La Difesa della Razza - anno VI - n. 15 - 5 giugno 1943

QuelUJ di naturalizzare in qualche modo l'mlit1ta cristiana non sarebbe certamente, per se stessa, intenzione delittuosa. Ma, a tale scopo, voiendo.,i servire cli quelle figure più poraclossali ed esteriori. deL fenomeno, e patett,tare la nostra irulole razziale di debol.ezze che dovrebbero perpetuare uno stato di s-venh,ra, tlOn possiamo n.on a11dare con. la men.te che al tipico e scottante sarcasmo della gente ebraica. Sarcasmo dovpio 1)6Tchè doppio menzogna. Perchè non. è af. fdtto vero che q14eglì Italici cresciuti nel L<J2io,quella gente che N,presse dal suo seno re, co1isol;i duci e legionari cli solida tempro fino ai giorni di CaW Mario e di Gi'ulio Cesare, facesse molta prCJ_ lico cii ras,;egnazio11ee tJ; perdono gratuit.o, q14ando jnvece per essa erano sm~m•ì prìnci-pi la santità del dovere, la maestà della legge, l"ambiz·ion.e del primato. Ma aucorn p"iti s-ubdOW la sosta112iazione deteriore della dottr-i1ta cri;stkm.a ad opera di ebrei., nella stessa formula con.te1rnta. Vale a dire che si deve ali« più osti11ata sofisticheria omclaica l'attrib1izione di quegli inconfessabili istfo,ti ebraici, delfo razza, consociati alW. denigraz:One ed alla negazione dei valor·i classici ecl eroici, aU'inseg11ame11toecl alla pratica del cristianesimo. Nel calcolo deila saggezw ebraiça infatti, la dottrina. cristiano, sottc; wm Jisionm)ii<Irimmolataria e maùlicent.e. snrebbc slata subtfo csvosto a' discredito dell'Occidente Come ~vrebbe Jflato allr~menti 1JQSSilJile, seco,u/o pas.1ate abitu· dhiì, confo,ulere due atteggiamenti dello spirito sostanzialmeiitc diversi, quali soi,o il criMianesimo e il giudaismo (dato per pos sib:•le. u,,a volta tanto, ridurre <1uest'ultimo a problema cbi co. :-c1e;ua) quando il primo è e trionfa sul terre,w dell'azione e di• g,•UCl -morale, mentre il secondo ri1><14w1,afcamente s,,. di. una fanatica uspettazione e Slt peccaminose speranze'! QueUo dedito al culto dell'altruismo e delle co,iquisle sp'ir~•tuoli.questo etenwme11tf: atlacce11dato a dist:Uare dalla suo antica J,egge l'orgoglio dello sua i>tdi·viduol:.tàrazziale e del suo preteso prinwto. Invece, sceverato dal g(udaismo, ;J, cristimiesimo resta quella fede umariissinw la quale, oltre l'amore, conosce e subl;,,,ia l'eroL smo e. specialmente eia questo aspetto, sarà sempre accessibile at nOBtro spfrito aria,10. AL contrario il giudaismo, che noi non possiamo concepire astrattamente dalla S'Uamatrice orighia'4ia che è sempre e sol,_ ,,anto la l)S:cologia del sangue ebreo e dalla quale non può separnr· sene sostanzialmente, rimane sempre, alla vista di ogni eJJperto OBsernatore, quella co11.i;iderazi<mte ,iacemenle materialista della esi{JteJua e clei suoi valori, clw t1oi detestiamo. E nel materialis1no da cui sorge ecl a cui r'itorna che L'ideale ~oct-O'Li8ta di Karl Marx tradi,sce il fondo psicologico della su-0, razza, no,,a. metio di quanto avvenua nel e patriottismo• tedesco e ,aell'apostol.ato operaio di L<J3saUe, clove la troppa tflsinvoltura e it feroce arrivismo ne accusano la recondi•t(Jjitisinceritd. Col socalismo di Lenin, col teoricismo cli Trotzski, con l,'umani• tarismo di Bermtein siamo ancora sul piano universalista del più totale ·materialis,no, sul piano di mia coscienza cosmopolita e.... vlutocratica. Noj siamo, per coatituzione ·naturale, contro questo materialismo, contro quesi-0 universaliStno, in un antagoni$tn0 più che morale, più che ideai.?, it quale, dall'avvento det Pasc;smo cul oggt 1 s~ va sempre più com.ponendo in uno fede attiva e 1ntra,isiDente. L'antaqiudaismo fasci&ta cioè, ha ormai le sue preme&se 1'isolu_ tamente razziali: per questo 1ion può e '1lOn Potrà tnai esaurirsi lra11sigere o indulgere con Israele. FEIJCE GRAZIANI TenacoHe alflsandrine, rap• prestnfenff Mpf di giudei. ISTINT ANTIARIANO !f ollango Goethe scrisse: "Nulla ha da sperare lo scaltro ebreo flnchè regna l'ordine"

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