La Difesa delle Lavoratrici - anno IV - n. 6 - 21 marzo 1915

confidenza di vostro figlio e quando, a ven– t.'anni la sua vita sarà tutta un rigoglio d'a– more, egli sarà per voi un estraneo. Arduo compito quello d'una madre, non è vero, amiche? Pensiamo però che se è condotto con cuore, intelletto e forte volere esso è sublime, perché è la continuazione dell'ope ra della Natura. A. Suss. Note pratiche di " Dram ,, Truffedi piazzae pregiudizii. II. Cn·altra YO!gare truffa e nella quale ca– scano facilmente anche gli uomini 1 è quella della saldatura universale dei recipienti di metallo o smalto da cucina, sforacchiali dal– la lunga usura del brodo e del fornello. li galantuomo che vi fa l'articolo sulla piazza, prepara il supposto squarcio da safdare, bu– cando con un punteruolo il fondo di un re– cipiente qualsi asi poi ne riscalda i lembi alla fiamma di una semplice candela e poi ,·i passa sopra il pe::o di stagno speciale di "lta inven::.ione: nella ferita della casseruo– la dif atti senza bisogno cli colofonia. di aci– do. di saldatore e so,-ratutto senza bisogno di capacità speciali scorre riparatore il me– tallo che brillante argenteo ricopre unifor– me tutta la falla del fondo: e voi pensale subito che con un soldino o due ne econo– mizzerete parecchi pretesi dall'esoso tub é quando non economizziate addirittura il re– cipiente stesso dichiarato dallo stagnino ir– reparabile. \la sarete disillusa! la saldatura brillant e come il vero stagno, ai primi colpi di fiam– ma del ,·ostro fornello si rifonderà spargen– do in esso il latte od il brodo conte nuti nel recipi ente. La volgarissima truffa consiste LA DIF~:SA DELLE LAYORATJl!Cl in una miscela di solfo fuso e polvere di al– lwoinio. Non ci sarà che da buttar la via a meno che non la destiniat e a suggellare la busta delle YOS\re .... lettere se avete occa– sione di scriverne pcrchè quello che in piaz– za viene gabellato a voi per pochi soldi co– me lega da saldatore, viene dal carto laio venduto a caro prezzo come u cire argcnl?'n e a cachetcr 1, ceralacca cioè metallica per le profumate e sdolcinate letterine delle signo– re e signorine del ((bon Lon 1, dram. Tro ppo onoll"e .•. C'è un yiornale che ci ha pi(Jliale a cuore e che ci fa l'on ore di riportarci come articolo di fondo le discussio11i che noi con{uliamo alla rubrica più, modesta del nostro foglio - le vo– ci - . E tanta è l'ira con cui l'articol'ista-for– bice si sfooa a riportarci, cosi da farci pensare a quei preti che piglian gusto a far dir vecca– tacci in co1lfessionale alle fanciulle ingenue. Care lettrici nostre, avrete capito. Si tratta di un giornale clericale e< La donna e il Lavo– ro n che ci paventa. E se la piglia con noi perchè vogUamo chianiarci socialis te p'i1.1ttosto che cristiane ... Bella pretesa! Jla il (Jiornalucolo ricorre ctll'arle di Don 1]a. silio quando rileva con aria scandalosa. come se non sapesse di assegni concessi pe1·sin dalla legge. il fatto di un incleni:.:.o 1·ichiesto per un sindaco socialista che non ha beni al sol.e nè altro me:.:.o di (l'lUtdagno e che 1'Uol fare il suo dovere. Cifra favolosa, vedete povere ope– raie dove ranno i vostri sudori? Quattromila lire annue! Orrore.. Non irnporta se sot.to lo stesso titol o {.'arcivescovo di Milano ne prPnde ci nquanta mila .. Jfa si, 1na si, amici cari, che noi sosteniamo di fatto il diritto ai lavoratori di salire a tulle le caric he! Ma i quattrini non Li to(Jlieremo di bocca ai po1.:eretti, bensì li storneremo da certe partite chP non ci servono. Bilan cio elci culli: trentasei milioni. Non è (Jran che, ma la reli– gione dei preti se la paghi chi la v11ole. A noi ba,,;;fa quella del dovere. E frattanto ringra;;;iamo <e La donna e il La– ,·oro 11 dPlla rèckune gratuita rhP r:i va facendo! GUÈLE . CORRISPONDENZE D a Torino. Alla massima influenza della scuola clerico– borghese fondata da certe pie da.me, il grup– po femmin ile e< La Riscossa >1 (sezione Seme ) ha pensato di porre a ,·gine istituendo un a scuo la popolare femminile, cercando d'istruire le operaie trattan do i problemi a· loro int eres– santi sotto un punto di vista anzitutto positi vo e imparziale. Dopo lo SYolgimento del tema prefisso in o– gni lezione si apre ll'a le al lie, e una discus– sione sull'argomento. In ogni lezione si spie gheranno gli avveni– mento più import anti e politici di :1tlualità, e poi si distribuiranno libri in prestito . L'es ito feli ce della prima lezione e il nobile scopo che ci spinse a fondare queste scuole, ci dà la sicure zza di essp re comp res e e coadiu– vate. La prima lezione inaugurale ebbe luogo do– menica scorsa H marzo, nei locali (gent ilmen– te concessi) da l Circolo G. S. Il Seme . Venn e svolto il tema: e, La donn a e l'eco nomia 11. Altri temi segui ranno rego larment e ogni set– timona ron coiwersazioni e letture ist ruttive, dando libera parola a tutt i e appagando gl 'in– trrvenuti su ogni domanda. Continuino ,le compag-ne e i compagni a fre– quentare le nostre lezioni e facciano viva pro– paganda affinc hè il nostro motto sia: 11 Con– tro la gue rra e per la civiltà! n. E. 7.. D a Cas telfio r ent ino . Compagne! In quest'ora tragica e dolorosa anche noi donne del popolo, rhe fin quasi ad oggi siarno state il trastullo d·una cieca fede, dobbiamo s,·eg liarci ed unire i nostri sforzi a quelli dei compagni per preparare tempi migliori. i\Iaì come in questo momento è apparsa chia– ra la nec essità 1)er la donna di part ecipare alla \"ila sociale. Forse che la madre non potrà se– guire nelle idee e nelle lotte i prop ri figli? La sorella non potrà forse sea-uire ed aiuta re il fratello? E la moglie non a Hà il diritto di coa– diuv are il pad re de~le proprie creat ure ? Non ha essa i>ure la testa e braccia'? Essa ,pure ha VOCI DALLE OFFICINE E DAI Cara Lucia. Sebbene mi dispaccia di obbligarti a ritorna– re sopra una discussione già fatta, cioè sul te– ma: 11 Difesa della ~azione in caso di inv asio– ne u, pur tutta1;ia - se me lo concedi - vor– rei confutare la tua risposta alla compagna Desideri apparsa nel numero del 17 gennaio. Confutando - con la mia JJOcacultura - ta– le risposta, mi sembra che co;;;.:i in tutta la sua totalità con le nuove direttit:e del 1Jar– tito; poichè se tu dici u agli eserciti biso– gna opporsi con l'esercito 11 per coeren :.a devi sopportare le conseguen :.e d'un esercito, vale a dire -votare le spese militari, perchè questo sia sempre in floride condi;;;ioni . Non è vero? Ragionando sen:.a preconcetto di na.:ione - qual è l'esercito che crede di essere l'invasore nella guerra attuale? .4 me sembra che non ci sia! ln quanto chè .wl nascere del conflitto l'uno diceva: il perico– lo russo ci minaccia e l'altro affermava: è la prepoten;;;a teuto nica che tenta di tra volg erci tutti. Quin di i;edi che la guerra è sempre im– moral.e e nel medesimo tempo costi tui sce un buon affare per i fornitori e nient'altro. Ammettendo anche un 'im:asione di eserciti come tu dici, per noi proletari la mi(Jlior cosa è farli passare piutto sto che combatterli, per– chè anche se vincitori si perde sempre, dato rhe con la vittoria si viene a consolidare la patria ai nostri dissanguatori i quali poi a loro tolta nelle competi;;;ioni economiche ci fanno fucilare in pia;;;:.a. Questa è la prima rr19iouP pn cui sono contro la (JUPrra anche SP di dife sa. La suonda è quPlla chP buona parte di operai i quali hanno cooperalo alla iittoria sono costretti ad emigrau in terre, forse anche dei nemici di ieri, trovando in queste, un migliore stipe ndio che in Patria. Ammetlerd .d, una guerra di dife sa. ma quandf.J da questa v:atu ri sse lo stato colletti– ri.,tico: nll'infw:,ri di cfo rlico: (JUPrro of rPO· ,,,ano d~Lla (JUerra. Pnch~ difendersi se poi ristaf.JililtJ L'ordine d dPVP ritornare in quelle tnre degl i inrm;ori pf'T t°i?:PrP? A ttPTiri.o la tua risposta. Ti srtlutr1, il compa(Jno ~ \P.CfC::0 ~EU I ( hah:,n.1 ur Jfarne, 3-3-HHO. r·oro f'ompaano. La q,,.A~tfone clelJa difesa della patria fu gi ·1 diba.t::,ubt. !n qu~sta rubrica e in altra partP del giorrialA, fJer quaiJirJ faccia paura a t:.1luni NJTfle <1tta. a ind~boJire la no<.:.tra opposizion,! ;dJa ~,u~rra.. .\tNJ,ZlÌà.TfJO (Jér6 \·olontien :_rnN.1n.1- ]t.1, tu!t )Nv-ro. · suffarJ?<Jmento, pncb~ f'.i dit. modo di rj;tff,.rmr1r,1 le· ra~'l.oni già esposte e di fare q1HtldLP 1JL!le ;1!!:?iunta. ;\rJi atJbia.rt1Q zia tait.e al,bastan za <'il azirJni nel giornale pi'.'r dimo;.;:trare <:ome i granrli un mini the h.anno C1nr.1rato il o.o<:i:ili~o. nfJn so– stennero mai Ja tesi diw•nt:Jta O;th'Ì di rru.1d,, in tanto contra· to rjyi fatti, della flOn r,pposi– ;;;ir:,TIP ;;gli f!Snciti rwasori quanto (~ :1 djr~ 1<1 ne-gaziorie a.c...: 1,luta della tir1tria o d,~11a n:1- zioni-. ."\ùn ci .4ntiawo quindi co'-i prrsunt.uo ~f' da <:.orpa~..:ar~ i maec.;tri, per nr:codarri magari -:1, nn utopic::rno annrc,:,ide i di cui a~c;P,rtori, rJ furono dç.i J1a1..zoidi cornP,Her.·f°!P,, o dPi rnistiri <:ùfflf- iJ Tol"-fni. ..\.nehf-' la fJfrezion" del Partit.<J SocL-dista lb1- liano nell:1 sua adunanza di FirP,nzf' corv.lanna \a que--to hnu~famo sorpassato; i partiti dr•i <li,·,-rsi paAsi r]P,]l'lnte~a riunitisi n Lr1ndn1 ro nw•nnno nell'accettare la ~unr:-i finfJ :d ristabilimento del diritto di na;;;fonolifo Questo diritto fu pure a.trnm ato a CopPnha– g-en dai '-ocialisii dei paesi nP,utri, Pd r,nchP i -.oria1isti ted~.;;r-}Jivanno <:.ostPnPIJdO, in qu:1n- to è loro possibile, questi criteri a difesa dei paes i invasi dai loro eserciti. Vuoi dunque che sieno tutti fuori del so– cialismo? :\la tu affer mi che per coerenza, noi che ammettiamo la difesa della patria, o per dir meglio, la difesa dall'eser cito invasore non dobbiamo combattere le spese militari. '.\"oi siamo antimilitaristi per prinripio, ma ta le principio riteniamo solo applicabile in tempi maturi, così come pur combattendo la prop rietà collettiva paghiamo intanto la no st ra brava pigione per avere una casa. :\fa se noi pot essimo supporre l'assurdo che i soli socialis ti italiani fossero maggioranza nel loro paese, comprende remmo a priori che il disa rmare ad un tratto ci consegne rebbe neJle man i delle borghes ie d'alt ri paesi. Perciò la no stra oppos izione alle spese mili– tari è relativa alla opposizione di quella dei partiti di altri paesi, ed è piuttosto una op– posizione di tendenza che di fatto. ln Svizzera. ad esempio, furono in questi ultimi tempi vo– tate le spese militari anche dai socialisti, per– chè la di!esa della neutralità stessa lo richi e– de\"a, e noi non distimiamo pertanto que i so– cialisti. I nostri deputati votan do contro le spese militari, hanno ,·oluto affermare la necessità della graduale diminuzio ne deg li armamenti, nella fiducia della solida riet à inte rn aziona le: e come ben disse l'on. Turati hanno inteso so– pratutto a protesta re contro il di~livello troppo grande fra le spese militari e le spese pro– tettive del proletariato che poti-ebbero pur esse costituire una necessaria difesa di fronte a forze esterio ri. Chi scrive gridò semp re nei comizi , contro la cecità del governo che concede va una fui– seria per la cassa di maternità per Je ope raie mentre scialacquava rJenari in nuovi arm a– menti, ahimè, tacciamo con quale fr utto! e pre– para\'a così armamenti senz:i punto curarsi di coloro che avrebbero dovuti essere gli ar– mati! E se poi, caro compagno, qualche cont ro– senso tu poi ritrovare fra quel che si disse e quel rhe si dice,, incolparne i fatti, quei ma– Jr•detti fatti che ci si lusingava tossero orma.i c:orpa<.:.Q.ati! .\1a tu, rome tanti filtri, respingi il concetto della difesa , perchè è quello che ha fatto ca– dere in agguato anche il r,roletariato te– rJPsro. CRro rornpagno: un po' di ocelli o agli ag– gua1i! Io non ho moltP attenua nti per il prole– tariato tP<U!scoche si di('r agg redito . Via ... esso può oramai c-;ipire c·ome il proprio governo si P, tirato addoqso la Huss ia per un disegno premeditato. "on ro.-1,lar1no rp1el p!'Olrta riato perchè ha dovuto s1J!Jire fa gunra; ma neppure gli con– redo il dirittrJ di farmi l'in g-Pn110,~<li difender" Jl rm.ri/ism ,:, dPl J(ai,.n! \<I ogni modo nega re ror11e tu fai h1 snntilh ,J,.JJ;t difPs:t :rnche dal punto di vista ~orir. Ji.. t:i, ~olo fJU tim<Jre d'inganni è nPgnrr chP noi JJO!--=~i:'ìrno averr• il pofRrr- di dic;<:nnimento. .\fa tu ritrJrni sulla a.ffP1rnazione giù cr,robat.. toJt:1 in qnr!StP,<'olr,nne chf' per la. povna génte l'invn,.;.ion,. non r:onfa.... anchf' quando non è SfJlhnto di pas~:1;'.{giopPr altre mìrr. .\-fa i fatti non hanno proprio dimostrato nul – la.? Ti credi for~e più P1'(Jluto di lutti i prole tari sociolisti del Bel::do the non vogliono ac– r-P,tfore il 7ior:o tedesro't \.1a poi se lù spazio r,r·rrnr:th•rf>hhr, io ti \'orrei spirgarn corn,~ gli in– tPre~csi di rJacc,~P, per ,prnnto in lotta fra ,]i essi fl(,n ~mno r·osl indipr-n<fonti ~l i uni dagli altri, romP si vuolr afferrn:,rr, ron un rrrorr rhe :\farx bollcrebhP a fuor:o. lrJ li r·api ,ro nP,ll'odio tuo verso la p::i.tria ma+ri?TI du~ ti m.Jn<h '1f'I mondo :1 rrrrar- pane. Con una maggiore avvedutez za dei go– vernant i le cose sarebbero ben diverse. Ad o– gno mod o però non è socia listico pensa re che l'entità na:;ione possa risolvere il quesito eco– nomico quale noi lo vediamo. iVla il dire che pe1·chè parte del proletariato deve emigrare si debba accettare la sopraffazione mi litare di un'invas ione è pu re antisocia listico, pe rchè il soc ialismo ha sanzionato la lotta per le rico– stituzioni dell e nazioni come primo passo ver– so la possibilità dell 'internazionale e guai, gua i se noi permettes simo le sopra ffaz ioni mi– lita1·i; ritorne remmo indietro di seco li e ci tro– vere mmo daca1>0 a rifare la sto ria . Ma ad ogni modo, senza fare della dott rina , pensa al tuo caso pratico: pensa che se tu la– vori tranqui llo a Chalons-sur-Ma1·ne, lo devi forse ai proleta ri francesi che sono acco rsi al confin e; altr ime nt i chi sa se la Fr ancia ti osp i– terebbe ancora! Mi ospiterebbe ro a.JtrL mi risponderai; ma sì, ma sì, si può ben vive re comunque, se non si muore! )ila se tu fossi stato con altri emi– granti lo scorso lug lio o nella Germania o nel Belgio o nei paesi di conlìne sarest; stato soin– to con le punte di ba ionetta a lle reni verso il tuo paese . Avresti dovuto per forza diventar cittadino della tua patria .. C'è una terribile situazione anche in patria: la farne .:\la ce ne de,·e essere una più tragi– ca: quella di dover Jascia re il_ lavo ro, il gua– dagno , la quiete .scalzati da chi vi parla in nome della propria patria! Caro compagno, se ci hai segui to nel no st ro gio1·nale e non sei ancora persuaso, f' inutile insiste re. In giorni più sereni, ben alt ri che non noi, rifal'à queste discussioni. I congressi int ernazionali, udr ann o tutte le voci, e allo ra ~entiremo chi cli noi era fuori del socialismo! L UCIA. Cara Lucia, Sono fra te associatr al tuo valente aior– naletto, e sento in rsso i·ibrco-e la mia fede. Se vossedessi la t110 prmrn , la tua parola. con quale slancio (]riderei contro ogni ingiusti;;;ial Foglio però parlarli quella fra le in{liusti:.ie chP più mi tor:cn. da vicino e che è tanto più doloro sa in quanto viene llalla persona che più mi e cara. Mio marito ad esempio. m1lla fa J)f'r istruir – mi ed elevarmi fi110 ,, sè. mrntrr fa tlltle le simpatie verso 1n10 mia compa{Jna. Il pegaio è che la sle.i;.i;a mia r:ompagna ron mP si esprimP così.: 1c / uwriti sono lulli in– differenti verso le loro mogli n, atl'lufrndo al fallo che rnentrr fanno vropaor1nda alle altre donne /asciano lr, proprU, , nel/'ianorama. Non, crederm..i pPrò oelosa nel srn.rn comune della porola di mio marito. \'on rbbi proprio mai o tw1uarmi della sua frdl'llà roniugalr. Si tratto solo dPll'offesa al m'io amor proprio, tlf•ll'av1'ilimrnto di <'s.H'rP ro11sidrrala rii meno rlPllo mio cmnr>arrnrt, pnrhi• di 11w alquanto J)iù istruita . Tn tanto buona. 1•on-Psti darmi consioli e ron /orto? E 1•orrP.çli fra r,omprP1UlPrr ai r.om - 1wr111i nostri rhr disprP:zanctn rhi me110 sn r·ornpiono 1111'opn11antisor.ialistr,? Ti saranno arate anche altrr compn.(Jnf' lP quali 11orrPbhPT0 rhP la <lomin , n.nrhP mrno istntita non fo.i;sp più, oftrP 11miliata \1" RlT.\. Carri compagna, Accolgo con affettu o~o interessamento la tua ronfì denza. Purtroppo anrhe a l cli fuori e :il (!i sopra dei g-randi drammi sociali, vi sono dri "<lrarnrni intim i rhe ci toccano nei mea ndr i ,pif1 df'lirati drll'nnima. P eh<' ci preoc– cnpano 1.anto rla tli~toglirrci talvolta dall'eco di dolùri più :1trori rhp f'i -tanno d'attorno. lo romprenrlo rom~ tu in quest'ora. di ire fr::itf'iridf' P di tragiche ntte!ìP. dr•hha c::Pntire dunque il diritto di unire i ~uo~_sfo:zi affinchè l'umanità sia I edenta? Chi p1u d1 essa pu~ soffrire quando vede i suo i .pi~?o li. trema nh peJ freddo e per la farne? Chi pm d1 ess~ sof– fre quandb il marito e senza Javor_o o si. am – mala pel troppo Jayoro e mancano 1 mezzi per poterlo cural'e? E ta nte e tante altre soffere nze chi più di essa le sent e? E _adunq~e se soffre perc hè non deve essa pure nbellars1? Si faccia dunque att iva propaganda fra t,utt~ le compagne cli lavoro e ru~ando un . po ~1 tempo, al sonno, a l lavoro, si l~~a _si ~tud1, (av.endo cura di sceg lier b~!1e I hbn d, Jet: tura), per ap ri re semp re pm le no st re menti al vero, al bello, a l buono. Solo ele\"andoci intellettualmente e moral– ment e prepa reremo la società futura. Il Gruppo Femminile Socialista di Castelfiorentino . D a Prata 1Gros~elo). In questi ultimi tempi furono tenute due confe1·enze al nostro Circolo 11 Garofano Ro s– so ,1 comro la guer ra e per il ca ro vive ri. Fu– ron oratori graditi due compag ni ope 1•ai. _11 primo Antonio Gamberi, reduce dalla Francia do\·e fu esiliato, il quale ci tenne con la sua facilità di parola e nrgo menti persuasivi, per oltre un'ora attenti ed app lau denti aL suo dire. li secon do (a distanza di otto giorni) Id al– berto Targioni; quest'ultimo dopo la c01~fe– l'enza, in poesia improvvii;ata, parlò special– mente alle donne. _ Le donne presenti in numero abbastan za n– levante restaro no molto entusiaste, mentre fino ad ieri non avevano sentite se non la ,pa– rola del prete . Avanti! compagne, conquiPtiamo l' avvenire. L. E . .4. G. Da Terni . Le sezione soc ialista, a mezzo squadre del circolo giovan i1c, ha mandato casa per casa un appello alle don ne perc hè in ques t' ora do– lorosa affermino la loro avve rsione alla gue r– ra. Dal compag no Pi etro F arini sono state raccolte g-ià un migTiaio d'adesioni. RIGAMONTl GIUSEPP E. ge ren te. Ti=p. Editr ice della Società u AVANT I I " CAMPI la puntura sott ile dell'amor proprio che sem– brer ebbe cosa insignin.ca nt e in confro nto di quanto avviene nel mondo . Il tuo caso, pur con tinte più forti , è quello che ha dato argomento a squ isite creazioni aitist iche: ricordo fra di esse la Pi ccola Fonte di un nostro autore, il Bracco, in cu i un ma ri to distOlto alla vita coniugale da chi me– gli o pote\"a soddisfa re il suo sogno di sapere, dtorna alla sua donna modesta, fcn t.e di tan– ta attiv ità prez iosa . i\Ia lasc ia.mo l'arte e veniamo al caso pra– tico: in verità gli uomini in genere non sanno istruire le loro compagne , non fanno sacrific io per esse, non hanno la paz;i.,enza, l'attitudin e forse, e poi.. poi se ne lagn an o e talvolta dimostr ano di aipprezz are cli più altr e che han– no potuto per circostanze cli cose far e questa prepa raz ione. Ma bada: non bisogna esse re eccess iva– mente severi. Guai se si volesse sempre in– terp retare questi casi nel loro senso peggior e! Quante donne hanno pur subito il tuo avvili– me nto1 ma poi con serietà, dignità e pazienza, hanno potuto aver di nuo\"O ragione. Si dice che la pazienza è la vir tù delrasino e noi dovremmo insegnare ad esser ribelli. i\la bada: in cose tanto delicate in cui ·è fa– cile errare o per lo meno e~agera re, bisogna saper conciliare la dignità con la pazie nza. fl tempo per certi malanni è un gran farmaco: nel caso tuo, non voglio con ciò fare la sibill a, penso che tuo marito si accorgerà di sbag liare, e la compagna di cui parli si persuaderà di fa r male procurandoti dei pensieri. S'accorgel'à.: poichè nonostante le nost re teorie di libertà noi abbiamo sempre una mo– rale ch ia ra: quella che c'insegna a non pro– curar dolore agli altri e chi non la sente manca ai dove ri del soc ialismo . Certo che per questa stessa massima quan– do una donna si accorge che il proprio com– pagno, o marito che sia, ama disgraziatamen– te _un'altra donna , non bisogna esitare a re– stituire quella libertà che no\ pure invochere– mo se fossimo nello stesso caso. 11 sacrificio sa– rebbe grave, pot rebbe anche costa re la vita, ma non sarel>~ certamente lieta neppure la sorte di chi su mie dolore fondasse la propria felicità. Xoi sodalisti cerchiamo di dare alla donna una proptia indipendenza econo mica e di mi– gliorare le sue condizioni e cli eleva re la sua coltura, appunto per metterla in grado di tu– tela 1:e la propria dignità di fronte all'uomo; \ ogl1amo che le cate ne del matrimonio ind is– solubile sieno spezzate; vogliamo che le libere unioni sieno indice di una coscienza più evo– luta e più pronta al rispelto della libertà re– ciproca; pur tuttavia non predichiamo l' intol– leranza, la insoffel'enza e la diserzione dal ta– lamo ... a ogni piè sospinto! Vogliamo cioè che con una maggiore com– prensione reciproca di libertà, si faccia strada anche una maggiore e più illuminata bontà.. Cessino quindi gli uomini di considerare la propria donna come tnr eno conquistato che si può trascurare e calpestare. E cerchino invece di btruirla, cli Plr,·nrla. fì.no a sè, se non ha la fortuna di e'-ser lo e allora ,come ~aranno inutili i legam i cli legge, sarà pure supe rfiuo invocare una lihrr1.à maggiore di quella at– tuale. .:\fa <'iò sia detto in generale, che non mi pare questo il tuo caso ,ca ra compagna. Se tuo ~a1·(to h~ p~r l'altra compagna una specie d, simpatia intellettuale, se ti pare che que– sta ~impatia ~u~mi a,·vilimento per te, fa uno sforzo, cerca cl'1st rui1ti, leggi, accontenta tuo marito in questo suo bisogno di una compa– gna che non solo lo a.mi , ma che lo capisca. Fo1·se questo tuo sforzo gli farà piacere, lo romprendrrà, e t.e ne snrà grato. Turi LUCIA .

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