La Difesa delle Lavoratrici - anno IV - n. 7 - 4 aprile 1915

Anno IV • N . i • 4 Aprile 1915 . Conto cvrrewe c,:ui,o.l'oskl.. • • :E.'SJCE LA 1.'' E LA 3.a DOMENICA DEL .JU:ESE n o ABBONAMENTO, REDAZ IONE ED AMMI NISTRAZIONE : Un numero Cent ·. 5 A.nuo L 1.50 Semest.re . . L. 0.80 MILANO - Via S. Damiano, 16 - MILANO 50 copie. L. 1,50 100 copie . . L. 3. - ES TEF\O IL OOPP\O PASQUA Pav,un di.,::,t': Pat·e.' ,1 E re1uv· la pn·• 111m·t~ra. E l'f'll'1r' col sole. Cn (Jiorno. 1111 lontanissimo giorno. mentre la primavrra ~boccini-a, un uoMo 11zoriva, Slllla Croce. /Jt'rc hP ulln sua anima dolce. av,,va arriso tttl sog1,v di giusti:,ia. l....t.l madrf•. pia. lo cle• ]JIJSt> nel sepolcro. Qua,1do la fama dell'Uomo, valicò 11wnti ,~ 1,rnri ,, il suo divenne un sogno di molte nriim,•. nacque la leggenda. Cristo, figlio di Uio. non poteva rin1anere, carne gli uomini, Figlio della fragilità d·.. [ damo ed Eva, a .~c1J1Jlp 1 JT<J'i. nella bara che l'aveva accolto. fristo t'ra ri.sorto. L'aveva ripreso d pa– dre, ndla gloria della vita eterna. Cristo era nato p,~, la rigenera :.ione u;aana. Ah imè! Duemila anni son passati .. -lnco ra nell'a– uù,w dPi Jedrli Cristo risorge. nella giorna– ,~ /Ha di pasqua. dopo che nelle Chiese. parate a lutto. s)• pre gato e pregalo 71er il ,uo martirio. .Ila .. e il ,00110 rii pace. Cris to, figlio di Dio. ven,clo al oiondo per la rigenera :.ione ,,mana? La parP oggi t'è, /OTSP_ solo. nelfr /ami - gllt', in rui la lllOl'lè, buona, P passata. non rir;;parmiando ne"suno. .1/a noi, po la pietà chl' obbia,110 dt te. ('ri,ln. prr la grave dolce:.:,a degli occhi tuoi chi' abbiamo arnato nel/,• i,ru,wgini dei nostri artisti, per quel sogno che , /orsi', ti r1JndussP l:l!ramt:nU!, con la sereni t.à dl'l JJ1ariirr•, sul Golgota , noi non vorrernmo chf' tu fossi riso rto! ,Van vedr ai alm eno I Gli uo111ini a cui hai dello: " Non /au· agli altri quello che non vorre ste fosse fallo a lt' )) si uccido no sui campi , e la carne{tcinr.L supr•ra l'orror,' di ogni nostra imm agina– :,ione. I bi112bi che tu accogli evi con le parole rima:,tr come un richiamo fi'i bontà , d'in– dulgni:.o, di tenere :,:.a per l'in/ an:.i a così bisognosa d'amor e : u Sin ite parvulos veni– re ab me ,, aspettano nelle tristi case silen– :.ioSf' il padr e che non verrà più , o chiama– no inva,w la madrt•, sperduAa, nell 'esodo tragico dal loro paese, o hanno la nwrtc . spavrn tosa, dall e stesse 1nani di uomini , /l'ir' un giorno alle carez:,e. ('ris to, dorm ,i in pace! .l1eglio chr• tu non sia risorto, che tu non vf'da ! A rht('m)/ a mmi dalla tua morlt' Pasqua riranla: 11 Pace! 11 E ri svondr> la vi ta: ,, r:urrra ! i, dl' l medio evo risorto e cenLuplicato con le sue str agi, ci semb ra onesta e buona la spe– ranza che tulli domani risorgano a una nuo, ·a visione della vita soc ialr: e quelli che sa ranno i supe rs tit i della guerr a e quel– Ii che sa ranno i supersliLi della fame. E le donne , le madri 1 che erano ieri l'as– seg nate e curve, e che hanno pot ut'o sotto lo sLimolo della fam e propria e di qu ella dei bimbi , rneUersi cont ro le prop rie abitudini casalinghe , di subbidi re i cons igli del pr e– te, e ri voltarsi a quel.lo che le insultale , la– sceranno le ,·ecchie abitudini , lasceranno la prece inuti le e vana 1 romp eranno i legami ciel passato pe r sentire tutti i richiami del– l'avvenir e. {J. b. Lachiusura della Camera 1 lavori parlamentari sono finiti: Mai la Camera nosLra ebb e a dis cuLere fr a tant e ansie. Le pa rol e di Sala ndr a, il preside nte dei mini st ri , aveva no il comp ito dì accon– tcnlar tuttL ch i vuole e chi non vuol e la g·uen a; e nel tempo stesso di mette re una cerl a 11aura di fuori senza urtar e la suscet– ubililit delle di verse dipl omaz ie. LA SOBILLATRICE In questa situaz ione di dubbi si è trn– scinato il paese . :\1a che s'è fatto di pos.itiv 1J alln Came-1·a? Chi è? Ch i ha a,·uto poss anza di muorer e tante m1~Iiai a di donne, la cui dta è fatta di rc,.ss,:gnaz ione e di laYoro? Ri~posta breYe: Ja fame. Le contadine scese dai monti ai mercati riel \"ene lo giacct,è è colà che più si è ac– <·entuato in questi gio rn i l'u rlo della mise– ria,. per comp era re il grano , non ne trova– no nemmeno uno staio, chè gl i andi specu– latori l'hanno tenuto nei magazzini in al· t-E:~ache il prezzo aumentasse ancora. :--:es– ~uno aveva loro parlato forse ma i o ess ~ non a,·e,·ano r:-apito. di propr ietà privata e col– leltn·a.. eppu re la iame ha insegnalo a que!le po,·ere donn e a saccheggia re un ma– gazzino com· è avvenuto al Comun e di Novr. .\ .l!P,Lre le donn e si ra ccolgono al mu ni– r·1pio e inYocano aiuto. Il sindaco ordina di distribuire il sussidio di una lira pe r ogni donna finchl! può esse re messa in ven d ita la far ina di granone. Ah imè ! povere donn e ,1n a lira pe r far tace re la fame dei figli pe1· qu alche gio rn o ! La crona ca della giornata ha un episodio triste che riproduciamo dall '.4 vanti ! con un alt ro in com pen so abbastan za facet.o. • I n:i rleJJe dimostran ti, certa Spo laor, nia- 1re di fjUrJ.ttro 1,ambini e che ha il marito da. <,ei rnJ?si dic;occ11pato, oltremodo ec<'itata pPr le rontin•1e prha.zioni P.roprie, e più ancora per q11elie dej figli, <1.llar1~r;ossione Gel mi~ero sus– <-idio roJ qu1.1le ~ r~bbe potuto r,ron·e•fore ~o– li') pFr o.z,z-i, di~,:le in i'-r:a.nde<ir1<onze. ,\rrr:-rr:ra• rrnata ;111'0.-.pedale '-i C'Jltstatò che il ·+<-1vello JF era dato di volta ~ ven ne DJ&.nd:tt<.1 al rnr1- rdcomio di '· C!Pm~r1te a Venezia. nor,o il dr;.JJnma, 1~ farsa.. Avendo, ,n r~r" ,.,, dal r,ulpito d"'tto ehe Jp donnP part)•:1r,.1.nti ,Ila dim(j!-t raziùne di ieri erano ubhria~·he, al– r;unP deJJe d.imo,;.,l.ranti oggi andaronù per chi,:– dngli ragirmP <lell::t ins11lsa provocazionP. Quc•I r'-!verendo non trovi, di mP-glio chr, fuggire dal fa. rhie~a ri.Ua ranonica il che non impedi, ad 11na delle di mostranti, di raggiungerlo ,. di rfa.r,rdi iJna buont± lnir,ne. :\. l'en•zia le d1moslrazion1 d1 donne hann,J assunto propor zioni sorprendenti La Camera del Lavoro rompresa d<·lla gravità di-Ila ~itiiazirmi:- ,tava di srutr•~1drJ s•1i prov,•r•– dimPnli HJ ç.rco ehl la foJla spinh dal i– stinlrJ ciN·o df.'.lla famr~ si rn11on• ~ Jr. donr :t m1~diaia -;1 portan,J ;1 fiumanr> p,•r i,. strl"l t<> ":J)li vPrSIJ il ('r,ntro <:f,,jla 4 ttA n <·ntr,~ nPt:?"Ozi -.i --.h:1rranù. Siepi d: hai,m~tt,. le rrn.tron,;. avv,·ni.a,n,, inrrcJ(,nf1 g,-ra,·i~sim, Il ~r,u-r(,farir, dr,l]::1 (;a m,,ra 1(' Lh,·,,rrJ d~v,~ rif'.ordarr> a q <·llc madri .;H'-JJ' r1tr c,,rne <Jur .. , "'' 1 dri.ti r, r una piu fPrrJbiJP ra!!r•d1a prrJJétar1a so no fil?h di altr,, rnhrJri t·(JmP c.;gr~ dr,lùl'RTI ti e mis,..re Cn nP.flOZHJ di oune rimasto ap~rto h 1 i11 m,Jslra if br-Jle r,r-ste d1 Jiane --aldo. e Ja padrona cun fL1 to e-<•neroso 1,rudent<: offrr– it!1P dcrnic- affa nate. c.:i r, ò r 1 barr: rJe1 fJa C'erano molte cose vositive da fai·e, poichè ne ~e non ~i u\·esse ,·erarn ent e farne-! Ln t1r-geYa la ·mis eria e la di soccu pazion e. ).'la p_1zz1cugnulo. dal .cuore largo ~ffre sals1cc1a. di più positivo si sono fatte le leggi ecce- ~ ... n '~~gheg,,grn~o 1 ~-~ .n ca~è s pei: 1 ~:tre ).!:~ _;.zionali res_triLtive del_la lib e_ rtà. l:d" ~ ~ -:ov•·""""''··•L. . · ~ 1.tf ~ - Invano I on. Dugom ha ncordaLo che 800 l1.ACh_1 puo ,con_da,nnare d _g:Slo vwlent.o? mila rimpatriali accr escev ano le file della .S: Dona di I iave alt zo ep1sodw dolo- disoccupazione. E che la di soccupaz ion e r?5~: 10 que lla ~orgaLa su ~8 mila ah,_lant i: rag giu nge la cifra di 3 mil ioni . Invano es- s c.:ont .ano ben ~. 1~1la d1so_cupat1 e 11?o so ha dett o che u anche per coloro che met- niune m ma~o ai Signorotti non aveva ~ 10 - tono sop ra ogni altr o il prob lema militar e n 1 to pro,..,_·~dime~to._al?uno. . . . non dovrebbe que llo dei lavor i pubb lici an- Qu~ndo mcommc 10 11 vento di .r1beH1onc rtarn in secon da lin ea i,. la Giunta fece affiggere un ma ni festo per Ahimè! O-è sempr e clii risp ond e che tral- innta re '. b1sognos1 a reca rsi .al Comun e P~,. tand-0si di bilanc i preventivi si deve bada- (1tt~nere il µ:rana a pr~zzo r1do tlo o .gra~u1- re che non sieno supe rati dai consunti\'i ! tamente . :Via temendo I affollam enbo in g1or: Si calc ola che il governo abb ia dato t~ no d,. m_e,:cal-0 fec~ sba rrar e la porla_ dai mi lioni pei lavo ri pubb lici. Ma eh cosa so- soldat1. C10 esasp ero le. donr:ie. che s1 n ver- no per scongiurare una situazion e terr ib ile'! sarono sul mercato e s, decis ero a prend er E l'on. Merlo n i ha ,·ieh iam ato al do,·e re d'assa lt-0 i sacchi di grano e di fag iuoli espo- della completa am nistia dei ferro,·iei ·i li- sti. ln corn mc1arono allo ra_ le_ pazze cariche cen zial i. E altri urgenti bisog ni furono cie- che tra volse ro una donna incinta e poco do- nunzi ati. pei qua li s'è r isposto con le solite po un operaio the rimase uccis o. parole.. A Belluno , a T reviso, a Coneg liano ,_.ne; Poi dopo il pisLoloLlo d i Sal and ra ass icu- Pri ul!, ovunque accadon_o f ~t.li ~ons,mili. h ronle che l'Italia sarà gui data pei suoi mi - quel GovPrno che trova, rmllon 1per prepa- g-liori destini , si vota la rhi11sura fìno al rar e la .<;uc1-ranon trova queBi che pur sa- 12 maggio. re bh ero sa nti per la stess~ d ifesa della vita Quali incogn ite ci asp ettan o col paes e nel- 0, della stess a nazio ne._ Che vale dunq ue le mani dei governa nti? Perchl! non senlin• 1 armarsi. fino a1 denti pe.r m~tter pau :a , il dove re di riap r ir tosto la Camera in un quan d? s,_ nr rm ette 11na situa zione tragi ca momento rosì gra ve? per m1ser1a. la quale è certame nte sfrutta la ~; ciò r he ha im·oral o !'on Turali Mn 1111 da thi ne ha l'interesse? ma gnifico dis cor~o rhe di n~o nella s11a ul - Coloro che r,oLrebbero far sac rifici per t irnn pnrte alle nost re lettrici: far fronte alla grave situazione, se la cava– no di,·endo che la guerra riso lleve rà lu t– to e tutti. e sono (•osi riechi da non ca pil'e chP la guer ra - assai spesso grande l1vel– latncp pu ò lravo li:;ere anche le loro ric– r·hr-zze di cui non ,·ogJiono ,·ederp ora la rninim/i parte. Si parla di patria, di paLria. Ma ness uno anr,orrJ ha fatto sacri fici ve ri. Qua l m era – viµ-li:i s1·la povera gente csaspnala non può amarr la r,atria, sentir il dovere della di– fc.sa nazionale e mettersi nella negazione assoluta di ùgni rom11ne inl.<·rr•'ìSP di fronte a qualsiasi rrirza 1•steriore? .\fa ritrimiamo alle donne c·he -rmo stalr Jr- prirni• alt rif'i r:h•llr•tristi sr:ç,nf•eh,, si son<, svolh· ~r• q11f'' h· drJnnn <·h<• hanno 1rlato la 1<,ru miseria sol pe rchè spinte rlnlri slrn lrJ, ~:ir,<·SSPt<J rH1df-rsi c:onto d<:lla loro strs• c::1 rri~t:ria <Jh :t)J,,ra J,. N1SP poi r<·bhr•– rrJ bf!O ;1 frPnc~rit. ... ·->·<·1·,,• \llora non a– vrr·rnmù <1<·1 f!',v(•rr,anti <·h ignor11rio <· dor rw1nr,: <1h al or.i ri,m 1.r<•mrno q111 n<•l la fragira. situazi0nr d1 dr,v<•rc1 salvflt(! da d111. f!IJrrrr•. qnf-lJa militare ,. qu<'.llfl riv1J,,t \'rn THJU vogliamo rlVl'r l'aria d, trarr1· da avv•·Ol/11 ·nt '1ra7iti 1 dr!lle rh•d, zion1 <:h<· po·.;sr1no trJrnarc1 utill .\fa se ,n q u·st'ora trT-t,- i troviamr c.:r;ttfJ I;, r·nppa (]i p! ,rnhr, " !-ii tratta signo ri, della vita stessa del pae– se, <li rui <·'è commessa la tute la. Certo, l' in– qnietudine in molti sarebb e di gran lun ga mi – nore s.e quella 1e neutr alità >1 chP fu proc lama – ta. n p:iro le dall 'on. Saln.nclra fos~e stnta noi lo sogna mmo e lo sog ni amo ancora - la vern ne11lralilà., vigile sin. pu t e r erchi\ il m on– do 11On è dei dormi enti, od arm ata , a rm ata poteva forse essere anch e meno , meno tram . ra11te e trnffico.ta , p iù irlPnlmente intesa, iJ)iù nll:1 sorr:1 t.11tti i mer ca ti e for se con riò anrhr in drflnitiva più fn1ttu osa: ta le insomma chr :1 troppi interventiR ti non face~sr rimpi angE'– re la 11e-11fralità rome un meno prggio e vice– versn. TJna neutralità tranquilla r-he i11 mezzo nl HHH'Pllo orrihi le, nrfasto, rriminoso rrl inn – liJp - si, inutile rsf'l:i ma ron forza l'on. T n– r:rti, pPrrhl> In c.foria rinnri:w ~li nrqnisti ,l<'l In viol<'n:ta P ri:1bilitn i g--r,rnrli va lori m01·nli f'Ìvili P produttivi P non si l:1sria t,-11frn1·r un:,. 11P11frnlità d1e in r11PZzon q11rsto "-<"Nn pin 111:mi<-r1rninle forp~se flplJ'ltnlio, pritt,rt in t,,, 1mrr•.,· ,1..,.lln ,·oorfp <lrgli Stnti 11f'11tri l':rn l<•sigu:11:n drlla pnr<' prn1nri;i;n, sol!Pritntn, l'i– f•M·<':itn ,·on n~ni •orfn fl1 c..f11r71, di n<'ro1·.cd TIJPriti, l'nrg;1niz:,,·d,-i1·r rlrlln Crorr RMsa fn t<'rnn:,i 1,nn!P., la prorn0trir1• rJr,1 i:rrnn<lr f111 1ro 1 1·,,,1µ,r,.i:.sn fH'rrn:111,.nte 1•t1ro1H•o. '\'011 porhr zol lP, 111Jfl 1n1 r,,,rt(), 11011 11n wrirr solb111to gdd1 1 l"OTJ. l11r1ti 11nn !:tir 11rutrnlil;1 n– \T(>IJIW c·ou,, 1d bto ,1 li' JU1 1 i:1, rna forsP questo ,. r•<'J•trJ al di 1!1 <li ,-~-1·n· 1111 pl'iruntn n11g11,:,1.f1 e nrJn fnd1wn <li nfl11Pnz,," di f!IOrin n,•lh rin. 111 iv.,t 'I nt1• dP.ll'J•.tif•or,a <I Jr,rnani r· 1ir,irht> fr ù J r-\ qni J, ,,1 ,~M,J, 1 1~rii di rito E S TERO Il- DOPPIO e di convenzione, la--cinte che fuori delle con– ,·enzioni e dei l'iti io ausp ichi a questa neutra– lità, a questa pace, a questo avveni re, n nome del Gruppo e del Pa rtito Socialista Italiano. Non cerco 11ote po lemiche, o ~igno ri, 111ach.ie – ùo toma ndo al mio modesto tema: la fiducia the fin qui fu ge nel'ica, equi\ ·oca e quindi in– SJ)i ra ta alle presunzioni più diver::;e e più con– trastanti, fidu cia, dire i, cli natu ra so~pensiva, se clo\·esse - di fronte a ll' ultimatu m dei fatti in prnci11to dell 'azi one o delt a rin un cia a un'a. ziono - !'inuncie che fanno pa rtir e Ven izelos pe r Cand ia, se doma ni dunque dovesse mutar– si iu fiducia co11creta, positi\'a, univoco. in col– lHborazione, in sto ria , come si es p1·imer eJJbP la Camera ass-ente, 1pel'duti i contatti , rotte Je intuizioni e le suggestio ni 11ecessarie? Io dico che è int eres se di tutti, del Governo in prima lin ea - ed è inte resse quindi e do\ ·ere di tut– ti - che la Came ra 110n si apparti molto in ore come queste. Terzo motivo (ed ultimo, ma i tte fanno t.ri– J1on1ia e si avva lorano a vicenda ) ed anche es– so emiHentememe politi co, politico di politi· ca inte1·na anc he essa, ne l senso più amp io della pa rola . Certo, da lle ulti me discussioni il senso deve ess ere giunto a lla Came ra ed al Gove 1·no della gravità del momento polit ico inte rno, La disoccupazio ne delle m asse, l'im. minente ca rest ia - e viene rinvi at a anc he la disc ussione per la pr oroga della sospe nsio ne del da zio sul grano - la fame, insomm a, la fame vera, cont ro la qua le le previdenze dello Stato furono cos ì enorm eme nte inadeguate fi. nora, tutto ciò seg na nem bi o.ll 'o r'iz,zonte che è com un e deside rio sventa re ed a pa rare i qua– li · nes suna buona ,·olont à. sa ,·à sove rchia, mas– sime se a un mome nto dato l'intr eccio dei fat– ti, inca lzando, minacci formidabili impensate com plicaz ioni. Ebbene, cred e il Governo di ri u– sc ir e meglio a llo scop o, liber o dai molesti, ma pro \·Yidi stimo li che gli vengono da quest 'au – la, e crede che sarà più for te trov::indosi, se a-nai acca des~e, solo di fronte alla pia zza es-a– spe rnta, <'hiu sa questa ,·a l\'ola parlamentar e che f!li ana rch ici odiano a ra gione pe rchè per. mette il ra llenta rsi della flògo!--i men tre si ap– prest a no i fol'maci rip arato ri? Altr a volta si dis ~e già da eminenti uomini di Stato che pr o. })l'io nei mom enti [)iù gravi è più facile di gr~rn lun ga gm·erna re col Parl a mPnto c-he ~enza. Il Govern o dell'o11. Ralnn clra e la Camer::i n su f. fl'ag·io un i\·ersa 1 e rinnegano essi questa opi – nione? La conc::eguenza di que~to discor:::o è - o signo ri - che si dovreb be d'accordo - d'a<'– <'Ordo, bad a te - respingere le vacanze come un a catt iva tentaz ione perniciosa per tutti. '.\oi propon iamo la ripresa dei lasori non piì1 al di là del 15 ::ipri le. Credi a mo !-eriament e. non retoricamente o signori, che anemo il ,·o– i;tro consenso, che il Go,·erno c;arà rii::.pettoso della Cam era e· la Cn.mera cli se ~tessa. Quale P asqua fa remo o ~ig-nori , nelle no c::.tre case? Xon ,·i è P :-:sriw:t OllP~t'anno maledetto. non \'i è P asqua re r gli uomi ni di buo n a \'Olontà ,v, 1 mondo. nè P a~qua di rose nè di pace: sarà P a.– squa. di resurre zione solo il ~o n10 che la r a– gione. la (')viltà, lo urnanità avranno ripiklia– to lo scettro caduto lorn dn 11e mani. Ai'l1ti. 3iuti l'It ali:1!.. Al di là del confine Dimo11ra1ione didon e in6ermania . La 11urabile concordia degli animi in Ger– mania accen na a finir e. 30 deputa ti social i• sli uscirono dall'aula quando si votarono i credili militari, 2 volarono cont ro. Le do n– ne fece ro una manife tazione ostile a Ber– lino. Il 18 marzu, nelra n nive rsa r io della rivolu – zione, più di 800 donne socia liste si reca– rono pr esso al Reichstag, per farvi una di – moslrnzione a favor e della pace . Al passag– gio dei deputati socialist i, acco lsero con grida irnnic he lo Scheideman n che ha te– nuLi di scorsi dimo sLrando la necessità di continuar e la guP rra e apnlaudi rono en– L11,iastica menle Liebkn echl , il depu tato so– cia lista che pel prim o volò contro i credit i militari. Po, le donne si recarono al cimit ero- a deporre , come lutti gli anni , fiori su lla tom – ba dei ca duti nelle gloriose giornale del \ farro. La polizia cercò di abbr eviar e la d i– mostrazione. ma non fece alcu n arr esto t ·n'o ra <lupo la manifes·azione però il Co· mando militarr faceva sape re al Vorwiirts cfw la censura non avrebbe pr rm esso nes – sun accenno alla lllanifestazio ne. E così la stampa lPdPsca non la poi{• rc•gistrare. Tan– lu perchè il t-Onlaµ-io non si diffondo... Ma s1wrian,o che le compagne ledesclw che hanno dato lantr provr df'lla loro devo1.ionc• al partito, ,ap piano liberarsi da q11cll'infa– tuazion1 rhc ha deciso in Germ ania. per •· nti mesi la cosi de lla tregua d'armi dc·i prirtiti.

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