La Difesa delle Lavoratrici - anno II - n. 8 - 1 maggio 191

PR un o M n 661 o Yenti anni. fa la festa di 1° Maggio era contesa ancora al proletariato. La borghe– sia ay~ni paura ~lel grida di rivendicazione umana. che i minatori cLi America nve-..auo lauciat_q _e _cj,_e.raccolto in un Oq11s-re€so cli soc1ahsti 1n Francia., staYa per essere il periodico grido di tutto .il proletariato del mondo. La. borghesia ~n·e-..a paura del fatto nuovo che la gente umile su cui essa a...-e,·a.sempre impe1·ato, dopo essersi scelto un giornq fuori di ogni calencb.Tio ciY,ile o roligioso per una festa, si radunasse a par- 1aTe di riY~n<lir ... '1zioni fp,tµre. 'l1emeva CQr– lo, non l'opera ìenta che gli umili iutendc– ,·ano _<li compiere nel t-ep].po, ma lP. ~cop– pia -..1olento d'ira r~pressa, lo irrompere <li lluella forza che p~r essere iu.-i:qcibile La bisogno soltanto cli a,,ere coscienza cl,i sè. Per questo le memorie lontane delle pri– me celebrazioni cli lfaggio, più che ima– gini liete di {!01'1.eisu cui fìammeggiiano bandiere, ci serbano il ricordo vago di un pericolo sconosciuto per cui tremavano le u?5tre m~~~' e cli pennacchi e di nappino dr carabrnren e questurini. Car.a.biuieri e questurini ,eni>'"ano in folla. nei nostri pic– coli paesi Puìtima sera. di aprile. Anche senza manifesti, senza l'annunzio dei comi– zii che la. polizia :rroibi,a poi o sciaglie\·a, essi ci a,rebbero annun2iiata la festa del la,oro. E com 'erano esigue le schiere <li quelli che ,.,i partecipa,auo ! Assentarsi dalle of– ficine, dai cantieri, dai campi, significa– ,·a essere li<:enziali dai proprietari che non ,ole,ano ri,oluzionaTi alle loro dipend_enze e che ,ede,ano nel 1° lfaggio un insulto e una. minaccia per loro; poÌ tutte le grandi, le nobili idee non penetrano rapidamente tra gìi uomini e le ardite aspirazioni sono sempre patrimon:o <li pochi eletti, prima chi dfrentarlo delle moltitudini. Primo Mag– gio ,enti anni fa era ancora sentito da po– chi, m,; quei pochi n~ G9!11preµ_!l.~-S:'!\l.Q i significato e l'amavano con l'~rdore e l'e– .:: :ultan.za con cui si ama quello che è ingiu– stamente conteso e che è beilo tanto da i:i:– radiare tutta una vitq. E ta~zza,ano: quei J?Ochi, quan~lQ pote– \"auo, di grandi striscie i muri delle case, le porte dei negozii: << Proletari di tutti i pae– s":'i, united! ,>. (< Otto ore di lavoro! u. Noi bambini decifraYamo attoniti le parole che non a,e,ano significato per noi. Ma per quanti, non pii\ ban:>b.ini, quelle parole e– rano os.cure'. Quanti comprendeYano. e. mi– surarnno la forza che sarebbe icaturita dal– la unione del proletaviato e sapevano la ne– cessità <li iarla scaturire per il bene comu– ne, per una ci.iltà più grande, anzi per 1a sola ,era civiltà? « Otto ore cli lavoro!». Chi comprendeYa che ciò avrebbe 6ig-nificato ]a rigenerazìooe di milioni di creature umane? Il 1° }faggio è diYentaw ora. non più la fe5ta cli pochi eletti coraggiosi, ma deU.a gran masaa dei lavoratori che ne hanno compreso il significato. La borghesi"' non la contrasta più, a che varrebbe~ Oh.iud1>in molti luoghi spontane.awente le offic:ne e accetta nei conoordati •di considerare il 1° :.Uaggio un giorno ùi ripo.-;o e di festa com– prendendo che il meno peggio sta nel con– sentire. Le donne non tremano più quando si ap– pressa. il l° :llaggio che è diventata la loro festa; e sentono in essa non la poesia delle tradizioni, dolce oome un profumo antico o come la voce di tempi lontani che si affac– ciano a dlre quello che fu, ma sentono il canto della vita, della speranza, il fascino di una bellezza non ancora interamente- ap– parSa, a cui il cuore e )a fantasia. danno cio cL.,, più loro piace. Le donne ora, pre– paxa.no gli ahiti belli ai loro bimbi, i garo– fani vividi ai mariti, ai fratelli, agli ami– ci; eotrano nei cortei a portare una nota di gentilezza, partecipano con l'anima alla ~oicnnità. proletaria, la più grand~ fra tut– tr--quellf' celebrate fino ai no:,lri giorni. La Grecia, Roma, mandarono fino a noi l'eco delle loro fe.,te, tutte le 1eligioni e tut– ti i popoli hanno ricorrenv.,e e date <·be ri– cordano eon f.ol~ nn:tà, ma se fo ùlimpia<li traevano spettaLoci da tutta l' Ellade e le le.te di Roma ricbi11mavano alla r;apitale famo,a i ricchi cittadini d'Italia e del Ya– ._tit,.~mo impero, erano :pure .-.cmpre }e fe– ,k di quei popoli, di quelle citta: fuori ap– pena appena ne arrivava l'eco. La Chiesa cattolica ha Xatale e Pasqua, ma dove non f-(')ii'.itono <:ristiani e cattolici non si c:ono.;c:0- 110 o non hanno importanza i giorni ,-be rieordano il ruiot.ero <lei biondo rabbi di ::S-a– zaret; Ja :Fra1:wia rfr.:t"Jrdaogni anr.w ]a. ca· <luta della Bastiglia, che signifi<,i, an,·he la caduta della veccLia wouarcLia e del privi– legio aristocratico, ma fuori d! }'rancia c:lii ricorda le grandi dat.e cLe pure aprirono Yie ]umino.;;e alla ri,endieazjone <lei popo– li? Il l' :llaggio invece è di tutti ,i pae– si, di tutte le razze, <li tutti gli uomini, LA DIPESA DELLE LAVORA'l'RTCi perchè è b. festa <lei ìnYoratori e Yi Bono lavoratm~.i e oppressi su tut'ita la. t-cna; 0 questi r-;eniono ogni giorno più corno fiÌ:rno crudc>l~ ~ s~upi_cligli oclii. fni, PArolo e popo– lo, le 1m nuonne fra pacse a p:i,c~c. e come &ia buono e giusto. invece, consìclor;ue fra– t~Jlo r-ului c)ie lavora ,soffrendo e sm-vendo uelln pr"€~~te sqcielà- Il. l'. }!ai,g'o afferma la fraternità degli llOnllllL Co1npagne laYorritrici, YOÌ potrete chie– dermi rnera.Yigl:air: Dov'è quoota. haitc.r– nità? Se i nostri fratelli, i nostri figliuo\j Rono stati mandali ad uccidere altri uomi– ni, e molli non sono tornati, perchè rimase– ro don} erano andati a portare la. rnorte, e c'è un angolo di Europa dove da mesi si c:ornpoionostragi e i morti si contano a clje– cine <li migliain; morti non di malattie, sui loro letti, ì'~!;(liati dalle madri e dalle spo- 1-e- dolenti, n1a sulla. tena., sotto il cii{}lo,per le mani degh uop1ini!l1. Ah, lo so, lo so. Mai In primnYera non sorge dall'invern~ in un giorno solo, a ringioYn,nire di verde, .. 'l. (lO!lstrHnrp rji fìqri la terra che fn ina.r•idita dal ghiaccio e coperta di nc\"e: viene l;nt;-_ m~ntc e si ::-ifformapoi ,·ittpr\osa, con tutti i su~\i c?lol'i, la su,~ luce ed. i suoi canti. Sqgli odn, ~ullc guei,-e. sorgera anche la prima– :·::t um;1na; ora. noi sìamo a~ prim~ tenui :XLUUA GOL\. LO SCIOPERO DI MASSAFISCAGLIA dEIIB sciopBranti. La. lotta accanita che, il proletar:iato com– batte da due mesi contro la prepotenza pa– dronale ha suscitato ovunque un senso di ammirazione profonda.. Quello che maggiormente è lodevole è ;a opera tenace prestata dalle donne cbe subi– soono d J>eso capitalistico più che OO'n'lal– tra categoria di lavoratori. Il senso 0 mater– uo offeso le ha punte e le ha spinte ,a,lla re– sistenza, il grido lagrimevole dei bambi1ti chiedenti pane le ha commosse e banno se11- tito il dovere cli mettersi accanto ar,.}i uo– mini e combattere insieme la santa O batta– glia per l'emancipazione uroalla. Le donne, condannate dalla morale cri– stiana alla rinunzia <li ogni ,'Sentimento di <lignitù u1.nana, incominciano a infranae..re le catene del pregiudizio e <lell:1superstizio– ne e accennano di aYviarsi rapidamente alla conquista di quei diritti ecouornici-politici– giuriclici che Ja borghesia irnperaute vuo;o prepotentemente negare. Le donne, facile preda dei preti e del ca– pitale, spezzano la schia,·itù monde e si ac c·ingono a spezzare ::-inche quella materiale. E le donne cli }Iassafi.scaglia ne, <lànno in questo momento l'esempio, spezzando le pri– me lance e facendo per le pr:me squillare le trombe <li battaglia. Il più graYe ostacolo alla propaganda. proletaria sta per 1•imu0Yer,-sie noi faccia– mo caldo appe~lo a tutti i nostri còmpagni e compagne di intensificare la propaganda fra le donne percl1è siamo già alla vigilia <li UDOsforzo supremo, dii un cozzo finale. Dappertutto si sente una febbre di pre– parazione e un fremito i romenso cli batta– glia, un'alacre opera cli resurrezione e uD proposito nobile di compiere lutto quanto il proprio dovere. E con orgoglio constatiamo che in mezzo a tutta questa rinascita di e nergie proletarie non manca il contributo femminile. JJe donne di )Jas.safiscaglia riunite in as- 5erublea genera~e hanno per le prime pro– dam.ato lo sciopero generale e hanno dato il S<'gnale ùell'atta.cco con una dimostrazio– ne prettamente femminile in piazza.. J..lf> proletarie iottano per il riconoscimen– to dei loro diritti, la sollevu:--Jionf"generalo della clati.,e lavoratrice è reaìtà e la mi~ch1a è af:te:.;a f' viva su tutta la linea. 11 eapitale e la chir· 0 a perdono il òoslegno ba-,ilarp e j] <loiuinio borghetio riceve un eolpo rni<·i<liaJc in pieno petto. Tutte le Rcre le <lonn(• occupano per le· prirfl(.: !"ampia i,ala teatrale e fanno risuo– uarp 1<· M1uillanti e virili loro voci -intonan– do I'i11no dei lavoratori o altri tanti Tivo– luzionari. Lf' do1111<• lotta110 o <·autano col cuore a perto alh~ più }c:giitime Rperanzo e con l'a– nimo M·hiuso aìle più sacr™ante aspiTa· zwni. Le violenze poliziesche. So11,J,,,tat.f~ 1<· sole <lonne l'altro giorno a fisf'liiare e ad urlare <lictro un centi11aio di polizi<Jtli, pP1Tl1i~ prolegg!!vano un vile <TU– rniro e pe.rd1i• avevano arrestato un ope– raio organizzato. Gli urli legittimi non fn– roJJ<, 1,opportat; daJla <:anagiia poli:t.·i0<;cala qua\,. f><·sLialrn<·nt,-si è lan<:iata ad<lao,o a quf'-lle doune malmenandole e otrar:cian<lo loro le vesti. La polizia quel giorno ba compiuto atti vig1iaccamenlc Yandalici ed ha coronaip il suo eroismo ('.} arrestando quattro compa– gpo, 1~ quali non sono siate ancora .riilascia– te in libertà. percl1~ altrimenti non si po– trebbero più giustificare certe gesta infami. Gli nrrcsL i per() non int:midiscono le altre e non \"arranno a fnr vacillare la ro– sc;c1~za delle donne di i\Iassrrfì,c,;cnglia, lo quali ha.nno scritto pagine, gloriose nella storiri del proletariato ferrarese. Le nostre don.ne sono proYatc nila battrt– glie e sarnnno loro le ultime a indietrerrf!'ia– re di fronte ngli aYYOJ'sa.rì.llrolC'tari (l'Ìta– lia, irnitatc queste eroine'. E' stata fra noi la compagna AngcliC';l Balahanoff la. quale pronun'.6iì, un entusia– stico discorso dì propaganda socia;ista. Le nostp) orgqni:-::.za.toron.scrveran110 di ~sa un grato ricordQ e si augurano che presto ri– tQrP.i uJ1'altra. ,~o/t.a. La compagna Ang('lica Tialabanoff è sta– ta accompagnata alla st.:'1.r.ione cla un grup– po p.i donne e cli ragazie, che affcttuos::-irpen– te la salutarono. Contraccambio e rinnovo di tutto c•upn.: il .~al'1ftodelle ~01·ag9iose lottatrici cl-i 1llas• safiscagf.ia , d~lle quali conse·rvo ricordo incancel/a/Jile. Nelle pqche ore pcissale in– sienie, quwnti nuovi elementi di sentim,enlo e rh p,e11,siero socia,lùta! 'l.'t+tte ie 'Volte che c'è dato di avvicin,1re le p-1;rletn1'ie, ci con• virioùima come wnr 'i1tferiori alla, realtà le desc1·izioni delle dis11[Juaglian.ze sociali che noi faccianw, cowe sono svperiori alle p1·e- 1,is·ioli't più ottin1,iste. i te.~or1:cl'idealismo. di CVl'a,g[)irJ del vraletariato. , a. b. la f ,derai, Nazionale dei lavorarori della terra per gli scioperanti di Massafiscaglia. La Feclera.zione. K azionale de.i Lavoratori della tena ha aperto una sottoscrizione Na– zì011al'e por i valorosi scioperanti <li Massa– fiscaglia che rer;istono da cci.rea due mesi contro la. guerra feroce ed ostinata <lell' A– graria, ed ba inviato a tutte le organizza– zioni dei Lavoratori deUa. t~rra questo nobi– lissimo appello alla soìi<larietà: Alle OrganizzazioniLavoratori della terra! I lavoratori della tcr:ra dJ M.a,ssafiscaalia tla c:i1:ca due mesi souo i.n isciopero pc; la conqu1sta dell'Ufficio cli Co:locamento. Si tratta di una battaglia :.Huwirevole non soltanito per l'eroismo dei lavoratori, ma per lo scopo alw e civile che questi si propon– gono. L'Agraria, che in tutta Italia Y:.1,in que– st'ora, manovrando per rompere la schiena al. movimento dei contadini, ba compiuto a :lla6Safiscaglia opera di pro,·ocazione; b~1 incettato kruruiri, e calunll!ia lo sciopero a .mezzo dei suoi giornali. Gli agrari, forti della Cassa scioperi, han– no promooso <li schiacciare l'orgauizzaziono operaria, <li mandare alla malora i raccolti cli,~reu<lere i.proìelari per fame. 1 lecca a 1101 - o com1Jagni - spezzare nel cuore agli agrari la loro speranza. Koi abbia.mo il dovere di soccorrere i la– Yoraitori dì Massafiscaglia.. Sono 2000 famiglie che attendono l'Muto della nostra solidarietà per resistere ancora, anche fino ai racooiti se sarà nece6Sario. Vi inviliamo pertantò a<l aprire lai solto– s~rizione a mezzo della scheda che vi u– niamo. Mandato quel poco che potete: il soldo del socio e il contributo d{'lla Lega, prele– Yandolo dal fondo cassa. Ricordate: 1. - Cbc il vostro alule sarà tanto più eflicuce quanto pili sarà sollecito. JJovrc~tc quindi rimeilcrci il ricavato non dopo lo, fine del mese e prim0, se vi è pos• Klible, 2. - Quando C'i rnandPrcte il denaro, ac– con1png11alclo <:On la scheda. cbo vi abbiamo opcdita. 3. - Il denaro raccoìto elevo C56ere spedito esclwiivamenle alfa Ped 1 e1•azione Nazionole f,11,coratori della Terra - Vin Cavaliera 22 - fjol ?a.aa o ciò per c•vilaro tonlra.tlempi, di- 01,,n11d1 e frazionamento dei fondi raooolti. La Segretaria delle Federaz. Nazio11ale ARGENTI?-,\ ALTODELLI. . Uo.mpagne,. non siatP sorde a. fJ_tto~ta voce cli e 1H rivolatJ ai lavoratori e alla, lavorai rici e,,_ 1rcienti. JJe1is0:te: sono duemila famiglie che attendono l'aiuto df'lla so:ùzarietil fraternfJ., - In n.l)m,p dei forti lavoratori che re1ùto110 e– roicamente fld fJgni provo<'azione - ù, nome delle voloro&r donne che confortano uirilmrnte i _loro UfJrrànil collo,. paro{tt e coll'opr r,t, rt re– JJU/tn~ 1ull0: otta, t1i nome_ dei f!gli clie non devono 1JOl1re pf'r lo feroria dn vrrpotent1 d~tle r,uanto vi è pos:,iùilt, percltf' la IJf'lla 1,/ sisto1z(l, c()11r/uca ad una p1,ù ùellr1 vLtloria. U,1,JJuldo, anche_ 11,.11, &fJlo soldo d1<·e ùi que– sto mrnnento : Siamo con voi ' o lavoratori. oppreui, con 1.1oi per il f,rMnfo del Socialismo/ la~onna e l ~iornata ~elle 8ore Più urgente ancora che per l'uomo è per la donna la riduzione della giornata di la- Il prolelario coscienle del monrlo inlero vuole la diminuziione dell'orario perchè un orario lungo esaurisce l'operaio fisicamente e menLalmente e gli ren<le impossibile il pensaJ:e, il ragionare, il ribellarsi, e· g·iac– cbè la donna lavora non solo cin fabbrica, 1ua ancLe in ca.sa, così la. sua salute, la sua intolligenza soffrono più ancora della lun– gbertza dell'orario, e perciò essei più dell'uo~ mo de ve lottare ver la sua riduzione, per I a. giornata delle otto ore. li prolelnrio coscienle vuule la giorna– ta delle 8 o,e, perchè il lavoro e l'ambiente d~lla fabbrica mina.cci3,no e sottominano 1:1. sua salute. La sa\ute della donna essendo più debole, essa più OJnCora è interessala perchè il tempo in cui il suo organismo è e– sposto all'influenza micidiale della fabbri– ca e delle 1~saie sia nbbreviato, tanto più cbe colla {-;Ua salute viene minacciata ancl1e quella della prole. U proletai io coscienle Yuole la giorn:1- ta delle 8 ore per diminuire il tempo in cui egli non è altro che un'appendice della macchina e por prolunga.re il tempo in cui, !uori. cl~ll'officina che l'abbrutisce, egli put) rstru1rs1 e godere della sc'f.enza e dell'arte - e la donna cbe p"!it dell'uomo ancora è priva <li questi goc.lirnenti 1i-eha 'lln bisogno p-iù i,,,-,,perioso, tanto più che, mettendo al mondo dei bambini, essa ha il clo,ere, la responsabilità di farne degli eri uman,i s.ani 1 spregiudicati. liberi - e per poter ot temperare a questo suo do,ere essa deYe poter studiare e dedicar tempo ai suoi bam– bini. Il proletario cosciente ,uole la r,,:ornata. delle 8 ore per diminuire g:i sbal~i clelb. sopraproduzioue e della disoccupazione. Q:1-esti c:rudeli flagelli della soei:età capitali– stica, p1ù an~r3: c-l1e l'uomo, danneggiano la donna. quindi più ancora che a!L'uomo. alla donna urge avere la 9iornata delle ot· to ore. Il proletario cosciente esige la g-iornnta delle 8 ore per Poter consacrare pit1 tempo alle leghe e ai circoli politici, ove.difende .i suoi interessi e sYiluppa la propria coscie11- za cbiclrusse e la zrro.Zetaria ne ha cloppiam.en ,,.. te bisogno perchè coll'eccessiYO la,.oro che– ba in fabbrica e quell'altro che le spetta nella _sua qualità <li rnogEc, cli madre, <li nrnssaia, essa non può non solo partecipare alle lotte economich<, e politiche, ma non può neppure concepire il d: ritto e il dovere ch'essa ba cli prender parte- alle lotte socia– li, non sa quanto s:a necessario per e.ssa di leggere, d'~struirsi. E cbe 1a do-nna possa rimanere così jnd:f– fere,nto e, a.pa ~ica pur ~endo ancorai più cl~ll uomo. v1ttìma deìl~ 1ngiustizie e delle <l1suguagliianze sor".iali, è da a:btribu.irsi a.l- 1:e~cess_ivo }aYoro che b[L da compiere. Co– si rl tnonfo della rivenclica½loue della r,,ior– nata, d'i lavoro $eg_-na il primo passo Yers°o la sua emancip::-izione totaJe. Al giorno d'oggi sono delle eccezioni. del– le eroine quelle proletarie le quali non::>stan· te, il doppi_o lavoro. nonosta,nte la doppia loro sch1av1tù possono evolversi :6.n ad es– sere delle individualità libere e coscienti, sono dello eccezioni eroiche quelle che dopo una g10rnata interminabile nelle risaie nel le officine, e più oi:e cli faccende domes 1 tiche possono ragion::-ire, leggere, frequentare le ass<>mbloo. Lavoratrici! se vi è cara la. vostra salu– te, e la vita dei vosh'i bimbi, Yenite con noi a combattero per conquistare la giorna– ta dello 8 ore, poicbè il la,oro eccessiYo cho fate oggigiorno non può far a meno cli dan– neggiare la salute vostra e quelI::-icloi ,ostri bimbi, e voi no conosC('te- plutroppo le con– s<'guenze funeste. Lavoratrici! se volete bene ai vostri bnm– bkni, venite con noi a. c:ouquislarvi la rr,ior– nala <lello 8 ore, essa vi da.rà la possibilit, 1 di educ.'ll-o i figliuoli Yosh~i.o di pT parare loro un migliore avvenire. .Lav~ratuici, venite con noi e ai schiuderà pel' vo1 1U1 mondo nuovo - il mon<lo tlclla ocienza, della liberfa. Appena la vostra mente sm·à aperta. ,·01 c:a?1rele dove v1 chiarma il vostro dove– re, voi non vorrete più tenervi lontane dal– l_a lotta sociale, ma entrerete orgogl,ose 0 lort1 nolla g-rande bailaglia, non acconlen– tando,-i più_ d'essere solo delle appendici delle. macchme o dei campi o delle umili ~adn ~lì famjglia; rec1amereto il voslro di– ritto d1 parleci pare alla vita tutta quanta. Avanti dunque, amiche lavoratrici! ve– nite con noi a conquistarvi 1:1 g,:ornala del– le 8 ore: rallentando c-osì le Yoslre cateno avrete guadagnato un mondo nuovo chei un giorno diventerà il mondo intero!

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