ìCIENZA•DOCUUENTJIZIONE ~OLEJ~lfJI • QUESTIONARIO DIRETTORE ~ELESIO INTERLANDI . VI - n. 16 - 20 GIUGNO XXI OMA • SPEDIZ.IO~E IN AHBONAMKNTO VOSTAU: URE UNA .. ,0,11\1 !>òltll-:., .,u, 1·r.,ou1 ,u111-: • .,Jtl/1-. I t./t 1110 IJ/ 10111'4 101 \O\ llln t'" ,u11,u 1•,1n \Oa~n \,
---SOMMARIO-----, SCIEHZJ. ALDO MODICA: ESISTE UNA GERARCHIA DELLE RAZZE UMANEf AG05TIHO GUIIIHI: L'IT.,L/ANITA' DEL 'SOOE DEL ·600; VASTO MAU.CHIHI: L'EUROPA RAZZIALE; MOD.: GENETICA POLEMICA FIUCI\GU.ZIAHI: SUPERIOiUT"' E • INFEIUCRITA'• DELL'ARIANESIMO; GIOVANNI SCHIAV!: RITORNO ALLE ORIGINI DEL RAZZISMO FASCISTA DOCUMEHTJ.ZIOHE GUIDO U.HDIA: EBREI ANTROPOLOGI E RAZZISTI; GIOVANNI SAVELLI: STORIA DEL GIUDAISMO (Il • rin,~cimento • ipagnolo); Al.MANDO TOSTI: A)'HROPOSOCIOLOGIA QUESTIO~J.RIO GLI EBREI Al LAVORO MANOSCRITTI ANCHE SE NON PUBBLICATI NON SI RESTITUISCONO GLIUFFICIDELLA"DIFESADELLARAZZA"SI TROVANION ROMA·PIAZZACOLONNA IPORTICIDI VEIO> TELEFONO63737 • 62880 TE~ÈREl . I È L'AVAMPOSTO DELLA STAMPA FASCISTA .LEGGERE IL "TEVERE" DIRETTO DA TELESIO INTERLANDI non significa soltanto euere informati ma anche e ,oprallutto avere una guida
LADIFEDSEIW I ■ ANNO VI - NUMERO 16 20 GIUGNO 1943-XXI t:liCt: IL s t: IL se DI OGNI JIU:!UO I /'I l'IUMK•u Sll:PA.ATO LIiii: 1 A•eONAMINTO AdfNUO Llltt: SD •■ BONA.MENTO S.DIIUTIIAU: • IS l!STl:110 IL DOPPIO Direttore: TELESIO INTERLANDI nt\\\ltl\l\\\\t\\\\ SCIENZA•DOCU.MENT4ZIO POlE.MICt • OUESTIONJ\RIO INGLEESIGIUDEI NELMEDITERRANE N.I volume • The M.diterr~nun in politks •• d■II• Krittrk■ inglese Elii:.b.lh Monro■, pubbliuto • Londr■ - nella colla1ion■ dalla • Odorci Univenity ,,an • - nal 1938 (dal qual■ riproduciamo in facsimile la coper- .,. fin■). ,i legga, • p~. 68, quel che segue: • O..Mlo rl"tlles■ ,H,,_. c:IMle forH brtt,Mld1e rllMfttono ft~ Mcdl• ,.,, ..... MKh• percht la Gt•• ar.t~M ha ■UUftlO •• t•••iu"l•,.. mli• ebrei In ,neaio .et un iaondo 1tabo MMlcO, lo strlftillfo rt,ponde: • Sei 11ft lpouU■I "· Etlf sosHene che rr..,hUt■tH non pensa ad u11 don,■ MOr■te, ........ tcCNlf■nto lll l9111b.ard Strect • •Il• IO'f'lfta che r1r. d•II• ·••ndl cu.• 11AMdarl• ebralch• potrffbe Hmin1re Hlla Clly. e•• qualcosa di n,o l,i q11e~la•lferMarlone, ma, •1 lempo steno, colul che la s~Hene lfHcurl di dare .. popoto britannico q~ cha 911 speH•. 09111 propott,1 che lol Sl•I• MzlOM~ ebraico In Pele1-Hmi Yeftlil lasd1to •Hond•r• O IOffilftef• 1•~. uu, .. el»IN: UII ..nH•_.. di rilMIUHe tra un 9rand• numero di l"tll•sl: fià offelf dal tHN•-.n.to che uu 1r•nd• rana 1t1 rlcenndo In •le_. Staff d'E.opari, .. 11 ~arebb•o 1111191 dal'lncor-.,lare qualu~u• aaloM: dio e1poM110 .. ,,10f1Kftt. fil obr .. atroppresslot1e, o ci. se•• brano aMNMIOMfo Il popolo ebraico ffl no del MOfNMI ft0:11 della su• slotlL eone:~. tl■Aque: lnflMftq 41,.._.•u. dr•tetle IMperlaf•, pro• &p4.:ri1u6lMMla. "" sontl•Oftfo cli obbll90 nnO' 911ebr.t. ou .. t• 1•9lonl, lii 01dl• .r'~aft.._ $pl09a110 ~cM: le CkH lfMapa .. ■Oft no1a ll1c:l1r _.. .. noi M~ttotHM'O•. Mollo volto abbiamo efferm11to o documentato che gli inlereui doll1 Gren Brol.gn:. coincidono con quelli dol giud11i1mo. Ha Pff•ltro un p.rticol1ro inl.,.no r1ff6r'ffllzlono su"iforite dì EliHb41lh Monroo, secondo l1 qu1b 11 difeM degli inleroui giudaici • uno dei motivi fondamonlali dotla perm•n•n·za deU'lnghillan11 noi Modilenanoo. Cl6 significa ìnf1ttl cho non soitenlo ta politica ingl•so in generalo, ma anche o speclalinanb h1 poli- ~~~a:.~il~~~nl~c:::•ii;::,~~-:~/• ,:«1c::!;. dii =~ i~t.,i~:o p::.e li!:::~ per paura cho Il giudeiwno venga espulso d1rl Moditenanoo. Gli Inglesi !.ono pertanto I pritnl a ric:ono,cer• cho gli obrsi iono i natural! nenu<• dell'llali., cho fra ll•lie o hrH!o non pu4 eu.,..,i compromesso, poich• le vittorie .braica nel Mcdil•Hneo ,egnorebb. la fin. di tutte lo upi,tiion, it•li•no.
• .servuc di bue aUa formaz.K>ned1 wu ,.~ bdog,a tra k- ru:ic wnaoc TIYCl\ti, KCOGdo il wc:ro puoto d1 vuta, w dtrfcrucooo sost1n1:tllmentc- da qudh <N' pos.sooo asnc utlh a $hb1Juc una gtn,chia tra i biol1pi Ji una mrdtsima r.ana o nriantc e da cpclli cbt dJ fatto guicbao a coa:nutt (sia pwc ,an:ptt' in modo relativo)una g,tntebia andi- ..i.w, tn ; drttts, iodmduo d, .., - c,ppo bòolog,co. lawritàl<,p«ir,~tn-•-"'l<kgg,,mlò, -,a ttrQ ~-a. 1U10 fra bo coorclimk ICmGlio 11D rapporto difraawak la Oh misura è data cbJJà opacità -,iu.~: Ma g!.i iodiridw di uoo staso ttppo tODO cliffna fra loro e DOO :IOlbftto òadilf__ Ess; ,; dr.<nJiaao ;., i.- od .., c....,ia,o d; ..,,...; (pica,I< o ,-.t,) d, ordme w.aaolog,co nno • mtftUIO. Potttbbc <ostnlini una .tab quabcairn. per op, gtuppa di an.ttcri posjtivi cd un'altra pn ogpi g,uppo di cantttri ncptm .. modo da - ; .......,; - .i.Ila gcn.dw. JUJ>l>OlùMa b cpaotioor ,.. è ,empbcc. Paaè r05$Cl'nt0tt.-..._ è sptnto a c:onsidcnrir gli oggat; bio1og;acbJ punto di 'NU wnano, e coUocbtrtbbc-a!frettatamffltc in gndi 3ff2rchici pii) alti <pmodòmm1,,;_.,..;m..i .... .__òcl<al<,q,,no ai fatt.1 ddla -ria tun:stu' e cownia.. ~ ""°'l"' ,.......,.-... ..,. ....... cfixrimimtin. cbr stia al di fuori dtU'uomo. lt biok,,go w'l'Olb ria« ad n-ackft daJb propria umanità tradiziorulc cd a .consicknrc k .. eost da un punto d1 Yim. che: achadc-gh Ull:ttUSt e la dabora,. ziofw: mcntak- I uma.n.a qua.le appui,cr og1 e quale si presenta come frutto di aotdu fatti fOl:lmtm. F oamnJc. che- WC' ma:tura aaa al d1fuon dtfl'd:Jc'a ..-.oa e Ck SI ~ • .-etrfflt'• ...,.,,r. le, ah leggi - ,000 • bitti nwuf __ Uno elci tnmm 1 per subihtt un orimtamaato in questo tema è dào dall< ~ -'i Nd ,mo <li .., campia,o di ,_ .. ....,.,_ ~ faiologor pn,1....i- ,iff:IX. Tafi climn,C11D.DOOi __, eh dlllOOR' ~ tn ,liodancht. di UD gnappo di n.nant, di um. mtdct.ima rana. C' r~ ptcm d~c IIIIICOD O'rt' St coosadnino aadi.-fldui di uoa Jm-. àts11m ~ tn 1om. Tutt>na è chiaro etc-tra i biotipi di uaa __ paò ___ g<nmua. C.... pttm<1ktt che b f.....,_ d, _,. gcn,d,u, che com< tuati I fatti .-itah non pub CSKre rigida. non implica da parte d<ll'uomo ;.,,dJ;gmt< ai.- - n<1 KNO dispr<- pr;.., od acJudcntc nà ngua,d, d; tipi ~ più ....._ Ja,. pro - - ng;da chf.., pa ...,..i;.. fomw: eh - o,rpno sia es,o di onlibt matttiak' che di occliftlt C\llt\lnJie e spirituale. In o,o dinno b. ,o"U'llti,vruzio•~ wmm. da quadri gewò:ci natun.J1 Se tras/onnttd:ibt- in UDO strwnmlo di U011t nept:1n tntnumana. 1affU le ddimituioni gaudu m<- <blf..imduo - • dallo k=ulO --- lffO dctibcNlo xrnrc al pat~ DdJ"ordine poe.itm, e ,,._ aie d<U. g,...i.... dò oa,cun d<mmto ddb g<n«h,a, oon
c,cludendosi che l'esistenza medesima delle gerarchie naturali sia biologica.mente utilissima. Se la coscicnu di appartenere (e ciò non si può $tabilire frettolosamente) ad un grado gerarchico superiore dovesse servire. ad eliminare od a limitare le possibatità ai ttpi colloati tn un più basso gradino l'intero equilibrio vitale della razza umani • ,·Nttbbe ad esserne turbato, poichè la estinzione di molte vari:ant, della specie e la resttizìooe di essa in pachi tipi dominanti e per- - fn.ionlti significa vigilie. di morte per la specie medesima. All"incontro dobbiamo ammettere che le varianti inferiori di una rana dc:bbono essere conservate e coltivate nei loro caratteri inconfondibili. Infatti come potrebbe aversi un qu2<1ro gerarchi• co naturaJe .se i gradini 1nferiori non csi~tesscro e se i biotipi wpcriori anche biologicamente conservassero un predominio nOh delimitato e non configurato? O,e cosa sarebbe una specie ridotta ad un solo gruppo di in. dividui perfezionatissimi i cui clementi di perfezione finirebbero con resa.urirsi ove fossero privati dalla quotidiana lotta con le forme inferiori o concorrenti? Solo un'ideologia di ordine filosofico (anzi arbitrariamente fi. losofia) potrebbe mirare all'Unico perfeuo, mentre all'incontro le leggi vitali si giova.no della varietà delle forme, cioè della geruch:a delle forme. ln biologia quest'ordine gttarchico non apparisce fisso. Perché nei gradini supenori od inferiori si avv·cendano forme le quali passono, attraverso il fenomeno genetico ddla mutazione, declassarsi: cioè trascorrere da una categoria inferiore ad una super·ort;. o viceversa. Ed allora dovremo ricondurre per l'avvenire ai fenomeni mu• tativi tutta la sosumza, l'essere od il diventare dei fatti gc:ratchict natunli. di diminuir; la lotta naturale e quindi lo affina.mento od il man. tenimento delle doti raniali), conscrvaz.ione delle antiche forme (effetto anch'essa di isolamento in molti casi) od incompleto rin. nova.mento di esse, piccola capaciti cranica, platirrinia, prognausmo, colorazione scura della pelle. Dolicocefalia prevalente. (Si noti che spesso la dolicocefalia apparisce come carattere di infcriomà essendo ontogmetiouncnte' più antica o determinandosi in bue ad involuzione). Moto stortCo scarso, in arroto o dccadc:i:r.a (il movimento st01ico apparisce vincolato a car2tteri raniali di inferioriti o di superiorità, come hanno sostenuto molti ranisti che partivano da premesse biologiche). Net ciclo euruico, notoriamente superiore, Biasutti ebbe a notare : una sola regione con spiccata uniti morfologica ad ambiente continentale, ambiente climatico subtropicale e temperato, piccoli spazti " clima pc>lare, pochi tipi umani con scarsa separazione reciproca, grande mcscoJanza di forme, asscn~ o quasi di elcmen1i protomorfi: centro di sviluppo e di origcne di tipi nuovi, grande capaciti cranica, meso-leptorrinia, ortognazia, coloruioni chiare della pelle. Mesobrachiccfalia. Grande moco storico. E' abbastanza chiaro come la differcnziuione gerarchica dì un ciclo umano non abbia solo per base il fatto an.ropologico nu. si estrinsechi da un complesso biosferico che include le rcazioni dell'elemento razziale alle influenze dell'ambiente. Tali reuiooi, e precisamente la norma d1 reattività delimitano e regolano le muUna ruu può attraverso un complesso di influenze di ordine \ interno e di ordine biofisico, c.sscre sottopost;,, a mum:ioni persistenti nel : tempo. Sono questi fatti che determinano le varianti razziali e che quindi mantengono i quadri d1 gerarchia tra le forme viventi. In questo ultimo inciso non ci siamo riferiti alle differcnzr .so.lari minute, quali sono quelle prodotte dalle mutazioni di media entità. Le « grandi, mutazioni • invece possono dìsc:accare un «FPo da un altro e dar luogo a nuove rane le quali debbono coordinarsi ma loro sccoodo un ordine gerarchico, secondo la gradualità dei pregi e dei difetti sempre relativi all'interesse- vitale complnsivo che non ha nulla a che vedere con l'interesse umano. La dassificazione per cicli delle ratte umane viventi si attaglia ad una interpretazione mutaz:onistic:2 delle differenze rauiali dell'uomo sulla terra e può servire di guida all'accesso entro tali ordini gerarchici dctenrunati da fatti della natura: fisiologici, mor. foloici, cosmologici. Difatti il ciclo delle nzze equatoriali, fonnato dal ramo degli australo~i, dal ramo dei negroidi che comprendono com'è noto gli Jl#4lopigJdi, i pignudi, cd i n,g,;ai, è un ciclo antropologicamente inferiore. Il carattere prcsen~to da tale CICiosi suddivide in un insieme di fatti che potrebbero esaminarsi partitamente per scorgerne le determinanti. Già Biasutti nel 19(),6 aveva Sl'abilito i termini differenziali di natura biologico-antro~Jogica tn k forma.ziooi del. ck:lo equatoriale e le formuioni umane del cido auuico. Nel primo ciclo egli riscontrava: molte ragioni 0 geografiche fortemente separate con pttnlcma delle forme peninsulari cd in• sulari, ambiente climatico tropicaJc: con troppo piccoli spuii a ,di.ma temperato, molti tipi umani in aree di ®lamento, (~ ,è noto k ara: di isobmcoto contribuiscono a mantcnerc, inferiori i biotipi od a fu drvmtare inferiori i biotipi superiori io quanto ~vvtCOC una carenza di cucolWOOC e di attn'ità biologica capac-e
Curvando,i dinanri 11 pi9ineo, questo bi1ft<o, 1nomigli1 dr1n1m•nl• • certi ioll•nilori dell'egu1gli1n11 delle ,1111 tnioni, le quali poi sono anche prodotte dagli i~roci felici od infrlici. In ba.K:a tutti questi fatti ptr ognuno dei quali è necessario uno studio analitico, vengono a determinarsi i grandi cicli che d:su.ccano gli uni fra gli alcri i tipi umani e li co0rdinano secondo una se.alagerarchica. L'uomo non può influire sulla formazione di tali graduaJità di ordine amplissimo, ma può de1erminare un qualche effetto a proposito di un vari111onismominuto di ordine negativo, che può csse~e impedito ove si adoperino metodi accurati e ponderati lun· g1mente. _ Ogni ciclo umano è caraueri:r.u.to da una organiunione fisiologica particolare. Si potrebbe stabilire una gerarchia del~ caut. ,eristiche l>iofisiologiche misur.ando i, fenomeni probatorii attra. ,·erso !"esame degli indici fisiologici di gruppo od individ02li. Il fauo che in un determinato ciclo umano, e ~rsino amo una scosa nriante, vi siano btotipi dominanti e biotipi rappresent:iti da un minor numero di indivì~ui i quali presentino car:attcristiche fi~iologiche elette rispetto a caratteristiche corrispondenti meno clC\.1.tedi~ra. che anche in questo settore esiste una. gerarchia, IJ. quale può sempre mutare per certi cantieri, ma è lafro/Ja rigida ree ceni grandi aratteri. Anche il potere razziale di reazione alle aHn.tOni parolog·che f' parassitarie si diHcrenzia come è noto da. ruu a rana, da. va• mn1e a variante, d; biotipo a biotipo. Si può costruire una scala 6 g,eurchica esaminando. la recettività ad un Jcterminato male di un gruppo di individui o di divcni individui d1 diverse saue o varianti. Jnfatti la r«ettìvità o meno a.i ma.li o ad un gruppo di mali a.J. fini è carattere razzia.le. Pcrchè vi hanno une immuni a determina.ti fatti patologici, e maggiormente recettive ad altre malattie, e CO$l vicC\·ersa. 1 La reccttiviti morbosa è determinata, nella sua misura, dallo .stato umorale. Ogni organ:$100 pr~ta una determinata elettività od una. de«ermina.ta rcsistcnu. Ciò avviene pcrchè 1i) complesso delle sue secrezioni interne, l'attività dri suoi fagociti, la maggiore o minore capaciti v.taJe di q1.1,csto di quell'organo rispondono in un .KO.SO od in un altro alle aggressioni morbose. I b.otipi, come gli organismi, present-ano'caratteristiche di resi• stcnza. comuni a tutti i bior1pi loro simili e caratteristiche di non resistenza pure esse comuni. Co,l lq rauc-, cOSlle loro varianti. Vi tunno razzc, come la raua negride, che trapia.nta.naoSidal clima tropicale-al clima tcm~rato diventano recettive e determinati mali verso i qw..li prima er.tno immuni Alludiamo alla tu~rcotosi cd alla istnia.. Ciò ,-uol dire che fambicntc esterno è uno dei c~fficicnti dc. terminativi del grado ger:archico rllZiaJc. E che- la gerarchia scalare delle ruz.c sorge da un incontro di fatti antropologici con fatti fisico-terrestri, e spesso dalle mutue reu,oni. Tçttavi.a non può attribuirsi all"a.mbìcnte un peso eccessivo. Pcrchè nelle grandi linee una rana ben configurata è capace di conservare, attraverso la migrazione in :altri ambienti bio.sfcrici, i proprii cantieri gerarchici-. Infatti la mutazione di rccettività, o di non-reccttività morbosa è dovut:a ad azione il1\lnediatasui mciii fisiologici del clima. o della nutrizione. Questi clementi, come è noto, alterano in un certo senso i mnzi umorali od aggiungcn• dovi nuovc fJuttuuiooi od abbas.sa.ndone alcune caralterisciche positive a.i fini razziali. E" su questi influssi poco analizzabili che riposa i1 mistero di certe fissazioni gcraKhichc per le qu:ali certe rane presentano c:ara.tteristiche e qualità da ahr.c oon attinte, mentre altre rimangono in uno stad:o di immaturità. (Conllm111). M■•lfro biU'1c:o • discepoli ,,,.. gri: una Kuola ntal• nlOffita ALDOMODICA
E B R E I ANTROPOLOGI ERAZZISTI Nel corso dei no&tri viaggi ci è capitato speuo di ,·edere utilizzato in vario modo il lavoro degli ebrei, costretti fì. nahncnte nella nuova Europa a svolgere qualche attività utile. Abbiamo così vi6'0 in Polonia intere fabbriche che fon1:ionavano solo con operai ebrei, in altri paesi, ebrei adibiti alla costruzione delle Slrade ed in altri lavori pubblici. e cosi di seguito. Ma in Romania abbiamo vi· sta una nuova forma di utiliuazione degli ebrei, perchè non c'era mai capitato di vederli trasformati in antropologi, in ranisti e in collaboralofi discìplinati e solerti dellà politica razziale! Il lett<>repotrà forse crtdere che noi vogliamo scherzare; in,·ece noi non fac· ciamo che riferire su c!.ò che abbiamo vi.sto. Se qualcuno iro,·erà paradossale la cosa. i;iò non IQglic clic t$S4 sia ,•era. Da tempo, il noslro caro amico Fa· caoaru, noto s1udio&0 romeno di pr~ble• mi razziali ci aven invitato a visitare la sezione 1 bioantropologica recentemen• te istituita pres.w l'Istituto di Statistica. di Bucare!lt. Per varie ragioni era,•amo !lati costretti a rimandare questa visita. Finalmente, abbi.amo ceduto all'invito dell'ottimo Facaoaru e pochi giorni ra abbiamo visitato la ,ezione bioantropo· logica, di eui egli è direttore. Questa sezione occupa tre piani di un vasto edifieio. Facaoaru ci è n:nuto in· contro sorridente come al solito e ha incomincialo a parlare così: e Vedete, caro proressott, il problema più gra,·e per ehi vuole rare degli ,tudi si~tematiei di antropologia è quello del personale. Gli istituii universitari stessi ~no in genere costituiti d3. poche persone; d'altra pa.rte. in questi momenti. è ben di((icile che un go,•erno si acein(t:a a costituire un· istituto hioantropologioo con centinaia di collaboratori. Noi abbiamo ri• &0ho la questione in maniera molto eco· nomica, utiliuando il lavoro degli ebrei. Voi sapete clie in Romania, tutti gli ebrei, muchi e remmine, compre&i in cerij limili di dà. debbono prestare gra· tuitamente il loro serviz:o allo Stato per la durata di tre me5Ì ogni anno. Quttto lavoro obbligatorio è molto iiu5to per gli ebre.i, perchi eASi M>no li· hcri dal servizio militare. Orbene, noi ahhiamo pensato che iia inutile sprecare dti medici. dei matematici. dei naluralì· 11i, J)f'r sgombrare le strade dalla neve o portare dei pesi. Percìò l'htituto di Statistica di Bucart-st utilizza"attualmente alcune migliaia di ebrei, per mezzo dei quali può compiere ricerche interessan· tissime che altrimenti sarebbero state quasi impossibili data la manco.nza di personale e in ogni modo c:ariMime. Al· cune centinaia di questi ebrei sono stati messi a nostra disposizione per la sezio· ne bioantropologica, e con -=ssi abbiamo COP-litulol'istituto' di antropologia senta dubbio più numeroso che oUi esiMa in Europa•· Le parole del Facao.ru ci hanno la• sciato un po' perplessi, tanto più che dubita,•amo della buona volontà che po• levano mettere gli ebrei a questo lavoro, per es~ senu dubbio i.ngrato. A,•endo solle,·a10 alcuni dubbi, cosi ci ha spiegato la nostra gentili~òlima guida: 4: Gli intellettuali ebrei prereriscono di collaborare alla lolla per la razza anzichè essere costrett! al lavoro manuale; essi 11ono quindi dei buoni collaboratori, tanto più ~rchè ranno di tutto per e§• sere ben visti>. Abbiamo vi11ita10 i vari reparti dell'istituto. Salvo i dirigenti, che &0no fonzionari romeni. il personale è tutto co· stituito da intellettuali ebrei. Siamo entrati in un'ampia sala do1,,·e una ventina di matematici erano intenti al lavoro. Sono note le arplìcazioni del• la matematica allo .,,,udio dell'antropolo• gia. Il capo di questo reparto. anch'esso . ebreo, ri ha spiegato clie i !UOi compa· gni erano intenti a creare nuove formu• le malematiclie per lo studio biometrico delle rute umane. 11 Facaoaru ha ag· giunto che in questo reparto ei erano avute delle ,·ere in,·enzioni, la cui applicu.'ione sarà utilissima per mettere in evidenza vari renomtni finora poco co· nosciuti! In un altro reparto abbiamo vi!to un gruppo di !)er&0ne intente a leggere groYi libri di med!cina scritti in varie. lingue. Erano dei medici ebrei, alcuni dei quali avevano apparten~to al mondo uni\'enitario, che stavano intenti a compilare un dizionario eugenico razziale. Il dirigente di queato gruppo, ebreo anche C$SO, ci ha detto che i suoi compagni erano molto lieti di compiere questo la• ,•oro. perchè riguarda,•a la loro specialità. Puundo poi !n un'altra ula. abbia• Il cianico tipo del giudeo levonlino mo visto un altro gruppo di ebrei in• tento a studiare le carte della città di Bucarest. Come mi ha spiegato il Facaoa ru, essi dovevano descri,·ere le eondizio· ni di ambiente di. oini singolo qZ.artiere ~ di ogni !llrada, Questo studio doveva servire di ba.se per ulteriori ricerche di caratlere sociale e ruziale. In un altro reparto ancora abbiamo ,•isto degli ebrei ~ntcnti allo studio delle condizioni di vita del contadino romeno. Co!ì di. seguito, abbiamo visto reparti di ebrei medici, d; ebrei ingegneri di ebrei sociologi, di ebrei statistici, ecc. tutti in• tenti al loro lavoro. Ci eiamo incontrati perfino con dcgl! ebrei music~ti. utili:t• uti per 1ale loro eono,cenia. per compiere ricerche riguardanti le relazioni tra rar.u e musica. Poichè questo la,•oro t obbligatorio e corri.sponde ad un vero e proprio servizio militare. si comprende come nell'i,ti•
Il cosidd.lto • r-vgim•nto ..c>nisl• • (c... mili si • b.lMo) miiK.., ~I• ~ 14' vie di N1,10Y:Y11OR.. In tet.ta • il wo C:"'f>O, dottor O.vid Alb.la luto dirttto dal Facaouu la disciplina tkbba tSfiC:reforte. I risultali. che ~i OI· tengono sono mttavigliosi. Si sa difatti come gli intelld1uaH in gfflere siano poco disciplinati r poco adatti ad un lavo~ ro t»lkui,·o. ()uesao nuoce moho a grandi ricerche: di ea.rallerc: ximl:ifiço si.slemaltico. Orbene gli intellc:thaali c:brri. impiegali nella xzione bioa.ntropologiea. ri- ~ooo cki lemj che:. cieTol'IO,volgere in un urto periodo cli ltJDpo. In quato modo colui che dirip la ricerca può conta.re in modo auoluto wi suoi. collaboratori., i quaJi esc:guono senza d«utc:re i woi ordini. E' poi intc:reMAD&e notare: che aku..o.i degli d>rei han.no preso pas&iooc: al grnt.re particolare: di lawor0 a cui sono adi· bili,. lanto da da.re dei contributi ,·nahlfflk nuovi ed origiDali. 8 Anche in questo caso rivelano la loro tipica mentalità ebraica. priva di S<"ru· poli. 1-.:s.si ben sanno che in definitiva la loro opera s,ervirà a favorire lo svi· luppo del razzismo in Homan1a. Ma pur di nOllt essere eoUoposti ad un lavoro 1>UJ.11te., f$cJj preferlllCOno di, fornire elementi contro i propri correligionari e f ratclli. Dal poco che abbiamo Kriuo. si com· pno:nde quanto ci abbia intcrCMato re!perimento del Facaoaru e ci doman· diamo :5e un esperimento analogo po· trehbe ~e ripetuto a.nche in Italia. Nella nostra Patria l!Ono numerosi gli intellettuali ebrei che potrebbero essere utilinali in ques10 modo. Trattando11i di una forma di lavoro obbligatorio, l'esf)f:· rimento non costerebbe nu!la. Soltanto urebbe neoessaria una persona mollo energica. e competente per dirigere la co- $8. Ad ogni ebreo dovrrbbe ~re d:i.10 un tema particolare da. tratlare. molto ben circoscritto: per esempio. calcolare un certo numero di indjci. Dei fun:iionari ariani dovrebbero poi coordinare tuuo :1 la\'Oro !Volto per polere giun· .sere ad una s.intesi. Un simile modo ~i u1iliuare gli ebrei rare.bbe contenta molta gente. In primo luogo gli ebrei s1essi che preferirebbero ,:m11ne queslo lnoro ad altro più gra· ,-~ e manuale. In secondo luogo ! ru:· z~ti. pcrchè potno:bbero contare sulla colJal)()razione ~nluit., di molte f)f:~ne per la rilevazione e l'elaboraiio~ del materiale razziale. In lerw luogo infine i pie1i~ti perch~ non ,,e<Jrebhero più gli ehrri c.~tretti a la,or: manuali. Siamo certi che que$la ·nostra propo-- sta Mmhruà a quakuno parinlose.ale. L'Istituto bioantropologico del f'acnoaru. da no.: vi~itato. è una realtà. Non c"è rM:Munateri.a ,a~ione perchè non .si ~ fare ahro,·c:.. quello che si 5ta fattndo in Romania.
I L Cinquecento ru un &eeOlo che. fm. gli ttllri mernl, può vautare quello di a\et6 J>iopu,rnato l'nlteret:ta nat.io111:116 Italiana e Il ICj'lltimo ora-o,:lio L1tllno: e ciò In ':.'"'I do. ION>$0 1>0-rlodo ijlorioo in cui rua. Ila non era polltl~111ente unita. E oomo ,,ropugnl, l"altereu.a 1.un;io11a.- le coi suol Scrittori, con i auo\ Ar• lisli, coi suo; POMi, 0081 con le ar· mi quel Meolo ebbe Venor.ia ooin· battente c,ontro tutta l'Europl'I ed unlea ad aririuare il pericolo Tur• oo contro tutta l'EuN>PII, e vantò le eroiche difese di f-'ireuw e di Siena: t'rauoesco t-'erruocì vale quanto il ma.Mimo el'OEI di Omero. Il Cinquecento lt.Allauo eo1111e1•vò con orJNelio J'altere:u.a 1uudo11ale, 11rei;i:erv11ndo. ilOllO il dominio 1tr11olero. il -IJUOcarattere ltalleo & La· tino, con tale tenacia et.I eiiuberan , esametri aula Dafne del Bernini, e che correva, allora. per tutta 11.alia, una oanzone contro lo 11lranl~ ro, eol'rlVOIJ\a a gui&a d1 1,re,rhiera sulle parole del Pater 1t(Aler, ehe riniva COl!i pNl,tando: ~ Metti, Si«nor, rlt.,,lia In u.nione, Aeelò d-. QU~ll N.11 •lam llber•tl' E pi.-li l'a.,•m• ci....ebedun baro!M,,. Abt:lò eh.e a .-,il •lan WU1 hlJtliatll ~- Quindi 111 può bene affermare oou Vittorio Alfieri ehe In noi t l11ge11ila la virtù della Rau.a e "be e alla pianta Uomo à aempre buon terreno l'Italia•· Ma, venendo all'opera di AleelilAndro Ta-MOni dobbo notare ohe. Q.uando nel 1611. Il duoa di Savoia Carlo Emanuele 1 \ovaiw, il Monferrato, oontro la voloot.à della S1•a«na che ,tliene oootraatava l'e,. redità. e aon orl'Ol'li080 disdegno ritratto di :~~~~1:h:I •~: :: S~~f 11"~~= :· ~ i:i 1 ~~ne 6 00~:i\Ì P~ui:~!;>0 ;:: Alfo",o d'E,tc, culto dell'Eleganza e dol\'A rt&. 15Ì d11 In,. prout111rne t·rancla. S1)aKna e Jnghiltcua, aeou. @:8.ll8rnemai superalo. E diede h• luce a tanti astri di prima rrandett11. Qual\ Il M111ehiavelli, Il Oniooiardlnl, l'Ari08W. Michel11.n1t<'!lo,Leonardo, Raffaello. 1'i&iaoo, Il Ta<>110,il Sarpl... tutti m111&$lml.eome ognuno /Jlì, Oei miuorl e dei minimi tehe 1>u~ !IOIIO legione e tutti _grandi al COII· trouto degli 11tranieri) ml t111ceìo. Dono Doni ~~ro'unae 1e:~~loo:i:. eln~- Quel CUla-ìdo aeoolo lr.liano 1111 diritto di essere Kloriosamente ricordato fra 11uei pochi,.,.lmì (il secolo di l'ericle. 11 secolo di Augm•to) 11ei qu111li iJ l(C-nere 11m1rno tlie, de ha 11iù hna-11 e duratura pro,•;:a della aua ,iot,iltà: il u%tro Hiuu,o1.:i111e1110 onorn Il MomJo; t, il Moudo avrebbe lh,,1.1timinor valore !:lfl non ci '°"" 11t11Wil i.,;1m1uc~nto Jtali:rno: pochi 1rn11i i1111:.rngi (...olombo 8\'f>- va 1K.-o;,e1to un Mondo per douarlo alla Spagnu: ora l..eonardo e Th1hwo lnrn1ortnla110 11ei loro di1>1utj I M)vraol di oltre Al11i e ue rre1ti111110lo rtglt'le; o lo Our mo.i.;.vvita chi11n,a un an:hltetto llalla.:io, il bologoese J,'iora,•ante. a salvargli il Cremlino dft sicura rovina ... F. ciò ioenlrt,,, purtro1>JW! acU stranieri comb11ttev11110 le loro icuerre •ul suolo Italiano e tenevano l'Italia .soireetta, derubandola e •frutt:mdola, ignominiosam&ute! Ma ruomo nou è uu egs.ere del tutto .ffrrut1.11bile ntl eonflllOILbile: e llfl c'è M:hh1.- vitù alJ.IOluta, è c1uell111le1,tlianimali e delle cos-e e delle rone della Natura, che l'Uomo ha aogrlOKAle e r~ i,chlave al •uol IJi!Wgni. Le Raue e le Nazioni llUPtl• riori, J;Oi, non sono in nMSU'D modo sfruttabili 11è confllkMlblli: ed anohe nel periodi di doloroso torpore o di più dolorotia decade11:z.a. eonserv:i.no intatto il patrimonio deila lingua. della religion-e, dt.lla tradi&lone, del COfltuuu,, che ilervlrà a J)l"e.ller varne, uel secoli la omogeneità, Il carat• tere, ogni allro patrimonio morale e quindi la &aera indipenden:r.a. Come 1)000 più di un millennio lnnanil Il Ci.nqueoe1110, l'ltalla, alle invulonl l»tr· bariche a,·eva OPJ>&to il '110n1e e la trAdi- &ion& di noma, il Crh,tiaue&lmo e il OiMtto Romano (eemme di Ci,•iltà lnauperala ed ll1superabile nei 9000li, e c:.he riuscirono a prNervarln. da oa-ni bkri>arle io.sedialui n&I suo territorio) cosi orn l'lhlia tlol luminoeo e radi090 Hin&M!imento nr spinge la Rilorma n,li&"i06a di Oltr'Alpl _lt E 1.-4 .. 3 OO E DI~ I"' •t,c,tt Il ,, 11luuo.'r11v d('Oa 1u11 .,quu,lla h11du1nitA 1•rorompeva dal ~lebl'$ ,onetto del f'ilieau,, Jalrullinio capitolo del Pr-i,tcipe del Ma()iliavelli, dalle Stor-ie dd Nan.11 e del \"archi, dallo Orazio,,ti Jel CaJJ.,.'1d, ai Ver:,i dell'Ah1m.1111ni... e Jei minori editi cd inediti, di cui pure .sono 11\ene le bilJlio, teche. mi laccio. E 11icurò in sommo grado la µurt'na, oltrechè l'el9"a11za. della lin• ~ua Italiana: e si &erisse e si parlò il !~alino di Cel$are.. di Cicerone, di Livio, di Vir,cllio. eon tate molr()1111111ud.,a rare •f)f!II- '° domandare quale dei due f08Se rldloma ll08tn>. ~ il Latino o l'Jt.alhlllO. Dirò di più. Come nelle Panatooalohe I corridori iii acaml>ia,•ano la fiaccola accesa della fe.stività Bllenica 1cur.tore.t laMf)Qda lradu,.11, COl!llIl i;;entunento della J)\ò nol>il.i e tonace Italianità, per cui la no- &tra i11dipe.11tlenta non fu sperar:::- !'f!r noi dolorosa nè 1>er 1Cli ltrauieri 1JCberno miserevoli!', palWIOe non v~noe mai meno. nei ieCOli i.uue1tuenU. dall'uno all'altro Scrittore. Ar~riee,, Scienziato, Poeta ... Non ven, 11e mai meoo neptiure Q:Uando 11 &'ODfio Bar()('Chilnuo e il corrutlore e lrm1r10 co- •tU1ile Spa~uuolo pi.rvero avere Il sopravvento e Il predominio in tutta ft.alia. Noo va infatti dimenticato l'entusiaamo per la patria Italiana (sempre fra i Grandi) del Marini, del Chlabrera. del Te.I.ti: e meritano 11peei9le ricordo le Pilippit:lì~ del T11,.11110(1d1ii cui or ora dirò di più) e le /'nlie del Ooetlllini. f;d 3f)punto la "loria di avere in 110mmo grado 11artecip:1to alla su:ntiuhna eredità del 1K'l'Ulioro lt.allaoo. nel Seicento, ,·a di,•isa tra il Tll880ni, il lloc<:alini. il Camµanella. il TC8tl, il ROl!la, il Galilei, il Hruno, e finalmfmte il Vioo, che &ta, come gigante del pcniliero 1u1,i.i&0 fn I due ~li decimosettimo e dooimo-- ottavo. lllllSlO wlb & me.,,..o al rnwdo Jall'lmp&ro, iro.te11ne MOio la Immane guerr111, e vinto. rl$01'1Je. novello Anteo. dalla eRd11ta, e feee 1111O\'O e rnagl(iOl"tl !lfur- :r.o. nel riìl6. chh111111n,Jo alla ri!IM)il1u1 Jtalia1111, i 11riocif1i e i caw1lieri della Peni~IA: allora il 1•alri:r.ìo inodenèlle Alauandro Tiu1soni fece hitterariamente quello ohe mllitan11eote e poliUcamonte fa"eva Carlo t:rua.nucl& I. onde a racionlil Il Carduc.ci lo appella l'oratore <kll'WiJ)tmda,ua Jtalia,w: e con aeume polltioo e sentirne.o.ti Jtalia11i')8imi eell iicriMO I& fam08e PMip-pk,.e. dimostrando la debol~- u. della Mooarcb.la Sp-.rnuola e cbiamando alla rl8C0881111 prh1eipl ed I cavalieri Jtallani. Nè l'Italianità si fJ()Cn.&e durante le futili e puerili J)astorellerie dell'Arcadia. Ma be11e ai può afferma~ che i primi 1:1Critl.Ori dell'aureo ed eroico Ri80rglmenlo, il Parini. l'Alfieri (detto dal Carducci i.I pilè ttalf.a,io MgU. ltal5ll1ti. dopo Dante e Machta,·elll) ed Ue<> Jo'0800lo ricevettero dal anodi del CloQueeento e del Seioeot.o la flacoola dell'ltalianlU.. che J>OI()(>Ntlfrlla· rooo a noi, a.Ua, fiammante e abbatllaote. ed 01~po11e agli stranieri una Letteratura Ma l'opera del Ta&!Klnl merita un oenno Ed lo ml compiaeeio di chiudere e ocmobtudere il prei;fn:ate et..udio non .olo oo,1 rran nome. ma anche oc>n uno eqoarcio noblll.nimo di Ugo F0to0lo (Opere, li. p. 41): e Nè la barbarie dei Goti, B6 le anlnioaità ,>rovinclall, nè le de•Hla&looi di tanti eserciti, nè le fotsorl dei teoJOlri, nè arll atudi usurpati del monaci spensero in <aueat·aure q11el /Moeo i'"mortcl-, che animò P.tru&chi e Latini, che animò Dante nelle calamità dell'e&.iHo. e il M.acb.iavelll nelle angosoe della tortura, e Galileo nel terrOre della Jnqulai&ione., e Torq,u.all.> nel• la vll;l raminga, nella peNeeusione dei i-. tori, nel lungo amore infelice. nella ingratitudiue dolle eortl, .nè tutti queatl, Dè tant'altri gnndtHiml lncec-ni nella dom&- stlea povertà •· e uo'Arte cbe valgono assai phì delle loro particolare. Premetto che. nel Seicento, armi. Urbauo v·111, Il papa latinistl\, scriveva AGOSTINO GURRIERI 9
L'EUROPA RAZZI lLE Sch.m• dei 1incroni1mi Ire le civill• dell'O.ienl• • dell'Eg•o • quelle prai1loriche dell'Europ• (p,inc:ip•lmenle, 1econdo H. Pulte) Quanto eravamo andati dleeodo nel m,· me.ro li del W aprile X.Xl, nleva qua le premeua, quale ptm.to rermo per rlfe rlrYi un.:a p,artleolare quMtlone che cl In· tereua; e cl~ la futura 11hlle1n.ulone del• l'Europa, vli,ta nel riguarill del 1t110 asi.et lo razziale. Sono due, In rapporto a tale quMtione, I eoneetU d'Europa. L"ano concerne rl,11.rop.a In qu.111010 lale. quale l'IIPrt!Nloue zeil)S'raflca, che la apeelriea • diYenlfiu conutnewente 1ul quadro ti11lco-morlologlco e politico inler continentale; &avralulto JH!t ragione di contlrultl di fronte all'A.tiila e all'Afrlta, con le quali due individualità morfolocl· che eoncon-e a formare il Oolltlnente AA· tlco. L"altro rlauarda l'Euf'OJ)ll NCOodo la afera 11ucui Potrà open.Nt Il nMtro Con· Unente, Quale AUO 11pazlo vltale. Cioè n•;u ropa per ao,,) dire e v:tra-oontlnentaJe •· l l'flN!ntl a•venlment1 M orlenta.ml!Rl.ti cl mo,a1nno un luterH&.11nt• ma loarieo ,,, nomeoo. ebe l aftiorat~ rll aDCOra nella <Jtoria. tolto tonne oaeuN ed lneonseie. Per cui al ha il concetto di n'Ellrop.11 cbe e 11 ln1randl.ce •· contem1>0raoeamen• te ad u11 altro di un'Europa che e 1I re1trlnee •· l.'u110 proviene dal poten:r.lanil del auo HP6ltO 6ell)IH)dlk,o,l)Olllleo, eh• crea appunto h, lMI addlrlUu,.. (l.slolotr\· ea del e Leben>-nun;a •• cloll Quell"Euro-.,,. auperconllne.nlale. cui abblanao alh1M. 1~•a1tro dal l)OWl■1iarsl dalla, c-oeelenu di ra:u.a.. non tanto oome or~lo. viclllana· mente rlferlblle alla e boria del popoli •· Quanto eoroe aecert.t.mf!nto ,e.leotlnc,o o eon•i.n~ln1enlo mo,..l• ebe_ t, di• mooY• l'Ev.ropa •teua l l'elemeutlo ph\ e euf'O' peo • in f!lo'U, cioè quello ariano. Elemea• lo eoineldente. come kle.alluaalone spula· IO le. con le aree eh• hanno dato la 1)0tcnu ecouomiM- e 110Clale; quf!lle I• reoero orar:111 del ferro e del earbone. con la c,on. ~«uente 110Yra-1naUura ephellurln •id .. rursle. e 1n~11jca; e aneora colnclden· te In «e.nere eo11 Il centro delle terre emerse. Vl1lone tlploamente 1i11tetlca di 1eeo·biol01rl•, che offre la tll~ria ~toriu dell'Europa. l~'ldu eiM dell'Europa eome rana, ehe non ~ tutta l'Eurov• ap ... ial~ ' Oi fronte a QuNte due • Europe, • a ,,.. .. vil•nione h1vena, appare dunQue come li oonoetto t,..dlslon•le dell'Euro1>a prebellica debba con.11ldernrwi in11.d8fC'uato,presenl,1111doque.te due e Europe •· l'uni, dina· mlco-polltlu, l"altra raulale delle nuove t-clce:n:r.e, una periferH'a ebe 6C<l6de In più e hl Me-GOQue.lla rtt1le della ooz.lone comuae. Si , lntNO OOlUUUemente l't~uropa per que:llo che Intuitivamente al Attf!rta aulla c-.art.a ,reorrafloo, ooi 11uoi confini rillicl e pollUei. In cui I politici e anche quelli ooow.uuti etonlCI e lin,1111,i;tlel, lntlu.lrono a rallonare l'hnpr.,.lone di quelll fialci; i quali, attra-..er80 alla C01Jtataalc>ne morro• losica, IIOrl'ente dall'opponi delle aeque e delle terre anche per plelCOlo tratto, erano ovviamente dati dal tratti dell11 peri· ftrla delle coiste 1inuCNl&,al due lati di •ud e di nol"d,ovft!IL A-11'ett, aul teno lat(, del ,rrande trlan.aolo, -..ale-..a la linea oroIdrografica OraU·Ural·Cuplo. rarronata dalla in1preN1*e e.romal~artocrafW. della linea e politica•· ehe qua1I al com· pleto vi ~I a1lecuava (fi.-lla N8a l!ilMII& della prlm~. In una iuterpreLadooe tceo· oolitica deterrulnat. d•II• ceo-blolocia): laddove il • termlu.1 del Contlneute no- •tro 9,j ulda all'Aaia Contlnental&. t'inora quNla non ha 111.tCltalo probleml del .-enere la .parola, ettetlo, pania!- 111e1ue. ene nel c.a1111~ teorico. della cui tura. ehe aMe-r1ava f naturali traPANi inorroloelcl • blolositl ben oltre alle prl· me lmpreuionl auxltate dai 11•.-11iconve· rn1II de.Ila carta .-eocr.riea. sr alava pa· ichl della tratlblo11e di u11'Euro11a hh1ti11 IUI e biallCfl In "enerè, ph) rl~a 1di 1>0tenu. dì Incivilimento e di lnfluel'lu decli altri Contlofmtl. <.i si appaKava Insomma, dell• iotuiaione c.he ortrh'a la carta reoara"H e:he dava una oolne.ldenu reoerale.. 8otto alla 11•,caei!ltlone eromallta del rlrerlmenti 1>0lltlcl e111lc:I,llntcul11Uc1 e rt-11 .-loel, no11 •11u·111ava110altrl lnterM>,rativi che lrup0ueae:ro UII bitlO&'llU di rlpenu· mento dei &:uddett1 elemenli. I quMlli ad t.Hmpio df!lla elhna1ol0tria. della blolo«i• ha re.nere, della •ntropolo«ia e della l)ilcolo«la più o meno eii:pre.u.a d•II• eullura t' tl•II• letteratura, non 11\ er,no \ml)08ti, nel &euso ili daro u11 problema cho rlc.ble deue rlordht•meqll ne:lla cullura e 11ella 008eienu circa l'etuolocla e la Politica e ,. p1dcolo«la, e la -- eUeL Campi iD· •Mliii appunto dalla -QUMtlone cbe trai• liamo. ~rreva l'odierno dramma 11c.r ra, 1muutare I vrobleml della Unu e della Geo-politica: entramblfoolle,ratl lndi&:§Olu· bilmeo~ M1110ndola t,orla Jl'ctnerale df'llo 11erlvente. • Venendo al prln10 quea.ito. l lnne«abile come i,la evidente dle l'Europa quale • dominio• è aempre ,tata plil l'rande di &è ~lflM.A, In Quanto piò. e meno l)~ote in tutte le altre 1111rtl del mcmdo: dove appunto stava ano la 11111 atllvilà, dire.mo, blolo«iH, M v()trllamo vedere cli 91.all e I ~~r~ine:~et.:':ue; Ò:~P;::~o ~~ I ~ 1,ronn•). Olà con rtmpero Romano, lrratlla11tt11JI dal Nord venJO Sutl, Sud·Ellt, e 8uf0vMt. e11J'a • t.:uro1111• l)AMÒ oltre al MUOi tenni nl, divenendo eoitl l'Impero Homaoo un dominio 11paalalme11te euro-a11lo-arrieano. Dlc.laruo 1p.11alalmei1te, e nofl' etn1eamente e valulaliv•menl~ E' qui Il criterio della rana In modo lmpliclto ed Nt►llclto in rhcuardo all11 11torl.1 pollliN1 • 1>01ilieo· MJC!lale del\'11111.1·1\Hà. Il rim1111ent11 dell'Eu· rop•, 1pecialmente la oeotralfl fl la borH· le. abitata d• e Oermai,I • era pu.r .em· p,. ,IM)lltanalahneute Euro1i,a, nel Yalorl an· lropoloiricl ~npl-.lv1 che Quell'umanità vi vinva, In altMa di ttntlenl ea.pUeiti. quando quella Mi rut. con Il Medlo-E,·o e con l'Età mod!r11•, cristiana e ro11111ntlca. .Sei Medio-Evo (IUe&ta Jo:uropa llHCOSla entra plano Pl•no nellitt tace, dt,,lla. elvlltà ufficiale. chi , Crlstlap.Jlà., COUl6.,.., bene ha detto l'autore In que.tlone. Ooo l'I· nit.lo de.Il'~ Modena. l'Europa, nel m-· tre •i realrln.- .. almeno come polenu. •I Sud·&t aon la lovaalone O.mana: paa· ta gli Oooa11I, e dlf(oode ~ Il ... nell11 Amariche, oltreeh~ oell'Afrlea Oot.ldenta· le e nell'India claNlca e oell'IIMlla nera, a merito df!l'II eetremj lberlel. Ad Eet. da han Il Ten1blle a Pietro li Oraode, l'Euro1>a In Quanto umanità eri•
11tlana • ario-urmatfoa, pure si afterma. Col primo ioaor1te nella arrerwnlone del· lo iodiptlsmo urmatioo contro il mondo tran.11-uraliaoo: col seeoudo l"Europa òrieutale. cioè quella J)Ollta oltre Il faUdioo istmo pooto-baltioo, ,ruote utriclalmeote rlconoeoenl, oltNI ehe oon i conati d.i cui· tura. con gli insediam&otl dei oentri ufficiai( nelle acque marine occidentali del· la Sarma:r.la. Acll In.bi dell'800 il nostro Continentè i pt'e86nte J)Oiliti,rameote au tutte le terrst e i mari del 016bo, favoritQ a11eora dall.- ~h~~!;!fò a:: 1 !':l Py:1~~:did~.u~eàl:a:;; Asia •· fl col duello aoglo·napoleoulco, l'Europ,a avolge il.suo dramma nel tuOI\· do, M'lilu l"interve.nto di notevoli fone ex· tra-coutioentali. P\lò liberamente OOUlbat· tare le 11ue coe,rre In caN d'111lri. lu questo varlloolare een.so tutto il mondo ~ Europa: e puu, caduto Il CorMo. lutto il mondo 6. • lughllterra ~. come 1111tempo tutto Il mondo oocideutale biant'o e cristiano In Oriente era Franch1. t• )>'re11gl.;. Si hanno ■ll'inlt.lo del Hecolo due lhnlta:iloni di Opp()6t.a natura: a &t Il Continente 1111bi&ee un arreato ad overa della Polen:ia mongolica Insulare (\•lttoria nippooica 11.nl la Ruuia), eepre88a dalla tipica *Euro1111 del(li Zar dalla fede cristiana. e dai 11011, ovali di principi e senerali. e dai 40ldnt, ooohi-eeruli &ullo 1lcomo forte e dai e.a pelli di -iiloppa. Ad O\·e&t. il maluraJ'Bì d~ hua e culture ,n Eurcpa, •Il• lin• d~ll'età n•olitic•. 1) nuclei • reiioni principali d1 d,llu1'11 Stati Un.itl, ehe già di Il. purlMlmi iione della brachicefalia; 2) rinv•nim•nli isolali di brachic•l-,li; 3) br.schic•l•li aiioeiati con lo ~~oo;:t~i~ 1 : 1;.~~,:; 1:v~:o d~•/r~~:lil:. ~~; ~ultura del bicchiere• umpana; ◄) •ree di predominio della cullur<3megalitica (d• R. Bi-1,uth). e~ . . . ..... , ; 2 3 =· 6 ., 10 ~'!16~8 l2 13 14 15 11 16 Cctamiche neolitiche dell'Europa cMil,.le e occidantale: 1--4) torma con dKCH'&1ione , c.CH'dictlla; S--7) bic,hieri • ump.ina; 9-10) tonna con dccC1'aiiona nestrilorme; 8 e 11-21) forme varie dell'Europs m~dia (d• J. O.Chel•lre). Filadelfi.a e con Saratoga. Nel oonflltto '14•18. quoeto elova.rie Stato. <1:ue&t.a Europa della Neo·Artldc-. ra vincere l'lnte81l e in euu sopraltulto l'lngpilterra; ma tlona una vittoria rl~Uata. Da allora non sarà più Il periodo e bri· ·tannico,, m■ al J>iù Quello tll un condo· minio; il condominio deeli Angl08a880nl. E oggidl a1lpunto una vittoria britaonioa. teoricamoote parl1111do. non sarebbe più dell'Europa, cioè tli europei oom11 ti ~la. ma 11I 1)lù, di una forma euro-americana. Ed eccoci O()IJIAl .flH\80 profondo Jell'o· diern■ sltuazlollb. Polch~ l'lt>Ote.tl di un .11opravvonto britannloo QOn 88rebbe che un o!IOpravvento aùlerie«no ed eura■iatloo. Quindi uoo urebbe più l'Europa a vin• Mr& entro l'Europa stll8sa: ma 1>er la pri· 11111; volta nella •toria •i &,8,llisterebbe ad un. tl'ionfo extra-eul'Of)OO ilUl continente bianco o più bla1100; e come tale un ~ prav,•eoto Ìn vi11 generale meno ariano, He non vOKliamo dire indirettamente 11n11.· riano. Che si e1tprlme nella (;eo-POlltielil della ecumenicità democratica. Ha peroh) aignHle■to >1upremo nel pr&- ~nte conflitto. al di là degli Immediati termini politici della partita. il fatto che àu.i campi d'Africa uno delle due parti abbia veni.alo golaroet1te H1urue eunmeo. Questo Il quadro atorico·polilico dell'Eu. rop■, ,•lato da un 1lunto di viata lnteri)retativo del auoi confini 001111p1otenu. Dall"altro lato, quet1ta Europa, vista lita· ticamenle ii.ella l!IUa torma modcrn,1. oru•al trad .. ionale di cui abbiamo detto. te11de oggidì .• come veJemmo, a restringenii nel concet~ della sua es.Jenu. Il quale con· oorna la rnui&lità. Si parte da un eC>uoetto Qualitatiw>, ma cl 111collega a uno 81)a:iiale. che è quello tlel1'11mbiente effielente della rana. Il qua• le fatalmente è vortato ali■ fhi.e ver ra· ,:ione i11ti1Ua a tra11Cenden1 li Couttnenlf.l morfologico. (Co"lbnial VASTO MALACHINI li
In 11nsoprt11i,/o.bioloiico, /,., s11pmfJri1J ,a:r-x,.J; d,J s•"t"' '""""'• in &,0111 1 n,I mo,u/o, J •,u rt.JJi, indis,111ibi/1. Non fftlimno ,nl1UntnU 1n11ndn, '4 s1111rlonsdd, <11r111Jnisllriufr4mm,,,. u,,,, Jf«Wissim,, rom, 11ndlllo r<XOr,ditii orrhi o J,i ,ap1U1, 11n•datti li• "·'" i,I 111110, """ JAJ11'{MMirdl•r• 41/ r,11nio li•llo//o ,h, 1m'tlifra, , an,ortt mmo 'l"n!. ,,,.,. /il"""tlllUon, d,IJ. 1n1, ,h, '4"'-• • ~ L.ptn,z, J mltli<>r1Jond111n1nlodr oin; r,ori• ;,, froposito, ma no11,:oilklmo 11aJ11r.Jm,nt, p,s<i,u/,r, d.J ,om1Uuo di f/N1Jl1 t••llnistùh#, nJ sono 1·.,,,.1ro .,,ot,,10 ni sollo l'41/tllO ,,-/41j1,-o,n,l/'1ntm10 di ti•nin1 a Jrfinir, 'I"'' upo ,1,,. /'" noi, sitnifi,• la pi,ì rompl,1a r•ppr1s,nlaz1011, Jtt t•nn, 11nJ11110 , wsi,m, - ,;,) "" ,.,,.,,,,,,,, rista Jei 11 ,11or, - "" d1110n1odo di tonc,p111 111t;il.a , di vfrrr/11. Il "tipo" /isi,o ari.uro, ,osi po1tn11men1, s,olpito , ,1ob,f1tato ,,,11·.a,1,, n.U. f«si., nrlù, m110l0'1" , nd/11sloriA 11i,d11in111dr, 11011,i,opol• , di lanlt 4/Jri,, an,b, SK11ran1n,l1l'11pr1ss16n1 J; 11n'11n,1onia, di 111111 , 1411/J b,olot"" imbasbbit,. E 1/ •· ri,a ·• Jll/1111;rh, si J irnfOJIOslorÙtun,nJ,, I tiiW mJ/ilAr11unlr, d1n1u t,r11/iumm1, r polili(ant,nl, n,UA '""lflOr, , n,Jla p11ì ,ont,,a1J.il.a ,.,,, dt &,op•, spni(l/,,,,n,, n~i pa.11i, ,o,,,, fltali4, Jo1, il s,mg11, an d'10 ha sap1110 1Wmrn1.,, 1 ,.;,,,,,;,, di ,; 1111111 Z. ,·l/• r 111/1011f'°trlJJO à,J, , ,011Urt1JN>r•- ,u11m':!1lt prod11rr, 11110v, '"""''i di i"adCion, , Ji ,oloHl;ua,o,,, ,,,,o lZllli<bJ , 111101,i ronlinrnti. E' il ·• ti,a" in/lllti domtna111, in Otni f'Ìt allo , o/o dr/la 1p1'1tN.J11.; , Jr/111 ,,,11//it•"u ,h, noi ,onoJ<i41'1<>, "'"l"i/'<Alo , ,r,J-l,110 JJ/1', /H)rsiad, Omrro, :I. Virtilio, di Dd111,,di LMdo1Ì<oAriosto I di F,d,ri<o Srh.11,,, d al p,nn,tlo di ~,IHl,mtdo, di UOr11Wdo,di R.4flullo , di ldlll1 "1111.dalla lir.1 d, Ri,. ,11,do W"l"n , da/111nuusi11111r•psodi,, 111,rr11,11drg/ 1 11/llmf urob .f.' il "tJpo" inji,11 ,h, ha dimos1,a10 s,mpr, lt1 />IIÌirandr msofl,m,za J11 e1ni 111rµ lffonid,, Z. ~ ,,.,,d, nrtAVon, Ji 01n, f,m.atisr110 , di Otni .,,,,. st,nQsofismo, la pilÌ ,,,mdi <0nlrd'A:11,i al/, ,11ron/r11ab11Js~rdn·i, , 1opra111,110 Ml oini tv,11 ignoranu,· ,h, ha rhr/1110m og11tlrmpo /11piN alla srlt d, a~,m- ,.,., di s•!fft1JU11l0 , Ji in/'11i10. Pi,ì rh, 1'n <>tniJfro 11111111,, unu ronf,01111,"'tli A,ù,n, J ,,,,,,,,,,,,,, fi# /<>llnt, ,h, mAi 1111s,nso ,aristomui,o, prrsonaJislko J,IJ',sisunza. L',sig1t1:A ,h/1. Jis1inaior,,, J,lr "onor," h11Ji1-i10 I" ,,.,,,,o, molli ,olJ, in,11m/Uo çl-i 11,,; "tli ditri, , non srnu doloras, ,ons11111nz.r. i m•ttiori l"'IP• 11r.ia11J J,J nostro rontin,1111, l11nto,h, ,iò a.i <Mi/'.A1i411,stmo h11d1/tllaJo p,r l,mti s,roli , •nr<HAd1/t11t• 1 m> pn n,i ,;.,,,o 'l"i A dis<11ltrt ,, 1 orrr11tsnodi,,, "' ,ombtllt,r,, I """ solld11,o,d,nw di ,au ,on111111 JI, nos1,, ,,,,,, d, ,01111111, Gritlllt , di ,om11n, uniir,. Am1'1MJlraJ, Ja 11r1'rsftrirnz11 no,r llnlo 1r11111i111 nri nostr, N111•rd1.011,I ""i noi llri,mi s11pfWmo d,/1,. 11ni1ì,spi;r111al, , mora/, ,h, l1g11 tH 11111•t'' :Jtri tli ,lw,; Ji 111110 il mondo, 11p11rA1jma "on Jìi.,11;J.a n11111n<>Uaff(),da. ,,,mm ,on/in, J; fAtria. SappiAmo anrb, 'l"anlo si.I aihio, flrsso lt1nl1 po/ol, d11 no, /onl,m1s11m1, ;J snuo di ditnilJ, di rnpons.bil.iJJ I" I.a rd.Utl, , lo spirito di sA<ri/itio ,h, ,,, dff'Wa.
Questi ,tudenh di una univenilà inglete I • n n o ,en:i:a dubbio parie dei ,ottop,odolli dell'arianesimo L'tmperiaù 11a:ùmt dt/ So/ Utalllt, ad ,umpio, frr la q11tJJ,ma cou-im:11 di raua 11el Jig11ifiralo1pirìlNalt t mora/,,, imflirilanun1t, biclogico, i par,, in1tgra11ltdella JltJJa coJritnz.: r,ligiota, Ja di poltr coniar, JII 11omi11p;r,mlt in ogni mom,n/o a far, della propri4 1 ila Nn proi,ttiJ,, a ,011Jo,1t.itrtunu ,siltUio11i , Jt11Z4rimpianti la mo/noia d,lla propria ni.tttnu IH,ena 11tllo .J}'l- ;ilo t 11,Icorpo mùtiro di 11naJlirp,: che Ja a/Jraltllar, gl.i i11dìvili11ti le gtntrazio11)a/Ira, trJO ; nulltnni t u11,,11h:rt indiuol11biJmm1t gli anim, ron 1111 J,,uo 1i1iJ~mo dtJ/',1n11ilii. · QutJ/a <OJomu, qun/a rtligioJ1tà, quttlo JtnJo dj ,t,rn,/i,, i,J Jitnifiu propriamtlllt raz:1ale, JOno ancora 1g110/Jagli ariani. I romprJi, I, poJ1ibililà, lt i-·orazicni d,I noJtro Ja11gn, 111q11tJto nobih 1,rr,no, Jono. ancora da nplorar,, a,uora da /rl<iiart. Ma ,,on 10110urta. mtnlr da eu/11dnt, fi11 d'ora, 11tlla 1'-iladA/o spirito, ri1-elaiioni t ma111raziom d,slinalt ad i11ridHt profo11damt11JtJ11tJ11t11rocammi,10 della ,101/rd. storia t dtlla noJlra rfriltà. E' dalla t'irilt <OJritnia dd Ja,1g11tt, Jtro11dariamtntt, dtila }'H10,1ali1à slorll'a ltllt nazioni rht dovrà mdl11rdrt il nNOi-·optnJiHo t la ,11101-/•ead, /'Ol1'- 1ira eh, po1rtbbHo domani JOf/'ia11lart ogni J>OtJla,d ogn; unlimtnlali.tmo p,r la "lt"a ". Comt 1•110/tla loro Jlori:z t la toro 1radiziont, in troporilo la ronviniiont degli Aria,l: rimane ancora q11tJla rht ogni ltrra, q11alsiarit,rra d,I mondo Jard umpr,, a pari rilolo, di rhi Japrà Jif,nderla opp11rt di rhi saprà co,r~ q1,iJt11r/11. E rosì j)Nrt il senJim,1110t fo11ort di Nna ri11illàg1n11in11111t'a1r/tiana d,i:, nutJ1arian1t11J, tsig"t, og&i più ,h, mai, che ogni popolo di rana 1ùt Jtmr, p,01110,Jfir,":/11alm"'11e, maJ,n"almtm,, a m11tar pa,u t lttJtar, ogn; aw,n. 111,api11JIOJIO • rht andare inronlro a ,naJ11razio11oi Jllbirt 11naJh11aziont td 11naJoçget.iont 1ndtg11t di 1JJO. FELICE GRAWUfl 13
STORIADELGIUDAISMO 11"RINA~~IPMA~GN Nella 3Cia del moto di diJa. tu.ione dell'islamismo, b. nuova ondab. giudW penetra nel meridione e nell'occidente di Europa, costituisce o consolida quei nuclei da rui deriveranno le grandi comunità sinagogali delle due sponde del Mcditttranro. Sono gli ebrei che, sui primordi dell'ottavo :s«olo. fì. nanziano il ma»imo tentativo dell'islamismo per uno st-abile incuneamcnto in Europa, •ciCX qudl'imprna di Tarik contro l'Andalusia che darà l'avvio a). l'occupazione araba della Spagna. E sono i giudei che, subi· to dopo, fian~ggiaoo con un apposito corpo di vigilan:u e di controllo l'avanzata di Musa ·nella Spagna centralo: è uno dei limitati casi in cui, dopo la conclusione del ciclo palestinese, l'd,raismo scende a.I diretto intervento unuto. Durante alcuni dccffllli, si attiva. l'o~ra di penetrazione e di affermazione sul tronco ddla struttura statale e soci.aie ar1ba. All'inizio del secolo X, con la prodamuiooe a califfo di Abdurrahman lii, il giudaismo spagnolo costituisce un·organizz.a.z.ione compatta e in sviluppo intensivo, aJla quale fanno gradata.mente capo le comunità del bacino mcditeru,neo e quelle più lontane, del centro e del Nord Europa; fincM anche i nuclei originari della Siria e della Persia entra• no nd circuito di questa nuova trama di rapporti. Si érea cosl, dopo il chiuso isolamento dci primi secoli della nostra Era, dopo gli strappi, fra tesi e convulsi, della propagazione incuncatrice, un equilibrio attivo nel seno della Diaspora, un ritmo di contatto e di int('l'cambio che dalla maggiore comunità spagnola, si estende a tutte le colonie giudaiche, ravviva iJ gìoco degli impulsi, addC"R$a la rete degli intctessi. Tipi di giudei dei territeri occu!)•li d•i teductli Ecco affiorare palesemente, nello spuio dello smisunto im~ro islamico, nell'uniformità di una condizione politi.- ca che si pone, paese dopo paese, da Oriente a Occidente, la dinamica propria e comune di Giuda; «Co delinearsi quello stato aggregativo, quel parallelismo di moti, quella simultaneità di proiezioni, di consolidamenti e di adeguamenti, in cui costantemente si realizza e consiste nei momenti di presa storica, l'istinto ruziale dello ebraismo. Il significato di questo cosKldetto • rinascimento giudeo», che è in rttltà un n. calco stupefacentemente esatto, di altri consimili momenti delle vicende ebree,• appare di un valore esemplirìutivo «cttionale. La « rinascita » si determina nel solco di un duplKe incunea. mento, si attiva nell'arco di una doppia penetrazione, nel mondo spagnolo e nel moodo arabo sovrapposto a quello, tra le popolaz.ioni dei paesi litoranei d'Africa e d'Europa e tra i conquistatori _islamici. Il giudaismo si articola e vitalina in questa duplicità di contatto, si concreta, nel rimbalzo dal. l'uno all'altro polo, in sviluppi~ sempre più pieni e definiti. E' la coodizionc: principe della cronaca di Giuda e della sua tradizionale proie-z.1onc verso l'esterno, legata alla carcrua creativa e storica ddla razz.a. Dal levante a.sia.tiro ali' estremo occidente C'Uropco, facendo presa sul doppio souofondo sociale, eeonomico, polit"co, razziale, le collettività sinagogali si aprono in una molteplice gradazione di re-attività., tanto più intense quanto più mobile e vivo ~ l'ambiente col quale vengono a contatto : fi. no alla pienezza di riflessi che il giudaismo uova in una Spagna maturata dalla civiltà romana, .storiamentc attiva, peneIrata dalla doppia influcnu del Cattolicesimo e delle fo,. :t.e convergenti o contrastanti, giunte daffEst, dal Nord e dal Sud. Questa tecnica che si condi. ziona sull'immissione tra collettivi1à straniere, cioè su un un impulso costitutivamente prevaricatorio; che, di tali col• lettività, ricerca le cspressiQni di più tangibile immcdiateùa, atte ad alimentare qucll'im. pulso, a formare la base per il consistere e il consolidarsi dell'organiuazione prevaricatrice - sbocca in riwltati, tipicamente consentanei. « l giudei - dice uno storiografo ebreo -- .sono in Spagna, come ovunque, un passo avanti agli altri loro vicini nello s"}luppo economico». Il controllo delle rì.sor~ finanziarie: e dei mercati, rapidamente acquisito. porta all'a. scesa sociale, all'innesto nella struttura politKll e amministrativa, secondo quella progressione espansiva, quella logica sue.- cessione di tempi che rapprc. sentano la ,011a111, di tutti 1 tentativi d' incuneamcnto del giudaismo. E' · pr«ìsa.menre nella Spagna is\.lmica, verso la metà del decimo s«olo, die si ha la prima.affermazione politica di G,iuda, il primo esempio di conquista effettiva del potere, cioè il primo esperimento direttivo compiuto su Un popolo di div~rsa. razza, di diverse tradizioni, di diverso destino storico. li medico Oiardai ibo Schaprut, consigliere pe:r gli affari C$teti di Abdurrahnu.n lii e di Hakirn, Il, è il capostipite di quella dinastia di uominj polit:K.t che, dall'ln~hihernw alla Germania. dalla Francia aU'Jta.- lia e agli Stati Uniti, s"impos- ~ranno delle leve di conu.ndo dei singoli paesi, govcrnen.nno i popoli ne-li' àmbito degli
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