La Difesa delle Lavoratrici - anno III - n. 20 - 18 ottobre

Anno lii • N. 2 0 . 18 Ottobre 1914. Canio oon-Mte eolla PoBla. ABBONAMENTO, REDAZIONE ED AMMI NISTRAZIONE: Uo o.um e l\'o Cec.t . 5 Anno . L 1.50 Semestr e .. L, 0 .80 50 copie .. L. 1,50 100 copie .. L. 3 .- E S TERO IL D OPP IO MI LANO - Via S. Da miano, 16 - MIL ANO I pericolidell'orache volge. Gli avvenime nti pr ecipiLan.10. La situazio– ne ,in Italia dive,nta ogni dì più grave, la passiorui guer 1,esche i.nglganMscono. Il cri– terio della neubralità affermato dal Partito Sociali sua pare destiruruto a non poter più informar e la neut ral ità del popolo italian o di fronte al conflitto europeo. Tl'e fatti si sono verùfica,Liin ques ti u!Limi gia,rni, che sem brano determi ,nare un mu– tamento radi cale della situazion e polàtica in Ital,,a,. La morte d-el ne di Rum,ania , il cam– biam ento del m,inistro della guer ,ra e la ne– cessaria sostit uzione d el ministro degli este– •·i, colpito da una ma,lattia pressoché ingua– ribi le : ~li ri fatt i che sem brano orientar e vieppiù gli sp ir iti verso la tensione gue r– reSCJaJ. 1111 Itali'a si tengono contin-ua:mente oomi– z,i recl,a,manti la gu&rra all'Au s tria. Un de– putato socialista venuto dalle tero:e cosidet– t-, irr edente, svolge un'attiva propaganda a quest'intento . Non noi qui voglri.amo ruvven– ·larn giud,izi su quesfirul,evafa di scudi cont ro l'Austria e a favo r,e delle altre nazionri bel– lige ranti. È fuor di du bbio che d,iftìoile ri,esce con– serv -are quella serenità spassionata e obielr 'tiva nel rigu -ard aff'egLl avVieniimenbì 1 1a qua– le non do,v-rebbe assolutamente m,aincaire a chi pr.esume di afferma r-e un ideale di giu– stizria e di libe rtà. s; gri da più che ma.i cla- 1norosament ,e : Viva Trento e Tr ,ieste . In tempi non remoti ciò bastavia, per determi – nare le cosidette comp,focazionò di plomat i- he. '"',\._dess.o_j_LG,werno -lascia fare, qu1àtndo non finge di r,ep,r,im€ re Le pciù appa r.iscenti dimostraziooi ostili all'Aust ria. E:videntemente il Governo prepara e fa -preparare la mronbaitu ra guerresca dell'opi– nione pubb lica. Poi quan do gli anjmi sa– ranno b en bene ieccitaiti e si avrà l'illusion e di un.a unanimità na zionale nel voler,e l a Quello che la guerra dovrebbe insegnare. (Perchè nellafutura internazionale vi dovranno esserepiùdonne chenella presente), Abbiamo (l!Ccen.ato, nel numero ,p,:ece– d enLe, alle rag ioni per le qua li gl i orr ori de11a guer, ra dovrebbe ro au mentar e j mili ti del nostro part i.Lo. Abbiamo anch e detto che ciò ahe v,aùe per l'uomo, vale doppia– mente p e,r la donna. Se dura,nte e dopo la gue rna il pr oletariato ha dieCtl ragioni òi div enLare ribelle e social ista , la donn a.ine ha cento. Tutte le volte che la donna vede un bim– bo malalo in bracci o o àn casa di un'altra donna, sente 1'imperjoso bisogno di doman– da re come la ma,lattia sia scopp iata, da che ragione sia stata determiinat,a , con che me– di cina debba> essere curata. Così facendo, la madr e, ìsU111tiva1m ent e, vuole pr emunri re il pro prio figlào conlm un mal e che potr eb be UJD giorno minac.oiarlo; lo vuole difendere contro un peiricolo. E, quando J.a, rjsposta è ottenuta, la madr e ne fa besoro per servirsene in caso d i bi– sogno. Bisogn,erà pure che le don ne com'.incino ad agi re ,nello stesso modo anche quando si trat!Ja; di dolori causati da avv e.rnimenti so-– cjali. Bi sognerà che le oont ernporanee e le superstiti da 1il'attuale stemni nòo deJi popol i si domandino il perchè di ciò che à loro occhi vedono e leggooo, di oiò che i lor o ,orecchj sentono, di ciò che 1'inon1id ita i 1 m- 1nagina zione dipJng,e, ricorda. Pe nsate , com– pagine, che i-n Germ ania, appena scop pia ta la guerre, - si stab ilì fra il consenso delle donne di tu tti i oeti sociaùi - di non vestia-e a lut l:o. E c,iò perc hé la guerra falcian do in ter,e gienera21ioni non av1~ebbe esonerato nessuna donn,a dal tragico dov e1~edi por– tarl o e quindi anche la vita dei rimasw i,n pa tria si san-ebbe rido ita - anche esberior– rnente - ad un cim1itero. Delib erazioni dello sbesso gener,e anc he le donne franc-esi •e l,e donn e del di sgrazia- guerra, alla malora glò scrupoli , le reticen– z.e, le preoouzjoni: la guerra gj fa rà! E i soci.ta ~isti, ahimè , pur essi, non tutti, ri– marr anno soli O'ella loro os tina.21ione neu– trali sta ! J tre falbi che abbiamo ricordati sono co– me il preludio di avvenimenti terribili, a de,precare i quali, forse tuLl-a la nostra vo– lontà di pace, tu tto il nostro OtITore per la gue rnai dnifame 1 non varraruno che a m ettere magg iorm ente in ,evcidenza l,a nostra impo– tenza d'azion e. 0ompagn e, noi voglia mo che il P wrtito Sooialis ta persista nel suo ,aJt\eggiam ento an– triguerr .esco, e poi chè p,rossi mam ent e si ra– d u,nenanno a Bologna i rappr esentanti del Part ito e deLle orga nizzazioni pmlelari e, per decidere -in merito aAla mutata si situazione politica, noi ben sic ur,e d'ònte rprretare il pensi ero delle d O'nne proletarie, ci augur ia – mo che in qu,e'1con sesso sia ribad ,ito rigo– rosamente il crite rio de!La neutralità asso– luta. Nai noo vogliamo sacri ficare all'illu s,i,one irr edentista m igharia e migliai a di g.ioviaini e fervi de vjte che possono più uti lm<Sn.te es– sere adoperate . Pnima di liberare le coside lr le terre icredenle , si dovrebbe pur pensar ,e al!Jru s ituazione jntenn ,a, aiHe mis erie, ai do– lori che contràstano le nostre belle contra de popolate di disocc upali , di pel!,ag.rosi, di d,i– sperati, di tutta un'enorme folla che l'emi– gra zione nostlia scacciata daJ1e Lerre stra– niere 1 iu1 seguito allo scopplia.re della guer– ra, hJa. aumentato ed esasp eiiruto1 -- - - Se così non s i f,a,rà, sarà peggtio per tu tti : per il prol eta riato, come per la bo,rghesia d'J.l,a.l,ia. E1:,però a moi socialisti r imarrà il conJort o dj aver potuto separ mre la nostra responsab ilità , dJ aver pre,v.isto un'immane scilagura ! tissimo Belgio, l'avranno presa spontanea– men te. P erchè r.icorrere a segni eslieniori di lutt o quan do tutta la esisten za è un luLto inin– terrotto? E qu ando la 1S1a1nguinosa ca rne,fic.Jna sara finita e la .super stite umanità t-0rneira m sè, e ·i fatti si potranno strubi,lire , e i 0011ti si potrann o appr ossima bivam ente faire , e le la– cu ne appariran no n•ella loro imcolmabfle, deso lan te, sconfin~ta vastità , quantdo ai ca– d.a'V,eri mutilati dalle armi - si aggiiunge– ra nno gli invalidi , gli impazzi bi, ,i sui cidi, i morti di fame, gl 1 i iiITTconsolabili , quan do ciò che oggti i singoli pop oli bellige ranti i– gn orano - potrà esse re detto, stampato, grid ato fort e; qurundo vedranno i lavo1,afori e le lavoratrici com,e per un semplice co– mando mili tare vengono di strutt i caipoLavori ct·arbe, officine di lavoro, 1~iCchezze e edifiz.i che rappresentano il fatiooso lavoro di in– num eri ge.neraz ioni - a.Bora sommato ciò che sommare Sai pu ò - perchè sareb be pu e– rile s1..t7Jpore che mai si possa elencare e va– lutare tu/lo il dmino che la guerra attuale reca, - allo ra i proletari, i più colplltri, i più ignari, i più ra,ssegnati, le madri sopra– tutto si tdicYvrannodom,aindwe qua l'è la forz a sov ruma ma, diaboLlca ohe distrugge ciò ch e innum 1eri ha.inno amato, cu ra to, custodito - c:iò che rap,presenta il pal()lito J}iù sub Ume il più intimo nell'un.ivelf'6o - la vita. Quella vita umana intorno ail~, cui pr o– oreazio nle e oonse.rvazione s i concent rano tutte le passion,i, tutti gli sforzi, tutte le migliori ;e.nergtie; quel ùa vibru umooa descrit– ta come inviolabile dai poeti, dai pre ti, dai legislatori, dai moralisti borgh esi. Dalle rov jn ,e d 'un a urrnanità ctim,ezzaLa d'una civiltà ci.istru tta, sca,turirà per le don– ne quella venilà e consapevolezza alla qual e esse sopra_tutbo sono_finora rimaste ~ord e. Una società che nduoe a merce vend•ibile -il miglior€, il più geloso bene dell 'umanità - l'essere umano - quando ha bisogno di allargare il cam po d ello smercio delle ri c– chezze sociali, i nuovi merca ti .se li erige sui cadiaiv,eril a'mmucchiati d'inc-aJcolabili in• sostituibili esser.i e tesori umani. Nella "ita, come nella morte il proletario è di chi lo sfrutta. Que;;ta visione chiara, netta, atroce, an i– merà. le donne della lena.eia necessaria per avvicinare il giorno in cui lo sfruttamento uman o non sarà più posi.bile. Tro vala la radice del male che precip ita nel lutto mi– lioni di madri , le donne sapranno usare l'u– n(.COmezzo che possa salvare l'umanità da tanta e tale scjagu Ta. Alla fotla per i I socia,ùismo, per la firatel– lanza dei popoli esse dedicherann o le ioro e– ner gie. Vonranno lottare per la vita dei loro figli an,ichè saiper quesm cond annati a mo– rir e per servi re unJaJ sooietà che nel suo grembo porta la ldlistruzione, lo sterminio di ciò che di p.iù alto, cli più inviolabile l'u – niverso possieda. a. b. I rapporti ra il capitalismo e la guerra. ll tra/ {ìco irllernazionaL e è nece ssaria:raen– te collegato alla produz ione capitalistica, il cui sviluppo, da semplice produz ione mer– cantile, ha un 'i11.Limaconnessione collo svi– luppo del commercio m,ondiale. Ma que– st'ultimo non è possi bile , se non a patio che fra le singole nazion i corrano relaz ioni pa– cifiche; il suo svilup po richiede che il nego– ziante forest iero sia protetto nel paese col quale tra/ fica quanto nel propr io. Lo svi – luppo del commer cio mondiale serve per– tanto ad elevare anche il nego:,iante ad un grado mòl to alto nella scala sociale. Il suo ,,nodo di p ensare incomincia ad avere in 1e~erale, una grande infìuen:a su qu ello ~fiì'fua suctettc:-s-e·nont!tt1 il neyoziante Ju ser11r Pr e un elemento 'mobil e; fu sua massima costante l'ubi bene, ibi pa tria; dove faccio buoni affari , dove guadagno, ivi è la mia JJalria. Così, coll'estendersi del merc ato mondia– le e della vroduzione capi talistic a, si svi – /u71pano nella socie tà borgh ese tende n:e cosmo polit e, asvira:ioni alla pace verpetua fra le na: ioni, ali"'aftratellamento dei pop oli. 1/a la produzione capital isticq susci ta le antitesi ,più strane. Com'essa tende al tenipo stesso a un a eguaglianza e a una inegua – glian:a niaggiori, a vrecinitar e il proleta– riato nella più vrofonda demora lizza :io 'fl.ee a farne la classe dominante, alla lib ertà 71iù completa dell'indivi duo e al suo completo asservim ento, così alla sua tenden: a verso l'aftrot ellamenlo dei po7>oli si accoppia /"a/– tra ad acuire gli antagonismi 'JW:,iona"U. Il traffico richiede pace, nia la concorren :,a crea gu erra . Quello stato verPetuo di guer– ra che sussiste in ciascun vaese fra i singoli capitalisti e le singole classi, sussiste anche fra i capilalisli e le classi capit alis liche del– le singole na:ioni. Ogni na zione cerca d'e– stendere il mercato pei propri prodotti. e di esclu derne gli allri . Più s,viluppa lo è il traffì co niondiale e necessaria la pace, più selvaggia è la lotia della concorrenoa e ma ggiore il pericolo di con/li lli tra le varie nazioni; ,più sono intinii i rapporti del traf– fìco internazionale, e più alto si chiede la chiusura dei con.fimi nazionali; più forte è il bisogno di pace, e viù niinacciosa in c01n– be la gu erra ; qu este contra ddi:,ioni che sem brano assurdi, corrispondono in t~Uo e per tulio alla na/Ura della produoione capi– talislica . La1en1i nella ·semplice vrodu:ion e mercan tile, la J)Todu:ione capitalistica le rende giganle sche ed i11Jol/erabili. Che essa insienie svinga alla guerra e renda necessa– ria la pace, 'li.on è che 1l1W dell e tante con– lradd ioioni, delle quali morrà . CARLO KAUTSKY. Dal libro « ll p rogra .nima socialista» di recen te pubblicazione . Jlad ri lavoratr ici, che mandate i figliol i alla s:u_ola, non iscriveteli all'insegnmnento re– lzgwso; resistete alle vressioni, alle lusin– ghe, alle minaccie dei preti , delle 71inooc– chere, dei mandatari delle sacristie. - La scuoia deve dare l'assis ten:a dignitosa, qli e.l_e1nentiver la coltura civile, ver la vita d– vi/e, per l'edu ca:-ione, la sola utile alla so– cietà. Per la confusione delle idee e delle cosci.en :e , per la fabbrica di crumiri e di beati bastrmo le rhies,e ! E S T E RO IL. D O PPI O Latragedia i Molinella ;-;ell'Emilia, tuttaJ fervida di fede e di ope– re socialiste, si è avuto, nei passati giorrù un fatto luttuoso, che reca pur ora stridori d'ironia =tre si va fabbricando, da piu parti , uoo unanimità guerrafondaia. Sono stati uccisi ac\1olinella alcuni cru– miri. Strumenti inconsci, forse, dello sfrut– tamento padronale, le vittim e. C'era l'agita– zione , fervida, tenace, possente. L'ora della raccolta urgeva. Le folle proletarie, appro– fittando della, buon a occasione. volevano far vale re le pro])Tie ragioni, i propri diritti. Gli agrari vi si opponevano con quella osti– nate zza cieca e scema, che non consente di ragionare , di arrivare ad un'intesa. E fida,. vano - gU agrari - sui crumiri. sui « li– beri lavoratori ». K e hanno avuti. E !i han– no sacri fi'caii alla collera prrolelaria. Alcuni son o stati uccisi : altri anco ra feriti. Adesso la speculazione continua. Le la– grime della solid.arieta forcaiola non cessa – no. Se si fosse trattato di organ ,zza.ti e non di crumiri, la stampa per bene anebbe cer – cato con il lanternino di Diogene le più as– sur de giustificaz.ioni. '.11a poich.è le vittime SO'l1o crumi ri. la rn– luta.zione dei fatti procede in modo ben di– verso. :\roi non vogliamo violenze inutili. non vogliamo lotOO fratricide e possiamo com piangere sen z'ombra: di sospetto le vit– time. :via qu an te altre si contano in questi ultimi anni! Quan ti eccidi proletari si sono aYuti per colpa, per istigazione dei padro– ni, dei baroni locali, di coloro che ora in– Yocano le mam.ette contro i oresunii resoon- sabili delle uccisioni di , IoÌinella ! · - Coccodrilli ! Bugiard i ! Nei consessi pubbli ci le canaglie lagri – manti hanno protestato, sui giornali hanno stampato un'ira di Dio contro i socialisti. I rnstri compa,c,"1lihanno risposto in modo ammirevole alla cagnara padronale. Così il compagno Zanardi , sin daco di Bologna. e il deputalo socialista Benlin:i. president e del Coo,;iglio provinciale di Bologna. La prm~ncia rossa non ha nulla da rim– proverarsi per l'accadu to. Le balorde accu– se dei padron ,i e dei loro rappresentanti non possooo contaminare la purezza delle no– stre idealità socialiste. Togliete il crumiraggio o signori delle classi dominanti e dirjgenti. e fatti simili a qu elli di Molinella JJOn si verificheranno. Adesso è dornre di tutti i compa:gni, di tul-te le nostre istit uzioni .sociia.Listeed ope– raie di oppors i alla speculazione indécenle che del fatto si vuol fa.re . La Confederazione'd el Lavoro ha dirama – to alla stampa quesla mozione a proposito dei fatti di Molimella: 11 Comitato esecuti,-o della Confedera – zioen gene rale del lavor o: udita la relazione d&ll'ispetto re Fran cesco .-\maleis sul tragico conflitto di , 1o1inella, e preso atto dell"ope– ra da questi spiegata per !Ja ripresa delle tratta ti rn ; si dichiara con,-inta ohe la principale responsabilità dell'accaduto spetti all'Agra– ria per avere tenuto un contegno di spaval– clat provocazjone quando le trattative erano avv ,iate a buon pwnfo. ed al Pr efetto il qua– l-e non aven do comun:icato in tempo agli in– teressa.ti le conclusioni dell'anrenut-0 accor– do e sconsigliala l'Agraria a portare i cru – miri sul posto, ha reso possibile il doloroso fatto; ramm8.ll" icru1dosi vivamente che la debo– le coscienza e lo scarso spàrjto di solidwrietà di ancora tanta parte del prol etariato ita – liano renda,10 tuttodi Possibili tali conflitti frat ric idi ; deliberarli ,invigilare a che non si t&1ti un'ind egna speculJaiZione del disgraziato epi– sodjo_ e di da.re tutta l'opera necess3Jl"ia sia per impedire che la coalizione govern~tiva e padronale faccia man bassa dell'organiz– zazione e dei dirHti dei cittadini. e sia per ragg1UJI1g,erequegli accordi che consenbamo il pronto ritorno al'1a vita normale nel mo- 1ine11ese ll . \ Toi ci auguriamo ch e l'agitazion-e per im– pedfre la speculazione ireazionaria non sia il_solito fuoco di p_aglàa, ma, che abbia a rag– giungere 11 proprio scopo .

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