La Difesa delle Lavoratrici - anno IV - n. 22 - 5 dicembre 1

ALLA MADRE! r morti sono ?en morii! dormono nella terra tiegra, dormotto nello terra orauo, non l turbare colle tue lacrime imbelli e 1org a rivenaic.orli, p,eJJarattdo /uvida ed op 8 rasa la novella tela della v~la. .Tu piangi, oggi, o donna, o ma.idre, le tue p111cocenti lacnme amo.re; e le beYi come 13 terra che :;ep'!)e e sa il ferro e il fuoco dello battaglia si bev, e il sangue del figlio tuo ohe cadde. Piangi su questo, piangi su quello che forse cadrà domani. E giunta per te. o donna, o madre, l'ora graxe e tJ·emenda dell'espiazio– ne; perché questo tuo fio-lio che cadde questi innumeri figli che cadd~ro e che cad;·an do– mani sono pur anche le tue vittime. Le vittime che tu - faltando al tuo grarride compito d. amore e_di ,·ila - non ,·o'.esti e non sapesti. 1mp_rov,·1da ed insana, contendere a quella so– oieta ~he da tempo silenziosamente, tenace– mente, fatalmente anda,·a preparando l'odier– no cal,·ar10. Ora tu p.ian~i; ma dove eri tu quando nelle officme sonanti e parnnto;,,e, su mille e mille mostruose i•ncudini si temprava il ferro desti– nato ali orrenda b,sogna? Il ferro che doYevo penetra.re, acuto e &icuro, nel!e carni del fio-Jio. nelle carni dei figli ? Che face-,-i, che osaYi? Ben si leYò alta alta la ,·ace a.mmonitnice e len·orosa che denuncia.va . il pericolo e t'invi– tava a ,·igilare, ad 0'!)rare e lottare per la di- . fesa del sangue tuo. ~la turasti Tè' orecchie e chiudesti il cuore al pronido richiamo; ti strin– gesti nel cerchio ristretto del tuo egojsmo e lasciasti che le forze nem;che maturassero il tuo p!ù gi~ande martir:io. .-\hl se tu fossi stata Yera. donna e vera ma– dre, anesti ascol1ato il richiamo, e mentre si a.ffi!a, ·a.no gli acc:ari e l'opera snaturata della morte si prepara,·a e s'affina,rn, lenta ma si– cura, tu saresti uscita dalla tua casa, avre~ti rotto in un bell"impeto di ribellione santa e -di previgg:?n:e a.more .a tua cerchia e così, uni– ta a mille altre madri, avresti lottato per scon– giurare la s,c;agura immane. A costo d'insan– guinarti tutta e di morire tu stessa! Xo:1 !"ha-i fatto._ Depositaria della gra,n leg– ge d a.more fra gh uomini, missionaria di pa– ce tra le genti, hai fallito per secoli il tuo compito ed hai lasciato, tacita e indifferente, cbe o,·unque il ferro destinato a.claratro per 11 buon pane d,ella ,rita si trasformasse in ar– mi per la triste mess,e della morte. Ed hai la– sciato ancora che a mille e mille creature, nelle povere case, mancasse il pane, perchè potessero rigurgita.re gli arsenali di mi!le e mille st,umenti micidiali. '.\ella !olle e cinica speranza. che quegli strumenti risparm:assero la tua generazione, o i figli tuoi. Ora il ris,·eglio tremendo è giunto ed è giun– to il castigo. ~!aria novella, tu sali coll'olocau– sto del tglio tu-0 il rinno,·ellato Golgota del più inumano martirio e le sette spade ti sono ben conficcate nel petto. Piangi e dolora, chè d.i questo martirio ben tu ancora fosti inc-Onsape,ole artefice; ma pen_sa au·es;iiazi-0ne: oltre i figli restano i ni– poti, e ad essi tu, fatta veramente donna e madre nell'esperienza atroce, risparmierai nel- - ~--1:a.l=irP iLterrtb-,]€ .cab.·ru-;.o. Ché attenderai, dolorante e tragica., ma O'!)rante e fervida, al– la grande o'!)era per la pace futura. Imponente e sacra, nel tuo supremo dolore, porterai nel mondo il ,pos~nte grido de!la maternità defraudata, della maternità risor– gente nell"alta opera di vita, contro la truce opera di morte, della grand'ope-ra d·amore contea la tr:sta op,era di od.o, della sublime opera di pace contro la spaventosa opera di guecra. E sarà il tuo grido: giù Le armi! E per quel sangue che corse a fiumi, per quello che ancora scorrerà, per i figli che son caduti, 7>er quelli che cadranno, vivTai soffrirai e combatterai pre'!)ara.ndo l'éra della pace al– le generazioni SO'!)ravvenienti. Donna, rr.adre, sorgi dal tuo dolore, sacra all'apra del futuro. Le soreiée eh.e già furono all'avanguardia, ti a,t.,.ndono. Esigua schiera, nel passato la loro voce fu spenta nell'indifferenza e nell'av– vers:One, ma diverranno e~.ercit.o e s'imporrà nel futuro la loro voce al mondo tutto: Giù Le armi! YlARf,l GIUDICE. L'INTERNAZIONALE Si è molto polemizzalo se l'InlernazianaJe abbia dato prova di €Sistere, o sia fallita al– l'opra in questo periodo tragico: non è l'In- 1.,rnazionale 1 come amano equivocaire i bor– ghesi) Idea che splende e vive e sarà un giorno tangibile reailtà, nc.nostante i fati e gli uomini; ma i sing-o1i membri dir.ettivi, dei Partiti che ad E:SSa s'inspiravano, che dovranno subire il g:udizio della storia. !\on si poteva far colpa alle masse di non GSSeri; abbastanzaf:VOlute,audaci, concordi, compatte, di non avere una ferma educa– zione ix,litica. Che ni: sappiamo. cosa avreb– bero fatto le ma.ESe, se ben dirette? Troppo fu manchevole la 'J)ropaganda pre-– cisa, rigida, al riguardo; è dalle varie di– rez: oni dei r1artiti che si attendeva la parola d'ordir.e, unica in tutte le nazioni, che di– mostra.,se lo sr>jril-0 veramente internazi-0- nale e sc,cialistico di chi dirigeva il mov1- mento e godeva la fiducia del proletariato. " Quale contegno dovevano tenere le mas-– se organizzale, disciplinale, nel caso di una guerra europea? » Questo doveva dire la pa,. rola d'ordine dei veg!:!enti. Unico ID scopo da raggiungere: - Evitare la guerra - unica doveva E.-ssere la via da seguire; e la con– cordia e lo spiril-0 di saorificio dei dirigenti, doveva dire, se eran degni di esser ritenuti dal proletariato gli apostoli di quell'idealità di amore e fratellanza umana che è il so– ciali0mo. Ii ec' n Bi J..A DJJ1'J!:SADELLE LAVORATIUCI Av-rebbero, le masse organizzate, r.isposto aH'a,ppello e kascinato con esse tutto il po– polo? O avrebbero mancato? Ch,i lo sa? Ad ogni modo è ad essi, agli edueatori, a,i caipi, a.gl •i eletti, che sr era in diritl.o di chiedere coerenza, fermezza, disciplina, indirizzo preciso, obb-iettiv,ità, su,perjorità Xii giudizi, convin7iioni c.hiare e "'icure ,pel 1migl.or bè-– ne diel p.roletarialo ·internazionale . Immem.a. la res,ponsabililà, si deve dire, per qualsi.asi azione tentata e voluta; ma più grande ancora e più terrihile, a mio giudizio, la responsabilità dell'inazione. Avrebbe, qualsi<l6i tent.ativo, richiesto l'o– locausto di circa i5 milioni e più di esi– stenze, come ne ha finora immolate la guerra? questo, si doveva ch.ied,ersi. E, ad ogn.i modo, ov'è I-a vera gloria? Mo,rendo forzatamente per gli altrui in– teressi, o donando la vit.a. per tener f-ede al– l'Ideale, colla luminosa sicurezza che, non ad alimentar l'oodlioveniva sparso il proprio L1\ 1?1\TRI1\ nel passato, nel presentee nell'avvenire. I- La civiltà il il portato delle lotte e delle espe,r.ienze ,passate, l'attuazione de,lle veri:tà cned-ute migliori, la: loro tiactuzione m pratica, e la lcberazione graduale dalle barba.rie origi– narie. li valo1\e ad un concetto o ad un'azione, è conferito dagli uomini, i quali come foggia,ro– no de!Je forme re.ligiose a seconda de,] loro gra. do di ernluzione, oosì ci-earono pegli ideali e degli idoli per trilmtare loro adorazione e sa– crifici. Gli idoli e gli ideali, nel volger dei tempi. hanno perciò segurito il ca.rnmino deH'uomo. Si sono tr-a.sformati a seconda deUa sua evoluzio– ne ed hanno sintetizzato le .aspirazi-0ni più al– te, taJon_J.le p.iù basse. E se la 1 pa.tri,a, uno dei più « recenti idoli foggiaJ_i dall'uomo », cont-a. g:ià tanti oloca11sti, gli è che rappresenta uno degli ideali rp>iùvasLi, LE NUOVE TASSE Scusate, signor esattore; perchè bussate sempre alla mia porta e mai al portone vicino? sangue, ma ad accendere un-a fiammel-la dii luce, perchè i ,popoli fossero consapevoli che si voleva trascinarl.i ad un inutile mas– sacro, e che, non dalla guerra, ma dal co– mune lavoro, dall'amore reciproco doveva– no attendersi la redenzione? Treves obbietta che il socialismo fan– ciullo non poteva combattere il capitalismo gigante. E sta bene. Ma se il gigante cotla sferza impone al fanciullo di avviarsi verso un burrone, verso U'abisso, è logico che .il fanciullo, pur sicuro di cadere sotto ,i colpi spietati della sferza, -infame, inesorabile, ten– ti di sottrarvisi, di sfuggire a quel precipizio sicuro, ove solo una notte nera l'attende, per cercare di dinigersi verso la sua vfo, so– leggiala, ove altri gli ,ten<d.onofraternamente la mano, ove almeno, anche sopraffatto e agonizzante, avrà la visione dell'aurora che sta per sorgere dal suo stesso sacrificio, ove almeno avrà la consapevolezzilj ohe più nul– la ,potrà arrestare il cammino dei cento, dei mille che risorgeranno fec_ondati dal suo sangue, redenti dal suo sforw supremo, a raccogliere la face che non si spegne, Che cosa poteva chiedere di più di quan– to chieda la guena. un'eventuale ~esistenza passiva agli ordini <lei vari governi di tutte le nazioni, concordata dai membri dell'In– ternaZlionale? ~a se le slesse borghesie, ter– rorizzale dalla visione del baratro infernale che stava per aprj,rsi nel e-entro dell'Europa, per loro opera stessa, ebbero un momento d'indecisione, nel qu.ail.e attendevano come un prodigio che l'Internazionale ne avesse scongiurato, o almeno allontanato l'orrore? Ben più grave sforzo si dovrà faro ora che il proletariato è decimato, disperso, dis– orientalo, per imporre la pace. Sia lcxle al– la Direzione del Partito Socialista Italiano, che mai perdette di mira la diritta via, ai bravi compagni che prepararono la r.iunio– n-e di Zimmerwal e non C6ssino il loro la– voro e la loro propaganda a favore di una pace sollecita e definitiva I RITA MAIEROITI. neo a e~ s_inora sifl, !l"iunta l'int,e,lligenza umana. L egoismo e 1 ,stmto di conservazione furono la base prima e fondamentale della vita mate– nale dell'uomo. La grande lotta nelle e'J)oche primordjaJi era quella _Pel nutri_ment-0. Difatti nelfe grotte, sco– ,perte m F,ranc1a, a.ppartenenti all'epoca q;ia– tern.aria (cLroa 10000 anni fa), si trovarono sul– le pareti o incisi sugli ossi di renna delle figurazioni, rap'!)>resentanti gli animali che ser– ~iva.no JJ<:lnut_rimento d,ell'uomo; e gli eruditi m materna spiegano, con diversi data, tJrop,po lun~hi a ripetere qui, come in que,lJe epoche pre1stonche si annettesse una forza magica a tali figure, per le quali si aveva un culto religioso ,e $e ne adornavano le pareti onde ,propiziarsi la riuscita della caccia. I vari generi di vitelli d'oro adorati dall'uo· mo, ed ai quali si offrirono sacrifici nel corso de.i secoli, rappresentavano tutti la simbolizza– zione d'un soddisfacimento di bisogni rp<iùo meno materiali, bisogni che si soddisfano in questa v.ita o si aspira di soddisfa.re in un' altra. Ora la Patria, oltrechè rappresentare un cu– mulo _di &forzi fatti pel suo compimento e la sua difesa ,e di sacrifici a lei votati. rappre– senta anche quel benessere, quell'asilo, quella protezione, che il suddito in le.i niLro•ra- E l'al– largamento della sua famiglia, col legame che J'avvinee .a queLI.e d.i tutti gLi altri. E fa sì che egh creda che, solo nella propria '!)a.tria, pos– s,a ti:ovare quell_e soddisfazioni spirituali, quel– ! umtà d1 sentimento, quelle difese morali e materia.li , che sono pure uno dei primi bisogni della vita. Chi ha vissuto molto anche nelle patrie al– trui,_ e vi ha _trovato buona gente, buone leggi, sentunentt d1 so!Jda.r1età e d'umanità come i nost'Ili, non comprende più queM'odio cosi pro– fondo per le patrie altrui, dal quale le fol1e, in certi momenti morbosi, si lasoiano trasoi– nare jmpulsivamente. Appunto perciò ricordo che, molti anni fa a Milano, in una dimostrazione, contro la Fr-a.n– cia, sul corso Vittorio Emanuele, ove mj tro– vavo a passar.e per caso, non potei sopportare in silenzio le grida di: /\ bbasso La Francia, morte ai francesi. Ma lui però salvata a stento daJle "proteste verbali e manesche di una folla furiosa che voleva linciarmi. E sono sicura. che, se oggi qualcuno il qual.e in Gennania, avesse incontrato della genle me– no J;arhara di quello che ci descrivono i gior– nali, ed ,~li.e grida di morte e di abbasso, e– messe dalla folla, volesse contrapporre il suo pensiero, sarebbe certamente accolto, come lo fui io alcuni anni fa, quando protesta.i in fa– ,vore della F,ra.ncia. Ma il popolo è un grande fanciullo che finisce semp-re per pensare ed a,gire come il governo e la stampa vogliono in quel dato momento. Generoso sempre anoh.e quando ap'!)are bruta– le, istigato com'è da chi ha saputo sfrutta,re ciò che di rnegtl,io è in J un. Se i.I p,rimo impulso dell'uomo è l'egoismo pel conseguimento di un bene e di un bisogno materiale, un a,ltro egoismo è latente in lui - quello spirituale, - che è soddisfatto dal– l'ingrandimento del proprio io, e che si espli– ca, divenendo par!ec:ipe di una vita più am,p,ia, più vasta, più intensa, che estenda Le sue attività. prolunghi, non solo la sua vita al di là ciel confine della casa, dell'offioine, del IJ}aese o della oittà, ma pune al di là dello spa1,i.o e del tempo, che lo circonda e lo ,preme. Queste aspirazioni po•rtano !'·uomo in un cam– po più elevato, che non quello delle conqui– ste mate.ria.li. Lo elevano nel campo de,ll'aUrµi– smo - ,la ,grand,e molla che spànge !',uomo alla sua meta ,p,iù alta il fine ultimo della quale è la feLicità altrui. Su questi due sentimenti, l'egoismo e l'al– truismo, si è fondata la forza dei negnanti d'o– gni tempo e d'ogni regime. I detentori del potere materiale e spkituale, per mant,e,nere la loro supremazia sui popoli e per consolidarla sempre ,p 1 iù, hanno avuto cura cLl esalta.re l'Idea che rapp·resentavano, col circonfonderla di un'aureola quasi -su,pe,r– terrena, dnstri!me'!ldCIo rp,rom.e!Uendo ,pene e ri– compen,se. materiail'i, mo,ra.Li. e spirituali e trovando così il modo di parlare alla mente ed al cuo,re di ognuno . E<l ecco come a taluni si parla della neces– sità d,i una patria più grande. per la vita del– la collettività, per impedire aj fratelli di emi– grare, per godere una maggiore libertà, dove la vita sia a,l sicuro da possih,Ii aggressioni. Una patria, insomma, che sarà la gloria ef l'a– silo di paoe e felicità •per i figli ed i ni'!)oti. Agli ai!tri l'acquisto di terre per un buon i.rnpiego di capital-i, l'annientamento di un ne– mico della nai-ione, che è sop,rattutto un mo– lesto concorrente negli al'fari. del quale l'espul– sione, a me'.Lro,dli tariffe doganali JìscaJri e pro– tettrici. rend_~à sicuro un aumento della .pro duzione e della ricchezza ... Agli altri ancora, l'atto generoso che ànnalza la Nazione tra le p,rime del mondo, a fastigi di grandezza, ed a scuola di rpretesa civiltà, che si ripercuotono sul singolo che ha coope– rato a raggiungerli. E questi ideali di grandezza patria, inoculaJt.i nel sangue e nelle carni de,ll'individuo sino dall'infanzia con sapiente arte a mezzo di testi di studio, di libri pregevoli letterani, di versi e prose, ed inni patriottici inneggianti al:l'e– saltazione soprattutto del super-eroe della spa– da, sviluppando nella lamiglda, nella scuola, nella vit.a. .este-ma, l'ammirazione per il diritto della forza che prema sulla forza del diritto, celebrando le gesta dei conquistatori celebri nella stoo-ia antic.a e contemporanea., av·vilu-ppa e costringe nelle sue spire sempre più tenacn l'uomo moderno, e ne ostaco.JaJJ'emanc'rpazione ve,·so concezioni più vaste, più alte, più umane. '11a, nonostante tutte le coercizioni", l'amore d-i patria non è che un gradìno della prira– mide, che l'uomo a.scend,e e su.Ila cui sommità sventola il vessillo della fra"tellanza delle genti! Ras;. GENoNr. Rispettate la scuola I I giornali hanno commentato il dissenso na– to in s,eno al Consiglio direttiiro della Univer– sità Popo1!are dii MilaJl-0. Le na.gioni de,! dis– senso v<l'ile conosc-ete: una rparte dei soci ha chiesto che l'Uni,,ersità rimanga anche in que– sto terribile anno di guer.ra , un istituto di col– tura, fuori dalla politi,ca e dalle sue IJ)assioni, mentre l'altra parte voleva che, giusta il de.li– berato di un Congresso, il programma delle lezioni foss,e tutto inteso ad <i.l1Iustrare le ragio– ni de1la gue,rr.a. I giornalj, si ca.pisce, hanno gridato contro l'asineria e l'antipatriottismo di quelli che non volevano la guerra entro l'Università. Perché, infatti, è stra.no che, mentre con mi.rabile con– cordia, p.rofessori, insegnanti di ogni gra,do, convertirono, nel maggio scorso, la scuola in tribuna per l'intervento e diedero poi a loro stessi e al paese la solenne promessa di man– tenerJa Lribuna dli d'ivulgaz,i.one e persuasione delle ragioni che de,terminarono l'intervento, è strano che due consiglie,ri operai vogl'ano met. tere un Istituto di coltura fuori dell'orbita in cui gLi a.Itri si aggirano; aibbiano, contro tanti teorici e· pratici dell'insegnamento, un loro pensiero suL'.a scuola e le sue funzioni e do– mand,;.no eh.e, quando un fatto immane, as– sorbe le atti•v-ità migliori del '!)aese e degli in– divid>ui, ci si astenga da esso, agendo come se non fosse. In un periodo di concordia, di li– ,·ellazione dei 11ensieri, d.eHe, credenze, delle aspirazioni questo voto discorde doYeva, più che mai, attirare l'attenzione, i motteggi, i sar– casmi. Per me, se fossero necessari, manderei ai due consiglieri o[]Jera.itanti voti di apprO<Vazio– ne quante ebbero 1invettive. Mi pare Dh'e..ssi ab– biano espresso iJ ·rispetto altissimo che si do– vrebbe sempre alla scuola, p,rocla.mato che, la guerra non è, non deve es~ere tutta la vita dei popoli e che da essa dobbiamo liberare il no– stro spirito quanto è possibile. Per me iJ loro atto va più in là del'.a Università P~olare, per cui è stato fatto: im·este tutta la scuola ed il problema dell'educazione- La scuola dovrebbe essere libera formazione di pensieri, di coscienze, di caratteri; dovrebbe dare a.i giovani la capacità dj orientare il loro pensiero e il coraggio di dimostrarlo, anche offendendo interessi materiali, sciogliendo le– gami col passato e col presente. Dovrebbe aiu– tare a desidera:re le verità e a ri.cercarle, la– sciando però libera la mente di mettersi per quella strada da cwi è attratta. Invece, svolge un programma il quale serve una, mora.le , che sebbene in molti punti sorpassata e ingiusta., emana dalla classe più forte, puntella la strut. tura economica della società; e a queUa mo– rale adatta e plasma le anime e le inlelligenz.e. Uno scrittore inglese, non sono molti mesi,

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