GENETICJA Por ampliare lo ,guorOo ,u quante, 1bb1amo fin or& ,critlo .i" que,l• ~bric, oc-.:me innula:e al upitolo dell• mulozioni • dalle e,ed1larielà morbigene, chs ,,.. certo sen10 a quuto ,ettor. si riollacuno, • ,ulle quali iempre ,ilOf~•remo ,allo 1;:op~ ~i f•~orire quella cc»denu1 ,aui1t, positiva la cui elementare lormu1oroa è r,oslro ob1elhvo, ,I capitolo 1ul conc..+to ,auiale di specie. Senu av~r chiare le: id•• sulla spede (e I• specie uman• con le 1.ue verielà, sollovarielà, biotipi, elnie • uM delle tante della serie naturale) • ~•nu considerare la sp.ci• diii punl:, di vitta u1niale non si pul> vadua in alcun modo quah neni vi si.ano lr, l'e.edi.tari~tà e: la ,aui-,lilà. kUhn ha 1cr1llo che .. le specie sono dei composti eredil,!tii n111tu,ali" Invero le specie non sono ab oriçin•. Si formano. D1v•ngon:> l• specie non è immobile nel tempo e nello 1pezio. Co1ì le rene, la quale segue la 1tene legge di IOfmezicne delle specie. . I caratteri 1p11Kifici, rauieli, 1ollorau1eli, etnici flullu1no nell'uomo: come nelle 1er111 zoologica • bolanic• que1ti medH•mi caratteri, per elfello di ,timoli varii, Uultuano, mutano, dànno luogo, con il lo,o compticer1i o mut,n,, • nuove 1!')ecie, a nuove rene, • nuove verietà. lo 1teuo do,endo temperature diverse ho oilenulo da criMlidi che av,cbbero laicilto ~chiudere une generez1one invernale biohpi mo,lologicemente ulivi. Tutto luci, pre- ~umere d,e un azioM prolungalo per un cerio 1pez,o p1u1lo1lo lungo di gcneraz,oni avrebbe liuato la fotm4 elimi:,ondo la •l.aslicità sp•cifica • dar luogo a tipi invernali od eslivi indilk-renlemenle. lnlalll l'uomo u:t ve 1.U-equetor• e se appartiene 4111a ,nur europide non per quulo divani• un negroide. In merito elle er.dilerietè palologich• può anche dirsi che talvolta vengono a loi- • 'T'le,1i '"et,ne te qual• dànno luogo • iipi in cui la delhvilà • quel dato mele 1i è crhtallizulo, diciamo cosi lsc,IOe nei quadro gcnehco farnihare, per co,tiluire tipi di di1cendenli mutati d.il p:.mlo d1 vide della lend•,na ,.,n1ale a conlr•rr• delerminaii moli. Inietti ogni rtu• ed ogni va,1el.i pruotnl• nelrucmo c:.rne negli ènimali d<tlerminele lendenze mo,bolile che do per 1è co1titui1c1.mo cei,llere •euiele 1econd;1ri0 e le,rie,io, Vi sono rane immuni e Qete,minah morbi e reue che invece vi 1:iggiecciono, ptuen• ~ando in u,e quelle n,1la:tle ur:o eccei1onale vtr:.,tenle. tn certi cui ,i hdlnno '"ri• morbigene 1, quitli 1i comporlano come le specie nuove, enucl1.ele de compleni specilici meno d1llerenz1ali. • l• deliniiione di• spc.cie l-or.11!.t de KUhn ,i oHagli.t el nosho 111unt0: • Definiamo come specie il ccmpleuo d; quegli individui che, in •lediì di sviluppo co,. rispondenti e:, in ugueli condizioni esterne, tono, uguali morlologìcamenle e luniion.il. meni• nei loro lr"Ui anenz1eli, e sono Ira loro ltscondi. Le ,peci• con ciò viene de'inite per meno dello sue norme di teailon• •·. • Sappiamo c01a è 11 norme di rotnione. Cioè quel uu1llere della rana di rugire tn quc.l d•to modo t.d in modo d1flerer'lle da eiire ••n• ed un ugual• stimolo. Oue1ta re,tfivilà !orme infelli le reu~ e le v11ielà. Infetti h,t eggiunlo KUhn: •l• differenze del11 n01m4 di •Hzione ha i compon•nlì di una 1pecie 10no minori delle differenze fte i componenti di specie •div•n• •· • Il concetto di ,nu, poi, conlranegna gruppi d, e11eri dive11i dal punto di visto er•• dilerfo, distinti con gr•do di differenziazione. molto dit,pare~ e con un sìgnifìc•lo biologico della dif/e,enze pure uni disperalo•· Da questi principi il concetto genetico di ipecie scaturisce in modo chiaro: • Prame!n per dillinguere un gruppo come rouo è sempre eh, i singoli individui abbi.ano un• dillerenu erediteria omozigote, c.omune dinanzi •9li altri compon•nti delh ipeci••· In altri ,.,mini i geni riuniti in vn genom4 debbono d11 luogo e uralleri che 1i .,,. ,ordeno Ira loro Co,tilucndo un lullo •moniumenMo biologico. Di ci6 1i ho confermi one,vando i meticci. St:1prendiemo •d esempio di incompalibllità dei geni d1 diversa rana il cuo pruen. loto dalle dimen1ioni d•II• mendibo!o e dei denti degli ibridi otl•n:..iti dell'incrocio fr3 Negri ed Otlcntom ved1emo come il t~ullere relolivo ai Negri di m•ggiore grandeua delle mandibole e doi denti m•I ,i ,po1i con il corellere reletivo e9li Ottentotti di pie. :eia ,teture e cons.gucntemenle • mendibole e denti ridotll. Siccome 1i henno geni da cui 1i creano i denti e geni indipend1nli d.i quuti ond3 sorgono le mandibole evviene che in Il.le Ìnl.rocio talvolta le dim.-n1ioni del denti non •rmoniuino con quelle dell'•rco m•ndibolere. Onde ,i po510n0 avue denti pìcco1i impian• teli con inte,meui di 1pezi più o meno grondi ,u mendibole re1alivemenle ad eni troppo 9randi. f!uò verific.eni Il ceso conlruio in cui il ger'le che dà luogo e~la me.:ic:,ibola di tipo oll~nlolto 1i trovi in combinezione con ,I gene che diii luogo ei denti di tipo negro. Ed allora 1i avranno mandibole troppo piccole e denti troppo grandi, Il concetfò di specie • di rana viene ad anumCf• per questi letti un prolilo di ordine gef'lefico, onde lo razza è carollei-iuate da un .ccordo reciproco di geni ercditerii pe, conseguire un fine biotogìco e,monico, cio• di mutuo adaU1menlo morfologico • p1ic:hìc0. Mo anche l'credita,lelò petologica i..gue lo leggi della normale biologie genetico. Si :he si hanno l.ccordi e ,concordanze in un 1ingol0 genoma, e poi un genotipo, • proposito di line~ ereditarie pelologiche l'. quali pouono anche ccntra,tare 1,., loro • dar luogo , tipi dilfo,mi o plurimorfi sollo que-110 Hpcllo. · MOD. • M•~•bole di negri, b01cimeni, oHentot. Il e ibridi (1chemalico 1oc. W. Abel) 21
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