La Difesa delle Lavoratrici - anno III - n. 24 - 20 dicembre

Anno lrl - N. 2 4 . 20 Dic embre 1914. Conto corre:me aHla Po.Ifa. - r. 1-f, T. ON l'' IIN f -'wf t6 ·quun! .lJLI.J/F.18 !O!~·tocI ( DI: ~uuy lJOn\JSl\ll}I [OI ·1sod ·.r.10:J ·'J/o - !:'.>~.IJl?.IOAt?1 3flclP l?S3J!O # J/T lCb - ----- - ESCE LA 1. • E LA 3.• D O 'MENICA DEL .MESE lii 12 ABBONMIIEHTO • REDAZIONE ED AMMINISTRAZIONE: Un nume r o Cen t . 5 An n,, L 1.50 Sem~::.tre.. L. O.BO MILA/I/O - Via S. Damla n~, 16 - MILANO 50 copie .. L. I.SO JOO copie. L. 3. - E S T E R O IL D OPP IO A:ino triste <1nello che si eh ude ! Anno triste t411elloche incomincio? L'augurio semb ra morire 11el cuor e tH tnlti. Di che cosa si può parlare se non della f.ltalifa oscura che pesa oggi su innu mer i ,·ite, che SJJCzzn le piì1 fiorenti_. che dì., quas i, il tragi co scuso dclF impot enza! Eppure, compagne cnre che lc;;gcte , che ci an te segu ito nC'll"untìl e nostr o ln:roro <li 3 anni cl1l~ ci ante dato il Yost.ro con senso, il YOStro ai uto, la solidariet:1 1·0,tra, d!llla sciagura così grande che il nostro cuore uou può nè pensare, nè misurare-' esce una solll Yoce che non siil di sconfo rt o e di sfiduc ia, la Yocc del socia li smo che all'er ma, oggi come sempre, In sant ifa e il dlritto dell.il Tita-' fo gi ustizia prati cata, come una su – pre:.!H\ necess iti1 soeialc e attrarnrso alla quale il tliritto non si affermerà più, come ora, sul c1Uilp8 di battaglia. Benedetto il soc ialismo che ci !,}ermette ora di non dubitare delta bonti~ uat!\D!l_, di non speculare sulla srnntnra, di uon so-trrirc dell'isolam ento, oggi, in cui i·uuica roc o di pe.ce e di umanità che suona come una Yoee dbeo rd e, è colpit a dall':1 ccusa di 1·iltà. C'Ompa.gne, ~e il socia li smo fosse piì1 fort.e, la ~erra atroce non sarebbe scoppfotn. Se le donn e arnsse ro nei dest ini (lei J)opoli, la voce che spetta loro di diri tto certa mente Sflt•ebbe più vicino il giorno in cui i llissensi, Je ri rn.lifa nazional i, i problemi economic i si ri soheranno secondo i <lottami della ciril tìl e del diritto . Perciò mai come ora, che il J)artito sembr:1 disori entato e l'int er nazionale è cred uta morh1 d:1 molti, ·n uostro do-rcre di donne socialiste ci è par so così impellente e santo. Siamo J)Oche. Lavor iamo e saremo in molt e. Serria moci di ogni piì1 umil e mezzo di propn – gamla. St udiam o, legg iamo, istrui amoci, difl'on – di :1mo 111. nostra sta mpa. La luce del sapere dh ont i luce lii rnri tìt. Anche il nos1l'o J)iccolo, um ile gior naletto ha bisogno di tutte roi, della vostra fede . .Aiutatelo e di ffondete lo, non per <1uello che ,·aie, ma 1rnr quello che pot rebbe Yalere, sorr etto da tutte Yoi, ciu·e compagne, a cu i la "Difesa delle Lavora trici., augura un anno di buonn, ferrente, utile 1n-opaga ndn. CONDIZIONI O'ABBONAMENTO Anno l 1.s o[[ ~ . . [[socopi e l 1.so lenmtie: ( 0.80 ,stero li DOPPIO !00 )) t : 3._ ALLE DONNE SOCIALISTE d i t:... -tti i pae s i . L · Nlilii,o num, ru d 1 z:ai· ro.s-.., oiornal e del– le donn e .,ociali.'>lc /Pd,~,,;r:hP, la Gleichheit chP - nonostanlP tulto il rigore della cen– sura militare - mantiPne il suo carattere - - ---~--- -f~:fu::;=l:,(g..c :1.tc e di crit:.·ca e di o;ipos i:.ione ..alla tenden:,a gur>na/cndair: e na:,ionalis te, è stato seqw~.,1rato perchè conteneva il se– (Jue nte app•l/o che la compagna Clara Zet· kin. redal!rire d,,lla Gleichheit e segretar ia intPma:, i,n;a/e dd/P do-nn('. rivolg e all e corn,– pag ne di tutti i paesi. Soppresso in G 1 ·r– mania. rapp 0 llo raggivnqerà, ciò non fb ,nPno. lv scopo rhP .si pre{ìggeva. Parlr>rà alla m17Ur· e al n.1orP dP/{P socialiste d .' tut– li i paesi .. Compagne, sorelle! Di .settimana in settimana, aum entano le voci fem!llinih ch8 nei paes i bellig era nti, com e nei paesi neutrali. innal za no la loro pro =:a contro la terribile lotta dei popoli, g enerata dalla cupidigia e dalla setB d, do– minio e prf:dominio degli stati capitalistici. Da qua~i quattr,J rr.e::.::;i dura la contesa ar– mata fra la duplice allean za e la triplice intesa; ::,,Bmpre nuovi popoli, e nuovi ter ri· tori ven gono coinvolti nel vortice sangui– noso. L.a guerra ha a.5.::ienito ai suoi scopi le miislior i for ze p~ ichic.he, intellettuali e mo– rai. J.ei popoli, le ricche zze sociali, l'orga – niz z.aziom.• delle for ze collettive, le più pre– zioaf' r:onqui.:;te della scien za, l opera mera– vig lirJ::.;a dPlla tecnica. Erige torri di rovine e mor. ti 1i mort: e di feriti. come la storia non ué ha mai \·isti, nono;-;tante i fiumi di .san gue e di lacri me che scorrono ininter– rottam i,nte per il mon do. La guerra calpe~ta il benesse re e la feli– cita di milioni di esseri umani, viola i trat– tati sLabili'.i dalle nazioni di,lrugge colla s;-Jada idee e jstit U2ioni e ordina ai popoli di .bruriare ciò che ien a,!oravano e di ado– rare ciò che ieri brucia vano ... Pr ofana tJtti gli ideali che innumeri geni,ra zioni di tut– te le nazioni e di tutte le razz e hanno crea– ti. in mezr.,o a tortu re e gioie indlC'ibili del l'umanità. attraverso il suo sviluppo da uno sb}.o inferi orr~ ver,0 il re:zno della libertà. Dove sono i coman dam enti del dio cristia- no: e• Xon arrmaz z:1-re )l' I{ Ama i tuoi nemici .,? Dov·è il pensiero umanita rio. la morale surw riore che i più grandi r pi•·· nobili spiriti di tutti i paesi civi li hanno coltivati e diffusi? Che ne e della fratellan– za socialista intern azionale, d ei proleLari d i tutl,o il mondo che aspi ravamo e della qual e parla va mo con tanta fierezza? Più ]a guerra dura, più vanno smenten– dosi le belle parole dietro le quali si cerca· va di nascondere agli occhi del popolo il caratieT e cap italist ico della guerra. Cadono le maschere che hanno illu si tanti . La guer– ra appa re in tutto il suo orrore brutale qua– le guerra di conq uista capitalistica, di ·con– quista del mercato mondiale. Drvr.nc sociali ste di tutti i-paJsi! Noi 'fIBR abbiamo alcuna responsabilità òel disastr-0 che si è scatenato sui popoli come una be– stia ,feroce. Kon ne siamo compl ici. E ciò non solo nel senso esterio re, ,per quanto plausibile, della mancanza del diritto po– litico di decider e sulla guerra e la pace. No, di front e ai campi calpestati, all e città e ai paes i int eri ridotti in ceneri, di fronte ai corpi um ani squ arciati, noi respingia– mo ogni responsabilità, guidate dal diritto supe rior e conferit oci dalla consapèvolezza di awer sem pre uniformat e le nostr e vedu te storiche, e coere nti co1le nostre idee socia– liste, dedicalo ogni sfo1-.loal mantenimento della pace. ~on y'è nessun o fra di noi, qua– lunq ue sia la patria, che non abbia da anni dedicato la ,migliore part e di sè stess a - con coscienza e -g-!oia - a scongiurare la cata::>trofc de lia .~uerr a mon dial e, nessuna che non sia stata p-ronta a difend ere con cor 1 3ggio e fervo re di sacrificio fino all'ulti– mo, respiro il mant enimento della pace. A noi donne sociali ste la pace mondiale è stata sempre parti colarmente sac ra, qua le risultato e garanzi a d ella frat ellanza inter – nazionale <lei pr0leta ri di tutl i i paesi, di quella fratellan za che sola può prepa rar e la societa socialist a, alla qua le noi donne ane– liamo con tutta l'an ima nostr a. E appun– to perchè çosi, la guerra mondia le coi suoi orTori non crea baniera fra noi. Non de– \·iate nè dal tuono dei can noni , nè dai discorsi allisonanti, ne influenzate dall e cor renti d'idee che animano le collettività che non pensano e non criti cano, noi in– ·nalziamo da per lutto la bandier a immaco– lata dei nostri idf'ali Svf'ialisti. Al rJi sopra dei fiumi di sangue e dei mucchi ,di rovine non ci stendia mo la ma no fra terna , animate dalla stessa (·rmsapcvole zza P dell'identica incrollabile volonUt: " .\van li! Avanti vers o il Socialis mo! La nostra ultima gr.1nde comune ope ra la confrren za inte.rnazionalr di Vienna, do– doveva esse re una manifrstazione della no stra ferma volon tà di difendrre la pace. li pwmo di ferru della ççucrra mondiale ha annientalo il nostro progetto. Questa nostro dPsiderio di pace lo vogli 1 1mo far va lere ora; ad rc::sa drve inspirar:;i la nostr :1 pri– ma grande opera comun e. Noi socia liste dobbiamo chiamare a raccolta tuUe le don – ne in tutti i paesi, perchè esse si opponb'lirno alla nazzia cri minale dr-Ila di stru zio1c dei popoli. Il nostro !(rido, elevalo da milioni e mi– lioni d i voci, suoni irresis tibile. Bastano gli stran° olamenti 1 bastano le devastaiion i. Nm, )atta fino all'e saurimento dei popoli, fin9 \1 dissanguamento. Pac e, pa ce dura– tura!.. Nessuna anne ssione, nessuna condi– zio11e di pace che sia umiliant e per qua– lu.nqqe paese, o che non sia gara nzia di si– cu~ zZa per i vicini, o che sia una spm ta nuuva a nuovi armamenti a nuove terribili contese dei popo li. Lar.go al lavoro pacifi– co: Campo libero per l'affrat ellamento dei popoli, per la collaborazione collettiva nel– l'inter-esse della civi ltà interna zional e! E: .vero che noi donne abb iam o pochi di– ritti ':politici, ma possiamo esercitare la no– stra "i"nfluenza 1 serviamoci di ogni nostra inflq énza 1 serviamoci di ogni nostra pa– roia ·,e,:di ogn i nostro atto per agi re fra con- . giupti •e amici in privato come in pubblico. AJ'.)p_rofittiamo di ogni mezzo, dell'aiuto dei sin·go1( come della collaborazione delle col– lcti'dLà in tutti i paesi. N.è ci può spaventare o deviare lo schia– mazzo deg li sciovinisti o il pat riottismo dei forn itori militari, o degili ingordi conqui– statori •dei territori, o degli ince>scienti de– iuagog,hi. Appunto a cospetto dii queste cor– rènti noi proclamiamo a voce alta il cc valore .della civiltà >1 creala da tuUe le na.zioni, ri– badiamo la nece ssilù d'una gr :mde comunità internazionale dei popo li, spieghiamo con org oglio la bandiera delle 1·jvendicazion i so– oialiste Klella pace, 'la bandiera 'Jel so,– rialismo. In ogni p8.ese, incosccnti ed inte~ ressaLi, ci scherniranno e ci pers eguiteran no come ,<senzapatria 11. Sia pure! Siamo con– vinte di essere più utili al paese natio colle nostra opera di pace, che non con il di– sprezzo e la diminuzione delle nazioni e– stere e e.olle mene guerrafondaiè. • ...8-l$-_1..1c.r.:n.ini. llCCidoro , sta a n0i don ne di lottare per la conservazione della vita. Quando gli uomin i tacciono è dover no– stro di elevare la nostra vita per la di fesa òei nostri ideali. Compagne, sorelle, sciog liete la promesse che le vostre rappresentanti hanno fatta al memorando Congres so intern azional e di Ba– silea . << Nella lotta contro Ja guerra, noi donne saremo semp re fra i primi , fra i 'Più au– daci)). Stoccar-da, dicembre 1914. CLARA ZETRTN, Segretaria int erna– :ional e delle donne socialis te. Lanostra neutralità Ri,portiamo per le nosLre lettri ci i brani più sal ienti del d iscorso dell'on. Trev es al– la Camera. Nell'a mbi en te parlamentare ove dopo l'ambiguo òi scorso Salanòr a si tenta va lo strozzam ent o di ogni di scussione per finger ,i l'a pparent e accordo d el pa ese, l'on. Trcv P.s seppe far ri sonar e la voce del sociali smo, sepp e distinguere la nosLra neu– lra liti, da quella del Governo e ricordar e le sofferenze prol etar ie davanti alle q uali è sordo il patriotti smo borghes e. La Camera volente o nolente ha dovuto ascoltare. ({Discutiamo dunqu e_ Quando alla fin e del lug lio fatale e al prin ::ipio dell'a gos'i.O scoppiò Ja conOa.grazione euro pea , al Governo venne ro '1ue distinti consig Jio. TI primo clicevn. : gli al– leati sono in g uerra e il nost ro dovere (, cli essere con gli allea.ti .. L'altro cons.iglio, o sig nori, veniva da ~1j. /ano, e diceva. essen zfa.Iment.e così: non hn– sta re la congiur a di du e coronati per averci r·ompli ci n ell'ope ra di assass inare un ,libero popo!(). E questo consig lio ,racco lse in un mo– mento il consenso di tutto il paese: l'alt ro con,.. i!flio f11 fuwito, scomparve, Coloro che ave– \·ttno da to il serf)n,do consig lio non erano uo– miPi per i quali i contratti seg reti dei mo. na rchi facciano te!1to sac ro. Per () nell'intuito pr01fondo che viene loro da.I contatto ro n l'ani ma popola.re, intese ro rrunnto v'era di puro, di sacro, in quPsto di– riLto d:il nostro paese a rihellarsi al trattato c.e c.c,;soconteneva un obbli go con tr ario alla. r·oscienza na zionaJe. Fo rtunatamente la ribrllione, che questo con– sig lio imporrta.va , non era necessa ri a: non era necessaria, se, come l'on. prin cipe di Biilow, tan to -citato in questi gio rni per i suoi pareri raccolti nel volume ((La Politi ca Jmpe riale u, discutendo deUa. natura della pr esta zione a l".ui sono vincolat i gli a lleati de}la Tr iplke, fissav a, qu asi in forma autentica che questa 1 ES T ERO IL DOPPIO prestazione pote\·a essere di du e form e : di ((fare )1 e di. <e astenersi )1. L'opinione socialista pare che abbia intuito il diritto prom{tnante da.l c:on'tr.'.ltt.osegreto; ma, se pure non l'intui-,;a e non l'interpreta– ,·a, interpretava certamente un diritto pjù u– mano, più universale: H solo dirHto che co– stringa le nostre libere cosci.e_nze. li Governo non esilò, e proclamò la neutra– Jità propria. e quella del PélJese. Fu quellO un atto di libertà . o fu un alto di liberazione? Koi non lo sappiamo; non lo sappiamo perchè noi, umili sudditi, nulla sappian10 dei mis ter i della Consu.lta. Qual che lume ci viene dalle pubblicazioni dei 1libri diplomatici degli altri Stati. Ma la nostra neutra lità è così fiera, che non avete avuto i! coraggio di dirci, se non ieri, i motivi d'ella vostira dec ision e. .:'.Ia immediatan1ente o poco temno ;-ppres – so, si chiarì subito un certo dissenso fra la neutra lità che era professata dal Governo e qu ella che intendeva il P.aese, quella che in– tende va,n,o coloro che della neutralità s'erano fatti vindici e cam1pioni. Pel Governo, la neufrahlt.à parve il tran– quillo andare a letto, mettersi il berretto da notte e non pensarci altro. Qualcu no agg;iunse anche ohe la vostra neutralità non era com– pleta mente -sincera, ma parziale : e accusò il Go,-erno d'a iti che aide~so non oredo opportuno di ripetere, ma eh-e ne lla. pubblica stampa eb– bero larga discussione, e pe,i qu•aJi la vostra neutraiUtà non avreiJbe rispecchiato u.n'as5o– luta parità di tra ttame nto tra l'una e raltra c1~lle coa lizio.n1i in conflitto ... Tra la neutralità del Governo e quella del parti 1 ~0 sociia.lista, come era ed è con cepita, e' è un abisso. Noi non abbiamo concepito la neutr:i.lità , !-econdo alcun i amici-ne1nici ci vogliono att ri– buire, come un tran quill o passaporto di viltà internazionale, come una indifferenza beota di fronte al più grande degli avvenimenti stori– ci, quasi ,c,he si pot esse considerare ·un a res inter alias il sacri ficio d'un popolo straziato, cacciato dalle sue sedi e la coorte di orrori tale quale il mondo non ebbe mai prima da– vanti a sè! No! Ja nostra neutralità in,sp.ira– vasi anzi al co.ncetto del ,·alore, d1eLlasaviez– za, della coscienza giuridica nazion ale per cui r rtn.lia, ia sola <leHe grandi potenze in qu ai e aveva potuto tenersi estranea al conflitto, e– qlùlibrata t ra le aillean z.e e le. amicizie, doveva diventare le alleanze e le ami.ci.zie. d:>ve\1a di– venta.re tra le Potenze belligeranti una sp,eci,e di provviden za intermed iaria , esercitare una specie di uffi,cio di una grande Croce Rossa d1iplo.mati,ca ,e giuridica ,. diven t are come la deposit.aria d~ tutte le convenz ioni internazio – nali che !a guerra ha potuto lacera.re , so– spendere, ma non distruggere. Altri ha sentito .il valore di questa nos tra proposizione : gli S'bati Uniti ebbero il nobilis • simo a.rdimento di domandare ed ottenere an– che da test.e coronate (segno che anche le teste coronat-e, suI!e quali tanto pesa l'orrore delle ,tragi che responsabilità sentono di do– ver inchinarsi ,di fronte ad un tiibunale il qnaile non cessa mai, anche nelle ore più tor– bide 1(}1ella storia, il tiibunale della coscienza umana), anche da teste coronate schia rimenti e giustific azioni sulle atrocità di cul ciao::cuna parte reclamante era accusata, e prop orre un principio d'inchie sta , a i-ndic ar e che tutt,a l'u– manità non assisteva indifferente allo scem– pio orrendo . C'è una questione nella quale so.no convin– to che ogni Governo, nella posizione del Go– Yerno itali ano, avrebbe potuto adoperarsi, per rendere all'umamità e prima agli stessi Stati belligeranti, un se rvizio: intendo accennare alla · intromissione doverosa per la reciproc a restituzione tra le P otenze belligeranti dei pr i– gioni eri ciYili. Sono dei vecchi, sono dell e donne, sono degli esse 1~1assolutame nt e fuori del conflitto che l'u na e l'altr a coalizione sono costrette 1 a gittare nei cam pi di conOE)n– trazione , dacchè non si è avanzata nessun a Potenza a dire: ma questi vecchi. ques.te don– ne, che son o estra nee al cimento, provvederò io a restituirli alle loro famiglie secondo re– clamano i più profondi sentime nti dell'uma– nità. Noi ci attenclevruno ed atte ndiam o ancoTa che la nostra neut ralit à non si,a p as:siva 1 ma anz i sia patrocin io di questi diri tti, pr epara– zione di que gli stess i elementi di giu stizia sto– rica che dovranno trova re iii loro sviluppo nel– la futura Conferen21a degli Stat i. Alcuni di– cono che a quella ConJeren za, noi non sa– remo neppu re ammessi. lo non lo credo: gli in segnam enti della sto ri a provano il cont ra– rio. Due volte l'Austria parte cipò da padrona a due im ponent i Congress i int ern aziona li: a.I Cong resso .di Ber lin o del 1878 ed a que llo di Parigi del 1855, em)ure l'Austria non aveva combattuto nè sui camp i della Crim ea . nè su lle montagne balc aniche . Nel l'uno e nell' al– tro Congre:;.so essa riuscì a dire una parola sov1 1 ana -ed esse r e la vera. dominatrice d el Congre sso e bastò ap pena il genio del conte 1rli Cavour per otten ere che il piccol 'i P iemo.n.te, che aveva mandait.o i 15 mila di Lam ar mora rulla Cernaia, fosse acceita.to · nel Congresso . lo aur•rra è l'inconseaue n:a leryale, poichr' t, la società eh,, ondina ciò chP essa arca ar e1Ji– tare. e cerca di evilar P ciò che essa ordina, chP ricompensa ciò che essa punisce e pun isce ciò eh" ess(t ricorn71en&a.

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