La Difesa delle Lavoratrici - anno II - n. 13 - 2 agosto 191

Anno li. - N. 13. 2 Agosto 1913 (.;onlo corrente cn/to Pn.sta. • • ABBOHAMENTO: Un nurnero Cent. 5 Anno L 1,50 Seme~trc .. L. O.BO F!I REDAZIONE ED AMMINISTRAZIONE: 50 copie. L. 1,00 100 copie. L. 2,00 MILANO - Via S. Damiano, 16 - MILANO ESTERO IL DOP=P~l~O=~-~===··-*~======~-~- ----------- Ancora un Congresso contro la tratta delle bianche Più d'una mila da qualche femminista o filantropa yenne rimproverato a noi e al nostro giornale d'essere alquanto indiffe– renti, se non ostili. a ciò che contro l'obbro– briosa tralta delle bianche yiene fatta da oar.!.e dei oartiti e delle associazioni bor– ghesi. Lungi dall'essere dispiacenti d~l ve>– to di biasimo che ci viene rivolto. confer– miamo pienamente il giudizio su noi e– :=:presso. E che noi si abbia ragione di persistere e anzi di accentuare sempre di più la no– stra ostilil.a, Io dimostra anche il Congres– so Internazionale contro la tntta delle bian– che teste chiusosi a Londra. Feste, festeg– g-iamenti1 reciproci complimenti, sfoghi o– ratori di 11 signore 11 dell'aristocrazia. di ve– ::iCOYi, di funzionari di P. S. I giornali italiani menano un grande van– to dalla relazione del commendatore Vi– gliani, direttore generale della P. S., dal quale. a sentire il parere unanime della stamp, ufficiale, risulterebbe uno stato di ce>– se tali da poter assicurare tutti coloro che del problema si sono interessati. R:su1ta nient rlimeno che 1, un numero molto nol-evole di funzionari ed agenti di P. S. specializzati, attende normalmente a pre,·enire od a reprimere l'opera dei traffi– canti cli ragazze, n3.zionali o internazionali. \"i sono i funzionari addetti alla polizia so– ciale presso il ministero dell'interno. in ogni capoluogo di provincia, un commissa– rio di P. S. accentra tutta l'organizzazione repressiva nell''lmbi±o della intera provin- ___ ;;...._,.._ . . : ,_ ...,,v: f'O!"ti di qua!,.1-!e- impo..rfanz.') nl:'l]e maggiori stazioni ferroviarie, in molte lo– calità di confine come a Luino. Tenda, Do– modossola. Chiasso, Yentimiglia, Bardonec– chia. Ponl.ebba. Peri. gli speciali funzion'l· ri di P. S. hanno particolarmente l'incari· co di vigilare il transito dei viaggialori i>. Altrettant-0 viene fatto dai commissariali d'emigrazione. Speciali misure vengono pre– se per s3..lvare le minorenni. Superfluo dire che il Congresso ha addi– tato - quali primi responsabili del !taf– fico indegno - le diverse agenzie e gli uf– fici di collocamento. E basta. Ora noi certo non saremmo degne di chia– marci socialiste se potessimo credere nel- 1 'effic'lcia di simili convegni i quali pre– tendono nientedimeno che dl liberare l'u– manità da una delle sue piaghe più doloro· ::,e e vergognose, merOO dei mezzi così su– perficiali e innocui come quello che abbia– mo riport_,alo_ E' semplicemente indecente che si possa ancora al giorno d'oggi arro– garsi il diritto di trattare ques.\ioni cosi imoortanti e di cosi evidente cont-enu– _\osociÌle, come la " tratta delle bianche " ~tnza. prendere in considerazione i rappor– ti fra la società capitalistica e le condizioni della donna in genere. senza tenere conto dell'influenza che la miseria. la scarsezza dei sahri. la promiscuiti,. della vita, le cri– si economiche. la dboccupazione e.;ercito– no su quelle vil\ime della socidà attuai" che sono c0::;trette a diventan~ og~E:tto di traffico. Esse sono le esponenti più tragfohe e più umilia\e di questa malr•ddta società in cui tutto diventa :nerce, in cui anch<, i piu alti valori um1n1 vengr.Jno valutati e venduti sul mercato.. Accanto ,1 lavoro al tempo, alla ,alutr:, ali ingegno, allo stesso ,r,1rito di indipen– dE::nzadi innumeri .salariati. il mE:rcato ca– pitahsh;o vende. e.sr ,orb e importa anche c10 eh& è il p1.trimonio l>JUi?élO:So, JJÌU rna~ llenab,l" della donna; il suo pudor<,, la sua d1~'Tlità, i1 su0 diritt.fJ d1 amg_rr-:-spontanr~a– mente, di difE:ndt:::reil suo corpr;. <· I"an!ma sua dalle ,;ozzure di ample:-:si N1mprati Le donne soci3.lbfk chf::'hannu I ùr!'.!o.::dio E: il privilegio di essere mollo più esir;enti d<•l– le donne borghesi in ciò eh<- ri!"uarda la di fesa e il risr,dto della loro individualita, e ritengono per una profanazi<JnE: Jo ~-tesso matrimonio vigenlf: perchè t-sso consacra e: su!"gella un patto d'indole anche economir:r• fra la l'uomo e la donna, mentre i npporti fra uomo e donna devono essere basati - e cosi sara nella società socialistica - sc,J. (ant-0 sulla spontaneità dei sentimenti e sul– la reciproca stim'l., le donne socialiste sen– .\ono profondissimamente l'oltraggio che al ((enere umano viene inflitto mercè la prosti– tuzione. e nrofondo è in esse lo stimolo a ,·,1rj; "~ri:- Jéi no;;;sibiliU1sL-, ~ d1 tani,e P .ta1i ,. JJ opunto pt:1"" ò. i::·~,., non per- dono il loro tempo in chiacchere. nè affi– dano h soluzione del problema ai funzio· nari della P. S., e non aspeltino convoca– zioni di Congressi per lottare contro il male cui le prostitute sono le vittime. Il quotidia– no lavoro dei socia1is.ti di ambo i sessi non è ne ouò essere altro che la continua chia– mata· sotto le armi della milizi:t rivoluzio– nari~, di quella classe la cui missione sle>– rica è l'abolizione della proprietà privala,· la redenzione dell'umanità. E con l'abolizione della proprie.tà priv<.t– ta dei mezzi di produzione cade non solo la necessità ma la stessa possibilità della compra-vendila del lavoro e dei valori uma– ni, mentre la propaganda, l'istruzione e l'e– duc1zione socialista delle masse, rendendo sempre più acuto il sen.timento della solida– rielà e della responsabilità sociale, sveglian– do e sviluppando il sentimento della digni– tà umana. fa di tutti i prole.tari coscienti degli assertori appassionali di diriUi uma– ni, di ugu1glianza e di 1iberlà e quindi ne– mici irreducibili di quella is.tituzionc che colla libertà e dignità umana si trova nel più stridente dei conLrasti. Solo una classe che sente il giogo della dipendenza economica e po1iLica e che si profigge - quale mè.\a suprema di tutte le sue lolle e delle più alte sue aspinzioni - l'abolizione dello sfruttamento e della schia– vitù. può sentire profonda e fattiva solida– rietà con le maggiori e più disarmaLe vit.– time dello sfrultamen.\o capitalistico. Non nei congressi contro la !ratta delle bianche, ma nelle organizzazioni economiche e poli– liche della classe lavoratriee, nei focolari del socialismo nella lotta contro il. .. capita– lismo, si preparano le armi per l'abolizione delle vergogne e dei delitti sociali. Ecco perchè il posto nostro e della nostra ((Difesa )) è fra chi lavora oer la radicale trasformazione dell'assetto eèonomico e po· liti~o dcl~·:1. società. p QOn p.ijr~v~ $iGùanni JYfontemartini Anche di queste modeste colonne voglia– mo mandare un saluto mesto e profonda– mente grato alla memoria del nostro com– pagno Giovanni Montemartini. Nel coro di sincero, spontaneo rimpianto e lutto del proletariato e dei socialisti il1liani non può mancare la voce delle proletarie, e per esse della « Difesa delle La,·oratrici ", poichè il maggiore orgoglio e la maggiore gloria del nostro compagno fu appunto quella di wer voluto sempre e dapertutto difendere la clas– se lavoratrice dalle influenze deleterie del capitalismo. Egli, -iltraverso il linguaggio eloquente dei suoi lavori statistici, denunciava alla collettività il grado di sfruttamento cui vanno soggette le classi lavoratrici, col suo paziente lavoro additava ai mezzi che pote– vano - entro i limiti della società capitalisti– ca - porre argine allo sfrutt1mento stesso e mercè la sua meravigliosa tenacia egli aveva raggiunta l'applicazione di talune di queste misure. Si comprende che il suo oc· chio vigile non potè non occuparsi di quelle che sono le più disered1le fra i diseredati: le donne lavoratrici. Esse che purtroppo so– no più do<:ili e piu umili ancora dei loro compagni dc!l lavoro, esse il cui organismo maggiormente ha bi:-:ogno di difesa contro l'avidit;i drL profitto capitalistico - esse trovano in Giovanni ::vtontemartini un ri– vendicil.'oredei loro rJirilti conculcati, il di– fr,nsorr delll salute loro e della loro prole! .\tolto in questi giorni - da amici e av- ver:;ari si è scritto sulla mPraviglios~ o- perosita d<·l Mon.temartini Il segreto di questo prodigio di lavoro e d1 tenar·ia sta, :,rcondo 11 mod 0 slo parere nostro, nr-lla profonda convinzione sociali– l.a del dr-funto r,,, cifre per lui non eranu cifre morte le leggi ch·egli studiwa, le ri– formB ch·egli escoxitav&. erano per lui -- 3.rri vali, al socialismc, merce lo sludio - tanle promesse inconfutabili del di,·enire sociali– la dr,Jla Società. Tutta la sua vita egli l'aveva messa ·, ser– vizio della classe lavoratrice. Egli la ser viva. da apostolo, sotto le !onne più mode– sti• rn~no appariscc,nti. Dove fra gli <{ rroi )) moderni del nazionali-mo o delle 1deal1ta borghesi in genere tanta costanza nell'adem– pimr,nto del proprie, dovere? Il loro è un fuoco dì paglia che, si spegne, un continuo r,re.sentare alla collettività dPI con.t,<1delle proprie benemerenze, una facilità di cam– biare parere e partiti che rasenta il cinismo. JJ fr· ,iitF- 1_1.d un errwi<J di !r.nacia. di .,, ,, e· di< 1 ,1 1• 1 ·0.. r1u ll;1 da ta dal Montemarlini - le classi avverse al socialismo devono rimanere sbigottite! Il compagno nostro che mercè il suo lavoro si era acquistalo tante benemerenze di fron– te alla classe lavoratrice e nella vita sociale in genere - non esitò neppure un momento di subordinare le sue vedute personali i suoi a1,prezzamenti lattici alla volonta del parti– to. A proposito del Congresso cli Reggio E– milia dimostrò di essere sopratut\o sociali· sta. Non ricorse ai mezzi pietosi dei piccoli, i quali per sembrare grandi. calpestano ciò che gli ha moralmente e inlellettualmen.\e innalzati: il partilo. Più d'un monµmcnto verrà, certamente, eretto a Giovanni ì\[ontemarlini. Ma il ri– cordo della sua vita costituisce da per sè il più solenne dei monumenti - esso resi– sterà più di ogni monumento materiale al· le vicende del tempo - perchè è tessuto dai più nobili sentimenti dal ]Jiù generoso e disinteressato servizio ad una grande idea. Mori difendendo gli sfruttali: morte de– gna di chi per essi lottò. Femminismoborghese e movimento proletario femminile Considerando: che il regime capitalistico, rivoluzionando lul\a la vita soci1.le , strappò la donna pre>– letaria al focolare domestico per farne uno strumento di produzione della ricchezza, la pose di fronte a tutti i doveri, i rischi e le sofferenze delh lotta economica per l'esi– stenza e la assoggettò all'identico sfrutta– , ~n-..c1li c:.oggiac-o il proletariato maschi– le, reso più grave per essa dalla sua mag– giore debolezza fisica e sociale, e pel pre>– letariato lutto quanto dalla nuova formida– bile concorrenza, scat..enaLacosì nel mercato della forza ciel lavoro; che Lale situazione, men.tre unifica gli in– teressi. e quindi i diritti. del prolet~riato maschile e di quello femminile, impone ad essi la più completa solidarietà difensiva ed offensiva, sia sul terreno della organiz– zazione economica, sia per la c.onquis.!.a del– le armi poliLiche. indispensabili all'em':l.n– cipazione di tutto il proletariato, non altri– menti conseguibile che a traverso l'abolizio– ne del dominio capitalistico; che, perciò, la conquista della uguaglian– za civile e politic1 dei due sessi, e in parti– colare il diritto di voto per la donna, non costituisce pel prolelaria\o, una questione cli antagonismo di sessi, ma si fonde nella più vasta e fondamentale questione della difesa c lolla di classe, alla cui soluzione il proletaria\o mascfiile e il femminile sono egualmente interessali e debbono procedere uniti, animati dal medesimo spirito, cogli stessi mèt.odi di lolta, come un esercito solo; Considerando: che, per converso, il 1noviw.en.Lofemmini– sta borghese, per la condizione di privilegio della classe onde ha origine e nella qu1le si svolge, non potrà mai presentare l'accen– nato carattere fondamen.\ale, e dovrà assu– mere il carattere di un1 lotta - perfel\a– mente legiù.ima, ma necessariamente più li– milaia e affatto diversa nell'indole e nelle finalita - di un sesso contro l'altro per vincere determinati monopolii patrimoniali o profes~ionali e per 11 conquista di migliori posizioni economiche entro l'ambito della tlasse borgheso e quindi del privilegio che la caratterizza; che, in consegu('nza, una qualsiasi al1ean– za o fusione dell'azione spettante al proleta– riato femminile per la propria emancipa– zione con l'azione del femminismo non pr0- lelario r, non socialista non 1JO\rcbbe che poggiare sull'equivoco e condurre ~ll'ingan– no reciproco, fosse pure involontario, com– promettendo per giunta la compatezza ne– ccssana dr! movimento proletario di clas,,e; la Sezione milanese del Partito Socialista italiano 1ffcrma la assoluta inammissibili.\à, per la logica dei principi come 1ier le esi– genze della pratica della pilrlecipazione dei socialisti - e con essi del proletariato mili– tante sul terrene, della lotla di classe - a qualsia.si forma rii movimento femminista liorghese. Il GrupfJu femminile Socialista Milanese. Le compagne (;rnppo milcrnl' forma e ,i ree, 't1• di tutta Italia, saranno grate al pu ll''CT impo!,/11/.1 t' rEOlf(l in u11, 1;r! 1 0nit'nta;i ,,; co3i valide, P nrl1 Jrr· soria1i. ,11, e femmi- ESTERO IL DOPPIO 11ismo. Questo ordine del giorno che prossimamen– te sarà prese11tato alla sc::;ione Milanese, serva di orientamento a 111/te le compag11e e i compagni, nonchè ai nostri orga.11i:;zatori e organiz::;atrici. No,i crediamo che in Italia vi siti da temere un qual– cl~e tental~vo serio di ria.n1iciname11to fra femmi– wsmo e il movimento socialista femminile. E' troppa povera cosa il femminismo delle borghesi italiane, e le fem,niniste tutto al più, si rivolge– ranno come per il passato, di /anta i,1 ta.,ito a qual– che deputato od aUro aderente in vista del parti– to socialista, per chiedergli solidarietà ed adesio– ne ... personale. E 11011 capiscono o fingo110 di 11011 capire le signore fautrici del volo femminile, che se i socicilisli, dentro e fuori del parlamento sono gli unici assertori del suffragio femminile e gli unici che diano serio affidamento, lo sono non già perchè sov– versivi o c<femministi ,, o difensori di ww libertà o 11g11ag/ia11znastratta, ma lo sono, app1111to per– chè e inquanto socialisti, ruppresenlai1ti della clas– se lavoratrice, che porta. i11 se il germe della rivo– luzione socialista. Mancano quindi di dignità di classe e coerenza politica, q,uelfe borghesi che invo– cano fo col/abornzione dei nemici della propria clas– se. Del resto il discorso Treves e Turali, e l'ordi11e del giomo presentato dal nost-ro Grnppo alla Game. ra dovrebbero già avere illuminato avversari e amici s11ll'atteggia.111ent.odel nostro pa.rtito in rapporto al voto f_eim_ninile e ai di_ritti della donna in genere. La Dtrez~one del Partilo da parte sua, includendo ne~ propr,o. programma elettorale il suffragio fem– m1mle universale, uguale, dirett.o e deliberando la pubblicazione di un opuscolo da diffondersi tiel– le masse, ha ancora 1111avolta dimos!.rato a chi ancora non lo sapesse che la rivendica=ìone dei diritti d.ell_adonna fa parte intrinseca del program• ma socrnl,sta, come le levoralrici so110 parte .vitale della calsse clie lavora, che produce e che si pre– para a conquistare t.11/ti i diritti ai diseredati di ambo i sessi e ad istcwrare una società di liberi e di uguali. \' ti r. K.rumi.raggio Cle.ricale Scrivo col documento alla mano. Il cleri– calismo conlinu1 la sua opera di Krumirag. gioa danno delle nostre organizzazìoni ope– raie. A vo!La a volta mostra il suo grugno reazionario o si copre· di una maschera roS– siccia. A seconda dei luoghi e delle occa– sjoni. Nel Codognese i m ,gnazuppa clericali percorrono le campagne lenendo discorsi ulLrasovversivi ai contadini. A che cosa mi– rano questi signori? Alla divisione delle for– ze proletarie, per potere a suo tempo offrire agli agricoltori la .\esta dei contadini in cambio dei voti che i fittabili regaler~nno al candidato clericale. Il trucco è evidente chè i clericali non hanno mai inscenato ~ nel Codognese - agitazioni di contadini se non flell'anno in cui ricorrono le elezioni politiche. Passato il carnev1le elettorale abbandonano le masse a sè stesse.. fino acl un'altra elezione. A Fagnano Olona, un prete che voleva es– sere cristiano senz'essere clericale è s.tat.o µunito d,lla Curia col trasloco. Don Giu– seppe Noia era stato incaricalo dai suoi superiori di amministrare una Cooperativa Krumira sorta in odio alla Cooperativa Prolelar-i-1, e di condurre la compagna elet· torale a favore del candidalo papalino con– tro i socialisti e i democratici. Essendosi il_ nominalo don Noia rifiutato al Krumirag– g10 politico ed economico è stato colpilo severamente. La ChiCSl non vuole più sacerdoti; mu propag;i.ndisli clericali, nascosti so.tlo la veste del prete. Il sacerdote puro e sempli– ce non è merce che serve alla Chiesa, tra– sformala ormai in vero e proprio strumento poh\ico. Reazionario s'intende, chè la chie– sa è re1.zionaria per natura. . I lavoratori e le lavoratrici lo ~appiano, li prele ha cessalo di essere sacerdo(e per diventare il carabiniere degli interessi pa– dronali sia nel campo politico, che in quel– lo economico. Ecome tale va combattuto. CARLO Az1~10,,11.

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