La Difesa delle Lavoratrici - anno V - n. 9 - 21 maggio 1916

Aa.no V - N. 9. 21 Maggi'!91 6~ ■ Il El'Sì!C El L.A 1." E L.A 3. " JO :M:ENIC.A D EL .MESE • • ABBONJIIIENTO I Anno REDAZ IONE ED AJ\\IN[STRAZIONE: Un nume:ro Cen't . 5 L 1.50 Sernes., e.. L. 0.80 EST' E..C\O IL OO P PI O MILANO - Via S. Daiano, 16 - MI LA NO 50 copie . L. 1.5 0 JOOcopie .. L. S. - NELL'INTERNAZIONALE FEMMINILE La città in pericolo La Lq;a 1'azionale femminile di Colonia, di cui fanno parte 35 &,cieta femminili. ha mandalo al ~overnatr,re di Colonia un ri- La c01npagna Cristirta Bacci di Ravenna a pu bblicalo nel Corri ere Biellese un ar rolo di im pressioni e di riflessioni sulla in ,nsi one aerea contro Ravenna. /,o , crillo, di contenut o elcllissimo e di Jrrna squisi larnenle nobile, si impron ta ad 11a viva ispir azion e di fede socialist a. Siamo dolenti di non poterlo riprodurre t r intie ro, a causa della 1nancanza di spa· io. Ne riproducia1no l'ultima parte, sicuri i far cosa gradita ai lellori. corso, per pregairlo di emana.ire un divieto co~tr o.le gon~e corte e laa·g'lhe, le scainpe -alte, gh al11 tacchi e le gonne col ceTCh io. Nel ricorso è detto che cc è Uilla mancanza di sentim enti patri e una ve-J"gogna per le don– ne tedesche che mo!Le di esse vad ano in giro co~ abit i, che, per la lo•ro foggia Ieggie– ra .e vistosa, sono uno scherno contro la serietà da cui è comp reso il popolo germa– nico m un'epoca, in cui la grande miseria e la du ra _soffea-enza p erso nale di ogni sin– golo mdmdu o dovre bbe1'o destare la com– passione di tutti ». E, dopo esserse la pr esa cont ro questa moda , pr oven iente, in pa rte, « Io spe ro alm eno che questo fatt o se- da paes i n~m 1 c 1, 1 1 r icotso chiud e con le pa- oine•rà tanto odio )) 'dflsse in un.a conver- role : «_Po1chè _sono riu sciti vani tutti gli a zione, ,poche se.re dopo l'a vvenim ento, un amm onimenti di _persone rag ionevoli, e poi- fiovane elegant e, arrotond ando la voce nel– chè non ebbero risultato tut te le esortazion i I; tr incea del collettone inamidato , pe,r mi– ufficiali_, noi preg hiamo il signor governa - hgare la feroc ia dell'idea e come se già il tore d1 pren dere provv edimenti cont.ro i ii&nto gli facess e nodo alla gola ,per la suddetti inconvenienti )). mmmoz ione verso i r,eprobi che avessero vo- .E sta ben1a. Ma tutite q.uene -Società na - ,uto convert irs i. z10na1I femm inili , di cui fanno parte certa- E' la colpa ideal e che si perseguita e si ment e_le più nobili e più alte dam e, ha,nno vuol far confes sare come I'A,ust.ria usa va coi mai , un temp o di paoe, pr esent ato un ri- nostr i mart iri, e la chiesa ai tempi dell'in– corso contr o lo smodato lusso che è uno quis izione. scherno per Je persone povere e lacere? Ed , invec e, proprio men~ne si udiva lo . FJd è ,propri o solo questo l'a~gomento che scopp io delle bombe dal le difese della mia in teressa le donne tedesche borghesi? fronte pallilf a , ,provando lo stesso sent im en- Quant o alle ,prol et.;rie hanno oorl lt to di commi seraa;ion e peT la gente perico- per la testa!... ' 0 a ro !ante sulla ter ra e pe r quella ,pericolante , •nell'aria io vigilavo sul mio bel paese so- Nell _lngh~lte:r:ra. ~ iafu;~~ si~ inayttc._en!.ro di me ,e una ufl;~Tif t"'TI1f1nf4-If~i 'ht".111~e. CY'le dir~ fO l""''D .r:-"-~ ... -r>~l ~J.on i,:, ; -~,.......... ; ,.J• . ento impo rtanti officine ìrla.rittim e sulla Clyde, - Fer.ran: la man cercò la man ...: '-:l'J,~,_., ; ,,. , . ha dato nel suo :disco rso .d'ina ugurazione, int eressanti ·notizi•e sull a pro,diuziane della mano d' opera fem minil e imp iega ta nelle fabbri che di muniz ioni . " Quaaido, egli di sse, il Governo -ci do· ma ndò di sollecibare le consegn e, decidem– mo d'impi egar e le donn e. Con, nostra sor– ,presa, esse ,produ ssero sem pre du e volt e più che gli opera i da esse sostituiti. In una offi– cina, per citare un solo esempi o, le don,ne, che sostitu ivano un num ero egua le di I\JO– mini 1 lavo rando agli stessi prezzi, dur ante un egual e num ero d\ ore e con le stesse macchine, rad.doppiarono esa ttam ente la produzione in quello che conoorneva il l>a– voro a lamio su1l'esterno degli obici » . In Olanda. li 16 april e, le donn e sociali ste olandesi hanno tenuto il loro congresso, in favore del diritto elettoral e delle donn e. In tale r,ccasione la dir e-z,ione del pa,rtito e la ,pre– sirJenza del Circolo socialista fammin ile han– no pubblicato in • Het Volk " il seguent e pl"oclama: • li Partilo operaio socia lista e il Fasc io dei circoli socia listi femminili , appo ggiat i dal proleta riato organizzat o nella Lega eco– ·omica olandese, inv itano il mondo femmi– nile a una solenne dim ostrazione in favore rJel driritto elettoral e delle donn e. " Questa dimos trazi one ha un caratt ere spe.ciale. « Finora tutto il ,pote.re gove r,nativo viene esercitato da uom ini soli. Nessun a donna ha il <liritto di dare il suo voto nelle el& z1oni per la Ca='Ta dei de1>utati e nemm e– no nel11;( e]e,L,ioni provincia li e comunali . La esclusione della dJ:,nna da l più ,prezioso d i· ritto civile è una grandissima ingiustizia». n proclama ric<,rda l'attuale progetto di leg/!'r,govtrnalivo, che accorda il suffr ag io univer,;al~, escluden done però le donne; e pr,rta l'esemp io della Norvegia e· de lla Da– nimarr•a, dov,- il suff ragio un ivorsa le fem– minile è già in vigo re e fa ollima prov a. Il prr,tlama inv ita quindi le donne, olan desi ad a:gitarsi, J'.)(,1" far valere 'i <propri diritti , r, rhiud~ c<m le ,parole: , :-loi vogliamo il suffragio univorsa le per le donne 1 Lo Y0/!'liarno in nome rklla demo– crazia, in nome dell'elevazirmr• della donna, in nome ddl'umanità u Tra l'erbe e i fior venia la mala striscia Volgendo ad ora ad or la testa e il dosso Leccando come bestia eh.e si liscia. E come gli ang eli dan teschi dalle ali d'un verd e fresco , Lutti i miei spir iti fendevano l'aria per mettere in ·fuga l'osrikla biscia ch e la gelare. Tut ti i miei spini IU1rono all'armi du– rante il rpelleg,ri-nagg io della plebe sta.ntì'a ri cca e pove ra sui iuogh i del disastro; du– rant e i fun erali in lun ga teor ia dur ante lo sca mbio ,dei te],egra mmi , e tutta la mono– tona , banaLe routine d'occasione, senza un singolo sforzo, nemm eno negli ind ividui so– cialist i, che ld'al ,pa,rtito locale fur ono giu– stam ente lasciati lib€11"i, per cam bia,r costu – me o a,p.partani , ,per ribellwl"si alla com me– dia umana nella qua le, alla fin e, ognu no nasconde la sua ,part icolar e paura , la sua piccola viltà o ambizio ne, il suo qu ietismo, il suo in teresse, la sua speciale oppo rtun ità o conv enienza, e fino il suo pensi ero, il suo sdegno; l'atto d'accusa, o un sangu i.nante luLlo. l<'endevai;o l'aria gli angeli di g uardi a del– la mia bella 11atiriadur ant e l'ibrida comm i,. dia umana che continua a ricalcare le sue peste, a met tere le sue sd ruscite masche,re sulla dispu La colossa le delle du e cor renti , sul du ello a mo1-le dei d'ue spiriti avversi, sulla realtà delle inn umeri lun ghe agoni e 6fenzu aiu to. Che fi,nge di essere tan to di– versa fra ruga e ,rugJ. monluosa, mentre è sr,aventosame nt e unifo rme. cd unica nelle sue lin ee fondam en tali, cogli stess i amor i, gli ste,;si odii, gli stess i metodi di lotta, le stesse i,pocris1e. Questa gran de um anita che quando final– rrwnte ha tirovalo una macchin a pm· innal – zarsi r1uuttro palmi da te1ira, non ha vòlto l'or:chio in alto per tenta re di sNut8Jl'e, ol– tre la sua atmosfera, coi suo i migliori istru– ment i, gli altiri mondi , e spi are se altri es– seri fratell i nell'un iverso, non gettasse ro al– c.un ,c;::rg,na1e alla ~11A ,, loro disp<>rata soli ES TERO IL DOPPIO tu.dine nello spazio; ma hairifìccato lo sg uar– do in bass o per distruggere sè stessa. Stav ano i miei s,piri ti a guard ia della no– stra città socialista, le cui vie, per attin– ge re ad un origina le commen to dan tesco di Enri co Leope, sono gli stessi merid iani ter – r-estri. E non vedevo l'ora di an da1·e alla mia ,piCCùlasezione per constatar e se le mie compag ne erano rimaste imm un i dalla sug– gestione. Ricord o il caso di un bam bino, il qu ale a forza di essere torturato per un fallo non comm esso, lo confessò come comm esso e non si smentì mai più, neanche sotto l'op– pi-essione del1' imm er itato castigo; forse egli stesso aveva fìnilo per riteners i co1'pevole. Cre.do che tu tti i popo li, e il proleta<riato socialista in ispecie, e.on la cens ura , colle proibizioni degli a.ppre-,zamen ti e della nar– raz ion e delle verit à obbiettive, colla maaii– polaz ione dell'opin ione pubblica e coi m ille terrori , venga sottopo sto ad una vera ip– nosi, soieintificame nte aonsumata, più temi– bile e di un effetto più sicuro e generale delle man ette. Ognuno ed ognun a temerà di non trova re più domani , negli occh i dei compagni e delle compagn e, quello spec-– ohio in cui mirava : com.e piccoli mondi stella,ri che a poco a pCY' .,o si velino e s'im– mergàno nell'ombr a. Salviamo, o compagne , la nostra città in pericolo! Come Camoens, nuo tamdo dopo il naufr a– gio nelle onde bu:roascose, tiene allo con un bracc io il suo ,poema e teme non ,per sè, ma pe r i suoi verni, cooì noi temia mo per il nosbro ca,polavoro tli un a società fuliurn, al qu ale si sono inohi·na te le più alte fronti • ò u,,.v1a.ouv ""->I U O ,U:IV'Cl .o.oA,,l'UlO, IU •·1.uJJ(llll.U - Ia nostsa ragi one! Cristina Bocci Fonleb asso.

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