LlDIFES! DELLA SCIE~Zil•DOCUNENT4ZIONE POlEUIC4 • OUESTIONJ\810 DIRETTORE TELESIO INTERLANDI A. VI - n. 14 - 20 MAGGIO XXI ROMA • SPEDIZION& IN ABBON, M&NTO POSTALE LIREUNA "UOllll,\I S11111-.. ,., J\:u, 1·ru1u1-: "1A1TI•:. ~,un 'I.Cll D1-.0 IJI JOJTICA I"' \(I\ RIIJ .... \UAi''ilt l'4R-UIJ'!>O \ o
---SOMMARIO--~ SCIENZA ALESSANDRO KEMAL VLOU,: ITALIAN1TA' DELLA CCRSIC.-\; ALDO CAPASSO: APPUNTI SUGLI ETRUSCHI; LIDIO CIPRIANI: ANTICHE GENTI DELL'INDIA MERIDIONALE; GoUIOO UHDIA: CERVELLO E INTELLIGENZA; MOD,: GENETICA. POLEMICA V. A : IN DIFESA DELLE DCNNE; FELICl GRAZIAMI: GLI EB~EI AL COSPETTO DEGLI ARIAt,il, DOCUMENTAZIONE EHCOLPIUS: LA LEGGENDA DELL'EBREO ERRANTE. QUESTIONARIO INVITO ALLA MEDITAZIONE. I MANOSCRITTI ANCHE SE NON PUBBLICATI NON SI RESTITUISCONO GLIUFFICDI ELLA"DIFESADELLARAZZA"SI TROVANO IN ROMA·PIAZZACOLONNA (POBT(CIDI VEIO! TELEFONO63737- 62880 È L'AVAMPOSTO DELLA STAMPA FASCISTA LEGGERE IL "TEVERE" DIRETTO DA TELESTOl/l'TERLANDI non significa soltanto essere i,iformati ma a11chP e soprattutto avere 1u1u gttidn
---------··--··-·-·--- LJ DIFE~J DELLA I a ANNO VI. NUMEllO 14 20 MAGGIO 1913-"\"\I l't •· 11 a t. 11 lii 111 11,.,1 \ll'il l \ , l 'I I "li & I t' A k l TO LI M t I '""o,,,..,,,n -"'''" llllt 20 """"'·'"•,ru ,t-1,11,111,11 1:1 i!: l' I ♦, K n I I. U H I' I' I u Dirc1torc: TEI.ESIO ISTEIII.A \01 SCIE~Zi\•DOCUMENT4ZIONE POLENIOl • OUESTIONIIRIO thfcnlldlee-,, _ .. _ f per,iornire 111ron1e nora·at11cano 15 nlau. - Il corri- • gtnzia .. Rcutcr ,. ere Generale del 1cuc rifcris« che 42 ali' 8 m1ggio duti in Atl:an- 1r, uiot c ac11 ··-· -···- ~ ·-- ... -·· - -· LffM rieead«. '-"'tlat144 ad t'Of"N •I ep,I p..-ra, .... Mplt.e .. ,1 dal .....S. tt.UaN cen e,onupe•ole anid., ma eoo la lae ... lla· lllle fede dt.l r...«, M..lla IIHatt:1.d e-i.e M4&. l'alta 1.W. Ml O- I aMU1 nlorMI NI· dall., pWpt. allQOn •- ffi .. 11 datJ ......... tt.ranno, •Il• •lttorl• Il h1eolo.-. d'ltalla "'" 11 bt:ne INitp,anblle dt.l •• I ftll• Pahia. 1--=-=------------------ IACRo»;:'!'~ PULIZIA •ASCISTA TOklO. U rMU. - po di 1ped!don. &1•1'P nunzia che dW"Ulta d.1'odtma,qloccmtt Y~,4d!risloc! sulle rtw del 1110 di dt:U'IMlll'dto cU Olllll M}1-N:tJon,t1tttell.tr1 --• 1000 .ul punto ... Unsenatore fllogili~:~ · e cinquespeculatori eselusl dal ranghi del Partito 11 95 so li hfrtUr1t .. , PutJ14 Ila IIIIOL\lle il pt.,..tlh■nt.o dJ.ulphaart Mila ra41...... ·•I P.lf.1. • urico .. I H9llllltl l1crhtl ,;.be IODOalali dtlcrit1 11!1 l:0111111lulo11,., I pHn tdtm,oU ti Poli.Ila: OUCONA Ol•Hppt, IMlu1trl1lt, CtTalitrt del lnoro, c:oll kt ••t.lTuloot; •Attr.a..,. aa,J ,ti.eltl ciu...... , r,IJlqdkUJOM di ua lmporl.U,te .,,.1w M IIIH Ne«•""· lqf,ittfbta ...,,,Of'HNN!f 'i pnul •. T~NATA LtoHrdO, 111-;nato 1I Nuuttuo dtllt Co11n1tkuloal ptr l.cam. ptrt.lc.olu1 " , .. ,.. kri1, c.oa la aotlu.aio": , ht iatUNII ,,.,_..u ,1 1'1/llv. de;,a aua ell'fU 4i '-ci• ,. lrdluiN e/rea r,uJ.,dkuJoae di d -,.n111X1 .,,,.,, • .. :ocr~ 1 .,i::,.:·,~~::~:r~~~::t •. J.OT.t. Oinaaal, tm""91t♦ prlul.e. (• ~ aoUu1%oat: • Pw »t.,.,,1 pen,oUli 1voJ1tn.no /1/NICa ■ thNN t pl'Offflto .,,-.,,,sdkuJoa. 'I •• i_,.,.. caaw.,,,.._.., D a.,nituit ·•I P&nko U. d~ ucJu - a ltrm& ikJl'art. 14 •.n.. M-lwte dtl P.X.1. - Il pren-,(! ... '4 MKlpllurt dtl rkJro ,,n. l41MU I urico ": 1-fl •DSJDA.GLll. tu.ffl14, al P.N.P. 411 lt ..... br• tffl-lT. s,utor• hl 11,910, co11'11 mfl.lTUiH•: • Pll$IDJNTI DI VN IIOOltTANf'I· 1.srrroro DI CVLTVII.A, MANl1&ffA1'A ,UIJUCAIIINTI SIN'f'DaNTl DI HIINIOO,O TILO·.SD1".I.WO ._ affoµda aero·n1 11
HonH (tapo ,orso) • (Atquaìorte di Guido Coluul). 11 • LA DEMOGRAFIA La st-Ori:i del 1101,ol:1.1ucn101/cl\a C:or.;il'11 i.i l)N'sentn oltr~ modo intere,,,,1rnte e sia ad offermore lllll'Ora meglio nttra- \"CNiO i caratteri ,lcmografiei. In ,•Jtolltà 1lel v<molo cor- "'o o Ja 11ropria nobile origine. Acee1111erc1110 r1111ida• mente i11 Quhte pagine allo s,•ilum>o deniograrico dall'an· tichlt.à fino al nostri i:iorni. ma eon8igllamo, a ehiunquo ,•ogli11: 11pproto11dlnil nella quNtio~1e, l'acquisto delroUlmo ,•olume del Borlandi, , La J>0pol:n.ionc dello Corsie.o (I) a cui noi stcui strettamenlo ci atlcnir.ruo como nl migliore e più serio studio finora a11parso sull'argomento, Poter stabilire con precisione qualo fOioSestata la pop0lazione della Cor'!ica antica è C%a alquanto complicata: lo dimostrano appunto le uumer08e polemiche sorte al riguardo frt1 Rii J.1tluho3l che ,•ollero tro,·arno la soluzione. Lo illNS0 fo1,11i aoliehe non pre:.cntano troppa. attendibilità: difatti, setondo Diodoro Sieulo, gli indigeni nbltnull l'h;ola all'epoca $UA ammontat'a110 a poco Jliù di 30.000; .;nn Qoi ,;orge il tlubbio so questa cifra 81 rtrerh1ce all'Intera p0f>Qlaziono indi{l'ena o sem1>licemeote 11i maschi adulti o, ancorn, al soli capi famiglia sccoudo l"usanza dei een;dmenti dell'eJ)OCa. Seeondo Tito Livio, cho cl permette1di ,nabllire l'nmmontaro delln popoluiouo attraverso i 1ributi pagati. eembra che nel 181 n. C. la Col"l!ica 1>agagee ni ltomanl un tributo annuo di 100 milo. libbre di ceni. ciò che. dl1tribuitR in rB'gione di una llbbra per famiglia, ,·errebbo o. ft1r 1lrosupf>Qrro l'esistenza >lull'ii!-Ola di ben 100 mila famiglie, pari qulodi ad una Po1>olazlooe totale di meno milione di abitanti, e lo ,tesso Tito Livio phì tardi confermt1 quanto $Opra i.crlvendo che nel 173 o. C. la Corsiea avrebbe pagato ai Romani 200 mila libbre di cera, ma queun volta non più In ragione di una libbra per famiglia. ma benti di due. Tut· ta,·ia anche tali constat.uiocl non cl permettono di fare conclu• !!Ioni 11reei,e In merito. lu qunuto sembra che I suddetti tributi non veo11ero J)a,gali ai Romani sotto forma di e.<iazione ordlnoria, ma come tributo atrnonlioorio in seguito nrll aooordi dl pace del l!ll a. C. e quindi del li3 a. C.; ne cou-i,egue, logicamente. ehe lall 4 tributi non po,,J-0110lliù 11rei:ientore (luei carnll<'ri r!l e<1un lm1JO•i. iioue, cioè di t111 tin110 J)Cr rnmiglio. nrn. ùi un tnnto, tu\'('{•<', ,·11 riablle (la 1111eH1 a 1m<',-e11;.econda della 1,ro1)fietil terriera, NIMI che d'altronde 11elln ~tc~:.a 1iratita tribulnri:1 romann ,:,rn ~il< ,11r. fusa, mentre mon('ava ancora l'im1,o,.t11 rii t11r11th'ri" 11er,wn11h:•. C'è ancora chi, allr1wer,.o un pa,,.i,o tlì f'lìnio. nel quale ~i meri zloua di 33 clvl1ate$ eslliteuti 11cl J• ~ceolo ti. ('. in C'or~ier.. ,·olle tor rlilallre l"euem.11 1>0pol°"a di quest'l..ola 11enzn ten<'r Jlre~c,ue Quanto J>OC<I 1101>0latc fobero lo città nell'nntiehitA e, mwora, the Il termine civilate~. >Jeeondo i ,·olKnriuatorl !le! Hhrn~dmenlo. più che città YOleg.e dire terre, nel <11e11,w di 1U~1retti ICrritorlAli. Dalla rcsh1te11u 0PJ>OSta alle "-pedhionl romaue per In conqul~IA tlell'i.801& dal 2:19 al lii 11. C.. Infine. altri 11tutli™i vogliono de durre li torte numero di ,,oldati lndl1tcn1 0J)J>o,;ti,i.i 11ll'irl\'t1Sio11e romana, traendo le loro deduzioni dn 111<:uuecifre date da Livio secondo cui 11ell11battaglia del 181 a. C. be.ti :?O(M) corsi sarebbero 8tati uccisi o io (lucila del li3 n. C. iOOO ~Mebbero l!lat, i morti o JiOO i 1>riglonlerl. So tali cifre a,·essero R,·uto un fondamento di sienreua allora In po1>oln:r.ione cor;;n ,111 c... ,.e tledoun oou sarebbo t1t111ainferiore allo Ml mila persone. ma onche queste. lnve<:e, non hanno alcuna at1e11dlbilità s>er il fallo della naturale 011Agerazione di ogni capo oomaodnnte una i111edizio11eo per aumentare Il valore della vittoria riportnta o :1>er 1liminuire la gravità della sconritta 'Jublta. Da Quanto 11i è fi11 qui detto e da numerosi altri te11tativi di computo dalle fonti 1>lù varie lii de• duce eouie da e~ 1100 ti poua trarre alcun ro11dame11to (li 3j. cureu.a per tutta rautichltà e !!no n11·1111z10del ~edioe,•o. Or dunque l'unica fonte che ci r&1ta, @Incera e 11icurn. è quella georrafica che cl dMCrlve il paue. L'il!JO)o, da Teofmsto u Polibio, da Diodore e Seneca. viene &em11rou11a1ilu1ame11to descritta come ricchlulrna di for~te. mancante di ogni attività agricola, abbon• daute di pascoli, J)riva di 11trade. eo11 Ml&Niuimi 111ncoroggi l}oni l'uomo, del tutto 11elvagglo e J)rlmitivo, si nuttt Meeu1i11hneute di mlt,Je, latte e earue. Qu111lela conelusioue logica da trarre d11 questa de8Crizio11e, so uon di una vita del tutto primordlnle e a!!eh•t1ggia attestante una ~1u11a dtmsità di poJ)OlazioueT t:' IIJ>punto quei!to che aucou una voltn cl confermano gli ;,crit· tori del 11ri1110Medioevo: Vittore Vltense. Claudiano. Procopio chldoro di Sivl11lia. Ju seplto. e preclumente dalla fine del \'!• secolo rin quasi alla metà del X•. uu grande mo\•imento demogrn• fico ai YCrificn in MSa: movimento di et1odo degli isolnni dop1,rlm11 In maniera più leuta sotto lo dominazione biza11ti1111e poi .... 111. 11re maggiore ;wtto la domina:tione saruecno che co11 le ,ue r11~- zle e depredazioni 1111recontribul.sse ti ridurre la 11-0POh1z\011e indigena a solo un decimo di quella uormaJ('. In ogni modo 11011 11i haouo ancora cifre circo la reale COU8l8tento di queeta µOpola• zione eml«rata, uè di quella che, per i!Ottrani alla violenta dei &Kracenl, 11 era rifugiata uell'inlerno dell"l10l11 nel luoghi 11ii1 impervi. Per due 1ecolì. quindi, fino ni 11rimi del Xli la Cor· sica viene tlimenticota dagli ttoriei che ad C.:S$aacoenoano ilOltanto vagamente quando SC01lpiano le 11rlme lotte trn le llepub· bllche di Ocnov11 e di Pi>la J)tr Il ituO p~. E' appunto 11 ,1ue8ta rivalità che Si dM·e l'Incremento della l)Opolaiione verificatosi [1110 11.I1)rluclplo del seoolo XIV•. glt1cchè le due Hepubbliehe cercarono di affermare il loro dominio sull'isola mediante l"in\"iO di un gran numero di uomini che ebboro mQdo di trasfornrnrlu tu breve tempo sia dal 1>unto di vii,to, 80Ciale che da quello teOI). nomloo, E· da ouervare ehe so pure alla fine fu Genova a rimanere padrona del camf)O lo 1egulto alla \·ittorioea battaglia dellu M.eloria del 128-t, tuttavia a Pls& BI deve Il profondo mu1amen10 nel C08tume e nel linguaggio degli isolani che rimane tuttor11 a letitlmonlare e ad affermare nueora più il carottere ltollano di questi nostri fratelli d'oltre confine. Disgraziatamente Il ~.colo XJV• segna per la Corsica, come per buono 1>1nte dell'Euro1)a occidentale, una forte diminuzione nella 11-0po\azione a causa delle gravi pestilenze scoppi•te nelle città e nelle campa(l'11e a piì1 ri· oreile nel 1340, nel 1~7 e nel l3i0-iS.. Precl\are quale Aia lll:Hn l'entità della poJ)Olazioue scomparsa in Corsica In seguilo a qu,:- 8to flagello 001\ è <:O>lafaelle, in ogni modo 1Mimbre i,ia /!tata Rt"• oertata dagli 8tudiosl la verdita di elrca un terzo della 1>01>0iu· zlooe Allora NIBte11te. In seguilo la pof>Qlazloue '!embra. vadti nuo• vameute auruentando, ,e J>ure io maniera assai lenta, e per 111 fine del Medioevo ti oomlociano ad a,·ere le prime ci!re 11H1o
)ELLA CORSICA 1ue110 1tlle1nllbili J111ll11!HUI rt-1111' eo11;;h•te11111. COiii IJ 1:hlerh.:o \!t .\leri11. Pielro CiTneo. prima. e il Ve,ieo,·o liimdi11i1111i. dopo. ,uuto fr11 i Jlfimi 11 teuhtre u11 eon11mto "ul.J,a 1101>0liu1ione re~hl<•uh: cor,.a, 11m Il' cifre ,l11te ;11i rifnbcono 11ll'esh.hm.r:11 nell'iM>la di un certo 11m11ero ili ruo,chl, che 1>0i ;;arnnoo ramil(lie. 11er cui il com• 1,uto tlello ))O)JOlaiti(Jllt' ri1111111eIJUCOrit :ibbn»llilllz.& relativo e hl,w g11erit a11entlere i ,:,(.-c.'OlXi \'JI· e X\'IIJ• l)Cr p<>tu co11 i docunu'!u1i dell'e111.M:11 1ver.- l'lthm di ,(unnte persone ("();ltituil'!iiero in ml'diu Ol(ni htO(-o. li1ol1re, la S)OCOattendibilità Ilei th1U del Cirno.>o, t1e,·e rarci Httent.lerè Il xvr il~olo 1)er J)Oterli co11rrontare C4'.lll <111elli pil'I «h::uri ,lei \'e~'O\'O Glul'!llninni: è ltJ)pUlllO h1 bue 11lle cirre ,li que.d'ultlmo, che i,\ riferi,.c,ono Jtl!a fine del Medioe- ,·o, che 111 IH>1>0ln1iom,eor,m n <1uell'e11<>c1,·1leoe ,•aiutala lo circa 30 miln luoehi. che JlOì. in bn~ ni JL"hln: ccenuaH documenti del x,·11~ e X\'111" sN-olo, votrr11u10 e.JSero v11lutoll In 120-138 mila per,,one. Mu ancorn 111111,·oiln. dol 1Himi del C'ill(Juéeento e fino alln metà del ...ecolo. 1ft Corsie• vOOe dl111lnulre la 8ua 1>011oh1, zione a cnu/111 tielle 11umer01-1e loUe interne, delle nuove incur11io11iturche 1h11 1506 fino al ll.'.11.delle 1>eitìle111e 11cop11iate a più rlpre.Je nelle dh•er~ rel(ioni dell'i110lo nel 152a. nel 1~28. nel 1550 6 nel J~, della cnresl\11 11u~eguilnsi e di altri flagelli naturali, quali: allu,·ioul, iucendi, l(elo, ec<:, E' logico dedttrre da quei,;ta 1i,ave1110..1111itunloue una rorte dlml11u1ione dell~ po1>0lazio11e sia 11er morte che !Mir emigraaione. Chi non ebbe 11 !IOggìueere iu !!le· guìto al iiu&;ieKuir11i di t111i n11gelli cercò ricovero altrove. dapJ)rinHI nelle terre 11iù pr<>Mime: in SArdegna, ltGliA, in rranel& I' in $pu,cna e 1>0i eem1>re l)iù lont11no: ira 1A!ric11, lo $co1lt1 ed iu America. 1~11tem1,ra tenn«, coraggio,...-. e volenterOl!-ll di quet:,tO 1,iccolo nucleo d'ltaH,rnl ebbe modo di nrrermarl'li dov1111que: cosi non 1wehl i!OUO quegli emigrati WNJI ehe la i!llorl11 ricordo a,·er 11vuto cariche di rìduci11 e ae(lul»talo grandi rieebeue aoehe prelilM> Principi, ne e, perfh,o. pr~ il Pnf)ll. La l!ec011da meli\ del XVI• eeeolo t, 1nvoc-t. caratterii:uita da unn le111a rl 1 H~• de111ogr111fie11c:~11te le p~tile11u. le carestie. le lolle interne, diminuite le inc11r1ionl lurche 1ier meuo di unn migliore dilM11. delle CO!lllecon la costru1ione delle innumerevoli torri lunKO lullo Il litorale volutu d111la Hepubblica di Genova, ~a ,~=~•,&~o;iep!!~r~r::in;~r:'~,~~~~I n:.11:~~1::;t1~'°~~::~i.:n~1:~!":rt ricehìli. rìtor11aro110 111ell'lij(>h11)er godere I frutti del proprio 111voro, l"oel lq viln nelle citlà viene ri11rl!l!,a. nelle eampngne mall!ane si U:nla110 le bonifiche. nelle altre !li i11corngginno le opere aJrricole: in una 11arola. tutta la vita isolaria va asaumendo la "'lM!!u fi11io11on1\a della rintt del Mél:lioe,•o. All'ineremeuto demo Kr111i<.-o 111 q11e,;ito periodo non J)OC() contribuì la ltep11bblica di Genova con la 11ua pò!itica colonlUJ1triCt1: COiii que8to -secondo 'ri110polame1110 dell'isola è caratterhmto da una rorlluima !mml• craxloue di genoveel o meglio 111 llcuri, che 111 Repubblica di Ci&- uova r11vorl eol rine nobill.-lmo di ridare all'l,wln lu 81111 ,u11sc- ,rlore 1)ro~1>erità, riuscendo ad iucamn1ln1uln ver>K1 I 11001 1111111 migliori. uè Ad interrompere'il corso di tl!J.ii vah1e la breve con- ,p.1ishl frant--ese del 15,$6-!,9. Alla metà 1lel itCCOloX\'I 1• e preeiu1mente al I~ "'embra ri11a· !Ire il primo censimento dell'li!Ola che ra 11n11nonlare la po110l11- &io110• 1.18.000 anime, eQuivalente ai 30 mil11 fuochi ,lel Giui<IÌ· 11h1ul 11er lu fine del Medio.evo. Di questo primo ee11!llniento ben ,~o ,i sa. 1wichè all'CMeuro del metodi e dei criteri di rileva· 1ione: metodi e criteri che verranno cono;.cìull ;mio dopo i ee11iliment1 pnniali del 16» e del 16'7 e che porteranno 11neora IA cifra della J)OJ>0l111ionecor39, Intorno alle 120.000 irnlme. Nel lffl, quui un 11eeolo do1>0 il IHimo cen11imento e prima del QuQr11111e1111iodi lotte cbe dovevano nuov11me11te i11Ìl,811g1,1lnarel'i&Ola nel cor80 tlel ,ecolo. u11a stall8lica ricavala dallo 11110,rliodei re,rh1tri delle parroe<:hie dell'intera Isola da,·11 u1111po1wlnto11& tolale di 116.~ anime distribuit~ in 69 11\evl. In lale cirra er11110 com· prHi a11che I aold11li genov~I di prMldio, 111entre 11011lo erarno Jrli ecel~la11tlel regobri e I frati ehe a quell'el)()Ca, @e<.-0111!h0t cronache, dovevano Milere molto numerosi: hl eon11idera1ione di tAII eo11~tata1ii011I, quindi, la popola1ione cor~ poleva nuovamento e~"ere valutalll i111orno alle 118.000 anime. dimostrundo una certa i!lll&ionnrietà. E. d11 nolari,;i in qu04tl primi ce11,JmenU u1111 cost11nte eccedenu delle rem111\ne 1ul muehl: ecee1Te111a che 1>0tr~bbe es11ere soltanto a1>1)are11te qualora gi con~lderi Il forte nu· l:rbalunga (capo ct>rso) • IAcqY111orte di Guido ColucclJ. mero di eeclesia~tici. quasi lutti uomini, o i YUOti aperll Cra lii 1>0poluione ma!!Chlle dal car111teri.1lioo e reroee eo3t1,1111e cor,;<,J della e vendetla •· Si 11rriv11 cosi al 17-10, 111111d0el 11rimo cenSilllCnto fr,111(-ne che dà un totale COmplenivo di 120.JSt anime per la ,wla poi,ola1ione residente. Tenendo prei,ente le particolari eondhioni 11oli• lleho dell'itJola che ribe!lal811i a Genova si ,•edeva invua 11Jllle lr1111pe 11iù dii1p11rate della ),~rancia, dell'l11,rhilterra, dell'Oltinda .. del He di &rdegoa e della ~te.i..i.a 111.ione del Mur~dallo ~h•II· lcboi11. \11vi11t<1dntla J,~raneln, eho adottnndo e le rnbure più rorti. implceamlo, tlevutantlo e bruciando do,·e avevn creduto di MOrgero i germi del111,rivolle :, aveva contribuito 11,I un forte e&O<lu della J)OJ)Olnione. &I J)()lrà concludere eome I.a popolulone lea,cale a qnell11 11teua tlAtD dOVe888 NIS,llrO ti\ mollo NUl)eriore Alle )ti}.~ anime. I ee1111imenti cbe si 111.11111eguonon sono più ricln>ali da re,cletri éeiCleotJla&tlci, nè da libri figeall, ma ba88ti sullo sco110 mllitaro eh'~i h11n110, cllle 8ul reclutamento e 1'11ppreiumen1u delle fon;e lllililari dell'\801:t. E' am1uuto 11 tale ~110 ehe 1ende Il ceu11imento francese 1lel 17:,0.57 che 1>0rterebbe la pop()la1!0110 errettiva n lt-1.1%7 anime. Infine, prima del J)Jl.81111JrMd'eiOll11 Corsiea alla f'rauèlu. nel li68 è P11i1Quale Paoll ehe ordina un nuovo oen11imento col fine phì ehe demografico. eeonomlcp, poliUco e militare. Purtrop1>0 nt· lualmente non Bi 1H>Miede copia integrale di tale een1imeu10 dal quale rilevare l'errettlva eon1iatenu della p<>polA1lone, lutlavla dal 1>ochi dati posseduti ,1 nota un ulteriore aumento demo,rrM• fico: aumento, però, cbe sembra non 11ia dovulo ad una mag,riore natalità, mtt 11iult'>lttO ad una tllruiouilà mortalità. OH &erltti del• l'epoca dimostr11110 come la 001.ialitl f0888 alta nell'i&0la e nello 11tes!t0 tem1>0 come larga, ne fOMe la J)rolificltà, per cmi per crear~ un reale iu~remento demografico bleog11ava cercare di dllniuoiNi la morlalilà. E' qneato che tentò il Paoli che oUre alla riCOlllru· zione J>OlitiC'a ed economica dell'Isola non ne dimenticava Il pole1>1:i11meolodemoerafieo. Cosi &e indirettamente le bonifiche. attuate dal punto di vista economico, non detertolnarono alcun:i sensibile diminuzione della mort11lltà, queeta fu, Invece, In gra1. parte 'flnll\ dall'a1.lone 1-3nltarla, con l'inoculaalooe contro li v11!1.J.I (Ilei 1766 il medieo a-reoo Stefanopoli, praticata l'inoe:uluione • ,l
.Una wla di CaM · IJ..cquatorte di Guido ColucciJ. g.; fanciulli, riucl n sah·:1rne 8-1). o dn 1111n 1•ill 1ti11,1t11 fl ,.evN1t lcgi;,]aziont-, con l'impediro gli omicidi. gli n<1soi!;,sh1ii e le \"iolell' :r.e tanto freque11t1 nell'isola nel 11ass.ato (lt'li omi~itli ch(l (luàlch(> a11no prima anwa110 anche rai'ciun10 la cirr:l tli 900 11er 1111110, dh•cnuero rarissimi). Qu~to lo ,;tnto delln 1)0poluzlo11e corH alla ,•hrilfa del suo 1,a~ 311ggio lilla f'r1111eia; forte nnt11ll1à e di mi11uitn mortalità ri~J•t'lllo n quelln del(li amai 11recedeutl. Do1>0 il lrallato di \'e1'8oillN del 176.!- o la rotta di 1•011tenuovo dell'armo ;u~g11e111e, ha inizio il vero go\·erno fr1i11CNe ~ull'lsola e •nei 11rimi ,·enti nnni che 11i suN- &e1eulrouo. fino cioè allo 11eo11piodelh1 ri voluzio11e de11'89, furono date le cifre 1lii1 <li.l!1>11ratesulla popolazione coN!a, J)(lfch;. 11011 ~endo i censimenti dell'e1)0<"n acce,;;. sibili a tutti, esAA \'enh·ano dedotto o dP een11iluenti di nltr11. <moea o da cnlcoli assolutamente ft1nl1Hilici. ÙOili ili 0011\110. nei di\·er11i lk:rittl del suddeuo ventennio, t:i• rre eho variano dallo 600.000 1111ime ri110 •Ilo 83.000 nnlme. ma in. realtà sappiamu come ht po1>olnzione corso o quella dat~ uon su1>erng.;;e lo 120.000 auime. Era, 11erù, eon,•iniiono tli tutti i ma,cistrati e funzionari dellt1 Fra11da 111:mtlali uell'iilola t'ht- (I.Ue8la POICt>lfO1111trir1t 11118 1101)01/Ui(IIIC 1111 elle l'IUJ>eriore ad 800.000 abillrntl. mn c-011 Quali meni favorire l'i11t'remen10 demogrftfieof E qui unn serie di progetti. ulcu nl del quali au<"he ottimi dal punto di ,·i- ~la 80Cialo ed eeonòmlco. che rhnasero 1.01 tauto tali o cbo dh·e11nero lotteru 111ort11 Qn:mdo furono attuali. L·unica vJti ver11 Hh lllfl se,cuita e,d lneornlt'itiota co11 o,c1H m,•t...o Ju quella dell'immigrazione. giaru Ji fr11ncei11, ..e non che di quelli non 6 dMiderablll In Francia,. mn di Italiani, tetlo..<,·hi. greci. seone,,i, in• glesi, eantulMi, ecc. Quindi IMI pure si 11otoru n,•I suooes11i\·i eeni,imenti un aumento di JHlllOlazione nell'ii!Olo, t~J,, incremento sarà pili che altro titlit.io jJfl si tiene ancora 1,re.."'L•11c1ht•e dopo I 1,rim Alllli di KOVOMIOfr11.nc~ la n11talitA e la flut.iulltA diml1111i,;eo11u. me11tru riaumenta hl 111ortalll.l. Dove trovare ltt tauJ11e di qu~la pegg,orato co11dizh,1uedemogrnfica oJe 11011 nf'IIP rlllu>'e usanze e nei nuovi c<H!tumi introdotti dalle 1rupr,e fra1u .. -<'i>I' ll1folti, già nel censimento del 1770 sl nota 111111 diml11uziout1 t.lell11 1)01)-0lazione. gincehè dallo 12-1.1:!7 anime dat& dal eensi1He1110 ,lei 17:,0.Si 11i ace.ude nllo 119.120 animo del 1770 con unn dimfuuzhme. (luiudi, di oltrti S.000 11nime. i::· W!ro t·ho bi!lOKDR te11er Jll"(."ISCntelo 1mrti· eolari eoudizioni politiche del ))4?rlodo liSi-70. tutla,·ia il germe dellA già rieordAIR iufluenza frnuCflliO !!IClllbra in·er aneli·~ 01,&-- ralo i11 t111e,,to deere111e1110démocrnrico. Xegli unni ,mceo>~~h•i le statistiche riportato 11elle • o..&ervuionl Storielle• dell'abnte lto!'j,i cl fauno a8l!li11tere Ad un graduale aume,110 dell11 POPOiazione. li16 111i l7i8 li79 1780 1781 li82 126.0ll 1111i1111· 12S.:t9o 130.904 l3U29 134.-113 l3U2U 135.Si.);; \j&) IJ6.51S llllillh' 178-1 136.627 li85 138.365 li86 1:19.S.,.1 liS. 148.17:? 1788 li!l9 Jal.4l1 Mu pre11Cindendo dtd rallo l'11e in tali cifre ernuo t!Ompre.o1i • 10ldtttl francui che pre;iìdi11vu110 n,.ola (< 11el liii 111 J.'rnncia OOOUl)8\'II in Cor11h·11 ben lt batt111clioni, t•i°" UI\ co1111,le11,sh·o di Poco inferiore ai 6 mila uomini. ohr" ad uua tletìé tua l?:! dh•i 1io11i generali di artiglierh1. o ad un ooq>0 reale del genio.) e u11 gr:rn numero di uò1Ui11i di governo. ruuziouari ed im1,iegA1i f:-a11ce11,ia, 1)pare h.1 dubbio che tali dati tos,,ero ttJ)po,;it1m1e11te 11u me11tntl J)er fnr Jlfeò!Asull'o1)lnione oubbliea e ,1111$o,•r11nc, 1•er d.ir prova a quella <li un•av,•iallt 1iro..per\18. t'I Il QuCAtl di 111111 ilò:Jk'l(Ìa politica. D'nltro111le e I orimi 11. uon credere ni d11ti ufricinli etl A SPOKliOrli delle loro h\llinichierc lWlll'lre111.efurono ... I più f!lt<\"/111 ed i11for111t,ti r&l)Jlrei:e11ta11tl del goveruo di f-'raneia . l>if:\111, mentre le ;ilntisticho che tlav:1110 nel 178-11>er 111(.;or,.ieu una 1>0 1•olazio11e di 136.62i 11nime. il Ne;:-ker 11el fili() ,·olume < Oe l'admi 11i,.tratlo11 de;,i financei!, de In ►'r1111ce (ti 11011 IR ,•11lut1:n•a t:he a 12-1.00(I uuime. Qualche auno dOl)O. nel 178i, lt, !!llatiglicho attribui vano alltL Col'l!lca U8.li2 nuime. meu1r11 il 11:i11ii;;troCalo1111e uon ,clieno Rllrlbuiva che lt'.?.150! Oo1w il li89 .ii h11 1111 ueuo mlgliornmeuto nei si&1erni di i.cct'r lamento. dn1>r,riinu <.'Ouriutroduzion,:- del N1ta!!ltO e 1,ui oou l'oh hligatorletil della tenut11 l')rt'il."() ogni t•omm10 di un elem."o nomi ut1tivo degli i"1bitt111tiC'd an{'()ra. 11ih t11rdi. nel 1881. eon l'ini:r.i" Jcl s1--lenw di <"é11~i111ento ;i .ciorno fi"•O e◄ l II hollcttino l11di,•idu11IC' Fihtlrld • Guagno • 1A~quatorle di Guido Colucd).
per ()knl ablrnnte. Il cen1imento Jel 1791dà 11er 1, Cor.!!ica ul) totale di l!12.:W2a11hne 178.0I:. f~•mmine e 74.327 moschi) e quello ,.h I I~. 1Himo OOllMilH('nto jCenea:11\edella f'raucia in cui è inclusa la Coniica, dà per l'i~ola un 101a\e di 164.633 animo. Ma .e ~ l)Ur"O I metodi di uccertumeuto ,·e11gono al• quauto mlgliorntl ri.~vetto a quelli pneeJenti, tuttavia non ti 1mò aocorn avere 1111 nuu1sinm rhtucia in eijlJ\ 8Qprattu\lo perchè 1'11ccert1unento 11011 è aneora 1liretto. mr. llJ!l)Cnt• up1>ena eo11troll111to da qualche ,·I• eurio o curato nella nun,sima 1>arte dei Cll• lii ne)tlifcen1e o i1111>erito. I II ogni mc)(lo l'aumento ,·criric.tlOsi ncll:a 1>01>0lazione pit) cho n ,·ero e pro11rio inNemento de-- 1rtograrico de,·e es~ere attribuilo al migliorumeuto niiportnlo nei metodi di ae- <Jertllmcnto che pur uttra,•enio nlle lacuu~ suddetto sono 1>h) altendibili di (llllìlli del l>DS>'AIO. ~À!eo il quitdro della 1,opolar.lone corAA negli anni t1ut'cci<;ii,•! · 1801 171.380 nnimo HHI 2'!I..J.63 llllÌIIH. l&~ 11i.$8'l 18"6 2-10.:m 1811 17-t.5i2 1851 236.~I 1816 - lR>6 2-10.189 ""' J&J.!WI 1861 ~2.S.S9 1<.!6 1.%.0f'.} "" 2~9-861 1831 197.9Gf 1872 i!M.:',4)7 1'!3o 2!t7.SS9 m6 262.7l:I D.'lllo cHra •01,r,1 hf,CSlf' ,.. 11&':1 uu cu11ti11uo i1H.:reme1110. ma anche in 1111esle t'ifrc 11011 è pOtWibile n,•ere l)ieua fiducin r,er il enrnlh,re df'.-t.iO !lllltuario di dello ir1cre111t'11to; 1Ciacchè ,-e nel de• een11l<t 1836--15l'aumento è ili :?'l.381 11ni111e,(IUf'.\IO .«:ende 119.91:! nel d~, 11111018-16•s;i 1>er risalire 11uonune11u, a 19.678 nel '.lece1111i-0 l8,j6-6:i e ridbttndero 11 2.8-10 iu quello 1866.7!1. Si ~iun,ce COR1al già ricor•lato eeusime11to del 1881 che per 1.. i1111onuio11! i11 o;....o H1JPor1ate !ili 1He,w111.1t frll i 1>iù ,..icuri tenendo t1ltre;,i di~ti11111 lu 1101,olar.lon~ leg11le o re,.idente da <1ue\111 1rese11te o eHettin,. F,ccn 1.-. t·ifm tinte Ja t1ue,.: o t·1m.. ime1110 e dai i,,uc· t•t>Ml\·I: "'" 1&'16 1891 1!19o 191..1 1~;; 1911 1916 J!rll "" 1931 1935 :!71.639 278.501 2$111,96 29'.:.1611 29;,.~9 291.160 200.961 /ltJ/H>fru. 11re1tmte tlif/ert'HW 1.\8.4~0 267.1-19 28-1.709 281.543 27SJ}7'l m.1s1 !70.:118 2!1Ua8 2;xJ.S6:. 170.9".l'J IU99 11.:,62 3.8-Sf 18.6;!j 17.jl7 19.IJ,)3 20.743 27.0ùl :u.O'iti 26.31-1 Dnlle cit~ OlilJOtih! ;1i c;~n·a 1111 11ume11to nelln 1m1>ohu.\011e lega.le n110 al l!l(H, nel ,·enticinquennlo c1 o sel('ue la 1>011ola:r.io11" Je,cide 111'<.'r..-,-;1c•eer ri1>render.- 0110,·am~nte n saii~e col 1931. J>e1 quanto concerne. invece. la 1>01>oladone pl'CMlute IJI nota in e.s:1 un 11ume11to eh~ non il 1111ri a quefla legale cd In ogni modo inieriQre. La differenza fra la pol)olar.ione leacl\le o quella presente Jo1,o avf>r ;1ccennato 11 dhnlnulre 1• .:1 reriodo IS.Sl·l691 rivre1ule rapidamente a salire per raggiungere il IÒIUO111oillli1nonel 1931 .-on 3-4-.02~anime -.~1mtrìate: 1J,ono gli anni ,lei cla<,li<·o spo1,olamen10 dell'hr-Ola. La nnltililà in Cor$1ea t"hc nel periodo l8'll-30 er.1t stata di j,823 anime, aullleutattl n 8.424 uel pHiodo 18-SI--M 1>er 1>0i inir.ilHe nnoeuante· dhninuzlone che do\'~n1 portarla a éifrc bnS11ls;ii111"':uel periodo 190@•10fu di 6.128 :rnime. in quello 1911·13 di 3.918 e t1uh1di 11cm1)r;) 1>iù ba~e. Ancora ,1111>eriore111mare tnle denntnlitA ile ili tiene 1>rese11te raumento dcllu po1>0lulone. difatti nel 11eriO(IO 18"11·40 hl media nnuuol6 del ~ali fu di .lll8 l)er mille. Ilei ,•entennio ,.ueeessi,·o. 1$41-80 ti 11bb111JMn)l 305 per mille e poi dal 1~1 al 1900 ti 278 per mille. del 1901 1111910 11, :?li:! 1>er 11111\e.Jftl 1911 al 1913 a 2(U per mille, nel l!r.?Oa 202 1>crmille. a 173 µcr mille 11el periodo 19%1·~ eJ, iufine, 11 lii 1>er mille nel 11erio1lo 19!a.3d. 1,a mor1alitù. ln,•et'e, ,·a lentamente rlecrest·eu,lo ucllo 11te"':i-o periodo di 1em1,o, 111ua,•h1 l"ecce,lenz:t d,lle 1111"-eite1111llemorti i<- Calvi • IA<qu11l:>rtedi Guido Colucd). iu èO!!.lante diminu:r.ioue in relation11- 11!111 i;.-mi>ro cre,cenle lle11.,. talllA. l,"eece<lenzR dullo nai:;eite s:,lle morii che n;ol ve11te1111io IS°l1·40 ru in medin del 9;', per ,ni!I<! all'anno.~ nl 66 J\t"r mlllo nel 11eriO(IO 18-41-80, al » 1Jer mille 11el periodo 1681-1900. al 5tJ per mille nel 1,eriodo 1901·10, al 46 ,ier mille nel 1>erlodo 1911-Jll. nl -13 per mille nel 19'.W, ol 30 r-er u,illi,, nel quiu<wernio 19'.!1·2.J.e al 16 JtCr mille nel 11ui111111er111io 193t.3J? L'immigrntlone e re111i11:r111;ionhe,rnno n,·uto un 11n-l11mentt"> ,IJ?l tutto dipendente tlulle, dh·er;ie ,•!tende 1>0\ilicho ,lei 113e""'· .\'c 1 '" riodo JS:H·-10 vi fu un'e«:edenza dì lnnnii('raziono di :uw 1>er ,u)uO pnri. <1ui11di. ull"!! ,,er mille, L'emigrnr.ioni- toe<:v, invl'Ce. 11 èUO ma11sln10 uel periodo 1001•10 cvi ~ 1ler millt'. 001w In flf"òfl!-:t ,cuerra ,nondhile è 11uon1mento un'el-ce,len:r.a nel numrro .1e1di im• migrati ebe sì o;;i;cenn: fra il 19-ll o il 19"..5 l'eeeedeoza de,cli im migrati fu di circo 3.600. 11cl 1>erlodo 1926·31 ru di 5.0:i7. Da (111111110 $Ì è CS!)Oslo si uotu, ((Uindi. oorne (."Qlluna ('(}utinu:a diminur.lo·1e delln uat:11\tA. l"aumento della J>Opolazione non sia dO\'Ulo che 'td unn mttf!'gior<i inunigrar.ione. Ossen•huno. auoorti, a lato 11roposito. che l'1mn1\,crt1:r.lo110 franeei:le è lrrh1Qrìa In con• fronto a quèllA degli·i,;ltrl 11ne&i l11 eo11sideruione nlla !IUli 1un ministrn:i;i(>il& «ull'i..ola. Nel 1931 i frnncesi coutribuivJ:1110 con circa Il -I 1:ier c-ento ulla clfru totale degli Immigrati di fronte al .1,,1 per cento degli altri stranieri. Teneudo 11r011e111eche l'aumento delln IH>()Oln,iorrn conJa nel quinquennio 1931-36 ru di ta.619 animP o che nello ile-1110quinquennio il numero degli stranieri panò d11 IC.217 a 19.8-48 con 1111 aumento di ben 9.631 pentlnl". 11,i de-Jue,, <.-ome In J>01>0lulon& ufficia le del\11 Corsica sia aumeut1Ha •del 5,57 per cento. menlre quelln straniera di oltro il ·93 per een10 f; 11010como 111. Franei11, l!eJCni ogni anno un 1>asth•o im1Heulo 11:rnte nel 11uo movlmeuto d~uo1,:rllfico: nel 1936' la Gtrmi111ia ebbe un'er...,edenza di 469.000 vivt. l"ilalia di -101.000 e la Franeia di 19.-176bare! I.e drtù della rana nOfltra ln Cori,iea. pur allraver-so la lunga i111l11e111.a lraneel!e. non sono state aneora 111<1:uinatec. osi l'isola è fra. I dipartimenti rr1111é.Mi<111elloin cui )a l)l'lpoh•_,llone è ,.u mentatn maggiormente In Que$t'ultimo ,,eriodo: aumento s'lnt""'lr 11011 dovuto all'lmmi,cr1uione. m:i. a11·eccedenr.a delle na$<lHe iull~ morti. l.a Conica è rra i J>riml dl11artimentl del!!, Fra11ei11 1>-0r tale eccedeni.a che nel 1936 fu di 234 anime e nel 1938 di ~. anime: è al secondo ll-0$10 per quanto concerne il numero tlell~ nascite per r11mig\la ed è al primo J)Of!IOper Il maggior numero !I famiglie nentl più Ji non~ fiirll. Solo Il 9 1•er cento ,h li, fami,clie eor,;,;e non honno t\11.i, mentre In f"rancia la med\11 • li drca Il 20 J)er cento. l)opo l'e:o1p<Mizio11edi 11ue8te cifre non occorrono eom1ne-11t i>••r 1tHtrmare auehe in qur:sto ca111po la l)erfetta afrinltù 1lt1 1·or~i con lit nostra J)O()olar.io11P. ALESSANDRO KEMAL VLORA m J\OULASDI. t"ltASCO - lAl popol,ulo11r- dtlltt C,,r6it., ~lllan'). 1.S.1'.I .. 1'41. (%) \'ol. I. 1•. ttl. 7
BUTTADEO N.. i.colo KOrso e•• sl•to en. •llro documento, eh• f&cev• risache il momento per Bulledoo. Ci lire al 1267 la c~,u di 8ulipi~hi6tn0. Data la liorilura di ladeo in Italia, quando autt.deo opera sulla leggenda dell'Ebr.o sarebbe panalo p.,. Forlì diretto errante, per lo più romani/, era , Santo Jacopo di Composle,lla. venula in di«uuione la p.lerni- Cosi 1i legge nell'opera ailrotolii d.tla voce lutladao. Riviste gica di Guido Bonalli, • lnlrodi filologia pura impugnovano duclorius ed judicia stallarum • l'ugomefllo. I francesi volevano (Augu1IH MCCCCLXXXI). Un tal che il noma Ione di origine 11- Riccudo si .,., YM'llalo col Bomeno provwizele. I lede.chi an- ™llli, inconlr11ldolo nel 122] a che lir1v1no dall,1 loro le 'palar- Ravenna, di enero viuulo gi" nil,ì di Bulledeo. In Italia linal- alla corle di Carlo Magno, quatmenle •i tegliò le te.te •I loro: lrocent'ennl addietro. • El dic~ pen:h•, documenti ella mano, si betur lune quod era! quidam aliu, dimoilrò • Butladeo • di origine qui fuetal teompore Jesu Christi, italiana: un nom• lento diffuso, • et vo~h.lur Jo.nnu Bulledeui, c:osi ricorrente nei racconti po- eo quod impuliuet Oominum pol•ri. nome ricordato da un'en- quar-.do ducebelur ed petibu1um, lica cronac• di Sigismondo litio. et ipse di.11iei: 11 Tu Hpectabii Costui parlando di certe pil!Uf• m• donec venero •; •I vid\ R,. di Andree Vanni fra l'altro h. cbrdum R•v.nnee aera Chrisli scritto: • Hoc profecto libuìl an• millesima ducentesima vigelima notare, quoniem lemp•stele no• lertia, et ili• Joannu lrantivit per sire ab anliqui1 civibut perci.pi- , Forlivium vitdens ed senclum J► mu1 Johanne1 Buttedeum, qui cobum ..ere Christi millesima du• olim Chrhlvm, dum ad patibulum c:enletime 1e.11eguim., seplima •· duceretur, inhumanil•r lmpul.,et, Me il più •nlico documento c:ui Chrislo luit dicum: "bpe,cle• eh• 1i cono1ca sulle figure del. bis me, dum venero", Seni, el.- l'Ebreo errante 6 senr'allro qu•• quando lr•nsivine: imaginemque do componìmenio che leggiamo ip1lus ab AndrH islo, ut di11imu1, in un c·c-dice del 1274. Co,ne ti in angulo pìclem, crucem faren• vedrà, l'autore anonimo eveve te.m in~.11iue, sequ• Chrislo si• un'idea v.&ga della l~gende. miliorem haudque{m)quam vidi1• Non si tratte certo di Buttadeo se fuiue teslelum • in persona, eppure si 6 mollo Me quesla cronaca senu•, del lon,ani dalla primitiva forma diti• Oualtrocenlo, si rifaceva gii •d la legg•nde. una tredi1ion• delle 1.gg•nda di lo m• n• vo in terra d'Egilto, Sut!Kleo, p., cui •kuni ieianu E voi cercar Saracini• andati a rovistar• nell• bibliol• E lucla terre Peganie, eh• ben pre,,lo 1c:oprirono un E •r•blci et 'breici al led•schi s LA LEGGENDA DELL'EBREO ERRANTE E 'I Soldeno e 'I S•ledino, E il Vellio • lutto so dimino, E terra Vinenciun et Belleem E Monlulivelo e Guuselem., E l'Amirall,o e' M1namulo: E ll'uom per kuj Cristo • •l•ndulo 0'1110,1 in que ke lue piHieto E nell.s croce inchi1vellato Da li giudei lr.'el gieno fn.islando, Com a lad10n• battendo• dudo: Allot• quell'uomo li puos• meni• E 1i dm• pietosemenf•: • Ve 10110 lr.e non ti d .. no Sol [1p,eno•. E Chrlslo si vuolse ad •no. Si li duse: • lo .nde~, E tu m aspetta k'io IOl"n•rò• •· la leggenda di Bull.deo 6 po. pole,iuime in Sicilie. la 1ini1tr1 figura del fuggitivo nell'isola d tififll'le enco,1 per vere e pr• Hnle. ~ono prov•rbieli le kasi: è un Bultad•u, 6 c:ome Bulledet.1, non sia mii fermo come Bulladeu, c:urri 1ernpri comu Buttadeo, men. cu Bulledeul Bulledco secondo le lenluia popolt.r• he barba e capelli bianchi lunghissimi, il volto pahto. Deta le popolerità di Bult•d~ In Slcilie, tutti l'henno visto passere. C01l ogni contadino rac:- conle queste leggende • modo 1uo iecondo la l•ni.sia. Noi p, .. senletemo due racconti trescrilli dalle bocc• dl due cont.adini, • Heju 'nti,u dl,i ce cc'è nu vecchiu anlicu e• cMnln• sempri e giri• lultu lu munnu, \enz1 'ntra• leni,i mii: lo 'nnor..u ·•ir lu SIC• ciu, e cci dicinu Arribulla-Oiu, pirchi 1rrlbutt.0 1 Gesù Crislu, quannu p111ev1 cu 11 cruc:i di peuioni 'n ceddu, e céi eddimandau tanlicchie di rip01u diu• tre 11 1ò casa, e iddu 'un cci fu vosi accurda,i. A cui lu vidi, i ddu ci cunle, 1empri ceminannu, la pontoni di Gesù, • li forti chieghi e dulur• chi ioflriu, • si metti I chianciri I llrmi di sengu. Dici, wi • ce l'ha vitto, ca pori• un tu,benti e un cueccuni come un dmmlsu, m,e di culurl sengu dreguni, un poco cchiù scuru, ed h1vi un vasluni di lignu di wuu. DiverMmenfe c:olorilo, più vL vace, graiioso, il recconto • Bull&deo •• colto pur• dalle bocce di un aU,o conledino. Certe esp,euloni sono di une belleu:1 tel•, che sarebbero in• lreducibili. E' anch• un ottimo saggio di dial•llo •icilieno. Il racc:onlo •bbellisce gli elementi del. I'a11tice leggenda, 1•nu f0f'11rli. • A lu lempu c:hl p1ttlav1nu e Guu Cristu e lu munii Cerv1nu, vogghiu dirl • leme,u di I• sò sani• panioni, iddu avi• I• rn,ci tupre li ,paddi, e, beni miu I quisi ce nun putia cchiui, pirch6 li 'nlami judei lu jianu puncennu e CfccieMu di tuHi maneri pr1 fil. rilu curri,i. A lu paueggiu, Gesu Cri1lu villi • 'n Ab,eu davanti a le sò por1e, chi ta.liava le passioni di lu Figghiu di Oiu, e iddu e,a eppuj1tu • un venchileddu. Dici Gesù lullu slancu: Bon omu, volili chi mi •riposu t1nticchi• sup,1 uu vanchileddu, d nun pouu c:chiùf No, vi spunnl l'Abr•u, ca lu v•nchileddu, 1•,vi p,i mia. - E mencu tu ha 1' rripu,ari nni 11 lo' vile, dici Guù Crislu, camminennu sempri 1empri. O,a, dd'ur• 'n poi, slu Bultadeu (a sl'Abreu ccl misiru lu nnomu di Bulladeu pirchl • l'l'ibulleu a GuU Cridu), slu Bull.sd~ si misi a cammineri ,penu p!'i lu munnu • swnpre gi• re • cMnin• senia arripu,eri n• notti n6 ghiomu. St'omu 6 ve,c. chlu, sfravecchiu, m• nun mori mol, pircht ac.cusì nisciu la sinl6"t. n, • vonno diri Cl 6 vivu onc:Ol"a • cemine sempri, e concherduno di li cchhiù granni cunta ca l•m• pu errerl pauau maceri di lu Bur. get1u; chive forti, • troni • lampi • minitta, • iddu mancu 110si arrlsleri le notti e subilu ce ecci!• feu nu louu de pani: pircht d,cie ca nun si pulii liniri e nuddu punfu fino a lu jornu di lu Giudiriu eniveueli. ENCOLPIUS
s.,co;,. .. u,.... ,,......... ..... -··. t.u••'"'-•• Ml~ .......... VIIIO:.lta IL I•BOBLEJIA DELLE ORIGINI S i l moho discw.so S\tlk Oligini e la pfO\·mimu dcgli Etruschi, spcc·c contendendo se essi vm1ucro in lta.h.i datl'Esc (attrnnso 1I mare) o dal Nord (attrntt50 le Alpi); ma nessuno d~ contendenti ha patuto <On· seguire conclusioni tali c.he genC't'almcntc s'imponcsser~ ':°mc « provate». Il P;1,llottino p0i ha molto sagacemcn[e mdQtO tullJ i punti dtboh (comidrrcvohssimi, 1n verità) delle tr<e prccrdmti teorie (la 41 orienta.le», la 41 sntcntnonalc » e quclla. dd· I autoctonìa pura e snnphcc). sostitufflOovi una idea d1 ahro ord1m.•. non • proverucnu » ma « formazione». Quella degli E1rusch1 non è una rana., bensì una Etnia o una Nuionc: formalasi 1n epoca storica, auraveno mescolanze e fusioni d, varie gmri, per ciucuna dellc quali SOitanto - risalendo moho più indietro nd ccmpo -- corrffltmfflte si potrebbe pone 11 problnna della •?ro-- vcn1cnu ». Gh Eln1Jth, sono coloro che s'affermarono in u.u Gv1hl fiorita m il secolo VIII e il s«oK) I a. C.: cs,si. cosi rome erano, con tuue le ,ncscolanze e le fusioni a cui dovevano le loro buone e ortive qua.liti; - laddove sard>bt-arbitrio il ch1a. mare già • Etruschi », col nome di quclla Civiltà e quell"unttA, 1 componenti di uno solo dei ram, anhChiss.imieh<-in queffunlfl confluilono, comc ~ (OSSC' st1.b.ll1toche a quell"umco ramo risalg.l tuuo il merito (o il dC'mC'rito)del c-arattere p«Uliare della com• plew Nuionc Etrusca dei tempi storici. P.rCS5Qi veri Etruschi - quelli che conOS<iamc,st0ricamente - c· è molto sangue di « ,ndc,.. europei » in senso Stretto, c ci sono molti clementi di civiltà dlc: possono cssere riconnessi .alle popolnioni d1 lingua indocuropu. Se <1 fu un ramo d1 (dK'i.amo <OSì) Pr,.,,r11uh, nettamente Htranc.o al mondo e indoeuropeo •. pro,-cnicnte d;1.lla regione eg(l).as1.an• o ronrunquc imparentato con k genti d1 tale ~g,one. a.so non fornì. alla Cinltà Etrusca che doven ftoruc: tra l'VIII e 11 I k:- colo a. C., che quakhc: goccia di sangue. - e quakhe mauon~· della costruz.1onc futura. Il Pallotuno - che a noi $C'fflbra il più assennato fn i rtetnt1 ttr\UC'Ologi- non ctta afhuo di sminuire: la parcntela f,;1, I.a lingua etrusca e l'antico linguaggio prttllcnKo dell'tSOla J, lcm· no; ma gnatamcnte osscrv.i che: cit. non d1mosua di necessiti unJ ,umtusima m1gruione di « nruschi • (nel SC'f'ISOdi Prc-ctrusch1, ramo asiatico degli avi degli Etru.schi) da.Jla regione egco-u1.ina, cui Lemno apinrtcncv.i, all'Italia oaidcntak: Lernno cd Etruri~ pouono con a.nai minor, difricolti. t$SoC'Teconsiderare qu.ali due: ,sole hngu1sochc - fonc sornav1ganti come rehtti dopo la soff,- mcrsione d1 una più v.a.qa zona hnguìstKa preuia, - le cui Ort• gini, migra1or:e o meno, an:r.i che rimontare al IX s«olo "· C. ~i pcrdcs~ro nella none dei tempi. Con ciò, in sostanu c:aJe 11 prob!C'OUdclla mìgru·onc, e: rinunc sulla t:n-ola un problcnu SC'tlsibilmcme di,'ffSO: quello dcl rapporto r:au.iale fu il tCfflOfO • su2to lingu1st1CO preario», di rui tanti studiosi parlano con m- <istcnu, ~ gli e arii • pGrtaton dei noti idiomi indoeuropei. A diHcrcnu del Pallottino, Vittorio Calntani, autore d1 un prcgC"·oliuimo volume sullc origini della Rsn• Ifa.liana,am~le senz'altro la rcccntiuìma provenienza asiatica - se non lid1;a. possiamo d;rc quasi-lid1a - degli EtruJCh1 primordWi; nu pc,- v1cnc a conc1us·oni molto vlC'inc a quelle del Pallottino quando osserva che-, nell:a Etnia Etru,ca detentrice: detla Civiltà E1ruJl,1 IJ
La Chlttter• • 1,,n10 elru1co prov.:nlenle d1 A.ruzo. (Muuio A,cheo• logico di Fh.inie), jd primo mil.c(ln;o .i C.. gli Etruschi as1,ttci, d1.sccndcnt1 gttiu1ni degli 1mm1gr.it 1 « lid1 1 », non erano eh(:' u~.t infima m1nor:in• a, me.scolati ccn un molteplice demcnto 1tah\.c e :i.si.i.no.Molti, presso gl· Etruschi, i prenomi, e i 1,•eruiJiz.ii.italici: ciò che t! ol~ ucmodo significativo. « Noi Jobb1amo periamo ritenere che- g:, JR\".1SOriEtruschi fossero in numero ass.ai scarso, e che. nel con. quiSlare il p1esc, si fondessero rapidamente con gli abitanti <,r1g· narii. Secondo i testi lat ni, gli etruschi avrebbero con9u1s1ato )U• th umbri oltre 11 200 città. Mi pare si possa ammettere che bb umbri, nell'VIII o IX SC<'olo.a. C, suv:1.no ocrupando l'Etrurr .. su; liguri villanoviani ... , quando giun~ro gli Etruschi. i quJh guidarono i villanoviani alla riscossa e ripresero 11gliumbri le loro conquiste. La massa della popolazione d'Etruria non fu mai eiruKa. ma italica: e anche buona parte dei riti e dell11organiizaz,one etrusca fu italia e non orirotale ». Sia detto di pwau, ~ una delle 1d~ più notevoli del Calestani, e che meritano nugg1or ?l,mso, quella dell.1 perfetta !iguncità da1 villancviani (1). li Ct- !c.s1an1aggiunge che sin da quando m;gruono m Italia 1 <.:0oqua• st.ttori ;1.siaticidell'Etruria non p0tcvano non essere g,à ben me- ~olati, poichè sulle coste dell'Asia Minore csiste,•a (al temi-o rn rui do\tebbt- CSSC!C av,·enuta l.t m,gta:t•onc «etrusca») un no1c- ,·01e elemen10 proc-oariano, e inoltre. venendo alla conquista Jcll'Etruria, essi « dovettero unirsi a tutti quelli che euno disposti ad aiutarli». Fatto sta che, fra i Co11q11TJt,ulorr1 o: etruschi», fra gli ero, nazionali dei primi scco!J. c'erano espanenti delle raz.ze <· genti meno « lid•e » immaginabili: a Volterra, suss ste la stele di un Conqu1su1orc rappresentato con i tipici c.i.b:ari as a:ici alla . hitt1tJ, e l.1 tradizionale bir,enne, e si è sub:to indo<ti a pcns.uc · « «co un rappresentante della più antìu ariStocraz..ia oriunda d.1I. l"Asia! ». Senonchè la s1ele ci comun;ca anche il nome dell'Eroe, e quel nome è... Aulo ;I Falis.co. Un a1tro Conquist:uor<: ctms::o 1b1t.rna,secondo la testimoni.anz;i di Strabonc, in un paese . .J&,1 'l(ompnso, fra il mare e il llgo di Bolsena: ma di qut'Sto anti chissim~ paese il nome, che conosc;amo (Rrgist li/a), ci dimo~tr.1 muarsi di una borgata it11lica,anzi latina. Uno dei pili. grandiosi monumcm: sepolcrali, d'aspecto regio, celebrante c,•idcntcmcnte un .1/tissimo pet,onagg o riell'aristocrazia etrusca, è: una coccumel 1.1 urquiniare .tlta 26 metri: <.bbcne il celebmo, come r1s11lt.1Ja un pia.no ritualffien:c chiuso nella tomba, s; chiamavJ. Rutile HiyUO· ratcs, cioè, col suo nome mezzo IJtino e mezzo greco, do\e\a essere un ilbcrio latino d'origine grco. Infine secondo la trad1• zione - che non suole inw:ntare ,enza c2us.a cert p.anicolari biz. urri e imprevisti - i Tarquioii (nome ctrusc:hissimo) erano di scendcnt; d'un mercante ellenico, di Corinto. IO Come si viede, gli argomenti dei Calcs(am, sebbene questi a_b!>1.1 ccettata con torse eccessiva premur:t la IC:SiJ~lla rt~tnte :-n•g:t zionc asiana, sono ottimi per d·mostrare che, m ogni a.so, n<..,.1 nn•cne e;.rl.15Cadei tempi storici, contraddistinta Jalla d,;;vata Cl· vi'1.ì che ~utt sanno, d·asiatico ci sarebbe stato presente ben ['C<O. I/a aggiunto J'argomcmo - su cui sempre il Calestan!, a 1as10 ne, suole insistere .senza mparmio - del turno e della ~•rcol.v.1one ,ielle .tns.tocrazie. Ccl tempo b. \'ecchia classe aristocratica (cli cu·, in q•1esto caso, gli etrusc0-asiani sarebbero su1i una p.anc) s1 cs1mgu~. mentre sale J farsi aristocr.i.zia il fior fiere delle cbw l'°· ro'ari. rins,:mgu.toJJ h classe dirigente- 1n \'1:1 J'cstinz _onc. ;-...;ci U!.l>O degli Etruschi: via ,•1a entrav:mo, a far pane dcli anSt()(.:,11.1.1. dei latini, degli it;11ici .1.ffioi ai latini, dei liguri figh dei « nl:.,. non1ni ». Se .mche volessimo ammettere, Junque, l'esistenza J u.1 primitivo nucleo aristocr,ttico di prossim.1 origine JS·atiu, il_ ,;-.•,n· plesso della Etnia etrusca non ci potrebbe apparire {he :1,lt\.C. (us amo 9ui la parola :1.il,co in senso lato, così d:i rnmprc-r. --re •nche i liguri d'lulia, ari1 come lutti i ILguri secondo a'gomC'"!ll e\'iJro1iss mi su cui potremo torn:ire aUr1 volta). N~sun,a C,\.J::.i. ?:-,•JntinJ.. Juoquc, nei toscani o nei bolognesi moderni! Ma poich~ qucll'ant1Co p:rrolo nude-o miste:n(\5(), che J1eJe a.gli e 111schi la Fngua ncn-arian,;., ncn ,,a considc.ra10 p..:r k: ~l- ,1;::cnig.i.gli1rdiss me addotte dal Pallottino (1). - _come un pc,- polo cm1s:ra10_dalla regione egco-asiana alla og,lta 11111~ .1ti f,onre della Cn,11.i f.lf11JCa (intdrno al IX sec. a. C.) ceco c1 H-0- \'iamo di frc,nte .l un dilemm.a: o si tratta di :1Siatic1 immti;1,1t1 Ja molto più :empo. o si lrattJ. di autoctoni s1uord10.:.rit,!Tl!'nlc ,onservativi, che abbiano mantenuto 10 ,•ita un relitto d'u1'.~ i111• ,t::ua tutto a'l'mtorno ormai scomparsa. (Questa secooda 1po1es è un po' ·,era in ogni caso, poichè anche come lingiu e,gco•a.i,;a,u l'etrusco presenta c:1ratterist1che arcaiche manifeste. molto .tiffr. ,rndo, per esempio, Jal lid10). Qui, prima di procedere oltre. c. indispensabile fe:rm.1rsi su alcune coosiderazìom lingu1stichc:: f'S• çervando che noi e, senti:uno molto v·cini alle idee del Krcociune1, il qu.1le ha indi\·idua10 uno stra!O pro1où1do~11ropro molto aic;uc,:, (non definitivamente formato in tutti i suoi clementi). L'ctruSI..'(. i- una lingu.1 di c.u.11teri arcaici, che ci riconduce alle più ar.:.chc p.trla·e mcd terr1ncc cd a quel pro1oi11dor11ropeo ltremodo u4.J.ico. O.tllo studio s.igacc Jclla 1oponomas:ic,l messo in re·u10:-ic 1 on le ricerche comp.iratn 1e si ri\'ela « una in~pettala prinuuv, uniti I nguis6c.1 mednerranca », chiarendosi le affinità dell'ettu sco a un tempo: i.1) col liJ,tUre;b) \.OIcosiddetto « prtindoeuropc- ,, <ldi<.·isole italiche e della Peni.sol:>.;, ) coi linguaggi egeo.a.,1.i..ni, .I) coi l"nguaggi « indoeuropei » propnamen~e detti. Per nm, ti 1inguaggio vcr,uncnte pr01oiodo!\lropeo è parl.tto nel Mcdi~CrtJ.• neo in ,poche rcmotissirr.e, e poi si trip.1rt1sce negli idiomi ..:omu.. r.emcntc riconosciuti indoeuropei. in quelli mediterranei. e 10 quel!· <-eg..o. -asiani ». Quanto a questi ultim• costituirono essi. sì u11 terzo ramo Jella mede.s m.1 famiglia, ma po1erono e do,·eacro .•heur:.1, oltre che per la consueta e,·olu:uone linguistica nel tc.:m• po, anche per il conm.cco!po di mescolanze r.;zz/11/I subite Ja.1 lcro porutori, Jato che rAs1a Occ:dcnt.1.le i: un po' il ql:adr:,jo delle razze, teatro di« amon » e di« Ione» fra stirpi e stirpi. Se I Prc-ctru.schi che conscrurcno 1'1d·oma di tipo arcaico onde <;('no agli etru;colog1 \'COUII tanti imbarazzi, non si mossero m.:i ~.i.Ila Pen sola, essi rappresentano, anzi che « dcplore,·ole mis1...;ne .uia.110 » ptr le genti italiche, un ponte di contatto fra E:li :taht1 del IX od VIII St'('OIOa. e:(' lo strato rnziale SICSSOdei loro pr sc:hi antenati: nulla d1 più rinfocolante dr-ile l'irtù d\m;1 :.a.a.. 'l. Seoonchè d1 solito siinili « isole » di tenace persistroza liriguist1c.1 si r·sc:ontrano so~10 spec.iJ.lissirnc cond12.1on1,che a noi nor. ¼m• brano \·erificate in Etruria. Uo'isol:1. fuori mano, un'i~la. dau·~- spetto squallido e poco attraente, un'impervia zona mont110<;.\co- ·me certune del Caucaso. c<co le regioni dove meglio ~i comprcn· dercbbc la conservazione più ostinata delle lingue aroichc <, Jci -:ostumi 3rcaici. Proprio nelle più aspre regioni app,,minidJr ~.t
rcM>c-stau dJ .ispn ..rs1 una pc.i.cui c.,lffl(' qudl.i dei .,te-ttruJChl Pnunto, s ~bra più accnub le l'ìde.i d'una m1gr-ai1one ,1~ian:i; m.1 d'u•. m1grnione scns1~lmcnte anteriore al scc IX. Si tr,1tu. Ji c<'nJ~d1."'f"<', nor. ch,e q:.iel noclN> miSttttOSO fJ!,rtatore deli.i. '·"Jl'u1 etrusca, u.-lttto di migraz ont aSQI antiche. oltre .1.J es.sere .-.,r,e:1u.1ncnte pochiS51m,o corrnstmte, dow:n; t'U('l'C nel k.'C'~lo IX J1 una e u1.itteiti • all'~remo JtttnuJ.1.1, d1c1a.uopurt" a11nacqu.11a. Sie quel modesto gruppo d1 uom1n1 t"r.a «C'l11natato da .s«ol1 in Iuli.i. stn: in mcuo a genti ch,e non «ano J, s...ngue.. ,,a1co, e d,1 esse-do,·~•• :nue rl«'\'UIO noc<"·olt ur,m·ss1oni di 5;1ni.:ue it.tlico, col pa.s.u.rcdel lungo tempo. gi.ì prin1:i. J, fonder~i c.01 vill.anov am fM:I 5CColiIX-VIII a e Gli spetialisll d, glottolog1J. nalica preistorica hanno d ,•iso in tr gruppi le lm~e e prclflt" » d'Italia: libico-.1bcrtcM (nc11c 1•,ole).hgur1 (r:c-lJ'ltah,1Scttcn1r1on.alc),urrcruche (nd rinunc-ntcdc.ll.1 Penisola). Messi d.1 p.,.rte d lit,>urt (che ~i ~·endC" ;it,b.a. \l.inu in Il n~no 11 :sdttntrtOOe d [uropJi. cJ ~ gi.i un ,,.t:oera « ,c•:mnc-ntale »), e le forme 1beri(heggi.ant1 che co~ l'ibcri<o \t<.\~ hnno kgami nntgJbil, {01 ligur(', rc:stano le lingve ,e tir :-rn1c.he ». B1sogn"rcbbr (JJ.I punto di , ,sta J1 chi nJOlc dare gr,m f>t"" alJ'c-rNiti J, .s.angue e·rusco, ron.sider.110 come a!iiMècocJ .1.nt•Jrio, ,n ltah \ dimosture e~ i por~tor, Pre-t1ruschi Jd I C'tri....ro,ancòr.1 \ÌC'Ìni :tlb loro ong1nc- asiatica, non Cf'1RO, r.u, ,ialmentc, troppo isolati. così J.1 dO\C-ropt.ue trJ. I.i mi.srcwJri... , one e J"cs.iuumcn10 progrCSSI\O p« C\.i:cssodi • purrtt.1 »; che t"-' facc.,·;tno foru, e ~•blhti di m:tn1enen1, da11~re c1r~ondJt1 Ji loro aHin1, r;1.nia1mentc 1Si:1.tiu.Jnli;<he, ,nsomiN. 1 p.u '.ant1 delle hngue e tirreniche» erano ~ 1ranri all"ar1amti, in \(.r,.50 J~1.u1co. non meno degli E1ru.sch1 (Prc- ctru5thi) Ma null.i., J no \UO u•, '°• d1 p1Uinsostcn1b1k' 1 lingu;i,ggi « 1irrcn1"1• oco:up;;i• Lino ahtl(OO in pane notC'\·ole l"are.1 stcs.s,1Jo,e fiori b oo:.~u ( "·iltà del Broni.o. detta « arpcnn1mu ». !ltuJi.11.1. nc.ll'lulia Ccn tu.,c-e-in (3labna e in Sicll.J. dJ.I Rcllm1. dal Cohm, dJl 1'O,:--. l' .tomin:intc, ollre che- nc-11.1 regione adrs.. tica, nd <entro ll,1.l1a. 1;.~Up:l\"JOO l'arca SICSSldon:· (_1ori la nostrJ. 0\·1hl Neoltt1ca, qudla l, ;>Of<>lid ( \C'a,_arono miniere J.i paure 1;i.,'Of.1~hm Pcn on:c, ne Gargàno, m S1d1a, mani(esun<IOJ1attl\/1 nell ltalt.t 1ut1:1; i:.I 1n quelLarc.1 ,:i,evUlO e opern.1no in1ntcrrottamcnte, non ma, sop• :,ie-,.sr, le nobil, popolu:ion1 del nostro neohuo ,J <.neobuto. J1 lUI, romc l)r ou si ,·edrl. ben con~u;i;mo l.1 r_-12:u Quanto :tlla lingua che s accompagnc\ .. na nosau Cl\ 1lti nc'0!1'.1u-cne-,h11ca, ed ,1:.1 1tal1CJCiviltà del Brom.o p.arallel,1 (.s<:1,purecon un po d, t:t.irdo) .1 quclb. J1 Crtu, CS!i.l ~ stuJ ,1biLeallt.1\'CU0 un.1. r1cd1:s- ~:m.1 1opononu.st:Ka. cJ esclude un.a sr«ul pattmcla con l't":usc~. lhe non ci rich·.1mi ;i;ll'ctrusco <.Omespecchio consen•;it1,·o del pio •COlC:.) l1nguagg10rrotOJ.nano (OSÌ I _rcmoo m1sterK)$1 pD~alOrÌ J~,- dn.15'0, ~e a,C'\·ano r.l1~ruo d.all Asia, essendo nm altr".> ,:ne 1ppcna giunti nel IX .setolo a. C.. dO\'('\·a.no a\'Cr pet5o0 nei d<.-c<.r:ril l nei saoli la lo~o • pur("UJI•· e p.art(' della loro ,ndMJu.abti r~luharc-, nC'll"mcnub1lc contali,. con le. per nul:a .a.,·•At:che, ;-opolai.ioni CUl~•mt, ALDO CAPASSO (,,,,.,, .... ) ( 1) I \ 'bn,oy in>, ),C'~"l>tiJ.► k 1tt dc-llJ ""'''" p1p.•r n·• 1, J.r, rdiht-w n•C:tt, pl) dlè- ,w,lfflZI' "· 11Jlic1 h hn.11:ua• ll\J,)l,lropc'J • m SC'T'!k.l\lttl 111 cs«ooJo ctttun,. umbf t. M,1 lt' .n.b1,: n1 Jd P.illottmo duno,1un,1 ,,;n n:s,,>,lutl c-,1JMza che- l'Mf'a W;"g.h 1nc1nentn1I r qU(Il.1 delle I ng:ur • 1n,kcu'!"l.,pec • ....,_"' c..1nc1..ono a!ht10: al coatrJtto. ,n ,:u ..." p,,ne l"a.rn dt/,tl: ne ne-r110:i co nmk con queU.1 Jc, hng.-;aAA' • p1e1m •· e _l'n(';\ ,k_g!i ,numaton con qudla degh • ,nJ,~ropc, • I' r.to dr.lb 1nc·ncn1 ,·nl' JIC(OfflW\a J pt'll'U \!•b I v11IMK1Y:l!ll a ( J:IIO; e poid~ qua C: le ., <w1ure ~lmmoft.ih • 1llhat1C' (1n m.l\WI\I partr l·gut I son<• ,1lucnute d11la ,111ano.. 1Jn1 cvn\C' ad ~•l pi.r,1trior1. b, cultur~ v,ll.11 ~ •• 11'1.l ,ppare qw.le UIU (orm.i UII (")Ch iv, r,ù J,Cll(1 Jc,lla co,lt! l·~urc: h Eu\lnil duranrc " C VUtl en«,l:1 e.ot' quc:'la del t:Jronzo, ~ru. ,te,,~\ .. t·i~umnione L'100nruuonc r1,p111de dunque .,I 11.,1 sp« t i .111.,_-, cuhunle d.al Nurd. l'M d"S1,n1.1dille oo-d.ite I ngu1sl dle « in· .luc: , 1 , ,n K"IUO \!retto. ,·cnute dall[~I (8..t.kanil. 01110 11 nH'6 tta 1,l,1:'NJ\"a11,1e Jt'111ffllfC'. ( Le 1Ntamart'. con 11 lum 1u.k pol'Apollo dl ve;o. (_Mu1eo nulon•I• cli Villa GluHa). ,mi. ~ JUlte & foK!teate d,tl P,uroo nprn),(WW" d1 rnroii ,rrC'• g,ot,1, pcco a,r.11nt1 dei riti funtbri; m1 ~ moho più aderC'f'lte 11 ro"lt Jerarle r fug:i, poveri e lreuobs1, dei ffl0fflffll1 J. pn.colo: 1n :l()M r,aludow ~"O!Wdeni1e u.nit~le 1mp1ffldibtli). ~ 11 PJtrOft1 lv up-mmuln n favore de¼'a hgur.a1A delle- 1e-rram1,n (2) Il Palloumo ouerva che mmca!'M) eompltt1mmu: k pro,e arr~·,., loJ,irl# d'um snror Y:c,na e r;aVYisabilc o,lgin!! uqlJu, ttlntDr anx:a:t' • CtÒ che molt. mostnno d1 r lfflt'tt, ~ (a UYihi Or,C"'lt.d·nan1e Jt primo periodo tt1uscn h1 man1fcs11 nuucr_ 1 s1rocg11.i, (o ti, quelle foAAl m.s1e che f,uortgg,anno nt> porli ftn..c1i) .&r1.1:1 che t'~U'MII (n.x r monun11 a.lb ~ cb cv gl; Eu~h1 av~ro dtwv.10 pr,n-mu,rl C' qu1nd1 documml1 delle 1UC('C"$'-vc. qu Jiz 001 ,11 baJC' comrmrciJ1t', C\I qu1lunquc popolo ,1,vrc:bbe potuto fare ancht' SC!'l:t 0HKrr d'org:,oe as n,c, Le KOpfflt d1 Sudi, l.emno, Ahtciar, P..)UII . noa offrono e~t1 J ronconhnt..1 con b c; ... ,111 O- Mt:21.zurm· ckll [mm.i, K non ttucm1 mmfc vaghi. Pt>rtanto. se gli F11usch (Pre.Etruschi) ,cn vaoo daH"As,.t (rc-gi;onct'gt0-.at1atol c-,1). J\C"Yanl) onm· pcrw. all'-,,oa et.e- Po'' amo, rontrolbl'C' nn ~tri f.vgh1 imm,mm1 , m gr;and snn, r,Jrte. que'I.., cfk potrnnmo ch,,mue 11 loro b.,i;isho d'ar,,Y'I) (Nc-ss1m1 r,p,u f bub n1a n ca pl"nl-0 g:l1Errusch1; MSsun nc-mp;o de! I p·c,> bu,cchero r>el'O t'tru;;..u p,oso g:L u a.-v) Qw.n10 .1.llc .a,:,,.,n er .,,,..,i,,,":1<hc r., tit> J.dta C,. 11, On<:n11l,nan1t ttru~.& i mllo:1 alla ( nc dcli Vili -<.<olo a. C., CIOC', i.o un'epoca m cu le fon11 gi«ha ,1vrd:,ber..,J,.,.u,,., ,ttbuo: quaictM:or • cordn eh W'\ fatto cW ,mponm:e (()Olt' Il rn i,u..1une d· un p.•~ ,n corrom tanu con le '!Ccnde d..111<ok)n,u.u une c-lleruu. Ed Eforo d (C' che ,.no 1! tempo dclii fondu1one J1 N"50 in Sic 111 (la più mt <• rolorua de Cak1Jes1), Grec non iarti~h1avano ~ mari owJcn,al pe lnaore dt"gl, Etruschi (• Tm•ffl1, •) Il ncron10 J1 ErOO...:c,non può ~re • d1s1r1110 dal ,uo s smna ero• nolos CO.'. l'SU) colloca b. misruione Nru1CI al lmlpo d AII l'C' d Lid:a, poro do.,p:• la G.in,-1 d, 1roa. ira il Xlii t' 11 Xli su:ol) pnma Jdla n.,sir1 en. S1 tr,ttu e oé, nella ,1s CoM r·odoc:ea. d, un .VYC'f'l1mento V Sto l/1 U!I colore- d m11u. lii un'cp,ICI i;til ,ljt;l.1 IO.'ltlnl,
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