La Difesa delle Lavoratrici - anno III - n. 2 - 18 gennaio 1

Giustizie socic1li Le s1gn.1lC L.ill a.11'-t•lLraz1a a1i1eri .:ana, in– glese, francese 1 hanno d1 che impiegare util– ment e ed mtzllett ualmente 11loro tempo, che, di solito, è ineso1·abiln1ente lungo . Le donne operaie, occupate <la mhtiina a se– ra, che si lagnano delle giornate brev i, de lla sera che viene presi.o e n on lasc ia ,il tempo per badare a tutto: - al lavoro pagato e a. que ll o cli cas.t, alle persone de l marito e dei tigli e all e loro person e - le d0nne operaie 110n com pr en– dono il tormento di ayere molte ore da far passare e non sapcrn come: 0011 sanno_ eh~ si'.1 esse re stanche di tutto : di ricenmenll, d1 Vl– site, di balli, di passeggiate, di teatri, di _ tutt~ ciò che, 1raspo rtato per un mese ~ella_ v~ta d~ un oper aia, dh ·ente rebbe un pa ra diso d1 n co~·d1 per sempre e che, invece, cost ituen do la vita ab ituale àe lle signore div enta m.onotono, ~1~er– \·ante , insu fficiente a ricrearl e, a far le g10ire. Ebbene, le sig nore dei paesi che ho, ìetto e forse di altti, hanno t.rovato 1Jrn un occupa – zione: il la.ngo. ~!~it: i!~! ~ai~z~~nJ~·?ballu. :-.;un la semp li- ce polka, la m:1zu1 ka al legra e il. molle walt– zer che tutte, forse, aYete conoscm to e, P~.co, o mollo, amato: n on il semplice ballo che s 1111- pa ra senza accorgerse ne e senza .qu1:si_vo!erlo, trasportati dalla musica che v1 da il ntmo, dalla. O'iovinezza che vi <lit grazia e leggerezza, Il tan~o è una danza difficile, in cu i, dicono, si t.rotano, con l'ar dore ~ la \·olullà dell'or ien– te, molte figure e mo\·e1Jze non perfettamente cag~r~=~sifund i della sot:ietà am ericana, doye lo ba }layano, una. volta, solo le donn e che clu a– mano alle,..re e i frequentat ori delle loro case o delle ta ,;rne, il tan go è sal ito s~ su, u1:1-p~' adattato, un po· corretto, alla soc•età dei 1ru– lìonari, doYe le donne porta no sca rp i_ne ge!11: mat e come quelle di Cenerentola, e gli uom1111 combatt ono feroceme nt e per la r icchezza, e tu t– ti insiem e, uomi ni e donne , profond_ono in pia – ceri straYagauti , paz zi ciò rapp resenta lo sfru t– tamenio di migli aia di esseri e baste rebbe ad assicurare il pane e il fuoc o per tutto l'in v·er– no a moltissimi che non l'hann o. Un a di queste sii:more americane h a po1·tato nell' austera In ghilt erra, coi suoi mili oni, il su o lu sso, il godere, anche il tango. E il tango ha conquistato la buon a società, diffon dend osi anch e in alhi paesi , ed è <liYenu to di moda , anzi la moda stessa. Non si è scie, non si è di bon ton, se non si sa ballare la danza ameri– can a. Le sig nore la st udi ano con am ore , e, per quell a legge economi ca che fa aume nt are o dimin uire il prezzo dell e me l'Ci a seco nda del– le qu antit à di esse sul mercat o o della richi e– sta che ne Yien fatta, il tan go, salito agli ono– ri di danza ari sto cratica , ball ato alla perf e– zione da i poch issimi che lo impa1·a1·ono nei paes i di ori gine , è caro a studiars i come una rari ssima merce. · Le sign or e non lesin ano sul pr ezzo delle .le– zioni: pa re che i fort un ati maes tri di ta 1~go, m: ta schino un centina io di lir e per mezz ora d1 in segnamen to : Ed è giusta tant a prodi?a lità. ?\on paga no le signo re somm e_che.a n01_sem– brere bbero enormi , per la sodd1sfaz1one _d1 ave– re prime una fogg ia nu ova , un ~agno _lmo ra– ro, un gatto da l lun go pelo seri co .d1 c~lo1~e inusitato, per essere notate , segna late , lil V1· 4iate , quando questi piaceri_ costosi. sem pr e ri.nn o\·a ntisi e sempre ugua h, non valgono la emozione, la gioia date da lla be llissima da n– za? :'\ei balli artstocrat ici di Natale, con cu i si apre l'invern n e il carn evale, qu est'an no si sa rebbe potut o \·aiutare , oltre la ricchez za de– gli abiti e dei gioie lli, il prezz o di quelle tr en- ~:g~: ~!1t!ec~~el~o:it~~~~sz~~~~ailf;~f 1ffà : o~i i~i ogn i signor~t. sapeva muoversi, st1i scia.re , don – dolare, piegarsi e avvo lgere ed esser e vera– ment e alla moda non costava no meno dell'a– bito e a\Tebbe ro 'potu to splen dere come un'al– tra gemma. Xella mia mente si assoc iano immagi n i di – verse . Vedo sale splendenti, ove, nella notte di . 'a – tale , sembra no adunati il tepor e, i profumi, i colùri della pr imav era, ed ogni donn a sembra aver avuto, per rendere più rara la sua bel– lezza, scheggie fulgenii di astri e azzurro d ac– qua e di c:ielo; e sotto il cielo 1.mpid o, su lla strada bianca di neve e di brina, lunghe teo– rie di bimbi, di donne, di \'ecchi ma l vestiti , mal Cùperti, che alle porle deS!li istituti di ca– rità, dai patro n ati, dall e cas-e dei munic ipii, ~t– tendono la car ità del cesto per festegg iare il ~atale. ~el salotto, ch'è soltanto suo, la signo ra a– ::,petta il maestro di tan:ro per l'u ltima lezio– ne. L'at tende il gran ballo della sera ed ella vuol esse re hen preparata e sicura. :Violette, giacinti, pre ziose ros e d'inv ei·no, in alti steli di crista.Jlo o in porce llane artistic he, aHtano, profuse dovunque, il Joro tenue pro– turno e portano, con l'iJJusione della giov in e prim ave ra che li schiu de, i pensieri e glj au– guri di persona ca ra o devota. La signr.1ra, in c.1bitoleggerissimo, sembra il qu adr o vivente nella sua corn ice, poichè tutt o là dentro, dalle tapez zerie ai ninnoli, è stato messo per lei, intornato al colore de' suoi ca– pelli e della sua pelle e tutto conc orre a dar risalto a1la sua bellez za. Ora, ella aspe tta. e pensa quale effetto faranno, la sera , al gran ball o, i gioie lli antichi ch'ella porterà al collo, alle braccia nude, tra i ca.pelli, sull'abit o pr e– zioso, quali sospiri d'a mmirazi one si leveran– no al suo passaggio; sogna di essere la prim a, Ja più corteggiata, la più invidiata, di ripor– ta re qualche cosa di nuovo , di inaspettato per Ja monotonia delJa sua vita. Nell a strada, tutta bianc a di neve, nell a pri– ma Iuce s::ialba del gio rn o, gruppi di uomi ni , di donne acco rrono, con segni di dol ore e di or– rore , verso una grande croce clH: si Jeva nera ne l gri!!io del cielo e sul Lianco della strada. Ai piedi dPJla croce è unn spettaco lo orrenda– mente pietos,1. Un :1donna e cinque bimbi sono là distesi n.s-– sider ati. J .a dc,nna (la madre ) si ~ toltii le vesti per riparare da l freddo i suoi piccini ed è mort a, tutta nuda, abbracciftta ~Jlla crr...ce da cui. forse, aveva sp~rato so<"corso. Qua le lungo supplizio di fr eddo, di· faine, quale sr,e1·anza di ristoro nietuso. ha cacciato sotto fa frizza de lla tempesta e del vento, quel- LA DIFES A DELLE LAVORATRICI la ma tlre disperala? Ah fol'~e da lontano, ave– va udito Je campa ne di Nato le ca ntare nella notte: Glffri a a Dio nei cieli e pac e in terra agli uomini! Ed ella. credeva dav vero che Idd.io e gli uom ini non abba nd on ass ero nes– suno nella notte di :'\ata le e an da\"a co' suoi bimbi Yerso gli uom iui. Prima di ra ggiu ngerli, la morte, li ha ghermiti . cliste~i lidd i sott o la. cro:::e che invocan o. Che vergogna e ch e st razio (se potesse sen– tirl i!) per la. nostra società. civile in cu i è co11- s:esso buttar ricche zze in cose stupide e jnuti li, e ·si può morire nudi , assiclern li su una. stra.– da. E che sono Yalsi duemila an ni di predica – zione cr istiana, se quegli ~tessi che si chia– mano fratelli sono così lontani, così di visi da l– le disuguaglianze socia li ? ~\JARI.\ GOlA. Il tabacco è rincarat o! Se arn~simo il buo nte rupo di ra ccogliere tu t– te le scenette umorist i:::he avve nute di quest i giorn i, da ccltè il Governo ha aumenta to H prez zo dei ta barch i, ci sarebbe da farne un libro! Certi buoni conta din i se la son pr esa contro i r i,·enclitori strozz ini! Un zelante amic o ant iclericale accusò per– fino .. il hir,otlis1110 di du e rive nditric i del bot– teghino pr h-at i\'a ! li riJo invece è pro pl'io il Gove,·no ! li bravi compagni fumat or i.. tabac cat ori in genere , hanno l'a ria di int erroga rci , per ve– dere se clell'a YYenimento noi siamo malin coni– che o liete ! A clirn proprio, prop rio la verità, noi sia mo più o:;cupate del prezzo del pane che di quello del taba.cco e non possia mo (ce ne perdo nino ta nto!) prendei-e molto sul serio la lor o inf e– licità llUO\"a. Anzi. .. anzi.. ci perm etto 110 un sa lto d'ott a– \"à? Supp oniamo di asse re ad uno spe ttacolo: Qua d1·0 I : u Quando il ta bacco costava meno u. Un'assemb lea numerosa. di sovvers ivi... èo– scie11t.i - qua lche un ità femminil e sparsa. - S'a pr e la disc usion e - sono tutti in buono st a– to fisico - gli orator i han no voce, gli in ter. ruttor i più ancora . - L'uditorio è at,tratt o, vi– vo, atten to. Un colpo di tosse: Acqu a ! Un altro: acq ua! Un coro di colpi di tosse: ac- qu a'? ).!a no! Ce ne vorrebbe un pozzo! Acci– de11ti ! non si respin~ più ! La sala è tutta. un a nuv o1accia di fum o, dens o, acre, J)utz o– lente ! 11 tono mora le della discu ssion e è di– sceso col tono delle voci: gli uomini si sono ambientati nella taverna: sa di ritrovo volga– re, sa di bett olaccia o di ... caffè concerto, dupo le ore oneste ! Tutt i soffro no: solo le donne hanno il co– ragg io di confess i:trlo e di. .. protes ~a.re in nom.e d-ell econoJTtia igienica e dell 'estet1:::a sovversi– va . I.a mia vici na, ispett ri ce del lavoro, pensa che se tro\ ·:..1ssedelle condizioni simili di re spi– r azione in un loca le di fabbrica, spar erebb e un a can nonata di rapp orto contro l'indu– st riale ! Cias":!uno maledice il fumo degli ultri e... fuma anc he lui come un cami no in glese, per 11011 sentirl o ! C'è chi se ne va ... Alla fine se ne \·ann o tutti. I cervelli sono an n ebbiati ... ma gli occlti sono Juicidi più che mai! _ r na voce che si pe rde lun go la via: . <1 non c'è rnrso di avere le donne a lle assernb lee... sempre assente iste ostinate! n. Quadro JT: u Ora che il tabacco costa di più)) _ La stessa asse mblea. Le unità femm inili sono molte. :'\on si sono ma i mosse per le tre lun g·he ore di disc ussione. Anzi, inter loqui sco– no. C'è una grande sopporta zione recip ro ::a, una. g-nrnùe serenità. L'aria è tra spare1~te e non puzza. E' un 'asse mblea di cOJnpag_ni che non Yodio110 costrin gern nessun o ad uscire per forza! ·Han favor alo tutt i, tutt o il giorno! Si sono intoss icato il sa ngue abbastanza, si son logorati abbast an za per il padrone. Questa è la fatica per loro, per l'opera rib elle del loro riscatt o : bisogna econo mizz are sulle energ ie. Doman i li attendono altr e opere: s'ov Yelen i la bor ghesia: i.I pro leta riato sal~i tutta la vi– goria del suo sa ngue , la lu c1clezza. del suo cerve llo ! Lo spetta .coli>è finito: in ver ità è molt o edu – C}ltivo ! Rifacciamo all'indie tr o il sa lto d'ottava. Per la collezione deg li episodi d'attua lit à, etico solo l'ultimo: tl'na popo lazione aa:rico \,1 s' è messa a ... di vezzarsi dal ta bacco sost ituen– dolo coi chiodin i di garofa ni messi in bocca ! Ma e i milion i d'economia prevedut i dallo Sta to sul maggior 'PTezzo ciel tabac:o? Lasc iate che li vers ino i borgh esi alle pr iva– tive !.. Tanto.. si sa che sono economie per la Libia! X. LOTTEE DIFESADEL LAVORO Le deliberazioni dellaConfederazione d lLavoro che iotereuaoo Darticolarmeote ledonne. Il Consiglio Direttivo della Confederazio– ne del la voro che è, . come le campag;n'"' -- . no, l'organo central e delle varie Camer e Ìfél Lavoro d'Italia confederate, nella sua riu– nione del giorno 8 corr., tra le varie delibe– razioni pr ese nell'int eresse proletario, affer– mò di cc rit enere imm ediatament e necessario che le assicurazi oni (che tutelano la classe lavoratrice contr o le eventualità degli infor– tuni sul lavoro, delle mal attie, della vec– chiaia) siano obbliga torie; - che l'ass icur azione malattia sia orga – ni zzala sulla base del triplice contributo operaio, pad ronale e di Stato ed assicuri la comp leta cur a sani tar ia grat uita e il 75 per cento del salario per almeno 26 setti– ma ne; - Che I assicurazio ne pe nsion i sia com– pletament e a carico dello Stato e deco;-ra dal sessantesimo anno di età; - che l'assicurazione in fortuni i sia este– sa a tutti gli operai 'ed operaie) dell'indu– st ria, del comme rcio e della agricoltura e al lavoro domestico. l!J sla bili che il complesso prob lema ven– ga agitalo in mezzo alle masse con propa– ganda scritta e ora le, per prepa rare le or– ga nizzazioni a discut erlo al Congresso della Confederazione a mezzo dei loro rappr esen– tant i, in modo che le deliberazioni por tin o l'impronta della volon tà delle m asse in te– ressate. No i invitiamo le lavorat ri ci a considera– re l'importanza che hanno questi prob lemi risp etto alla loro vita; li mostria mo specia l– mente all e grandi mass e contadine che so– no escl use ancora da tulle le pro vvidenze della legislazi one sociale e che tanta faticu profondono sull'ingrata terra del padrone che le affama e si arricc h isce, senza nem– meno scomoda rsi a garantir loro il pane nei casi di malattia , d'infortunio, di puer– perio. Ma, per agitar e questi problem i e indur– re padroni e Governo a tradur re in atto i loro giusti desideri, le lavoratr ici, insie me con tutti i lavoratori, devono mettere in– nanzi la forza irr esisti bile della solidarietà la qua le si crea soltanto con le leghe bene organizzale e dil igentemente mante nute flo– ride di num ero e di attività. Come tulli i ruscelletti d'a cqua colano a vallr, e si riuniscono nel grande fiume , dalla forza possente che, colle sue cascale in mas– sa, fa muovere le ma.(•chine mcravigli'Js3 e i congr,gni creato ri di lavoro, cosi tulle le spa rse forze , tulle le modeste unit à lavo ra– trici, se vogliono ave r forza grande e vero. per far muovere , a loro utilità , gli ingra– naggi dell 'econo mia sociale, della politica, devono tendere a riunirsi in una sola ma ssa poderosa di organi zzali di lottato ri disc i- plinati , solidali , devono muovere innanzi con un ritmo solo di volontà concordi. Che avviene quando si chiude la via, il corso re– golare di una gran massa d'acqu a che va? Esce dalle spond e, romp e gli argini, mi– na ccia e tutti e lutto del suo imp eto infre– nabile! Cosi avver rà, quando tut to il prol ela,rialo ,.;oa.~olidal e nel ~·m ar ciare innanzi verso il suo ben essere, il suo diritto. Chi tenterà di chiudergli la strada sarà travolto, schian – tato dall'imoeto della sua forza! Avanti, d~nqu e, donne del lavoro che sen– tite il peso d ella fatica mal comp ensala, il peso delle catene della schia vitù salariata, il dolor e della vita martoriata e sempr e dura per voi dall 'alb a al tra.monto di tutti i gior– ni che passano.. format e le leghe, alzale il capo nella speranza di un av venire div:erso obe sarà il fru tto di qualche sacrifici o, di mc,lte lott e, sopport ati gli uni , comb attu te le altre in nome de lla vostra fede socialista ! AL DI LA DELCONFINE Il sabato inglese nell ' industria tessile in Germania. 11 5 ottobre Ja Fede razione Tessile di Ger– mania ha in iziat o un a propaganda generale in tu tto il paese a favore del sabato inglese. Si tr atta di raccogliere firm e per una petizione da presentare al Parlamento, con la quale si domanda ·che nelle fabbriche e neg li stabili– menti de ll'industr ia tessile il lav oro venga per disposizione di legge, vieta to dopo le 13 al sab ato . La ra gione che sugge ri qu esUt simpatica ed opportuna riv endic azione è dovuta al conti – nu o e notevo lissimo aumento de l numero de l– le donne maritate che lavorano ne ll'industria tessile; infatt i, dal 1882 al !S07 esse sono salile da 1/45.335 a 278.387. u Queste cifre, osserva la petizi one, rappr esen tano per cent in aia di mi– giaia di fami glie opera ie la distruzione d'og ni vin~olo domestico, perico li per la s;ilut e dell e mad ri, imp oss ibilità Qell'allatta,.mento mat er– no e, con seg uentement e_ 11n ult erior e aume nto della mortalità infantil e"· E la petizi <.ne continua: u Perchè l'operaia. madre di fnmiglia possa rea lment e usufruir e del rip oso ff•stivo ,bisog na che abb ia libero il pomeriggio del sabato che essa passerà tra le paret i domes tiche n lavorare per la sua casa e per la sua fami glia, mentr e, fino ad ora, questi lavori li sbrigò semp re a dan no de lla sua sa– lut e e della sua tr anquillità ,nell'uni ca gior– na ta con ~essa le per i l ripo so. u Il la voro ne lle fabbr iche significa, per la don na pr oletaria, una dopp ia fnticn. Oltre al lavoro nella fabbric a, c'è per lei il lavo ro per Ja casa e, nella maggior parte dei cas i, alla sera e di notte essa ha anche i bambini da curare . Tu tte le molte e faticose faccende di casa che le signore delle class i agia te fanno far e da11e persone di se rvizio, l'op eraia. deve sbri gar le oltr e il suo lavo ro ne lla fabbrica, e si deve calco lare per ciò, che per la donna operai a, la giorna ta di ·1avoro incomin cia, per lo meno, 1m'orn. e mezza n du e ore pri1na che per l'uomo. u Così, nuanc lo 11elle fabLriche l'oraMo di lnvoro incomi 11cia alle 6 del mattino, l' ope raia dev 'ess.cr e pronta per 1e sue faccPnd e di casa, alle 4, o, al più tardi, alle 4 e 1/2. Alla sera, uscita dalla tabh rira .clevP rip rendere Je fac- cende che non le .restò il tempo cli terminar e al mattin o, e pro lunga re, così, di .altr_edu e or& l'or ario di Javoro . Al sabato poi, v1 sa rebbe la pulizia set timan ale, ma , uscendo ~a lla_ fa~ • brica alle 5 pome ridiane, la madre di fa m1glla, deve rimandarla all'indomani e lavora re tu tta la dome ni ca per la casa. _ _ u Si può ben dire, dunque, ~he 11 .~poso f~– slivo non esiste per le opera te dell md ustr u . te~s~Ie i~uesta riv endi c~zione la .si possa· ott~– ne1·e senza peri colo d1 clanneg~ 1are le condi– zioni delli 'ndu stria, lo dimostra il fq.tto che già in circa 300 stabilimenti dell'in dustr ia t~s– si le, in Germania , nei qua li sono occup ate cu ·– ca 70.000 pe rsone, il lavo ro cessa al sabato tea le 12 e le 2 pome ridiane. In TnO'h.ilter ra vi è già da decenni! un a legge eh; ord ina la chiusura deg !i stab ili~ en – ti dell'industria tessi le a mezzogio rno de~ sa– bato . La Germ alliu. Jn.vora per conqu ista re il ia– l>alo inglese e in que sta battag lia collaboran o insieme la Federazio ne tessi le, tutt a la class e oper aia tessi le, 'in genera le, ed i socialisti. Ed iu Ttalin ,c-he cosa si aspetta? (Dal mensil e Le 1lrli 1'essil'4. Piccole grandi verità Un avvocati no clericale, dur ante le pas – sat e lotte elettorali ebbe la facc ia tosta di dire in un comi zio' di co n ladi n i 1 pagati lire 1,10 la giornata, che " le alle paghe sono causa di viz'io e d'immoralilà per i lavo– ratori)). Se quella disgra ziata folla di schiavi ave, – se capi to tutto l'insulto alla mis eria che era conte nu to in quell'aff ermazion e forcaio– lesca, ... quel tir a-piedi sfrontato della Lega agraria padr onal e, affamat rice dei lavoratori della terra , avr ebbe passato un brutto quar – to d'ora! Ma egli sap eva troppo bene di domin are quell'armen to di pecore tosate, ras segnat e a lasciarsi tosare ancora ed a pa– tire il freddo, per vestir e i padroni della loro lana ... Infatti, (benchè un po' fredda– men te salutato, dopo il contradditorio socia– lista ).. l'a vvocatino cattolico potè lasciare il comizi o, senza assaggiare i frutti del suG cristianissimo discorso! Combinazione! Il giorno delle elezioni, proprio in qu el paese, gli elettori erano tanto ubbriacati di vino cattolico-agrario-giolittiano che un compagno socialista presente , dopo d'avere scampata per miracolo la pelle da un'ag– gression e di elettori avvinazzati alle porte del paese, dov ette telegrafare al prefetto per ottenere di far cessare lo scondo spettacolo dei cont adini condotti a bere a proressioni e poi lanciati a votare nel modo più afac– ciato e ripugnante da quei .. perfetti mora– lizzatori del popolo! Combinazione! Nei paesi dove il candidato socialista. ot– tenn e dai contadini organizzali nelle leghe e nei circoli le splendid e votazioni che lo port arono all a vittoria , tra la fiumana di elettori che acclamavano il deputato, non si sarebbe tro vato un ubbria co a pagarlo a peso d'oro! Combin az ion e! Ogni volta che nella nostra vita di propa– ganda capiti amo in un centro proletario , dove la lotta di resistenza e la dif esa econo – mica àn miglio rato le condizi oni dei lavora – tori, dove esistono circoli social:s (i e cas e del popolo.. di ubbriac hi non ne lrov,arno, nemm eno per se m enz a ! E pr o1>rio in questi centri tutti ci ripeto – no, con un lum in oso ra ggio di civilt à negli cechi, la stessa can zone tri onfale: « Una volla, qui , ogni festa., volava no pu– gni e coltellate; la sera non si osava and ar fuori , senza pau ra di agg ressioni 1 era un abb rut imento da far schi fo; ora , vedi , com– pag na? son tutU qui tr anquilli e sani a pas– sare in pace la festa : si svagano, suonano , leggono, asco ltano conf erenze se ce n'è ... trattano i loro inte ressi collett ivi ». El i vecchi, sorrid endo, fan segno di ap – provaz ione col capo e sogg iun gono: « E' proprio così. . è prop rio così.. pare un al– tro mondo! li. l ncffu.bile avvocat in o clerico-forcaiolo, forse sarà causa di tut ti i vizi la ricchezza. di male acq uisto della froll a borghesia ca– pita lista! Là c'è davve ro l' O'sio ben pasciuto che, avendo già godut o tutt o ciò che di co– mune si può godere, cerca i pia ceri più raffinat i, fino al pervertiment o più delittuo– so degl i istinti umani ! Ma il pro leta rio è sano! La stessa stanc hezza che lo martoria lo salva dalle tentaz ioni sottili dell 'ozio ripo – sa lo! Egli sa che la sua vita è sac ra per una grande lotta e che la deve tener pr e– ziosa! Il salario meno sca rso, la vita meno ti– ranna , l'aume ntata eman cipa zion e economi– ca per il lavorato re cosciente è un a benda nera di meno sugli occh i, è un progresso del suo pensie ro, un ragg io di lu ce nella sua coscienza , una calcna spezzata, u n passo in – nttnzi ~icuro verso la sua idea le umanità! . Voi , o strozzini oscurantisti, ave te abbru – tit e le popolazioni per i secoli· noi con la rib elli one di classe. portiamo 'anch~ la ci– viltà!

RkJQdWJsaXNoZXIy