La Difesa delle Lavoratrici - anno III - n. 22 - 22 novembre

Anno UI - N. 22. 22 Novembre 19 14. Co,; lo currenw Cùtl!l 1-o,u, . • • l!ll l!ll ABBONAMENTO, i:i: Un n um e r o Cent. 5 Anno . L 1,50 Semestre .. L. 0 ,80 REDAZIONE ED AMMINISTRAZIONE : 11 50 copie. L. 1.50 100 copie . L. 3, - ESTERO IL DOPPIO MILANO - Via S. Dal11'1ano, 16 - MILANO I • ESTERO IL.. DOPPIO UNSAlUTOHHlAVORATRICI l DHUCOMPAGNt O' i GH!lHRRA. Il Comitato Int erna zionale Femminile delle orga .nizzazion i economich e e socialiste (sezione in glese) ci manda questa lettera con la pr eghiera di invia rne copia all e c~mp agne della Germ ania, Austria Unghe – ria , Boemia e Polonia -Austri aca, ove esse n Ln po~sono comunica re . Noì siamo liete di darle il posto d'onore perc hè non potremmo trova r e uarale mi- gliori di soliàarietà socialistà . ... Il fatto che le sociali st e ingl esi, mentre ìa loro na zione è C?involta nel sanguinos o conflit t o, sent ano il bisogn o di ricordare alle compagne di quelle stesse nazion i con le quali sono in aperta lotta, il legame fra – t~rno che le av ·vince , signi fica che il ~ocia– lismo nonostan te la bar baria risuscitat a oggi, doVTà trio nfare domani , e trionferà anc he e specialmente per merito della donna lavoratrice. Alle nostresorelledi tuttele nazioni, Questa volta la Secione inglese del Co– m.italo lnterna.=.iorwle Fem,niinile dell e la– voratrici e delle sociali,jte si riunisce in un mumento di grande sciagura interna =.iona– le. Le nostre sorell e e com pagne di /atzca rirnpiangono con noi la deva::,ta:.ione della /·';ancia e del Belgio, della Prussia occiden– talr e delta Galicia. La distrucione dei fo– colari, la fuga di donne e di ba1nbìni ter– rorf::,::,ntf ... _J_g,, noti-:.ie_rli m.orti e di feriti re– Lano a noi lulle. i'ruiipendentemfJrile clalla ru,:ione alla quale app-arteniamo, profondo dolore. :\ella guerra che s'è scatenata con inas pettata ferocia, noi vediamo un ritor- 1M alle antiche barbarie, e sentiamo it do– vere di fare di tutto perchè sia questa l'ul - lima volta in cui i 111ilitaristi d'Europa rnandano i lavoratori ad affrontare la morte. Alle donne cui non si concede il diritto rl i prendere parte diretta alla vita 7n1,bli– ca, non può essere atlribuita la responsa– bìlità che incombe agli u01nini, mentre le consegue n:e della guerra pesano in 1nisura maggi ore sulle donne. Le lavoratrici e le socialiste d'Inghilterra lavoreranno indefes – sa1nentc JJer una pace duratura, per una pace che porli seco la speranza che giterrP piu non ve ne saranno, che non vi saranno più diplonia:ie segre te, e che dall'odierno disastro scatu:ri,sca la Federa:.ione degli Sta– ti Uniti d'Europa, basato sulla uguaglian-:.a e la piena cittadinan::.a di ricchi e di poveri di uornini e di don ne. Le lavoratrici organi::.:ate e le socialis te 1 /' l JM hilterra confidano nel giorno in cui come per il passato, i loro 1nessaggi di fra– terna sulidarietà potranno passare libera– mente attraverso tutt e le frontiere e i le– gami del rnovirnento internazion ale, che at– tualmen te sem brano spez:a li, sarann o ri– allacciati nuovannen te rnercè il vincolo in– dissolu bile della volon tari a cooper azione dei paesi liberi. Le donn e inglesi, constatan do la riper– cussi one disastrosa che la guerra 1w già avuto nel loro paese, si rendono tuttavia conto che il loro destino è molto meno do– loroso di quello dell e popolaz ioni dei pae– si invasi d'Europa e che le donne di quei paesi soffrono certa11iente più di quello che non soffrano esse. Con queste poohe parole di saluto solidale alle donne del continen te 1, donne dell'lnghillerra esprimo no la lo– ro sim patia e la loro amic i:ia e l'augurio di un avvenire i-mniune dalle barbarie del- l,.., guo.-ra. Dottor essa .\l ariori Philippj, Pr1e.3idènte - .11 ary l onyrnan, Segretaria - per inca – rico del C01nitato lnLernazionale femmi– nile delle organizzazioni economic he e socialiste (Seoione ingles e). Per l'educazione dei f gli civuol altro che ilcatechismo! Le scuole elemenba ri sono da poco ria – perte, e poiché nel frattemn o il socialismo ha conquisl,afo molti Comu~ i, si delinea in città, borgate e villaggi la lotta sul tema del– l'J nsegnamento religioso nelle scuole. Lotta sincer a, profonda di fedi e di idee? li temperamento italiano, per verità é tut– t altro che propenso ai dibatt iti religiosi. Lotta politica, piuttl:>sto, di predominio socia.le : le classi fin qui dirigenti si senw– no sfuggire la sup remazia su lle moltitudini e credono di potersi atterrare a tale ancora di sai rnzza per tratt enerla e conserv11rla. E la legge che cosa ha stabiliui in pro– posito? Il .Governo ha pur capit-0 da molw I,,mpo che la scuola d.eve dare al fanciullo la conoscenza della verità e sopratutto l'atti– tudine mentale alla rice rca della verità; ;1 governo sente da. moltissimo tempo che lo ins,egnam.ent-0 del catechi&mo. con la sua imposizione di dogmi indimostrabili e in– discutibili, col carattere della sw, r,ropa– ganda morale che ha per base il volgare wr– naconw, non puo trova r posu, nell a scuola elementare mooerna. Ma non s'è ancor tro– vato •al governo chi av<>Sse l'onesto coraggio di abolire dalla scuo la l'insegnamenw del cat-echismo. E mentre la scuola, vivaio del– le nuove g-enerazionl, dovrebbe avere nel suo indirizz.o coerenza e lealta. da molti an~ 11•i rinvec.e la fanciullez;11; e l'a.dolesoenza son trattate con ben pOC<,ri.-;petto da eh, r,resiede alla pubblirn istruzione. Niente di più facile che imporre al fan– ciullo la fede ci8Ca a pretese verita inwm– pronsibili; ma quando, cresciuto negl, an– ni, egli sara divenuto più coILsapevole, si stmcherà forse non solo dai dogm i che ,rii furono imposti, ma a'Jl<;hedalla legge mora– le che gli fu i'nsegnata in base a quei dogmi. Eppure proirrammi e regolamenti, per lun go intervallo d'anni tacquero sull'argo– menw religioso, e il silenzio fu legittima– mente interpretaw come 11bolizion<·: ma poiché I abolizione dell'inse;:mamento reli– gioso nella scuola non era esplicita, !!l'in– teres-ati - n<tn i padri di f;tmi,rlia, sape- t~? ma il partito cleri cale formato in buona pa,TLe di miscredenti! - laivorò e lav,orò pi-esso il governo, per ohè lJa sua causa ri– gu ada gnasse terreno; e iJ1fatti oìbenn,e che il catechismo fosse dissotterrato e lo si tor– nasse a inseg,nare nelle scuole di quei Co– muni, ai quali fosse richi:esLo dai padri di famigli:a <li f.arlo rivivere. Il governo sape– va beni ssi mo che bale richiesta era in d-isac– ccrdo col progresso dei tempi , ma lasci ava corre re: doveva pur oonoeder qualc he oosa agli alleati d'ieri , che aveva·no lothw per riuscire ne lle elezioni politiche, sost,enuti dal governo e al tempo stesso suoi sosteni– t..Gri! Così, mentre chiesa e scuo la_ non tjo– vrebbe ro conforudersi, perch è hiam,no finalità troppo diverse, invece si vor rebb e dagli bn– t.eressati che chiesa e scu-0la si dessero la mano per giovare lai egoist ici inter ,essi di classe. J r,artiti liberali sentirono però la neces– sità d'interveni re per libe,rare la scuola dal dc1gm.a, per favorire lo spontaneo svolger– si d ella coscienz a nella ore.scente generazio– ne: e oon l'ultima legge swliast ica ottennero che i Comuni poLes.:;erol'ifiutJ1rsi di far dar e l'istruzione religiosa nelle loro scuole; ma f.JOichèla catena inon doveVia.essere inte ra– mente spe zzata, a,i Comuni rimas e l;ob bligo d, concedere l'uso dei locali scolastici a, quei padri d i famiglia che ne fa.cessero richie-– sta, perohe vi fosse data l'istruzione reli – µ-iosa ai loro figli. Per legge dunque può ancora esse r data l'i,truzione religiosa nelle scuole elementa– ri; ma. &P. il Comune non vuolP ingerirse- nuò esser dlruta bensì nei locali scola.sti– e, m.a in ore all'infuori dell'orario scola– stico e da perso~ne r:he il Consiglio Prav in– viale crederà di destinare. Però di questa, ch't• pure una concessione non saputa ne– gare dal governo al partiw clericale, il cle· ,o non si contenta. E si capisce: 1a propa– {!a.nda religiosa ch'è divenuta sempre più rl1fficile fra le moltitudini, avrebbe bisogno di poi-Arsi almeno esercitare suJJa massa scolastica già raccolta nelle scuo le per gli ,=========~ i:i:============== li altri inseg nlalJlle'.nti, perc hè pot esse almeno iTiude_rsi d'inftu .irc su tutta la sorgente ge– nt•razione. Nia nessun n1ovim en10 di pa rti ti ,avversa– t I potr à ind urre i Comun i sooialisti, coeren– ti ai loro pl'inci pi e alle loro finalit à, a far ~sa cui la legge non li obbli ga' per favo– rite I1a,propaganda di dot trine cont rarie a quelle del proprio partiw. La chi esa sosten– :n~ sempre la forza ,e il di spoti smo, fu sem– pre decisa partigiana in favorie della class e dominant e, facendo ob bligo agli opp ressi d~ll'obb~die nm supina , della rimrnz iiiì:,del– li ra ssegnazione. Ed è appunto il clero che, in ap poggio della classe domi ,nan be e perch è •d sente esso medesimo sfugg,ire l"impeI'o sulle coscienze, lavora alacremente per pro- 1nuovere da.i padri di famigli:a le richieste per l'istruz ione religiosa dei figli. E voi, donne, voi, madri di fami gliia, che forse, psr , ispetto alle idee e alle abitudini dP~ pas sato, cred ete ancora neoessario aì vo– str i figli l' insegnarriento del catech ismo , p9r– chc crescano onest i e buon i, pensateci su, 11prit e gli occhi e ~rube che li apra anche il pad re dei vostri figli; guardatevi un po' -d'at – ~no in _quesw mondo , dove ancor a, e do– g,> dician ~nove secoli di cristi1M1esimo for -– j:e:;'le e appar ,ent e, l'uomo è tanto berribil– n\enle nem.ic.o all'uomo; e cons'idera t.e se nqn sia il caso tdi negar fiducila.iai mezzi e– ~ativi del passato 1e di prestare orecchio n~te alla voce dell' avvenfr e. Troppo lu,n– gamente si è finora cred uto che nell 'edu– ~ione dei ragazzi potes se aver valore la iIRposiz.ione di ·articoli di fede freddi e 0- s,'1\oi, di vuote parole , troppo lungam ente Sl è voluta dai ragazzi una obbedi 1 e:n:z,3., c1e– C::t e passiva ohe, mentre vorrebbe soffoca– rn_og·ni possibili'"ìa di rib ellione, smorza an– ~""-~ 1.tJj,,..;½.\.-A.; P-"'-QrJo"" - di cosr>j.r>..nz~ tanto che, \fl.ella inerzia , nella pa&Sività pet essi abituali, sara nn o poi incapaci d i scio– gliersi da altre ,e più dun e cat ene. Ma alla luce della verità nuova che do– vrebbe rispl end er.e alle cosci,enze indip en– denti, come impallid iscono gl'inoognamenti della chiesa clJe Lasciano la ment e vuotJai, il cu01~efreddo, la volontà inerte e rendo– no Ja crea tura così dim ezzata capace tut– t'al più di proc urars i u'.n posticino pe.r sè, rwl qui,eto vivere , lontano :da ognT lotta d'i– dee, dai ogn1 attivo interessam -ento per i suoi simili ! -;!--Non l'.aivete 1nai sentito prim a d'ora il bi– sogno di sperare qualche cosa d,i meglio dall'avv e nire, per tutta l'umanità ? Non vi r-isveglia , alm,eno ora dal lungo sonno , l'orrore dell~ strage che insangwina il mon - 1·!0? Non sperai.e che quando i bucxni, desi– derosi di giustizia per tutti, non sa.ranno più i pochi incapaci di preva lere, ma sa– r.1nno i m-0Hi operosi e forLl nella coscien– Z'L del com une dir itto, la vita. d.ivente ra i>ellia, e degna d'es.9E')rvissuta? O donn e, fate che il padre dei vostri fi– gli S.élJ1J)ia quel che si Vuole qu1a:111do decid e d! cosa import.a nte a rigna rdo dei figli; fa– te che pens i e agisca in conformità all e sue idee. Se la sua f,ede r,eligio sa è sinoera, é onesto ch'eg li chieda per i suoi figli l'in – ~egnamento rel igr,ioso, che ha gui dato lui pu – r:; nel la vita. Ma se consentisse a firmar e ·tal2 domanda non per i,nt ima convinzione, ma r.,e, pigrizia menl.ale, per apati a, o perohè :-.rinl.o da persone inler esate a far semb ra– l"tl 'numeroso il seguii-Oclei f,ecieli alla, chie– sa., o, peggio, che mai per tornlaiconlo per– so na te, egli non farebbe cosa on-csta, e suo figlio un giorno potrebbe chi-edergliane conw. E voi ,mad ri , ne>!n prestat evi a nessun i1112anno, nemmeno se credeste che l'ingan– no otten uto re r mezzo vost ro potes se gio– viare a vostro figlio: l' inganno non giova m.ai a nessuno. E se invooe vi par bello sperar.e. iii un a uman ità migliore della pr esemle, pensaLe che , per sali re, l'umanità ha bisogno del– I t volont,L e dello sfor zo di ciascuno, di lutLi. 'T'ra la mora le di chi v'insegna a fug– gire il miale per evitare il oasligo, a fare il hene per ottene re il premio - e la morale di chi v'insegna a lottare per la conqu ista di una maggio r g iustizia per tutti, anche se a voi non tocchi d i godere il fru tl-0 dei vr,~tri sfor zi, qnale creclet.f' s-irt più alt a. e p iù bell.1? LU 1 SA BAROSI. Letteradi una madrerus a ad una madreaustriaca. \I1e.nlre i giornali guer ra fondai sem inan o sangui noso od io fra i popoli e gli iJJ.d ividui e dipingono La. maLedetta g uerra pe,r un,:1, conseg uenza ,immed1ata, inevitabiLe dell'o– dio dri razza, u ecco che le vittime)) più di– r,ette e più colpite dall'imma:n e tragedia , quell~ elle più di ogni altro avrebb ero mo– tivo e diritto di profondi risentimenti di ven dette , d ' imp lacabi li odi - smenti sc'ono h:! dioerie cinteres sa.te dei misel'lmbili specu– htozii. Ecco per esemp io com.e una madr e russa scriv•eva - il gionno 27 sett,embre ~ ad una madr.e ausLriaca. (I Devo darle la lriste notizia/ che suo figlio Emilio è spim.,to oggi n e11'o~rµedlJùe di K1ireff. Av,eva una feri brupenicolosa all.Jru gamba. La gamba fu amputata, ma la canc rena non si è potuta scongi\IJ-ar.e. Mia figlia l'ha ,assistito fin all 'ultimo mo– mento della su1mvita. Ha pa rl.ato rip etuta– menle di sua mad ire. Sorniorimas ta accanto a lui e gli ho detto parol e di solli evo per– chè anch'io sono m13/dir,e e ho du e figli nel– l'eserc iw tedesco. Gli fu impartita !',estrema un zione, ma non sapeva arncora che sar,ebb e mo·rto. Egli era mollo debole . Qualche ora pr ima di mo– r.lre mi disse.: ({ Devo aver,e ancora molta pazienza perc hè mi tocche rà soffrir e ancora molto tempo )) . Gli ho prome sso d,i scrivere a lei ,e di maTI-CÙaifle i suOtisaluti. Sorr i.s,e e guar dan – domli coi su oi cairi occhi sogg,iunse 11 Salu– taLe pure mio pa dr e, .i miei fnaitelli )1 . Poco prima di morire si most rò inqui ,eto, g·J i·~ s:embrava p'n,e n101ti 11coelli... , Jo~ as:::>ero, ~~f"'.Pr .... &soP(~. ;:J ffiò , ,:,01 -~o~a• venne l,a morte, tranqu ,illa dolce. All'ospe– dal e tutti gLi volevano bene, le suore ·e le inf e.rmiere , ,e mi1ai figlia hia, pianto amara– mente la sua mort e. Ah, sì, il vost ro do– lor,e è i.mm, e,nso. Aver perduto un filgJio così oa,ro e così g,enero so1 Possa riu scirvi di sollievo dl pensiero che lfltegli ultimi giorni della vita suo figlio era cjrcondaui di affetto e di grand à pr emure. ch' egli aveva tanto meritato. E' un tempo atroce per tutte le madri. Una rnadre russa )) . Jj tribun ale dell 'Impero Germanico ha confermato la condanna della compagna Rosa Luxemburg. Tra le frasi incriminate che le costeranno per un anno le sofferen– ze del carcere, v'è anche questa rivolta ai compagn i ted eschi : (( Se vi si comanda sse di sparare sugli operai francesi , avreste il dOJveredi disub – bidir e) ). Questo dovere non fu compiuto, la paro– la di Rosa Luxemburg è stata /radi ta; ma la legg e inesorabile del mili tari smo tede– sco non vertanto ha volu to transigere. E bene sia. In qu est'ora terribile R osa f uxeni bur g ha una imniensa ragion e di conforto , che tropp i le debbono invidì are ! Le cronache della auerra, ci vorlano con le tragiche le i11fernali narra.:;io11i dell e ci ttà di– sfl'ullc e delle popola.:;ioni affamate, la noti.:;ia che i soldcili assistono alla m.essa mentre at– tendono l'assalto nelle trincee, e che le ma– dri naSl'oste nelle can tine mentre le bom.be piovono sulla città, invocano l(I. Vergi'll e a di– fesa d( 1 lla toro m.aternità e dell e loro cr ea– ture. ,.\ h si, sì povere m.adri, vi com.prendiamo ' Quandu si avventa sov ra di noi una for:.a ma– lefica che la voce del diritto non ha pot er e di ra[1renare. non esistono più i secoli di civi ltà ,, /'rrnimo uma110 è riport (l.to all'epoca dell e C(ll 1 f'nu ... Ah, sì! JJurlr oppo il mito relig ioso sorà, /ìnthi: la prepo tenza, il cinismo e la be– stialità umana, no11 sarà debellata dall a ter– ra. Soi crediamo che non vi sarà bisogno rU 1111 Dio invisi/Jilf:' e misterioso, allorchè sulla ferro .rnrà i11stanrci to il regn o della yiuslizia e della JratPrnilà umana. cui forse Cristo ac– CPnnmm simbolicauiente (( Arl1ienia t reanum lUQ >J. Ma quanto stra:.io ancora? ma quant 'a ltr c 't 1 ittim.e di quPsta malecletta societ à bor ah ese? ()urml'altre madri im JJrecan ti? E quante gio– ·/'oni for:.e P creature innocenti sacr i[ìcatP al mns/nwso aiuoro clelle na:.ioni bor(Jhesi? R quoti lp r1rmi nostrr> rontro cruesto mostri) i11{mnr·? F'Msr le stP.lìSf'anni clello borahesia? .\To, rI!Jhioml) fmcorri n()1l0Slante lutto una so- fo I Pdf': i/ snrialismo. GI.~ELE.

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