La Difesa della Razza - anno VI - n. 16 - 20 giugno 1943

c,cludendosi che l'esistenza medesima delle gerarchie naturali sia biologica.mente utilissima. Se la coscicnu di appartenere (e ciò non si può $tabilire frettolosamente) ad un grado gerarchico superiore dovesse servire. ad eliminare od a limitare le possibatità ai ttpi colloati tn un più basso gradino l'intero equilibrio vitale della razza umani • ,·Nttbbe ad esserne turbato, poichè la estinzione di molte vari:ant, della specie e la resttizìooe di essa in pachi tipi dominanti e per- - fn.ionlti significa vigilie. di morte per la specie medesima. All"incontro dobbiamo ammettere che le varianti inferiori di una rana dc:bbono essere conservate e coltivate nei loro caratteri inconfondibili. Infatti come potrebbe aversi un qu2<1ro gerarchi• co naturaJe .se i gradini 1nferiori non csi~tesscro e se i biotipi wpcriori anche biologicamente conservassero un predominio nOh delimitato e non configurato? O,e cosa sarebbe una specie ridotta ad un solo gruppo di in. dividui perfezionatissimi i cui clementi di perfezione finirebbero con resa.urirsi ove fossero privati dalla quotidiana lotta con le forme inferiori o concorrenti? Solo un'ideologia di ordine filosofico (anzi arbitrariamente fi. losofia) potrebbe mirare all'Unico perfeuo, mentre all'incontro le leggi vitali si giova.no della varietà delle forme, cioè della geruch:a delle forme. ln biologia quest'ordine gttarchico non apparisce fisso. Perché nei gradini supenori od inferiori si avv·cendano forme le quali passono, attraverso il fenomeno genetico ddla mutazione, declassarsi: cioè trascorrere da una categoria inferiore ad una super·ort;. o viceversa. Ed allora dovremo ricondurre per l'avvenire ai fenomeni mu• tativi tutta la sosumza, l'essere od il diventare dei fatti gc:ratchict natunli. di diminuir; la lotta naturale e quindi lo affina.mento od il man. tenimento delle doti raniali), conscrvaz.ione delle antiche forme (effetto anch'essa di isolamento in molti casi) od incompleto rin. nova.mento di esse, piccola capaciti cranica, platirrinia, prognausmo, colorazione scura della pelle. Dolicocefalia prevalente. (Si noti che spesso la dolicocefalia apparisce come carattere di infcriomà essendo ontogmetiouncnte' più antica o determinandosi in bue ad involuzione). Moto stortCo scarso, in arroto o dccadc:i:r.a (il movimento st01ico apparisce vincolato a car2tteri raniali di inferioriti o di superiorità, come hanno sostenuto molti ranisti che partivano da premesse biologiche). Net ciclo euruico, notoriamente superiore, Biasutti ebbe a notare : una sola regione con spiccata uniti morfologica ad ambiente continentale, ambiente climatico subtropicale e temperato, piccoli spazti " clima pc>lare, pochi tipi umani con scarsa separazione reciproca, grande mcscoJanza di forme, asscn~ o quasi di elcmen1i protomorfi: centro di sviluppo e di origcne di tipi nuovi, grande capaciti cranica, meso-leptorrinia, ortognazia, coloruioni chiare della pelle. Mesobrachiccfalia. Grande moco storico. E' abbastanza chiaro come la differcnziuione gerarchica dì un ciclo umano non abbia solo per base il fatto an.ropologico nu. si estrinsechi da un complesso biosferico che include le rcazioni dell'elemento razziale alle influenze dell'ambiente. Tali reuiooi, e precisamente la norma d1 reattività delimitano e regolano le muUna ruu può attraverso un complesso di influenze di ordine \ interno e di ordine biofisico, c.sscre sottopost;,, a mum:ioni persistenti nel : tempo. Sono questi fatti che determinano le varianti razziali e che quindi mantengono i quadri d1 gerarchia tra le forme viventi. In questo ultimo inciso non ci siamo riferiti alle differcnzr .so.lari minute, quali sono quelle prodotte dalle mutazioni di media entità. Le « grandi, mutazioni • invece possono dìsc:accare un «FPo da un altro e dar luogo a nuove rane le quali debbono coordinarsi ma loro sccoodo un ordine gerarchico, secondo la gradualità dei pregi e dei difetti sempre relativi all'interesse- vitale complnsivo che non ha nulla a che vedere con l'interesse umano. La dassificazione per cicli delle ratte umane viventi si attaglia ad una interpretazione mutaz:onistic:2 delle differenze rauiali dell'uomo sulla terra e può servire di guida all'accesso entro tali ordini gerarchici dctenrunati da fatti della natura: fisiologici, mor. foloici, cosmologici. Difatti il ciclo delle nzze equatoriali, fonnato dal ramo degli australo~i, dal ramo dei negroidi che comprendono com'è noto gli Jl#4lopigJdi, i pignudi, cd i n,g,;ai, è un ciclo antropologicamente inferiore. Il carattere prcsen~to da tale CICiosi suddivide in un insieme di fatti che potrebbero esaminarsi partitamente per scorgerne le determinanti. Già Biasutti nel 19(),6 aveva Sl'abilito i termini differenziali di natura biologico-antro~Jogica tn k forma.ziooi del. ck:lo equatoriale e le formuioni umane del cido auuico. Nel primo ciclo egli riscontrava: molte ragioni 0 geografiche fortemente separate con pttnlcma delle forme peninsulari cd in• sulari, ambiente climatico tropicaJc: con troppo piccoli spuii a ,di.ma temperato, molti tipi umani in aree di ®lamento, (~ ,è noto k ara: di isobmcoto contribuiscono a mantcnerc, inferiori i biotipi od a fu drvmtare inferiori i biotipi superiori io quanto ~vvtCOC una carenza di cucolWOOC e di attn'ità biologica capac-e

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