La Difesa della Razza - anno VI - n. 14 - 20 maggio 1943

Ghrdel dell'EuroJJ• orlentale. 16 Gl~el dell'Europ• orlent•i•. A parre qucstJ. originalità « nomin;de » dcgi1 Ebrei res.tJ. da osseruu ...che, nonostante ogni sua conturiJ prc1esa, la Sl'.irpe<.-buica non ha mai posseduto nell'antichità, in meno ai Uldei (com<: del resto nelle successi,,e età storiche a contano con gli Arian:), una cn•iltà propria, Ess.a non fece altro, in Palestin.i, che imit.ire gli esempi d1e le ,•eni,•.:i.nodalla Ulde:t, mescolandoli a quella cor. rrme di gusto cgiz1.:i.nosempre più influ<:-ntee sugJ,:estiva in mc-zzo .1.i pope.I: àel Medio Oriente. Solo d'alu,1. parte se I figli di Abramo avessero potuto conservare, dopo la loro calata dalle montagne d' ArmeniJ., la purezza di ra:r::u éhe ancora possedc."'Vanoe, videntemente: essi avt~ro. mant<.-outo quella pteponderan:r:a che in un primo tClnj>O, coi primi p.11narch1,erano uuscni ad aSSt• a.trarsi sulle vari<: popolazioni camunee, più ricche e più civili di loro, 1m, meno energiche perchè già notC'\--olmenteinquina:e Ji sangue negro. Ma, nonosunie ogni minaccia e intimaZ1one della legge, sacu. e Civile, n:mo- .stante l'esempio infamante degli Ismaeliti, degli Edomiti e di ahre stirpi c;;l. daiche degr.ad:ue e corrorre dal meticci,tto, anche i figli di Israele continuavano a confondersi con sangue diverso da quello della loro p.trcntcla. Tra l'altro, nel fanatismo religioso dt·i primi tempi, essi ceratvano di SO..lOporrc quanto più po{e"\'anoalla C1tconc-isionerutti gli eslranei, schiavi od allogeni che gli cadC\·ano in m.ino; dopo di che li considera,•.ino, di pie:,.., d1, ~i:10,membri dell3 loro razza. Si agg:unga che le vicrndc poh11chc cosirinsero moho spesso gli Ebrei 3 far< socie:à comune con le più baslarJc, e disprezzate gooti della Caldt.'l ab1t3ndo con esse _sotlo comuni teni e mescolando con C$SC ogni soru. Ji coosuctudini. Per tal sorte, ad esempio, una gr.111 parte di AmalechUi, di Amnrrci. d, Filislei ed altre genti finirono per confondersi 2;ddirit1ura con il popoln delle dodici tribù. Del resto la stessa leggend2; ebr2;ica è più che ricca di conf<-ssioni a pre,~1lo rlelle mescolanze emtche. Ba.st; ricordare, per lutte, la prole .i.1\CC'Sluosd::i. lsl.l· cobbe con le due sch:ave negre Bai• e Zclfa. Scr:o il regno di Davide, esteso fino alle regioni dell'Eufrate, le più diverse popolazioni erano associa:e pokcamcnte ,dia l'ita degli Ebrei. Quello dell:1 l-urità raniale era allora \'Cramcnte il più puerile dei sogni. Un sangue esu.1neo penetrava infalti, da lutti i pori nelle vene dei Giudei. E se pure i principii e le leggi sanctt'e dat Palrlarchi ronlro i malrimoni misti sopravvl\'cvano, la vantata integrità Jel sangue ebraico era quasi scomparsa e gli Israeliti or.1mai potevano con.sidcr.rsi co;it2;rninati nel meticciato negroide- almeno al:rcttanto quanto i rimanenti Semiti e Canni fri i quali vi'"evano. Del resto anche la lingua e i costumi degli lsraeli:i erano stati apprr:s1 d.: questi ultimi e mohe delle leggende sacre dei Giudei erano comuni a tutti i loro vicini, Edomiti, Ismaeliti e filistei. E' dunque p3Cif.co.che i Giudei, come i «gentili» derivando da una medesima sorgcn1e etnica, attraverso analoghe vicende, a,·cssero cominciato a distinguersi dagli ahri Uldci più per la conformuione psicologica e per il coefficiente di combinazione biologica che non per Ja sost111u vera e propria. F rimane altrcsl assodato che, in senso veramente razziale. nè al tempo .!i (.j1u-- .,uè, nè al tempo di Davide, nè ai tempo di Salomone, i Giudei riuscirono ad affermare una superiorità evidente e duraiura sui popoli che li circondavano, per quanto deboli e d«aduti. FELICE GRAZIMr.

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