La Difesa della Razza - anno VI - n. 14 - 20 maggio 1943

HonH (tapo ,orso) • (Atquaìorte di Guido Coluul). 11 • LA DEMOGRAFIA La st-Ori:i del 1101,ol:1.1ucn101/cl\a C:or.;il'11 i.i l)N'sentn oltr~ modo intere,,,,1rnte e sia ad offermore lllll'Ora meglio nttra- \"CNiO i caratteri ,lcmografiei. In ,•Jtolltà 1lel v<molo cor- "'o o Ja 11ropria nobile origine. Acee1111erc1110 r1111ida• mente i11 Quhte pagine allo s,•ilum>o deniograrico dall'an· tichlt.à fino al nostri i:iorni. ma eon8igllamo, a ehiunquo ,•ogli11: 11pproto11dlnil nella quNtio~1e, l'acquisto delroUlmo ,•olume del Borlandi, , La J>0pol:n.ionc dello Corsie.o (I) a cui noi stcui strettamenlo ci atlcnir.ruo como nl migliore e più serio studio finora a11parso sull'argomento, Poter stabilire con precisione qualo fOioSestata la pop0lazione della Cor'!ica antica è C%a alquanto complicata: lo dimostrano appunto le uumer08e polemiche sorte al riguardo frt1 Rii J.1tluho3l che ,•ollero tro,·arno la soluzione. Lo illNS0 fo1,11i aoliehe non pre:.cntano troppa. attendibilità: difatti, setondo Diodoro Sieulo, gli indigeni nbltnull l'h;ola all'epoca $UA ammontat'a110 a poco Jliù di 30.000; .;nn Qoi ,;orge il tlubbio so questa cifra 81 rtrerh1ce all'Intera p0f>Qlaziono indi{l'ena o sem1>licemeote 11i maschi adulti o, ancorn, al soli capi famiglia sccoudo l"usanza dei een;dmenti dell'eJ)OCa. Seeondo Tito Livio, cho cl permette1di ,nabllire l'nmmontaro delln popoluiouo attraverso i 1ributi pagati. eembra che nel 181 n. C. la Col"l!ica 1>agagee ni ltomanl un tributo annuo di 100 milo. libbre di ceni. ciò che. dl1tribuitR in rB'gione di una llbbra per famiglia, ,·errebbo o. ft1r 1lrosupf>Qrro l'esistenza >lull'ii!-Ola di ben 100 mila famiglie, pari qulodi ad una Po1>olazlooe totale di meno milione di abitanti, e lo ,tesso Tito Livio phì tardi confermt1 quanto $Opra i.crlvendo che nel 173 o. C. la Corsiea avrebbe pagato ai Romani 200 mila libbre di cera, ma queun volta non più In ragione di una libbra per famiglia. ma benti di due. Tut· ta,·ia anche tali constat.uiocl non cl permettono di fare conclu• !!Ioni 11reei,e In merito. lu qunuto sembra che I suddetti tributi non veo11ero J)a,gali ai Romani sotto forma di e.<iazione ordlnoria, ma come tributo atrnonlioorio in seguito nrll aooordi dl pace del l!ll a. C. e quindi del li3 a. C.; ne cou-i,egue, logicamente. ehe lall 4 tributi non po,,J-0110lliù 11rei:ientore (luei carnll<'ri r!l e<1un lm1JO•i. iioue, cioè di t111 tin110 J)Cr rnmiglio. nrn. ùi un tnnto, tu\'('{•<', ,·11 riablle (la 1111eH1 a 1m<',-e11;.econda della 1,ro1)fietil terriera, NIMI che d'altronde 11elln ~tc~:.a 1iratita tribulnri:1 romann ,:,rn ~il< ,11r. fusa, mentre mon('ava ancora l'im1,o,.t11 rii t11r11th'ri" 11er,wn11h:•. C'è ancora chi, allr1wer,.o un pa,,.i,o tlì f'lìnio. nel quale ~i meri zloua di 33 clvl1ate$ eslliteuti 11cl J• ~ceolo ti. ('. in C'or~ier.. ,·olle tor rlilallre l"euem.11 1>0pol°"a di quest'l..ola 11enzn ten<'r Jlre~c,ue Quanto J>OC<I 1101>0latc fobero lo città nell'nntiehitA e, mwora, the Il termine civilate~. >Jeeondo i ,·olKnriuatorl !le! Hhrn~dmenlo. più che città YOleg.e dire terre, nel <11e11,w di 1U~1retti ICrritorlAli. Dalla rcsh1te11u 0PJ>OSta alle "-pedhionl romaue per In conqul~IA tlell'i.801& dal 2:19 al lii 11. C.. Infine. altri 11tutli™i vogliono de durre li torte numero di ,,oldati lndl1tcn1 0J)J>o,;ti,i.i 11ll'irl\'t1Sio11e romana, traendo le loro deduzioni dn 111<:uuecifre date da Livio secondo cui 11ell11battaglia del 181 a. C. be.ti :?O(M) corsi sarebbero 8tati uccisi o io (lucila del li3 n. C. iOOO ~Mebbero l!lat, i morti o JiOO i 1>riglonlerl. So tali cifre a,·essero R,·uto un fondamento di sienreua allora In po1>oln:r.ione cor;;n ,111 c... ,.e tledoun oou sarebbo t1t111ainferiore allo Ml mila persone. ma onche queste. lnve<:e, non hanno alcuna at1e11dlbilità s>er il fallo della naturale 011Agerazione di ogni capo oomaodnnte una i111edizio11eo per aumentare Il valore della vittoria riportnta o :1>er 1liminuire la gravità della sconritta 'Jublta. Da Quanto 11i è fi11 qui detto e da numerosi altri te11tativi di computo dalle fonti 1>lù varie lii de• duce eouie da e~ 1100 ti poua trarre alcun ro11dame11to (li 3j. cureu.a per tutta rautichltà e !!no n11·1111z10del ~edioe,•o. Or dunque l'unica fonte che ci r&1ta, @Incera e 11icurn. è quella georrafica che cl dMCrlve il paue. L'il!JO)o, da Teofmsto u Polibio, da Diodore e Seneca. viene &em11rou11a1ilu1ame11to descritta come ricchlulrna di for~te. mancante di ogni attività agricola, abbon• daute di pascoli, J)riva di 11trade. eo11 Ml&Niuimi 111ncoroggi l}oni l'uomo, del tutto 11elvagglo e J)rlmitivo, si nuttt Meeu1i11hneute di mlt,Je, latte e earue. Qu111lela conelusioue logica da trarre d11 questa de8Crizio11e, so uon di una vita del tutto primordlnle e a!!eh•t1ggia attestante una ~1u11a dtmsità di poJ)OlazioueT t:' IIJ>punto quei!to che aucou una voltn cl confermano gli ;,crit· tori del 11ri1110Medioevo: Vittore Vltense. Claudiano. Procopio chldoro di Sivl11lia. Ju seplto. e preclumente dalla fine del \'!• secolo rin quasi alla metà del X•. uu grande mo\•imento demogrn• fico ai YCrificn in MSa: movimento di et1odo degli isolnni dop1,rlm11 In maniera più leuta sotto lo dominazione biza11ti1111e poi .... 111. 11re maggiore ;wtto la domina:tione saruecno che co11 le ,ue r11~- zle e depredazioni 1111recontribul.sse ti ridurre la 11-0POh1z\011e indigena a solo un decimo di quella uormaJ('. In ogni modo 11011 11i haouo ancora cifre circo la reale COU8l8tento di queeta µOpola• zione eml«rata, uè di quella che, per i!Ottrani alla violenta dei &Kracenl, 11 era rifugiata uell'inlerno dell"l10l11 nel luoghi 11ii1 impervi. Per due 1ecolì. quindi, fino ni 11rimi del Xli la Cor· sica viene tlimenticota dagli ttoriei che ad C.:S$aacoenoano ilOltanto vagamente quando SC01lpiano le 11rlme lotte trn le llepub· bllche di Ocnov11 e di Pi>la J)tr Il ituO p~. E' appunto 11 ,1ue8ta rivalità che Si dM·e l'Incremento della l)Opolaiione verificatosi [1110 11.I1)rluclplo del seoolo XIV•. glt1cchè le due Hepubbliehe cercarono di affermare il loro dominio sull'isola mediante l"in\"iO di un gran numero di uomini che ebboro mQdo di trasfornrnrlu tu breve tempo sia dal 1>unto di vii,to, 80Ciale che da quello teOI). nomloo, E· da ouervare ehe so pure alla fine fu Genova a rimanere padrona del camf)O lo 1egulto alla \·ittorioea battaglia dellu M.eloria del 128-t, tuttavia a Pls& BI deve Il profondo mu1amen10 nel C08tume e nel linguaggio degli isolani che rimane tuttor11 a letitlmonlare e ad affermare nueora più il carottere ltollano di questi nostri fratelli d'oltre confine. Disgraziatamente Il ~.colo XJV• segna per la Corsica, come per buono 1>1nte dell'Euro1)a occidentale, una forte diminuzione nella 11-0po\azione a causa delle gravi pestilenze scoppi•te nelle città e nelle campa(l'11e a piì1 ri· oreile nel 1340, nel 1~7 e nel l3i0-iS.. Precl\are quale Aia lll:Hn l'entità della poJ)Olazioue scomparsa in Corsica In seguilo a qu,:- 8to flagello 001\ è <:O>lafaelle, in ogni modo 1Mimbre i,ia /!tata Rt"• oertata dagli 8tudiosl la verdita di elrca un terzo della 1>01>0iu· zlooe Allora NIBte11te. In seguilo la pof>Qlazloue '!embra. vadti nuo• vameute auruentando, ,e J>ure io maniera assai lenta, e per 111 fine del Medioevo ti oomlociano ad a,·ere le prime ci!re 11H1o

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