La Difesa della Razza - anno VI - n. 14 - 20 maggio 1943

La Chlttter• • 1,,n10 elru1co prov.:nlenle d1 A.ruzo. (Muuio A,cheo• logico di Fh.inie), jd primo mil.c(ln;o .i C.. gli Etruschi as1,ttci, d1.sccndcnt1 gttiu1ni degli 1mm1gr.it 1 « lid1 1 », non erano eh(:' u~.t infima m1nor:in• a, me.scolati ccn un molteplice demcnto 1tah\.c e :i.si.i.no.Molti, presso gl· Etruschi, i prenomi, e i 1,•eruiJiz.ii.italici: ciò che t! ol~ ucmodo significativo. « Noi Jobb1amo periamo ritenere che- g:, JR\".1SOriEtruschi fossero in numero ass.ai scarso, e che. nel con. quiSlare il p1esc, si fondessero rapidamente con gli abitanti <,r1g· narii. Secondo i testi lat ni, gli etruschi avrebbero con9u1s1ato )U• th umbri oltre 11 200 città. Mi pare si possa ammettere che bb umbri, nell'VIII o IX SC<'olo.a. C, suv:1.no ocrupando l'Etrurr .. su; liguri villanoviani ... , quando giun~ro gli Etruschi. i quJh guidarono i villanoviani alla riscossa e ripresero 11gliumbri le loro conquiste. La massa della popolazione d'Etruria non fu mai eiruKa. ma italica: e anche buona parte dei riti e dell11organiizaz,one etrusca fu italia e non orirotale ». Sia detto di pwau, ~ una delle 1d~ più notevoli del Calestani, e che meritano nugg1or ?l,mso, quella dell.1 perfetta !iguncità da1 villancviani (1). li Ct- !c.s1an1aggiunge che sin da quando m;gruono m Italia 1 <.:0oqua• st.ttori ;1.siaticidell'Etruria non p0tcvano non essere g,à ben me- ~olati, poichè sulle coste dell'Asia Minore csiste,•a (al temi-o rn rui do\tebbt- CSSC!C av,·enuta l.t m,gta:t•onc «etrusca») un no1c- ,·01e elemen10 proc-oariano, e inoltre. venendo alla conquista Jcll'Etruria, essi « dovettero unirsi a tutti quelli che euno disposti ad aiutarli». Fatto sta che, fra i Co11q11TJt,ulorr1 o: etruschi», fra gli ero, nazionali dei primi scco!J. c'erano espanenti delle raz.ze <· genti meno « lid•e » immaginabili: a Volterra, suss ste la stele di un Conqu1su1orc rappresentato con i tipici c.i.b:ari as a:ici alla . hitt1tJ, e l.1 tradizionale bir,enne, e si è sub:to indo<ti a pcns.uc · « «co un rappresentante della più antìu ariStocraz..ia oriunda d.1I. l"Asia! ». Senonchè la s1ele ci comun;ca anche il nome dell'Eroe, e quel nome è... Aulo ;I Falis.co. Un a1tro Conquist:uor<: ctms::o 1b1t.rna,secondo la testimoni.anz;i di Strabonc, in un paese . .J&,1 'l(ompnso, fra il mare e il llgo di Bolsena: ma di qut'Sto anti chissim~ paese il nome, che conosc;amo (Rrgist li/a), ci dimo~tr.1 muarsi di una borgata it11lica,anzi latina. Uno dei pili. grandiosi monumcm: sepolcrali, d'aspecto regio, celebrante c,•idcntcmcnte un .1/tissimo pet,onagg o riell'aristocrazia etrusca, è: una coccumel 1.1 urquiniare .tlta 26 metri: <.bbcne il celebmo, come r1s11lt.1Ja un pia.no ritualffien:c chiuso nella tomba, s; chiamavJ. Rutile HiyUO· ratcs, cioè, col suo nome mezzo IJtino e mezzo greco, do\e\a essere un ilbcrio latino d'origine grco. Infine secondo la trad1• zione - che non suole inw:ntare ,enza c2us.a cert p.anicolari biz. urri e imprevisti - i Tarquioii (nome ctrusc:hissimo) erano di scendcnt; d'un mercante ellenico, di Corinto. IO Come si viede, gli argomenti dei Calcs(am, sebbene questi a_b!>1.1 ccettata con torse eccessiva premur:t la IC:SiJ~lla rt~tnte :-n•g:t zionc asiana, sono ottimi per d·mostrare che, m ogni a.so, n<..,.1 nn•cne e;.rl.15Cadei tempi storici, contraddistinta Jalla d,;;vata Cl· vi'1.ì che ~utt sanno, d·asiatico ci sarebbe stato presente ben ['C<O. I/a aggiunto J'argomcmo - su cui sempre il Calestan!, a 1as10 ne, suole insistere .senza mparmio - del turno e della ~•rcol.v.1one ,ielle .tns.tocrazie. Ccl tempo b. \'ecchia classe aristocratica (cli cu·, in q•1esto caso, gli etrusc0-asiani sarebbero su1i una p.anc) s1 cs1mgu~. mentre sale J farsi aristocr.i.zia il fior fiere delle cbw l'°· ro'ari. rins,:mgu.toJJ h classe dirigente- 1n \'1:1 J'cstinz _onc. ;-...;ci U!.l>O degli Etruschi: via ,•1a entrav:mo, a far pane dcli anSt()(.:,11.1.1. dei latini, degli it;11ici .1.ffioi ai latini, dei liguri figh dei « nl:.,. non1ni ». Se .mche volessimo ammettere, Junque, l'esistenza J u.1 primitivo nucleo aristocr,ttico di prossim.1 origine JS·atiu, il_ ,;-.•,n· plesso della Etnia etrusca non ci potrebbe apparire {he :1,lt\.C. (us amo 9ui la parola :1.il,co in senso lato, così d:i rnmprc-r. --re •nche i liguri d'lulia, ari1 come lutti i ILguri secondo a'gomC'"!ll e\'iJro1iss mi su cui potremo torn:ire aUr1 volta). N~sun,a C,\.J::.i. ?:-,•JntinJ.. Juoquc, nei toscani o nei bolognesi moderni! Ma poich~ qucll'ant1Co p:rrolo nude-o miste:n(\5(), che J1eJe a.gli e 111schi la Fngua ncn-arian,;., ncn ,,a considc.ra10 p..:r k: ~l- ,1;::cnig.i.gli1rdiss me addotte dal Pallottino (1). - _come un pc,- polo cm1s:ra10_dalla regione egco-asiana alla og,lta 11111~ .1ti f,onre della Cn,11.i f.lf11JCa (intdrno al IX sec. a. C.) ceco c1 H-0- \'iamo di frc,nte .l un dilemm.a: o si tratta di :1Siatic1 immti;1,1t1 Ja molto più :empo. o si lrattJ. di autoctoni s1uord10.:.rit,!Tl!'nlc ,onservativi, che abbiano mantenuto 10 ,•ita un relitto d'u1'.~ i111• ,t::ua tutto a'l'mtorno ormai scomparsa. (Questa secooda 1po1es è un po' ·,era in ogni caso, poichè anche come lingiu e,gco•a.i,;a,u l'etrusco presenta c:1ratterist1che arcaiche manifeste. molto .tiffr. ,rndo, per esempio, Jal lid10). Qui, prima di procedere oltre. c. indispensabile fe:rm.1rsi su alcune coosiderazìom lingu1stichc:: f'S• çervando che noi e, senti:uno molto v·cini alle idee del Krcociune1, il qu.1le ha indi\·idua10 uno stra!O pro1où1do~11ropro molto aic;uc,:, (non definitivamente formato in tutti i suoi clementi). L'ctruSI..'(. i- una lingu.1 di c.u.11teri arcaici, che ci riconduce alle più ar.:.chc p.trla·e mcd terr1ncc cd a quel pro1oi11dor11ropeo ltremodo u4.J.ico. O.tllo studio s.igacc Jclla 1oponomas:ic,l messo in re·u10:-ic 1 on le ricerche comp.iratn 1e si ri\'ela « una in~pettala prinuuv, uniti I nguis6c.1 mednerranca », chiarendosi le affinità dell'ettu sco a un tempo: i.1) col liJ,tUre;b) \.OIcosiddetto « prtindoeuropc- ,, <ldi<.·isole italiche e della Peni.sol:>.;, ) coi linguaggi egeo.a.,1.i..ni, .I) coi l"nguaggi « indoeuropei » propnamen~e detti. Per nm, ti 1inguaggio vcr,uncnte pr01oiodo!\lropeo è parl.tto nel Mcdi~CrtJ.• neo in ,poche rcmotissirr.e, e poi si trip.1rt1sce negli idiomi ..:omu.. r.emcntc riconosciuti indoeuropei. in quelli mediterranei. e 10 quel!· <-eg..o. -asiani ». Quanto a questi ultim• costituirono essi. sì u11 terzo ramo Jella mede.s m.1 famiglia, ma po1erono e do,·eacro .•heur:.1, oltre che per la consueta e,·olu:uone linguistica nel tc.:m• po, anche per il conm.cco!po di mescolanze r.;zz/11/I subite Ja.1 lcro porutori, Jato che rAs1a Occ:dcnt.1.le i: un po' il ql:adr:,jo delle razze, teatro di« amon » e di« Ione» fra stirpi e stirpi. Se I Prc-ctru.schi che conscrurcno 1'1d·oma di tipo arcaico onde <;('no agli etru;colog1 \'COUII tanti imbarazzi, non si mossero m.:i ~.i.Ila Pen sola, essi rappresentano, anzi che « dcplore,·ole mis1...;ne .uia.110 » ptr le genti italiche, un ponte di contatto fra E:li :taht1 del IX od VIII St'('OIOa. e:(' lo strato rnziale SICSSOdei loro pr sc:hi antenati: nulla d1 più rinfocolante dr-ile l'irtù d\m;1 :.a.a.. 'l. Seoonchè d1 solito siinili « isole » di tenace persistroza liriguist1c.1 si r·sc:ontrano so~10 spec.iJ.lissirnc cond12.1on1,che a noi nor. ¼m• brano \·erificate in Etruria. Uo'isol:1. fuori mano, un'i~la. dau·~- spetto squallido e poco attraente, un'impervia zona mont110<;.\co- ·me certune del Caucaso. c<co le regioni dove meglio ~i comprcn· dercbbc la conservazione più ostinata delle lingue aroichc <, Jci -:ostumi 3rcaici. Proprio nelle più aspre regioni app,,minidJr ~.t

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