La Difesa delle Lavoratrici - anno V - n. 17 - 24 settembre

A,11.0 V - N. 17 . 24 Settembr e t Il I li . Conto corrente colla Posta . ........ Jr L1/"Jr ON\ -'J\l~ f:(, ·qu ttu),IJ U,l\JJ~ )Jfl,10c ~Ol !)f: 'llllll\1 JJDll ,)~\ Il) \ -- - ·1s ES CE L.A 1. • E L .A 3. DO lUENIC.A DEL .MESE • • ABBOIIIAMENT01 REDAZIO NE ED AMM INISTRA ZIONE: ., Un num e ro Cenl!, 6 Anno . L 1,5 0 Semest re . . L. O.BO Il Il 50 copie .. L. 1.50 100 copie . L. 3, - E S Tli:.RO IL DOP PI O LLAVORO DELLEDONNE Cur,, /Ji{' sa 1, Ln~o ., ull 1 Di/1•sa lit>! !Il ,cttemhl'e il 1 --oconh d Ila l:.mt'nle n1zione Generale ikl Ln ·ol'o e 1"1ndint? d;:I !..!:Ìt)rno ri .. uanìanle al– l"organ izzaziune e al trattamento delle don– ne impi l'g·He nelle ulìr i11e Uelle munizi oni. e spe1u ehe :-ia d·u~ilit.ù ::-cri,eni qualelle appunto fatto dalle organizzati ici ed i:--1)€t– triti delle do1111e ìmpieg-ate in simik laro!'Q 1,1 lnghi lteira . e notato , ui giornali femmi– ni...:tìdi quel !lae:-i'-. [..,..,e dicono che le donne- 11.nuraPo1n1'1 -:pe-:itamente e più eo,ci("nzio– ~amenl•· de~·li twminì, che ·-Uno capac i di unn più !:!randeconl·entn:1zioi1e di ,:,,forzodu– rnn'e le ore del h\\oro . ma che. prob abil– mente a cau:--a di que... ta più grande conc.ei1- t :1zi0t1e.. : )Il p11,,.:-1no lan •ra.re p('r tante nre c n.~ !!li uomini c;.<?nzasoffrir? ~TaH· lbnno a!ìa :-.nlute. Que.·tf" diffètenze NJilO dmut(' ,enzJ. <.iul·bio ad una drande llitfcrenza di uatP, a e di tempe1 amento fra la donn a e l'uom". una differenza della quale bi..:o~na rf'nd"'r-i cor.to in qualunqut" legi:-;lazi,Jne o 1n qlialunque proneclimento fallo per con to della ,I mna e del ,uo Ja,·oro. Se e me .;;emhra prohahil e. la donna deYe 1impiazza1e !"uomo in ted i campi d"inclu– s,ria . i· di ,,,mm a impo1ianza che tutti i 1,ro,Tt:"dim nti fatti ..:u taJi occupazion i sia– n: qui:>lli adatti ai .suoi proprii hi-;ogni e alJa .,u a J>l'llpria na'ura. ·altrim enti. _-.,i a,Tà ria nutai e. non , olta nl) una concorrenza eco – P..omira in~iu-.ta fra i ,lu.e ~e....... i ma, ·cosa t,,.n pii1 gran~. un clann o fi,ico e mentale . for"" irrf'pn.ral1il,e,. c-ht· -.! riflett p,i sull"ir. – t;:,,ra nazi vne . Se qu<'-..tt"annotaziH111 Yi ser- 1iranno nella rq,tra propa<randa pel' il mi– e:!ìoramento della p0,izi· ·ce materiale della donna . Je pene e le fatiche delle donne d ·ln– ~hil'erra an'anno fa'to for ,e un pù di bene alle loro sorelle d 'It alia . G. R. Di ,1 11P ./ 1 .1 prubl m,,1. tultP z,, n.oslrr~ colln – fxjrotriri r/01·tPIJbPrO i1;t1,rPs.r.:.arsi. inrirmdo 11/111 IJift'--a lr- /l')rO ossr-rr11:,io1d. C01TRO L'AB U O dell a mano d'opera ,em mi nile . ·t:1'~ .,rJ·.-... ~,1 di Piar ·.1zu <· • J 1·a_.~~J1- tei,mr, a-'1-rdnu. '-i ,. \"1,f:t'(' on <Jl'dine dPI ~F•fn(1 r·rm•ro rahu ..:,~della marnt l'opera f..-mmi1ii!<--. dk qui 1'ifJ10<lur-iam11 · Il (j,r!;;:<--,'-0 ril~\a r·liP h uf1 1 1zz1zione <JeJI_;:. !(.1flP 1 ... i n•-·'·hi t- .,-J~i ra~r1z1.:1 nr·i ia– , ·,ri rtU"nN ii h~. ,,ir, ·alr1 - in ra, ir• 1111:e - i limiti df•lh. urnanif:i f• della ùi:?n:tù umana P nr.1n ri,rJf)n<!e N·pp11n· a,1 nn ,•P1•ilihrat1> r-rit,,, i li N:<,m ,,.J. 1; r·itr~ quP 'a •·'ilizz·121:J– f.? r..i r-1,rnpi1· ... Pf-... 9'> r·r,11 li·n1m• d1 fan-1 e diit•d,~ r·h-• 1,, ",f:1t,, iri'Pr·w•n~a 1 ·rtf'.J gi– r:amn, f' p<·r impHlir·,:. mlf, sr·iopJ,, rii Pnf'r– ziP. r:h~ r,ffrridP In r·i\·ilt;i n<JD mPrir d1f' h~ J.:.g2i di una sana n:,,nr,mia q,c•;:i1,, u . La civilt à e i barbari t,'el i 860. un cr,rp r:1 di speJ :i 1ne anP,lo-Jran– cese giungeva a PechinQ. per costringere la Cina ad accettare cert e c,:;ruiizioni che e inutile elen– care qui. Le tru ppe eurr,pee inva1evano il Pa:-•::.:.o d'E– state . la me ravigii!Jsa resilenza degli irnreratori cine si. La sciamo la par ola a un ufficiale france– se il comanlan!e Federico C:1non;.,e. u Le co..'e anda ronQ bene finche funzfonò una commissione mista, incaricata prima di vigila re alla cc,ruen•azione, e posci1 di regfJlare la divi– sione delle ri cchezze che contenet:a il Palazzo d' Estate: il sacchep~io sopravvenne in ,eRuito. saccheggio depl0 revfJle. che macch iò la vitto– ria .. li I 8 ottobre, gli inglesi ma/gra./o /'oppo– sizione del barone Gros e del generale Montau– ban bruci:11·ano il Palazzo d'Es*ale . Non diversamente sono anlatt le u, e circa quarant 'ann! appresso. durante un'altra spedi– :ione europea del 2.enere nel!a st~ssa Cina .. M IL ANO - Via S. Da mian o, 16 - MILANO " del Piemo nte. ~t1 FeJcra:io :1c (i:,;:•,:nìlt.' Pien:un iese ha dira– mato ii seguente appellu alle ccmpagne : Il Gomitata Region1le disci.1tendo in merito :?.! movimento femminile piemontese cr.de ap– plicare i delibe raìi del nostro congresso di Sap– trià, ,. 'inv it:t a voler costitu ire, nel vos 1 ro seno con ccmpagne c:1e ~'.i.:rno sicuro affidamento di costanza e d ·n. 1 tività un Comitato che (simil– mente al nc3tro per i g10,.:rnil abbia l 'incnrico .~i cura re la propaganda e la costiruzi-0ne di grupç'. fem:ntn11, s.,;c.:LS!i irJ. ie dcnnc dei Pie– monle. Noi sia-mo , enu(i in questa C:ecermir.1zione µerchè siamo cerri che un Comitato. co!l·ausi– lio di tutti i gruppi fe:nn~inili di Torino, che non zhhia aliro ccirpi :o che quello della propaganda frn le donne e ne cor: osc:1maggiorrr.ente le asp i– razioni. i sent imenti , i bisogni, potrà fare molto la•,:0ro e dare un incremento maggiore al mo– vimento di quello avuto sin 'era. ;-.;oinon 1rn~ncheren:o dì d:lre tutto il nos1ro spµogg io a tale opera . I giovani socialisti hanno contr ibuito già mo'.'{)ano ~N!luppo del movimen– to femminile e maggicr:nente farann o in avve– nire, col!"iscri :e1e nei Fs.sci Giovanili le donne e dove queste rJggiungono un numero sufficiente col costim ire il grup po femminile. Diversi grup– pi s:i sono cosri:L1i1i a questo modo per 1 "inte– ressamento dei giovani nel Vercellese, nel Bie\– lern ed altrettanto si st:1 facendo cr3. nella pro– \ incia di Alessandria. Il Comitato ohe \'"i proponia:ro si porrà riu– nire una volta alh se1timan.a e d:wrà. mPl-'Pn– dosi in relazione con tutli i Gruppi del Pie– monte, provvedere 9.i sopraluoghi, a:le confe– renze di prop::ig:1n::h , ec.:. che si rendano ne– cessarie. In segu ito quando 1! movirr.e-nto sia bene af– fiatato, un convegno f:iemontese delle donne so– cialiste çotre bbe dare buoni fruiti. Per ques 1 '2nno 1916 noi vi cederemo le tes– f~re regionali gratu itamente , per quelle nazio– nali potrete ri,•olgervi alla Federazione Giova– nile o alla Direzione del Parti to ..'.l sec0nda che si tratti di giovani o di adulte o del c)me cre– derete bene stabilire voi, Colla proposta che vi facciamo si co:rà dare una maggiore forza a! movimento fe'llmini!e, che se più curato d3.rà migliori risu!r~ti nella città medes ima di Torino e nel PiemJnte, che c:rn I ·o;,.:ra ri,;:fretta che potrebbe fJre la sola Fede:nicnc Giovanile già cccupaia nel!a pro– paganda fra i giovani. Un inieress!:lmento di– rett') da pane delle dorme non mano'lerà di es– sere efficace. ;\'oi ri:n~n:amo a ccmple ta vostra dispo~iziooe oer schiarimenti ed informazioni. li Com itato . Nel nostromovimento Carissime compagne, Vi co!Tlun;c') quan:o s.egue in merito al movi– mento tei ..minilc Jl:I ~<e~giano: I circ()Ji fe:nmin.ili es s:cnti a t1..1tt'oggi neila p:-ovincia di Reggio Err,i.:a sono 6, di cui 4 co– stituiti nel! 'anno in corw: le tessere prelevate sono 98 c.he vanno c0"1 divise: I?eggio Emilia, 28 tessere: Pratr1. I O; Rio Saiireto, I (ì; Pov i– ;tlio, 2(J; CùJ!.ruzzo. 24, Rubiera preleverà a giorni le tessere. I suddetti circoli runzionano abbastanza bene; t<:ngrmo re~olarmente le loro adunanze e sono aiutati, fiancheggiati dai compagni, specialmente dai giovanili. È pure cerrissinia la costi uzione, per oper-a della Confcdcrazir:ne Giwanile Socialista e del– la Federazi0ne f-'rovinciale Giovanile, di altr i circrJii e quindi l'aumento, entro l'anno, del nu– mero de'.le te ,c:-e. Co;,1 anche nel Reggiano il movimento fem– minile s'avvia verso un promettente dimani, e questo non sarà lontano se i compagni tutti, e specialmente gli adulti, lo vorra nno. Vorrei, prima di terminare, lanciare una pro– posta e cioè la convocazion~ d'un convegnfJ re– gionale femminile. Ad esso dovrebbero parteci– pare, oltre ai c;rcoli della provincia di Reggio, i circoli de\1e prtJvincie di Parma. Eolo~na, Mo- 3:( dena ecc. Che ne dite. o compagne della Di – fesa? che ne dicono te compagne e i compagni dei!e sudde tre locali1à? Sperand o che la proposta 1rovi degli aderenti, saluto, care compagne, cordia lmente. l?eggo Emilia. M. F. BONACC!OLJ. Il comp agno Bonaccioli . segretario della con– fedaaz ione pr ovin ciale socialista reggiana. si è già reso benemerito del nostro mov imento per il lavoro che ha svolt o con successo, rw scendo, coll'app oggio di se2ioni e di circoh a costituir e alc une nu oi•e sezioni femm inili. Noi cunfidiamo elle anche dall e ali re regioni ci si t•orrà invia re una relazione sobri a e chiara came quella che pubblichiamo oggi, ed intanto diciliariamo che sia1110d'acco rdo comp leta,;ien– te colla proposta del Bonaccioli, augurandoc i che essa sia accolta dalle sezioni e dai circoli de!!'~mi!ia. ,'\l. d. R. NEL MONDO CLERICALE ER ESIA! - Un f ogliet!o-réclame della chiesa di San Giusepp e della Pace cont ,ene 1m dialo– ghetto. in cui un a botta e una rispos~a sono così formulate: - M'informerò di lutto, anche delle condi– zioni finanziarie. - Vedi: ques te io le ponev.a in feco nda li– nea, ma per vero , siccome purtroppo se non c'è il Cl,rpo non c'è neppure l'anima, così.. I leifori cattolici debbono avere avuto u11 sob– l1alzo di sorpresa: Se non c'è il corpo non c 'è neppwr \ 'an!ma? Ma qu.esta è wi'ere.sia bella e buonu, che ne' beati tempi dell 'Inquisizione avrebbe mandato al rogo il parr oco di S. Giu– seppe, ed oggi dovr ebbe esporl o per lo meno a una sospens ione ... a divinis! Nuovo SANTO . - Da qual che tempo si ven e– ra a Milano. nelìa Chiesa di San Francesco. un nuovo santo : ! I soldato martire di Cris:o, San Concorcio. Probabilmente è LITI omaggio alla u Con cordia nazi om.1/e n. La signo ra Canco rdi a deve averlo concepito in anioros i amplessi col Naz ionalismo dem ocrati co! PR EGHI ERA DEL SOL DATO. - La 1 eccllia let– tera da ric opiare e da spedir e ad alt re persone, che da mol ii anni cir cola fra la it ibù degi i istu– pid iti dal big ollismo. Ila aru lo in qu esti tempi una nuova Peste. Da molt e parti ce ne è stata spedita copia; eccola dunqu e, come doc um ento o·ella idiozia catto li ca. nell a sua fo rma piiì recen– te e più d'attualità : t( Preghiera ciel soldato. 11 Gesù abbiate pi età e miseric ordia di tu tta l'uman ità e specialmente di qu elli che si tr ovan o nel confli tto europeo, fa cendo tornar e tutti in santa pace e viiie re santam ente. H Mi fu spedita questa pre ghier a con le se– guenti istru zioni: Ap,rerw l 'av rete ri cev uta ne sped ir ete una al giorni) p"r otto giorni a persone di vostra conoscenza. Quando l 'ai, rete fa tto , vi sarà conressa 11w 1 gran.te gi0~a. P se r1nn lo fa– rete vi accad rà n:ale . H .)i dice che L'arei luca eredita ri o ne ric eve t– te una cop ia e non ne terme conto. ma la pagò colla vita. <( Lo stesso fu di ima signo rina: lacerata la presen te, non se ne curò e al nono gio rn o le morì il fiJanzato in guerra assieme ai padre. Al– tra persona ri ceve tte la presen te, e si mi se a ri– dere; e al nono giorn o le mori if figlio. M entr e scrivet e pensate ciò che vole te. vi sarà concessa una grande gioia. Fate attenz ione a qu ell o che vi accadrà al nono g~ rno. 11 La presente non deve essere firmata. f{ Sia sempre lodato {;e.:ù e Maria ,1 AA•AAAA AAAAAAA AÀA À ÀÀ ÀÀ ÀAAAAAAAAA ~- - = T'n lrraf1111tu,r,, lo prn1,ri1•tà priN1lr1 ,.. .'ì1ul. rli ri:w. r,(JIJt•flo rl,,/f'r1r ti,1iru1atr; intliri1/1wlr, r'i> rri{11fr, nof11rolrnr11t,, più 1,,,,,7>r;, 7iill .'ì{or:.o (' pi,i )1f'1/(/, di tplfln/o n,• (J('f'(Jrl"('NÌ J)f'r / (l lfl('_ tmn.r;rfr1.'ìi in 71roprif'ln .rnrialr <lf'/lr1 7irr,prirli,. 1;0,,pilrttisfiN1, r hf> in fofli si lwsfl oirì sn1n·a 1m rrt()tlfJ tli 7,rnr /11::.iMII' rr,[(rtlfro. Nrt 71rimn r fl.'ìO :,i troll ru·r, inffllli rlrlt'Ps7>rr11Jrio:ir111" dr 1 lL11 fll(IS.W rrm1pi11fr, do /J()f'f,i 1lSUTJ)(/f()Ti: ()fj(Ji ,'ìi trai/o im·rrp rlPl/'r.~nrnnrirl;irmP rlri 110cl1i. USIIT/Jflff1/"I NJ/11 r/i11l1, dnl/11 m,,.nr, r.un o \{ARX. ES TERO IL.. DOPPI O Non insegnate odiare l Era venuia in casa nostra a salutarci una famigìiucla di opera i che conoscevo da tempo. I! padre, soldato, doveva partire per la fronte; ia mamma col piccolo andavano al loro paese. P.scolDvo ~ilenziosa il chiacchiericc io instan– cabiie della donna, quando, durante una pausa , si udì I.avocett1 squillante del bimbo volto verso di me: ~< Sai? P.apà va in guerra a ammazzare i te– ..'.eschi.. Sai? Mi ha promesso una testa di te– desco!. . ,,. E sulla laccia bella. rosea, rotonda, coronata di riccioli. negli occhi lieti spa lancal i vi era tuua la soddisfazione di una stupenda promess a c:ie si è sicuri di aver n~antenuta... >i. Sai? Quand o sono grande v::ido anch'io a spa– rare contro i Tedeschi! ... ». E i genitari sorri– de\'ar:o lieti. commossi: orgogl:osi. soddisfatt i. Ebbi un::i gran pena di quella voce di bimbo che par iava di uccidere, di quegli occhi lucenti <.ii felic!rà, di incon~~.pevolezza che vedevano dei fucili, dei fuc·.i veri, e come gìoc2.t:olo la te– r~a di un tedesco!.. Ebbi un orrore doloroso di quei geni1ori che non avevano ~aputo insegnare 2! loro Pkcolo 1 ::1 dottrin.'.lsanta del bello e del buono ... che eli avevano appreso !o s~rezzo, la crude ltà, l'odio ... M.adri. sorelle. non jns:egnate .a cdiare ai vo– stri figli, ai fratellini minori!. .. Che almeno essi, essi che con la loro ingenuità buona e gentile sanno farci tantJ bene, sanno consolarc i. sanno distrarci da un pensiero triste, da una triste azio– ne, essi che ci sorr idono ne,lle vie come piccoli atomi dì luce d'oro nell 'oscuri tà di una s·:mza. che ci fanno sorridere .slla loro fragilità, alla lorn b,E"l!ezz.. 0 cha...~s..<;i ~!r:;-:ir, :F.l•~r~,, ~ d ,•: .~•~-1 è un nemicO, chi è il nemico: che e~i almeno non sappiano 1utto l'orror e che domina oggi le ?nirne nostre, che -essi .almeno non conoscano tutta la bufera di odii. di passione. di do:cri che ci trascina, che ci avvolge, che ci trav olge.. Trovia;r.o per loro tutte le p:irole buone. tutte le parole dolci, tutti i sentimenti giusti e sereni che abbi - .a.mo ancora nel\ ·aniIT'o.. Insegniamo loro le forze che rendono grand i verame nte e buoni : la vo!onta, il coraggio, la giustizi.a. la pace. ! 'f:.micizia.. Inse gni.amo loro l'amore ... per colcro che ~ono costretti . che non sanno. che non vogliono, che debbono sJ !amenre... l ':1:11ore per tutti. per tutt i... Giul ia Fil ;ppe tti. Cn ur.,mo <; rf' sollanlo perchi' vi sono a//ri uomi11l che .si considerano come suoi soaaetti " ayis conn di co11.'ìC[J11cn:.a. 1nrecc costoro àc– rlono al contra r io di essere soaaelli J)Prche l 'altro è il 1·;,. C.\rn.o }II\R X. Vovero bimbo! Non ha che nove anni; il babbo è rich iamato e la mamma obbligata ad abbandonare i figli e rer:1rsi a lavor:1rc per sfarrar \i, per non lasciarlo çer le vie, 10 co~locò pre~·so il panett iere Ap– pi' .l.ni Pao:o, per portare il pane dal fQrno al negozio ed ai c;ienti. Il ragazzo. cer:ic>Deam– brogi Pierino di Vincenzo, abii:tnte alla cascina _t',1olin o. e..a tutto conte nto di guadagn3r ~ una lira alla se ttimana per m1ndarla al suo papà mil·itare. Il r,igazzo doveva essere adibito al solo tra– ::-porto del p :i.ne ... ma invece aiutava il primo garzone ali 'impastatrice. Lunedì 28 verso le 13,30, men;re era intento :i mettere la pasta nell 'imp9st:i1ricf". inavvertitamente si lasciò co– i!l!Ne h. mano destra tra i cilindri. Alle grida del povero bimbo accorrcro diver– se persone m.a per quanto facessero non riusci– rono a toglierlo da quella orribile posizione. Giunto -- chiamato d'urgenza - il cav. Maz– .-:a, si po1è finalmente liberare il rn.gazzo; ma 111 quale s11to era il braccio destro! Prontamente lo medicò e lo fece trasportare all 'Ospeda i'c Mauriziano. Sopravvennero però complicaz ioni, ed i rr:edici giudicarono doverglisi amputare il braccio. La mamfl'a ùel bimbo prima di sottopor'o alla recisione del! 'arto, vclle sentire il p.arere di al.. tri Medici e Mercoledì 30 poriò il figlio a To– rino, ma anche là si espresc-,ero, come già pri– ma i nostri valenti medici, e si dovette amp u– tarlo .

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