per la sempre maggior pror>a– ga nd a, no va.ris :\fariu ccia, Coral lo P ellegrin a. IJ ,compagno Bonsignorio Lui g i ha ill ust rato i fatti recent i de lla. riv olu1,ione ru ssa . Si ruo- n rova il sPg uenLe .o rdin e ciel gio rn o: · u 11 Circolo giovanile e femmi nil e di Oneg li a. l'iuniti in riu <.ritis!'li1na a..<:.semblea. sc1lutano la trion1ante rivoluzione nissa, che segna la finri <11 un regno a.utocrat iro e rcaz"ionario; IJ1ùbccco Leonardo pi·oponr di ,;:ireparn rc la rnn.nifestazione del 1° :\faggio. Si dà mandato ~l~l;~'.l~ 0 i,~·~~~;:~~)~-d;~r~:.\C:i r;i :.~:~~:;~ ~Teo~/~!,~;~ rà In fedf' di lottare ccl 0(!irf'I prr il trion fo del SodaJisrno. C,, \111.u B1s10. D a Reggi o Emilia . Vi trasmettiamo le normC' che il Comitatn d,•lla Fedrra.zi1111!' Prodnrialr F emmi nile So– cialista, di rui (' <;.(>g-1·etari o il mn_r~tro Bonar. rioli, ha. invi alo a tuitf' le Sezioni: Prcl evat" s11bi!1J Jr t"'"SC't"f'drl partito. J,;.'i'\r ~i ~1rquistano pi-ef-!';0 u la Dir·Pzionr <IP! Partitn Sor-iali~ta ftaliano Via. Scminnrio, R7 - RrJmH. "· LP ~!.('re ('f>f.itHllO L. 1 OC.,'1l\111H. CurtLtf1. fra. IP s ,rie, l'ah lrnnnm,..ntu alh 1Ji– fr so dr/,lf' I,n1·r,rotrici; fa.tene 1iure \'Pnire - ogni f[tiiJJ<lir·i ,giorn i, f'ISSf'Jld() il gio rn ale quin. dir inalf' 1111 dillr> numrro <li copie da dislri. 1,nir<', <Ji<•lrn pag;une11to, nllc ~ocie non ahlm- 11:it~; IP altrP ropir disirihuitelf' - gra'uita- mr-nt.e ali<· ,·o!--tre awichr non socie. Ce1·cat.e di indire rego larm en te - ogni quin– dici gio rni al ma ss imo - le adunanze del vo– !'ltro cir colo. Qua.nd o avete sb ri gato le questio– ni del cil'colo, •fat e dwr lett u ra di qualc he a rti– -colo imp ortante per \'Oi o di qu alche opusco – lin o di ,propagand a. Cercat e di fa.re delle n-uoYe socie. S;liegate all e ,·m:;tre compagne la necessità, anche per le don ne, di in te ressars i di .politi ca ; di iscri– \'el'si- al Partito Socialista. ohe è i ·u ni co che le difenda e che ope ri pel bene dell 'in te ra classe l~woratr ice; di entrare nel circo lo che è la ~Cl~~~~li~~~z=~~~ i~~-';i1:1;z~~ ;~~t p~l:i~~le:~~ go inv ece al lo scambievo le amore, al reciproco aiuto, alla benefica educazio ne che deve fuga- 1·e da]l'animo femm inil e le men zog n e e le su– tl)erstizi oni, rendendo\'i così libere,' d'acendoYi conce.pire in tutta la sua nobiltà la Yostra ntis– sione di spose, di madri, di ,·er e compagne del– l'u omo nei dol ori. nelle lotte, nell e viito1ie che esso attrave rsa. Questa l ope ra. che \·oi dovete compi ere e ch e voi,comq)irete pel bene vost ro, per la vita del ,·ostr o circolo e pel tri onio della nostra idea lità. Nell'ora ch e corr e è ne cessa ri o che le donn e sie no con noi. che si St ri nga no atior no all a band iera socia lista. che di can o agli uomini che sono lont an i: compagni, noi pure ci sia_ m o desta.te , noi rpure ci siamo unite; pe r ora contim .iiamo noi quell 'ope1·a che voi avete per forza dovuto tralascia re. domani - al vostro ritorn o - ci trov erete pr onle a lotta re al Vù– st ro fian co per ottenere quel ch e il m ondo at– t.encle: 1(1 g-iustizia sociale. Da S . Martino in Rio. Le donn e di S. i\la rtin o in Ri o hanno costi – tu ito un nu oyo Cir colo socia lista, con un nu– mero di screto ài socie. Spe riarn o che abb ia a funziona re bene. e pos!'la in breYe tem1po au– ment are di numero. Dome n ica 20 ma,-L.O le nosir e b ra\'e .comµa,.. gne vollero che l)rendessero part e ad una delle ~oro n.~tmanze i com pagn i La.ri e Beivent.ani. i qu ali parl a ron o stùratt .ua.le moYim ento fem. tninil e. 'leriamo cì1e la confe renz a . ri u...-:.citis– sim a., abbia persuaso le sim patizzanti a vo ler venire nellé nostre file, rimpi azzare cos ì i com. pa.gni pa rt enti, 1:he la bon:rhesia h a strapp ato :1.l n ost ro moY1ment.o, ma non al nost ro ideal e 1 Da B alzola. Vi diamo la lictn notizia della cost ituzJone c.lella. Sez iono femrninilP. Le tesse rf'I prelevate son~ <?rmai 5.i-, num en1 abbastanza . ril eq wt e se s1 tiene conto che le adesioni fu ro no spo nt a– nee, avendo In C E. stab ilit o che le soc ie del– la orga ni zzazione econom..ica, fonclata p111·c con– temp oraneame nte, fosc:.cro soltanto ,wve rtit f' che Ri rosti iui,·a anr:he la Sezione femmi nil e. e lasciate libe re di <.tderir e o no. Le donne fa_ cent.i .parie della organ izzaz ione somma.no a. )50; SJ}Ctla ont a tutti i volonterosi di porta re 111. mez.zo a. loru la JH\.rnla. delh t propagand a, nJTmc-ht· dal.la nost ra orga nizzn.zi one ~catu risca ~,uella cnsc 1enz,1. che fa foi·ti e combn ttive le orguni1,u1.2.ioni s.tesc;e, da.ndo a.cl esse que lla con.5-8.pe\ 'olezza di rlasse rhe è la. òas,, fonda– :nentaJe della ferme zza. nel ra mp o politico co– rnr in quello economico. R necessar io che il Comitato Cen trale delle don1.1r• socir Lliste pre11<111dni p rovved ime nti iJl ~nerito ,a lla. P:o~a.ganda in rnc1,zo alle donne; li P artito SoC'1al1sta ha. il do\'ere di ipro, ·vede– re, a.ffind1i• un el~mento la.nto pTezioso cruale P lo. donna non !';la n.lihandonata a sè, ma at. tra.tta dalla nostra p ropaga nda, venga a ro.f– forla.rC' rol suo cont. 1·i!)llto le file elci pa rtito , com~aitc ndn n. fianco dell'uomo le glor iose ba t. lagl1e del Socialismo. CAv1c1ouo TNES. HIGA~IO:S:TI GIUSEPP E, ~crcnle Ti p. Editri ce della Società l( Ava nti! »

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