La Difesa della Razza - anno VI - n. 15 - 5 giugno 1943

av.1.nuta ddle tribù bradùcefale dell'odi~na Francia da Ovest veno Est, e con un rimescolio europeo generale; in Italia gli « indoc-Jropei it (cioè sempre, i popoli di lingua indoairopea in senso S:reuo) ,·cngono un po' dopo - mettiamo nel 1800 - ma il nesso degli e\'cnti è sempre quello. Su questo periodo cronologico (poco prima del 2000 - poco dopo il 2000) .abbiamo ormai le idee abbast.anu chiare. E si spiega persino il leggero ritardo ddk ondate «indoeuropee» in Italia, dato che la disposiz.ione ~ grafia. delle ondate stesse Ci fa ritenere che ~ siano venute a noi da Est, dai Bakani, anntvcrso l'Adriatico e lo Jonio; non da Nord attraverso le Alpi. (Pn terra i Veneti, ma sempre da Est). Se noi in1cndess mo il concetto di «ariano» in senso puramente linguistico e Jr<Ondoq11t/Jo rhe /11 il s.'gnifir1110oricinarfo di q11t- .1lo '"mine, dovremmo dunque dire senz'altro che nell"Europa mediterranea non cì furono ariani prima del 2000 a. C. E che in Italia gli arian• occuparono la zona orientale, ~ndo una ben nota cartina del Pallottino, fino al I i- meridiano circa, - ossia .e !erre dei Latino-s1CUli,degli Osco-umbri e dei Veneto..adriatici, mentre /'Occ·dcnte (l'Italia s-enentrionale meno il Vtt1cto, !"odierna TOSClna, ra Corsica, la Sardegna e metà della Sicilia) restava ancora in mano ai prtarii. Quei prea.ri1 fra cui i p'ù prearii di tutti - a pari merito con i prc-ellcni di 1..anno ~ - erano gli Etruschi dal linguaggio misterioso. ,nei e atlanto-rnediterranei, COI\ prevalenza dei fàlici e nordici. E' dunque evidente che, per non cadere nelJ'assu.rdo, in sede razziale il nomo di alàno non può essere dato che a rlllC' strette parenti della. nordica e della filica. Secondo una teoria che abbiamo esposta altrove, e che a not pare oltremodo probabile, basata sulle indagini craniche del Wc:-inert, anche gli alpin; (brachicefali) sarc:bbeto rauialmente fr:ucl:i dei dohcocefali nordico-mediterranei: trattandosi di tutte rami. ficnioni della primitiva uniti cr6magnoide. E in questo senso è orientata la prassi ufficiale sia naz.ista sia fascista, che riconosce « ariani » tutti i bianchi curòpidi, compresi gli alpini, ed esclude invece le raz.ze davvero e-xtracuropee. Ma anche a non ,·oler a.:• cettare questa teoria, il minimo che si possa fare è di riconoscere la evidentissima parentela fra nordici e mediterranei; negi.rla sarebbe come negare la luce del sole. E poichè è chiara anche la pa· rentela fra i nordici e i più rozzi fàlici, e quella fra i mediterranei e i più rozzi atlantomediterranei, viene a disegnarsi un quadrilatero meditcmneo-atlantomediterranco-nordico.fàlico, :a cui non può non Ma poichè a poco per volta il concetto di «aria.no» ha finito con l'essere usato (non scnz.a dar luogo, naturalmente a confusioni talvoha deplorevoli) anche dai razz.iologi e ntzzisti, in un signi(icato che non è più quello tradiz.ionale dei linguisti, c'incom~ il dovere di precisare che C0s.l s: debba intendere per « ariano » su quest'altro terreno. Uduto il criterio linguist·co mero, esso non Soì può intendere se non come sinonimo della seguente perifusi: « razzialmente imparentatissimo col popolo che fondò !"Impero dove si parlava la lingua indoeuropea, madre del sanscrito, ipotiuata dai linguisti». L0indaginc linguistica ha (issato rarca di -~uelrlmpero in Europa Centrale; le Civiltà dei Tumuli (Turingia) e di Aunctitz (Boemia) ne sarebbero dunque gli esempi più recenti. Secondo la scuola di Camille Jullian, gli « .ariani » della Civiltà dei Tumuli sono gli avi de: Celti; e quelli di Aunctitz gii a,·j degli Italici. Ora, l'esame dei cranii e delle os.sa nei SCJ):Okrctidimostra che quelli in Aunetitz erano di tipo nord:co o (àlico per il 50% (dolicocefali di alta statura) e per l'altro 50% o di tipo ffiC'diterranco (dolice(a\i di minor statura) o anche brachicefali e tipi misti. Quelli dei « Tumuli it presentavano le stesse mncolanze, ma con una percenruale maggiore di dolicocefali d'alta statura; questi erano maggioranu netta, ma s'intende che non cnoo tutti di tipo nordico, bensì in gran parh! di tipo fàlico. Tutto sommato, nel popolo aria.no che parlava la lingua « ma. drc » delle varie lingue indoeuropee stori("ffllcnte conosciute, la maggioranz1. era di dolioocefali; questi poi sj suddivid("Yano in fiUici, nordici, mediterraht •Ilo: plttur• d~I• 10111baefru,ca del Setfeumlnl • Or•ieto, r•ppresentante un• scena di ffl<hefto • se.<. IV a. C.: in b•uo: um• etrusu r•pptei'entante un• scena di'banchetto, d• Chiusi • se<. VI -. C.

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