<0nnctle .1.llepoetiche e suggestive teorie ckl Wirth, che ha <re- e li, di elementi s.erii - I:,. ncttssità di po-stularc una più antic.1 duto d1 p0ter tracciare con mano sicura la fr".•s1<Jri<Jt1/Qr;a di una comune arianiti (d1 gran lunga anttnorc a quella dell'Impero delRana Prenordica, madrr- remotissima della Nordica, risalendo fino l'Europa Ufltrale del 3000-2000 a. C.) da cui si s,"<>lscropiù r.imt e 1111,lw pr ma del 16.000 a. C., fino ad un'epoca in cui i Prenordi- per vie propne, restando senza contatti durante periodi :i.nchc kn- <i uoo conoscevano ancòra l'inverno (nel 16.000 conoscevano Il ghissimi, dimenucandosi gh uni degli altri, ed allontJ.tl~i moisolst.1:z.iod'inverno, collocandolo nel segno dcl Lrone), ed accom- to stnsib !m(.nt: per lingua e per costumi. S1 ritorna, eosi, al nodo pagnaodo i Prcnordici in tutte le loro pcrcgrinnioni, da una sede che più ,i premc; dal punto di vista raz:z.iale,il concct!o di ariantJ iperboru (fcstrema America Settentrionale, e zone della Grocn- vuole che noi risaliamo a fa.si ncttammte precedenti a quella della Jandia oggi scomparse) sino ad infiniti luoghi d'Europa, d'Asia, dilfusi<Jne del sanscrito, del persiano, e delle altre lingue 1ndOC\JrOd'Oceania, e d'Africa Settentrionale, passando per l'America del pec note, dalla Francia all'India, interno al 2000 a. C., mentre Jal Sud e per l'Atlantide. L'Evola, nel suo Mllo drl Sangur, ha pub- punto di \'iSU lìnguisuco la maggior-an.u degli studiosi (che non blìato le cartine ddle pcregrinnioni supposte (molto audacemen, avrcbbet'o interesse a « spccializ:z.arsi . in fotm# linguist1chc anti. te) dal Wirth. Soprawenuto, per lo spostamento dell'Asse Terre"- chissime poco o nulla documentate!) continu.i, in pratica, a ragiostre, il rompletamento dell.1 Terra &reale (Ma-uru), i Prenord1ci nare come se b. hngua ipotetica. ddl'lmpcro suddcuo (3000-2000 avrtbbe-ro trasportato ncll' Atlantide il loro centro principale. 01 U a. C.) fosse il p,·imr, ,urr/U'J della catena. E bisogna riconoscere che sarebbero venuti 1.n contltto con l'Europa; e la Ra:z.za(diremmo la l"anto nobiltà della Ru.u Meducrranea, r- b sua puentela con rana. piuttosto che lr razu) di Cròmagnon e di Aurignac sarebbe la Nordica, è qualcosa di molto più immediatamente C\0iden1e che una derivazione, allora foroutasi, della Prenordica (<on qualche qualsiasi tra!tuione sull'antic:hiti linguistica mediterranea, sulla mescolanu finnic:o-a.siatlC'ao negretde). Prima ondata, dunque, d1 parentela fra linguaggio mediterraneo e indoeuropeo, e«. Prenordici in Eur0pa, i U"6magnon nell'Età del Paleo!lt1co, irn- Le mitificazioni del W1nh sono per lo meno un modo ingegnoso diantisi lungo il Danubio fino al Mar Nero. Una seconda ondatl, di scolpire nelle memorie l:l superK>re verità sc:ienufio. della stre: ptU rcxentc, comincia dalla Spagna e percorre il Mediterraneo: hssima parentela fra mcditerranr-i, atlantomcd1terrane1, nordici. Baleari, Sardegna, Malu, Creta, Troia, Palestina filistea, ccc. La • fàlici. Gò <he il Wirth dice della ondata Sud-atlantica. nell'Africa tena ondata - <Ompiuta dai Sud..illantù-i. cioè dalla varietà più Settentrionale, e dei remotlSSimi Mauri, s'accorda con l'idea che: mcml;onale dei Pra-iordici, quella d)C' qualcuno chiama degli Atio- sii antichi Berberi pur, (non negroidiz.z..ati<omc-gli auu;i.l1) fossero atlantici - segue l'itinerario Catena dell'Atlante-LilMa~Egitto. d· tipo schietta.mente cròmJgnoide. Le-migrazioni a Troia, e da dando luogo alle prime dinastie faraoniche (e poi: Golfo Pers:co Creta a Gpro e m Palestina (s«onda. ondata) ci simboleggiano il foce del T)gri e tona sumerica, Cina, terre maori dell'Oceania). fatto indiscu!ib1le che nell'Asia. ÙC<idn11ale figurano <cntrt Tutte quest:e tre ondate formerebbero il primo ciclo della G,•dtà anttfh,ssimi e rtConoscibiliss1mi della nostra razza, accanto a rane NOf'dicoAtlantica (Età della Pietra). Il secondo ciclo (Età del Broo• asiatKhe e a genti miste, sicchè venire dal Medio Oriente non sizo) comprende una 50la ondata, la quarta, quella dei Th11aJt1, SOO.:- gnifica.va d1 noccssiti essere nè assiroid, nè orient:ìhdi nè tuumci. cata in Irlanda e in parte spm1a.si fino al continente europeo fon- E via dicendo. dando un impo~antc <entro in terre poi corrose dal mare (Polule) Gli Ftru.s<hi si debbono per molti lati conncttere aHe ù,·iltà in :wna frisiOS:ISSOnc. nudiJtmmu (:uiane) della Sardegna, di Creta, delle 8a.le.1ri; s1 Da qucs1e teorie, si può dedurre il principio che i discendenti dn,ono connettere alla Civiltà Neolitica ed Eneolihca, e dei Bronl.;) della Razza Prenordica (cioè i non negreidi e non finnicasia1ici) (apenninio.), italiana; si devono connettere alla civiltà ligure. andrebbero studiati con molta cautela, poichè apparenti differen1..e Fuori d1 questo quadro, che è uo quadro ariano, d, essi non s1 r:1.7..lialaindrebbero connesse a semplice differenza di ondatr-. E le intendere~ più null.a.. antt<hissime <iviltà megalitiche delle Baleari, della Sardegna, di Ad ogni modo, lo studio del raraJJ#rr ro,umo della Ch ilti Malta e di Creta sa.rebbero espressioni della seconda ondata ariana. Etru.sc-a.m, eglio d, ogni argOffiffitazionc astratta, giO\·cri a dirci .s(", Non difficile, naturalmente, connettere gli Etruschi - come quJ..l. dal punto di \"'isu. dello «stile» ario, ~ Gvihà sia proprio ('"(X.t o.mo ha fatto - a questa seconda ondata ariana, laddove gli Indo- negat1v.i.,da respmgere o da vergognarse~. S'intende che in simili europei dell'Impero dell'Europa Centrale si connetterebbero alla studi non sì p:,trà 00.sarsi su contrapposizioni rigid,, a 00.SC :..:>SU.nprima ondata., diffusasi nella zona danubiana fino al Mar Nero. zialmente pcct1<a, fra <1v1hà maschili (considerate come pos111H) V.a notato che le ru,u sarebbero, secondo il Wirth, le più recenti e civ1hà femminili (considerate come negative). Da un lato, l'eformc - pcrtinenh alla quarta ondata - di scrittura S:lC'ralineare qu1librio socule e c,vile consiste, pur dando la prorità al ptrncipit. nordica., derivanti in linea retta dalle rcmotissimt iscrizioni gr0en- masclulc, nC"i ncooosccre anche l'importanu d1 quello ferrum landcsi e atlantiche. Ma altr1 studiosi hanno autorevolmente affer- nile; da.ll'altro, quasi tutte le mi1olog1c antiche contemperano i due ma.10, rispetto alle rune, una ben altra. teoria: « Le nm,, ·caratteri princip:i piuttosto che potenziare e,cJusinmcntc uno solo d1 essi alfabetici dei danesi e dr-1germani, a cuj veniva attribuito un potere ALDO CAPASSO misterioso e .ucro, usale ndl" Alto Medio Evo, sembrano es.sere la trasformazione dei ca.r.a.tteri alfabetici etruschi ». (U.lestani). Qui abbiamo due teorie opposte, ma che det pari giungono a for. n)re una base per rKono.scere una comune verità: la parentela fra le r,m, germaniche e gli alfab«i mediterran<'l del tipo dell'etrusco. I.a teoria d<·l W1rth rassomiglia un pe· troppo, non c'è bisogno d1 dirlo, a un roman:z.od'awenture. Ma di essa dobbiamo ritenere una cosa: il ra88ruppamen.to sanguigno dal Wirth definito prenord1co, e constatato rra gli Esquimasi (di tipo .somatico euròpk:k) ddla Groenlandia orientale, fra gli Islandesi e gli Inglesi, abbonda abbastanza coosidercvolmcntc - assai più che in Germania - in Italia. Ciò pone una parentela rauiale, che soltanto l'alta preistoria p:,trcbbe spieg.ue, fra genti mediterranee çome l'haliana e genti dell'estremo Settentrione. Sicrhè, Ml ultima analisi, il merito del Wirth è di mostrare - attrJ,c:so unJ esernpli(icnione amKhiata ma che non manca, qua Rilievo elruico con ,cen• di co1111b•tti11M:l\dtoa, Chial\ciano. 1. "!· •· C.J li
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