La Difesa delle Lavoratrici - anno V - n. 6 - 19 marzo 1916

Ann o V - N. 6 . 19 Ma rz o 191 6. Conto corr ente colla Posta . - e d'dliv • • ESCÈ L A La ];i:. LA 3 . a D O JH:ENIC.A D EL JH:ESE Il 1B ABBONJIMEIIT01 RED AZIONE ED AMMINISTRAZIONE: Un num e ro Ce n t . 5 50 cop ie . . L. 1.50 Ann o . L 1.50 Semestr e. . L. 0.80 100 copie . L. 3.- ES-TE.A.O IL DOPPIO MIL AN O - Via S. Dam ia no, 16 - MI LANO ESTE R-O IL DOPPIO La Lega dei Comuni Socialist1 La Direzion e del Par tito ha mandato a lutt i i si ndaci t!i'lle amminislrn zion i cli oarte nos!ra una circolare per invitarli a pr~nder par te alla rnlaz ione del Cons ig.]io Di.reltirn della Le.,oa dei Comuni social is,ti, delibern,ta dal Congresso cli Bologna . :\oi siamo liete di q11est.a sollecitudin e della Direzione del Partjto . e ci auguriamo che nessun Comune amrnini.strato dai no~r i compagni res ti fuor i della Lega.. dalla qual e a ttend iamo un·opera. viYa for te e dili srente contro l' inrndenza. st.atale . per una. maggio – re libertà locale . LADONNA ELAGUERRA . Le antic he favo le narn-ano d'un popolo d1 donne nella Cappa docia, chiam ale amaz– zoni, che com batt evano a oa,-allo, perp e,– tua \·ano la raz za con dei cont atti mome n– tanei con uomini dei paesi vicini, rinv iando ai pad ri i nati. di sesso m aschile. E. invece stori co il corpo temutiss im o di sole donne che, nell'ott arn secolo, in Boe.– m ia. sotf.o il coman do d'un:a guerri era a nome ,· 1asta. comba tté dieci anni cont ro il duca P:rzemislas. Tutti poi hanno letto delle feroci amaz– w ni nere che i fr ances i dovettero combat– tere nel 1893. ne l conqu ista.re il piccolo re– e-no airicano del Dahom ey. Queste però son o eccezioni.. che conf ermano 1a regola secondo cui. in tutti i tempi il sesso fem– minile fu escluso dal porta.r e armi, senza che perciò sia immun e dai colpi della guer ra. Infatti, sebben e esent e dal servizio mi li– ta.re. il sesso femminile subi sce i danni della gu erra sotto Yarie fonn e. In fann e dir ette, anzitutto : aJ trav erso la tenue rapp resentanza che ma nda al fronte in veste di inf ermiere ad– dette alla Croce Rossa, b quan do la guerra sorp rende la po– pol azione ci,·ile 'la nci di bombe rper parte di areopl ani. canno nn eggiam enli impr evi– st i dal mar e. come ad Ancona: affondamen– ti di navi -per parte di sottomarini; inva– sioni su bitanee, come ne l Belgi o, in Fran– cia. in : rbia . Durante tali · avven imenti la donna è esposta quanto l'uomo a riceve– re ft ri t" e mort e. a pati re devastaz ioni. in– c,;ndi, spa vento, fame e disagi anche mort ali nelle fughe notturne ed inve.ma li, a non r1arlare d&i mali che in questi casi colpisco– no 1a donna in quanto tale : stupro e mas– sacro per sfog,) di sadismo. :\1a se il sesFO femminile in ~eneralr è mPno e.~pùsto rJeJl'altro alle ferite di,rPtte della g-uerra. p,;r il gia ddto motivo del– l'~n zion~ dal ~r-rvizio militare. risent,. quanto l'altro le riperr:1Jssioni del fla1sello nell'immenso numero di rJonn- r;hf• r-.;'tano nE:1113- ra* semi ·deserlf:-. inqui~tB per la sor– te dei ; roorii cari, trrJf,fJ'J sf)'--s.:-rJ percoss8 dalle nr;tizie d(-;lla fJ~rdita. rJ,~i [Jroprii figli o ~0:-;trettB a vGstire il J1 Ho df'.11avedova o dell 'orfana. Si ag!'iungan.o i danni nella saluu, pro– drAti da1l'ansietu. r1 dai s 1 Jprag-.ziun.e~r:, <Jr•llr• noti zir; 1€:ta!i, massimamentr- ~ quando in pe.. r iorJrJ inOOressante. Tnolt r~ un num<:rG nrJt.<::volr• di gir.,vani dfJ!lnr• f:!' da11a g1.1erra. dan naf.,'Ja nrJn ~r·rP.,,1r.::.i una fami:2"Jia. ~ia p<::rJa morte d~i ffdanzati sia fKr la dedmazion•· dr•J .-:,e~s.r_, masc0Jino 1 che renrJr:" mat..erialmPnt<:-imp<).~sibi},.il ma. trimonio arJ una quantità corri~pondPnk di e.ss ,;ri dell'alt ro ses.<;o. Oltrf' a ciò la donna patisce quantù il suo c0mpagno - comf> or.>eraia. com;~ cùn~uma– tric.e, t:ùrnt::massai:i - le rip~rc.ussioni <·cono– miche e sr.J('iali di:-!Ia guerra: disoccupazio– ne in m0Ite i:1du~trie, caro viv~.re, rincru– dimenti fiscali. falcidia ndl,; S])(,.'58 civili , rinvio delle riforme costose, ere, Di fro nt-e a tanti danni, perdono valore fl benefirio dr--Jl'P!U?'Tl7,,iOf!I?' rlrtl corvlzjrJ mH!– tar-e, e quello. non frequenfl>, del l<,mpora- neo impiego <li mano ct·cipera femm ini le a sost itu ire l'a lt.ra 1na.ncant e. Non si ,ripeta du nque, anc he di fronte alla guerra il vie– to ritorn ello, c-he la tdonna rn>n deve occu– pars i di politica, ma badiar e alla casa, al ma!l'-it-Oed ai figli. App unto menLre vi bad a, essa misu ra i malefici della guerr a, e si sente s,pinta ad unire i pro p,rii sforzi a quelli del su o comp agn o per scong iuTare il ¾'ipeters i nell'avve nir e di tant a calami tà.. Il lavoro femminile durante la guerra. L'Humani lé pubblica: ,, ~ot izie att int e a buona fonte ci pe·r– meltono di stabil ire che dal i ' Novembr e al 1° geninaio 11. s., quar.aintamila donne hanno trova to impi ego nelle officin e dj gu erra. In questo momento. più d i H O m ila donne, delle quali 83 mila, al serviz io diretto dello Stat~, fabbri cano m.unjzioni )). La Sie/an i comun ica : <e Il Governo ingl ese, -d.esiidie;roso di inco– ragg iare le donne -a ded ioa.rsì seriam ·enbe ai lavori agricoli , ha deciso di ooncedere a quelle che servira nno iper oltr e du e m esi in una fatto ria o p~esso qua!e,he ],attifìcio , un certificato , nel quale il min istro di agr i– coltura riconoscerà l' i,m,portanza nazi onal e dei servig i resi. S i spera , prima che comin– ci la stag ione dei lavori e delle semine pri– maverili, d i riusci.re ad ottenere le pTesta– zioni di alm eno 400 mil a donne, num ero in– dispens abil e per l'esec uzion e regola r.e di que <1 .ti lrn--ori n . Koi segniamo qu este du e notizie a sem– ,plice titolo di cronac a, col proposito di trat– tar e qu esto argomento, che si presente rà di un'importanza mai assu nta pe<r il passa to dopo la guerra, Cert e cose che sent iamo, alle quali ab– biamo accen,nalo altra volta , hat1no tJrovato ostile la censur a. Sap piamo giù, du nque, che è inuti le provare a dim ostrar e il danno che questa situaz ione Teca all a famiglia, ai bimbi .. In difesél delle donne e dei fanciulli Il 30 agos to i9i4 , il patri o Governo, allo scopo di poter ri forni'r e 111a.pidam ente gli sprovv isti magazzeni milita ri , stra,ppava la pa rte più im portante della Legge sul la– voro ddlP do n.nP e dPi fanciu ll i, aut oriz– zando mn un decreto- legge la sospension e del divieto di lavoro nottu rno de i fan ciulli 1: delle donn1-. Ora la pr .,:,ara zione mat0- iale alla gue-rra è fìnila. dicono, e pe rtanto rlO\'fébbe "5.5ere revocalo anche l'inu m ano decrE:to-1e:;rgodi ~ospc-nsiono del 1cliivieto cli Ia\·oro nottu rno d(•i fanr iulli <~ d!.·lle donn-e. Jl Gov~rno aspetta forse chi' gli indu– striali chiedano la revoca dr!ll'in,1man') de– r-retr1? La disorcupazi<me fra l rlnff''l" in cùmincia a far sentire i suoi tdsti effett i ll ma1cs-..mi.Rnio srrµe,!?gia ndla ma..c,sa dr,l r,roletnriato femminile g-ia tanto martiriz– zato. La protr·zion,, ~ l'assisten za dell'infanr.h ftf'r Ja quale tutti, a. parole, si fanno in quattro, dovr<~bh<:. a nostrr1 mnclrstr> avviso. rrJmineiarc dalle madri e dalle donne che mad·ri nrJn sono ma. <:he lo saranno tra brHv(•. Pr•rmetu,re, rhe una partr, di lavorakiri consumi innanzi tr.-mpo l'e.nÙ'r.aiapropri<L lavorando .ziorn,> ei nott,~ r la.5eiare c•.hf'. una aHrf't.part.e resti in oziù e crrpi di farnr, non mi fJ;'lrr• of)f~ra di prùvvidi amministratori. Ci r.wn .-;i <·hi <fov~ a rimr'.ttero in vigore la J<•g;:u, 1,11! lmw70 rlP11r~ drmnr. t· rJt,i /on.ri11ll'i, che costi> lanti anni di lotta al prololariato italiano. monamento annuo alla "Oif esa" l. UD "b iot Gi [ontro untentativo ie~li ininUfiali lanieri Dopo quan to è contenuto nella risposta dell>1Confederazion~ del -Lavoro e della Fe– <leraz ione Tessile al memori>1le della Asso– ciazione Indust riale Lan iera italiana, e quant o ha -pubb licato l' Avanti! del 20 feb– braio u. s., pai-roobe supe rflu o ogni ult e– riore commento a,J tenta tivo di lor signori , se non fosse p,er t,e,ne,r viva contin uamente r agitki one intesa •ad im1ped ir0 che si con– sum i il tenta livo stesso . Elev,aae una voce di protest a. su questo gior·n,ale, o,rg ano delle lavora trici d'Itali a è cosa più ,che opp ortuna , indispensabile, do– ve.l'osa. l lavorato ri e le lavora tric i tessili di tutta Italia devono €Ssere ,minutam ente informa ti di ogni passo, che ,poosono frur,e gli indu– striali cld1 il Governo int eso a porta.ve una qL1alsiasi modifica all e cond iz.ioni vigenti di iàvoro . Sul te.ntativo odierno Ie organiz– iazion i op,e,rai e hann o il doveq-e di far ne og– getto cli u,n'am1piia.dis cussione nelle riunioni dei loro soci; esse ide,vono richiamar e l'alt en– zione di tutta la massa int e-r€ssata, devono trovar si ,p,ront e. a sost.ene-r,e- una evenlual e lolla onde gli indu striali non abbia no a raccogliere il frutto delle loro aspiraz ioni ... A h. no ! non .possiamo p erm ette,J'l2 che quello scor cio di legislazion e operaia che salvaguard a u n po' la salut e dei lavorato ri, che non pe,,mette più il lavoro nottu,rno alle dpn ne ed ai fanciull~ minor enni , che fa ob– bJigo alla concess ion e dlel riposo f,estivo e settima.naid d tuih gii op~ni.i, sia inta cc4,to ne.I senso di dargli una riforma dannosa al pro letariato. Il Governo non può - e non deve - ade– rire · alla richiesta degli irnlu striali senza so1leva1~e un grave ,malcontento f.ra la cl,asse operaia , senza indur la a prot estar e, ad agi– re ene rgicament e in difesa delle sue com– pagn é. Ma il Governo non lo farà ; non lo farà pe rchè _:_ a ,pa rte l•e -rag ioni supreme per cui è in oppo rtu.no, in qu esto momento so– ipiratutto . far subire 1,1uovi dolori morali e materi ali al proletariato - conoscendo la nostra borghesia ind us tri ale esso sa che la rich iesta in tesa ad ottenere la d eroga dall e leggi pro tettrici del lavoro è comp letamente ingiustifica.tu . Pon gono i·n rilievo, gli industriali , l'op– portuni tà di approfitt ar e ,di quest o pe,riodo storico eccezionale per tentare la espo rta– zione su larga scala dei loro manufatti a base di g.rand~ p1·oduz ione. per la qu ale ri– tengono sia ind ispensabile la man o d 1 0P9ra femminil e.o min orenn e nel 1avo ro notturno? Ebben e, noi non esiliamo a dichiar are chP se 1a conq uista dei meroati interna zio– nali dovesse avvenire, e fosse poss ibile sol– tanto pTevio un ritorno ai sistem i an tichi di produzione notturn a da par te delle don – ne e de i ,fanciull i, meglio sa re:bbe che l'in– dustria lan iera italia na provve desse soltan– to 111 P aese. Il r:roblcma del1a conqu ista dei mercati internazional i non si risolve perl an lo col ritorno all'antico od! al null a di una pic cola lr!!i"lazionc seriale. GJ'ind usfriali lrlnicri italiani san no pcr– fctlamf'Tlle rhe da hen nitre e.anse dipende il lnro "'tata rl'inff'riorillt nc--lla cors~ alla conquisl,i: pe-rchè se c.osì non fosse, dato il rita rdo con eui sono state anprovc1Le in Iba– lia. in r-0nfronto HIIC'alLrc nazio ni, le legg i sul lHvrJrO dellr donnr r rle-i fanc iulli , su l riposo fcsl:vo <' ~<'Ltimanale, ccc., gl'inclu– slr inJi lan irri nostr i avrebbero a quest'ora. conquistato i] mondo inliero. I merr·ati in ternaz iona li non sono conqu i– sta bili da una borghesia industr ia](' tirchia come la nostra, c·ho ha pau ra di porre i n circr1lazinne il capitale, di cv.;porsi ad even– tuali p<·rditc; rh<' non sa sfruthare i moderni congc,,cmi m~·eaniei per migliornre ]a pro– d11zione: che non sa conserva re j] 1)ersona1c ab ilf' ed intclliµ:cnte; che no n vuole sfru t– !aré tutte le attivila comm<'rcial i nel ten ta– l"{I, ('0~"' nucY{I,, chn non ha.. creato le istitu– zioni necessarie per dar,, suffìcienle cultura professionale agli element i più att ivi ed in– telligenti adi biti all' indu stria stessa. Chi scrive ,potoebb e all'o ccorrenza citaire da ti' e fatt i 1·iguar dant i l,i pr odu zione lan ie– ra di a!Lre nazioni ; potr ebbe accenn are all o spiri to pro pul sore ed inn ovalo·re di gueglì ind ust l'iali che hann o tent,ato, e dovrebbe soggi ungiere che non vi è para gone fra la nostra e la borghesia ind ustria le lani era de' gli aJtr i paes i. Ma qu este cose i nostri indu stri ali le co– noscono meglio di noi stessi; soltanto, non rit.engono o,pl))ortuno farne cen no ne l loro memor iale richied,ente la deroga sudJdetta. . A ,par ie queste non inut ili cons iderazioni , e bene an che pa rlar e della quant ità di ma no d'opera. .La Confederazi one del Lavoro , nella sua risposta , osserva che l'Italìa è un paese che ha grand i ;riserve.d i •ma no d'opera , m a c.he la maggior part e di essa non è qua lifi– cata , ciò che fin qui ha impedi to all'indu – stria nostrana di compete re con l'in dust ria strani er a.. Sulla qualità della mano d'opera sopr a– int en dente esiste, è vero, u,na certa inferio– rità cogli altri paesi, td'ala dal fatt o suac,– cennat o c,he n,o,i di fettammo e difettiamo dei me.zzi d'istruz ione te.cnica profess ionale. Ma non si dit a che il prol etariato tessile italiano in general e è meno abil e e produ t– tore, poiché questo non corrisponde al ver o Se tutti gli industriali lan ieri itali ani· ét4t..·:,:::1::1-u ~:u ,:~jJI1v dpc r i.-0 al i.o..' eo ris 1ù.;e:at..,--WtY~--::,--:-11_!::- -----!! d€i diritt.i dei prol etari , se non vi fossero di quelli che. come nel BielLese •per esemp io si sono sbarazzat i di tutto l'eiemoo to ma- schile, abil e ed int elligen te, ,per sostituirlo coll'elemento f.emminil e e coi fanciulli , per la .ragi one che l'uno -e gli altr i sono più indi fferent i agli aippelli delle organi zza- z1onr opera ie; se questi indu st.riali non av,essero avuto l'animo così rea zionar io ed egoistico. le migliaia di operai tessil i ita- liani che sono occupa.ti negli stabi limenti 1::l 1 elle. altr e nazioni , così ben e cons idera ti dagli indu striali stranieri , sar ebbero rima- sti lietament e fra <li noi, e i nos, ri slab ili- menti non da rebbero il tri ste spetta.colo di essere zeppi di donne e di fanciulli app li- ~ati al macchi naTio ed ai lavori nei qual i, m tutti i pa,esi este ri , sono adibiti esclusiva - ment e-gli uomini ad ulti . SuJ)e,rino questi ostacoli... i s'ignor i la– nieri nOstTi, divent ino un po' più lib eri di loro stessi , a.prano _l'anim o loro a ques!le leal i consta.f.azioni, segua no una via diver– sa ed av:rianno fina l,ment e compr eso qu anto fosse piccin o il concetto informator e llli una richiesta simile a qu€lla da essi avan– zala, che se fosse accolta costituir ebb e un ins u!Lo grav e alla civilt à.. eldl all'int elli– g·enza industriale ital iana. ETTORE STROBINO. LEGGENDO Ll\ STORTA « Fra ttant o quello guerra cosi lunga e ro – ,,,nosa e cosi 7JOco ri soluti va, che pe,· la ]Jic– col ezza rleqli esNci ti adoperati vi e la man– mnc a deU'uni là di comando e <l'cdone r1·ambo le Jlarl i m;, wcc im•a di ani/a re an– cora 7,e1· tt lungh e, dopo uv1'r diss angua to i ]Jopoli avevo strm calo e dis gustato i ]Jrin– ci pi . l'olellsi finir /li , e pc,· questo f uro no in– l rwolril e tr all ative : ma le d,;vc,·se m ire e gli int eressi Cùl!l ms tanti di tul t" quel/ e potenze qrandi e 1Jicco /e (ct<'ro ostr1colo a(fli acco,·– rli, sir:chè i llC(loziali conti nuaron o per l o spacio cli più di due anni, mentre lu (!Uer-ra J)CNlwava ma fia cco e sminuzza ta tull a cl' as– servi e campc(lgi amen ti , pe,, acquis tare o con– Sl'rvore lei-re senza lr op71Osacrifi cio cli gente " denaro, poil'hP 1nnenliws i che il fond a– men to dell a pocP /Hossima 1wn /JOlei'a es– SNP alt ro che il riconoscime nto dei dom ini effettivi» . - (Carlo Corsi, Sl.oria Militare, nel l'ar,itolo che desc rive la Guerra dei tren– t'anni).

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